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Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
Io parto dal principio che ciascun essere umano, deprivato da autolimitazioni varie, possa fare cose grandi, di valore.
Io, voi, tutti. Qualcuno è libero da zavorre, qualcun altro ce le ha, e molto grandi. Poi c'è Madre Natura che non ci fa tutti uguali, sta troia, bla bla bla. Premesso che tutti - anche chi lo nega - desiderano riconoscimento, amore, approvazione dagli altri.. Ad oggi... junior e senior su questo forum... Siete più orientati verso la ricerca bonaria del riconoscimento degli altri, o averte una gran voglia di fargliela pagare per avervi sottovalutato? In altri termini "Voglio essere importante per te" o "Ti rompo il culo, idiota a rotelle, perché non ti sei reso/a conto che esisto e valgo"? Io son più sulla seconda, c'è più odio che amore. Ma non ho ancora risolto i miei fottuti blocchi. Per cui è "roba" potenziale.. Non ragionateci troppo, sentite le emozioni. Ruota libera... |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
Sono quasi del tutto rinunciatario quindi, escludendo un debole desiderio di vendetta, non me ne frega più niente di nessuno.
a proposito di vendetta: A rigor di termini, non esiste affatto qualcosa come la ritorsione o la vendetta. La vendetta è un'azione che si vorrebbe compiere quando e proprio perché si è impotenti: non appena questo sentimento di impotenza scompare, svanisce anche il desiderio di vendicarsi. George Orwell |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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Vorrei vendicarmi riuscendo a costruire nella mia vita, ed offrire ad altre persone, un'alternativa valida ed efficace rispetto all'adattarsi, alla meno peggio, a brutture varie per stare al mondo.
Il riconoscimento che mi interessa è quello delle persone che agiscono in questa prospettiva, o che potrei spingere in questa direzione io stesso. |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
Odio e desiderio di rivalsa li ho, ma sono consapevole dei miei blocchi.
Sono individualista e fobico, ovvero diversamente abile socialmente. Pertanto ho scarsa capacita' di opposizione frontale di fronte al nemico. So che a causa dei miei limiti caratteriali forse non valgo poi tanto. Ovvero non potrei mai essere un dirigente d'azienda, o un generale dell'esercito, un leader. Pero' sono portato a dare tutto il mio appoggio a chi mi e' amico quando si tratta di fronteggiare un comune avversario. Penso di essere leale e disponibile, quando bisogna fare qualcosa insieme per cambiare in meglio. Non dico tanto per dire, IRL ho un piccolo ruolo di rappresentanza per fare determinate azioni comuni. Vorrei fare di piu', pero' c'e' poco da fare ho grossi limiti. |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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Cerca, come sto facendo io... non mollare. Quella spinta narcisista, piccola o grande, che abbiamo dentro, è una delle poche cose che ci fa vedere quella CAZZO DI LUCE IN FONDO AL TUNNEL... è la nostra speranza, la nostra salvezza. Il MALE ASSOLUTO è la rassegnazione... L'accettare... Non definirti fobico, non sei fobico.. Se sei rappresentante non puoi essere fobico, se sei un rappresentante fobico dovrebbero licenziarti seduta stante, e dare spazio ai potenziali rappresentanti estro che faremmero meglio di un fobico!!! PD!!! |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
Faccio fatica ad incastrarmi in una di queste due categorie, in modo rigido.
Sicuramente sono più per il riconoscimento che per la vendetta... Ma, in realtà, ciò che veramente conta è solo lo stare in pace con me stesso. E questa condizione la raggiungo nel momento in cui mi sono comportato nel miglior modo possibile, con onestà, trasparenza e, possibilmente, facendo del bene al prossimo. Chiaro, il riconoscimento fa sempre piacere, ma non è di certo quello il motore delle mie azioni... |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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Non è che penso "io valgo dunque dovrei essere amato", penso solo "vorrei essere amato così". Non ho appiccicato alcun valore oggettivo da sottostimare o sovrastimare, il mio valore sociale (unico valore individuale che abbia un qualche senso) viene negoziato. Per questo con certe altre persone mi sento in conflitto, ovvio che io vorrei posizionarmi gerarchicamente in una buona posizione, ma il valore in sé non è che esiste, esistono le valutazioni più o meno diffuse nei miei confronti che generano la mia posizione in questa gerarchia. La vendetta spesso vorrei compierla contro la natura che ha messo su tutto questo, non nei confronti dei singoli, con le persone e gli individui mi sento solo in conflitto. Se una persona mi svaluta, la cosa resta fine a sé stessa, non è che io ho valore e la persona si sbaglia, però non posso più pormi con questa persona in modo amichevole soprattutto se questo giudizio di valore poi implica altri effetti vari che vorrei evitare. Che lo faccia per cause naturali o per qualsiasi altro motivo non me ne frega nulla, siamo in conflitto e basta. Anche un leone divora una gazzella per motivi naturali (la gazzella non è che si oppone al leone per presunti motivi di giustizia universale, e nemmeno il leone fa quello che fa per questo), ma tutto questo non elimina comunque il conflitto. La gazzella pensa solo "dal leone non voglio esser mangiata" e non "non voglio esser mangiata perché valgo". Che poi qualcuno faccia notare alla gazzella che anche lei si ciba di erba e se ne sbatte del fatto che ammazza anche lei qualcosa, di nuovo, non elimina il conflitto significativo per la gazzella. Se c'è accettazione e amore a monte potrei anche investire in un certo senso, se l'amore e l'accettazione mi vengono concessi a certe condizioni non si può far molto e scivolo nel conflitto. Non si può far qualcosa per una persona significativa spontaneamente per essere amati, si può far qualcosa per una persona significativa spontaneamente se si sa che anche non facendola si verrebbe amati comunque. Affinché le cose funzionino l'importanza non si dovrebbe meritare, e nemmeno dovrebbe essere ottenuta con la violenza, dovrebbe esserci a monte per l'individuo sano. In tutti gli altri casi ci saranno sempre guai più o meno consistenti. Le persone che vengono accolte daranno molto al mondo circostante, le persone che non vengono accolte, con questo mondo - con buone probabilità - ci entreranno in conflitto. Le due alternative che hai proposto alla fine ci lasciano all'interno dello stesso problema senza risolverlo. |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
nn capisco sto desiderio di vendetta o riconoscimento , la gente nn mi deve niente e nn è giusto che io pretenda niente .... e in base a che dovremmo avere un riconoscimento? solo perchè siamo nati? mi pare stupido.
sono un barista mica uno scienziato del cern :D |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
impulsivamente ti direi vendetta, vorrei che la ruota ogni tanto girasse.. ma poi penso che non sarei in grado di volere veramente questo. pertanto poi va a finire che preferisco il contrario.
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Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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Perché un coglione barista qualsiasi non può pretendere certe attenzioni, magari essere amato da qualcuno che gli piace, uno scienziato invece sì. Siamo sempre dentro al problema. Senza spazi di riconoscimento soddisfacenti non se ne esce secondo me. |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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Se sei considerato un deficiente non appare proprio nulla, lo hai detto tu stesso nell'altro messaggio che visto che sei un barista nessuno ti deve alcuna attenzione (a differenza dello scienziato del cern), come fanno ad apparire e scomparire se poi non dovrebbero apparire proprio? :nonso: |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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da come è impostato il primo post invece pare che debbano cadere dal cielo , e siccome nn son cadute dal cielo bisogna odiare il tutto XD |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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i discorsi sul pretendere qualcosa dagli altri in base al nulla li ho sentiti spesso da persone pericolose per la società. |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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Non capisco questo discorso. |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
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Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
A fasi alterne, anche se ultimamente prevale la seconda.
A volte sembra proprio che qualcuno eviti di "accorgersi" di proposito, ecco, in quei casi l'istinto vendicativo sale alle stelle. Più raramente invece vivo la cosa con serenità, ma più per un'autosvalutazione di me stesso. |
Re: Desiderio di Riconoscimento o Vendetta?
voglio la vendetta verso me stessa, sono io che non riesco a farmi valere, sono io che mi sottovaluto. Non hanno colpa degli altri dei miei limiti
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