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Uno spazio per noi bipolari
In forum, i nostri interventi, i nostri disagi, i nostri problemi sono sempre mescolati con altri disturbi. Ma abbiamo situazioni ed esigenze specifiche. Ne possiamo parlare.
Io apro con un problema specifico: la tendenza a drammatizzare subito e intensamente. Spesso alla base non c'è fondamento, ma solo un sospetto, oppure qualcosa c'è, ma la reazione emotiva e ansiosa è sproporzionata rispetto al fatto accaduto. E' un tratto caratteristico, che si manifesta anche quando abbiamo un'adeguata copertura farmacologica. Cioè non è il farmaco che non funziona, ma é una nostra dinamica. Si può attenuare questa tendenza all'estremo? |
Re: Uno spazio per noi bipolari
Dimenticavano l'allarmismo...:o
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Re: Uno spazio per noi bipolari
Quello che hai scritto non centra nulla col bipolarismo. Sono problematiche presenti in vari disturbi
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Re: Uno spazio per noi bipolari
Caro Black moon,
Me lo ha spiegato il mio psichiatra. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
Un aspetto che conosco e vedo in altri colleghi bipolari, è l'essere "puntato", che è un mio modo di dire per definire l'essere incalzante. La parola mi viene dalla guida dell'auto, quando stiamo sempre attaccati a quello davanti.
Il bipolare è reattivo e reagisce anche in tempi stretti. E' un marcatore a uomo. Quando è troppo, rischia una lite. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
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Hai avuto episodi maniacali??
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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Io aspetto che il mio interlocutore abbia veramente finito di dire tutto, poi magari faccio una pausa , prima di rispondere. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
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Ma attenzione! Se la copertura farmacologica evita gli episodi maggiori, la microconflittualità quotidiana presenta delle insidie, perché non dai fuori di matto, ma puoi rischiare liti o rotture. Il farmaco copre bene, ma lo stress dobbiamo controllarlo noi, perché lo stress acuisce i sintomi tipici della malattia. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
Posso chiedere, come si fa a capire di essere bipolari? quali sono i sintomi?
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Almeno così so.. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
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Re: Uno spazio per noi bipolari
Scusa superpippo, ma quelle sono caratteristiche che nn sono tipiche del paziente bipolare. L'impulsività e l'aggressività sono presenti anche in certi disturbi della personalità
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Re: Uno spazio per noi bipolari
Perché io credo che ci sia qualcosa che non va in me, non so se sono border o bipolare, comunque sono molto tragica e impulsiva. E divento pericolosa a volte, a volte son depressa
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Re: Uno spazio per noi bipolari
Posto questo video che a mio parere è il più esplicativo,anche per capirne i vari tipi.
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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Re: Uno spazio per noi bipolari
A quanto pare rientro nel club, anche se in versione ridotta (disturbo ciclotimico).
Ho cercato di riconoscermi nel tuo post ma ne ho avuta difficoltà. Forse deriva da due fattori, in primis la relativa minor gravità del mio disturbo, in secundis il fatto che a 33 anni sto imparando grossomodo a gestirlo: so in che fase sono e prendo accorgimenti per compensare. La difficoltà sostanziale è nel rendersi conto che lo stato in cui si sta vivendo è condizionato (in positivo o negativo) dal proprio disturbo, e quindi va relativizzato. E' molto facile lasciarsi corteggiare dall'ipomaniacalità in una fase up, perché dopo che sei stato afflitto e depresso per molto tempo, quando ti arriva una botta di energia il desiderio più istintivo è quella di sfruttarla per stare bene subito. Non si pensa a fare quelle cose fastidiose e seccanti che si sono rimandate nella fase down, e che potrebbero consentire di rendere la vita più equilibrata. Ultimamente ci sto lavorando su, è faticoso ma memore del ricordo dell'ultimo periodo depressivo so che non ho scelta. Quando ho energia devo sfruttarla costruttivamente per garantire il disbrigo di tutte le mie necessità, compreso "far scorta per l'inverno" di un imminente calo umorale. Quindi non lasciarmi arretrati, impegni o altro che mi renderebbero il down ancora più difficile da sopportare. Il nemico più temibile in questo caso è l'imprevisto. La situazione che devi gestire subito senza poterla pianificare, e che se ti prende durante il periodo più difficile manda in crisi. Ma spesso lo fa anche se prende in un momento di buona. Chi vive in questo modo porta con sé un costante bagaglio di sofferenze dal quale vorrebbe potersi affrancare, e ogniqualvolta gli viene posta un'incombenza aggiuntiva che gli impedisce di sfruttare le energie della fase up, spesso la rifiuta, la vive come una violenza del destino. E' difficile disciplinarsi con un disturbo simile. Però, penso che imparando a farlo si possano anche sfruttare risorse di cui molte persone equilibrate non dispongono: non sentire il peso del sonno, avere una resistenza fisica molto maggiore della media a parità di forma fisica, creatività e capacità logicoinferenziali molto più vivaci, avere un coraggio spesso invidiato anche dai cosiddetti "normali". Penso che a quelli come noi manchino soprattutto gli esempi positivi da emulare, in quanto la maggior parte delle persone di relativo successo che ci circondano nella vita di tutti i giorni sono molto inquadrati e stabili (gente che ha fatto carriera, per esempio). Trovare esempi di successo con queste discontinuità umorali è più complesso, però penso che possa essere una risorsa aggiuntiva per capire come fanno quelli come noi ad ottenere una vita piena e soddisfacente senza bruciarsi tutte le energie aggiuntive in attività di poco conto e che rendono poi le fasi down più dolorose di quanto già non siano. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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Ho appena ritirato gli esiti dell'esame sulla valproatemia, risulta un valore di 21 contro un range terapeutico tra 50 e 100. Tuttavia quando ho assunto dose piena di depakin mi sono trovato totalmente devastato. Questo mi porta a pensare che non esistano cause organiche (come ad esempio anomalie nei recettori sinaptici) a spiegare il mio problema, ma più probabilmente una serie di abitudini (anche mentali) disfuzionali che autorafforzano le normali fluttuazioni umorali fino al parossismo. |
Il disturbo bipolare si può gestire solo coi farmaci, da non confondere con la ciclotimia che è osa ben diversa..
Mi sono confrontato con persone realmente affette da tale disturbo qualche tempo fa, conducono una vita assolutamente normale ma è indispendabile la copertura farmacologica... Quindi non facciamo confusione.. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
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La depressione è ovviamente l'opposto. Se vi sono lunghe fasi maniacali, dopo tanto spreco di energie, lo sbocco è la depressione. Prevenire la mania, previene dunque la depressione. Ma capire di essere in mania , è difficile. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
Considerando che il disturbo bipolare si controlla con i farmaci e quest ' ultimi li dà lo psichiatra, se uno ha un dubbio vada da uno psichiatra. Il CSM è accesso libero e il ticket è irrisorio e se hai effettivamente un disturbo, non paghi nulla.
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Re: Uno spazio per noi bipolari
Quanti medici comunque su questo forum!
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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La gravità non è data tanto dal grado di depressione e/o mania a cui si giunge nelle varie fasi, ma dalla risposta alla terapia. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
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Una ciclotimia protratta nel tempo può anche sfociare in disturbo bipolare vero e proprio, a detta degli esperti.. Uno mi raccontava che una volta in piena notte si è alzato e si è messo a pattinare l'intera notte per le strade d8 Milano.. La moglie ha dovuto chiedere rinforzi per andarlo a prelevare.. Ecco la mania! Il delirio di onnipotenza che contraddistingue questo disturbo dalla semplice ciclotimia. Ovviamente anche quando vai sotto ci vai di brutto. È una cosa che va gestita insomma adeguatamente... però dopo si conduce una vita normale.. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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Altrimenti, mi domando cosa posti a fare. Come se non lo sapessimo che i farmaci vanno prescritti... |
110 e lode?
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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Per avere un'idea chiara: se la depressione toglie le energie e la voglia di fare, la mania fa l'opposto. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
Avete scritto cose che corrispondono alle mie conoscenze ed esperienze.
La ciclotimia: non si riferisce solo ad alti/bassi, ma anche alla rapidità dei cambiamenti, che possono essere più o meno rapidi. Quindi il bipolare ha una sua ciclotimia. Ricordo i tipi di umore: - distimico o distonico (depresso) - eutimico, normotimico o tonico (normale) - ipertimico o ipertonico (maniacale) - ciclotimico (alternato) |
Re: Uno spazio per noi bipolari
LA MALATTIA DEL LIVELLO ENERGETICO PSICHICO.
Negli anni sono arrivato a questa definizione sintetica del DB, che mi serve a prevenire o limitare i danni. Mi spiego: quando aumentano gli impegni e lo stress, l'energia disponibile, anziché diminuire, aumenta e il bipolare s'impegna ancor più. Ma crea altra energia, non sa stare fermo sul divano a leggere una rivista. Non sente la fatica e diventa infaticabile. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
Comunque è molto difficile diagnosticare un disturbo non è raro che i medici sbagliano o fanno diagnosi incomplete, cioè non danno importanza anche a disturbi sottostanti.
Si può confondere un disturbo bipolare grave con la schizofrenia o con altre forme perché in ambedue la malattia presenta sintomi simili. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
Non credo di essere bipolare, sono piu border ma non mi hanno mai fatto una diagnosi seria, solo dato un sacco.di farmaci
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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Re: Uno spazio per noi bipolari
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L'energia nel mio caso non aumenta con lo stress, non sono ancora riuscito a individuare cosa produce i boost di preciso, ma è evidente che esiste una retroazione positiva, laddove dovrebbe essere negativa. Nel mio caso credo che dipenda dal mio bisogno di ricevere gratificazioni immediate e dall'incapacità di reggere frustrazione e attesa necessarie al soddisfacimento di un bisogno. Quindi, se durante la fase down sono a secco di energie, un po' riposandomi, un po' accumulando mano a mano rabbia per la mia condizione, ad un certo punto riesco a trovare energia per fare qualcosa. Vista l'infelicità passata mi rivolgo per lo più ad attività che mi portino benessere immediato; questo crea una sorta di "dipendenza" dalla gratificazione e mi rende difficoltoso rivolgere le mie energie in attività che mi scoccia fare, ma che produrrebbero maggior equilibrio (ad esempio doveri lavorativi o di casa). Così si accumulano i doveri, e nel mentre diventa sempre più difficile trovare un senso di gratificazione istantanea in attività come fantasticherie, progetti grandiosi, consumo sfrenato di media. Finché la montagna di doveri accumulata non diventa tanto ingombrante da causarmi più stress di quanto le microgratificazioni, via via sempre più inefficienti, riescono a compensare. E questo innesca la fase down. L'ultima volta che ho avuto un up, a inizio mese, ho cercato di focalizzare le mie energie sullo smaltire i doveri pregressi, prima di dedicarmi al mio piacere, e questo ha fatto sì che finita la stessa non piombassi in un vero down. Adesso l'umore non è al top ma non mi sento neanche privato di ogni speranza. È molto importante con disturbi simili sviluppare una forte autoconsapevolezza, in modo da poter correggere in corso di sviluppo certi comportamenti che accentuano l'altalena delle emozioni. Poi in alcuni casi i farmaci diventano necessari vita natural durante, mentre in altri servono solo per un periodo limitato a supporto della terapia. |
Re: Uno spazio per noi bipolari
Spessissimo le definizioni dei disturbi mentali sono vaghe: la psicodiagnostica è più un arte che una scienza.
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