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Confraternita Uomini Fobici
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Ora, non partite in quarta ad elencare i motivi veri o presunti per cui ciò avviene, ossia le tiritere del “saperci fare” e le consuete paranoie sull’aspetto fisico. Chiunque abbia a disposizione risorse di qualsiasi tipo, non solo idee ma anche opportunità di incontri mondani ed eventuali conoscenze di ragazze non abbordabili da parte sua, ma forse da parte di altri sociofobici, un alloggio da offrire a chi non abita nella sua zona (http://it.wikipedia.org/wiki/CouchSurfing ), persino amici o parenti estroversi ma non superficiali capaci di dare una mano con la loro esperienza… mettendole tutte insieme ed organizzandole si creerebbe una sola grande forza a cui ciascuno potrebbe attingere. Quote:
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Ma, soprattutto, questa “loggia” dovrebbe organizzare situazioni utili per i suoi aderenti, come per esempio: organizzando delle feste per single, ma fatte su misura per i sociofobici iscritti. La cosa funzionerebbe pressappoco così: in una determinata città, per esempio Roma, gli iscritti all’associazione che accettano di partecipare alla festa, si impegnano ad invitare una qualsiasi ragazza che conoscono, la sorella, una parente, una collega, la vicina di casa, una con cui abbiano abbastanza confidenza da sapere che non è fidanzata. Le diranno che hanno avuto l’invito ad una festa alla quale possono partecipare esclusivamente persone non sposate né fidanzate, e che è possibile andarci solo se accompagnati da una persona del sesso opposto, in modo che i partecipanti siano per metà uomini e per l’altra metà donne. Quando l’organizzatore della festa sa che un numero sufficiente (poniamo quindici) degli iscritti gli garantisce che arriveranno accompagnati da una donna, egli affitta una sala per ricevimenti (il costo verrà poi addebitato equamente fra i sociofobici partecipanti) e questi ultimi potranno comunicare alle rispettive invitate che la festa avrà luogo sicuramente, ed informandole sulla data, l’ora ed il posto. Non avrà nessuna importanza che le donne siano in buona parte estroverse: l’importante è che TUTTI i maschi siano sociofobici, senza la concorrenza di estroversoni. Le ragazze, inoltre, saranno TUTTE single e certamente in cerca di un compagno, altrimenti non avrebbero aderito a quella iniziativa. I partecipanti sociofobici potrebbero, uno o due giorni prima, incontrarsi tutti in qualche posto, diciamo a casa di uno di loro, e agghindati già per la festa per una sorta di rivista generale su ciascuno di loro ( :) non ridete, normalmente lo fanno le ragazze). Dovranno apparire al meglio nell’abbigliamento e nella pettinatura secondo le norme di broccolamento enunciate dall’associazione stessa, affinché in generale appaiano appetibili a ragazze mediamente espansive. Saranno anche bene informati sulle attività previste per animare la festa, seguendo un copione predeterminato, potendo perfino mimarne le fasi fra di loro per esercitarsi ed anche per cominciare a sbloccarsi divertendosi. Dopodiché accadrà che alcuni di loro potrebbero essere accettati per fare coppia dalle ragazze che, in circostanze “normali” non li avrebbero nemmeno notati perché attratte dagli estroversi: i meno fortunati, invece, avranno fatto esperienza ed un passo in avanti al di fuori del loro guscio. Ci riproveranno in un’altra analoga occasione. Un altro vantaggio per gli iscritti a questa specie di “loggia” sarebbe il seguente: mettiamo che un suo iscritto, chiamiamolo Sergio, conosca una ragazza (potrebbe essere una sua parente) che sa non essere fidanzata e che gli toccherà vedere in una ricorrenza ciclica, per esempio il pranzo di natale con i soliti parenti, ma potrebbe pure trattarsi di una festa di compleanno od altro. Sergio pubblicherà sul sito dell’associazione ciò che ritiene essere il profilo fisico e psicologico della ragazza in questione, i suoi gusti ed attitudini, in modo che, se uno degli iscritti che abita in zona (chiamiamolo Marco) si ritiene affine a quel profilo, lo comunicherà a Sergio, il quale si impegnerà a farlo partecipare alla succitata ricorrenza o festa, facendolo passare per un suo vecchio amico che è venuto a trovarlo. Gli presenterà la ragazza agendo da vero complice, e Marco, che sa già molte informazioni su di lei, prima di tutto che è libera e che è in cerca dell’anima gemella, e che adora negli uomini determinate qualità che lui possiede, sarà facilitato nella comunicazione senza i soliti blocchi mentali. Insomma, viene creata artificiosamente, e con qualche piccola innocente bugia, una di quelle occasioni che di rado si presentano spontaneamente nella realtà: che un introverso incontri una ragazza che ama le qualità o i gusti che lui ha o peculiari cose che sa fare; che ci sia un bonario mediatore che fa avvicinare i due e permetta a lui di togliersi la corazza di fobie che lo rende ermetico ed anonimo in modo che lei possa accorgersi di lui ed apprezzarlo per quello che è. Se il fidanzamento non avviene, pazienza! Anche in questo caso sarà stata fatta un’esperienza nuova. Ancora: mettiamo che uno degli iscritti (Andrea) abbia la possibilità di partecipare ad un’occasione mondana, ma non se la sente di andarci da solo o, il che per lui è lo stesso, in compagnia di normaloni. Potrebbe annunciare la questione sul sito dell’associazione in modo che qualche altro iscritto della zona – il fobico di fiducia (cit.) – sia disposto ad accompagnarlo (e se ce n’è uno non della zona, Andrea deve accettare di ospitarlo). Essi, però, non ci andranno da semplici sprovveduti sociofobici, ma nella loro qualità di iscritti, e quindi consapevoli delle norme di comportamento più corrette da usare nelle situazioni mondane, e che, spalleggiandosi l’un l’altro, potranno essere capaci di applicare al meglio. Queste sono soltanto alcune delle iniziative che un’associazione del genere, se esistesse, potrebbe organizzare. Si tratta, ovviamente, di un progetto a lungo termine. Se si realizzasse, non ci sarebbero più scuse per le solite generalizzazioni contro le donne (che fa torto alle donne) e per il vittimismo imperante (che fa torto a chi possiede qualità non utilizzate a causa della disistima). 8) Un pessimista vede la difficoltà in ogni opportunità; un ottimista vede l'opportunità in ogni difficoltà. (Winston Churchill) |
proposta originale da parte di una ragazza :lol:
purtropo non funzionerà mai, l'animo umano è egoista, non c'è gioco di squadra su certe cose, nè ci sarà mai per quei pochi che lo fanno, ce ne sono tanti che vanificano tutto secondo me questa cosa la si può vincere solo da soli |
Inner hai trovato una nuova possibile nicchia economica, mettiamoci in affari assieme! 8)
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E' impossibile fare una confraternita uomini fobici, poichè...se uno fonda e dirige una confraternita, non è fobico perchè un fobico non avrà mai voglia di gestire tante persone...ma se non è fobico perchè dovrebbe fondarla?
E' un circolo vizioso che fa sì che i timidi siano sempre separati e che quando imparano a unirsi ormai sono già diventati normaloni! :D forse potrebbe funzionare se un ex-timido filantropo volesse aiutare gli ex-compagni :roll: |
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stampo e faccio frequenti backup 8)
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Ci sto, Muttley, ma lo metti tu il capitale? :lol: |
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http://img2.libreriauniversitaria.it...881832361g.jpg |
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Se una donna può fondare una confraternita per timidi, un uomo la può fondare per donne timide 8) . Interessante...avere sotto di sè( :!: ) un'intera organizzazione di donne in cerca di un uomo :o |
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Re: Confraternita Uomini Fobici
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ed io dovrei fare la parte del ex-estroverso ora semi-estroverso/introverso che regala consigli? Urca già le donne son poche se poi devo dare i consigli a chi ha il fisico di cale posso andare in convento :P Comunque ora al di fuori dei sogni (qui si sta progettando quasi 'na setta che ribalti il potere :lol: ---> il che m iattira pure :twisted: ) alla fine ridendo e scherzando è quello che dico io: chi si sente davvero timido, sociofobico, bloccato...si è in molti sulla stessa barca... sarebbe positivo aumentare il numero dei raduni da utilizzare non solo per fare 4 chiacchiere e conoscersi, ma anche appunto "allenarsi" a socializzare ---> già il fatto di socializzare un minimo con un altro sociofobico è comunque un bel passo in avanti (almeno visto dall'esterno)...se poi si prova pian piano ad aumentare il campo d'azione...si può sol che migliorare... |
Re: Confraternita Uomini Fobici
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Infatti, vorrei sapere cosa si fa di preciso nei gruppi di auto-aiuto, improvvisate o parlate di argomenti prestabiliti? Perché allora non fare in modo che un raduno sia una specie di forum all’aperto? Oltre alle solite modalità per incontrarsi (orari e luogo) si potrebbe stabilire una sorta di ordine del giorno, cioè una serie di argomenti da sviluppare mentre si sta insieme, ma ai quali ciascuno avrà avuto il tempo di prepararsi anzitempo. Grossomodo è quello che avviene nei talk show televisivi/politici e non. Al raduno di Firenze diversi, come me, hanno parlato pochissimo attribuendo la colpa alla propria timidezza ma, se ci fossero stati dei temi prestabiliti di cui trattare sarebbero rimasti ugualmente sulle loro? Quello che manca ai sociofobici è la capacità di esprimersi al cospetto di altre persone, ed è per questo che in mezzo ai normaloni fanno tappezzeria. Un raduno dovrebbe consentire loro proprio ciò che la società dei “normali” gli impedisce: parlare davanti a tutti. Se vi sono dei temi concordati, ciascuno dei partecipanti sarà anche obbligato a dire la sua, e quindi ad esporsi, ad osare l’inosabile, parlare dal vero in presenza di tanti altri che stanno ad ascoltarlo. Sarebbe un allenamento utile ed anche un passo in avanti verso l’autostima. Di certo, va anche bene che i raduni siano abbinati ad attività ludiche o turistiche, che possono fornire spunti di conversazione e di motivate aggregazioni fra i partecipanti. L’importante, secondo me, è che almeno fra di loro i sociofobici abbiano l’opportunità di sentirsi a proprio agio, affinché, poi, gli sia meno difficile esserlo in mezzo alla gente comune, ampliando il proprio campo d’azione, come dice Giova, chessò… andare assieme all’assalto delle discoteche. :lol: E infine, tornando in topic, gli uomini imparerebbero a controllare la propria timidezza che tanto li penalizza con le donne. Quote:
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Re: Confraternita Uomini Fobici
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Vorresti forse riesumare gli antichi baccanali romani?
Estroveggiare va bene, ma non intendevo poi tanto ai nostri raduni…http://i262.photobucket.com/albums/i...al/biggrin.gif |
Re: Confraternita Uomini Fobici
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parere personale:
1- andare a più raduni 2- quando si è preso abbastanza confidenza dell'altro sforzarsi di non mangiare un panino, ma di spendere 15 euro per andare in pizzeria (si mangia in pubblico) e girare per le città (esempio negozi). 3- se la pizzeria è andata bene...ritentare altre volte e se si è interessati (intendo soprattutto per i più giovani---> tipo cali che è vecchietto intanto può andare in un centro per anziani :lol: ) provare ad andare insieme in un locale della città i ncui si è riuniti (un piccolo pub con musica non troppo alta e giusto per prendere un drink e parlare 1 oretta). Fatto questo passo successivo: esempio? andare al mare mezza giornata con qualche sociofobico (soprattutto per chi non ce l'ha troppo lontano). Sembra nulla, ma per me è molto più da estroversoni una giornata sulla spiaggia che una serata in un pub a bersi 'na birra. Passi successivi? una volta che la tensione in queste uscite è allentata, provare lo stesso approccio alla vita pubblica quando si è soli (quindi non con altri sociofobici, ma gente normale). |
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E poi anche in compagnia si può fare gli introversoni --> è più divertente quando sono gli altri a doverti supplicare per tirati fuori le parole di bocca :P |
parlando di confraternite e gruppi, perchè qualcuno non crea una chatroom su msn ? (messengergroupchat.com)
sempre nel caso non ci sia già.. :) |
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