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ho iniziato la terapia psico cognitiva.
finalmete mi sono deciso ad andare da una psicologa. oggi mi ha fatto fare un test sulle situazioni che mi creano ansia e sulla frequenza con cui metto in atto certi atteggiamenti.
Mi ha dato da leggere delle cose sull'assertivita e mi ha detto che fare un training sulle abilita sociali (?). mi ha dato anche dei compiti per casa. un foglio su cui scrivere le situazioni che mi hanno creato ansia fino al nostro prossimo incontro. ma speriamo bene..... |
Re: ho iniziato la terapia psico cognitiva.
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è una terapia cognitivo-comportamentale? io ci vado giovedi'....anch'io mi son deciso..... mille dubbi.....ma in questo stato non posso continuare! |
Re: ho iniziato la terapia cognitivo comportamentale.
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Re: ho iniziato la terapia cognitivo comportamentale.
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in bocca al lupo, a me non ha fatto un cazzo come terapia ma è soggettiva...dovete metterci impegno e magari otterrete qualcosa, io ammetto di essere stato scoglionato ai tempi :wink:
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Re: ho iniziato la terapia psico cognitiva.
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non ti scoraggiare, anche se ti sembrano cazzate, continua.. come De Andrè ti ricordo che " dai diamanti non nasce niente... dal letame nascono i fiori..." Auguri e buona fortuna.... :wink: |
Re: ho iniziato la terapia cognitivo comportamentale.
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la psicologa mi ha dato dei "compiti" a casa. una specie di tabella da compilare cosi composta
Situazione - come mi sono comportato - tipo di comp. (pas/ass/agr)- conseguenze del comportamento- come mi sono sentito. ma non so proprio che scriverci? ho bisogno dei vostri consigli. e magari di qualche esempio pratico. |
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a mio parere devi scrivergli quello che ti senti, senza chiedere consigli, devi cercare di sforzarti |
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Re: ho iniziato la terapia psico cognitiva.
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oggi ho fatto primo incontro pure io. anch'io ho il compitino per casa :-) credo che la terapia cognitivo comportamentale sia davvero l'unica, o quasi, che possa in qualche modo trovare delle risposte positive alla fobia sociale. Questa è la mia speranza e l'impressione dopo la prima seduta (e ne ho giratI di psicologi, psichiatri, ecc)............vediamo! FORZA. |
ieri ho fatto il secondo incontro con la psicologa. ho rimediato altri compiti da sommare ai primi, che non ho fatto e poi mi ha fatto fare una serie di esercizi sulla comunicazione non verbale nei quali sono stato un vero e proprio disastro. in poche parole mi mancano le abilità comunicative di base che secondo la dottoressa dovrò apprendere un pò per volta, secondo me invece non apprenderò mai e poi mai. Abbiamo avuto una discussione sul mio attegiamento non proprio positivo ecc
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Io ho il problema che non guido e quello di non andare all'università per prendere 'sta cxxxo di laurea.
Il mio psichiatra come terapia molto semplicemente mi dice di fare queste cose ovvero, per esempio, all'inizio mi ha detto di provare a fare un piccolo giro con qualcuno in macchina oppure andare all'università, anche solo entrare e poi procedere per gradi. Ora devo riuscire a fare un esame e fare un piccolo giro da solo. L'obbiettivo massimo ovviamente è prendere la laurea e usare la macchina quando mi serve. Mi fa tenere traccia di tutto su un foglio in cui segno i miei problemi e poi ne parliamo quando ci vediamo. Onestamente all'inizio mi sembrava un'idea del cavolo poi però in effetti sono arrivato alla conclusione che non esistono alternative. Faccio presente però che il tutto è accompagnato da una terapia farmacologica (prendo 6 mg al giorno di Entact) e colloqui con lui (ora siamo concentrati sulle idee disfunzionali di Ellis che in pratica ho tutte...) EDIT: il forum dice sono arrivato al liimite (7 messaggi al giorno) quindi edito questo. Le idee sono queste: http://www.ansia.it/rebt.htm Avrei anche il foglio che mi ha dato lo psichiatra così ti potrei copiare quelle però quelle che sono sul sito più o meno corrispondono |
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lev grazie per il link |
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volevo dirti: ho ricominciato a guidare e mi sono laureata. è stato un traguardo incredibile e ti auguro di raggiungerlo al più presto! se ce l'ho fatta io, ce la può fare chiunque, te lo assicuro. :D ho letto le idee disfunzionali: è allucinante vedere come sia facile catalogare in un modo così semplice TUTTE le mie paure, le mie paranoie che mi portano a uno stato di depressione. sarà difficile eliminare tutti quei pensieri, glielo dico sempre alla psych. io ormai reagisco in questo modo. come faccio a smettere di pensare...? uff. scusate la non-sintassi. |
ieri terza seduta di terapia. che sorprendentemente è andata meglio delle altre 2. sarà perchè ho deciso di impegnarmi veramente. ho fatto i "compiti" e sono stato decisamente meno distratto del solito durante la seduta.
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brava!continua cosi'!
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non credo pero' che la terapia sia solo questo, ci sara' anche altro no?
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io martedi' ho il terzo incontro..in questa settimana non ho compilato il "diario ", essendo le situazioni di ansia e insicurezze sempre le stesse. ero partito fiducioso..ora molto meno...comunque a settembre continuero', non ho alternative.
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ogni quanto hai gli incontri?
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Byeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee eeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee :wink: |
anche sto facendo psicoterapia cognitivo comportamentale.
il risultato? oltre a una mega cotta con la mia psicologa, adesso non evito piu' tantissimo ma riesco ad affrontare seppur con molta ansia le situalizzazioni sociali. |
a quanto ho sentito la cognitivo comportamentale e lunica terapia affidabile contro la fobia sociale,perche puo aiutare a modificare le paranoie e i pensieri distorti della nostra mente,perche purtroppo e questo il piu grande problema di questa malattia.
kobe siccome abbiamo problemi abbastanza simili come timidezza e mancanza di autostima mi piacerebbe se mi tenessi informato sul proseguo della terapia. e poi un ultima cosa spiegami in che cosa consistono gli esercizi sulla comunicazione non verbale,perche anch io penso di essere carente rispetto a questo tipo di comunicazione. :wink: :wink: |
a causa di qualche problemino mio e della psicolaga sono passati 10 giorni dal nostro ultimo incontro. dovrei andarci oggi nel tardo pomerigio o domani.
gli esercizi non verbali riguardano tutto il lato non verbale della comunicazione. ovvero espressione facciale (per me quasi assente), tono della voce (nelle situazioni ansiogene è bassissimo), atteggiamento posturale (braccia conserte, spalle chiuse ecc). ti farà fare degli esercizi per migliorare questi aspetti, ed inoltre ti chiederà di monitorali per un certo periodo di tempo. |
oggi ho fatto il quarto incontro con la psicolaca, erano passati 10 giorni dall'ultimo incontro. La seduta è andata bene, probabilmente perchè ero di buon umore. Abbiamo lavorato sulle abilità verbali. Come al solito mi ha chiesto di monitorare i cambi d'umore, cosa che fin'ora non sono ancora riuscito a fare.
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altra seduta di terapia. in cui si è cercato di mettere a fuoco dei comportamenti che causano ansia. in particolare iniziare una conversazione con uno sconosciuto ed invitare qualcuno ad unscire.
Ancora non sono riuscito a evidenziare i problemi che generano i cambi di umore. Oltre hai soliti "compiti" questa settimana ho qualcosa in più da fare, ovvero devo iniziare una conversazione con uno sconosciuto o devi uvitare qualcuno per un caffè, insomma ora si inizia con le cose più difficili. speriamo bene |
ma esiste la terapia introspettivo profonda?
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prima seduta post vacanza, incentrata sull'autostima. è vunuto fuori che sono COSTANTE, PERSPICACE, CRITICO, DIPLOMATICO, e COMPETITIVO. questi dovrebbero essere i miei pregi.
Successivamente siamo passati all'analisi dei pensieri irrazionale cercando con risultati alquanto scarsi di modificarli. Uno su tutto I NON PIACCIO A NESSUNO. |
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lo pensavo anche io ma mi ha detto a fine seduta che fare dei complimenti gratuiti sarebbe non porfessionale
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fra un po iniziero anchio la psicoterapia( anche se non so dire se sara di questo tipo),intanto mostro un esempio tipo di Trattamento cognitivo comportamentale della fobia sociale preso da internet.
Esposizioni in vivo, all’interno della stanza • Parlare davanti ad una telecamera, vedendo la propria immagina nello schermo del televisore. Alessio aveva il compito di presentare se stesso e di parlare dei suoi hobby e del suo lavoro per 5 minuti. Il primo pensiero negativo era “e se mi blocco e non so cosa dire?” Tale pensiero era associato ad uno stato d’ansia iniziale caratterizzato da sintomi fisici di tremore e nodo in gola. Alessio cercava di rimanere calmo, tenendo le proprie mani strette. Il rivedere la registrazione ha portato alla conclusione che la prova era andata bene, Alessio, infatti, era riuscito a parlare e il suo disagio interno non era così visibile dall’esterno, come lui temeva. La paura del giudizio degli altri si origina dal timore che le proprie sensazioni fisiche possano essere notate dagli altri e da come gli altri osservano e giudicano le sue prestazioni. • Parlare per 5 minuti in presenza di due e poi quattro persone • Leggere un testo davanti a quattro persone, prima seduto e poi in piedi, per 5 minuti • Esagerare i propri errori davanti alla telecamera. Questa esposizione è stata particolarmente divertente, in quanto Alessio ha intenzionalmente esagerato gli errori per imparare a ridere di se stesso e per sdrammatizzare le situazioni. Abbiamo simulato un importante colloquio di lavoro, in cui lui era il candidato. Alessio ha inciampato tra la sedia e il tavolo, ha sbagliato i verbi ed improvvisamente aveva dei vuoti di memoria per cui non riusciva più a parlare. In un’altra simulata, io ero la mamma della fidanzata In primo momento, Alessio si è comportato come solitamente fa nella realtà: composto, gentile, sorridente, molto interessato a tutti gli acciacchi della signora e molto preoccupato di fare una bella impressione di sé. In un secondo momento, Alessio faceva la parte della persona tranquilla: si era seduto comodamente sulla poltrona, rifiutava in modo assertivo di mangiare, nonostante le mie insistenze e sdrammatizzava in modo umoristico i suoi sintomi, piuttosto che controllarli e gestirli. Nel rivedere le riprese, Alessio era risultato molto più simpatico e piacevole nella seconda versione. Esposizioni all’esterno con terapeuta 1. Bere un caffè al bar Durante le esposizioni viene monitorato costantemente il livello di ansia prima, durante e dopo aver affrontato la situazione. Vengono, inoltre, individuate le preoccupazioni. Nel caso specifico, Alessio aveva i seguenti pensieri negativi: “e se tremo?”, "e se non riesco a bere?”,“non riesco a bere, che figura”, “gli altri mi guardano”, “chi sà cosa ha pensato il cameriere?”. Si osservano i comportamenti, le strategie e gli evitamenti del paziente: Stringe la tazzina, Sorseggia il caffè, Lascia del caffè, Si guarda intorno. Alla fine del trattamento, Alessio aveva imparato a parlarsi in modo più positivo e competitivo: "pazienza, vada come vada” “non m’importa, vado tranquillo", “ho capito, che finora mi sono complicato la vita”. E' cambiato anche il comportamento: Alessio si concentra sulla conversazione, parla, ride e racconta di sè. 2. Mangiare al ristorante, in presenza di poche e poi tante persone. • Nelle prime esposizioni era presente un’intensa ansia anticipatoria, con pensieri negativi: “ e se sto male, e se non mangio, e se il cameriere mi fa domande” e sintomi fisici. Con la terapia, Alessio aveva imparato a respirava in modo lento e tranquillo e si ripeteva, prima di arrivare al ristorante, risposte razionali per contrastare il suo dialogo interno negativo: “Se sto male pazienza, mi alzo e vado a prendere una boccata d’aria”, “non sono obbligato a mangiare”, “al cameriere dirò: non ho più fame, grazie”. • Durante l’esposizione, Alessio aveva imparato a concentrarsi sulla chiacchierata e sugli oggetti presenti nel locale. • Al termine delle esposizioni venivano discusse le eventuali difficoltà, ma soprattutto sono state sottolineate e rafforzate le abilità acquisite e i successi raggiunti. Alessio ha compreso l’importanza dell’esposizione costante per abituarsi all’ansia e per sentirla sempre meno intensa. 3. Provare abiti. Alessio era inizialmente spaventato dall’idea di poter stare male, proprio mentre provava i pantaloni, per cui non sarebbe riuscito ad uscire immediatamente dal negozio. In realtà l’esposizione è andata bene con livelli d’ansia molto bassi, ciò ha portato alla comprensione che l’ansia anticipatoria fa vivere le situazioni con molta ansia, ma una volta affrontate l’ansia diminuisce e ci si sente gratificati dal successo ottenuto. 4. Andare in un’agenzia di viaggi per richiedere un preventivo. L’idea di rimanere troppo tempo all’interno del locale, la paura di non saper cosa dire e di balbettare, spaventava Alessio che è, invece, riuscito ad affrontare la situazione. 5. Prendere il pullman. Alessio aveva il compito di diminuire l’attenzione su se stesso, prestando maggiore attenzione ai particolari dell’ambiente circostante, alle persone e parlando con me. Questa tecnica è stata utile per capire che l’attenzione focalizzata su se stessi e quindi sui sintomi e gli evitamenti attivano e mantengono il problema. Esercizi antivergogna Per contrastare gli schemi rigidi di comportamento e per superare la paura del giudizio, in accordo con Alessio, abbiamo effettuato alcuni esercizi antivergogna: • Chiedere l’ora ad un passante • Chiedere un’informazione: dov’è Via Roma? • Chiedere un’informazione: dov’è c.so Vinzaglio, trovandosi già nella via • Chiedere una sigaretta • Andare in un negozio, guardare la merce e non comprare • Saltellare su un piede davanti alle persone che passeggiavano • Chiedere ad una persona per strada dove ha comprato qualcosa che indossa • Entrare in un bar, chiedere un bicchiere d’acqua del rubinetto ed uscire • Entrare in un bar, chiedere di usare la toilette ed uscire senza ordinare nulla L’esposizione non solo è stata divertente, ma ha soprattutto permesso di capire personalmente che le brutte figure non sono poi così drammatiche, se vengono vissute con ironia. E’ stato discusso con Alessio quanto il dialogo interno negativo, il modo di vivere, interpretare e dare significato agli eventi, condiziona e spesso permette di costruire dei muri tra noi e le persone. Alessio all’inizio diceva tra le lacrime che le persone gli facevano paura. Adesso ha capito che non deve evitare le persone, ma deve evitare di dare troppa importanza al giudizio, se vuole vivere sereno e in modo spontaneo . Gli obiettivi dell’intervento sono i seguenti: • Ridurre l’ansia anticipatoria che la persona prova prima di affrontare una situazione sociale • Eliminare la paura delle proprie risposte fisiologiche • Abituarsi e/o gestire i sintomi dell’ansia attraverso il rilassamento e la respirazione lenta diaframmatica • Cambiare il proprio dialogo interno negativo: la persona con fobia sociale ha mille dubbi e preoccupazioni legate alla paura di fare una brutta figura e di poter stare male. Tali pensieri negativi verrano inizialmente identificati e successivamente sostituiti con pensieri positivi, razionali e competitivi • Esporsi gradualmente a tutte le situazioni sociali evitate o vissute con disagio • Migliorare le abilità sociali: il trattamento prevede di insegnare nuove abilità assertive, utili per non subire passivamente e non aggredire gli altri. La persona con fobia sociale potrà, così, acquisire o potenziare le sue abilità sociali utili per migliorare la comunicazione con gli altri • Aumentare l’autostima. Se la persona si espone costantemente alle situazioni sociali acquisterà maggiore sicurezza ed aumenterà il proprio livello di autostima • Imparare ad ironizzare, sdrammatizzare le situazioni, non dando eccessiva importanza al giudizio degli altri. |
grazie di quello che hai postato, molto utile.
sono indecisa se farla da sola a casa oppure andare dalla psic :roll: |
lho postato perche voglio far capire qual e la strada da seguire a tutti gli utenti sofferenti come me.quando andro dallo psicoterapeuta gli diro che e questa la strada da seguire per combattere la fobia sociale...
e poi perche gli esempi sono utili |
cosa paghi a fare la psicoterapeuta se sai tutto tu?
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