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XL 24-01-2017 17:32

Voglia di vivere
 
Questi ultimi anni sento di aver perso quasi totalmente la voglia di vivere.
Sento la vita come qualcosa di faticoso e negativo da dover trascinare, e qualsiasi cosa mi si dica sembra non funzioni, anzi questo ottimismo da manuale spesso ho l'impressione che amplifichi questo senso di inquietudine e questa pesantezza.
Voi avete delle ragioni positive per vivere?
A parte il continuare a vivere per non far dispiacere i parenti più vicini (per chi ha genitori o fratelli), che cosa dà alla vostra vita un qualche valore?
Io ci ho pensato su, però ogni volta finisco con l'osservare che ad ogni elemento positivo che riesco a determinare c'è agganciato sempre qualcosa di estremamente negativo che divora tutto come un cancro che fa collassare le cose.
Si è creata ormai una ferita insanabile, è come quelle bruciature che deturpano la pelle, non basta una vita per far rimarginare perfettamente i tessuti.

Centauro 24-01-2017 17:39

Sì,anche io sono stanco di una esistenza fatta solo di sofferenza.

Hazel Grace 24-01-2017 17:43

Re: Voglia di vivere
 
No non ne trovo di ragioni valide per vivere veramente, magari nel finesettimana mi faccio una pizza e una birra per dire e son contenta o vedo la persona a cui voglio bene o una amica, ma per il resto non ho motivi per dire Sono felice così come sono, la mia vita è bella.. cioè non ha senso perchè la mia vita non è mai stata degna di essere vissuta tranne sporadici momenti, sono quegli attimi in cui son contenta ma finisce li, non so se ne vale la pena vivere per quelli. Poi mi sento tipo legata, chiusa, imprigionata da tutta la vita che non so nemmeno come liberarmi, non riesco a fare il passo successivo, quel passo che mi fa dire oh sei arrivata, ti puoi riposare. Ad esempio: liberata dai tuoi problemi, fobie, ansie, paranoie, la famiglia, la dipendenza economica (schiavitù, perchè son schiava), se morissi domani direi meglio così, è andata

no-body 24-01-2017 18:14

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1862534)
...
Voi avete delle ragioni positive per vivere?
...

Non ne ho di veramente valide per morire.
Penso che forse domani potrei capire qualcosa
di piu' della vita; non posso morire adesso che ho
ancora un barlume di vita e di possibilita' per capire.
A volte mi basta distendermi sotto un albero o vedere
scorrere l'acqua di un fiume per rasserenarmi.

cancellato2824 24-01-2017 18:20

Re: Voglia di vivere
 
Vivo per potere fare una (di fatto minima) differenza nella vita delle persone di cui mi importa o reputo valevoli o contribuire alle cause in cui credo. Che di per se' e' anche una cosa bella, ma di fatto ho troppo poco e per queste persone sono poco, e insomma mi basta un nulla per crollare.

Ilsaggio 24-01-2017 21:36

Re: Voglia di vivere
 
Io vado avanti ma so di non vivere la mia vita..Mi sembra come respirare ..Trattenere il respiro e aspettare il momento della caduta..

Qualche tempo fa lessi una frase in cui mi ritrovo completamente.:
"Le persone negative sono quelle che trovano problemi ad ogni soluzione"

Penso ai miei schemi mentali ed effettivamente tutto quello che penso e faccio mi portano a rimanere fermo...Nessuna soluzione..Solo problemi..

Noriko 24-01-2017 22:28

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1862534)
che cosa dà alla vostra vita un qualche valore?

E' la vita stessa che ha valore... questo per chi crede. Altrimenti non so se c'è risposta.

XL 25-01-2017 00:30

Re: Voglia di vivere
 
Grazie a tutti per le risposte, purtroppo non so più cosa inventarmi, avevo lasciato il forum con l'intenzione di occuparmi di altro, ma questo altro ho constatato che per me ormai non c'era più.
Qualcuno ha raccontato che potrebbe dar valore alla vita un amore, ma anche amare ed essere amati non è per tutti, questa strada, per una serie di motivi, per me è sbarrata.
Come ha raccontato Hazel Grace anche io spesso mi sono sentito in gabbia, poi a lungo andare, come succede a tante bestie che vivono in cattività, si finisce con lo star fermi perché si verifica che non si può uscire da questa enorme gabbia.

no-body, quel che hai raccontato può funzionare con qualcuno, ma io non riesco a distrarmi neanche con queste cose qua, anche se volessi praticare la meditazione non riuscirei mai a pormi in modo disinteressato nei confronti dell'esistente, la voglia di vivere si è ritirata proprio perché il mondo che ho attorno, del quale faccio parte anche io stesso, non mi piace più, lo detesto.
Mi diverte solo l'umorismo nero talvolta.

Noriko una volta forse l'avevo un po' di fede, ora non c'è più, e qualche volta spero che torni.

Comunque anche se non è il massimo condividere un disagio del genere con voi, se non altro almeno qualcosa con voi la condivido.

In ogni caso la mia non è una domanda di senso, per me il senso la vita ce l'ha sempre e comunque, solo che per me è divenuto negativo. La vita per me poi non è affatto noiosa, è solo brutta, è faticosa, è difficile, è chiusa, non è mai davvero quella che avrei voluto vivere ed è per questo che ho sempre voglia di guardare altrove, ma quale altrove posso guardare?

Bisognerebbe guardare verso l'alto, su... Ma non sopra, né sotto, né davanti, né dietro, e neanche di lato... Come suggerisce il quadrato:

e nelle mie visioni notturne il precetto misterioso, “verso l’Alto, non verso il Nord”, mi perseguita come una sfinge che mi divori l’anima.

Keith 25-01-2017 01:11

Re: Voglia di vivere
 
io non voglio morie, ancora qualcosa da fare ce l'avrei, ma non voglio neanche vivere così.. soffro molto e ogni giorno c'è un problema, ma vado avanti sperando sempre in qualcosa, non so neanche io bene cosa, non ho oggetti di desiderio, non li ho più

_Diana_ 25-01-2017 01:23

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Mair (Messaggio 1862649)
Perché un'entità avrebbe dovuto soffiarmi dentro uno spirito o chissà cosa?

Nel mio caso sospetto che ci abbia soffiato il naso. :P

Tragicomico 25-01-2017 03:17

Re: Voglia di vivere
 
La voglia di vivere l'ho persa già da un pezzo, anche se prima non è che ne avessi, solo che adesso e sempre più col passare del tempo mi accorgo di quanto mi pesi la mia vita, la vita in generale, è tutto cosi faticoso, pesante, frustrante, spiacevole.. negatività su tutto e tutti, la città è grigiore, le persone sono grigiore, e io non mi sento tanto bene :ridacchiare:
Ormai vivo di controvoglia, e anch'io credo di essere segnato a vita da questo, fa parte di me ormai, è tutto inglobato nella mia indole.
Penso che a tenermi in vita, oltre all'istinto di sopravvivenza, è un briciolo di curiosità di vedere cosa succederà nel futuro, chissà magari qualche raggio di luce in questo buio, ma anche un briciolo di speranza a dir la verità, nonostante mi pare da imbecilli nella mia situazione, e poi i memes! si i memes, li adoro :mrgreen: stranamente vanno a braccetto con i depressi :pensando:

Sickle 25-01-2017 12:25

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1862534)
continuare a vivere per non far dispiacere i parenti più vicini

questa è l'unica cosa che mi spinge ad andare avanti... non c'è altro...

claire 25-01-2017 14:15

Re: Voglia di vivere
 
La cosa che mi tiene in vita è la fobia del suicidio.Ho paura folle del dolore o di nom riuscirci e rimanere menomata.
Questo,e il non far soffrire le persone che sono la causa stessa del mio disagio esistenziale.

Annie 25-01-2017 15:06

Re: Voglia di vivere
 
Per quanto mi abbia sfiorato in certi momenti solo ipoteticamente l'idea del suicidio come rimedio a sofferenze insostenibili e come unica via d'uscita, sarebbe per me una cosa che non potrei mai fare, ho troppo paura dell'atto in sè e del dolore che potrei far provare a chi mi vuole bene.Inoltre vive in me una flebile speranza che qualcosa di positivo in futuro mi potrebbe accadere;e mi sento ancora attaccata alla vita, a delle piccole cose...una birra con un'amica, passeggiare ascoltando una canzone, una chiaccherata con mia mamma, vedermi un film sotto le coperte d'inverno.Probabilmente bisognerebbe avere motivi più sostanziosi...ma per ora questo è.

lonely heart 25-01-2017 15:20

Re: Voglia di vivere
 
Credo di non aver mai avuto la voglia di vivere, ho sempre preso tutto molto passivamente. Solo le piccole cose ormai mi fanno sorridere un po', ma è un sorriso amaro. Se esco con gli amici e sto bene, ad un certo punto torno nel mio mondo e mi spengo, poi magari mi riattivo, ma ho i miei momenti di sconforto che fanno parte di me anche quando sono in compagnia. Credo sia diventata un'abitudine vivere così, come se avessi costantemente un peso sullo stomaco che non vuole andarsene. La verità è che sono una grandissima codarda e non ho mai fatto nulla di più per provare a prendere in mano la mia vita. Sento di non avere le forze per questo, così vado avanti in questo modo che però alla lunga diventa davvero terribile da sopportare.

XL 25-01-2017 16:09

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Annie (Messaggio 1862806)
Per quanto mi abbia sfiorato in certi momenti solo ipoteticamente l'idea del suicidio come rimedio a sofferenze insostenibili e come unica via d'uscita, sarebbe per me una cosa che non potrei mai fare, ho troppo paura dell'atto in sè e del dolore che potrei far provare a chi mi vuole bene.Inoltre vive in me una flebile speranza che qualcosa di positivo in futuro mi potrebbe accadere;e mi sento ancora attaccata alla vita, a delle piccole cose...una birra con un'amica, passeggiare ascoltando una canzone, una chiaccherata con mia mamma, vedermi un film sotto le coperte d'inverno.Probabilmente bisognerebbe avere motivi più sostanziosi...ma per ora questo è.

Queste cose distraggono anche me.

Quote:

Originariamente inviata da claire
La cosa che mi tiene in vita è la fobia del suicidio.Ho paura folle del dolore o di nom riuscirci e rimanere menomata.
Questo,e il non far soffrire le persone che sono la causa stessa del mio disagio esistenziale.

Le stesse cose le ho pensate anche io.

Quote:

Originariamente inviata da Sickle
questa è l'unica cosa che mi spinge ad andare avanti... non c'è altro...

Bisognerebbe trovare altro, però anche io ora ho ben poco tra le mani, con gli altri potrei solo bluffare.

Tante persone prima di noi hanno pensato alle stesse ed identiche cose...

gli stoici dicono: 'Rientrate in voi stessi, è lì che troverete la vostra quiete'. E ciò non è vero. Gli altri dicono: 'Uscite al di fuori; cercate la felicità, divertendovi'. E ciò non è vero. Vengono le malattie. La felicità non è né fuori di noi, né dentro di noi;

Il dolore è non poter schiacciare ciò che è mediocre e meschino, orinare supino nel pappagallo, inchinarsi davanti ai superiori, entrare in un obitorio, accorgersi che si invecchia, dover seppellire una persona che ci è cara, andare in ufficio, essere legati all’orologio, dover uscire di domenica in mezzo alla gente, non poter dire quello che si pensa.
Queste cause di dolore costituiscono la quasi totalità in estensione della vita e sono sperimentate da tutti. Ma evidentemente non tutti le sperimentano allo stesso modo. Leopardi conclude con il non-valore della vita, ma la gente che vive in condizioni più o meno identiche è di tutt’altra opinione. La vita non è dunque, in sé, né dolorosa, né noiosa, ma appare tale solo ad alcuni, mentre ad altri, ai più, appare per lo meno decente. Allora bisogna dire che la causa del dolore non sono i fatti che costituiscono la vita, ma la loro inadeguatezza nei confronti del desiderio di chi li sperimenta. I fatti di per sé non hanno nessun significato (neppure “sono”). La vera origine del dolore è la differenza tra ciò che si è e ciò che si ha.


Una volta la religione e la filosofia avevano preso in carico questo disagio (ma bluffavano), oggi è la medicina e certe pratiche spirituali più alla moda che hanno preso in carico questo disagio, ma ho proprio paura che anche loro non abbiano in mano nulla come la maggior parte delle persone che vive male la propria esistenza (insomma sono cambiati gli strumenti ma si bluffa ancora)...

Ed insieme ripetono ‘Noi siamo, noi siamo, perché sappiamo, perché possiamo dirci le parole del sapere, della conoscenza libera e assoluta’. – Così si stordiscono l’un l’altro.

La verità è che io posso solo pensarci, non ho ricette o formule, posso pensare e non meditare insomma, niente spiritualismo e neanche stili di vita salvifici, non ne vedo, non ne conosco, non so aiutarvi e non so aiutare me stesso, però vorrei sinceramente che tutte le persone che sono intervenute riescano a star bene e trovare qualcosa di più positivo senza avere a che fare con le solite fregature.

FakePlasticTree 25-01-2017 19:09

Re: Voglia di vivere
 
La mia voglia di vivere ormai è prossima allo zero, non provo più interesse per niente e vedo il mio futuro grigio e caratterizzato da una sempre maggiore solitudine e la cosa peggiore è che non provo neanche seriamente a cambiare la mia vita, ci ho provato un po' in passato ma senza risultati. Dentro di me c'è ancora una piccola speranza che le cose potrebbero prima o poi migliorare ma razionalmente so che ormai le speranze di un vero cambiamento sono minime e mi assale una paura tremenda che a volte quasi mi blocca. Ho paura di vivere e ho allo stesso tempo il terrore della morte, credo che prima o poi uscirò completamente di testa perché non si può continuare così senza ripercussioni.

varykino 25-01-2017 19:14

Re: Voglia di vivere
 
cerco di nn pensare più a ste cose , ormai canticchio tutto il giorno e faccio le cose per il fatto che " van fatte" cosi nn penso a niente , magari sto a diventà matto e basta boh.

The_Sleeper 25-01-2017 19:43

Quote:

Originariamente inviata da varykino (Messaggio 1862895)
faccio le cose per il fatto che " van fatte" cosi nn penso a niente , magari sto a diventà matto e basta boh.

Nah, stai solo diventando una persona "normale" :sisi:

( tanta solidarietà da parte mia, per quanto riguarda il tema del topic, a chi ha scritto )

Grale 25-01-2017 20:01

Re: Voglia di vivere
 
Ho ancora voglia di vivere e questo mi stupisce dato che il mio stile di vita ultimamente lascia molto a desiderare. Il problema che sento maggiormente è la solitudine che da uno, due anni, per svariati motivi, mi sta logorando senza che io riesca a porvi rimedio..Ho perso il lavoro due anni fa e l'anno successivo, più o meno, anche il compagno che rappresentava, tra l'altro,la mia finestra sul mondo. Lui era, in effetti, il ponte fra me eil mondo e , adesso che ci siamo lasciati, sto sperimentando una solitudine davvero disarmante. Non voglio rassegnarmi ad essere sola anche perché caratterialmente sono molto socievole e, prima di questo periodo, ero una persona abbastanza solare che faceva amicizia facilmente..insomma un altra persona da quello che sono diventata. Vorrei tanto poter tornare indietro nel tempo, cambiare alcune scelte che ho fatto..probabilmente ho sbagliatoa licenziarmi e sicuramente non avrei dovuto andare a convivere col mio ex..riflessioni amare che salgono a coscienza e mi lasciano solo ansia e un profondo rammarico...ormai è fatta! indietro non si torna! allora non resta altro che abituarsi aquesto periodo di transizione, molto difficile e doloroso..aspettando che cambi qualcosa, facendo psicoterapia, assumendo farmaci, cercando di cambiare atteggiamento mentale..ma la paura che questa potrebbe esser la mia vita per sempre ogni tanto si insinua..allora mi viene l'ansia e cerco conferme all'esterno, qualcuno che mi aiuti a costruire una speranza per un domani diverso..solo che ultimamente dall'esterno non arriva più niente, nessuno stimolo..altro che conferme..e allora si crea la necessità di farcela da sola..devo ricostruire la mia vita da zero e ogni volta che ci penso mi faccio coraggio perché dico a me stessa :"è già capitato e ce l'hai fatta da sola". Questo fatto mi fa ben sperare.. anche se sento molto la sensazione dell'abbandono..e pensare che lo ho lasciato io..e d'altronde lo rifarei, troppi problemi, non potevamo stare insieme. Comunque lui non mi manca, sembrerà strano ma quello che mi manca è l'idea di lui o comunque la presenza di un "lui" nella mia vita.. Adesso ho realizzato di essere single e lo sono da tempo ormai, ma l'ho realizzato in profondità che non è molto...meglio tardi che mai...:) e tutto sommato riesco a farci i conti..sto bene anche senza un compagno, il problema vero sono le amicizie.. non ho amici in questo momento o comunque pochi e molto impegnati fra lavoro e figli etcetc. E ritorno al punto di partenza:sono sola...ok scusate lo sfogo, avevo bisogno di vuotare il sacco..ciao

no-body 25-01-2017 20:09

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1862694)
....
no-body, quel che hai raccontato può funzionare con qualcuno, ma io non riesco a distrarmi neanche con queste cose qua, anche se volessi praticare la meditazione non riuscirei mai a pormi in modo disinteressato nei confronti dell'esistente, la voglia di vivere si è ritirata proprio perché il mondo che ho attorno, del quale faccio parte anche io stesso, non mi piace più, lo detesto.
Mi diverte solo l'umorismo nero talvolta.
....


Non hai la sensazione che il tempo si dilati nei momenti di sofferenza
e invece vola nei momenti di gioia ?
Gli studi recenti di alcuni scienziati confermano che la sensazione soggettiva
del tempo ha una base biologica. E' sinteticamente spiegato in un abstract
della rivista Science:
http://science.sciencemag.org/content/354/6317/1273

Avvicinarsi alla morte con il suicidio significa quindi dilatare
il tempo. Su un piano metafisico si puo' dire che un suicidio
ti proietta nel dolore infinito; in quello che potrebbe essere
il peccato in senso cristiano che ti condanna all'Inferno per sempre.
Io credo che questa dilatazione del tempo a mano a mano che aumenta
la sofferenza e' l'indizio che stai forse uscendo dalla vita dalla porta
sbagliata. Si deve uscire quando si ha la certezza di farlo attraverso
la porta giusta.

Riporto le sensazioni di chi e' stato malato oncologico
1) anestesia totale: e' un interruttore che spegne il cervello, non
e' come il sonno dove sei presente. Con l'anestesia non ci sei proprio.
2) I farmaci chemioterapici ti alterano il sonno, fai sogni vividi.

Siamo molto materiali anche nelle situazioni borderline vicine alla morte.

OhNo! 25-01-2017 20:24

Re: Voglia di vivere
 
Ormai certe domande non me lo faccio più nemmeno, anche perché le risposte sono davanti ai miei occhi e non sono confortanti.
Si cerca di sopravvivere.
Poi si vedrà.

Creeper 25-01-2017 21:31

Io più che non aver voglia non traggo piacere nella vita di tutti i giorni. Alla mia età può far sorridere un discorso simile ma è così.
Perché continuo?
Per non dare un dispiacere ai miei, se mi buttassi via rovinerei loro l'esistenza.
Non ho il coraggio di farla finita e ho ancora qualche speranza di cambiare in positivo, pochissime, ma voglio vedere come va a finire.
Per concludere dico che la vita non è per tutti: ci sono persone portate per le più svariate attività, anche vivere è un'attività e io non ne sono capace, non posso farci nulla.

Redrum_ 26-01-2017 01:26

Re: Voglia di vivere
 
se qualcuno mi trova un motivo per vivere forse potrei trovare la voglia, ma al momento il vuoto cosmico

XL 26-01-2017 14:57

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1862952)
Chi dice di non avere voglia di vivere mi ricorda quei bambini che tirano le trecce o ignorano le bambine verso cui sentono attrazione, ma anche soggezione. Un bambino non aiutato a comprendere sé stesso in quel caso può arrivare a credere che quello che prova sia effettivamente odio / disinteresse e non attrazione.

Desideri vaghi per la verità li ho ancora, il problema è che non riescono più a trovare alcuna collocazione ed espressione nel mondo.
Ho l'impressione di desiderare certi oggetti e relazioni ideali, non quelli/e che esistono effettivamente.

XL 26-01-2017 15:35

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da no-body (Messaggio 1862926)
Non hai la sensazione che il tempo si dilati nei momenti di sofferenza
e invece vola nei momenti di gioia ?
Gli studi recenti di alcuni scienziati confermano che la sensazione soggettiva
del tempo ha una base biologica. E' sinteticamente spiegato in un abstract
della rivista Science:
http://science.sciencemag.org/content/354/6317/1273

Avvicinarsi alla morte con il suicidio significa quindi dilatare
il tempo. Su un piano metafisico si puo' dire che un suicidio
ti proietta nel dolore infinito; in quello che potrebbe essere
il peccato in senso cristiano che ti condanna all'Inferno per sempre.
Io credo che questa dilatazione del tempo a mano a mano che aumenta
la sofferenza e' l'indizio che stai forse uscendo dalla vita dalla porta
sbagliata. Si deve uscire quando si ha la certezza di farlo attraverso
la porta giusta.

Riporto le sensazioni di chi e' stato malato oncologico
1) anestesia totale: e' un interruttore che spegne il cervello, non
e' come il sonno dove sei presente. Con l'anestesia non ci sei proprio.
2) I farmaci chemioterapici ti alterano il sonno, fai sogni vividi.

Siamo molto materiali anche nelle situazioni borderline vicine alla morte.

Non so, solo certe volte mi è sembrato che fosse passato molto tempo, ma in certi stati di incoscienza tra il sonno e la veglia. Ti addormenti con a fianco l'orologio e pochi minuti di sonno disturbato, perché ti trovi in uno stato di dormiveglia - non so come descriverlo - ti sembrano almeno un 40 minuti. Solo in casi del genere sono riuscito a modificare, per così dire, l'orologio interno.
Comunque forse è la noia che fa percepire il tempo che si allunga e dilata un po', io però sono un depresso anomalo, non mi sono mai annoiato, anche se sto facendo qualcosa che non mi piace, la mia mente si distrae in automatico e pensa ad altro e così poi il tempo passa lo stesso.
Quando dico di non aver più voglia di vivere intendo dire che mi sembra di aver perso interesse per gli "oggetti concreti" (lasciatemi usare questo termine in generale anche per relazioni e persone, giusto per capirci) perché penso che la vita e le relazioni sono soprattutto là fuori, questa è la voglia di vivere che mi sembra sia venuta a mancare.
Prima la voglia di cercar qualcosa c'era (perché pensavo ad un'assenza reale), adesso non più, è venuta meno.

XL 26-01-2017 15:42

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1863184)
Questa è una condizione normale quando si è piccoli, poi normalmente si viene aiutati, in maniera progressiva, a sopportare il contatto con la realtà e trovarla abbastanza soddisfacente.

Ma non so in base a cosa poi la si riuscirà a trovare abbastanza soddisfacente, è qualcosa che si dovrebbe sentire, io questa cosa non la sento. In effetti io credevo che la mancanza di soddisfazione fosse legata ad oggetti reali, in passato ho idealizzato certe relazioni ed in quel frangente ho provato soddisfazione (chiaro che credevo fossero reali mentre le vivevo), poi però una volta conosciuto come stavano davvero le cose è precipitato tutto. Tante relazioni iniziano così e finiscono davvero male, e lo fanno gli adulti questo, mica i bambini, nel tirar le trecce forse sono anche più sinceri degli adulti, non si raccontano che gli piace per intero quello verso cui sono attratti per certi aspetti ma che poi detestano nell'insieme. Posso guardare una donna e pensare "mi piace", sì ma magari mi piace il suo aspetto, questo magari è vero, ma questo non implica mica che mi piace tutta la donna concreta e il tipo di relazione che dovrei instaurare con lei per far le cose che desidero, può essere vero e come che queste altre cose poi si detestano o non si riescono nemmeno a costruire e mantenere, non vedo perché bisogna supporre che non si sia sinceri.
Non vale la proprietà transitiva che dalla parte mi fa passare al tutto, almeno io non funziono così. Se nell'insieme la somma per me produce dispiacere, il piacere verso le poche parti buone va a farsi benedire, è questo che mi sta capitando adesso, prima nell'insieme probabilmente speravo di trovare qualcosa, adesso questa speranza è diminuita.

XL 26-01-2017 16:50

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1863190)
Innanzitutto bisogna aver superato l'idea di essere onnipotenti (bambini e costumi da supereroi, anyone?), altrimenti ci si vergognerà e ci si sentirà in colpa con sé stessi e con gli altri di non riuscire ad ottenere tutto quello che si ha in mente (infatti la depressione è tipicamente associata al narcisismo).

Non lo so, non penso sia la linea interpretativa corretta per la mia situazione e quel che sento io, forse può essere vero per altri.
Per me andrebbe benissimo anche non dover dimostrare niente a nessuno, ad esempio: se proprio dobbiamo ragionare per situazioni ipotetiche ideali (come questa relativa all'onnipotenza), questa andrebbe bene lo stesso.
In realtà alle altre persone concrete (torniamo alla realtà) questa cosa mica starebbe così bene come nella situazione ipotetica immaginaria.
Per relazionarmi con certe donne, ad esempio, io devo far certe cose, non è che sono io da solo a crearmi questi vincoli per rendermi insoddisfatto da solo. Nell'insieme per me è vero che la cosa mi disturba e la vivo male, tu dici "dovresti viverla bene", sì, va bene, ma così non la sento, che dovrei fare dire che mi va bene quel che a me non va bene?
La voglia di cercare relazioni è venuta meno, percepisco che posso ottener poco e molto faticosamente (rispetto a quel che vorrei), questo però non implica che non desidero assolutamente più nulla, altrimenti starei bene.

no-body 26-01-2017 19:43

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1863183)
....
Quando dico di non aver più voglia di vivere intendo dire che mi sembra di aver perso interesse per gli "oggetti concreti" (lasciatemi usare questo termine in generale anche per relazioni e persone, giusto per capirci) perché penso che la vita e le relazioni sono soprattutto là fuori, questa è la voglia di vivere che mi sembra sia venuta a mancare.
Prima la voglia di cercar qualcosa c'era (perché pensavo ad un'assenza reale), adesso non più, è venuta meno.

E' tipico del carattere molto introverso. Anche a me
gli oggetti esterni non interessano. Solo perche'
essendo fatto di materia organica e sensibile interagisco
con essi e sono costretto a farlo. Pero' cazzo, perche' pensiamo
alla morte ? E' un pensiero distruttivo, ingestibile, ingombrante,
privo di risposta, non risolutivo. Io me ne libero soprattutto
quando penso ora a chi mi dato la vita, cioe' mia madre.
Penso a lei quando ho bisogno di trovare l'unica cosa che mi
manca davvero; e quando la penso sento un richiamo alla vita.
In un rarissimo momento di comunicazione con lei
mi ha detto: ti ho voluto, sono stata felice e mi diceva
come allattava, quando piangevo si alzava, che era
sempre attenta a me. Ne dubitavo e ne dubito ancora;
ma io vorrei che fosse vero cio' che mi diceva; sento che
non puo' essere altrimenti. Se lei era felice, ed io la massima gioia
della sua vita, perche' io non la sento ? C'e' stata precoce discontinuita',
freddezza, distacco, estraniamento. E' passato tanto tempo da quando
sono andato a trovarla l'ultima volta al cimitero; a vedere
la sua foto mi sono vergognato di me stesso, non sapevo cosa dirle.
Questo mio dubbio
sull'esistenza di una gioia disinteressata e massima mi allontana
dalla vita. Siamo sempre stati soli, e percio' sempre lo saremo ?

alien boy 26-01-2017 20:31

Re: Voglia di vivere
 
boh, io non penso che non abbia voglia di vivere, è che non ce la faccio a fare cose che servono per vivere in modo decente. Non sopporto tutta una serie di situazioni e di pensieri che si presentano o possono presentarsi.
La non voglia di per sè non è un problema, ci sono abituato a non aver voglia di fare questo e quello, a essere demotivato, è il fatto che debba poi essere costretto (in teoria) ad agire in certi modi che fa male. E anche il senso di vuoto che deriva dal non sapere più a cosa rivolgersi quando niente stimola l'azione o delle emozioni positive.
Non ho voglia neanche di morire, perchè tutto sommato non è che ci sia tanto da guadagnare nel nulla se non il riposo, però è vero che sento più che altro il bisogno di staccare la spina in diversi momenti (e quindi quel riposo diventa un obiettivo verso cui lanciarsi).
La notte, mentre sto a letto, mi capita spesso di avere pensieri autodistruttivi, istinto a rompersi, interrompere il flusso vitale, con immagini violente.
Anche se non sembra, in questa immaginazione malata, che sia io a colpire, ma rimane qualcosa ancorato al profondo, ciò che si è accumulato e si accumula e vuole esplodere.
Il desiderio (di cose vitali) rimane fino alla fine, sono le ferite che ogni volta si riaccendono e la paura che in certi momenti diventa angoscia, a spezzarti le gambe, a farti strisciare e perdere ogni capacità di reazione, tanto che i desideri lì tieni sospesi come idee per passare il tempo, degradati a souvenir per gente senza futuro.
Ovviamente parlo per me.

XL 26-01-2017 21:26

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1863264)
Naturalmente no, ma capire perché gli altri funzionano in modo diverso può essere utile.
Credo che comunque il fatto di renderti conto via via che non può essere un oggetto esterno a soddisfarti forse significa che sei pronto sia a rinunciare all'idea di essere completamente soddisfatto e sia sei più in grado di renderti conto che la difficoltà, qualsiasi essa sia, è interiore e non riguarda una mancanza esterna.

Ma comunque non risolve nulla questa forma di consapevolezza, tutto quel che penso e mi passa per la testa alla fine è interno, anche la rappresentazione del mondo è interna, ma da tutto questo cosa si dovrebbe concludere?
Io una strada che me lo faccia piacere abbastanza il mondo così com'è non l'ho trovata, per ora sono solo consapevole che sono arrivato a detestarlo.
Dopo svariate riflessioni l'unica strada percorribile ancora per me consiste nel trovare degli errori, devo solo sperare di essermi sbagliato in una maniera assurda e che il mondo non è così come me lo rappresento adesso ma molto più vicino a quello ideale in cui starei perfettamente bene.
Se il mondo o la realtà deficita di risorse, mezzi, spazi adatti a noi, alla fine il constatarlo non risolve nulla: se vivessi in un deserto sconfinato e avessi sete, la consapevolezza che in un deserto del genere non ci può essere acqua da nessuna parte ti farebbe solo arrestare in un qualsiasi punto perché sarebbe inutile muoversi.
Il desiderio di bere rimarrebbe comunque, non è che poi internamente lo risolvi sapendo che non c'è acqua e che adesso esiste solo nella tua immaginazione.

XL 26-01-2017 21:48

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da no-body (Messaggio 1863254)
E' tipico del carattere molto introverso. Anche a me
gli oggetti esterni non interessano. Solo perche'
essendo fatto di materia organica e sensibile interagisco
con essi e sono costretto a farlo. Pero' cazzo, perche' pensiamo
alla morte ? E' un pensiero distruttivo, ingestibile, ingombrante,
privo di risposta, non risolutivo. Io me ne libero soprattutto
quando penso ora a chi mi dato la vita, cioe' mia madre.
Penso a lei quando ho bisogno di trovare l'unica cosa che mi
manca davvero; e quando la penso sento un richiamo alla vita.
In un rarissimo momento di comunicazione con lei
mi ha detto: ti ho voluto, sono stata felice e mi diceva
come allattava, quando piangevo si alzava, che era
sempre attenta a me. Ne dubitavo e ne dubito ancora;
ma io vorrei che fosse vero cio' che mi diceva; sento che
non puo' essere altrimenti. Se lei era felice, ed io la massima gioia
della sua vita, perche' io non la sento ? C'e' stata precoce discontinuita',
freddezza, distacco, estraniamento. E' passato tanto tempo da quando
sono andato a trovarla l'ultima volta al cimitero; a vedere
la sua foto mi sono vergognato di me stesso, non sapevo cosa dirle.
Questo mio dubbio
sull'esistenza di una gioia disinteressata e massima mi allontana
dalla vita. Siamo sempre stati soli, e percio' sempre lo saremo ?

Mi ha colpito molto quel che hai scritto no-body, io non conosco bene la tua storia, l'hai persa da molti anni tua madre?

no-body 26-01-2017 23:18

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1863305)
Mi ha colpito molto quel che hai scritto no-body, io non conosco bene la tua storia, l'hai persa da molti anni tua madre?

E' stato alcuni anni fa, quando io ero gia' grande e lei anziana.
Ora penso sia troppo tardi indagare il rapporto tra me e mia madre. Inoltre quel che e' stato e' stato; non c'e' rimedio credo.
Alla nascita non ho subito alcun trauma, e' stato un parto senza alcun problema, ne' prima, ne' dopo.
Che io sappia non mi e' mai mancato nulla. Eppure piu' ci penso, e piu' sono certo che qualcosa e' andato storto.

XL 27-01-2017 00:07

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da no-body (Messaggio 1863333)
E' stato alcuni anni fa, quando io ero gia' grande e lei anziana.
Ora penso sia troppo tardi indagare il rapporto tra me e mia madre. Inoltre quel che e' stato e' stato; non c'e' rimedio credo.
Alla nascita non ho subito alcun trauma, e' stato un parto senza alcun problema, ne' prima, ne' dopo.
Che io sappia non mi e' mai mancato nulla. Eppure piu' ci penso, e piu' sono certo che qualcosa e' andato storto.

Tra le righe dell'altro messaggio è passato anche molto altro, non mi riesce a smuovere quasi mai niente, tu sei riuscito a toccare qualcosa.

XL 27-01-2017 00:12

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da alien boy (Messaggio 1863267)
boh, io non penso che non abbia voglia di vivere, è che non ce la faccio a fare cose che servono per vivere in modo decente. Non sopporto tutta una serie di situazioni e di pensieri che si presentano o possono presentarsi.
La non voglia di per sè non è un problema, ci sono abituato a non aver voglia di fare questo e quello, a essere demotivato, è il fatto che debba poi essere costretto (in teoria) ad agire in certi modi che fa male. E anche il senso di vuoto che deriva dal non sapere più a cosa rivolgersi quando niente stimola l'azione o delle emozioni positive.
Non ho voglia neanche di morire, perchè tutto sommato non è che ci sia tanto da guadagnare nel nulla se non il riposo, però è vero che sento più che altro il bisogno di staccare la spina in diversi momenti (e quindi quel riposo diventa un obiettivo verso cui lanciarsi).
La notte, mentre sto a letto, mi capita spesso di avere pensieri autodistruttivi, istinto a rompersi, interrompere il flusso vitale, con immagini violente.
Anche se non sembra, in questa immaginazione malata, che sia io a colpire, ma rimane qualcosa ancorato al profondo, ciò che si è accumulato e si accumula e vuole esplodere.
Il desiderio (di cose vitali) rimane fino alla fine, sono le ferite che ogni volta si riaccendono e la paura che in certi momenti diventa angoscia, a spezzarti le gambe, a farti strisciare e perdere ogni capacità di reazione, tanto che i desideri lì tieni sospesi come idee per passare il tempo, degradati a souvenir per gente senza futuro.
Ovviamente parlo per me.

Vivo appeso anche io, ma anche altri davvero sono appesi ad un filo. Qualche giorno fa ho visto un conoscente che è diventato catatonico, non parla proprio più, nemmeno "ciao", ho provato ad interagire ma non sono riuscito a fare molto.

Keith 27-01-2017 00:19

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da JericoRose (Messaggio 1863311)
A volte sento di essermi stancata della vita e di voler semplicemente "andare", non è un pensiero che sopraggiunge in momenti di disperazione ed offuscato dal dolore, è un pensiero lucido, razionale, "sereno" (tanto che lo accolgo con il sorriso sulle labbra)... è una cosa inquietante lo so, che a 26 anni sia tanto lucida nel prendere coscienza di tali pensieri, è solo che io sento di aver fatto tutto, tutto quello che c'era da fare, (tuttavia nulla di significativo) ripetere tutto ancora e ancora non ha molto senso per me

fino a questo punto vale anche per me. Anche io penso di aver fatto tutto, e cmq non è poi tutto questo granché, mancherebbero ancora tante cose, ma so che non le affronterei con la spensieratezza di un tempo.

Poi ci sono le giornate positive come oggi e ieri, ma che derivano soltanto dall'aver avuto un grosso sfogo di rabbia, una tensione che si è allentata, ma durerà poco e la tensione e la fatica ricominceranno ad accumularsi, ma è ovvio che non posso sfogarmi sempre, finirei in rovina o avrei guai con la giustizia.

Non sopporto il lavoro e le sue dinamiche maligne.. se trovassi un modo di campare lo stesso ma libero da certi meccanismi..forse rivivrei con i sapori e i colori di quando ero più giovane.. forse..se la mia psiche non è troppo compromessa

Tocca andare avanti così, sperando nel niente e ascoltando buona musica

alien boy 27-01-2017 00:55

Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1863350)
Vivo appeso anche io, ma anche altri davvero sono appesi ad un filo. Qualche giorno fa ho visto un conoscente che è diventato catatonico, non parla proprio più, nemmeno "ciao", ho provato ad interagire ma non sono riuscito a fare molto.

Qualche volta mi domando come appaio all'esterno. Da molto tempo frequento quasi esclusivamente il contesto della famiglia e ho una certa libertà di (non) espressione non verbale.
Ultimamente quando sono a tavola, per esempio, resto a guardare nel vuoto senza cercare alcuna interazione e devo essere richiamato per essere recuperato alla realtà.
È che dopo tanti inutili tentativi e disconferme continue, hai solo voglia di salutare tutti, sprofondare in un mondo protetto e dire: 'continuate tra di voi, io sono assente giustificato'.

cancellato17738 27-01-2017 14:41

Re: Voglia di vivere
 
Più passa il tempo e più mi accorgo che a tenermi in vita è la paura di morire più che la voglia di vivere..
Sono giunto ormai a metà del mio percorso, considerando la vita media degli individui su questo pianeta in base alle più rosee previsioni.
Il viaggio finora devo dire che è stato tutt'altro che entusiasmante.
A giudicare la carrozza che mi è stata assegnata penso si tratti di una terza classe.
Questo spiegherebbe perchè continua ad essere "vuota"..
"Tutti vogliono viaggiare in prima" Canta Ligabue. Ed hanno ragione!!!..
La seconda classe è scomoda.. e non parliamo della terza!
Ne ho viste di persone salire sul treno.. alcune le ho viste anche "scendere".. e mi è parecchio dispiaciuto.
E' bello osservare il paesaggio dal finestrino durante la marcia.. anche se un pò inquieta vedere tutto scorrere davanti cosi' velocemente.
Il mondo sembra avere una gran fretta.
Non so di preciso cosa me lo facesse credere, ma ero convinto che prima o poi sarei stato felice. E questo a tratti ha reso il viaggio decisamente più piacevole.
Ma la prerogativa della vita è disilludere le aspettative..
La tentazione di scendere dal treno rimane forte, ci sono momenti che prenderei il martelletto custodito nell'apposito scomparto, frantumerei il vetro e mi getterei dal finestrino..
Ma la paura alla fine ti salva sempre..

Grale 27-01-2017 19:35

Re: Voglia di vivere
 
"Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto."
Nazim Hikmet

cancellato17738 28-01-2017 00:31

Re: Voglia di vivere
 
Quote:

Originariamente inviata da Grale (Messaggio 1863568)
"Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello
che vorrei dirti di più bello
non te l'ho ancora detto."
Nazim Hikmet


Bello!!


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