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Guinness dei primati dell'evitamento
Ripensavo ad alcuni momenti che ricordo benissimo della mia infanzia, del periodo delle elementari.
Una cosa che penso veramente sia da guinness dei primati per precocità è stato l'evitare la festa di compleanno di un compagno di scuola all'età di 8 anni! Poi ho un ricordo vivido di quando avevo 10 anni, stavo in cucina da solo e mi dissi "io non mi sposerò mai!" Sarà stata una casualità.. chissà, oppure già in tenera età avevo la percezione di cosa sarei diventato col tempo. |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Ti stai specializzando nei confronti con gli altri utenti vedo :ridacchiare:
Le mie prime esperienze di evitamento sono legate in particolare alla presenza delle donne. Dove c'erano donne non potevo esserci io; anche per fare le attivita' piu' innoque. Ricordo un mio rifiuto di andare in piscina insieme ad una parente di mio amico; la tipa era pure venuta a prelevarmi a casa con il mio amico, ad insistere e capire perche' non volevo andarci. Bella ragazza davvero; non era interessata a me. Molto brutta a volte la sofferenza da evitamento. Avevo 13 anni circa Non quotate grazie. |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
A 10 anni dovevo andare ad una festa di compleanno a casa di un compagno di scuola, con cui ero molto attaccato fra l'altro, ma non ci andai un po' perché mi passò di mente e credo, col senno di poi, anche per evitare la situazione ansiogena di dover mangiare a pranzo a casa di questo amico: io ho problemi col cibo, non mangio di tutto... anzi, solo cose selezionate - quindi fare un pranzo in cui non so cosa si mangia mi metteva e mi mette ansia.
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
ho evitato tutti i matrimoni delle mie amiche, e le lauree, con scuse e pseudoscuse.
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Syd_77. A 8 anni evitare... |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Evitavo fin da dove riesco a ricordare.
Ricordo una partita di calcio in cui mi avevano infilato, non so quanti anni avessi, forse sei o sette, avevo scelto di stare in difesa apposta per evitare il più possibile le azioni, e ricordo che quando arrivava il pallone andavo dalla parte opposta. Poi ricordo a otto anni, nella colonia estiva, tutti i bambini che giocavano insieme nella pineta, e io che me ne stavo in disparte dietro un albero, a osservarli, a pensare ai fatti miei. Per fortuna non intervenne nessun adulto a cacciarmi in mezzo al gruppo. |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Io prima dei 13-14 anni avrei voluto praticamente evitare tutto, e a volte ci riuscivo. Non ero mai entusiasta di nulla.
Riuscivo puntualmente a evitare qualsiasi appuntamento di giochi con la costanza di un gentleman ottocentesco ("il signore è a caccia" cit.), riproponendo invariabilmente le stesse scuse (devo studiare, sono stato male..). Tutto ciò contribuì a crearmi attorno quell'aura di snobismo che ancora oggi mi porto dietro. Facevo dei capricci tremendi e alla fine la spuntavo. |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
io mi so chiuso dentro l armadio per evitare degli amici , dicendo ai miei di dire che nn c ero e farli salire per offrirgli qualcosa :sisi: a 18 - 19 anni ... prima nn evitavo niente
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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cmq io i primi ricordi di fobia sociale, più che di evitamento, li ho già in prima elementare.. copiavo dalle mie compagne di classe perché ero convinta di non saper far nulla e che avrei fatto male a prescindere e non volevo essere giudicata male dalla maestra ._. |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Pivelli :mrgreen:
Io... Quote:
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
DA bambina non ero evitante un po perche mi costringevano , un po perche non avevo ancora concepito l'evitamento ( cose e , si puo fare , quando e perche). Niente record per me.
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Da bambina piccola amavo nuotare, così mi dicono.
Poi di punto in bianco ho smesso di volere andare in piscina dato che fui perculata negli spogliatoi da ragazzini più grandi. Almeno credo fosse questa la connessione. Mi sa che è stata quella la mia prima fuga dalla realtà. |
Sull'evitamento adesso non ricordo,invece penso a quando sono stato rifiutato da una donna,andavo ancora all'asilo,avevo sui 4/5 anni.
Ricordo di aver detto ad una bimba che mi piaceva e lei insieme alle altre rispondeva no,no che schifo che schifo |
I miei vicini di condominio sono dei tipi diffidenti, che quando li incontri non sai se salutarli o meno, finiscono per guardarmi per un istante in modo inquietante o abbassano lo sguardo. Mettono parecchio disagio.
Stasera dovevo scendere le scale, ma poi ho visto che stavano salendo alcuni tizi del piano di sopra, quindi ho risalito le scale e sono rientrato in casa solo per aspettare che passassero. |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
E gli evitamenti a metà dell'opera?
C'è stato un periodo in cui partivo per uscire e poi a metà serata la cosa diventava talmente insopportabile che chiamavo a casa per farmi venire a prendere. Lo avevo rimosso. |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Vabbè, raghy, allora io evitavo gli aeroplanini di mia madre che mi imboccava. :sisi:
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Vista ora su Facebook... siamo nati vecchi :sisi:
https://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net...e0&oe=5ABBD522 |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Una volta Pur di non incrociare un conoscente in casa mi sono chiusa in bagno e ho fatto scorrere acqua dalla doccia :sarcastico: finché non se ne è andato, che ansia
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Io prima di nascere. Mi ero fatto un nodo con il cordone ombelicale intorno al collo, più volte, fallendo. Al sesto mese ci sono riuscito, ma purtroppo mi hanno tirato fuori, da prematuro. Uno manco vuole nascere e lo obbligano [emoji56]. Ho finito col nascere prima, ma sono stato circa un anno in incubatrice. Mi toglievo i tubi, così mi sedevano con il fentanyl. Poi fin da piccolissimo detestato tutti gli adulti che si avvicinavano e dicevano cose come "ma che bel bambino!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
A tre anni mi hanno piazzato sul momento in una recita come Gesù bambino ed io mi son messo a tirare pugni a chi si avvicinava. Dicevo di andare via, ma rimanevano. Se le cercavano! |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Un amico (circa) mi ha contattato dalle due del pomeriggio su whatsapp, gli dovrei prestare un libro, solo che mi annoiavo di prendere il telefono e non l'ho risposto. Ora è passato già abbastanza tempo e rispondergli adesso sarebbe imbarazzante, quindi evito pure di aprire whatsapp... che stronzo che sono.
Vi capitano mai cose del genere? Cioè quando fate una cosa, pure per sbaglio o per caso, e la continuate a fare perché non volete affrontare un' eventuale situazione di imbarazzo in cui dovreste contraddirvi o comunque spiegare la ragione di un certo comportamento? |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Vivo in un paesino di 15mila abitanti ha un centro storico carino. Una via pedonale di 500 metri circa,piena di negozio e qualche locale...é il salotto buono di questa provincia. Penso di aver passato anche 6-7 anni senza metterci piede. All'età di 20 anni era anche molto più animato per giovani di quell'età,ma io non ci andavo mai...giorno e notte.
Anche ora lo frequento pochissimo ,mi sale l'ansia |
Re: Guinness dei primati dell'evitamento
queste cose le fanno anche i normalmoidiiiiiii
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Re: Guinness dei primati dell'evitamento
Sono nata evitante. Da piccola volevo sempre stare a casa, con i miei, o da sola a giocare. L'asilo fu un trauma. Alle elementari provavo già sensazioni di disagio, non sopportavo i giochi e a differenza degli altri bambini pteferivo leggere e scrivere.
Crescendo, ho sempre evitato tutto: ho declinato inviti a ballare, in pizzeria, feste di compleanno, lauree, eccetera. Quando lavoravo, nell'ora di pausa, mi chiedevo in bagno per evitare le colleghe. Poi, ho iniziato a lavorare da casa, dopo essere rimasta traumatizzata dal mondo del lavoro. Evito il telefono e se entrano estranei in casa mi nascondo. Sto sempre attenta a non incontrare gente del palazzo che potrebbe salutarmi o iniziare conversazioni. Evito estetisti (mai andata) e vado rarissimamente dal parrucchiere. |
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