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~~~ 26-06-2017 09:56

L'introverso non ce la fa
 
Come può un introverso vivere una vita con gli altri?
Avere impegni quotidiani, lavorare, coltivare amicizie?
È impossibile, non ha le energie, ne esce esaurito.
Pure se lo fa porta avanti un esaurimento continuo.


Come si fa a vivere come gli altri, non mi sembra possibile

Pure adeguandosi ai ritmi è chiaro che le risorse non sono le stesse

varykino 26-06-2017 10:00

Re: L'introverso non ce la fa
 
se sei costretto fai tutto.

Warlordmaniac 26-06-2017 10:02

Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1949227)
Come può un introverso vivere una vita con gli altri?
Avere impegni quotidiani, lavorare, coltivare amicizie?
È impossibile, non ha le energie, ne esce esaurito.
Pure se lo fa porta avanti un esaurimento continuo.


Come si fa a vivere come gli altri, non mi sembra possibile

Pure adeguandosi ai ritmi è chiaro che le risorse non sono le stesse

Sull'altro thread dite di avere avuto tutti degli appuntamenti, delle scopamiche o dei partner veri e propri. Evidentemente qualcosa si può fare. Vivere come gli estroversi in tutto e per tutto no, perché non siamo estroversi.

OtherWorld 26-06-2017 10:03

Re: L'introverso non ce la fa
 
È vero, ma soltanto se sei costretto e come ha detto OP con un esaurimento continuo. È quell'omologazione che ti fa poi riflettere sui motivi per quale stai vivendo e se il gioco ne valga davvero la candela

Ansiaboy 26-06-2017 10:10

Re: L'introverso non ce la fa
 
ma è pieno di introversi che hanno impegni vari con gli altri anche se naturalmente non ai livelli di estroversoni :nonso:

dotrue 26-06-2017 10:14

Re: L'introverso non ce la fa
 
Essere introversi mica è una malattia eh, e nn è detto neppure che porti a problemi in ambito lavorativo-sociale

~~~ 26-06-2017 10:25

Ma se prendiamo per buono uno dei tratti che vengono più spammati della faccenda introversi-estroversi, che l'estroverso a stare con gli altri si ricarica mentre l'introverso si esaurisce, può darsi pure che sia una cazzata, ma per chiunque si trovi a fare questa precisa esperienza e lo vive come tratto specifico della sua introversione, come può non sentire una differenza incolmabile con chi funziona al contrario?

Siamo sicuri che una persona normale trovi faticoso, oneroso, dispendioso dal punto di vista delle energie ad esempio l'uscire con un amico?
Anche le cose che nell'immediato sono piacevoli e allentano lo stress lì per lì, in realtà ne creano altro che va ad accumularsi fino all'esaurimento e a un crollo depressivo.

Weltschmerz 26-06-2017 10:37

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1949248)
fino all'esaurimento e a un crollo depressivo.

Ma è da anni che lo aspetto, così avrei una scusa per non uscire più e invece niente. :miodio:

Demiurgo 26-06-2017 10:41

Re: L'introverso non ce la fa
 
"Mi sento sottile, quasi stiracchiato, come il burro spalmato su troppo pane" .Cit. Bilbo Baggins da Il signore degli Anelli

Capisco benissimo quella sensazione

~~~ 26-06-2017 10:43

A me sembra di “tenere botta” lì per lì per via di una qualche forma di dissociazione, in teoria dovrebbe essere un meccanismo di difesa ma in realtà ti si ritorce contro provocando tutte quelle cose sgradite come senso di perdita di sé, identità annebbiata, sentirsi sommersi dall'altro, spersonalizzazione, difficoltà a rimanere coerenti con sé stessi





Quote:

Originariamente inviata da Weltschmerz (Messaggio 1949255)
Ma è da anni che lo aspetto, così avrei una scusa per non uscire più e invece niente. :miodio:

Per crollo depressivo intendo un momento in cui ti senti mancare le forze e vuoi solo riposarti, isolarti
In cui non ne puoi più

Svers0 26-06-2017 10:51

Re: L'introverso non ce la fa
 
Secondo il test di Rorschach io sarei addirittura estroverso, follia pura.

TheProphet 26-06-2017 10:57

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1949248)
Ma se prendiamo per buono uno dei tratti che vengono più spammati della faccenda introversi-estroversi, che l'estroverso a stare con gli altri si ricarica mentre l'introverso si esaurisce, può darsi pure che sia una cazzata, ma per chiunque si trovi a fare questa precisa esperienza e lo vive come tratto specifico della sua introversione, come può non sentire una differenza incolmabile con chi funziona al contrario?

Siamo sicuri che una persona normale trovi faticoso, oneroso, dispendioso dal punto di vista delle energie ad esempio l'uscire con un amico?
Anche le cose che nell'immediato sono piacevoli e allentano lo stress lì per lì, in realtà ne creano altro che va ad accumularsi fino all'esaurimento e a un crollo depressivo.

Così è detto bene. Questo mi capita di frequente.

alien boy 26-06-2017 11:06

Re: L'introverso non ce la fa
 
ricordo che stavo in una casa con un inquilino anch'egli introverso (anche se non timido, mi sembra). Complice anche il fatto che spesso c'era il televisore acceso, non costituiva un grosso problema condividere la cucina stando molto tempo senza sentirsi in obbligo di parlare. Altra situazione in cui non si soffriva la necessità di una continua comunicazione l'ho sperimentata durante un'esperienza del periodo universitario. Vero che in entrambe le situazioni c'era magari un mezzo che teneva parzialmente occupati (televisore, computer) a non doversi occupare dell'interazione con l'altro, ma queste stesse situazioni con altre persone sarebbero state gestite con molta più difficoltà (un minimo di vitalità comunicativa sarebbe stata richiesta dall'estroverso di turno).
Stessa cosa quando mi è capitata qualche uscita in gruppo, se non senti che la tua presenza - assenza è per loro un peso e non provi frustrazione nel non riuscire ad avere la stessa attenzione degli altri, ci si può adattare, fin quando non ci si inizia ad annoiare e allora si può trovare l'occasione per dire che è tempo di andarsene.
Alla fine penso che non è sempre l'introversione in sè il problema (lo è caso mai la timidezza, il voler aprire bocca e non aver la forza di pronunciare una parola), ma il riuscire a sentirsi non a disagio reciprocamente pensando che il comportamento dell'altro o il proprio stia minando la tranquillità o le aspettative del trovarsi insieme in quel momento.

Tragopan 26-06-2017 11:11

Quote:

Originariamente inviata da JericoRose (Messaggio 1949252)
Ci sono diversi livelli di introversione secondo me dall'introversione più leggera e fisiologica a quella più invalidante perchè di natura patologica (l'introversione di un ragazzo "normale" non è invalidante al pari di quella di uno schizofrenico) il mio livello di introversione è molto alto, non sopporto stimoli esterni per periodi prolungati, non sopporterei una giornata intera di chiacchiere, rumori, caos, socializzazione, ad un certo punto, quando ho "socializzato abbastanza" il mio cervello va in stand by letteralmente impedendomi di interagire con l'esterno anche contro la mia volontà (ad esempio mi perdo con lo sguardo nel vuoto mentre magari qualcuno mi parla, non riesco a costruire delle frasi di senso compiuto e mi diventa estremamente difficoltoso esternare a parole i miei pensieri, diventa quasi fastidioso parlare a quel punto, devo sforzarmi molto per farlo)

Pari pari a quello che avrei scritto io.

Da introverso non interagisco mai volentieri con persone che non conosco. Faccio uno sforzo se devo, cerco di intavolare una discussione, può anche darsi che un po sia anche rilassato, ma il vero sollievo arriva quando tutto finisce e ritorno nel mio guscio.
Se ho in mente una cosa da dire ci penso 3000 volte prima di farla uscire dalla bocca, penso che effetto potrebbe avere sull'interlocutore... insomma, troppe paranoie che tolgono il piacere del parlare con gli altri.

C'è chi riesce a scherzare e ridere con tutti dal mattino alla sera e sicuramente per quanto mi sforzi non potrei mai competere con loro. Spero solo di incontrare persone che non reputino l'introversione come un difetto.

Myway 26-06-2017 11:44

Re: L'introverso non ce la fa
 
https://www.youtube.com/watch?v=bLwj83hNlQk

Myway 26-06-2017 11:47

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1949257)
A me sembra di “tenere botta” lì per lì per via di una qualche forma di dissociazione, in teoria dovrebbe essere un meccanismo di difesa ma in realtà ti si ritorce contro provocando tutte quelle cose sgradite come senso di perdita di sé, identità annebbiata, sentirsi sommersi dall'altro, spersonalizzazione, difficoltà a rimanere coerenti con sé stessi

Vero l'ho notato anche io....momenti di buio, di assenza di sè, nei quali la massa il gruppo ci travolge, poi tornati a casa man mano escono fuori i danni...

claire 26-06-2017 11:54

Re: L'introverso non ce la fa
 
È spossante,per forza ci si ritira

Jacksparrow 26-06-2017 12:23

Re: L'introverso non ce la fa
 
Io ci sono riuscito.
Non è stato facile sul lavoro, ma se fai capire che fa parte del tuo carattere e quando necessario apri la bocca allora
riesci ad andare avanti.

alien boy 26-06-2017 12:23

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1949302)
Non sono convinta che l'introverso abbia difficoltà ad avere una vita ricca di esperienze sociali. L'introversione non è la difficoltà a stare con gli altri, ma è semplicemente un modi diverso di rapportarsi alla realtà. È più proiettato verso l'interno che verso l'esterno, ma questo non significa avere difficoltà a rapportarsi con gli altri.

Secondo me ad avere difficoltà non è l'introverso, ma l'introverso con altre caratteristiche "sociali", come ad esempio la timidezza, la fobia, o altre caratteristiche che rendono difficile l'esperienza sociale.

però in genere gli introversi non sono preferiti per la compagnia, quindi forse un po' dipende dall'ambiente, ma specialmente dipende da come vive lui personalmente questa differenza di carattere quando si trova con altri e, anche in conseguenza di ciò, dalla capacità con cui riesce ad adattarsi.

Keith 26-06-2017 12:44

Re: L'introverso non ce la fa
 
1) introverso è una cosa.
2) fobico è un'altra cosa.
3) incapace a rapportarsi con gli altri è un'altra cosa ancora.

Introverso di per se non significa niente, può vivere una vita normalissima, non ad alti livelli social, ma cmq normale.
Il problema sono 2 e 3.
Se sei costretto fai quasi tutto e poi impari a rapportarti con gli altri strada facendo, facendo mille errori e consumando grosse energie. Anche se con risultati incerti diciamo che a vivere una vita quasi dignitosa ce la si può anche fare. Ma non parliamo di soddisfazioni sentimentali o lavorative di guadagno e carriera, quello è impossibile per le categorie 2 e 3. Al massimo può avere un lavoro di basso/medio basso profilo, e -ma qui è ancora più difficile- un partner.

cancellato15324 26-06-2017 13:46

Re: L'introverso non ce la fa
 
Per cortesia, non confondiamo l'introversione con la fobia sociale e l'evitamento, che son disturbi invalidanti.
Un introverso non uscirà tutte le sere e non avrà 8 milioni di amici, cosa che non vedo come un problema, riuscirà comunque a rapportarsi, a lavorare e magari preferirà la compagnia di poche persone alla folla. E va benissimo così.
Come non è detto che tutto ciò che non sia fobico sia invece estro.
Qui sembrano esistere solo queste due categorie che racchiudono di tutto e di più. E la cosa suona alquanto stonata.

lauretum 26-06-2017 14:22

Re: L'introverso non ce la fa
 
Brava stregatta, magari il problema fosse l'introversione

Lory 26-06-2017 14:31

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 1949355)
Brava stregatta, magari il problema fosse l'introversione

Non a caso diversi artisti famosi sono introversi..il vero problema è quando c'è la presenza di ansia, fobie ecc.

~~~ 26-06-2017 14:35

Mi riferisco alla specifica caratteristica di perdere energie e di stressarsi, che forse allora non riguarda tutti gli introversi ma viene denominata come una caratteristica dell'introversione
Se poi invece è dovuta ad altro, allora non saprei a cosa ma è l'unica classificazione che fin'ora ho incontrato


Per chi la vive immagino si capisca immediatamente cosa s'intende

Stare con gli altri potrà essere stimolante, divertente, può darci forza e farci felici ma se quella componente di drain down si accompagna a queste cose è come un fiume sotterraneo che scorre erodendo senza quasi che manco te ne accorgi fino a che non crolli. E questo quando si tratta di cose piacevoli o piacevoli in parte, per le cose brutte l'effetto è molto più immediato :D

Svers0 26-06-2017 14:48

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da ~~~ (Messaggio 1949358)
Mi riferisco alla specifica caratteristica di perdere energie e di stressarsi, che forse allora non riguarda tutti gli introversi ma viene denominata come una caratteristica dell'introversione
Se poi invece è dovuta ad altro, allora non saprei a cosa ma è l'unica classificazione che fin'ora ho incontrato


Per chi la vive immagino si capisca immediatamente cosa s'intende

Stare con gli altri potrà essere stimolante, divertente, può darci forza e farci felici ma se quella componente di drain down si accompagna a queste cose è come un fiume sotterraneo che scorre erodendo senza quasi che manco te ne accorgi fino a che non crolli. E questo quando si tratta di cose piacevoli o piacevoli in parte, per le cose brutte l'effetto è molto più immediato :D

A me giusto le pippe tolgono energia, stare con gli altri senza FS non lo saprei immaginare ora come ora ma penso mi piacerebbe.

Warlordmaniac 26-06-2017 14:48

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1949302)
Non sono convinta che l'introverso abbia difficoltà ad avere una vita ricca di esperienze sociali. L'introversione non è la difficoltà a stare con gli altri, ma è semplicemente un modi diverso di rapportarsi alla realtà. È più proiettato verso l'interno che verso l'esterno, ma questo non significa avere difficoltà a rapportarsi con gli altri.

Secondo me ad avere difficoltà non è l'introverso, ma l'introverso con altre caratteristiche "sociali", come ad esempio la timidezza, la fobia, o altre caratteristiche che rendono difficile l'esperienza sociale.

Guarda che la timidezza non esiste in sé. Poi bisognerebbe anche definire difficoltà, perché le difficoltà le hanno tutti. L'introversione porta ad avere un'implellente bisogno di chiudersi e di staccare dalle interazioni sociali; è nella definizione di introversione. Quindi è inutile che ci giriamo intorno: un po' di difficoltà te le dà.

Svers0 26-06-2017 14:49

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1949364)
Guarda che la timidezza non esiste in sé. Poi bisognerebbe anche definire difficoltà, perché le difficoltà le hanno tutti. L'introversione porta ad avere un'implellente bisogno di chiudersi e di staccare dalle interazioni sociali; è nella definizione di introversione. Quindi è inutile che ci giriamo intorno: un po' di difficoltà te le dà.

Guarda che esistono persone che nel "cuore" sono estroverse ma sono bloccate dalla timidezza, e secondo me abbondano qua dentro.

Warlordmaniac 26-06-2017 14:49

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1949344)
Per cortesia, non confondiamo l'introversione con la fobia sociale e l'evitamento, che son disturbi invalidanti.
Un introverso non uscirà tutte le sere e non avrà 8 milioni di amici, cosa che non vedo come un problema, riuscirà comunque a rapportarsi, a lavorare e magari preferirà la compagnia di poche persone alla folla. E va benissimo così.
Come non è detto che tutto ciò che non sia fobico sia invece estro.
Qui sembrano esistere solo queste due categorie che racchiudono di tutto e di più. E la cosa suona alquanto stonata.

Dipende tutto dalla quantità. Tutti hanno introversione, chi più chi meno.

Warlordmaniac 26-06-2017 14:52

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1949366)
Guarda che esistono persone che nel "cuore" sono estroverse ma sono bloccate dalla timidezza, e secondo me abbondano qua dentro.

Mah,... io non credo un granché nei blocchi. E invece vedo che qua abbonda di normaloni.

~~~ 26-06-2017 14:54

Quote:

Originariamente inviata da Svers0 (Messaggio 1949366)
Guarda che esistono persone che nel "cuore" sono estroverse ma sono bloccate dalla timidezza, e secondo me abbondano qua dentro.

Ma infatti non metto in dubbio che in molti casi possa essere così, :sisi: io mi riferisco a chi prova quella sensazione specifica

~~~ 26-06-2017 14:58

Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1949375)
Conosco diverse persone estroverse che soffrono di mal di testa sociale (così si chiama questo senso di spossatezza successivo alla socializzazione), proprio perché non è dovuto all'introversione ma ad altro.

A cosa? T___T

Warlordmaniac 26-06-2017 15:21

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1949375)
Forse non hai mai avuto dei blocchi. Conosco diverse persone estroverse che soffrono di mal di testa sociale (così si chiama questo senso di spossatezza successivo alla socializzazione), proprio perché non è dovuto all'introversione ma ad altro.
La timidezza esiste eccome. E poi c'è pure la fobia. E possono averle sia gli introversi sia gli estroversi. Un introverso che non ha questi problemi non ha problemi a socializzare, direi che più che altro non è alla continua ricerca di compagnia.

Che cos'è la timidezza?

cancellato15324 26-06-2017 15:32

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1949367)
Dipende tutto dalla quantità. Tutti hanno introversione, chi più chi meno.

No. Non si sta parlando di introversione.

Io vedo la differenza tra prima e ora, sulla mia pelle.
Prima per un sabato sera fuori, avevo bisogno di totale silenzio e solitudine per le energie esaurite, che poteva durare giorni, settimane, in cui avevo bisogno di decompressione, manco rispondevo al telefono e il solo squillo mi metteva un'ansia assurda, come se mi sentissi circondata.
Se uscivo tutti i sabati (in periodi in cui stavo un pochino meglio), dopo 2 mesi sparivo letteralmente, lo spazio non mi bastava più, allontanavo tutti e mi chiudevo in casa per molti mesi.

Adesso, se esco una sera, magari il giorno dopo voglio starmene per i fatti miei, ma non mi sento più oppressa dal mondo, mi ricarico in tempi molto più brevi, mi rilasso, basta una notte a volte, o una giornata e poi posso tranquillamente tornare a stare tranquilla, far commissioni e quant'altro.
In ogni caso, i miei amici più di 1 (2 massimo) volte a settimana non voglio vederli, perchè non sento tutto sto bisogno di socialità, ma per come ero prima, ho fatto enormi passi avanti.

Uscire da un disturbo evitante, non vuol dire diventare estroversoni, vuol dire restare comunque di indole introversa, ma senza tutto quel malessere e senso di oppressione che si aveva prima.

Warlordmaniac 26-06-2017 15:36

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1949407)
Paura di esporsi. Come semplicemente da Treccani.
Come vedi non è introversione.

Non capisco perché complicarsi le cose, quando basta utilizzare la lingua nei suoi significati elementari.

Certo. Ma se uno sa cantare bene e non sa giocare a pallavolo, forse tenderà ad avere paura di esporsi in una partita di pallavolo tra amici e avrà meno paura di esporsi se si farà ad esempio un karaoke.

cancellato15324 26-06-2017 15:36

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1949369)
Mah,... io non credo un granché nei blocchi. E invece vedo che qua abbonda di normaloni.

Ah vabbè, ma allora è inutile continuare. :ciao:

Myway 26-06-2017 15:38

Re: L'introverso non ce la fa
 
Secondo me l'introverso è più soggetto , ha maggiori possibilità di sviluppare blocchi e difficoltà in ambito sociale, rispetto agli estro...non è detto che succeda, ha solo un "rischio " maggiore...alla fine si diventa una massa ingarbugliata nella quale si mischiano introversione, timidezza, evitanza , ansia sociale ecc ecc

pollyjean 26-06-2017 15:38

Re: L'introverso non ce la fa
 
Conoscendo ormai da tempo le situazioni che mi sfiancano, mi comporto di conseguenza e non forzo più le cose. Per esempio ormai rifiuto sempre inviti che prevedono trascorrere giornate intere con un gruppo, uscite che so tireranno per le lunghe, inviti a pranzo/cena da persone con cui non mi trovo a mio agio etc etc.
Coltivo le mie amicizie strette senza problemi non esagerando con le frequentazioni.
Per il lavoro ovviamente è più difficile; lì la "strategia" che uso è tenermi indaffarata il più possibile per evitare le chiacchiere futili.
Insomma espedienti ed evitamento, che mi permettono però di stare tranquilla. In questo senso ho sviluppato un po' di sano menefreghismo e sfacciataggine (non trovo scuse quando declino inviti, dico apertamente che non mi va), che spesso suscita anche simpatia.
Ce la si fa, col tempo.

Warlordmaniac 26-06-2017 15:44

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da Stregatta13 (Messaggio 1949411)
No. Non si sta parlando di introversione.

Io vedo la differenza tra prima e ora, sulla mia pelle.
Prima per un sabato sera fuori, avevo bisogno di totale silenzio e solitudine per le energie esaurite, che poteva durare giorni, settimane, in cui avevo bisogno di decompressione, manco rispondevo al telefono e il solo squillo mi metteva un'ansia assurda, come se mi sentissi circondata.
Se uscivo tutti i sabati (in periodi in cui stavo un pochino meglio), dopo 2 mesi sparivo letteralmente, lo spazio non mi bastava più, allontanavo tutti e mi chiudevo in casa per molti mesi.

Adesso, se esco una sera, magari il giorno dopo voglio starmene per i fatti miei, ma non mi sento più oppressa dal mondo, mi ricarico in tempi molto più brevi, mi rilasso, basta una notte a volte, o una giornata e poi posso tranquillamente tornare a stare tranquilla, far commissioni e quant'altro.
In ogni caso, i miei amici più di 1 (2 massimo) volte a settimana non voglio vederli, perchè non sento tutto sto bisogno di socialità, ma per come ero prima, ho fatto enormi passi avanti.

Uscire da un disturbo evitante, non vuol dire diventare estroversoni, vuol dire restare comunque di indole introversa, ma senza tutto quel malessere e senso di oppressione che si aveva prima.

Una volta andai in un night (feci pure diversi km a piedi per raggiungerlo) e quel posto funzionava in maniera particolare. In sostanza non c'era una clessidra come si usa di solito, cioè c'era molta poca precisione nelle durate delle consumazioni. Ebbene, ho offerto da bere ad una "artista" e siamo rimasti appiccicati per più di mezz'ora con la stessa consumazione; l'eccesso di confidenza e vicinanza mi diede la nausea e infatti le dissi chiaramente che mi sentivo male. Col tempo poi ho adatto il mio corpo a quegli stimoli anche se non ne sono uscito mai completamente. Perlomeno adesso non ho gli sforzi di stomaco se palpo o mi sbaciucchio per mezz'ora.

Mi sono adattato, ma l'introversione abnorme mi obbliga ad una condizione di partenza di diffidenza.

Warlordmaniac 26-06-2017 15:52

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1949425)
Oppure ha paura del giudizio altrui e quindi si stanca nelle interazioni sociali.

Ma uno ha paura del giudizio altrui perché? Se uno ha un micropene e si deve spogliare nudo, ha paura del giudizio perché ha un micropene o perché è timido?

Sollevai gli stessi dubbi in questo mio thread: http://www.fobiasociale.com/facile-f...pettare-20390/

Warlordmaniac 26-06-2017 15:57

Re: L'introverso non ce la fa
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1949432)
Le paure a volte son fondate e a volte irrazionali.

E quando sono irrazionali per te è timidezza. Ma la razionalità non è il metro più adatto per classificare le paure, anche perché la maggior parte delle paure sono miste tra razionalità e irrazionalità. E inoltre, chi lo decide se sono razionali o no?


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