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transgenderismo: diritto umano o malattia?
Il transgenderismo non è piu considerato un disturbo mentale ma c'è chi sostiene che l'esclusione della 'disforia di genere' dalla lista di disturbi psichici sia stata motivata da pressioni politiche.
Alcuni sostengono che considerare il trangenderismo una malattia sia frutto di pregiudizio, lo stesso tipo di pregiudizio che fino a qualche anno fa portava a considerare l'omosessualità come aberrazione. Però l'omosessualità è una preferenza mentre il transgenderismo implica considerarsi di sesso diverso rispetto a quello di nascita: a me possono piacere gli occhi neri o gli occhi blu così come mi puo piacere la mazza o la patata, però non posso considerarmi un gatto (transpecismo) anche se mi piacerebbe dato che sento affinità coi felini (a parte magnare le lucertole). Non posso nemmeno considerarmi Elvis (transidentitarismo) anche se mi piacerebbe avere una fila di groupie che mi aspetta fuori dal camerino dopo lo show per pascersi del mio reale augello. Però può essere che il mio ragionamento sia sbagliato quindi se avete opinioni in proposito, mi piacerebbe leggerle. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
Se consideriamo malattie l'ansia e la depressione e non tratti della personalità,credo che anche il transgenderismo sia più vicino ad una malattia che ad una reale scelta o inclanazione.
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
il futuro è questo :miodio:
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
L'identità degli esseri umani in genere non è stabile perciò in linea di principio se si può scegliere chi essere e si sta meglio nell'essere qualcun altro (in senso identitario non "qualcun altro" in senso specifico) rispetto a quel che si è adesso, perché dovremmo impedire questa cosa qua in generale?
Delle donne si rifanno il seno, si fa uso della chirurgia estetica per modificare l'identità fisica e star meglio con se stessi, visto che oggi queste tecniche lo permettono e qualcuno magari vive meglio così, perché impedire questa cosa qua? :nonso: Il vero problema si pone secondo me quando non è possibile in nessun senso effettuare questa scelta e viene a crearsi un violento conflitto (insanabile) tra quel che si è e quel che si vorrebbe essere. Problemi del genere però li possono avere un po' tutti (ce li ho anche io per quanto riguarda l'identità sociale in certi ambiti) non solo i transgender. In generale non riterrei che provoca disagio in sé cercare di cambiare identità (emotiva, sessuale, professionale, sociale, economica ecc. ecc.) in svariati modi (lo fanno la maggior parte delle persone), ma in casi particolari (là dove il cambiamento risulta molto difficile se non impossibile) potrebbe creare disagio una cosa del genere e bisogna valutare bene la situazione caso per caso. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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A meno di non considerare malati anche quelli che si fanno i trapianti di capelli, perché si vogliono considerare chiomati anche se non lo sono. Quote:
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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https://www.google.it/url?sa=i&rct=j...40918564746122 |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
Come diceva Almodovar, si è tanto più veri quanto si somiglia all'idea che si ha di se stessi.
Quindi ben venga tutto quello che aiuta a sentirsi più affini dentro il proprio corpo, la propria anima e il proprio sentire in generale. Banalizzare la questione facendo l'esempio di trasformarsi in un gatto perchè si è affini coi gatti mi ricorda molto quell'esempio altrettanto stupido riguardo ai matrimoni gay, dove si consigliava allora di far matrimoni anche per sposarsi animali o alberi. Invece che trovar escamotage per riuscire in qualche modo limitare le libertà altrui o comunque denigrare scelte profonde che evidentemente non si èì in grado di comprendere, si dovrebbe cercar di migliorare la propria vita ( probabilmente difficile anche perchè si è molto ottusi e fatti a compartimenti stagni ). |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
Più grave inventarsi 300 generi differenti da maschio e femmine.
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Si stava parlando di transgenderismo come possibile malattia, non saltare di palo in frasca. Eravamo rimasti che voler cambiare sesso è voler essere ciò che non si è => malattia secondo il DSM all'amatriciana della destra italiana. Ma anche il voler essere capelluti pur non essendolo dovrebbe rientrare nella stessa definizione (per la cronaca, ci va anche il trapianto di capelli sulla foto della carta d'identità): quindi per la destra italica, se si vuol mantenere la coerenza, anche volersi trapiantare i capelli deve essere considerato da malati (e quindi in tanti di loro devono ammettere di aver votato un malato di mente). |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
Ammesso e non concessa la storia della malattia e il non accettare chi si è e yadda yadda, la domanda che mi pongo ogni volta leggendo certe risposte è: Si, ma quindi?
Cosa lede a voi il fatto che una persona si riconosca in un altro genere, nel senso, ok magari è una malattia, magari è un disturbo, magari il frutto del demonio o dell'educazione del tempo...ma quindi? Posso dire di non accettare quel che sono e di voler essere altro e muovermi per esserlo? Non permettereste un trapianto di capelli ad un malato di cancro perchè deve accettare la sua condizione? Fondamentalmente, non capisco che apporto darebbe alla situazione, a meno che non si è medici che stanno studiando il fenomeno, definire in un modo o nell'altro il "problema". Sulla base di opinioni personali, tra l'altro. In calce: non posso considerarmi nè un gatto nè Elvis, perchè? Posso considerarmici eccome, ciò che non posso fare è "cambiare" il contesto, nel senso che il mondo esterno reagirà e darà una risposta alle mie ambizioni. Ma la considerazione che io ho di me stesso non solo è libera, ma non fa del male a nessuno. Per quanto ridicola essa possa essere. Nemmeno qui capisco perchè questa urgenza di dire alle persone che non possono fare o considerarsi come pare a loro. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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La "soluzione finale" |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Non è che chi decidesse che non vale la pena investire certe energie per esser simile a certi suoi ideali interni poi è meno vero. Bisogna per forza far violenza alle persone in un senso o nell'altro? Non le si può semplicemente lasciar libere di scegliere senza stabilire a priori quale debba essere il loro bene? |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Non sono io quello che cerca disperatamente di dare patenti di malattie a destra e a manca e che apre topic per diagnosticare alla cazzo disturbi a categorie di persone dall'alto di non si sa quale specializzazione e diagnosi. Dico solo che se fossi coerente col tuo ragionamento dovresti dedurre che quelli che si fanno il trapianto dei capelli sono malati (e non ho ancora capito se per te lo sono). |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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L'etichetta di malattia in casi del genere oltre a stabilire che una certa persona andrebbe rinchiusa o corretta contro ogni sua forma di volontà e autodeterminazione, non riesco a capire in che senso possa risultare utile. Mi sembra uno strumento più morale questo delle etichette (usato a sproposito ed in senso confuso), che medico, con la medicina e la nosografia ha poco a che fare. Invece di classificare qualcosa che risulta già riconosciuta come una malattia dal consorzio umano ci si siede a tavolino e si decide quali debbano essere le malattie anche quando poi i portatori di queste malattie non si lamentano affatto di questi morbi. Se un tizio ruba o ammazza un mucchio di persone possiamo anche dire metaforicamente che risulta malato, ma a me risulta chiaro che si tratta di un giudizio morale e di preferenza nei confronti di certe condotte quando si fanno queste affermazioni, cosa c'entrano le malattie? Mica è malata una persona che fa cose del genere? Stabilire che un certo tipo di comportamento o condotta risulta patologico, in termini informativi cosa ci dice di più? Secondo me niente. Sarebbe meglio giocare a carte scoperte ed ammettere apertamente che a noi dà fastidio che l'altra persona si comporti così, assumendo chiaramente una certa posizione morale (o politica). Bisogna nascondere sempre una forma di intolleranza verso qualcuno o certe condotte dal paravento oggettivo del libro scritto dagli psicoparagnosti. La morale non è oggettiva, ognuno ha la sua, e i valori anche possono variare da persona a persona. Bisognerebbe assumersi in prima persona questa responsabilità giudicante e non delegarla al DSM, le tavole della legge, Dio o roba simile. Come suggeriva Basaglia. "non so che cosa sia la follia. Può essere tutto o niente. E' una condizione umana. In noi la follia esiste ed è presente come lo è la ragione" Secondo me è proprio sbagliata tutta l'impostazione a monte. Ne ho parlato e discusso già altre volte. Non nego che esistano disagi mentali (nel senso che la persona può sentirsi disturbata in svariati modi), semplicemente però a me sembra che queste cose vengano usate spesso anche da certi psichiatri come sistemi per fini politici o per mantenere certe forme di ordine sociale che si hanno in mente, lo scopo non dovrebbe essere questo secondo me, queste cose dovrebbero servire a promuovere il benessere principalmente individuale (là dove è possibile), non collettivo. Ricordo in tv anche uno psichiatra che si mise ad attaccare Berlusconi sostenendo che fosse un malato di mente. Ecco questo modo di fare non lo trovo corretto. Si accusi Berlusconi di essere un trasgressore di certe norme, al più lo si accusi di assumere certi atteggiamenti che non si condividono, ma cosa c'entrano queste etichette qua? :nonso: https://www.youtube.com/watch?time_c...&v=ZC6zwlQYHBg La presunta oggettività del giudizio medico-psichiatrico viene usata per valutare la condotta di certe persone confondendo i due piani. Ecco la pericolosità nel trattare la psichiatria come una branca non anomala della medicina. Invece di dire che una certa condotta secondo noi risulta cattiva o deprecabile si afferma che risulta patologica ed in quanto tale perciò andrebbe riconosciuta in sé come cattiva o deprecabile (mentre magari in linea di principio potrebbero esserci persone "normali" che non condividono il nostro giudizio). Così facendo si può affermare "non sono io a giudicarti così, è la psichiatria che dice che ti sei comportato male". |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
Il cervello è strano.
Tipo ci sono casi di persone che non si sentono come proprio un certo arto del corpo, gamba, braccio, mano o piede, ecc. Non sembrano mostrare nessun problema fisico, sensibilità, movimento, controllo tutto nella norma: ma fanno il diavolo a quattro pur di potersi amputare quella parte riconosciuta come aliena. Siccome amputare un arto funzionante è illegale nella maggior parte dei paesi, questi individui spesso ricorrono a sistemi casalinghi, bagni di ghiaccio, ferite profonde, arrivano perfino a simulare incidenti pur di liberarsi dall'arto. Ecco, una roba del genere io non me la sarei mai riuscita a immaginare. Quindi perché devo aver la presunzione di comprendere, in pochi minuti di superficiale trattazione, cosa frulla nella testa di un uomo che si sente donna o viceversa? Abbiamo professori e ricercatori che si occupano di quest'ambito da ormai svariati decenni. Forse è semmai politico il voler buttare alle ortiche ogni conoscenza pregressa, in nome di un sopraggiunto amore verso il politically incorrect e un'allineamento ai nuovi valori egemonici basati sull'estetica dell'omologazione, del settarismo, delle "testuggini". E ovviamente del rifiuto ai diversi, dell'odio a chi è stran(ier)o. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
io mi sento anzitutto una persona e uomo o donna mi cambia poco
le minigonne non le metto gia' ora e coltiarmi piantine o bermi tisane credo me lo farei lo stesso, tanto lo faccio sempre in solitaria, mi interesserei (tanto sempre di sogni si tratta) magari piu' a donne, tanto l'amore puro non e' legato al sesso...insomma son esseri troppo distanti dal mio modo di essere e pensare ma non li invidio |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Ma quindi siamo arrivati a concludere che il transgenderismo non è una malattia? L'accendiamo? |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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In principio era malattia, poi disturbo. Nel 2013 nel DSM-5 è diventato "disforia" (ed è così ancora oggi) mentre nel 2018 per l'ICD-10 è diventato "condizione". Resta un "qualcosa" da manuali delle malattie, perché? la definizione di malattia è: condizione anormale di un organismo, causata da alterazioni organiche o funzionali che compromettono la salute del soggetto. Un dato indicativo è per esempio che circa il 40% dei transgender cercano almeno una volta nella vita di suicidarsi. Essere transgender fa soffrire e tanto, se si vivesse meglio e si fosse più felici probabilmente ad avere una "condizione" sarebbero quelli che oggi riteniamo "normali". Quindi come mai gli cambiano continuamente la definizione? la risposta l'han data quelli che l'ICD-10 l'han modificato... Il transgenderismo è una "condizione" strana, secondo le interviste alla popolazione transessuale il malessere di essere transessuali non deriva dalla condizione in se ma da come è recepita dalla società e questa non è una cosa che puoi "curare" se non attraverso il tentativo di cambiare come la società stessa affronta il transgenderismo. Chiamarlo malattia, disturbo, ecc. gli da una connotazione negativa e si vuole cambiare questo come parte di un processo di accettazione del transgenderismo da parte della società. In conclusione per essere considerato normale non ci si deve soffrire. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
Io penso malattia, o meglio disturbo, ma è un disturbo che va assecondato e accettato senza riserve
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Ma senza troppe complicazioni, è chiaro che ci sia una frattura netta tra due o più parti essenziali che compongono la persona Minimo minimo tra la sfera emotiva e razionale ci sono conflitti pesanti È elementare che sia un disturbo, per definizione Poi chiaramente anche la scienza deve adattarsi ai tempi ed al politically correct, per cui non può andare giù con l'accetta ma deve ammorbidire le sue posizioni |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
Cioè, di un nevrotico si può dire che abbia un disturbo, di un trans no sennò si offende
Il concetto è questo |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
sembra che la stampa e la pubblicistica di sinistra stiano cercando di sdoganare la pedofilia o perlomeno di introdurre il concetto di tolleranza nei confronti dei pedofili. fino all'altro ieri la pedofilia era considerata una malattia, un domani forse verrà derubricata a condizione particolare come lo è stato con la disforia di genere. https://i.redd.it/25b0cr56qy811.jpg
https://pedofieltweets.files.wordpre...4/la-times.jpg http://www.those-who-serve.com/wp-co...016/11/sun.jpg ovviamente i progressisti indignati (TM) si incacchieranno se oserai insinuare che i pedofili sono malati. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
apocalisse di san giovanni
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Le persone considerano i pedofili dei mostri a priori, condannando il modo in cui sono e non quello che fanno. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
Quando avevo tredici anni ero ossessionata dal fatto di essere nata in un corpo sbagliato. Vedevo le mie coetanee ed i miei coetanei ed ero convinta che ero sola e sfigata perché ero una femmina. Credevo che se fossi stata un uomo sarei stata, a parità di faccia, molto più gradevole e soprattutto più spigliata e sicura di me.
Ora sono contenta di aver preso forma attraverso un corpo femminile. Comunque arrivare a trasformarsi è sicuramente indice di una grave insoddisfazione, anzi, a quel punto un'ossessione ben radicata. Dev'essere insopportabile la vita di chi arriva a programmare un intervento così invasivo. Per me chiunque può modificarsi come vuole a patto che si senta bene con se stesso. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
Un uomo che vuole essere (o provare ad essere) donna deve averne il diritto (e viceversa), non può essere un problema in una società veramente civile. Non siamo quello che nasciamo, ma ciò che vogliamo essere.
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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E se volessi essere un gatto o una pianta? Ora suona ridicolo ma (lo dico un po' provocatoriamente) magari un giorno ci sara' la possibilita' di un trattamento che ti rende per quanto possibile una rosa, che ti fa spuntare delle foglioline e delle spine, quello anche nulla in contrario? Per me deve essere permesso ma in casi eccezionali mettendo l'accento sulla gravita' dell'azione che si compie amputandosi o prendendo medicine ormonali che hanno fra l'altro moltissimi effetti collaterali, valutare la comorbidita' di depressione, traumi, disturbi ossessivi ecc. e se non possano piu' esserne questi la causa, non indottrinati fin dall'asilo che "siamo quello che vogliamo", magari facendo giocare con bamboline e automobili allo stesso tempo e vestiti grigi cosicche' il sesso lo scegliamo quando ci sentiamo pronti (ma come? non ne abbiamo gia' uno biologico al di la' dei colori dei vestitini?), a 14 anni se non prima (e si sa come si e' condizionabili e condizionati da adolescenti e poco assennati) poter fare trattamenti ormonali che ti segnano a vita operazioni chirurgiche forse fin da minorenni |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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L'immonda infamia dell'accostare omosessualità o transgenderismo alla pedofilia ("se concediamo diritti ai trans, dovremo sdoganare anche la pedofilia") dovrebbe ormai essere stata squalificata per sempre, nel XXI secolo. Ma si vede che qualcuno è rimasto al millennio passato. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
Ah ma se qualcuno vuole rendere questa trasformazione gratuita dovrebbe farlo anche per tutti altri trattamenti e interventi estetici, non impedire una cosa, regalarli altra.
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Volere è potere. E probabilmente non c'è nulla di più potente di una persona che si sente in un corpo sbagliato e lo vuole cambiare. Chi siamo noi per proibire ciò. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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Non vedo cosa ci sia di male nel lasciar libera scelta ai bambini di essere ciò che vogliono essere. Un bambino che conosco sin da piccolino amava giocare con le bambole e adorava disegnare vestitini. La madre sconvolta lo obbligava letteralmente a giocare con le automobili e con giochi socialmente riconosciuti da maschio. Quando poi notò che non funzionava, lo portò da una psicologa, sentendosi adorabilmente rispondere che avrebbe dovuto lei intraprendere un percorso, perchè era lei che aveva problemi con la probabile omosessualità del figlio, non il figlio che stava affrontando serenamente questo suo essere. Allo stesso modo, dire che allora chi vuole avere le ali da angelo perchè si sente tale è uguale a chi ha una disforia di genere, mi sa tanto del discorso simpaticissimo che facevano per i matrimoni omosessuali, dicendo che a sto punto dovrebbero permettere il matrimonio con gli alberi e con gli animali. |
Re: transgenderismo: diritto umano o malattia?
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