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Attenzione, concentrazione
Ritmo, velocità (cit.)
Vi ritenete persone in grado di mantenere un buon livello di concentrazione non tanto sulle cose che dovete fare, ma su quelle che volete fare? Visto che siete (siamo fobici), quando siete lontani da occhi indiscreti e dal giudizio della gente, vi riesce facile focalizzarvi su un compito e portarlo a termine con metodo e costanza? Supponiamo che vogliate imparare una nuova disciplina, non perché vi hanno forzato, ma perché è da sempre un vostro ardente desiderio o anche qualcosa che vi incuriosisce: riuscite a mettervi lì giorno per giorno con regolarità e a fare progressi? Oppure vi fate prendere da manie di perfezione, frustrazione, susseguente sconforto e lasciate perdere tutto per tornare a cazzeggiare sul phoro? |
Re: Attenzione, concentrazione
Il mio livello di concentrazione spesso è pessimo
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Se sto facendo qualcosa e so che qualcuno mi sta guardando perdo subito la concentrazione. Ho molta paura di commettere errori davanti ad altri, peggio ancora se quella cosa so di saperla fare ma per l'agitazione sbaglio.
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Re: Attenzione, concentrazione
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Re: Attenzione, concentrazione
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Re: Attenzione, concentrazione
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Re: Attenzione, concentrazione
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Anche nel caso in cui non c'è nessuno a mettermi pressione sono uno che non porta a termine mai niente. Da ragazzino neanche finivo i videogiochi, mi arrendevo alle prime difficoltà e poi mi passava la voglia. Io passo troppo tempo a fantasticare, dovrei lasciare perdere queste cose e dedicarmi ad attività reali. |
Re: Attenzione, concentrazione
La vita la sopporto, ma nulla di più, mentre tante cose richiederebbero entusiasmo e in generale ne ho ben poco.
Un modo per mantenere un po' di "metodo e costanza" è calare le pretese verso se stessi e sforzarsi di fare poco, ma proprio poco poco ( così poco che quando si ha voglia non sembrerebbe un problema fare di più ), però tutti i giorni. Certo anche questo è solo un mettere una toppa su di una falla troppo grossa, alla lunga se non si avviano dei circoli virtuosi nel meccanismo sforzo-ricompensa non c'è stratagemma che tenga. |
Re: Attenzione, concentrazione
Sopratutto se la cosa mi piace e stimola riesco a starci concentrato piuttosto bene
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Re: Attenzione, concentrazione
In realtà è la motivazione che in me non è affatto costante.
Se oggi ho voglia di fare una certa cosa non è detto che ci sarà domani, ma quando ne ho voglia riesco a concentrarmi. A me sembra che manchi proprio un forte interesse a monte per molte cose. Per questo per me pratiche come la meditazione sono un qualcosa che salterà per aria a monte. Se i motivi di interesse per cui star lì a fissare qualcosa sono deboli non resterò per molto a fissare e studiare quella data cosa, cioè potrei stare anche lì a fissarla, ma siccome l'interesse non c'è la mia mente sarà riempita ben presto da qualcos'altro che mi interessa davvero. Sulle cose che devo fare effettivamente ho una scarsa concentrazione, proprio perché la motivazione è un po' coatta, riesco ad usare un livello di attenzione base. Su di me ha attecchito poco l'educazione mi sa, perché poi non è che ho difficoltà ad esser costante quando se magna, la motivazione qua c'è ed è abbastanza costante, l'interesse per il cibo cessa (una volta sazi) ma poi ritorna costantemente, non c'è bisogno che qualcosa forzi la mente a concentrarsi sul cibo, ci andrà da sola. Noi mangiamo ogni giorno e nel far questo sprechiamo energie nel ripetere sempre più o meno la stessa cosa, eppure lo si fa (salvo casi eccezionali) senza molti sforzi. |
Re: Attenzione, concentrazione
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Ci avevo già pensato e l'ho provata ma non ha sortito effetto neppure questa, altre idee? :mrgreen: |
Re: Attenzione, concentrazione
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:sisi: |
Re: Attenzione, concentrazione
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Almeno personalmente ho vissuto e vivo periodi discontinui in quasi tutte le faccende. Ecco che da questo ... All'età di 46 anni ho imparato a fare piccoli progetti e chiuderne uno prima di cominciarne un altro altrimenti è un dramma. Esempio : Mio Dio che caos che c'è in casa c'è disordine in ogni dove ... Da dove cominciare ? Da un angolo. Progetto chiuso. Passano due giorni passo al salotto. chiuso progetto ecc ecc Spesso comunque dopo un breve intenso entusiasmo si finisce per non portare mai a termine un beato ! |
Re: Attenzione, concentrazione
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Re: Attenzione, concentrazione
Pessima attenzione, pessima capacità di mantenermi concentrato troppo a lungo su qualcosa.
Per "troppo a lungo" intendo venti, massimo trenta minuti. Restare trenta minuti a far una stessa cosa assume le sembianze delle pene dell'inferno. La mia giornata consiste nel giostrare diverse attività variandole ogni venti-trenta minuti. In questo modo riesco a produrre qualcosa di concreto. Ho avuto più volte il sospetto di soffrire di ADD. Per fortuna ho un lavoro autonomo che mi permette di organizzarlo come più preferisco coi tempi. Penso che se dovessi fare un lavoro dipendente, otto ore di seguito a fare la stessa cosa, lo mollerei dopo pochi giorni o impazzirei. |
Mah, sì :pensando:
È una delle cose su cui sono piuttosto funzionale. |
Re: Attenzione, concentrazione
Sono notevolmente peggiorata negli anni. Prima riuscivo a leggere per ore consecutive o a seguire un film, ora dopo massimo mezz'ora inizio ad avere pensieri intrusivi, mi distraggo e perdo la concentrazione. Sta diventando sempre più difficile anche lavorare, visto che è un lavoro che richiede molte energie mentali e concentrazione che ormai non ho più.
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Re: Attenzione, concentrazione
Ho una buona concentrazione se la cosa mi interessa e abbastanza costanza finché tutto procede più o meno bene, ma molti problemi nell’aspetto perfezionismo e sconforto. In generale o le cose mi riescono come pretendo io o mi demoralizzo e pianto lì tutto, riesco a non farlo solo se e quando ho una forte motivazione e l’ho imparato negli anni, prima piantavo lì e basta.
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Re: Attenzione, concentrazione
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Tutta questa irrazionalità (che in pratica è superstizione generata dal bisogno di controllo) si riesce a coglierla a seconda di quanto si è effettivamente in contatto con sé stessi (più lo si è e più ci si rende conto di essere in divenire e più si riesce a distinguere le idee di sé dagli aspetti genuini di sé, quindi i desideri dei desideri dai desideri reali). Ci sono infinite ragioni per cui è meglio appassionarsi al processo o al risultato, la diatriba non si risolverà mai (è solo un modo per tenere a distanza il punto fondamentale, e ne è appunto espressione: il piccione che si chiede se sia meglio godersi il viaggio o la destinazione). |
Re: Attenzione, concentrazione
Avete mai osservato qualcuno intento ad eseguire un'opera di precisione, come eseguire un brano musicale impegnativo, un'azione sportiva individuale che richiede estrema precisione (il nuoto per esempio, ma mi viene in mente anche la ginnastica olimpica) e via discorrendo e pensare a come riescano a rimanere sempre concentrati senza mai cedere solo per un attimo, quell'attimo in cui esci fuori dalla "trance agonistica" e perdi tutto? Riuscite ad eseguire qualcosa senza sosta e senza pensare a quello che state facendo?
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Re: Attenzione, concentrazione
Io riesco a concentrarmi e focalizzarmi su di un'attività soprattutto se sono spinto dal senso di responsabilità. Sono giunto a questa conclusione ripensando alla mia vita ed al fatto che ho mostrato queste capacità soprattutto in ambito scolastico e lavorativo.
Al di fuori di questi raramente ho avuto la stessa costanza e determinazione, nemmeno nelle cose che mi piacciono, non è un caso che la maggioranza del tempo libero la passi sprecandolo inutilmente. |
Re: Attenzione, concentrazione
Spesso ho pensato che una cosa non la riesco a fare se la devo fare, in realtà noto che lo stesso vale se penso che voglio raggiungere un obiettivo semplicemente come mio desiderio. Mi verrebbe da dire che porto a termine con migliori risultati quei compiti che non ho scelto liberamente di eseguire ma in cui a un certo punto ho trovato qualcosa di piacevole o interessante. Forse però dipende dal fatto che quei compiti erano legati a degli scambi con altre persone o a situazioni condivise. Cioè se penso che voglio imparare solo per me stesso, l'idea mi intriga pure ma poi mi manca una spinta continua. In realtà potrebbe anche essere che mi piacerebbe anche portare a termine una questione di apprendimento personale indipendente dal rapporto con altri ma che quello che mi manca è comunque passare del tempo non da solo, fare altro in compagnia. Se avessi un impegno di quel tipo per 3-4 ore al giorno e delle altre ore potessi trascorrerle in compagnia come passatempi e se fossi addirittura sentimentalmente impegnato, tutto sarebbe più semplice, probabilmente. Comunque a prescindere da questo, uno dei problemi che mi fa fallire in alcuni compiti, nel dedicarvi un tempo sufficiente, è proprio la difficoltà di concentrazione e la paura di non comprendere, il rendersi conto che spesso soffro di un periodico svuotamento della memoria, per cui mi sembra inutile puntare a raccogliere delle informazioni, se poi finisco per non fissarle o perderle.
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Re: Attenzione, concentrazione
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Re: Attenzione, concentrazione
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Per le persone allenate a fare sempre le stesse cose non c'è bisogno di concentrazione o attenzione per eseguire queste cose, già ce l'hanno il pattern per eseguire certi movimenti, lo attivano e questo risolve quasi automaticamente quel che ad una persona non allenata sembra complicatissimo. Ad esempio quando guido non ho bisogno di star concentrato e attento come quando stavo imparando a guidare. L'attenzione e concentrazione che mi servono per essere efficiente al volante non sono elevate. Magari può sembrare che mi sto concentrando a chi non sa ancora guidare e che ci vuole chissà quale attenzione per riuscirci dato che questa persona per riuscire a fare quel che faccio io deve stare molto concentrata e attenta non avendo le strutture cerebrali che ho io e che si sono sedimentate. State attenti e concentrati quando camminate? Penso di no. Eppure è un'operazione di coordinazione abbastanza complicata che in fin dei conti si è appresa in buona misura provando e che si fa senza sosta in certe circostanze (quando fate una passeggiata, o vi allenate a correre). L'attenzione serve soprattutto quando si impara, non poi quando si è imparato e si esegue. Il problema sorge quando non si riesce mai ad imparare e bisogna metterci sempre attenzione. Credo che nessuno riuscirebbe a suonare uno strumento ed eseguire performance complicate senza "routine inconsce" (uso questo termine inventato adesso perché non saprei cosa usare, ma è qualcosa del genere). Dovrebbe capitare una cosa del genere: l'interesse stimola la concentrazione e l'attenzione nel far qualcosa, la ripetizione fa sedimentare certe strutture, queste diventano inconsce, e si usa poi l'interesse per attivare l'attenzione libera per perfezionarle ancora (dato che una certa quota di attenzione adesso non la si deve usare per far certe cose, non disponiamo di un'attenzione infinita) e così via. E si diviene così sempre più abili in relazione a qualche attività. Per questo poi è difficile togliere certe abitudini a chi già ha imparato a far certe cose in certi modi e certi insegnanti cercano di toglierle subito a chi sta apprendendo qualcosa. Io sono dell'idea che là dove non si sa fare ancora qualcosa è la motivazione che manca o magari è il sistema di apprendimento che è un po' difettato e bisogna ripetere troppe volte un esercizio per apprenderlo, non la capacità di stare attenti. Non ne serve tantissima a chi fa un esercizio di un'ora al giorno con concentrazione, il problema si sposta sull'essere motivati a farlo questo esercizio e sulla velocità con cui si riescono a formare queste strutture non coscienti. Penso che a parità di attenzione ed impegno le persone hanno livelli di apprendimento diversi in questo o quel settore, migliori o peggiori, e questo circolarmente incide anche sulla motivazione a continuare ed insistere. Perché se la motivazione è scarsa e c'è bisogno di tempo per apprendere (e non si vedono risultati che ripaghino l'impegno), le cose possono saltare per aria anche se in parte si è migliorati. |
Re: Attenzione, concentrazione
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