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sugli approcci e non
Di solito non apro thread di questo tenore, ma data l'opportunità mi è venuta la voglia di farlo.
Oggi, dopo credo 7-8 anni (ma magari anche di più, avendo una pessima memoria), sono riuscito ad "approcciare" una ragazza dal vivo e non solamente nel web. E' accaduto in un noto negozio di dischi della mia città (dove non andavo da anni), mentre sfucugliavo i prodotti. Ho notato la tipa che è entrata dopo che sono entrato io, anche se con la coda dell'occhio sembrava che andasse in un'altra direzione, al che', nella mia ingenuità, ho creduto che l'abbia fatto perche' magari mi aveva notato. Una volta dentro, le ho lanciato un'occhiata (si fa per dire, avendo i rayban addosso) e ho visto che per un secondo mi ha guardato e poi si è fatta gli affari suoi. Ma mi son detto: è agosto, non c'è nessuno, non sento addosso la pressione sociale, c'è solo una ragazza carina, riuscirò a farmi coraggio ed ad attaccare bottone, cosa che in me è pressoché impossibile? Alla fine, tra una peripezia e l'altra, approfittando del momento di vicinanza nel guardare i dischi, mi sono avvicinato dicendo "sai, mica come funziona qui con le schede per richiedere un disco?" e mi ha risposto che non lo sapeva perche' era la prima volta. Poi, sentitomi in imbarazzo, ho detto ok grazie e ognuno ha continuato per se'. Poi dopo un po' ci siamo reincrociati e ho detto "beh' è molto grande qui, per girarlo ci vanno ore" e lei mi ha risposto "è vero", così ho chiesto come si chiamasse e da dove venisse, le ho dato un consiglio su in giradischi (roba durata al massimo un minuto) e poi mi fa "vado a vedere i gadget". E da lì la cosa è sfumata. Si notava palesemente che non era interessata ad essere approcciata (forse proprio da me), non è difficile sgamare una donna in tal senso. Alla fine non so se sentirmi deluso o appagato del fatto che ho tentato un approccio nel reale dopo secoli. Certo è che se finiscono tutti così ti scoraggi molto facilmente. |
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Re: sugli approcci e non
Secondo me hai fatto bene a provarci, io non so se ci riuscirei cosi dal nulla :miodio:
Comunque mi hai ricordato questa scena di un film con Depp |
Re: sugli approcci e non
ma si, tanto finiscono sempre così gli approcci, non ci star a pensare, anzi continua! diamogli fastidio a ste tipe, visto che ci rifiutano sempre almeno rompiamogli le scatole :D
piuttosto, lasciamo perdere le ragazze e parliamo di cose serie. Che figata questo negozio di dischi! Ormai sono rari, Dove si trova? Come si chiama? |
Re: sugli approcci e non
ti rispondo in pvt Syd.
tornando al topic: avete tutti ragione, ma penso sia normale rimanerci male anche se accade raramente. Certamente, per me è ridicolo pensare che queste azioni rappresentano uno sforzo immane, come un atleta che deve sollevare un peso da 30 kg :D la tizia era veramente carina, peccato. |
Re: sugli approcci e non
nond evi dispiacerti, di approcci in strada pochi hanno successo specie se fuori da disco feste ecc...anche per molti normaloni sarebbe stato lo stesso,il problema nostro non son gli approcci in strada
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Poi dipende pure dai contesti credo.. guarda il lato positivo, e cioè che sei riuscito a parlarle.. e non è poco. |
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il casino è che pure quando ricevo dei segnali, o sono in auto e non posso fermarmi, o sono pirla e non agisco . e comunque capita una volta ogni dieci mila anni, anche meno. c'erano ancora gli atzechi l'ultima volta. |
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Dovresti essere soddisfatto per esserci riuscito. Ti sei buttato e hai fatto stra-bene! Non ci sei stato a pensare troppo (il rischio sarebbe che, a forza di pensare, il coraggio per tentare sfumi e addio sogni di gloria) e hai agito. Così si fa. Spero di fare altrettanto (prima o poi :mrgreen:). |
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no vabbè credo situazioni nelle quali non si gioca tutto in 3 minuti, quindi con un minimo di tempo a disposizione per far aprire il fobico nei limiti del possibile, colleghi di lavoro palestre compagni di università , gruppi frequentati per uscire associazioni ecc...ma sarà sempre diverso per il fobico rispetto ad un normalone, cmq ci vorrà dall'altra parte anche una disponibilità a non accettare sempre e solo situazioni e persone mainstream diciamo |
Re: sugli approcci e non
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Io da fobica/evitante avrei pensato:“Minchia manco in un negozio di dischi se po stare tranquilli” :D :malvagio:
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Poi che invidia,pensare di approcciare nei negozi.Io nei negozi sono presa dal panico già solo per starci ed espletare la commissione |
Re: sugli approcci e non
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Re: sugli approcci e non
Approcci così non sono mai riuscito a farne (non che ci abbia mai provato).
Mi è capitato anni fa di uscire di casa con la predisposizione di rivolgere la parola a persone (ragazze o no) e qualcosa ero riuscito a fare, tipo con signore e signori anziani. Con ragazze mi è capitato un giorno all'università, chissà che mi aveva preso, ho parlato in maniera molto piacevole sicuramente per entrambi con due ragazze (non contemporaneamente, una in treno), però ero agevolato dal fatto che parlavamo del corso universitario. Entrambe, le volte successive, le ho non dico evitate, ma preso dal panico ho ridotto molto le interazioni con loro. Il classico comportamento bifronte del timido. Credo che molto dipenda dal proprio atteggiamento aperto, e in ogni caso, va da sé che la maggior parte dei tentativi di chiacchierare così falliscono, ma è nell'ordine delle cose non perché siamo poco attraenti (cosa pure vera) ma perché tendenzialmente l'approccio non è la priorità per le persone. |
Re: sugli approcci e non
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Infatti credo che questo tipo di approcci non sia il migliore, né per ottenere qualcosa, né per fare esposizione. Penso che la cosa migliore sia trovarsi in situazioni di contesto e conversare con chi c'è (eventuali ragazze comprese). Dal mercato, all'università, al bar. Secondo me, più che ragionare sull'approccio "così dal nulla, e uno a uno", bisogna abituarsi a parlare con le persone, provare ad essere più chiacchieroni, più spontanei nel dialogo, sorridere di più (chi ci riesce). Sono molto convinto dell'utilità di parlare il più possibile, con chiunque. Le abilità di conversazione vanno allenate. E' anche bello eh, quando si trova spontaneità, non è solo un "compito". Per me non è mai diventata una cosa spontanea... dipende credo dal buon umore della giornata. Sono molto ondivago in questo. |
Re: sugli approcci e non
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