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L'invidia dell'aperitivo..
Oggi mi trovavo per delle commissioni nel centro della mia città. Visto che mi ero liberato prima ho deciso di farmi un giretto per le vie del centro e pian pianosono arrivato alla piazza principale ed al corso principale, luoghi per eccellenza deputati all'aperitivo.
Mi sono riempito i polmoni dell'aria di spensieratezza e socialità che si respirava. La gente che parla, passeggia, si ritrova in comitiva ai tavoli dei locali. Si ride, si scherza, si raccontano magari i fatti delle vacanze e dei viaggi fatti. Ognuno sbandiera le proprie esperienze, riprende i contatti con la vita cittadina. Ognuno ostenta, o anche solo simula, una piacevole leggerezza. Quella del fine agosto, di un'estate che va verso la fine, delle ferie trascorse, dei giorni di libertà ancora da godere, del tempo libero che magari si avrà ancora prima dell'inizio di settembre. Gli adolescenti si spandono felici tra i vicoli, ancora non c'è scuola, si chiacchiera, alcuni si baciano, altri si rincorrono in giro. I più giovani si abbandonano alla convivialità dell'ora dell'aperitivo, magari rivedono qualche vecchio amico che sta per ripartire oppure si organizzano per riprendere la routine di sempre. I turisti gironzolano ammirati per i vicoli medievali, tutti rigorosamente accoppiati. Le famiglie fanno le ultime commissioni o si preparano a dare l'assalto a pizzerie e ristoranti. Gli anziani occupano le panchine e si scambiano opinioni, immutabili nella loro routine. Molte sono le figure caratteristiche che animano le vie, alcune improbabili, altre amabili, sembra stiano li da sempre, a presidiare il loro solito sedile in pietra o il loro negozio preferito. Tutti sono a loro agio, sembra un enorme recita, qualcuno deve aver dato loro un copione. E' evidente. C'è un figuro che si aggira, conosce a memoria la sua città, ogni pietra, ogni vicolo, ogni aneddoto. Eppure sembra muoversi in direzione opposta a quella di tutti gli altri. Lui non fa parte dell'ingranaggio. E' altro dal resto della società. Passa nel vicolo ed invidia gli adolescenti che limonano in preda ai primi amori, attraversa il corso e rimpiange di non aver nessuno con cui darsi alle compere, si vorrebbe fermare ad ascoltare ciò che dice qualche vecchio personaggio caratteristico del luogo, ma sa che non può perché sarebbe troppo strano. Arriva nella piazza ed invidia quelli seduti ai tavoli a fare l'aperitivo. Nulla vieta lui di sedersi, ma lui sa che è impossibile, ma come l'aperitivo solo nella piazza principale, lo vedranno tutti, allora si che sembrera' strano e matto. Allora ripiega per un trancio di pizza, l'ora è consona ed uno può darsi che voglia tappare un buco nello stomaco. Quindi nulla di strano che uno consumi in piedi, camminando, il suo trancio di pizza, girovagando per il centro. Niente di male se poi si ha ancora fame e i tranci diventano 2 o 3, in varie pizzerie sparse per il centro,per potersi sentire anche lui,per un poco soltanto, parte dell'ingranaggio sociale. Sembrerà meno fuori luogo, pur se costretto ad improvvisare. Anche se non sa quale sia la sua parte e quale il suo ruolo D'altronde a lui il copione non l'hanno mai dato |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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La verità è che una vita di merda ce l'hanno tutti quelli che non sono stati abortiti dalle loro madri quando rimasero incinte. Si rimane abbagliati dall'esteriorità, a vedere le altre persone pensi "Ammazza quanto sono felici, come stanno bene, come se la godono." E invece è tutto un fake, tutto finto, scenari di cartapesta e manichini mossi da invisibili fili da dietro le quinte dal mastro burattinaio. Non lasciatevi ingannare da questa opulenta esteriorità, è il paese del balocchi. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
Forse al tipo in questione, oltre a dimenticarsi di dargli un copione si sono pure dimenticati di dirgli che essendo una recita, non è il caso di prendere la situazione così sul serio, visto che forse è questa la nota stonata...la troppa serietà del tipo in questione. Poi, del resto sarebbe meglio se le persone al bar con l'aperitivo parlassero veramente di quello che non va nelle loro vite? Credo proprio di no....in breve il clima diventerebbe teso e insopportabile anche se più realistico. Quindi...la scelta sarebbe tra fingere che tutto sia ok..e passare una serata decente oppure dire le cose come stanno ma parlare di argomenti spiacevoli e pesanti. Cosa sarebbe meglio?
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
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il chiacchericcio lieve quando sei al bar e la discussione sulle pesantezze della vita nei momenti opportuni. E ovviamente sapere quando è il momento opportuno per certi discorsi. Tutto molto semplice, a parole, nella vita reale magari un pò meno. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
Comunque alla fine ci sta su questo forum un Topic di sfogo, adesso poi che è estate e ovunque si vedono coppiette sedute ai tavolini dei locali, e quei pantaloncini shorts che sono tornati in voga tra le fanciulle. :o
E niente, la gioventù si gode l'estate e noialtri chiusi in casa. Ci sto facendo sempre più l'abitudine. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
La mia riflessione nasce appunto, come da titolo, da una cosa quanto mai banale come l'aperitivo consumato in piazza. Ma è nella banalità che io vedo la mia incapacità sociale.
E' nella banalità che io vedo la mia sconfitta. Sono consapevole che felicità e leggerezza sono di facciata, ma ogni tanto la facciata vorrei averla pure io. Un tuffo nella socialità, anche se solo come spettatore curioso del meccanismo sociale, lo sento quasi come un obbligo, tornare a casa senza averlo fatto mi farebbe sentire vuoto. Ma poi una volta notate certe differenze tra me e gli altri sto male. Tra l'altro mi sono concesso anche un "piacere": prima delle vie del "passeggio" mi sono fatto una passeggiata in solitaria per i vicoli meno battuti e deserti del centro storico, i più suggestivi. Almeno una piccola soddisfazione ci vuole. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
It’s the same old story, same old song and dance, my friend
Vedi, alla fine, ogni anno, ogni stagione si ripetono con regolarità sempre le stesse cose.. alla fine diventa tutto di una noia e scontatezza assurdi. L'estate è brutta perché si vedono troppe cose, troppi fortunati che possono godersi quei bei corpi seminudi. L'inverno è meglio, la gente vive lo stesso, ma nel tepore delle loro case, e almeno non si vedono. Se non ci fosse il natale che ci rivomita addosso tutto con la sua violenza consumistica e turbo-sociale. Alla fine si può andare in giro e sentirsi parte, senza esserlo però, di tutto quel circo. Oppure si può rimanere in casa facendo finta che il mondo non esiste. Ovviamente entrambi gli scenari non sono affatto entusiasmanti |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
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E' un senso di insoddisfazione che travolge tutto, on c'è più piacere in niente. Si invidiano tutti e si intravede il pericolo dietro ogni angolo. Io non accetto di rassegnarmi a questo cercando di sopravvivere, perché dovrei scendere a compremessi? O si ottiene un livello al minimo sindacale di soddisfazione nella vita in termini di relazioni e socialità, ma qualcosa di accettabile, senza dover fingere o ogni volta provare un senso di insoddisfazione acuta. Oppure non si scende a nessun compromesso cercando di sopravvivere alla peggio e meglio. Preferisco allora vivere completamente ritirato dal mondo esterno, azzerando completamente i rapporti sociali, mantenendo solo quelli "fisiologici" per la sopravvivenza. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
non è solo invidia dell'aperitivo, ma invidia su tutte le esperienze che un fobico non può fare, tutto ciò che riguarda la socializzazione ... un aperitivo, una cena, una serata al cinema, a una sagra paesana, ai 5 minuti di chiacchiere con i colleghi nella pausa sigaretta, a un evento sportivo ecc....
Per evitare ... me ne rimango a casa, "cuore non vede, cuore non duole". E comunque come dice qualcuno, molto spesso si tratta di felicità di facciata, tutti hanno i loro problemi, anche i non fobici. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Appunto perché siamo umani, ed in quanto tali, siamo esseri tendenzialmente sociali. Come diceva Aristotele "Antropòs zòon politicon estì" (purtroppo non ho l'alfabeto greco sulla tastiera) "l'uomo è un animale politico" (cioè sociale). |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Ma perché dobbiamo edulcorare una situazione.. non parlo per te, magari per te va veramente bene così.. una situazione che non è da edulcorare, ma da migliorare, cambiare, come minimo smussare. Io non dico di essere come un gregge, di andare sulla spiaggia a ballare "andiamo a comandare" però neanche la vita che facciamo in molti qui va bene. Perché non va bene! |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
Molti di noi stanno parecchio a casa, giusto?
A me piace pure stare a casa, non lo nego, però fuori c'è un'altro mondo, altrettanto bello, fatto di natura, di suoni, di odori, di sensazioni, che a casa mancheranno sempre. Con sto cavolo di internet pensiamo di creare una realtà surrogata, vediamo documentari, film. E va bene, ci può stare, ma deve avere un limite. Una bel pomeriggio al mare avrà sempre un sapore diverso di un pomeriggio passato sul divano. Il problema è che vedi anche cose che non vorresti vedere.. le coppiette, la gente bella.. questo può essere sconfortante o può servire da stimolo, a noi la scelta. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Tuttavia questo non è bene, perché vedo che gli altri se ne fregano della "mentalità sociale" e io mi sento "fesso". Quote:
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Certo, non basta circondarsi di persone, bisogna anche entrare in relazione con le persone. Quote:
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
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A parte gli scherzi. mezza giornata passata a letto a leggere, a sentire musica, può andar bene. E' il troppo che stroppia. Lo stare sempre a letto dovrebbe essere relegato alla fase acuta di una malattia, in attesa della guarigione: frattura, forte febbre, forte depressione, ma deve avere un termine. Adesso è prassi far alzare presto dal letto anche chi ha subito importanti interventi chirurgici, allo scopo di far rimanere in forma il paziente. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
Uscivo spesso da sola con le cuffie, e guarda caso andavo proprio nelle strade del centro di Roma, dove c'era più gente.
Mi sedevo in un bar, possibilmente all'angoletto con più visuale, oppure sulla panchina che mi ispirava di più, mi bevevo la mia birra, mi fumavo la mia cicca e mi sentivo parte di quel brulicare di società, solo che stavo al mio posto, sola, dove avevo piacere di stare. Certo, vedere miei coetanei che ridevano, scherzavano e facevano i matti tra loro mi lasciava un po' di dolce-amaro, mi sarebbe piaciuto poter fare lo stesso in quel momento, con i miei amici (immaginari, poiché difficilmente ho trovato persone adatte ad amicizie vere)... Ma alla fine è come se mi saziassi attraverso la semplice vista della vita sociale altrui. Accettavo il mio stato (in parte voluto) e mi accontentavo di starmene per cavoli miei a guardare, come le vecchie di paese. Mi potevo godere un'ottica molto più ampia in solitudine. Il piacere di stare con gli altri è qualcosa che dipende dallo stato d'animo, ma anche da quanto è forte il rapporto con chi mi trovo a condividere il tempo e lo spazio. Alla fine so che potrei essere parte del gruppetto di amici che si diverte e nel frattempo starmi a massacrare le meningi perché parte di ciò non mi ci sento affatto, il che è ciò che succede ora (perché sono conoscenze acquisite) e che è sempre successo in passato, perché non erano amicizie autentiche. Non sono mai riuscita a sentirmi parte di niente, se non del mio personale universo. Avrei l'invidia dell'aperitivo se avessi degli amici veri, che conosco bene e con cui ho avuto il tempo di sentirmi completamente a mio agio. E anche ce li avessi, so che per mia natura rimarrei spesso a casa a farmi gli affari miei, senza particolari sofferenze. Pensa che una volta sono andata al ristorante da sola, e mi sono comprata pure una rosa :D Il fatto di non essere in compagnia non mi preclude dal fare cose che si fanno usualmente con altre persone, tipo uscite, bevute o altro. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
Sono tantissime le persone con pochi amici. Magari li vedete felici che scherzano, ma che ne sapete, potrebbe essere l'unico amico che hanno e che non vedono da mesi e poi se ne vanno a casa da soli a guardarsi qualcosa su youporn...
Quindi non crediate di essere così originali a sentirvi disadattati... |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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questi momenti di "leggerezza" (chiacchiere, qualche risata,..) possono aiutare sicuramente a dimenticare per un attimo i problemi... Comunque questi aperitivi sono più una "moda" o "convezione sociale" che altro, se voglio parlare un attimo con un amico posso farlo anche in un semplice bar davanti ad un caffè o mangiandoci una pizza. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
Ricordo il periodo che non andavo in vacanza per problemi di salute, tornavo al lavoro più depresso di prima.
Ora è solo un lontano ricordo , vado in ferie e chissà che piano piano ne vengo fuori. L'aperitivo va preso in due possibilmente, che tristezza l'aperitivo da soli... |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Sta a noi attribuire l'importanza alle etichette che ci danno gli altri, e so che non è facile, essendo io la prima. Come già scritto su un altro thread ''strana'' per me è un complimento, della sfigata mi do da sola, quindi tutto torna :D |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
Io non invidio più queste cose,sono oltre.Invidio tutti i normali che non hanno paura di tutto,poi che vita facciano è relativo.Un eremita che non ha la fs io lo invidio.È la fs la peggio cosa,vedere il peggioramento di essa e non sapere cosa farci.Fine ot.
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
se proprio bisogna fare comunella che almeno la si faccia davanti ad una importante coppa gelato
invece non lo si fa mai perchè in generale l'happy hour è pensato e fatto per i povery, o comunque per chi ha le braccine corte, diciamolo -__- nulla contro i pocotenenti, ma almeno non lo spaccino per grande idea, perchè allora vadano a cena a far comunella, perchè una cedrata o un san bitter bevuto in piedi in mezzo ad una specie di folla che si contende salatini è tutto tranne che espressione di brillante spensieratezza -__- |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
non so se ho capito male il significato del topic, ma personalmente ho una visione diversa della cosa.
l'aperitivo e' un modo come un altro per stare insieme e fare due parole.. di tanto in tanto vado anche io, con amici, i colleghi per concludere la settimana lavorativa, ecc... insomma, quando mi guardo attorno si, vedo parecchia gente che fa aperitivo, nella mia citta' ci sono locali che sono full tutte le sere.. non tutti sono necessariamente felici e non tutti devono per forza festeggiare qualcosa. in mezzo potrebbero esserci gli amici che "brindano" all'inizio dell estate, due che hanno fissato il loro primo appuntamento, un padre che vuole sorseggiarsi il drink per fare una pausa mentre magari porta a passeggio il cane, due amanti che programmano il loro successivo appuntamento, colleghi di lavoro che pianificano un lavoro da sviluppare in team..e chi piu' ne ha piu' ne metta. insomma, non ci vedo per forza il male o la falsita'.. sono solo momenti in cui la gente vive la socialita'.. se si fanno la pausa sigaretta insieme o vanno a mangiare la pizza non cambia nulla.. semplicemente l'aperitivo va di moda. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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L'aperitivo di per sé è una cosa di gran moda, semplice e banalissima. L'invidia un sentimento esecrabile. Il fatto che l'invidia venga associata all'aperitivo, poi è grottesco. Il fatto che una cosa così banale sia associata ad un sentimento che dovrebbe essere riservato a passioni ben più grandi, è per me, che ho aperto la discussione, emblematico del nostro fallimento sociale, del nostro essere "altro" rispetto a buona parte del resto del mondo. Poi "il resto del mondo" avrà anche i suoi gravi problemi, ma non è questo il punto. Lo scopo del topic è discutere sul fatto che un banale pomeriggio estivo può scatenare una riflessione esistenziale di portata ben maggiore rispetto all'oggetto de suo titolo, ovvero il "semplice" aperitivo. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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In effetti l'invidia dell'aperitivo è quanto di più surreale ci possa essere :) Anche l'invidia da vacanza è grottesca, però quest'anno l'ho sentita e brucia ancor di più dell'aperitivo.. ti mette davanti alla tua realtà di persona sola.. che poi un buon 50% se non di più di questa solitudine potrebbe essere volontà inconscia nostra. Magari cerchiamo la compagnia solo per conformismo o istinto ancestrale di animali sociali. Guarda a me ormai basta anche una frase detta da estranei per scatenare una reazione emotiva. Sono talmente ricettivo ormai che basta anche un soffio di vento. Ero a cena fuori col mio amico fobico. Già è un evento che io vado a cena fuori. Anche perché lo so che, da una parte sto bene e mi rilasso, ma basta poco x turbarmi. C'erano due ragazzi e due ragazze al tavolo dietro di noi, uno dice "è da stamattina alle 8 che stiamo in giro vi rendete conto?" erano le 22. In quel momento mi è passato per la testa di tutto. Ansia da immedesimazione perché mi immaginavo io fuori casa per 14 ore e mi venivano gli scompensi. Due bei ragazzi e due belle ragazze. Con i caschi, quindi avevano le moto..chissà che bei giri avranno fatto. Io lì col mio amico..due sfigatelli un po' agè.. per carità, almeno un'amico ce l'ho..però un po' di disparità l'ho vista, ma ho avuto un bel sentimento dentro, sono stato contento per loro, mi sembravano bravi ragazzi a vederli. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
[quote=syd_77;1986051]
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
[quote=S.Marco91;1986057]
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
[quote=syd_77;1986062]
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Allora voglio raccontare un "piccolo dramma": Avendo i miei un ristorante, non ci è possibile consumare normalmente i pasti, ma mangiamo tutti, me compreso, col personale. Caso vuole che la fidanzata venga trovare uno dei camerieri e si fermi spesso per cena, su invito dei miei. Tocca quindi consumare la cena con "estranei", nemmeno parenti, che si scambiano effusioni. Il tutto condito dalla "complicità" di mia madre con i fidanzati. Inutile dire che ogni boccone è amaro come il fiele, lo sguardo perennemente basso. La mia cena dura 5 minuti, per poi fuggire. Spesso cerco di mangiare solo come il più vile degli assassini. bella vita he? |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Mia madre potrebbe capire benissimo che mi da fastidio, ma è più forte di lei essere super accomodante coi dipendenti. |
Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Re: L'invidia dell'aperitivo..
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Bravo, hai colto che si tratta di un copione: le facce sorridenti che vedi in realtà sono tutte maschere, che nascondono il fetido e spaventoso volto delle persone che le portano. Tutti pronti a parlottare amabilmente per bullarsi delle proprie esperienze quando si è faccia a faccia, tutti altrettanto pronti a pugnalarsi alle spalle e a mangiarsi le carogne degli altri non appena voltano lo sguardo da un'altra parte. Caro ragazzo, l'unico personaggio autentico in quell'odiosa messinscena sei tu, che rifiuti di indossare una maschera e si tiene lontano da quella melma di gente falsa e melliflua. |
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