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A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Oggi il mio capo mi chiama nel suo ufficio e mi fa con tono serioso: "devi essere più veloce e sicuro nel fare le cose..." diretto, senza neanche guardarmi negli occhi, lasciandomi intendere che "non ci siamo" e che se vado avanti così non durerò molto...io mi limito ad annuire, ma avrei voluto dirgliene molte, ad esempio, che sono qui da poco più di un mese e sto ancora imparando, che si lavora 6 giorni su 7 in un capannone dove in questi giorni si sfiorano i 40 gradi, senza aria condizionata, tutto il giorno in piedi, a fare su e giù e a caricare pesi...ma ho evitato, anzi, a dirla tutta è un lavoro che odio e mai farei per il resto della mia vita, spero che mi licenzi...ma non ho alternative in questo periodo, o continuo lì a rompermi i reni oppure sto a casa a fare la muffa e a sorbirmi le incazzature dei miei perché ho lasciato il lavoro e non faccio niente dalla mattina alla sera...io vorrei anche essere più efficiente, ma NON CE LA FACCIO, questo è il massimo che posso offrire con le mie energie, con il mio cervello e a queste condizioni, è il mio limite, non sono adatto per questo tipo di lavoro...è il peggio che mi potesse capitare, un'ingiustizia: non mi piace, bisogna essere veloci, farsi il mazzo, faticare ore e ore in piedi sotto la calura e sempre sudati, stare a contatto con i clienti (io che sono un introverso), essere precisi, sempre attenti alla cifra, alla virgola, al centesimo...non so come fare!
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
penso che il singolo da solo non possa fare molto, c'è ormai questa concezione diffusa dell'uomo-macchina, veloce e super efficiente che cozza con la realtà che cioè ognuno ha i propri limiti soggettivi checché se ne dica. se fai del tuo meglio non hai nulla da rimproverarti, critiche di questo tipo a lavoro le ho sempre trovare sterili e annichilenti. mi spiace.
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
già alle elementari le maestre dicevano che ero lento come la merda... e lo sono anche adesso...
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Ha voglia... Ho iniziato da una settimana e mi sento fortemente inadatto anche se non me lo hanno ancora fatto notare...
Poi con me si aggiunge anche la difficoltà della lingua essendo all'estero... :testata: |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Sì me l'hanno detto e fatto abbondantemente pesare...situazione simile alla tua anche se mansione diversa
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Un po' me l'aspettavo questa critica, lo avevo messo in conto... so di essere una lumaca rispetto agli altri colleghi che hanno alle spalle anni di esperienza, più di una volta il braccio destro del capo me lo avevo già fatto notare.... ora sicuramente si aspetteranno un cambio di passo da parte mia, invece so che non accadrà, perché già quello che faccio è per me uno sforzo immane, non saprei dare di più...in più è richiesta una dose di attenzione molto alta perché si ha a che fare con quantità, numeri e soldi, ma essendo anche un lavoro fisico la stanchezza gioca brutti scherzi...inoltre, devo imparare un mucchio di cose nuove velocemente, cose per le quali gli altri colleghi hanno avuto tempo anni per assimilare.....è la situazione lavorativa più avversa che mi sia mai capitata, agli antipodi rispetto alle mie aspettative e capacità...nel mio ambiente la comprensione tra colleghi non manca, ma ciò che conta per il capo è l'efficienza...faccio fatica anche a memorizzare e a tenere a mente le cose, sono lento nell'operare e quando tutti si accorgeranno che la mia lentezza è intrinseca, verrò tagliato fuori...amen, però che sbattimento!
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Fosse stata solo quella la mia mansione ora ci avrei già fatto l'abitudine e anche molto provato sarei andato avanti, fatto sta che poco dopo mi hanno messo a contatto con clienti, fatture, numeri, documenti ecc., tutto in una volta e il lavoro ha iniziato davvero a pesarmi, perché a quel punto oltre al fisico avrei dovuto mettere in moto il cervello, contemporaneamente combattere le mie paure più profonde, l'ansia da prestazione, il contatto con il cliente, essere concentrato e fingere sicurezza. |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Beh me l'hanno detto. :(
Comunque dovresti anche valutare se è un lavoro adatto a te, finchè lavori prova magari a cercare altro. |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Situazione simile alla mie nelle due ditte in cui ho lavorato precedentemente (6 anni + 4 anni), non fai mai abbastanza, non vedi che Tizio riesce a fare 100 e tu fai solo 90?. Si si, intanto io me ne fregavo a andavo dritto per la mia strada, avevo la coscienza a posto sapendo di fare sempre del mio meglio e soprattutto di puntare sempre alla qualità del lavoro più che alla quantità, è una cosa per me irrinunciabile, non riuscirei MAI a lavorare diversamente... i capi ovviamente vogliono entrambe le cose, qualità e quantità... grazie al caxxo, della serie "botte piena e moglie ubriaca",.. se vuoi anche la qualità, questa richiede più TEMPO che devi sottrarre alla quantità, punto.
Ora lavoro in una terza ditta che produce le stesse cose, nessuno per fortuna mi rompe più le balle sui tempi, i capi apprezzano la mia attenzione alla qualità / precisione del lavoro e guadagno pure molto più di prima... |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
E' tipico quando fai il dipendente,sentirsi dire di essere troppo lenti.
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Anche io sono dell'idea che meglio fare le cose lentamente e bene, piuttosto che in maniera affrettata e con negligenza...ma a quanto pare ai capi non importa, o trotti o non vai bene per loro. Io purtroppo non sono così, sono incline a tutt'altro. |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Poi mi rendo conto che nella mia vita la rapidità non è mai stata il mio forte, che lavoro in un capannone dove si sfiorano i 40 gradi, che passo quasi 9 ore al giorno in piedi a caricare e scaricare merce, sudato, pieno di eritemi, a combattere con la polvere, le mosche, le zanzare, a fare avanti e indietro per i corridoi, fare di conto, registrare fatture, documenti vari, passare la merce, stare attento e concentrato, ascoltare i clienti..io arrivo alle 18:00 che a mala pena sono sveglio, ma già attorno alle 13:00 sono cotto...sono ritmi ai quali non sono abituato e che il mio corpo e la mia mente non reggono, figuriamoci accelerando il tutto. |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Potrei anche vivere isolato sul cucuzzolo della montagna, sarei più felice. |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Ma fai il magazziniere per caso? Già di per sé quello non è il massimo come ambiente...
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Come sta andando? Ti hanno tenuto? Dacci news
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
All'inizio credo sia così per tutti io poi a parte qualche esperienza non avevo mai fatto il lavoro che faccio attualmente,quindi cazziatoni a raffica....che dire sono contenta di aver tenuto duro e di lavorare,il lavoro è proprio quello che mi salva dal baratro dell'isolamento totale e mi permette di avere un piccolo sogno ché quello di andare a vivere da sola.
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Eccome. Come te, anche io non sarei riuscita a fare di meglio.
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
All'inizio si...ma il motivo era per il fatto che cercavo di mettere tutto me stesso per un buon risultato ma l'ansia mi rallentava i movimenti... in effetti è vero risultavo lento.
Credo però che il fatto che lavorassi facendo le cose fatte bene, ha un pò oscurato il problema lentezza. Ora comunque sono più veloce. Comunque la qualità in alcuni contesti argina la lentezza...non sempre, ma può succedere... dipende un po dal tipo di lavoro e da quello che i superiori richiedono e da quello che sanno apprezzare. |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
si me lo hanno detto, e ho anche sentito i colleghi che di nascosto riferivano al capo "mi dispiace, non dovrei dirlo, ma sembra uno zombie". Forse è anche colpa dei tranquillanti che cmq rallentano parecchio e c'è anche la paura di stancarmi troppo in quanto a volte mi capita di dover fare dei turni di 7 ore consecutivi in cui non è prevista la pausa, anche se io me la ritaglio andando in bagno. max 5 minuti di riposo in 7 ore. E' anche normale in queste condizioni dosare le energie, altrimenti non riuscirei neanche a tornare a casa e scaldarmi un sorso di latte. Non possono licenziarmi ma se potessero lo farebbero ben volentieri, e se avessi un'alternativa ne sarei ben lieto anche io.
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Mi hanno detto che devo alzare la voce e farmi sentire. :miodio: Non sono adatta per questo lavoro e purtroppo non possono nemmeno mandarmi via se non lo decido io ma se lo lascio tornerei a sentirmi la solita merda.
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Io li ho battuti anticipandoli sul tempo :ridacchiare:
Sono io che dico che sono lento e stupido, quindi posso solo stupirli in positivo :figo: |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
io no so abbastanza veloce , la cosa che me fa rodere è che , ce n è davvero bisogno di tutta sta velocità? cioè io devo morire perchè tu vuoi una roba alla velocità della luce? ma andate aff.... , è una fissa senza senso sta cosa della velocità , ma in ogni ambito boh
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Studio la gente nelle sue più ordinarie occupazioni, se mi riesca di scoprire negli altri quello che manca a me per ogni cosa ch’io faccia: la certezza che capiscano ciò che fanno. In prima, sì, mi sembra che molti l’abbiano, dal modo come tra loro si guardano e si salutano, correndo di qua, di là, dietro alle loro faccende o ai loro capricci. Ma poi, se mi fermo a guardarli un po’ addentro negli occhi con questi miei occhi intenti e silenziosi, ecco che subito s’aombrano. Taluni anzi si smarriscono in una perplessità così inquieta, che se per poco io seguitassi a scrutarli, m’ingiurierebbero o m’aggredirebbero. No, via, tranquilli. Mi basta questo: sapere, signori, che non è chiaro né certo neanche a voi neppur quel poco che vi viene a mano a mano determi nato dalle consuetissime condizioni in cui vivete. C’è un oltre in tutto. Voi non volete o non sapete vederlo. Ma appena appena quest’oltre baleni negli occhi d’un ozioso come me, che si metta a osservarvi, ecco, vi smarrite, vi turbate o irritate. Conosco anch’io il congegno esterno, vorrei dir meccanico della vita che fragorosamente e vertiginosamente ci affaccenda senza requie. Oggi, così e così; questo e quest’altro da fare; correre qua, con l’orologio alla mano, per essere in tempo là. – No, caro, grazie: non posso! – Ah sì, davvero? Beato te! Debbo scappare… – Alle undici, la colazione. – Il giornale, la borsa, l’ufficio, la scuola… – Bel tempo, peccato! Ma gli affari… – Chi passa? Ah, un carro funebre… Un saluto, di corsa, a chi se n’è andato. – La bottega, la fabbrica, il tribunale… Nessuno ha tempo o modo d’arrestarsi un momento a considerare, se quel che vede fare agli altri, quel che lui stesso fa, sia veramente ciò che sopra tutto gli convenga, ciò che gli possa dare quella certezza vera, nella quale solamente potrebbe trovar riposo. Il riposo che ci è dato dopo tanto fragore e tanta vertigine è gravato da tale stanchezza, intronato da tanto stordimento, che non ci è più possibile raccoglierci un minuto a pensare. Con una mano ci teniamo la testa, con l’altra facciamo un gesto da ubriachi. – Svaghiamoci! Sì. Più faticosi e complicati del lavoro troviamo gli svaghi che ci si offrono; sicché dal riposo non otteniamo altro che un accrescimento di stanchezza. Guardo per via le donne, come vestono, come camminano, i cappelli che portano in capo; gli uomini, le arie che hanno o che si dànno, ne ascolto i discorsi, i propositi; e in certi momenti mi sembra così impossibile credere alla realtà di quanto vedo e sento, che non potendo d’altra parte credere che tutti facciano per ischerzo, mi domando se veramente tutto questo fragoroso e vertiginoso meccanismo della vita, che di giorno in giorno sempre più si còmplica e s’accèlera, non abbia ridotto l’umanità in tale stato di follia, ch e presto proromperà frenetica a sconvolgere e a distruggere tutto. Sarebbe forse, in fin de’ conti, tanto di guadagnato. Non per altro, badiamo: per fare una volta tanto punto e daccapo |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
una volta in spagna con 40 gradi c era un barista che c ha messo 20 min a portarmi una birra , tutto sudato s è preso i suoi tempi , e c aveva pure ragione , m è venuto da pensare che era giusto cosi.
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Purtroppo in questo mondo l'elevata produttività è una necessitá imprescindibile anche quando è solamente fine a se stessa. Non è un caso se ogni giorno vengono gettate tonnellate di cibo invenduto.
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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pure i commessi per es , se becchi quello imbranato che gli cade la roba , che succede cade il mondo? è umano , invece no stan tutti li a vergognarsi , umiliando na persona solo perchè è umana , come se nn deve campà pure lui a sto mondo bah . |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
Nella testa della maggior parte dei datori di lavoro esiste soltanto un binomio: elevata produttività e costi al minimo.
Tutto il resto può andare a farsi friggere anche se va a discapito del benessere dei dipendenti. |
Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Re: A lavoro sono lento, a voi lo hanno mai detto?
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Hai voglia se me lo hanno detto.
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