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autolesionismo
oggi come se non bastasse mi sono tagliato le mani con le lamette
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si io lo faccio raramente,mi sono anche fatto una doppia runa con il giravite incandescente..
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qui ci sono i primi problemi della convivenza tra varie patologie
l'autolesionismo tipicamente borderline che viene preso in considerazione dai fobbbici consiglio a chi è fobico: visto che evitiamo le cose belle, evitiamo anche le cose brutte! |
mh.
quando ho le crisi di pianto. |
:(
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io mi tagliavo ma mi sentivo svenire al pensare che mi usciva sangue (anche poco) ora mi frusto il braccio
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è un grosso problema anche per me...ho troppo bisogno di questo sfogo anche se poi quando il danno è fatto sto male per la paura e la vergogna che qualcuno veda.
non sto qui a raccontare i dettagli ma a subire sono le mie braccia e le gambe...non a caso sono sempre con magliette a maniche lunghe e pantaloni lunghi, anche adesso che è estate. |
Sono sempre stato curioso sull'autolesionismo e ho più volte pensato di voler sapere cosa si prova a praticarlo. Ma è una cosa che non mi appartiene, temo il dolore come qualunque altra persona e probabilmente ad autolesionarmi non otterrei nulla se non sentirmi incredibilmente stupido.
Però, come a voler esorcizzare questa curiosità (...o questo mio lato di "poser" :) ...), fin da quando l'ho provata conservo l'unico coltello che possiedo in un cassetto a fianco al mio letto. Mi piace pensare, un pò perversamente, che se ne avrò bisogno sarà sempre li ad aspettarmi. |
autolesionismo?..quando ti fai del male in makkina
cmq è anke quando inconsciamente vai contro i tuoi interessi(a livello generale) |
Qui le cose sono due: o siete deficienti, o state scherzando.
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E per fortuna c'è una bella differenza. |
Scusate se mi intrometto, per di piu' sono nuovo.
Non vorrei sparare cazzate e non conosco i precedenti della persona che ha aperto il topic. Ma suppongo che se il topic sia stato aperto ci sia un motivo. Suppongo, che forse sia il caso di chiedere il perche' del azione che ha fatto l'autore, e informarsi su altri dettagli e magri porre una soluzione, o dare dei consigli. Io non sono espertissimo a riguardo, ma in linea di massima inizierei a chiedere perche? Comprendo che raccontare anche la propria abbia una certa utilita nel fare sentire compresa una persona e nello sfogarsi, ma a volte i consilgi o le soluzioni non dispiacciono XD Saluti, spero di nn avere messo assieme troppe boiate. asa |
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perchè è borderline ed i borderline agiscono così la spiegazione del suo comportamento è troppo logorroica quindi te la risparmio, anche perchè tanto così è e non si può cambiare con le nostre parole |
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(non ho letto i topic precedenti) Bhe, spiegaci qualcosatro a riguardo non tu calivelo ma l;autore del posto XD Magari scopro qualcosa di alternativo se so qualche cosa in piuXD(no bhe spero, ma e altamente improbabile XD) |
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Una sfida altre volte E' odio verso se stessi altre volte ancora odio verso gli altri altre volte ancora Qualke altra precedente azione era nei confronti del proprio terapeuta |
scusami arakaratarafara ma ke studi picopappardelle?
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Re: autolesionismo
Rispolvero questo post perchè leggendo alcune riposte ho constatato che c'è davvero un' enorme ignoranza nei confronti dell'autolesionismo, e di chi lo pratica.A tal proposito riporto questo brano dal saggio di David Le Breton, La pelle e la traccia:
"L'uomo non è un essere ragionevole o razionale: gli capita di affrontare risolutamente il peggio in piena lucidità, o di essere il solo a non accorgersi di mettere a rischio la propria vita - infliggendosi ferite che intaccano la sua memoria e il suo corpo, destinate entrambe a rimanere indelebili. Persino la vita quotidiana è piena di ambivalenze, incertezze, auto-accecamento - una vita ricca di percorsi obliqui, a volte i soli che può ancora imboccare quando tutti gli altri sfuggono. Capita così che l'uomo non abbia più scelta, e che per un pò di tempo faccia il proprio ingresso in una zona di turbolenza, dove la sua esistenza scorre davvero sul filo del rasoio. A quel punto è preda del proprio inconscio - di ciù che nei suoi comportamenti gli sfugge, ma che nondimeno risponde a una coerenza sociale e personale. A volte per continuare a esistere, deve necessariamente giocare con l'ipotesi della propria morte ingliggendosi una prova individuale: farsi male, dunque, per provare meno male altrove." (cit. pp.8-9) Quindi le lesioni del corpo sono una forma di sacrificio, un tentativo di "autoguarigione", un'ultima risorsa quando tutto perde di senso. Sacrificando una piccola parte di sè nel dolore, nel sangue, ci si sforza di salvare l'essenziale; infliggendosi un dolore fisico tangibile, circoscritto, contro una sofferenza psicologica incommensurabile. Mi piacerebbe avere il confronto con altre opinioni ed esperienze in questo ambito. |
Re: autolesionismo
il mio autolesionismo invece è a livello mentale
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Re: autolesionismo
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In un forum di autolesionisti lessi che molti senza il cutting probabilmente si sarebbero uccisi da tempo. E' semplicemente una valvola di sfogo mista ad un disprezzo per sè stessi. |
Re: autolesionismo
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In genere chi attenta all'integrità del proprio corpo non ipotizza mai di morire. Incisioni, scarnificazioni, bruciature, punture, colpi, sfregamenti, non sono tentativi di suicidio, ma al contrario tentativi di vivere - estremo tentativo di costruire del senso sul proprio corpo facendo la parte del fuoco, ossia sacrificando una parte di sè per continuare ad esistere. La ferita che ci si autoinfligge è un compromesso, un tentativo di di riportare in luce un senso che si è perduto. Chi cospira contro di sè lo fa per l'esistenza, non contro di essa: tenta di aprirsi un varco, che alla fine gli consentirà di essere se stesso, il passaggio all'atto della lesione corporale o del comportamento a rischio scongiura una catastrofe del senso, ne assorbe gli effetti distruttivi fissandola sulla pelle, e cercando di riprenderne il controllo. |
Re: autolesionismo
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Il disprezzo per sè stessi indubbiamente è presente, ma allo stesso tempo sembra lenirsi nel momento dell'atto. |
Re: autolesionismo
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L'autolesionismo è quasi l'opposto del suicidio. |
Re: autolesionismo
io penso possa essere x sostituire l'infelicità di qualcosa su cui non si ha il controllo con un male più forte e concreto ma che ci si autoprocura e quindi si merita oltre che in nostro potere interrompere...altre volte x punirsi, ma sempre x emozioni, pensieri e comportamenti che sfuggono al controllo...può essere? (parlo per la mia esperienza di tendenze autolesioniste, che comunque non arrivano a certi livelli)
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Re: autolesionismo
Autolesionismo e' radersi tutti i giorni....:D
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Re: autolesionismo
a me a volte è capitato di tagliarmi, ma di solito proprio quando sto x avere un esaurimento nervoso, e cerco di sfogarmi in questo modo, e devo dire che funziona, xke quando vedo uscire il sangue mi sento realizzato e molto soddisfatto...ovviamente dopo mezz'ora me ne pento, e comincio a farmi le paranoie sulle cicatrici...cmq capita davvero raramente, l'anno scorso lo facevo piu spesso, e sempre sulla solita ferite x non sfregiare altri posti...quest'anno mi è capitato solo una volta
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Re: autolesionismo
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Comunque essere autolesionisti non vuole dire essere borderline ... e' solo un modo per affrontare le difficolta' ovviamente sbagliato Autolesionismo e' anche bere troppo o altri comportamenti |
Re: autolesionismo
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Re: autolesionismo
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P.S.Dai scherzo! Cmq. a parte gli scherzi volevo dirti che sei veramente bravo. Mi piace tanto come scrivi; Senza di te in 'sto cavolo di forum starebbero tutti a broccolar da soli!:) |
Re: autolesionismo
...io adoro staccarmi le crosticine di piccoli tagli e succhiare il sangue...
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Re: autolesionismo
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CIAUZZZZZ!!!!!!!!!!:) |
Re: autolesionismo
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Re: autolesionismo
Essere Autolesionisti non significa affatto essere "Borderline",o ,ancor meglio, soffrire di Disturbo di Personalità Borderline.
Quella è una Patologia assai complessa e che richiede non solo quel Criterio(o "Segno")ma anche altri e ,solo superandone 5 ,si viene considerati affetti da tale patologia,altrimenti se,se ne posseggono meno,vengono definiti "Tratti". E,non si viene considerati affetti da BPD,come viene classificata. L'Autolesionismo rientra,invece,in un ambito,completamente diverso,pur essendo uno dei Criteri appartenenti alla BPD. Se ci si taglia solamente,in qualsiasi modo,si viene chiamati "Cutter". E' un "mondo"vastissimo,con in america milioni di persone che ne sono affette. In Italia la situazione sta aumentando sempre più,pur avendo "solo" pochi milioni di Cutters,per ora. Pandora ha detto cose esatte ma per quanto riguarda il "disprezzo verso se stessi" non è affatto una componente essenziale come il desiderio di cambiare l'ambiente. Dipende dalle varie storie personali,che in comune hanno però,tutte, il cercare di "Far fuori uscire da Sé" un Male insopportabile,quando si presenta. E' L'Essenziale,come dice lei stessa,quel tipo "UNICO" di Dolore ma pur comune a tutti quelli che attraversano questa fase, che può durare poco come invece anche andare avanti, anche, per tantissimi anni. Non si sa come far "USCIRE" dal proprio corpo o,anche,appunto, dalla propria "Pelle" questo dolore che può essere così tangibile e dirompente da farsi male,con oggetti taglienti qualsiasi,anche con il primo che si trova a disposizione. Questo se non si trova il "Preferito",che,solitamente,si sceeglie(ad un certo punto come il migliore per se stessi) e,non lo si ha appresso. Si entra in "Derealizzazione",a volte con "Depersonalizzazione" assieme e, pur tagliandosi,non si sente affatto dolore ma al contrario Liberazione da esso e sempre più da quello "psichico" mentre quello fisico è come anestetizzato: "NON SI SENTE la propria PELLE (e,si vorrebbe "buttare fuori" quel "Male" o "Mostro interno" o,come lo si può chiamare,personalmente)FUORI DA SE'! Questo può richiedere sia pochi tagli,che tanti,dipende,ma per lo più superficiali.Anche se si entra,come detto,spesso,in una specie di vera Dipendenza e rituale annesso. Si può arrivare ad aumentare sia le zone del corpo da incidere o,invece, "preferire"(per ragioni simboliche inconscie)sempre una stessa zona. La visione del sangue è molto calmante e,molte volte,basta vederne scorrere un pò,scarnificandosi più che tagliandosi(perché il sangue fuoriesce subito)ed appena il dolore diminuisce si arriva ad uno stato di calma,dove ci si può anche addormentare e,finalmente,sentirsi BENE. Esiste un libro(Pandora non so se l'hai letto ma è il libro Cult su questo argomento)chiamato "Un Urlo Rosso Sangue". E' un libro fatto benissimo,in modo semplice ma il più esaustivo esistente,perché scritto,dopo mille peripezie,da una giornalista che ha pedinato il più famoso Professore esperto in questa patologia,negli Stati Uniti,dove ha tenuto Seminari,Convegni e,finalmente,scritto un saggio completo sull'argomento(che si trova ,però,solo nelle università,dove è diventato libro di testo di studio). Lei,Marilee Strong,non si è arresa ed ha scritto tutto quello che ha imparato sia da questo professore,che,incontrandola,ha voluto aiutarla,sia nella descrizione di tanti casi,in modo stupefacente. Ormai,questo libro non viene più pubblicato da pure troppo (e vorrei proprio sapere il perché :confused: dato che avrebbero guadagnato pure un sacco,perché l'argomento e questo libro!!!In particolare,viene sempre più richiesto,da anni ed è in crescita la domanda!Sempre più anche da giovanissime,purtroppo.Pur essendone affetti,ma meno,anche i maschi,dall'essere un cutter) Gli altri pochi esistenti italiani,non da tanto sono pochi e non paragonabili a quel livello! Alcune copie le si trovano nelle biblioteche,altrimenti so di chi se lo è fatto fotocopiare,pur di averlo ed esistono passaparola nel web. Io,dopo 2anni e più di ricerca ed attesa son riuscita(in modo non proprio ortodosso ma ... :rolleyes:)a procurarmelo,dopo che lo avevo cmq già letto ed alla fine,pensato che NON potevo NON averlo.:sad: :ohmy: Lo consiglio a tutti,per capire e,veramente a fondo, l'argomento. Sia per chi ne soffre sia per chi ne è interessato veramente. |
Re: autolesionismo
io l'ho sempre vissuta come una forma di richiesta di aiuto misto a forte disprezzo di me. Oppure quando davvero ne avevo abbastanza,così mi lasciavo andare e mi facevo il peggio.
E' vero,diventa una cosa abitudinaria,che se non la si ferma subito,penso che finisca realmente male. E menomale che ho preso la consapevolezza di questo,mi sono spaventato molto e così fortunatamente ho lasciato perdere. Sinceramente se ci ripenso troppo ci ricado dunque mi faccio una fumata va :) |
Re: autolesionismo
@Falcor:la tua modalità è quella prevalentemente maschile,dove alcuni ragazzi arrivano ad usare anche mezzi taglienti ma "pesanti",tipo coltellacci o coltellini o peggio,però incidendosi anche in modo profondo e spesso,in modo rabbioso ed anche improvviso.
Non pensarci davvero più,se ne sei uscito. Nei momenti "bui",anche solo con il pensiero o delle immagini si può ricadere,specialmente se anche un pò depressi,nella "tentazione"....ma meglio evitare e distrarsi con qualcosa che compensi,però, in modo più positivo e gratificante possibile. Come si può e riesce,in quel momento. |
Re: autolesionismo
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vi sembra assurda ma aiuta, quando si ha una crisi prendete il ghiaccio tra le mani poi mettetelo sui polsi braccia sul viso ... dove pensate possa essere meglio e tenetelo anche se brucia per un po e fate questo per almeno dieci minuti fatemi sapere se con voi funziona |
Re: autolesionismo
Sì,so che è usato,però...bisogna "arrivarci" e,già,
fare lo sforzo e l'intenzione,dell'arrivare al frigo,aprirlo ed .... al ghiaccio. Avendo già imparato a pre-sentire l'attacco in arrivo,più facile dovrebbe essere. E' già un gran passo!Complimenti a te Janet! Il ghiaccio è sempre una gran scossa! |
Re: autolesionismo
grazie, spero continui a funzionare,
beh ci sto provando, e' come dici te bisogna forzarsi ad arrivare al frigo e prenderlo , mi aiuto con il tavor per abbassare l ansia cosi poi e' piu facile . |
Re: autolesionismo
Penso che l'autolesionismo sia un tentativo di gestire la sofferenza: infliggendosi delle ferite "esterne" cerchiamo di spostare la percezione del dolore sul corpo; tentativo di dare sfogo a quelle ferite "interne" tramite quelle "esterne".
Questa sofferenza interna che ci opprime e vuole uscire ma non ci riesce e quindi non si risolve e non si trasforma, rimane dentro questa energia come un serpente arrotolato o come un fiore che non riesce a sbocciare (è castrante). Tante volte sentiamo oppressione al torace, al cuore o allo stomaco: non è vero? Ci sentiamo chiusi dentro come se non percepiamo nient'altro che la nostra epidermide indurita e niente oltre: lo spazio che ci circonda, l'ambiente e le altre persone. Allora proviamo a tagliare anche per aprire delle breccie, delle probabili aperture in questo "scafandro" in cui ci siamo rinchiusi: il nostro EGO. Questa corazza cè la siamo costruita addosso per difenderci, ogni singolo pezzo si è costituito in relazione alle nostre paure: questo è certo perchè molti dei nostri blocchi emotivi (sempre causati dalle nostre paure) si sono tradotti in veri e propri blocchi corporei. Questa corazza, pezzo per pezzo l'abbiamo indossata piano piano da piccoli crescendo fino ad età adulta. Ora grandi ci sentiamo stretti, ci sentiamo mancare l'aria e desideriamo, quando soffriamo, uscire e respirare la Vita. Soffriamo perchè tanto desideriamo smontare qualche pezzo di questa corazza, tanto profondamente abbiamo paura di abbandonarla e diventare vulnerabili: e siamo dilaniati da due forze opposte, la paura e il desiderio. Quanto desideriamo APRIRCI e PERCEPIRE di nuovo la VITA, ritrovando il CONTATTO perso? Quanto siamo disposti finalmente ad affrontare le nostre paure vedendole per quelle che sono, comprendendo; quindi sacrificare e abbandonare un pezzo alla volta questa armatura per sentirsi LIBERI? LIBERI DI ESSERE! perchè questo è il passo verso la FELICITA', l'alleggerimento del nostro essere da tutte le paure e le idee distorte che ci fanno soffrire, un percorso a "perdere" (e non sempre a guadagnare, come ci insegna questa società) per ritrovare essenzialmente se stessi: la VITA! |
Re: autolesionismo
cazzo,io ho sostituito ciò con docce fredde,per darmi una svegliata dalla dep.
all'inizio ti sembra di crepare,ma non avendo piu niente da perdere,resisti a tutto,quasi non senti niente. Ma ti sveglia eccome...ti fa ripartire il cervello in modo assurdo.. almeno se fai quello,o con il ghiaccio come ha detto janet,che non ho provato,non hai segni che poi te li tieni addosso per tutta la vita..e se un giorno ti riprendi cura del tuo corpo non è bello vedere i propri vecchi ritagli..per niente.. perchè nonostante sei ripulito da cima a fondo,i segni o le scritte hanno la funzione psicologica di farti pensare che l'ultima spiaggia è tornare a farsi storiacce addosso. Quando ho periodi migliori prendo,mi rimetto a suonare,ma non dura,perchè poi torno in down e ogni volta ci vogliono settimane per ritornare dov'ero arrivato. Darei quasi tutto per tornare a farlo con la grinta e la passione che avevo una volta...altroche! ho investito tanti di quei soldi e non deve fumarsi tutto così,caschi il mondo. tornando a noi,ribadisco..per esperienza personale dico e continuo a dirlo fino allo stremo,di non iniziare mai con questa "liturgia",di non cadere nell'illusorio pensiero che sia una volta e basta,perchè non è vero. Io l'avevo sputato alla psichiatra ma lei più di dirmi di trovare strade alternative,non poteva certo venire a vivere con me e nascondermi le lamette e farmi la barba e rasarmi la testa. E come il fumare la prima siga,c'è la prima e chissà se c'è l'ultima..e che smetti è una balla che ti racconti ogni fottuto giorno...per fare un paragone un po così. Insomma,se succede,ripeto,se si inizia,sputatelo subito. |
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