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Percorsi scolastici.
Tralasciando il lavoro che fate ora(almeno la fortuna di che ce l'ha), siete soddisfatti del vostro percorso scolastico o avete rimpianti in linea con i vostri interessi?
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Re: Percorsi scolastici.
Sono soddisfatto del percorso inteso come scelte di studî (la scelta della scuola superiore e poi quella dell'università), ma sono profondamente insoddisfatto di come l'ho affrontato, specialmente la scuola dell'obbligo, dove studiavo poco e male... mi ritrovo con voragini culturali che ora sento vorrei non avere. È anche vero che alle scuole superiori ho dovuto affrontare grossi problemi psicologici, tra cui una intensa depressione... ma questa, come si dice, è un'altra storia.
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Re: Percorsi scolastici.
Io ho fatto il liceo scientifico, ricordo che quando mi iscrissi (lontano 1994) avevano appena attivato l'indirizzo informatico, ed ero tutto entusiasta perché ero un giovane nerd desideroso di approfondire la sua conoscenza del pc... bè, in 5 anni saremo andati in laboratorio di informatica due volte.
Aggiungiamoci inoltre che, per essere un liceo scientifico, facemmo matematica in un modo pietoso... ho perso il conto di quanti docenti diversi abbiamo avuto, cambiavano continuamente ed erano uno peggio dell'altro. Malgrado tutto questo, una volta diplomato mi iscrissi a Informatica e fu un disastro :testata: A conti fatti, se facevo il classico era meglio... perché alla fine ero molto più portato per le materie umanistiche. Il percorso fatto alle superiori è stato deludente e mi ha fatto perdere molto tempo prezioso in seguito. |
Re: Percorsi scolastici.
No non sono soddisfatto avrei fatto diversamente.
Ho fatto un IPSIA era un riformatorio. Io sono stato promosso sempre per inerzia dove mi applicavo pochissimo ma brillavo in confronto agli altri che erano da galera. Dopo ho lavorato qualche mese in fabbrica. Turni anche notturni....8 ore davanti a macchine assordanti. Mi offrirono un contratto fisso ma dissi di no,una vita lì no.... Mi iscrissi all'università fisioterapia, avevo conoscenti che lavoravano nell' ambito e la cosa mi affascinava. Mi faccio un discreto culo e finisco...trovo un lavoro stabile che mi piace. Con il senno di poi che farei? Sicuramente una scuola superiore che ti formi seriamente. All'università qualcosa che ti dia un lavoro con una buona retribuzione e che ti faccia girare il mondo. Ingegneria,lingue,medicina..... Certo dovrei ricominciare tutto da capo,nel senso che anche dalle scuole medie la mentalità doveva essere propensa al conoscere mondi e lingue nuovi....insomma il contrario del rinchiudersi come un fobico |
Re: Percorsi scolastici.
Alle superiori dormivo così male che i ricordi sono tutti sfocati. E non è nemmeno un anno fa :D
Sonno e disagio. Questo è stato. |
Re: Percorsi scolastici.
ho sempre frequentato scuole non particolarmente lontane, al massimo cambiavo un mezzo, tipo filobus e poi tram, ma al massimo in mezz'ora arrivavo u_u
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Re: Percorsi scolastici.
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A me capitò una volta, uscii con una giovane professoressa. Nonostante abbia cambiato completamente strada, quando le dissi ,che mi ero diplomato ad un professionale mi guardò in modo sorpresa-schifata. Ci rimasi male, a 35 anni ed ai giorni d oggi pensavo che non si facesse più caso a queste cose. |
Re: Percorsi scolastici.
Piú che altro sono fiera di me per avercela fatta.
Il mio diploma vale oro, con quello ho potuto lavorare per 13anni, la laurea triennale mi è inutile e imbarazzante. Poi ovviamente nessuno studio è inutile,tutto fa bene al cervello. |
Re: Percorsi scolastici.
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Re: Percorsi scolastici.
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Re: Percorsi scolastici.
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Ho assoluta stima per queste scuole e per la loro, ormai donchisciottesca, ambizione di insegnare ai ragazzi una professione autentica, ma ho meno stima per chi li frequenta (una parte consistente di loro diciamo) e per le loro famiglie. |
Re: Percorsi scolastici.
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Viaggi hotel e pranzi e cene spesate spesso in luoghi di lusso accompagnati dai loro clienti. Ovviamente ne risente il lato relazionale ma sarebbe un toccasana per solitari come noi(almeno per me)Ovviamente non dico che siamo portati...tutt altro ma se avessi ora 13 anni mi indirizzerei su una cosa del genere. Si sono fisioterapista... |
Re: Percorsi scolastici.
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poi in realtà un po' confermi quello che dico, la facoltà di lingue di sicuro non ti prepara ad occuparti di vendite o robe commerciali, poi i tuoi amici sono stati bravissimi e diventare comunque esperti di quello |
Re: Percorsi scolastici.
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Di solito conta il foglio di carta si ,ma anche una pianificazione studiata quasi a tavolino pensando alle tendenza del mercato |
Re: Percorsi scolastici.
Ragioneria la rifarei, anche se non farei il triennio informatico, che tanto faceva pena e non capivo nulla, ma quello tradizionale. Per l'uni feci scienze politiche, con tempistiche disastrose (9 anni per laurearmi), anche se poi ho trovato lavoro e sono occupato da 6 anni. Però in generale non la consiglierei, a meno di non farla bene e di avere alte aspettative e obiettivi (consolato,ministero ecc...).
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Re: Percorsi scolastici.
Non ho rimpianti, mi sono impegnato tanto e me la sono cavata egregiamente, forse potevo fare meglio all'Università, ho la sensazione di essermi accontentato, avrei potuto fare un percorso migliore, ma è una cosa di cui mi sono reso conto solo successivamente.
Mi spiace un po' essermi fermato alla triennale, perché sono rimasto alla superficie delle cose, non ho approfondito e non mi sono realmente specializzato in qualcosa, ammiro molto le persone che sono competenti in uno specifico ambito, che dimostrano di saper padroneggiare un argomento a fondo, è una cosa che mi manca. |
Re: Percorsi scolastici.
Um, vediamo un pò, io che alle scuole superiori non ci sono andato mi sono capitate cose che cozzano con l'ideologia dominante.
Operaio per sette anni, autonomo da 28. Sono stato fornitore di colleghi laureati a cui ho dovuto insegnare il mestiere, sennò mi facevano sbagliare. In generale, gli altri hanno sempre detto che ho una grande cultura. Mi hanno chiesto che scuole ho fatto perchè, per come parlavo, pensavano che fossi laureato; avrei potuto farlo credere con facilità ma non ho voluto; non a tutti. Ho scritto un libro che è stato commentato positivamente da alcuni scienziati sul loro blog. Non è che aveva ragione Ivan Illich quando diceva che bisognava descolarizzare? |
Re: Percorsi scolastici.
Ho avuto un percorso scolastico travagliato, confuso, ho sbagliato molte cose a causa del mio dogmatico credere di sapere cosa stessi facendo, dove volessi andare, cosa volessi fare. Ho sbagliato tutto e ho sprecato inutilmente molti anni e alla fine non ho ottenuto un bel nulla, e adesso ne pago le conseguenze.
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Re: Percorsi scolastici.
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Nel mio caso la classe faceva casino con circa il 50% dei prof. Avevamo un prof con le palle che quando entrava cambiava completamente l'atteggiamento della classe... non che facesse chissà cosa, non era particolarmente severo, ne il tipo incazzoso... ma con lui anche il super figobullo della classe si intimoriva... Quote:
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Re: Percorsi scolastici.
Anche la mia IPSIA era piuttosto tranquilla....ricordo che con i prof esterni scherzavamo e facevamo casino di brutto ,uno disse "qui siete tranquilli, in città tra poco danno fuoco ai banchi 😮🙄"
Spesso lo vedo (come nel mio caso)non un fallimento della famiglia ,ma della scuola precedente ,e di conseguenza di tutto il sistema. I miei si fidavano dei prof delle medie, e di quello che volevo fare io (solo stare con i miei amici all'epoca). I prof consigliarono il professionale dopo una valutazione superficiale e sbrigativa. Non avevano nessun tipo di empatia e non conoscevano affatto i loro studenti. Il timido come me era fregato ed etichettato. I miei hanno una cultura medio-bassa e non se la sentivano di prendere una decisione così importante contro la mia volontà, non potevano fare altro che fidarsi. Comunque per la situazione lavorativa dell'epoca la scuola dava molti sbocchi.Non solo i garzoni di bottega... bastava studiare quel poco per prendere voti discreti e si finiva a lavorare in aziende tipo FS oppure multinazionali che lavorano in tutto il mondo....insomma lavori che oggigiorno sono oro. Io non rientravo in questi.....io persi un anno,non per le difficoltà ma per colpa di una ragazza......ma è un' altra storia |
Re: Percorsi scolastici.
No.te e Bukovskij,
penso si possa affermare che scuola e cultura sono non solo diverse, ma contrapposte. Lo sono fin dal tempo dei Sumeri. Un antica tavoletta sumera riporta quanto segue: Vita di un povero scolaro Quando mi alzavo presto la mattina, mi volgevo a mia madre e le dicevo:” Dammi la colazione, devo andare a scuola!” Mia madre mi dava due focacce e io andavo a scuola. A scuola l’incaricato della puntualità diceva:”Perché sei in ritardo?” Io ero impaurito e il cuore mi batteva, entravo davanti al mio maestro e facevo l’inchino. Il mio direttore leggeva la mia tavoletta, diceva:”Ci manca qualcosa”, mi bastonava. L’incaricato del silenzio diceva:”Perché parlavi senza permesso?”, mi bastonava. L’incaricato della condotta diceva:”Perché ti sei alzato senza permesso?, mi bastonava. L’incaricato di sumerico diceva:”Perché non hai parlato sumerico?”, mi bastonava. Il mio maestro diceva:”La tua mano non è buona”, mi bastonava… (Tratto da Wikipedia-I Sumeri) Ma, d'altro canto, uno scriba sumero ha lasciato scritto: "Un libro è meglio di una casa costruita, meglio delle tombe nell'Occidente. E' più bello di un castello costruito, più bello che una stele in un tempio" Come vedete le due cose sono in contrasto. |
Re: Percorsi scolastici.
Smettetela di screditare il mio lavoro,che a leggere qui sembra che mi alzi al mattino e vada a fare il nulla.
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Re: Percorsi scolastici.
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Comunque secondo me buona scuola (non quella di fonzie, eh) e cultura sono complementari, anzi la prima può essere propedeutica alla seconda. |
Re: Percorsi scolastici.
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Re: Percorsi scolastici.
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Poi è chiaro che ognuno difende la sfera a cui appartiene. Io faccio parte degli autodidatti e quindi devo difendere la mia parte, che è abbastanza screditata. Ma, facendolo, non scredito, non voglio screditare gli altri. Mia sorella è docente, è lei che mi ha fatto conoscere Ivan Illich. Propongo un mondo diverso, riorganizzato in modo che tutti siano valorizzati, quindi anche tu Claire e tutti quelli come te. E mi levo tanto di cappello; mai come oggi la professione di insegnante è così difficile. |
Re: Percorsi scolastici.
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Re: Percorsi scolastici.
Mi sarebbe piaciuto laurearmi (sfruttare le mie capacità :arrossire:) o quantomeno non ritirarmi quasi subito causa fobia sociale.
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Re: Percorsi scolastici.
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Non è nozionismo ,è vita,la vita non si impara sui libri,la scuola educa e forma e nessun altro può farlo allo stesso modo in altri contesti,tantomeno a casa. |
Re: Percorsi scolastici.
cerchiamo di mantenere ordinato il forum, è una questione di correttezza verso chi ci legge e verso chi vuol dire la sua
continuiamo la discussione sugli insegnanti nel suo luogo naturale, qui insegnanti-empatia-zero |
Re: Percorsi scolastici.
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Re: Percorsi scolastici.
Non mi sono pentito di non essermi laureato (ho iniziato l'università ma dopo poco tempo ho mollato tutto) visto che parecchi miei coetanei hanno problemi lavorativi (o non lavorano, o sono precari o fanno lavori da diplomati).
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Re: Percorsi scolastici.
Ho rimpianti soprattutto per come ho affrontato il periodo scolastico, il percorso mi ha formato abbastanza (ragioneria indirizzo informatico). Finite le superiori ero in uno stato depressivo totale ero lì lì per farla finita, scelsi un università a caso scienze della comunicazione per non lavorare. Mia madre faceva pressioni purché io andassi a lavorare, mi riprendeva in continuazione, perché non avevamo molti soldi. Non potevo permettermi di fallire, e io non mi sentivo in grado anche per via del mio pessimo stato emotivo di allora. Inoltre quando mia madre scoprì che avevo rifiutato due buone offerte di lavoro impazzí e non potevo più vivere in quel modo.. Dunque decisi di abbandonare dopo poco e trovai lavoro non avevo molte alternative
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Re: Percorsi scolastici.
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Re: Percorsi scolastici.
Io sono sempre stato troppo distratto per essere un ottimo studente e anche per poter scegliere in maniera felice il percorso scolastico delle superiori, ma non mi sognerei mai di sostenere che sia la scuola ad essere sbagliata e nemmeno di unirmi al sentimento d'orgoglio dei non laureati che rivendicano - nei confronti dei laureati - il valore di ciò che sanno in più rispetto ad un numero imprecisato di dottori che sbagliano i congiuntivi, o non conoscono la geografia. No, il titolo conta ed è sempre un segno di distinzione l'averlo conseguito.
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Re: Percorsi scolastici.
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Io intendevo dire un'altra cosa. Intendevo difendere la dignità e i diritti di chi non ha proseguito gli studi. Quando smisi di andare a scuola io, nel 1982, benchè non fosse certo una bella cosa, e non ho mai sostenuto che lo fosse (sognavo di diventare uno scienziato; mi disillusi subito e relegai la scienza a hobby personale) la cosa non era così drammatica come oggi. Si diceva che se uno non era portato per studiare era bene che andasse a lavorare. Così feci. All'epoca per presentarsi dal datore di lavoro il curriculum non esisteva. C'era il libretto di lavoro sul quale non veniva segnato il percorso di studi ma unicamente le esperienze lavorative. Ora non è più così. Ora si dice che se uno non ha il diploma non può nemmeno lavorare....vabbè, non in modo assoluto, ma comunque in linea generale è così. Addirittura in molti casi questo principio viene esteso a chi lavora da una vita come me.......così mi è capitato in una agenzia interinale, dove mi è stato detto che "tu non puoi fare niente"..... E' questo assolutismo, questo "disprezzo razzista" che io contesto claire, non la scuola. Siamo noi, le persone come me, le vittime, non voi. Superati i 50 di età, dal punto di vista della salute e delle capacità potrei fare molte cose, ma soggettivamente non me le faranno fare ed è possibile che la mia vita finisca presto per questo. Ciò dipende da un lato perchè la scuola a suo tempo non mi ha aiutato (non sono mai stato nè uno scansafatiche nè uno stupido) sia perchè nell'Italia di oggi la valutazione scolastica si è assolutizzata ed è diventata una valutazione integrale della vita di un individuo. Invece io, fino a 30 anni fa sentivo dire che il fallimento scolastico non significa fallimento della vita. Se la scuola è selettiva la società non deve esserlo. I miei pensieri attuali dipendono da questo. |
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Tralasciando quanto la mia fobia abbia rovinato ogni mio percorso, non sono soddisfatto nemmeno sul fronte interessi. A partire dalla seconda media, la mia prof di arte, vedendomi inetto un po’ in tutte le materie e credendo di aiutarmi, inizió a riempirmi di complimenti e a darmi il massimo dei voti per ogni tavola da me realizzata. Iniziai a montarmi la testa, mi sentivo più bravo di Michelangelo. Al termine delle medie, mi disse che dovevo assolutamente fare l’istituto d’arte per coltivare il mio talento (??!?). I miei genitori cercarono in tutti i modi di farmi capire che esistevano diplomi meglio spendibili nel mondo del lavoro, ma io come una capra non li ascoltai. Non mi passò nemmeno per l’anticamera del cervello di informarmi su altre scuole superiori. Ero “bravo” a disegnare, mi piaceva da matti qualunque cosa riguardasse l’arte, volevo fare il pittore. È così tirai dritto per la mia strada. Fino a che non sbattei violentemente contro la realtà delle cose : non avevo il pressoché minimo talento in nulla, non avevo la mano, nè tantomeno creatività o senso estetico. Chiunque nella mia classe riusciva a fare meglio di me. Incontrai professori che, consci di questa mia totale mancanza di talento, oltre a non aiutarmi in alcun modo, mi demolirono, con spocchia, sarcasmo e sfuriate. Tutto questo, oltre alla fobia sociale, contribuì a distruggere ogni mio interesse o passione per l’arte. Arrivó il giorno, in terza superiore (su un totale di 5 anni) , in cui capii di aver sbagliato istituto e che non avrei mai concluso nulla di concreto. Non tenni nemmeno in considerazione l’ipotesi di cambiare scuola, il solo pensiero di un nuovo contesto mi destabilizzava, nonostante fossi già circondato da gente orrida. Mi sentivo uno stupidone del tutto incapace di frequentare un liceo o un classico. Lasciai perdere e arrancando, fra depressione, rabbia e prese in giro, arrivai al tanto agognato diploma, per il solo gusto di non vedere più quella gente. Rip. |
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