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Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Ciao
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Il mio obiettivo, nonché scopo di vita (e motivo per il quale resto in vita), è fare musica, è questa la mia natura, e spero di poterne fare un lavoro un giorno. L'ho capito dopo anni di sofferenze, di scelte che inconsciamente sapevo sbagliate, e che quindi mi facevano stare male, ma dopo tantissimo tempo dedicato alla riflessione, sono giunto alla conclusione che non esiste altro nella mia testa, quindi non voglio, non posso, e non devo fare altro. La musica è la mia ossessione, il mio destino, senza di essa non avrei motivo per continuare a vivere. Al momento sto lavorando autonomamente per migliorarmi, sono ben lontano dall'essere un bravo compositore, ma grazie al mio maestro/fonte di ispirazione (Jarre), sono migliorato tantissimo e sto continuando a migliorare, posso dire di saper comporre della musica "completa", la mia grande lacuna al momento è la gestione dei suoni, ma sto divagando, non c'entra molto :) |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Mi manca tantissimo suonare, ma il problema è che ho perso lo stimolo di collaborare con gli altri... per come sono fatto, avrei dovuto fare una one-man-band!!! Mi spiace perchè oggi, e non sono certo più un ragazzo, avrei ancora delle idee che rimangono lì, a marcire... |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Bel topic.
Si può cercare di riflettere su cosa ci fa stare meglio quando lo facciamo, a livello di umore e a livello ideale. Cosa incontra le nostre convinzioni e valori. Qualcosa che mentre la facciamo ci faccia riconoscere noi stessi. Poi cercare di tirare le somme. |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Molti degli obbiettivi che mi ero prefissato li ho raggiunti, ma ora che li ho raggiunti nn so bene che direzione prendere, ho paura che per perseguire atri obiettivi perda quelli che con tanta fatica sono riuscito ad ottenere.
La voglia di rimettermi in gioco c'è, ma sto fermo e aspetto nn so bene che cosa.:pensando: |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
In questi ultimi giorni estivi ho veramente capito la mia vera natura.
Non mi voglio assolutamente bene. Non faccio mai il mio bene. Me lo ha fatto capire una ragazza che il crudele destino ha voluto mettere sulla mia strada. Lo sò per certo... anche questa volta perderò tutto come sempre...lo perderò prima ancora di averlo... perchè non riesco a sentirmi degno delle attenzioni di nessuno. La mia lingua si attorciglia su se stessa e il mio tono di voce non sembra neanche il mio quando apro bocca. Gli argomenti latinano e l'imbarazzo è in un continuo crescendo. Forse la incontrerò ancora una volta, e sarà anche l'ultima penso. Qual è il nesso di questo discorso con la propria natura, le proprie passioni e i propri obiettivi? Semplice, la mia natura è gretta, non c'è nessun fuoco capace di alimentare qualsiasi passione e obiettivi veri non ne ho. Aspetto solo di marcire, perchè forse è solo questo che voglio e che credo di meritarmi. |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Avevo parecchi interessi e sogni da giovane ma non ho avuto il fegato di seguirli e, visto come sono andate le cose, ho fatto malissimo.
Ora il mio obiettivo è raggiungere una posizione che mi consenta un guadagno decente con il minimo sforzo, perché non ho più voglia di fare una mazza. |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Ci sto provando, però sono depresso e ho l'umore molto basso quindi mi è difficile al momento
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Avevo tutto ben chiaro, gli obiettivi, le passioni, eccetera, ma episodî alterni di depressione e altri problemi hanno sempre rovinato tutto. In conclusione: non sono mai riuscito a combinare granché.
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Purtroppo, all'improvviso, ho perso tutto l'entusiasmo, l'interesse, la curiosità e la gioia di vivere che solo un anno fa mi caratterizzava. E' successo proprio un anno fa, con lo scemare di agosto e il sopraggiungere dell'inverno. Poi una terapia farmacologica sbagliata mi ha dato il colpo di grazia, assieme a tante altre sfighe, ma vabbé, ora ho smesso e in teoria dovrei esser quello di prima. In pratica? Non lo so. Sto cercando di ricostruirmi. C'è una teoria che sto considerando: spesso la mente cerca di tenerci lontano da interessi che reputa irrealizzabili. Secondo quest'ipotesi avremmo una piccola volpe nel nostro cervello pronta a dare dell' "acerba" a qualsiasi cosa che ritiene -a torto o ragione- fuori dal dominio delle nostre possibilità. Quindi, per fare un esempio comprensibile a tutti, se vedo una ferrari o una lamborghini o qualche altra macchina sportiva supercostosa, posso sì apprezzarne la bellezza e immaginarne il piacere nel guidarla; ma la cosa non provocherà in me un grave turbamento emotivo. E' solo una macchina, a che serve, tanto il limite è di 130km/h e solo in autostrada, e poi i costi, ecc. Ben diverso è lo spirito del bambino, curioso e senza limiti artificiali. Il bambino guarderà quell'auto con ammirazione, e ne conserverà la memoria durante tutto il viaggio. Dopo aver percorso un migliaio di km per arrivare alla propria meta di vacanza, i parenti gli chiederanno "com'è andato il viaggio", e laddove l'adulto cinico e disilluso risponderà "dupalle!" il bambino sarà entusiasta e gioioso nel dire di aver visto una ferrari! Tutta rossa e splendente, e faceva brrrum! Questa cosa è piuttosto normale e fisiologica, ci consente di tenere il focus sugli obiettivi più immediati e non lasciarci disperdere. E anche non rosikare troppo. Però, se ci sono grossi problemi di autostima, questo fenomeno finirà per applicarsi anche sulle cose più basilari. Non avremo più interesse nel vestirci bene, "tanto i vestiti servono giusto a coprirsi". Non riusciremo più a considerare l'opportunità di una relazione sentimentale o sessuale, perché tanto facciamo schifo a prescindere, e comunque anche quelle volte che piaciamo sono gli altri a non piacerci, mica possiamo accontentarci. Accade con il lavoro e accade con i potenziali hobbies. Ma se quest'ipotesi dovesse rivelarsi azzeccata, secondo me si tratta prevalentemente di chimica. E riconquistando un equilibrio elettrochimico funzionale, si riesce ad allargare il dominio delle nostre possibilità. Questo può essere indotto la maggior parte delle volte con le buone abitudini che contribuiscono ad avere uno stato di salute ottimale: alimentazione equilibrata, attività fisica e sonno regolare, stress contenuto. Nel caso ciò non fosse possibile/sufficiente, immagino si possa ricorrere all'aiuto farmacologico (mi trovo proprio nella fase della valutazione) Ma ciò da solo non basta: può giusto servire a risollevare l'umore a sufficienza da darci una spinta iniziale. Il passo successivo è riconquistare l'autostima. I problemi di autostima derivano da una capacità autovalutativa non sufficientemente calibrata, spesso ipercritica, ipervulnerabile e quindi poco capace di migliorarsi. Nel mio caso, il narcisismo mi consentiva di coprire questo vuoto che avevo, e di farmi sentire bene, anzi grandioso, privandomi della necessità di confrontarmi con ciò che davvero sapevo o potevo raggiungere. I risultati erano irrilevanti. Per questo tutto era possibile. In quest'ottica ero molto simile al bambino immaginato poc'anzi. Tolto questo scudo mi sono sentito nudo e vulnerabile come un verme. La teoria mi diceva che dovevo confrontarmi col mondo reale, per costruirmi una autostima autentica e basata su chi ero veramente. Ma purtroppo ero troppo fragile, e qui i farmaci che ho preso non mi hanno aiutato nel prendere le decisioni giuste. Stufo del nulla in cui ero caduto mi sono buttato a capofitto in un'impresa più grande di me, uscendone tramortito. Giusto adesso mi sto riprendendo. Quindi, per risponderti: ancora non so che fare, non so bene cosa voglio e non ho alcuna idea di quale sia la mia natura. So che il mio obiettivo attuale è proprio quello di scoprirlo, e per farlo sarò costretto a confrontarmi ancora dolorosamente con il mondo del possibile. Come riferimento sto usando le passioni e gli interessi che mi motivavano fino all'anno scorso, nella speranza che quello stato mentale ritorni, possibilmente in maniera più autentica. Per motivarmi, attualmente mi rimane solo lo sforzo e la consapevolezza che se non lo faccio tornerò a essere depresso malamente come capitatomi in passato. Se qualcuno ha delle idee migliori su come ritrovare interessi nella vita, spari... |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Il non avere obbiettivi, o comunque non avere trovato esattamente la mia strada, è una delle cause del mio malessere.
Ma non ho idea di come si faccia a capire. Non capisco fondamentalmente perché non ho mai compreso cosa voglio veramente, è come se fossi incapace di capirmi, o di ascoltarmi. Ho sprecato la vita a fare ciò che dovevo fare, come se non avessi mai espresso mai stessa. Forse per colpa di un genitore troppo autoritario, che mi ha schiacciato. |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Sono anni che lavoro come dipendente,vorrei aprire un attività in proprio così non avrei padroni,una cosa tipo profumeria-estetica,mi ferma il lato economico e che non ho la minima idea da dove iniziare!
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Il mio obiettivo è: smettere di avere obbiettivi. Ce l'ho fatta! :)
Il mio sogno è: smettere di sognare. Anche questo l'ho fatto! :) Ho realizzato sia i miei obiettivi che i miei sogni: sono la persona più felice del mondo! :applauso: |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
la cosa buffa è che io crescendo ho capito che di passioni non è ho una ma tante..e di predisposizioni altrettante..insomma credo che in realtà crescendo la visione di se stessi si complichi anziche semplificarsi..e questo abbatte molti pregiudizi su se stessi..ed è un bene
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
La crisi che sto vivendo negli ultimi anni è dovuta in parte proprio all'assenza di obiettivi, da tempo sono giunto a questa conclusione, ad un certo punto della mia vita ho avuto la sensazione di aver raggiunto tutto ciò che ritenevo possibile, da allora non avendo più una meta, un punto di riferimento, un traguardo, tutto ha perso di significato, financo la mia stessa esistenza.
Me ne rendo conto perchè non guardo più al futuro, se non quando so che dovrò affrontare qualcosa che mi spaventa, vivo perennemente nel presente, senza un progetto di vita, un desiderio da realizzare, non c'è crescita, non c'è spinta al miglioramento, persino i soldi non hanno più il significato, il peso di una volta, mi servono solo per tirare a campare. Non ho la più pallida idea di come se ne esca, anche perché è un problema che si innesta su altri problemi, non sono nemmeno granché fiducioso, comincia ad essere troppo il tempo passato in queste condizioni e le fatiche del passato un segno lo hanno lasciato, difficile ogni volta rilanciare..... |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Le cose complicate sono due:
1-capire se tra le cose che ci piacciono ce ne sia almeno una che sappiamo fare. 2-guarire, se si può, da problemi che ci impediscono di farla. |
sono una buona a nulla, qualsiasi cosa inizi a fare dopo un po la abbandono, mi annoiano tante cose, mi stufo, sono una depressa iperattiva, non ho testa
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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(Vedo che insisti, che continui a quotarmi :arrossire: ) |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Creare la mia felicità step by step dandomi obbiettivi realistici che posso raggiungere senza farmi violenza seppur costringendomi ad uscire dalla comfort zone, così da ampliarla con il tempo.
Il mio obbiettivo nel medio/lungo termine è quello di compiere un viaggio (anche all'estero) prendendo l'aereo/treni/pullman e yadda yadda... |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Pure io ho lo stesso obiettivo, ma il lavoro ultimamente mi ha rallentato di brutto :( |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Quindi preferisco non approfondire. Passioni e obiettivi sono invece abbastanza chiari. |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Quando ero ragazzino avevo delle passione e degli obiettivi.
Poi le varie circostanze , i vari malesseri e fallimenti mi hanno svuotato quasi completamente. Cerco solamente qualcosa che mi faccia sentire decentemente, ma ho perso l'interesse e la voglia di fare tutto e non faccio altro che girare a vuoto. |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
X Alakazam: faccio semplicemente fatica a essere sincero con me stesso durante l'autoanalisi.
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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E inoltre come lo sai? Non dirmi tramite la stessa autoanalisi... |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Questa cosa mi manca completamente.
Secondo voi tutti hanno interessi passioni e obbiettivi? |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Secondo me no, anzi spesso avviene che l'idea di avere delle passioni forti che ti assorbono completamente sia un po' un cliché che si sente di dover rispettare. La conseguenza è che si trova un motivo in più per non accettarsi.
Credo che il tema delle passioni sia molto importante, ma per chi sente di averne. È un'analisi che è fatta per stare meglio, non peggio. Il fatto che poi a livello di small talk si dovrebbe essere in grado di parlare di più argomenti, e che sia bello riuscire a parlare di qualcosa che ci piace, è giusto e ci si può lavorare. Ma è un altro discorso. |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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1) Continuare a lavorare senza più interruzioni per almeno altri 15 anni circa (ma questo non dipende solo da me purtroppo). 2) Ritirarmi dal lavoro verso i 50 anni di età e mantenermi da solo per circa 20 anni fino alla pensione. 3) Aver accumulato un patrimonio economico adeguato all'obiettivo 2) e 4) 4) Comprare casa e andare a vivere in una zona di montagna (che ben conosco già adesso) a medio-bassa quota, ben servita e vicina a una città di provincia. 5) Dedicarmi finalmente, come dicevo prima, all'unica passione che ho da sempre ma che è ancora rimasta in gran parte inespressa per varie ragioni (solo abbozzata sporadicamente), ovvero l'escursionismo,... raggiungere numerose cime (non difficili) e rifugi alpini, godere dei paesaggi, la natura, i panorami... |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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È che io in questo periodo della vita non ho particolari "obiettivi", se non quello generico di realizzare me stesso. E invece sono più focalizzato a ragionare sulle passioni e le "vocazioni" chiamiamole così (che poi non ne ho :D). Bisogna comunque cercare di capire se gli obiettivi che ci si pone sono realmente funzionali a farci stare bene e renderci felici. Io in passato avevo un obiettivo di carattere lavorativo (un bel concorso pubblico), poi ho capito che la mia realizzazione non passava da quello, poteva essere una buona cosa ma le mie priorità nella vita dovevano essere altre. |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
si' ho chiara la mia natura e avrei chiari obiettivi ma ci sono ostacoli: soldi, salute ecc.
poi vorrei persone simili a me, ma non le trovo (non che non esistano ma non ne conosco, non credo gli interessi particolarmente conoscermi)... ne trovo di brave, ma non ci posso parlare di certe cose, quindi frequentarle mi porta un po' fuori strada ma se no non sopravvivrei, devo dimenticare che le cose non vanno, e la frustrazione, e l'incertezza e per farlo perdo tempo |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
No e penso che questo sia causa della mia fragilità. Non ho una visione di me stessa indipendente da quella che gli altri hanno di me (o che io penso abbiano). Questo mi pone sotto un notevole stress costante e mi fa essere una banderuola al vento praticamente. Mi sento tutto e niente. La mia ex psicologa (una delle) mi parlò di questo nucleo interiore che tutti abbiamo, l'obiettivo della terapia era proprio entrare in contatto con questo nucleo che dà una sorta di stabilità e consapevolezza. Credo di averlo provato per brevi momenti ed in effetti è tutto un altro modo di stare al mondo. Questo è il mio obiettivo, ma è un casino raggiungerlo. Voglio un centro di gravità permanente (cit.)
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Con la musica elettronica, se ci pensi, non c'è bisogno di collaborare, puoi fare tutto da solo, e inoltre non hai freni alla creatività, cosa che invece in una band può accadere. Certo è molto più difficile fare tutto da soli rispetto al collaborare, e il mondo della musica elettronica è sterminato e ci sono un mucchio di cose da imparare, però, secondo me, il gioco vale la candela, anche perché noi persone "particolari" non abbiamo la stessa facilità degli altri nel fare cose normali (suonare insieme, esporre le idee, imporsi, ecc.). |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
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Purtroppo il lavoro è un grosso freno alla musica, sia perché toglie tempo, sia perché toglie energie mentali, quindi idee, o la voglia di realizzarle. Io sono fortunato perché non ho bisogno di lavorare, quindi posso dedicarmi completamente alla musica al momento. |
Re: Capire la propria natura, le proprie passioni, i propri obiettivi
Io ho capito che alla mia natura determinate cose piacciono ed interessano finché il conseguirle comporta una certa ampiezza di sforzi e tempi per raggiungerle.
Delle volte ho ottenuto certe cose che mi interessavano ma a causa delle difficoltà per conseguirle è rimasta associata a queste cose anche una sensazione di malessere e nell'insieme non sono stato poi così bene. Per questo qualcosa non torna mai per me. Mi sono reso conto che il retto sforzo è qualcosa di soggettivo e io un buon sistema per star bene e soddisfare tutte queste variabili non l'ho mai trovato. Ad esempio io ho compreso che non basta capire cosa piace, bisogna vedere poi quanto costa ottenerlo e se si è ben disposti a "spendere" certe energie. E' come nelle relazioni, non è che poi si sta bene e basta, si cercano gli altri per certi motivi ma poi lo stare con altre persone comporta anche disagi che non sono direttamente legati ai motivi per cui una persona li cerca. Che so mi può piacere una persona per certe sue caratteristiche, ma poi questa persona non avrà soltanto queste, potrebbe averne altre che mi infastidiscono in svariati modi (pretese nei miei confronti ad esempio e così via...). Magari non ce ne accorgiamo ma mettiamo continuamente su questa bilancia soggettiva queste cose. Certo è che io fino ad ora non sono stato capace di trovare un modo per non far pendere spesso la bilancia lungo il lato negativo o idealmente farla pendere molto spesso lungo il lato positivo (e non sono mai sicuro nemmeno che esista questo modo per me). Certe persone mi propongono dei modelli dicendomi "fai come questa persona, questa persona sta bene nel far così" ma io spesso non so nemmeno se vivere come un altro mi farebbe star bene, è poco significativo per me osservare che un'altra persona sta bene in certe circostanze e nel darsi obiettivi ambiziosi, la mia esperienza mi suggerisce che io potrei stare uno schifo nella stessa situazione. Come al solito bisogna capire come vivere bene, questo bisognerebbe capire, ammesso poi che sia una cosa accessibile, perché anche questo non è affatto sicuro. |
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