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Genitori che non incentivano
Non c'è cosa più frustrante dell'avere qualcuno che non ti incentiva, anzi ti fa passare la voglia di fare le cose.
Beh parliamoci chiaro, la voglia in realtà già è poca, io so che se non faccio certe cose è anche perchè non ne ho il coraggio ed è diventato quasi un alibi il fatto che "tanto non me lo lasceranno fare". Solo che è triste non sapersi imporre e dover battere in ritirata, imbarazzato perchè ti senti come se avessi proposto qualcosa di illegale. Mia madre scommetto che questo lo sa, lo sa che se mi sento imbarazzato batto in ritirata, e se ne approfitta. Ti spiazza con le sue osservazioni del cazzo. Ricordo una volta, da adolescente, dissi che volevo andare ad un concerto con gli amici. Avrebbe potuto dirmi: "chi vi accompagna?" oppure "non lo so, può essere pericoloso" insomma, robe che dicono le madri. No. Lei mi chiese, con faccia tra l'indagatorio e lo sdegnato "E che vai a fare?" Ma che domanda del cazzo è? Un concerto, c-o-n-c-e-r-t-o, cosa cazzo si fa ad un concerto, cosa CAZZO si fa, si va ad assistere ad un balletto classico? Io rinunciai, mi sentii come avessi fatto una proposta oscena. Ancora, altro esempio. Questa estate, finito di studiare e non avendo un cazzo da fare, passavo le giornate stravaccato sul letto o davanti al pc. Siccome temevo che questo mi avrebbe portato all'atrofizzazione delle gambe, pensai che sarebbe stata buona cosa andare a correre la mattina nel parco. Un genitore normale l'avrebbe presa come una cosa buona, cazzo c'è tuo figlio 24h su 24 dentro casa, se vuole uscire e fare movimento è una cosa buona, io un figlio così lo prenderei e lo getterei in strada, con l'obbligo di non tornare prima di 2-3 ore. Lo dico alla satrapa. "E che vai a fare?" e aggiunse "Ma se vai poi devi andare la mattina presto, perchè alle 8-9 già fa caldo, come fai..." Ok mà lascia stare. Preferisco rincitrullirmi davanti al pc che sentire le tue osservazioni del cazzo. Altro problema: io per marzo 2009 conto di laurearmi. Per settembre vorrei poi continuare, nel frattempo cosa faccio? L'università era l'unica cosa che mi costringesse a far qualcosa, finita quella, veramente diventerò tutt'uno col letto e il pc. Quindi pensavo fosse una cosa buona trovarmi un lavoretto, qualcosa di non impegnativo e che non mi porti troppo ad avere contatti (quindi niente cameriere in un pub, cosa classica che fanno tutti gli universitari, giammai). Un genitore normale incentiverebbe la voglia di fare del figlio. Mi immagino mia madre invece "E che vai a fare" La prossima volta le proporrò di andare a rapinare una banca. Magari mi darà una risposta più sensata. Diciamoci la verità, mi fa comodo non venire incentivato, perchè sto bene protetto tra 4 mura, perchè se uno c'ha voglia di fare le cose, se ne fotte di una madre che qualunque cosa le dici pare sempre hai detto una cosa oscena, la fa e basta. Solo che chi è debole avrebbe bisogno di esser spinto avanti, non indietro, avrei bisogno di qualcuno che mi dica "si, e che cazzo, non fai mai niente, vai a fare qualcosa!". Invece mia madre casca dalle nuvole, mio padre figuriamoci se ne fotte altamente. |
I miei talvolta provano ad incentivarmi, ma a quanto pare io sono un cattivo cliente molto più di te.
D'altra parte se voglio fare qualcosa che già so potrebbe procurarmi critiche o questioni da parte dei miei, finisco per dirgli il minimo necessario e lo faccio ugualmente senza alcun problema. Tuttavia, cose lavorative zero, finora. E se mi ci imbarcassi i miei probabilmente mi farebbero un munumento, altro che non incentivarmi :). Comunque mi pare che tu abbia una visione abbastanza obbiettiva della situazione, sopratutto del mondo in cui ne "approfitti". Penso dovresti comiciare a sbattertene a fare quel che vuoi, cominciando magari dalle cose non impegnative (concerto). E' molto più facile :). |
ti capisco, stessa cosa.i miei son così.mi mettono i bastoni fra le ruote in tutto, e hanno rotto le palle.adesso sono arrivato praticamente a non sopportarli manco 10 minuti, manco vado a mangiare a tavola.mio padre non fà altro che brontolarmi dietro, mia madre stesso.poi qualuqnue cosa voglio fare o "non la reggo"come il lavoro.oppure"e una cazzata" oppure ancora"non e il momento adatto"pur se son cose che non toccano minimamente i loro interessi.se non quelli di rompicoglioni ansiosi cagasotto .son stufo della vita in famiglia.mi hanno sempre trasmesso insicurezza e ansia, che già di per me avevo, invece di spingermi ad agire e a farmi forza.però quando c'è da rompere i coglioni perchè"ho i pantaloni sporchi" quando devo uscire.oppure sul "perche non porto un fazzoletto "anche se non ho nessun raffredore ed e agosto, son capaci di spreemerti i maroni per un quarto d'ora.
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Andate via.Fatelo presto.
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si anche i miei mi scassano i coglioni e non fanno altro che provocarmi insicurezza su tutto ciò che faccio :x ..
se gli dico se posso andare in un concerto o si invendano una scusa o mi dicono non sai badare a te stesso..fanculo ricordo anche un altra cosa non mi hanno mai mandato in gita fuori regione perchè secondo loro non sarei campato nemmeno 2 giorni :x |
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Lo so benissimo che non è facile ma nel momento in cui decidi di farlo hai gia' fatto un piccolo passo verso la liberta'.Cosi' involontariamente pensando gia' alle conseguenze di questa scelta aumenti il distacco tra te e il momento in cui finalmente deciderai di fare questo passo.
Rimandi un anno,due,tre..alla fine ti sembrera' una scelta sempre piu' ardua e ti convincerai che l'unica soluzione semplice è restare in casa con i tuoi.Gli inizi non sono facili per nessuno(il primo giorno di scuola,il primo giorno di lavoro etc) ma pian piano devi gettare le basi per stare meglio in futuro. |
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Re: Genitori che non incentivano
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ricordo nel 2005, concerto U2 Roma, io 19 anni, per trovare il biglio mi feci in 4... alla fine lo trovai, contentissimo della mia conquista.. ora mancava solo dirlo ai miei... già è imbarazzante annunciare di farti il viaggio da solo a Roma, ma loro non contenti mi fanno sentire ancora + uno stupido...: "Cosa??? A Roma???" - si, a Roma, vado con il treno... "con il treno??? E tutto per vedere uno che canta???" - si, ma non è uno, son 4... "ma sei impazzito??? e mo cosa dici a tuo padre?? - non sono impazzito, e a mio padre gli dirò le stesse cose che ho detto a te... ste domandine del cavolo durarono per 1 ora... ma alla fine ci andai, anche con l'incazzatura di mio padre e le sue urla petulate per 2 giorni... sapevo che per loro spostarsi è sempre visto come un pericolo, una paura, preoccupazione... e sta situazione l'ho sopportata per tanto tempo, perchè loro pensano "e se gli dovesse succedere qualcosa, cosa direbbe la gente?!?!?" pensano alla gente, mica a me... vabbè... nnamo avanti.. potevo concepire questo tipo di ostacoli per un divertimento, concerto o qualcosa che servisse a svagarsi... ma non quando si tratta di crescere in ambito lavorativo.. pochi mesi dopo dovevo recarmi di nuovo a roma per un corso di approfondimento pagato dalla mia società... glielo dico e loro di nuovo le stesse cose... ho visto quindi che il problema diventava grave se questi ad ogni minimo cambiamento della mia vita dovevano trasmettermi paure e ansie per la loro insicurezza nei confronti DELLA GENTE!!!! dopo 2 anni sono andato via da casa... è troppo bello non dare conto e starsene per i fatti propri... tornare la sera quando si vuole... mangiare quel che si vuole... ci si sente liberi ed appagati!! ora conto di spostarmi ulteriormente, perchè il mio lavoro, e dove abito tutt'ora, è a 40 km da casa, ed il fine settimana rientro dai miei... questo mi provoca sempre paura e ansia, in quanto non sò cosa trovo e cosa mi aspetta... Quoto ciò che dice Vetro!! Andate via e subito!! non pensateci su... starete sicuramente meglio!!! |
Quoto tutto quello che dici per esperienza mia personale.
Molto spesso anche con il silenzio i genitori riescono a disincentivarci, oppure con un muso storto perchè quella volta che siamo usciti abbiamo pensato di rincasare tardi. Forse, come dice qlk1, dovremmo iniziare a fregarcene e ad agire come vogliamo perchè è per il nostro bene. Però finchè saremo sotto il loro schiaffo sarà dura.... a meno di non avere grande personalità e forza d'animo, due cose che, allo stato attuale, mi difettano. Proprio per questo, per non dover sopportare più certe cose e per non dovermi sempre sentire in dovere di, spero di poter cambiare aria quanto prima. Forse la lontananza aiuterà a cambiare vita e testa. Speriamo! Ma per ora posso solo attendere... fiducioso! |
Purtroppo i genitori, con tutto che ci vogliono un bene dell'anima, sono esseri umani e quindi possono essere persone ignoranti, o di vedute strette, o essere timorosi, oppure semplicemente stupidi.
Arrivati a una certa età bisogna avere il coraggio di lasciarli parlare e fottersene di quello che dicono. |
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La cosa buffa è che oggi ci sono genitori a cui il bene dei figli non gli importa un cazzo,e il rovescio della medaglia ci sono dei genitori che per difendere la loro reputazione fanno in modo che i figli rimangano sempre a debita distanza da tutto ciò che li porterebbe a commettere errori e sporcare la loro reputazione di genitori...
:roll: |
Mio padre dorme in piedi e fa tutto quello che dice mia madre. Ha pochissima voce in capitolo e se fosse per lui io potrei stare anche tutto il giorno fuori, ritornare per i pasti principali e stare fuori nuovamente tutta la notte!
Mia madre è l'esatto opposto! Ha lei il potere in famiglia ed è lei che prende le decisioni più importanti, mentre mio padre fa tutto quello che glli viene detto senza fiatare. Apprensiva, soffocante, ficcanaso ma soprattutto iperprotettiva. Lei è contenta se io sono così, ovvero uno sfigato, senza neanche un amico, con vita sociale pari a zero. Non fa altro che criticare i ragazzi della mia età, sul fatto che bevino, fumino, che frequentino quei luoghi "promiscui, effimeri e blasfemi" (così lei definisce le discoteche, ma anche i pub). Si vanta con le amiche del fatto che io sia un bravo ragazzo, che non esco mai e che non torno mai a casa a notte fonda (e ci credo, se non esco come faccio?), mentre non si accorge che così facendo non fa altro che aumentare la mia fama da perdente sociofobico. Le uniche volte in cui sono uscito, ovvero per le cene di classe di fine anno, lei ha cominciato a tartassarmi di messaggi e di chiamate a partire dalle undici tutta preoccupata perchè non mi vedeva tornare... inutile dire che mi ha aspettato alzata finchè non sono tornato! |
Re: Genitori che non incentivano
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Tua madre sembra il clone della mia... anczi, la mia credo sia peggio :? Qualcuno qui ne sa qualcosa.... :lol: non sai come ti capisco.... :lol: |
Che dire, vedo che purtroppo non sono il solo a trovarmi in una situazione come quella che ho descritto
Mi sono illuminato quando ho visto questa frase Quote:
Ecco, forse è questo, i genitori sono abituati alla nostra routine, abituati a non vederci mai fare una mazza, a conoscerci come apatici e abulici e quindi qualsiasi atto che esce da questo copione fa storcere loro il naso, magari pensano chissà cosa ci sia sotto, oppure hanno paura della novità. Allora siamo noi che li abbiamo abituati male. Toh, questa sarebbe bella allora, dovrei essere io a crescere meglio i miei genitori per far star meglio me stesso |
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Al di là della situazione attuale, in cui mio padre nemmeno mi dice ciao, non sa dove sia, cosa faccia, cosa pensi, non mi chiede nulla e viceversa, la mia educazione è stata caratterizzata da una totale mancanza di stimoli ed incentivazioni. Sono cresciuto in un ambiente da questo punto di vista arido e desolato, che non ha mai stimolato la mia fantasia e non mi ha mai permesso di tirare fuori la mia personalità, fino ad arrivare ad un'età in cui mi sono reso conto che le cose che avevo dentro premevano per uscire e lentamente mi sono destato dal torpore, in un lento risveglio che continua tutt'ora. Le cose che ho imparato le ho imparate tutte da solo, le cose che ho fatto le ho fatte per mia iniziativa, i miei pensieri, le mie idee, non sono frutto in alcun modo di dibattiti e discussioni o insegnamenti ricevuti in ambito familiare. Forse è un pelo off-topic, ma la mancanza totale di stimoli la vedo molto simile alla disincentivazione, che tra l'altro ho conosciuto anch'io in qualche occasione. La mancanza di stimoli ti porta a non sviluppare una personalità propositiva, cosa che rende la disincentivazione dei genitori non necessaria. |
Il punto è che i genitori di oggi nel 95% dei casi abitua i figli ad essere padroni del proprio destino e quindi il 5% restante delle famiglie non puo condizionare i propri figli secondo uno stile di vita passato da decenni...xke l'unica cosa che puo venir fuori è che i figli hanno paura di vivere e di essere a vita persone che dovranno vivere una vita da passivi a vedere e portare invidia per coloro che hanno avuto tutto o che cmq sono persone con molta esperienza in diversi ambiti...non solo sul lavoro.... :roll:
Loro creperanno prima o poi ma i loro figli non avranno l'esperienza necessaria per affrontare anche la piu facile delle prove che la vita gli mettera davanti... 8) |
i miei genitori non mi hanno mai particolarmente incentivato in niente ad eccezione dello studio e dell'impegno a scuola. Il problema è che le loro insistenze si traducevano spesso in una pressione ansiogena che io mal sopportavo e che mi impediva di affrontare determinate situazioni senza stress da prestazione.
in tutto il resto, amicizie, sport, hobby, sono sempre stati abbastanza indifferenti al limite della disincentivazione, soprattutto per quanto riguarda la vita sociale. c'è da dire che mio padre spesso mi spronava ad uscire, ma le sue erano prediche isolate ed estemporanee, mentre mia madre era implicitamente contraria al fatto che io avessi degli amici: non mi ha mai dichiaratamente proibito di averli, ma non sopportava avere gente per casa e non vedeva di buon occhio che io andassi a casa di altri, ponendo quindi le premesse per la mia situazione di prolungata solitudine. |
Una volta i miei mostravano interesse e a volte inquietudine verso un figlio che svolgeva una vita molto solitaria ed abitudinaria.
Oggi non mi dicono più nulla, temo si siano rassegnati.... |
I MIEI GENITORI MI DICONO DI USCIRE MA SE NON CIO VOGLIA NON POSSONO COSTRINGERMI,ALMENO ERA COSI QUANDO MI CHIUDEVO IN CASA,PERO A MIA MADRE NON E MAI DISPIACIUTO CHE STESSI TANTO TEMPO IN CASA COSI NON CERANO PERICOLI PER ME :lol:
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Bittersweet life, si meriterebbero un bel vaffa i tuoi genitori, anche se capisco che non si può sempre dire quel che si vorrebbe...i miei invece non sono assolutamente così...anzi ogni tanto mi stressano perchè esco poco...anche se forse un pò di pungolo ad uscire ci vuole per evitare di rinchiudersi troppo
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(ora che sto cercando lavoro non ti dico...) l'unica cosa è ripetersi il ritornello: "è un problema loro, non mio". dire che sono paranoici è poco. "colpa" tua perchè li hai abituati bene, magari uscendo poco-nulla e quindi devi comprendere il loro terrore nel vedere il loro "piccino" stare fuori casa. so bene che è difficile non arrabbiarsi, ma devi continuare così: esci esci esci, anche senza meta, prima o poi si stuferanno di assillarti. e non rispondere a tutte le loro chiamate! devi abituarli MALE. devi far capire che non sono loro a comandare la TUA vita. (ci sono dentro pure io eh...per questo mi permetto di parlarti così :wink: ) buona fortuna. |
A_Bittersweet_Life, hai tutta la mia solidarietà, leggendo le tue esperienze ho pensato che si stesse parlando dei miei genitori...Io, dopo tante volte in cui ho visto quel briciolo di volitività nel fare le cose di cui stentatamente dispongo stroncato da commenti e osservazioni a dir poco inopportuni ho capito che non si tratta di cattiveria verso il figlio, quanto di un'oggettiva incapacità di capire i suoi bisogni e le sue aspirazioni, che possono essere soddisfatte anche spronandolo e incentivandolo dall'esterno, come hai scritto tu.
Da dove deriva questa incapacità?Da un iperprotettivismo e da una errata percezione del mondo esterno, visto come ricettacolo di tutti i mali del mondo...A me i miei hanno esplicitamente detto: "Ti abbiamo cresciuto nella bambagia", a sottolineare l'isolamento da tutte le situazioni potenzialmente pericolose che però forgiano il carattere di una persona...Ma intanto...Non è che io sia venuto fuori "a regola d'arte", però! Non ci resta che cercare di diventare autonomi quanto prima e dare un approccio completamente diverso all'educazione dei nostri figli, per evitare che soffrano come soffriamo noi, cercando di infondere fiducia e sicurezza in loro. Nulla di più. |
Le storie che ho letto su questa discussione parlano di genitori apprensivi.
I miei non sono stati mai apprensivi a livelli astronomici, però è come se fossero mancati gli stimoli positivi dall'esterno. Mi chiudevo in casa volontariamente, e loro non hanno mai insistito molto, quand'ero solo un ragazzino, per farmi uscire. Mi hanno però quasi costretto a frequentare l'oratorio feriale, un anno: non è stato così orribile, però...mi sentivo al solito un pesce fuor d'acqua. Ma forse è proprio il loro stile di vita, che ho fatto mio: poca vita sociale, pochi amici, poche uscite, pochi viaggi, poche attività. Poco osare, in fondo in fondo. Ma a 40 anni ci sta (in parte), a 15 anni?! è spegnersi. Non ho preso da loro la passione per la tv, invece. Stavo in casa come loro (e ci sto ancora) ma non ho mai adorato la tv, almeno dai 15 anni in poi. Ho preso anche dei loro difetti, sia in senso di trascurare cose, sia al contrario di ipercontrollarle. Questi sono veramente evidenti e li riconosco perfettamente. Purtroppo non mi aiuta a superarli. Per me, è mancato l'apporto dall'esterno, e continua ad essere scarso. Maledico internet a volte: mi apre la mente sul globo intero, ma spengo questo computer e non so niente di com'è la vita "reale". Sin dalle cose più piccole. Ho vissuto troppo tempo da solo, e coi miei genitori. Della vita altrui so poco o nulla, ne percepisco però macroscopicamente la diversità. |
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P.S: Anche i miei andavano fieri dei miei voti a scuola e vanno fieri quando prendo voti alti all'uni...Ma perchè sono gli unici "fatti concludenti" con cui, generalmente, ci facciamo vivi! |
@A_Bittersweet_Life_83
Hai capito come non vorresti essere e questo è gia' un traguardo.Adesso devi cercare di capire chi sei e come vorresti vivere. |
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hai riassunto il mio problema in una riga. ho paura praticamente di tutto e non so fare nulla senza un "appoggio esterno". i miei mi hanno esortato ad esempio a stare sempre con le stesse persone, di cui conoscevano i genitori i nonni gli zii etc etc, piuttosto che fare nuove esperienze sociali. ora che sono 'sola' sono andati in panico. l'altra sera a mezzanotte mi si era spento il cellulare e il bus era in ritardo: arrivata a casa mi hanno cazziata e stavano x chiamare la polizia. non riescono a vedermi indipendente perchè non lo sono mai stata. idem per la macchina o i viaggi... insomma. li abbiamo abituati bene e ora ne paghiamo le conseguenze. |
Re: Genitori che non incentivano
Non sai quanto ti quoto, amico mio!
Avremmo bisogno davvero di essere incentivati... anche un minimo gesto di approvazione andrebbe bene... Eppure... ci viene negato. E parlo di minimi gesti perchè in molti casi loro (i genitori) credono di trasmettere con sguardi, grugniti e mezze parole uno sprone... o magari delegandolo all'altro genitore, salvo poi sentirli dire che non ci hanno mai negato nulla. E ciò può anche essere vero... però abbiamo bisogno di solleciti chiari e forti.... Ma non vogliono capirlo! Quote:
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Adesso devi farti forte e andare per la tua strada.
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