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L'introverso non ce la fa
Come può un introverso vivere una vita con gli altri?
Avere impegni quotidiani, lavorare, coltivare amicizie? È impossibile, non ha le energie, ne esce esaurito. Pure se lo fa porta avanti un esaurimento continuo. Come si fa a vivere come gli altri, non mi sembra possibile Pure adeguandosi ai ritmi è chiaro che le risorse non sono le stesse |
Re: L'introverso non ce la fa
se sei costretto fai tutto.
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Re: L'introverso non ce la fa
È vero, ma soltanto se sei costretto e come ha detto OP con un esaurimento continuo. È quell'omologazione che ti fa poi riflettere sui motivi per quale stai vivendo e se il gioco ne valga davvero la candela
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Re: L'introverso non ce la fa
ma è pieno di introversi che hanno impegni vari con gli altri anche se naturalmente non ai livelli di estroversoni :nonso:
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Re: L'introverso non ce la fa
Essere introversi mica è una malattia eh, e nn è detto neppure che porti a problemi in ambito lavorativo-sociale
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Ma se prendiamo per buono uno dei tratti che vengono più spammati della faccenda introversi-estroversi, che l'estroverso a stare con gli altri si ricarica mentre l'introverso si esaurisce, può darsi pure che sia una cazzata, ma per chiunque si trovi a fare questa precisa esperienza e lo vive come tratto specifico della sua introversione, come può non sentire una differenza incolmabile con chi funziona al contrario?
Siamo sicuri che una persona normale trovi faticoso, oneroso, dispendioso dal punto di vista delle energie ad esempio l'uscire con un amico? Anche le cose che nell'immediato sono piacevoli e allentano lo stress lì per lì, in realtà ne creano altro che va ad accumularsi fino all'esaurimento e a un crollo depressivo. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
"Mi sento sottile, quasi stiracchiato, come il burro spalmato su troppo pane" .Cit. Bilbo Baggins da Il signore degli Anelli
Capisco benissimo quella sensazione |
A me sembra di “tenere botta” lì per lì per via di una qualche forma di dissociazione, in teoria dovrebbe essere un meccanismo di difesa ma in realtà ti si ritorce contro provocando tutte quelle cose sgradite come senso di perdita di sé, identità annebbiata, sentirsi sommersi dall'altro, spersonalizzazione, difficoltà a rimanere coerenti con sé stessi
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In cui non ne puoi più |
Re: L'introverso non ce la fa
Secondo il test di Rorschach io sarei addirittura estroverso, follia pura.
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
ricordo che stavo in una casa con un inquilino anch'egli introverso (anche se non timido, mi sembra). Complice anche il fatto che spesso c'era il televisore acceso, non costituiva un grosso problema condividere la cucina stando molto tempo senza sentirsi in obbligo di parlare. Altra situazione in cui non si soffriva la necessità di una continua comunicazione l'ho sperimentata durante un'esperienza del periodo universitario. Vero che in entrambe le situazioni c'era magari un mezzo che teneva parzialmente occupati (televisore, computer) a non doversi occupare dell'interazione con l'altro, ma queste stesse situazioni con altre persone sarebbero state gestite con molta più difficoltà (un minimo di vitalità comunicativa sarebbe stata richiesta dall'estroverso di turno).
Stessa cosa quando mi è capitata qualche uscita in gruppo, se non senti che la tua presenza - assenza è per loro un peso e non provi frustrazione nel non riuscire ad avere la stessa attenzione degli altri, ci si può adattare, fin quando non ci si inizia ad annoiare e allora si può trovare l'occasione per dire che è tempo di andarsene. Alla fine penso che non è sempre l'introversione in sè il problema (lo è caso mai la timidezza, il voler aprire bocca e non aver la forza di pronunciare una parola), ma il riuscire a sentirsi non a disagio reciprocamente pensando che il comportamento dell'altro o il proprio stia minando la tranquillità o le aspettative del trovarsi insieme in quel momento. |
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Da introverso non interagisco mai volentieri con persone che non conosco. Faccio uno sforzo se devo, cerco di intavolare una discussione, può anche darsi che un po sia anche rilassato, ma il vero sollievo arriva quando tutto finisce e ritorno nel mio guscio. Se ho in mente una cosa da dire ci penso 3000 volte prima di farla uscire dalla bocca, penso che effetto potrebbe avere sull'interlocutore... insomma, troppe paranoie che tolgono il piacere del parlare con gli altri. C'è chi riesce a scherzare e ridere con tutti dal mattino alla sera e sicuramente per quanto mi sforzi non potrei mai competere con loro. Spero solo di incontrare persone che non reputino l'introversione come un difetto. |
Re: L'introverso non ce la fa
https://www.youtube.com/watch?v=bLwj83hNlQk
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
È spossante,per forza ci si ritira
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Re: L'introverso non ce la fa
Io ci sono riuscito.
Non è stato facile sul lavoro, ma se fai capire che fa parte del tuo carattere e quando necessario apri la bocca allora riesci ad andare avanti. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
1) introverso è una cosa.
2) fobico è un'altra cosa. 3) incapace a rapportarsi con gli altri è un'altra cosa ancora. Introverso di per se non significa niente, può vivere una vita normalissima, non ad alti livelli social, ma cmq normale. Il problema sono 2 e 3. Se sei costretto fai quasi tutto e poi impari a rapportarti con gli altri strada facendo, facendo mille errori e consumando grosse energie. Anche se con risultati incerti diciamo che a vivere una vita quasi dignitosa ce la si può anche fare. Ma non parliamo di soddisfazioni sentimentali o lavorative di guadagno e carriera, quello è impossibile per le categorie 2 e 3. Al massimo può avere un lavoro di basso/medio basso profilo, e -ma qui è ancora più difficile- un partner. |
Re: L'introverso non ce la fa
Per cortesia, non confondiamo l'introversione con la fobia sociale e l'evitamento, che son disturbi invalidanti.
Un introverso non uscirà tutte le sere e non avrà 8 milioni di amici, cosa che non vedo come un problema, riuscirà comunque a rapportarsi, a lavorare e magari preferirà la compagnia di poche persone alla folla. E va benissimo così. Come non è detto che tutto ciò che non sia fobico sia invece estro. Qui sembrano esistere solo queste due categorie che racchiudono di tutto e di più. E la cosa suona alquanto stonata. |
Re: L'introverso non ce la fa
Brava stregatta, magari il problema fosse l'introversione
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Re: L'introverso non ce la fa
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Mi riferisco alla specifica caratteristica di perdere energie e di stressarsi, che forse allora non riguarda tutti gli introversi ma viene denominata come una caratteristica dell'introversione
Se poi invece è dovuta ad altro, allora non saprei a cosa ma è l'unica classificazione che fin'ora ho incontrato Per chi la vive immagino si capisca immediatamente cosa s'intende Stare con gli altri potrà essere stimolante, divertente, può darci forza e farci felici ma se quella componente di drain down si accompagna a queste cose è come un fiume sotterraneo che scorre erodendo senza quasi che manco te ne accorgi fino a che non crolli. E questo quando si tratta di cose piacevoli o piacevoli in parte, per le cose brutte l'effetto è molto più immediato :D |
Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Io vedo la differenza tra prima e ora, sulla mia pelle. Prima per un sabato sera fuori, avevo bisogno di totale silenzio e solitudine per le energie esaurite, che poteva durare giorni, settimane, in cui avevo bisogno di decompressione, manco rispondevo al telefono e il solo squillo mi metteva un'ansia assurda, come se mi sentissi circondata. Se uscivo tutti i sabati (in periodi in cui stavo un pochino meglio), dopo 2 mesi sparivo letteralmente, lo spazio non mi bastava più, allontanavo tutti e mi chiudevo in casa per molti mesi. Adesso, se esco una sera, magari il giorno dopo voglio starmene per i fatti miei, ma non mi sento più oppressa dal mondo, mi ricarico in tempi molto più brevi, mi rilasso, basta una notte a volte, o una giornata e poi posso tranquillamente tornare a stare tranquilla, far commissioni e quant'altro. In ogni caso, i miei amici più di 1 (2 massimo) volte a settimana non voglio vederli, perchè non sento tutto sto bisogno di socialità, ma per come ero prima, ho fatto enormi passi avanti. Uscire da un disturbo evitante, non vuol dire diventare estroversoni, vuol dire restare comunque di indole introversa, ma senza tutto quel malessere e senso di oppressione che si aveva prima. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
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Re: L'introverso non ce la fa
Secondo me l'introverso è più soggetto , ha maggiori possibilità di sviluppare blocchi e difficoltà in ambito sociale, rispetto agli estro...non è detto che succeda, ha solo un "rischio " maggiore...alla fine si diventa una massa ingarbugliata nella quale si mischiano introversione, timidezza, evitanza , ansia sociale ecc ecc
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Re: L'introverso non ce la fa
Conoscendo ormai da tempo le situazioni che mi sfiancano, mi comporto di conseguenza e non forzo più le cose. Per esempio ormai rifiuto sempre inviti che prevedono trascorrere giornate intere con un gruppo, uscite che so tireranno per le lunghe, inviti a pranzo/cena da persone con cui non mi trovo a mio agio etc etc.
Coltivo le mie amicizie strette senza problemi non esagerando con le frequentazioni. Per il lavoro ovviamente è più difficile; lì la "strategia" che uso è tenermi indaffarata il più possibile per evitare le chiacchiere futili. Insomma espedienti ed evitamento, che mi permettono però di stare tranquilla. In questo senso ho sviluppato un po' di sano menefreghismo e sfacciataggine (non trovo scuse quando declino inviti, dico apertamente che non mi va), che spesso suscita anche simpatia. Ce la si fa, col tempo. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Mi sono adattato, ma l'introversione abnorme mi obbliga ad una condizione di partenza di diffidenza. |
Re: L'introverso non ce la fa
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Sollevai gli stessi dubbi in questo mio thread: http://www.fobiasociale.com/facile-f...pettare-20390/ |
Re: L'introverso non ce la fa
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