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cancellato18863 02-07-2017 10:51

Viaggiare come convenzione sociale
 
Apro questa Discussione perché avevo introdotto altrove questa tematica, ma la cosa si è un po' troppo espansa, rischiando un off-topic.

A me non piace viaggiare: mi mette ansia, è una cosa che ho fatto un po' in passato, ma adesso il disagio che ne deriva è peggiorato, quindi evito.

Detto questo, quando ci si relaziona con gli altri, sembra che invece tutti, ma proprio tutti, siano pervasi da una smania di viaggiare, visitare luoghi esotici e lontani, per "allargare gli orizzonti e aprire la mente" nonchè "staccare la spina".

Sembra proprio uno status symbol: devo viaggiare per contare qualcosa, per poterlo poi raccontare agli altri, e per dimostrare agli altri che mi sono divertito, devo magari postare le foto sui social network... insomma, una classica convenzione sociale.

Affermare pubblicamente di non viaggiare e di non trovarci niente di piacevole equivale ad essere bollati come eretici nella migliore ipotesi. "Ma neanche una capitale europea giusto due giorni nel weekend?" "No grazie, neanche quello!"

Non parliamo poi quando si entra nel regno della "seduzione": non viaggiare equivale a stroncare ogni possibile, remoto interesse già sul nascere! Perché una coppia si consolida viaggiando, facendo i weekend in agriturismo!

Secondo voi cosa sta succedendo? E' tutta gente che mal sopporta la routine al punto tale da cercare, nella vacanza o weekend, l'illusione della fuga dalla propria quotidianità e dalle proprie responsabilità?

Qwerty 02-07-2017 11:00

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Fuga dalla quotidianità ogni tanto ci vuole, pure qualche viagetto se non troppo spesso non mi dispiacerebbe, possibilmente non fuori da Italia ma questo è trattabile, importante che non sia fuori da Europa perché prendere aereo per me non se ne parla proprio :scared: :timidezza:

Zenfone2 02-07-2017 11:12

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
non me ne è mai fregato nulla di viaggiare

ElsaonMars 02-07-2017 11:39

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Davvero le coppie si consolidando coi viaggi?Io credevo con sesso e droga :interrogativo:.

Svalvolato 02-07-2017 11:40

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Mi viene male solo a pensarci. Potrei forse accettare un viaggetto di qualche giorno in Italia o al massimo in Europa, ma solo durante le vacanze estive o al massimo natalizie. L'idea di andare via il Venerdì sera, tornare la Domenica e il Lunedì avere il lavoro mi impanica da morire.

Andromeda 02-07-2017 12:05

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Io vorrei viaggiare per
A) Staccare la spina
B) vedere posti nuovi
C) Imparare da nuove culture.
Poi non e' che uno debba andare chissa' dove puo' anche solo svagarsi.
Il problema e' che non ho soldi :mrgreen: , mi viene l'ansia al pensiero, in aereo poi non ne parliamo...solo al pensiero mi viene male e con chi vado? che non ho amici o fidanzato?
Potrei andare al momento solo con mia sorella e suo marito che pero' e' una macchina da guerra in viaggio. Cammina cammina cammina senza fermarsi mai.
Non ce la posso fare , se fa anche caldo poi non se ne parla proprio. Io odio l'estate.
Per quanto riguarda gli altri in linea di massima non credo vadano per vantarsene , sarebbe un dispendio di tempo e soldi assurdo.
Pero' concordo sul fatto di voler subito postare tutto sui social .
Io se vado in vacanza penso a godermela , se mi va posso anche mettere due foto ma di certo non mentre sono la'.

barclay 02-07-2017 12:14

Un mio amico ed ex-utente ama viaggiare, nonostante sia molto sociofobico, io invece non ho la stessa passione. In particolare, m'infastidisce il viaggio in sé (la lunga permanenza in auto, treno, aereo, ecc.) ma non il visitare posti nuovi.
Detto questo, devo testimoniare che anch'io ho notato una certa "compulsione" a viaggiare nei "normali" e parlo di compulsione perché sembra proprio che loro pensino che non amare i viaggi sia "anormale" :pensando:

Warlordmaniac 02-07-2017 12:26

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da Randolph Carter (Messaggio 1953212)
Apro questa Discussione perché avevo introdotto altrove questa tematica, ma la cosa si è un po' troppo espansa, rischiando un off-topic.

A me non piace viaggiare: mi mette ansia, è una cosa che ho fatto un po' in passato, ma adesso il disagio che ne deriva è peggiorato, quindi evito.

Detto questo, quando ci si relaziona con gli altri, sembra che invece tutti, ma proprio tutti, siano pervasi da una smania di viaggiare, visitare luoghi esotici e lontani, per "allargare gli orizzonti e aprire la mente" nonchè "staccare la spina".

Sembra proprio uno status symbol: devo viaggiare per contare qualcosa, per poterlo poi raccontare agli altri, e per dimostrare agli altri che mi sono divertito, devo magari postare le foto sui social network... insomma, una classica convenzione sociale.

Affermare pubblicamente di non viaggiare e di non trovarci niente di piacevole equivale ad essere bollati come eretici nella migliore ipotesi. "Ma neanche una capitale europea giusto due giorni nel weekend?" "No grazie, neanche quello!"

Non parliamo poi quando si entra nel regno della "seduzione": non viaggiare equivale a stroncare ogni possibile, remoto interesse già sul nascere! Perché una coppia si consolida viaggiando, facendo i weekend in agriturismo!

Secondo voi cosa sta succedendo? E' tutta gente che mal sopporta la routine al punto tale da cercare, nella vacanza o weekend, l'illusione della fuga dalla propria quotidianità e dalle proprie responsabilità?

Guarda, a me piace viaggiare. Ma anch'io credo come te che ci sia molta retorica conformista. Disse uno che voleva vendere il suo corso d'inglese: oggi per essere uno cittadino moderno che si rispetti, devi parlare almeno cinque lingue.
Credo che tutta dipenda dal celodurismo applicato all'estroversione, secondo cui "bisogna conoscere, sapere, fare nuove esperienze, essere scafati ecc ecc.."; in realtà conoscere un romano che va in vacanza a Monaco di Baviera e non conosce interi quartieri della sua città, è solo un birraiolo, un puttaniere, altro che altro che "cittadino del mondo". Tutto il mio rispetto se sei esterofilo, in parte lo sono anch'io, ma non mi dire che vai a fare esperienza in posti esteri. Ultimamente sto visitando le città più vicine a dove abito e vi dico che me le ero dimenticato da come le vedevo da piccolo.
Altra cosa, importante, ma che merita un thread a parte: che significa "conoscere nuovi posti"? Mi sembra più un poter dire "io ci sono stato, e tu?" mettendo la tacca con tono di sfida. Le chiese, i monumenti, i ponti, sono tutte facilities a cui ci si dovrebbe interessare se si è interessati già da prima, cioè da quando sei in Italia; non che uno ad un certo punto supera il confine, va a Barcellona e si mette a fingere di essere interessato alle cattedrali (e magari ce ne sono altrettanto belle nella sua stessa regione). Secondo me conoscere nuovi posti non significare diventare stupidamente di colpo interessanti all'arte, ma conoscere lo stile di vita di quella città, cosa che è impossibile fare se non parli fluentemente quella lingua, se rimani lì pochi giorni e se non hai dei giri di conoscenze. E poi ci vuole una quarta cosa, la più importante: non essere come me. Io posso girare il mondo ma se non parlo alle persone vedrò solo architetture, vie, locali e cosce di quel luogo, non la sua anima.

Hor 02-07-2017 12:39

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
A ma piacerebbe viaggiare, ma non per il viaggio in sé.
Mi piacerebbe perché, se riuscissi a farlo, vorrebbe dire che ho superato tutti i blocchi e le fobie che attualmente mi impediscono di farlo. Blocchi e fobie che attualmente limitano anche gran parte della mia vita quotidiana. :-|

Boston 02-07-2017 12:45

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
A me piace moltissimo viaggiare, visitare, scoprire posti nuovi, conoscere usanze diverse, assaggiare i prodotti locali... e mi piace farlo anche in Italia, che da sola basterebbe per riempire una vita di viaggi interessantissimi.
Forse per qualcuno è una convenzione sociale, ma credo che molti abbiano la mia stessa curiosità e, al giorno d'oggi, si tratta di un'attività alla portata di molti.

Essendo ansioso, tutta la preparazione del viaggio mi mette agitazione e, per questo motivo, faccio in modo di partire organizzato, con la certezza di avere sempre una camera in cui dormire.
Con i mezzi di trasporto non ho più problemi visto che, negli ultimi due anni, avrò preso una cinquantina di voli per lavoro.

L'unico problema è... con chi andare?
Non ho una compagnia nè una compagna. Viaggiare da solo ci sta, ma me la sentirei solo se per brevi periodi e in contesti cittadini, dove ci sono servizi e ci si fa capire facilmente.
Ho provato a viaggiare con gruppi di sconosciuti... è andata bene ma si trattava anche in quel caso di viaggi molto brevi.

Balto 02-07-2017 12:45

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Secondo me sarebbe bello viaggiare, e un modo come un altro per fare qualcosa, si potrebbe dire pure una passione, qualcuno legge i libri, qualcuno fa sport, mentre qualcuno appena ha un po' di tempo libero prende e se ne va. Che poi se ne parli tanto, quasi per ostentare che si viaggi ecc, è dovuto al fatto che è una cosa fatta dai più, perciò se ne parla appunto di più, almeno secondo me :pensando:



Io ad esempio se avessi qualcuno con cui sto bene molto probabilmente ogni weekend andrei da qualche parte, da solo mi deprimo a farlo :sisi:

Wolferstein 02-07-2017 14:16

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Ho iniziato a viaggiare per conto mio a 40 anni...prima non avevo lo spirito giusto, la voglia per farlo..Devo dire che lo faccio perché mi piace, non per status sociale....e indubbiamente la mia vita è migliorata da quando ho iniziato a farlo.

Warlordmaniac 02-07-2017 14:25

Quote:

Originariamente inviata da Wolferstein (Messaggio 1953488)
Ho iniziato a viaggiare per conto mio a 40 anni...prima non avevo lo spirito giusto, la voglia per farlo..Devo dire che lo faccio perché mi piace, non per status sociale....e indubbiamente la mia vita è migliorata da quando ho iniziato a farlo.

In che cosa è migliorata e che cosa intendi per viaggiare.

Jacksparrow 02-07-2017 14:33

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Viaggiare non deve essere una convenzione sociale e nemmeno significa semplicemente farsi una vacanza.
È molto di più, poi c'è chi viaggia per raccontarlo agli altri
e chi viaggia per il proprio piacere e vivere nuove emozioni.
Il tutto ha un costo e non è permesso a tutti purtroppo.
Viaggiare significa anche soffrire, per chi non cerca la comodità dell'hotel a 5 stelle e immergersi nella realtà del luogo quando si tratta di paesi lontani e spesso isole con una vita modesta.
Io non posso fare altro che augurare un buon viaggio a tutti e in primis a me stesso.

Hazel Grace 02-07-2017 14:35

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
ho avuto una esperienza disastrosa venerdì sera a viaggiare da sola in macchina, mi son persa in autostrada per venezia e invece dovevo andare per genova-bologna.. diciamo che ora ho un pò paura.. o devo comprare un caricatore portatile. Però ho stravoglia di viaggiare

Mike Patton 02-07-2017 14:35

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Uno dei tanti bubboni portati da facebook.

Shadows 02-07-2017 14:51

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
È una delle poche cose che riesco a fare senza problemi.
Preferisco viaggiare che uscire un sabato sera nella mia città, sarebbe molto più traumatica la seconda opzione.
Mi piace visitare nuove città, essere in prima persona in quei luoghi visti nei film e descritti nei libri, ammirare l'arte e l'architettura studiata a scuola... E soprattutto non conoscere nessuno.
Per poterlo fare, però, devo partire con la/le persona/e giusta/e, altrimenti diventa un incubo. Esempio: io voglio visitare un museo, un'altra persona vuole andare in giro per locali e un'altra ancora per negozi... In queste condizioni non si va da nessuna parte.

Wolferstein 02-07-2017 15:01

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1953496)
In che cosa è migliorata e che cosa intendi per viaggiare.

È migliorata in primis perché ora non ho più quell' apatia generale e mancanza d'iniziativa che mi sono trascinato per molti anni....poi ho acquisito maggiore indipendenza e capacità decisionale.

Per ora ho viaggiato per conto mio solo in Italia...ma in futuro se avrò possibilità e interesse conto di andare anche all'estero e magari fare un viaggio in aereo.

SamueleMitomane 02-07-2017 15:37

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Convenzione sociale? perché chi è che viaggia veramente?
Più che altro la convenzione è quella di andare nelle capitali a fare baldoria, viaggiare è un'altra cosa.
Quando andai a Firenze, tutti impanicati che dovevano andare assolutamente all'Hard Rock Cafè e si dovevano prendere quella cazzo di magliettina che costava non ricordo quanto, troppi soldi comunque per una maglietta bianca con una scritta, fosse stata almeno particolare. Perché l'importante è dimostrare che loro viaggiano, sono viaggiatori, la solita cultura dell'apparire ad ogni costo, ma andate a cagare :cursing::sisi:.

Selenio 02-07-2017 16:57

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da SamueleMitomane (Messaggio 1953559)
Convenzione sociale? perché chi è che viaggia veramente?
Più che altro la convenzione è quella di andare nelle capitali a fare baldoria, viaggiare è un'altra cosa.
Quando andai a Firenze, tutti impanicati che dovevano andare assolutamente all'Hard Rock Cafè e si dovevano prendere quella cazzo di magliettina che costava non ricordo quanto, troppi soldi comunque per una maglietta bianca con una scritta, fosse stata almeno particolare. Perché l'importante è dimostrare che loro viaggiano, sono viaggiatori, la solita cultura dell'apparire ad ogni costo, ma andate a cagare :cursing::sisi:.

andare a firenze e pensare di prendersi la maglietta all'hard rock cafè? Con tanta arte mi pare un'eresia. Per la cronaca io adoro viaggiare anche da solo. Certo ogni tanto qualche pensiero depressivo può venire ma quelli mi vengono dappertutto tanto

redone 02-07-2017 21:08

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Mi piacerebbe ma dovrei andare da sola....e cmq si è diventata una convenzione sociale, un po' come "che fai ha capodanno"?

claire 02-07-2017 21:12

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da Harold Finch (Messaggio 1953509)
Uno dei tanti bubboni portati da facebook.

Bubboni mi ha fatto rotolare.

Myway 02-07-2017 21:18

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1953366)
Guarda, a me piace viaggiare. Ma anch'io credo come te che ci sia molta retorica conformista. Disse uno che voleva vendere il suo corso d'inglese: oggi per essere uno cittadino moderno che si rispetti, devi parlare almeno cinque lingue.
Credo che tutta dipenda dal celodurismo applicato all'estroversione, secondo cui "bisogna conoscere, sapere, fare nuove esperienze, essere scafati ecc ecc.."; in realtà conoscere un romano che va in vacanza a Monaco di Baviera e non conosce interi quartieri della sua città, è solo un birraiolo, un puttaniere, altro che altro che "cittadino del mondo". Tutto il mio rispetto se sei esterofilo, in parte lo sono anch'io, ma non mi dire che vai a fare esperienza in posti esteri. Ultimamente sto visitando le città più vicine a dove abito e vi dico che me le ero dimenticato da come le vedevo da piccolo.
Altra cosa, importante, ma che merita un thread a parte: che significa "conoscere nuovi posti"? Mi sembra più un poter dire "io ci sono stato, e tu?" mettendo la tacca con tono di sfida. Le chiese, i monumenti, i ponti, sono tutte facilities a cui ci si dovrebbe interessare se si è interessati già da prima, cioè da quando sei in Italia; non che uno ad un certo punto supera il confine, va a Barcellona e si mette a fingere di essere interessato alle cattedrali (e magari ce ne sono altrettanto belle nella sua stessa regione). Secondo me conoscere nuovi posti non significare diventare stupidamente di colpo interessanti all'arte, ma conoscere lo stile di vita di quella città, cosa che è impossibile fare se non parli fluentemente quella lingua, se rimani lì pochi giorni e se non hai dei giri di conoscenze. E poi ci vuole una quarta cosa, la più importante: non essere come me. Io posso girare il mondo ma se non parlo alle persone vedrò solo architetture, vie, locali e cosce di quel luogo, non la sua anima.

Quoto...se vuoi dire di essere un cittadino del mondo vai almeno 6mesi un anno in una nazione, poi in un'altra, poi un'altra ancora ecc, che cosa conosci della cultura tradizione ecc di un posto se arrivi il venerdi notte e riparti la domenica pomeriggio? giusto il tempo di andare in albergo, fare un giro di corsa e in fila nei 2-3 posti principali, annuncio su facebook con tanto di cartina di dove si è , 40-50 foto postate e poi si riparte...allora meglio un viaggio solo di 15 gg in un posto che non 5 di tre giorni, se uno deve conoscere l avita di quel posto e non va per fare tacca...
Tra l'altro visitando monumenti o posti d'arte con molte meno cose di quelle ch esi trovano in italia a 100 km da casa per dire...però non fa figo abbastanza evidentemente...
A me sembra solo un altro diktat imposto al quale tutti si adeguano per non sfigurare...

Noriko 02-07-2017 21:21

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Ho troppe paranoie per viaggiare.

Ho assistito delle conversazioni di viaggi, non vi dico la noia, soprattutto quando mostravano orgogliosi le foto .. le prove inconfutabili :miodio:

Jacksparrow 02-07-2017 22:16

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da Selenio (Messaggio 1953618)
andare a firenze e pensare di prendersi la maglietta all'hard rock cafè? Con tanta arte mi pare un'eresia. Per la cronaca io adoro viaggiare anche da solo. Certo ogni tanto qualche pensiero depressivo può venire ma quelli mi vengono dappertutto tanto

Hard rock Cafe a Firenze è una gita, a new york , Londra o Praga è già diverso.
Ha solo il nome di intrigante poi è una catena di negozi diventata troppo commerciale e troppo costosa.
Io quando vado compro maglietta e portachiavi per fare dei regali.

Svers0 02-07-2017 22:45

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Non mi piace molto viaggiare.

Myway 02-07-2017 22:46

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da deepblue (Messaggio 1953984)
..

non mi pare che si stiano criticando i viaggi in quanto tali,ma solo certe tipologie attuali....fatti e richiesti con motivazioni ch esembrano essere più di ostentazione social e adeguamento a mode che non vero interesse per il luogo dove si va e l aconoscenza dello stesso, tanto è vero che quando tornano e ne parlano vedi che non ne sanno molto esattamente come prima di partire...

shycrs 02-07-2017 23:04

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Presente!! Ho fatto un discreto numero di viaggi da solo, in paesi anglosassoni in scuole private per avere una certificazione di inglese (e quando non ero a scuola andavo al giro) nel 2010 e 2011, poi da solo senza studiare nel 2012 e 2013 poi poco piu (l'aver parenti in montagna lontani da dove sto mi ha aiutato). In effetti l'essere l'unica persona in ufficio a non viaggiare mi ha spinto a partire, anche se vi dico che gli argomenti di conversazione che avrete non aumenteranno di molto quindi se riponevate speranze in tal senso c'è poco da illudersi!!! Devo dire che cambiare aria aiuta a rigenerarsi, si torna a casa e ci si sente nuovi, pronti per ripartire ma vi consiglio di non ritornare a casa la domenica e poi lunedi subito lavoro, tornate il sabato e lasciatevi la domenica per riabituarvi all'ambiente domestico e alla vita di semprei!!

Boyyy82 02-07-2017 23:25

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
A me piace viaggiare, ma non lo faccio per convenzione sociale (che in genere detesto abbastanza...) e non posto le foto dei viaggi sui social per far sapere a tutti dove sono stato...
Mi piace il viaggio, oltre che per scoprire posti nuovi e nuove realtà, anche per una fuga della realtà che si rende necessaria ogni tanto (diciamo che per me è un ottimo antidepressivo).
Pure io pero' spesso non so con chi andarci :nonso:

Certo poi alcune mete sono d'obbligo anche se molto gettonate (tipo alcune capitali Europee), pero' ho anche visitato località al di fuori del turismo di massa e comunque non di certo località molto conosciute e dove tutti vogliono andare perchè fa "figo" (mi vien da pensare ad esempio ad Almeria in Spagna, quando l'ho detto a colleghi e altre persone nessuno sapeva dov'era..:D)..

Ovviamente evito viaggi tipo villaggi turistici o mete troppo commerciali, il vero spirito del viaggio è un altro

Jupiter 02-07-2017 23:49

Secondo me è normale avere voglia di viaggiare. È la curiosità che ci spinge a volerlo fare.
E chiunque lo faccia torna dicendoti che gli ha aperto la mente. Perché è quello che fa.
Staccare dalla routine serve a non farti diventare pazzo.
Se poi la smania di conoscere il mondo è tale da diventare la tua passione, allora finisce che, se riesci, ci lavori, coi viaggi.
Sicuramente un lato del fascino del viaggio è legato allo status sociale. Specialmente ai giorni nostri. Non solo perché "così gli altri vedono che mi diverto" ma anche perché se sei, per dire, appassionato di foto e video, avere il mondo intero a disposizione è una fonte continua di stimoli.
E poi c'è l'incontro con culture diverse, l'arte...
Se non fossi una cacasotto coi blocchi mentali (e famigliari), ecc... Viaggerei in questo senso.
Per periodi lunghi, vedendo tanti luoghi diversi, facendo un sacco di foto... Scrivendo quello che provo mentre viaggio.
Condividendo. Perché se no ti senti solo. Lo ho sentito dire da persone molto dedite al viaggio. Meglio in compagnia che soli. Per cui i social possono a loro modo essere una compagnia.
Quello che non piace a me sono, come dici tu, i weekend in agriturismo. Ma anche le cene ai ristoranti e cose così.
Finché si tratta di scappare dalla città e dal lavoro per sbollire ok, ma andare a spendere soldi per cose che potresti mangiarti vicino casa o tra le tue mura per me è insensato.
Come lo sono le vacanze a Ibiza e posti simili. Sarà non che non mi piacciono né il mare né i fiumi di alcool, ma per me spendere un sacco di soldi per andare in un altro paese a tenere le chiappe al sole una settima è insensato.
Preferisco un lungo tour in montagna. A camminare. Anche questa è una cosa che ti apre la mente. E i polmoni.
O perché no, i weekend nelle capitali. Sono cultura e colore.

Questa smania del viaggiare c'è più ora che 10 anni fa perché tutti abbiamo internet. Tutti vediamo il mondo (quasi) per intero. Tutti possiamo ragionevolmente trovare un posto per noi da qualche parte, se quello dove siano non ci piace.
Vediamo quanto è facile spostarsi per molti, mentre una volta i viaggiatori erano pochi. E quindi ci diciamo, perché no?

Se io avessi la testa e le palle mamma mia quanto viaggerei!

In tutto ciò secondo me non devi sentirti strano se non ti va di farlo. Sono gusti e basta.
Come tutta quella gente che non vuole vivere nelle grandi città per il caos.

Milo 03-07-2017 08:13

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Negli ultimi anni ho fatto qualche viaggio perchè avevo trovato una persona con interessi comuni con cui farli,viaggiare da solo o senza mete che mi interessino davvero per me è più fonte di stress che di gioia,quest'anno causa problemi economici del mio compagno di viaggio le ferie le passerò a casa e devo essere sincero la cosa in se non mi dispiace poter dedicare 3 settimane ai miei hobby e passioni a me stà bene però in effetti mi sento a disagio nei confronti degli altri già me li sento dire,"ma come 3 settimane di ferie e sei stato sempre a casa?tanto valeva andare a lavoro"già me li immagino..

varykino 03-07-2017 08:26

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
io in passato ho fatto parecchi viaggi , con un paio di amici che avevo , ma sopratutto coi miei , che te devo dire , capisco quello che dici , pure io nn impazzisco per i viaggi etc... però poi quando sei li che viaggi è bello , vedi facce nuove , modi e maniere nuove , insomma pure se nn me piace come agli invasati di cui parli tu che raccontano seimila volte sti benedetti viaggi , so pure che visitare certi posti , certe culture è molto bello , serve pure a capire che è tutto relativo etc... , detto questo chi viaggia solo per raccontarlo sta messo male :sisi: , ma c hai ragione ce n è di gente cosi , in genere so quelli che nn son mai partiti veramente con la testa e che dopo 2 giorni smaniano per l'amatriciana in mezzo agli eschimesi :sisi:

muttley 03-07-2017 09:13

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Solo perché alla maggioranza della gente piace fare qualcosa che non piace fare a me, non significa che gli altri la facciano per convenzione e non per convinzione. Il topic starter dovrebbe invece domandarsi perché le obiezioni altrui lo feriscono cosi tanto se lui é davvero cosi convinto del suo stile di vita...

claire 03-07-2017 09:20

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1954150)
Solo perché alla maggioranza della gente piace fare qualcosa che non piace fare a me, non significa che gli altri la facciano per convenzione e non per convinzione.

Non è detto,ma può essere.
Chiediti tu che problema hai che ogni volta che uno analizza un fenomeno parlando dell'influsso che ha la società sull'individuo non lo accetti come possibile.Le mode esistono mio caro e quello che fanno tutti influenza il singolo.I tuoi alunni ce l'avevano lo spinner fidget? Era perchè piaceva a loro e basta? (Fatalità nello stesso momento in cui piace a tutti,ma che importa?)

muttley 03-07-2017 09:35

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 1954154)
Non è detto,ma può essere.
Chiediti tu che problema hai che ogni volta che uno analizza un fenomeno parlando dell'influsso che ha la società sull'individuo non lo accetti come possibile.Le mode esistono mio caro e quello che fanno tutti influenza il singolo.I tuoi alunni ce l'avevano lo spinner fidget? Era perchè piaceva a loro e basta? (Fatalità nello stesso momento in cui piace a tutti,ma che importa?)

Ti sfugge una cosa fondamentale: non é il fidget spinner che accomuna i ragazzini, ma il bisogno di appartenenza, di identificazione, di comunanza col prossimo, che non tutti hanno ma in massima parte si. C'é chi poi da questo bisogno di appartenenza e comunanza non si sente attratto, ma non deve giudicare gli altri se poi é lui per primo a chiedere di non essere giudicato. Non c'entra la societá, il bisogno di appartenenza nasce con chi lo prova.

Mike Patton 03-07-2017 09:48

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 1953912)
Bubboni mi ha fatto rotolare.

facebook è come la peste. :)

ho rivalutato di brutto netlog confrontandolo a quello che è diventato facebook.

claire 03-07-2017 09:55

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1954158)
Ti sfugge una cosa fondamentale: non é il fidget spinner che accomuna i ragazzini, ma il bisogno di appartenenza, di identificazione, di comunanza col prossimo, che non tutti hanno ma in massima parte si. C'é chi poi da questo bisogno di appartenenza e comunanza non si sente attratto, ma non deve giudicare gli altri se poi é lui per primo a chiedere di non essere giudicato. Non c'entra la societá, il bisogno di appartenenza nasce con chi lo prova.

E perchè hanno cercato di soddisfare il bisogno di appartenenza con lo spinner fidget anzichè con altro?

muttley 03-07-2017 09:58

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 1954168)
E perchè hanno cercato di soddisfare il bisogno di appartenenza con lo spinner fidget anzichè con altro?

Lo fanno anche con altro, fidati

Winston_Smith 03-07-2017 10:03

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1954150)
Solo perché alla maggioranza della gente piace fare qualcosa che non piace fare a me, non significa che gli altri la facciano per convenzione e non per convinzione.

Ma non significa neanche che non sia così.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1954150)
Il topic starter dovrebbe invece domandarsi perché le obiezioni altrui lo feriscono cosi tanto se lui é davvero cosi convinto del suo stile di vita...

Magari perché non riesce a trovare persone che lo condividano.

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1954158)
Ti sfugge una cosa fondamentale: non é il fidget spinner che accomuna i ragazzini, ma il bisogno di appartenenza, di identificazione, di comunanza col prossimo, che non tutti hanno ma in massima parte si.

Appunto, quindi può capitare che si facciano certe cose non tanto per convinzione profonda o perché piaccia particolarmente fare proprio quella cosa e non un'altra, quanto per dire "Massì, proviamo, lo fanno in tanti, accomuniamoci a loro".

dotrue 03-07-2017 10:55

Re: Viaggiare come convenzione sociale
 
Da buon agorafobico cronico nn ho mai viaggiato in vita mia...forse un giorno, chissà, ma x ora le prorità sono altre


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