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Il nostro corpo è...
...il nostro peggior nemico.
Pensateci. Dalla nostra nascita, dobbiamo alimentarlo, sostenerlo, curarlo, è praticamente solo o quasi per lui che lavoriamo, fatichiamo, spendiamo. Ti tormenta quotidianamente con necessità, bisogni, impulsi, voglie, desideri, alcuni effettivamente utili, seppur solamente per lui, ma, altri, che non son nient'altro che meri capricci. Ti influenza, ti confonde, ti manipola, fino a farti rischiare di fare cose che non vorresti, fino a farti considerare buone cose sconvenienti o addirittura pericolose e dannose, se non ti sforzi abbastanza di tenerlo a bada. E, comunque, lui cosa ti offre in cambio? Niente! Anzi, se non lo accontenti, ti punisce, con sofferenze, fisiche e mentali. E anzi, anzi, anche se fai di tutto per lui, anche se lo accontenti in tutto, devi comunque preoccuparti che non venga colpito da qualcosa che, a quel punto, neanche dipenderebbe da te. E alla fine, dopo una vita intera passata quasi completamente a occuparsi di lui, quello comunque smette di funzionare. Un'inevitabile fine? Un nuovo inizio? Solo Dio sa. Fatto sta che, almeno in questo mondo, il nostro corpo è, molto molto molto probabilmente, il più grande limite, il più grande ostacolo, all'evoluzione in meglio dell'umanità. |
Re: Il nostro corpo è...
La vera evoluzione sarà possibile solo quando il nostro corpo organico potrà essere sostituito da un'efficiente macchina.
Uno scenario abbastanza utopico, credo sia più plausibile, e nemmeno troppo lontana, l'estinzione della razza umana. |
Re: Il nostro corpo è...
Il nostro corpo è invece il nostro principale amico. Se riuscissimo o sapessimo ascoltarlo e dargli solo quello che chiede staremmo da re.
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Re: Il nostro corpo è...
è il cervello che ti punisce, non il corpo. Il corpo fa il suo dovere
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Re: Il nostro corpo è...
Ma una certa mente X è indissolubilmente legata all'organico, cioè ad un cervello specifico, o in linea di principio può esistere anche altrove?
Se si potesse trasferire una mente da un supporto all'altro dovrebbe essere possibile in linea di principio anche farne diverse copie. Ma casomai si riuscisse a fare una cosa del genere, poi noi chi saremmo delle varie copie? :nonso: Già con i teletrasporti alla Star Trek non si capisce più nulla se si fa una copia della persona da trasferire senza disintegrare l'originale. La "stessa mente" sarebbe poi l'originale o la copia? Io direi che si è divisa e biforcata un'unica mente e coscienza in due in casi del genere. Adesso non ce n'è più una sola, ce ne sono due, e ce ne sono due non perché strutturalmente diverse ad un livello astratto, ma perché "abitano" supporti diversi. Pare che poi se uno ci ragiona bene dal supporto materiale una coscienza specifica risulta inseparabile. Direi che cade l'idea in questi casi che la mente specifica sia solo una struttura organizzata in modo astratto, perché la stessa struttura organizzata in modo astratto potrebbe esistere in più supporti, e in tal caso non si avrà più un'unica mente e coscienza ma più punti di vista distinti strutturalmente indistinguibili. Se ci sono due punti di vista e due rappresentazioni non si potrà concludere che sono la stessa mente, da quel punto in poi inizieranno a differenziarsi anche in struttura. Sto usando un'analogia col software adesso. Se un certo software che gira su una macchina iniziasse a sviluppare un punto di vista, ad autorappresentarsi e rappresentare il mondo, se poi si fa una copia esatta in un'altra macchina poi di punti di vista ce ne saranno due, si ripete l'operazione e ce ne saranno tre e così via. In ogni caso anche se la mente X resta definita e determinata dal supporto potrebbe essere sempre valido il dualismo. |
Re: Il nostro corpo è...
Noi siamo il nostro corpo.
Non ci sono prove che esista altro al di fuori del corpo. Pensare che le necessità del corpo siano "altro da noi" è una forma di alienazione che provoca gravi sofferenze (come tutti i dualismi). |
Re: Il nostro corpo è...
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La percezione di un colore a me sembra che non la si può pesare e non è soggetta a forze in quanto percezione, non è costituita da parti analoghe a quelle che formano il nostro corpo, per questo non riesco a pensare le due cose in termini di identità. La coscienza e quel che questa rappresenta non sono cose materiali, magari è vero che le cose materiali determinano in certi sensi questa roba qua, ma questa roba qua di sicuro non è materiale. C'è una stretta correlazione tra questi stati, quando c'è uno c'è l'altro, ma non si riesce ad identificarli nel senso di identità matematica e logica "=". Per questo dal dualismo di Cartesio io non vedo come uscirne. Il singolo è più certo magari dell'esistenza di cose immateriali come le sensazioni, che di cose materiali, che si possono solo postulare per spiegarsi adeguatamente una serie di cose. La conoscenza del materiale è mediata proprio da questa conoscenza diretta di qualcosa di immateriale. Una mente senza cervello magari è vero che non esiste, pensarli come separabili forse rappresenta un errore che può portare anche ad una serie di problemi, ma non è detto che le due cose sono identiche. Per una serie di motivi piuttosto banali direi che mente e cervello non sono identici. |
Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
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la cacca (scusatemi non sono riuscito a trattenermi :mrgreen:) |
Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
Dipende da che tipo di corpo abbiamo e che rapporto abbiamo con esso. Se hai un bel corpo, sano e non lo trascuri tutto ok ma in caso contrario sei fregato. Inoltre nel primo caso ti aiuta moltissimo nelle interazioni con le altre "persone" perché la prima cosa che gli altri guardano è il tuo aspetto esteriore che per forza di cose è il tuo corpo. Per quel che mi riguarda andrei volentieri in giro vestito come il mio avatar viste le reazioni delle altre "persone" alla mia vista...
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Re: Il nostro corpo è...
Fino a prova contraria, noi siamo il nostro corpo.
Lo nutriamo per nutrirci, lo modelliamo per modellarci. Il nostro corpo può prendere la forma che desideriamo abbia proprio perché c'è identità con sé stessi. E se anche esistesse un'anima, chi ci dice che non fa parte anch'essa del nostro corpo? Quando viviamo uno stato mentale alterato, anche il nostro corpo ne risente. E quando sentiamo dolore fisico, la mente fa altrettanto. Quindi non capisco perché definirlo nemico, o amico, quando in realtà costituisce noi stessi. |
Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
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L'uomo può lavorare sul suo corpo proprio perché è il suo corpo, e quindi può lavorare su se stesso. Il tuo ragionamento è relativamente giusto, ma non completamente esatto, a mio modo di vedere. La storia della medicina ci insegna che qualsiasi malattia per essere curata, ha bisogno d'essere conosciuta. Ora possiamo prevenire diverse malattie attraverso i vaccini, ma basta spostarci nelle zone più povere del mondo per vedere che per altri non è così. Tuttavia, vivendo noi, fortunatamente, in un ambiente civilizzato e clinicamente valido, siamo tenuti alle vaccinazioni, così da evitare eventuali rischi. Quel che tu dici può essere assimilato al mio pensiero. Ancora non si conoscono le cause, né tanto meno le cure, che possono salvare la vita di bambini o adulti malati di leucemia ad esempio, ma capendone l'entità e la natura, e con il progresso medico-scientifico, magari fra 50 anni la società avrà a disposizione i vaccini per prevenire certe disgrazie cliniche ed allora si discuterà di ragionevolezza nel vaccinarsi o meno, come facciamo ora per il morbillo o la varicella. Nella nostra era diamo per scontato che per stare bene fisicamente bisogna seguire una dieta equilibrata e fare esercizio fisico, cercando di tenere a bada tutti i valori. Ma per arrivare a questa asserzione, si è passati attraverso a molte ricerche. Più si andrà avanti nel tempo, più si spera che questo ragionamento possa applicarsi a malattie che ora percepiamo come gravi ed incurabili. Ma in linea di principio io concordo con l'idea per cui il nostro corpo rappresenta noi stessi. E se vogliamo migliorare, dobbiamo lavorare su di esso, non vederlo come qualcosa di estraneo da noi. |
Re: Il nostro corpo è...
Perché io sono io e non qualcun altro? (cit. Mr Nobody)
Mi sento me stesso o mi sento un altro? Mi sento me stesso. Bene, sentirmi me stesso è uno dei fenomeni che accadono nell'ambito delle possibilità della consapevolezza. |
Re: Il nostro corpo è...
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Ma comunque non regge l'idea che siamo il nostro corpo (a livello di identità) perché il corpo dei morti mica sparisce nel nulla tipo guerre stellari quando si muore, persiste e continua ad esistere, ma la persona e quel particolare punto di vista non c'è più. Si può trapiantare pure un pezzo di un corpo in un altro corpo e il pezzo continua ad esistere (questo già lo si può fare), ma lo stesso magari il portatore originario è morto e sepolto. Potrebbe in linea di principio esistere ancora biologicamente tutto il nostro cervello ma noi non esistiamo più. Si potrebbe prendere un cervello farlo a pezzi e trapiantarli in altri cervelli, tutti i pezzi continuerebbero ad esistere, ma la persona e coscienza che li possedeva non esisterebbe più secondo me. La nostra esistenza mentale dipende dal corpo, supporto, chiamatelo come vi pare, se si sfascia questo si sfascia anche la mente (e viceversa), ma non coincide con questo supporto. Io mi identifico con la mente e non col corpo, il corpo lo riconosco come supporto necessario della mente. E' la continuità di una mente che darà continuità al corpo e non viceversa, se domani mi svegliassi come Gregor Samsa tramutato in un insetto gigante continuerei ad essere ancora io nonostante le mie sembianze abbiano subito un cambiamento drastico. Se domani la continuità della memoria e della coscienza è saltata e si è riorganizzato drasticamente tutto, il mio corpo potrebbe continuare ad esistere in modo simile, ma io potrei non esserci più. Per questo poi usiamo espressioni come "il mio corpo" c'è un'idea di possesso ma non di identificazione, il punto di vista, la coscienza, non coincide col corpo anche se ha bisogno di un corpo per esistere (ne ha bisogno in base a quel che si sa e si suppone. Il dubbio Cartesiano tutto sommato è legittimo, potrebbe non esistere nient'altro a parte la propria coscienza e quel che questa rappresenta come nel solipsismo, oppure il mondo potrebbe essere di tutt'altra natura rispetto a quello che si costruisce con certe rappresentazioni, pensiamo di avere un corpo fatto in certi modi, ma è solo un'idea, potrebbe essere tutta un'enorme allucinazione, si ha un contatto diretto e immediato con alcune sensazioni ma mai con cose materiali fatte di una sostanza diversa, supporre che non ci siano proprio in tal senso non porterebbe ad alcuna incongruenza con i fenomeni esperiti). |
Re: Il nostro corpo è...
A parte le questioni filosofiche, mi pare che il corpo chieda tanto, mica due cosette.
Si può anche pensare di ascoltarlo, ma è impraticabile oggi. Si può solo cercare un compromesso per restare in uno stato di sofferenza sopportabile. |
Re: Il nostro corpo è...
A volte le brutture del corpo riflettono solo le brutture della mente e del cuore !
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Re: Il nostro corpo è...
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comunque con la vita innaturale che si fa oggi per me e' gia' buono che non siamo tutti estinti |
Re: Il nostro corpo è...
A me però dispiace un po' leggere tutto questo sarcasmo verso utopia. Alla fine questi sono concetti antichi, l'umanità ha sofferto molto in passato per la messa in pratica di queste idee. Sono la manifestazione di un certo tipo di mentalità religiosa/mistica. Hanno una loro attrattiva: il corpo è inevitabilmente un limite, una prigione, da sempre l'umanità sogna una vita "oltre" questa vita terrena, il superamento dei limiti corporei. C'è un che di penoso nel constatare di essere nient'altro che banali scimmie senza peli destinate alla putrefazione. L'unica perfetta ascesi mistica mi sembra possa essere il suicido: ma il suicidio è la non-vita. Queste però in definitiva sono idee che portano inevitabilmente al culto della morte e alla negazione della vita.
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Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
Potessi sceglierei di non dover bere e mangiare se non per gola, di dormire e fare sesso a comando e di non dover pisciare e cagare.
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Re: Il nostro corpo è...
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non sono rotture di palle mangiare o respirare ma ci pongono in contatto con sostanze esterne che ci entrano nel corpo pure le esternazioni (i materiali di scarto) rivanno alla fine nella natura, cosi' come il nostro corpo alla morte ci rende pienamente dentro il flusso (si puo' pensare che ci sia qualcosa anche d'impalpabile che si trasferisce durante questi scambi), non entita' separate dalla vita attorno del pianeta, dell'universo anche il freddo e il caldo, ci son le stagioni e' giusto prenderne atto , come del gorno e della notte non vedere tutto solo come una scocciatura, ma pensare che ha un suo senso, nella natura e forse anche nella vita di ciascuno (si' siamo forse scimmie ma le scimmie non han nulla che non vanno, c'e' una sua poesia e forse anima anche in una scimmia e pure in un corso d'acqua) io son dell'idea che ne son troppo poco per pronunciarmi che buono o cattivo... ma si dice che gli spiriti ci invidino molto il corpo, la posssibilita' di azione...d'altronde immagina essere un fantasma, sicuro sia una figata? ah, ricordo a te e utopia? che la religione cattolica definisce il corpo il tempio dello Spirito Santo e non uno sbaglio capitato chissa' come che ci si augura prima o poi in qualche modo di riuscire a eliminare Dalla 1°Lettera ai Corinzi, cap.6: 19 E non sapete voi che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo che è in voi, il quale avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? |
Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
Peggior nemico e traditore. Puoi curarlo, trattarlo bene quanto vuoi, e alla fine ti tradisce lo stesso. :testata:
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Re: Il nostro corpo è...
che ponga dei limiti e dei bisogni da soddisfare è chiaro, considerarlo il proprio peggior nemico o meno è una cosa soggettiva. Fino a prova contraria non si può essere certi che siamo separabili da esso, che non siamo almeno anche esso, per cui mettersi in una posizione di contrasto nei confronti del proprio corpo non ha molto senso.
Dall'inizio dei miei ricordi coscienti l'unica cosa che posso dire è che ho sempre avuto un corpo e che ne ho dovuto considerare le necessità; non posso dire di identificarmici perchè tutta la parte che appare più immateriale di una persona fa parte della vita, così come non posso dire che sono qualcosa di altro dal corpo. C'è una continuità tra le componenti vitali che non si sa come dar loro vita propria, è qualcosa che riguarda ipotesi di cui non possiamo, almeno per ora, avere esperienza o verificare in qualche modo. La cosa giusta, secondo me, è valutare e mettere sulla bilancia quali esigenze, desideri e volontà, quali scelte, derivanti dall'influenza dell'una e/o dell'altra delle componenti, di volta in volta seguire considerandone le conseguenze; ma senza esagerare col controllo e l'ossessione, che per esperienza personale, so che portano comunque dei disturbi nella propria esistenza. Comunque sono favorevole a rivolgere un'attenzione ad evitare che istinti più 'semplici' tendano a dominare la propria vita; è una cosa che cerco di fare personalmente, non vivo aspettandomi che tutti seguano la stessa 'filosofia'. Molte delle sensazioni che colleghiamo alla parte 'pura' di noi stessi, che si considerano spesso come manifestazione dell'anima, le vedo come costruite comunque attraverso delle esperienze sensoriali, permesse dalla presenza e attività di uno stato non immateriale, che abbiamo avuto a partire dalla nostra nascita nelle relazioni con l'ambiente e le altre persone. Il bisogno di dare / avere affetto si manifesta in genere con l'istinto ad abbracciare, ad avvicinare e stringere il corpo dell'altra persona, derivanti dal ricordo o da una coscienza interna che certe azioni hanno degli effetti significativi per il benessere emotivo e psicologico (e indirettamente fisico) della persona. Una madre che non desse supporto con quel tipo di gesti a un bambino piccolo, non riuscerebbe a trasferire allo stesso modo il senso dell'attenzione e dell'affetto di cui il figlio ha bisogno con mezzi più complicati da interpretare per lui. Ci sono delle sofferenze causate dall'avere un organismo, organizzato in modo complesso per rispondere a tutta una serie di funzioni vitali, ma esse sono inevitabili per continuare a sopravvivere in questa vita. Della vita ultra-terrena ognuno ha una propria idea e anche in dipendenza da questa si propende per una minore o maggiore attenzione all'esistenza cosidetta terrena. Anche la funzione riproduttiva, seppur non necessaria alla sopravvivenza (ma anche su questo ci sono dei dubbi sulla possibilità che il non utilizzo di certi organi non possa avere delle ripercussioni nel tempo), è stata finora necessaria per 'creare' nuovi individui. Certo, ci si potrebbe limitare al sesso ai fini riproduttivi, ma alla fine due persone adulte e consapevoli (in effetti sui ragazzini non sono sicuro che il sesso libero non possa avere effetti negativi) che cercano di tenere in considerazione come si sentirebbe il partner durante un rapporto sessuale, che sono chiare nei loro intenti con questo e hanno una base comunicativa che gli permette di capirsi sufficientemente bene, possono dedicarsi a qualche momento piacevole condiviso, senza dover pensare in quel momento a riprodursi ma sfruttando gli effetti che il contatto desiderato (anche) a causa di quell'istinto riproduttivo comporta, e nel fare ciò non commettono un'azione che va contro loro stessi e potenzialmente, in base a certe condizioni, neanche contro altri. Che poi neanche si può pretendere che persone che abbiano dai propri motivi nel vivere male il sesso che fanno altre persone devono avere la loro sensibilità sempre e comunque priviligiata rispetto alla libertà degli altri (e nel decidere, anche per questi, un significato univoco e assoluto da attribuire ai rapporti tra persone che si amano o semplicemente si attraggono). |
Re: Il nostro corpo è...
...Il proprio corpo potrebbe non esistere proprio insieme a tutto il resto.
Se si prende seriamente questa ipotesi qua, cos'è che disturba? E' l'essere soggetti a leggi, ma chi è che è soggetto a leggi? :pensando: Si percepisce un dolore e si capisce che si devono fare certe cose per evitarlo. C'è una rappresentazione e si capisce che si devono fare certe altre cose per cambiarla. C'è un volere che si schianta contro 'ste leggi. Se le leggi si accordassero al volere e viceversa non si sarebbero più problemi. |
Re: Il nostro corpo è...
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Utopia hai un rapporto conflittuale con il corpo, si capisce sia dal post iniziale ma anche dai messaggi in cui vai contro il sesso. Non so da dove nasce questo tuo problema.
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Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
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Re: Il nostro corpo è...
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Semplicemente, le appoggio. |
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