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Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Come ho detto altre volte, ho un' attività pubblica che gestisco con qualche difficoltà.
Passerò queste feste a cambiare sede. Chi è al pubblico è sottopopsto ai capricci del pubblico. Già in passato ho ricevuto su questo forum consigli su come reagire nel caso di clienti indiscreti che ti fanno domande sulla vita privata. Consigli preziosi. Ho imparato anche a reagire di fronte a clienti che vogliono coinvolgerti in discorsi politici; ne ho parlato in una recente discussione sul referendum. Chi ha un' attività pubblica infatti non può schierarsi. Deve essere neutrale. Purtroppo sono sempre più frequenti i clienti che pretendono di estorcere la tua opinione. Ho imparato a fronteggiarli. Ma ci sono sempre situazioni inedite in peggioramento. Adesso, mi preoccupa il montante razzismo. Descrivo quello che mi è capitato; per chi ha tratti fobici non è facile infatti reagire sempre in modo ottimale. Entra da me una signora anziana che entrando si lamenta subito di un "vu cumpra" che ha incontrato fuori dalla porta e di cui io non mi ero nemmeno accorto da dentro. Mentre sceglie dei semplici bigliettini, continua a lamentarsi degli immigrati che "ormai sono dappertutto". Dopo aver pagato esclama: "E poi succede pure quello che è successo a Berlino". Ovviamente, io, se avessi dato via libera a quello che pensavo avrei detto: "Non c'entra niente. Non sono certo questi disgraziati a fare le stragi". Invece ho solo detto con tono di fastidio "E si, una cosa brutta per Natale". E lei : "E non vedo pure soluzione!" Io, non ho potuto fare a meno di ammiccare facendo però smorfie insofferenti e mi sono messo a risistemare i biglietti. Di mio avrei detto: "La soluzione l'ha indicata Papa Francesco" ma io fedele alla linea di non esprimermi in pubblico volevo stare zitto. Ma la signora ha continuato a insistere guardandomi. E io ho detto: "Non lo so, è una cosa che non compete a me". E lei è uscita stizzita dicendo "Ci compete perchè noi siamo le vittime". Ecco, sono sinceramente preoccupato, perchè le persone sono sempre più cariche di odio e allo stesso tempo sempre più invasive. Sembra che non accettino più nemmeno la neutralità e questo io lo vedo come un pericolo. Accanto alla nuova sede dove sarò tra poco verrà fatto forse un centro di accoglienza. Io vedo bene la cosa. Ma ho paura della gente razzista. Secondo voi, se ve la sentite di consigliarmi, come deve reagire un negoziante di fronte a discorsi di questo genere? |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
purtroppo si può fare poco, io lavoro ( ancora per poco ) in un call center inbound, e davvero ne sento spesso di frasi razziste.
Qui in emilia poi tristemente molti dicono cose assurde anche sui meridionali:mrgreen:. O a volte inseriscono insulti un pò per tutti in un unica frase, del tipo ( sentita l'altro giorno ): "guardi, c'era questa persona che non parlava italiano, aveva un accento strano, ma non dico meridionale, era proprio un extracomunitario!" Qui per politica aziendale bisogna essere sempre gentili anche se si viene insultati, figurati se offendono stranieri. Devi star zitta e "sorridere telefonicamente", che ai fornitori di energia importa nulla se a comprare son degli ignoranti e/o razzisti ( un buon 40% delle chiamate che ho ricevuto in questi mesi rientravano in queste categorie ). Quindi, se ti interessa vendere, poco si può fare, se non magari tergiversare e cambiare argomenti. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
basta dire il meno possibile
si lamenta di un "vu cumpra", non ha tutti i torti, perche' un po' invadenti e fastidiosi lo sono (e non lo dico da razzista e anche altri mendicanti/venditori possono esserlo) "ormai sono dappertutto" questa e' una verita' quindi fin qui io avrei solo annuito "E poi succede pure quello che è successo a Berlino" (ecco spiegata l'intolleranza della signora: la paura. una paura e divisione che viene fomentata dall'alto. e pure gli attentati. molto in alto. ma la signora ingenuamente non lo sa, vede solo che un tempo tutta questa violenza non c'era e a commetterla non raramente sono stranieri) anche a questa frase io avrei semplicemente alzato le spalle o detto un banale "speriamo di no" oppure se proprio volevi " guardi, sarebbe un discorso lungo, ma son sul lavoro e non posso esprimermi" o "sarebbe un discorso troppo lungo da affrontare ora" |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Avrei le tue stesse difficoltà.
Per fortuna lavoro con persone non razziste:i bambini |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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non sempre silenziosa). |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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io sono di Milano, ho abitato per anni in una zona non certo facile, e lì pure senza attentati isis, pure senza salvini e senza Le Pen, la paura legata all'immigrazione selvaggia c'era, giustificata da quello che succedeva tutti i giorni, nella realtà, nelle esperienze vissute. chiaro che la vecchietta è più facilmente impaurita e suggestionabile ed ovviamente per cultura maggiormente incline a scivolare nel razzismo, ma è troppo facile liquidare un problema che tocca la vita delle persone come una semplice questione di cultura o tolleranza in senso lato. comunque anche io faccio un lavoro a contatto con il pubblico, e mi capita di sentire cose che non condivido (politiche o altro, ad esempio contro la chiesa o religione o omofobia eccetera, le classiche sparate da bar) anche io non reagisco mai (sia che dicano cose che condivido, sia che sostengano assurdità), non entro in dispute e non prendo posizione, come è giusto fare nel momento in cui si sta svolgendo una funzione che riguarda altro |
Le potevi rispondere: 'più che altro vendono roba non di qualità, gli spacciatori italiani sono di un altro livello, lo dico per esperienza personale'.
Che palle 'sta gente che vuole condividere le proprie intolleranze generalizzanti contro i 'barbari'. E poi molti sono pure in continua contraddizione con le parole di chi sarebbe la loro guida religiosa. Però capisco che sul lavoro bisogna sopportare, ma qualche soddisfazione di liberare un po' la propria opinione uno quando può togliersela? |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Caro Aliquis,
Anche al di fuori dal settore pubblico, le lagnanze e le critiche danno fastidio. Chi si lagna per qualcosa, più spesso per qualcuno, non cambia la cosa che non gli piace e in compenso affligge l'interlocutore, che in realtà diventa il bersaglio del criticone. Ha bisogno di prendersela con qualcuno e questo è il poveretto che sta ad ascoltarlo. Tutto ciò premesso , esiste un mezzo d'elezione per congelare queste persone; basta dire: "c'è qualcosa in concreto che crede che io possa fare?" A questa domanda rispondono semplicemente "no..." e la piantano. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
io credo che dicano per dire, capita che facciano questi discorsi a ME per poi dirmi "e, ma mica tutti!"
e stà gente abbarbicata OVUNQUE a pedinare i vecchi per gli spicci ne ho fin sopra alle palle, che siano neri o bianchi non mi fa nè freddo nè caldo. Non è la povertà che porta ad essere molesti; argentini, filippini, rumeni, albanesi, slavi, ho visto un sacco di gente a terra e mai hanno provato a mettersi in un canto con il cappello in mano. E mi fa arrabbiare tantissimo l'idea che pensarlo ti trasformi in un razzista. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Io non sono del tuo mestiere.
In quei casi o starei zitto o direi la mia, non capisco perchè ricerchi un modo per reagire con il pubblico; o forse non ho capito la domanda. :pensando: Cosa cambia quello che dici ad un cliente, sempre se resti educato, alla fine? Sotto inteso il tralascio delle informazione sulla merce o servizio che commerci. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Pensieroso,
fa parte del mio carattere rimuginare sempre su tutto. Adelaide, il problema è che non si possono paragonare i vu cumpra con chi ha fatto la strage di Berlino. Queste stragi, a mio modo di vedere, difficilmente possono avvenire senza la complicità delle autorità stesse. In ogni caso, la guerra in Siria non ci sarebbe se l' Occidente non sostenesse sottobanco l'Isis. E di conseguenza nememno le stragi nello stesso Occidente. Se ci sono gli scippatori, sia italiani che stranieri, dipende dalla crescente disuguaglianza. E' il sistema che la crea. Ma questo non lo si vuole ammettere; si preferisce scagliarsi contro i poveri. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
anche a me danno fastidio i venditori insistenti, ma non è che sono delinquenti (una parte potrà avere un certo tipo di storia, nella maggior parte dei casi no), sono rompiscatole, spesso arroganti, si trovano in una condizione particolare che, a prescindere dalle origini (che non nego possano influenzare), porta ad agire in un certo modo. Gli italiani che si trovano nelle stesse condizioni non si comportano molto diversamente, forse fanno meno paura.
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Comunque che seguono fino alla macchina o che afferrino il braccio mi sembra che non me ne siano capitati (solo una volta la prima cosa, ma era italiano), ricordo però uno (straniero) che si fermò per diversi minuti a tentare di convincermi a comprare qualcosa e non riuscivo a liberarmi. Diciamo che di veramente assillanti ne ho trovati pochi sulla totalità di quelli incontrati (limitando il discorso agli stranieri), anche nella città da te prima citata (dove erano in un certo senso integrati), perciò sulla base della mia esperienza posso dire che sono scoccianti sì, ma solo a volte 'soffocanti' e quasi mai danno motivo di preoccupazione per eventuali aggressioni o insulti. Qualcuno ha il vizio di alzare la voce se non ti fermi. |
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Comunque a volte conviene andare avanti senza considerarli, altre volte invece non gradiscono l'essere ignorati (dipende dai soggetti e da come sono abituati nel posto dove stanno). In teoria dovrebbe bastare dire di no in modo tranquillo e senza mostrare tentennamenti, ma il soggetto con la giornata storta che già di suo non è tranquillo si rischia comunque di incontrarlo. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Vabbè dagli sempre ragione,io la penso come la vecchietta ma quando mi capita il cliente "clandestini lover"gli dico poverini,non è colpa loro e robe buoniste di quel tipo,alla fine che vuoi fare metterti a litigare coi clienti?in fondo sono loro che ci danno da mangiare:)
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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E di dare spago alla possibilità di ricreare i campi di sterminio.:( |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Gli stranieri sono i clienti più gentili che ho. E anche quelli che pagano meglio. |
Ma poi gli stranieri (quelli di cui la gente parla) non fanno mica tutti i venditori per strada... Un po' di realismo non guasterebbe
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Effettivamente, io devo dargli ragione, qualunque cosa dicano.
E' che non riesco sempre a controllarmi. Purtroppo dargli ragione significa farmi sentire "colpevole" come quelli che accettarono i campi di sterminio. E quindi poi ci rimugino sopra con sensi di colpa. Ma se non gli do ragione rimugino lo stesso per essermi danneggiato io. Tra l'altro sono in difficoltà e in fase di trasloco. Dove avrò il nuovo fondo vogliono fare un centro di accoglienza. Cosa faccio se qualcuno avesse la sciagurata idea di raccogliere le firme contro la cosa e venisse a chiedere la mia? E' un incubo....:o |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Beh però se si parla di comportamenti pericolosi da parte di quelli che una volta si definivano "vu' cumprà" credo siano abbastanza eccezioni (non per buonismo, ma per esperienza). Ce ne sono di insistenti, come i pakistani delle rose, ma...
Qualche maledizione borbottata mi era capitata 1/2 volte respingendo zingare... Un momento, sarà per quello che ho problemi irrisolti? Forse ora mi trasformo in Katherine J Junior 2 ("Sono stati gli zingari!") :ridacchiare: |
Beh sai quando, in riferimento ai fatti di Berlino, appuri che....
1) L'attentatore era un richiedente asilo tutelato e benvoluto proveniente da un paese dove di guerre non ce ne sono (Tunisia)... 2) È stato in carcere... 3) È stato raggiunto da diversi procedimenti di espulsioni in nazioni diverse ma gironzolava allegramente in territorio ellenico con tutte le possibilità di questo mondo... Capisci che, vista la tutela e le difese ad oltranza delle quali queste persone godono, diventa complicato non diffidare prescindendo dal fatto che hai ragione quando affermi che è colpa del sistema (questi favoritismi evidenti che porteranno al caos sociale in breve tempo sono voluti) ...Relativamente al fatto che gli stranieri pagano meglio sono pure d'accordo e andrà sempre peggio visto che la povertà italiana e la grettezza conseguente è, ignorata e banalizzata dai radical chic e da chi sta ancora bene, in perenne aumento... |
Poi per i Vu Cumpra in quanto tali in effetti si può parlare di "ignoranza"....Io ho sempre dato a loro qualcosa potendomelo permettere e non ho mai avuto alcun tipo di problema nei loro riguardi (a parte per quelli che mi chiedono il pizzo ripetutamente al parcheggio dell'ospedale...Quelli li odio)...Il problema è di delinquenza comune (furti, scippi, rapine) dove, dati alla mano del Sole 24 ore, la tendenza dello "straniero" specie irregolare è infinitamente più alta...Il tutto crea un clima di forte sospetto...
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Io vivo in un palazzo in cui a parte poche famiglie son tutti stranieri, principalmente arabi, mai avuto un problema. In autobus ieri accanto a me una signora parlava in russo/ucraino al telefono, quelle dietro di me in francese ( una coppia di africane ). Qui a bologna, mai avuto un problema con persone non italiane, identificarli tutti come scippatori o gente che da fastidio è un pò da ignoranti/razzisti. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Certi stranieri mi fanno paura essenzialmente perché stimolano il mio d. evitante: uno sconosciuto che mi rivolge la parola mi dà ansia, qualunque sia la sua nazionalità :scared:
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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sono stato negoziante per anni e lo dico a ragion veduta , va detto che la mia era una posizione particolare perchè coi clienti discutevo eccome! Senz amai dare a vedere veramente le mie idee che sono di destra diciamo così... Mentre io esercitavo in una zona popolare decisamente 'rossa' , però solo pochissimi avevano intuito e anzi si è verificato il caso che loro influenzassero me e io influenzassi loro , davanti al chiosco si formava un capannello e si discuteva animatamente mi impedivano un po' il lavoro ma era bello :mrgreen: nono ho mai detto come votavo, ma in effetti a quiei tempi ero 'schierato' col centro-sx cioè ero dalla stessa loro parte, anche se ideologicamente mi considero un 'destro' beh tutta questa pappardella per dire : no coi clienti mai discutere di 'politica' e tanto-meno di razzismo , dare sempre loro ragione, annuire colla testa ..mi raccomando aliquis che si perdono i clienti sennò :sisi: |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Che poi siano gli stranieri che fanno i scippi, per chi l'ha nominati, è anche normale considerando quel che ho detto. Non tutti sono capaci a vendere per strada, perciò magari arrivano qua nella speranza di trovare qualche lavoro, perché per chi non sa, nei paesi poveri c'è l pensiero che qui si faccia una montagna di soldi, magari fosse vero :ridacchiare:, perciò arrivano a fare quel che fanno per la vergogna di tornare al loro paese e far sapere agli familiari che hanno fallito ecc. E a differenza degli italiani, che seppur magari stanno male, alla fine se ne stanno a casa dei genitori, al calduccio, magari con una tazza d tè in mano, a lamentarsi quanto stanno male (non tutti eh). Diciamo che se si dovessero pesare le due cose c'è una bella differenza. Comunque tutto questo non li giustifica lo stesso, però spiega magari perché gli stranieri sono più inclini a fare quel che fanno. Comunque quando dici che gli stranieri pagano meglio è verissimo, ormai secoli fa, ho lavorato per un breve periodo come cameriere, e le uniche mance che sono arrivate, alcune anche belle corpose :o, erano provenienti dagli stranieri, turisti ma anche quelli che abitano qua nella mia zona. Ovviamente dai paesi dove si sta bene. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Anche questa è politica, se sai gestire provocazioni politiche, perché queste no?
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Sbagliato?:interrogativo: |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
E' normale che una vecchietta si senta minacciata dalla massiccia presenza di stranieri, visto che di crimini ai loro danni ne commettono alla grande; non è razzismo questo è la normale preoccupazione di un soggetto che sarebbe inerme di fronte a un qualsiasi atto di sopraffazione, e che percepisce chiaramente il disinteresse delle amministrazioni rispetto alla sua sicurezza.
Impara a non qualificare frettolosamente le persone che hai di fronte e vedrai che virai meglio la quotidianità del tuo lavoro. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Poi gli anziani, non per colpa loro, sono più suscettibili agli slogan dementi della lega |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Eh si che loro meglio dei giovani, conoscono da vicino i fenomeni migratori degli italiani
Memoria corta... |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Aliquis, non c'entra il razzismo! Non bisogna sentirsi sollecitati da una critica, occorre non tentare di darsi una risposta.
Ci saranno altri giudizi che ti daranno fastidio. Il punto è che quelli che criticano e giudicano danno sempre fastidio, quale che sia il loro bersaglio. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Questa discussione mi è stata comunque utile. Ho impararto, o meglio reimparato. Solo, vorrei ricominciare. Un nuovo inizio. Questo mondo è contro i nuovi inizi; si mette di traverso. Anche il logoramento che mi ha procurato rientra in ciò. Ma io voglio farlo. Quando si dice la volontà.....in un altro thread ho detto che non esiste. Ma tutto è realtivo. Ovviamente non dipende tutto da me. Ma per quello che dipende da me, errori a parte, io voglio farlo. |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
Credo che si impari a stare al pubblico aliquis , io quando ho iniziato non avevo esperienza e credevo che i problemi fossero la relazione con al gente (ero e sono un timido)
e invece mi sbagliavo i problemi sono stati sempre con la gestione del lavoro e cioè quello che non si vede al pubblico , i rapporti coi clienti sono stati meravigliosi a dire poco , prob merito anche di loro :) le persone vanno capite bisogna andare incontro alle loro esigenze ed essere gentili, sembra una sciocchezza ma molti commercianti da noi non sono affatto così, ci sono state persone che hanno pianto quando sono andato via e mi hanno rimpianto per anni , non sto esagerando affatto... magari qualcuno avrà tirato pure un sospiro di sollievo :D |
Re: Chi lavora al pubblico.....e il razzismo.
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Si, i problemi mi sono nati da un' altra direzione. |
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