![]() |
Ce l'ho fatta...
... Titolo cazzone, intendevo ce l'ho fatta a raggiungere il punto più basso di tutti.
Ebbene sì. Ho perso definitivamente anche quel barlume di orgoglio che avevo, quel briciolo di normalità apparente. Ho raggiunto un livello di insicurezza e disistima che non credevo possibile in natura, specie a 31 anni. Le cose dovrebbero migliorare nel tempo, fai esperienze belle e brutte, ti fortifichi. Gli esseri umani funzionano così, salvo traumi particolari, ecc. ecc. ecc. Avevo perlomeno un pò di sicurezza sulla professione ma negli ultimi anni è scemata, e ho vissuto parecchi giorni bui col nuovo lavoro. Le donne? Ve lo spiego per converso. Ci sono bambini che nascono con la palla attaccata al piede. Diventano giocatori. Poi allenatori. Poi magari commentatori. Il calcio è nella loro natura, non riesci a immaginarli staccati da quella cazzo di palla. La cosa vale con me per le donne. Non a caso, su sei colleghi sono l'unico che si è semplicemente limitato a scaricare Tinder e mettere una cinquantina di like, senza match. Oddio, avevo attaccato bottone con due in un locale ma poi siamo andati via. Meglio, non avrei saputo cos'altro dire. Prima uscita in discoteca mi sono esibito in uno spettacolo indecoroso di vomito e bestemmie. Gli altri si danno un gran da fare, pure il mio coinquilino, un tipo tranquillo, che stasera è uscito con una collega per giunta fidanzata. Ecco, le donne non ci sono. Non esistono. "Non è per te" Sono fuori dai giochi. Non fanno parte della mia vita. Non sono contemplate. .... "Perché?" "Perché sì. Punto" Arrivo a chiedermi perché dovrei provarci. Sono talmente demoralizzato dal mio prodotto che ... non mi viene... E' come "truccare" una vecchia Panda di terza mano, pericolante, e pretendere di godere dell'"effetto "Lamborghini". Una cosa tremenda. Eppure è da tempo che studio le dinamiche sociali, la seduzione, la sessualità. Fammi vedere l'inizio di un'interazione e ti dico come andrà a finire. Leggo "testo" e "sottotesto" con una precisione assurda, quasi maniacale. Saprei dare consigli ai colleghi che si danno da fare, otterrebbero molto di più. E sarebbe ancora più umiliante. Rileggendo vecchie discussioni flirtarole in una vecchia chat mi chiedo dove cazzo sia finita quella persona. Sono morto. E anche allora ero "costruito", un castello di sabbia pronto a franare. La mia carriera è andata a puttane. Non so sinceramente cosa farò, non credo che strutturerò qualcosa, non diventerò quel leader su cui avrei tante cose da dire. Ho perso il controllo di tutto, mi è sfuggito tutto dalle mani. Non ho più nulla che abbia quel retrogusto di concretezza. Non aggredisco più, non rincorro più. Scarico giga di video che mi ispirino ad aggredire e rincorrere. Poi non li guardo, o anche se li guardo non succede una fava. Ho perso credibilità, innanzitutto verso me stesso. Non ci casco più... Il cimitero del "non fatto" sta tracimando. E' allucinante questa cosa, da perderci il sonno. Non sopporto il no, evito i conflitti, sono distaccato, remissivo, spesso compiacente. So che c'è altro dentro di me, so che se mi togliessi quella sorta di "paura" di dosso, se mi imponessi, cambierebbero molte cose, drasticamente. O magari no... ma che ne so... Intanto non lo faccio, ho questa sorta di paura, di stato negativo, depressivo, che mi limita. Non voglio responsabilità di niente e di nessuno, mi isolo, sono trasparente in mezzo alla folla... Ho una genetica del cazzo, sono anche peggiorato a livello estetico. Avrei voluto essere come il whisky. Sto c...o invece. Se l'avessi saputo, sarei stato più audace quando ero messo un pò meglio. Mi trascuro fisicamente, la mia camera sembra quella di uno scappato di casa, barba sfatta, capelli da tagliare, roba da lavare... Arrivo a casa, mi bevo le mie birre, ascolto musica che mi fa evadere (mi immagino sempre dietro quella cazzo di console a cui non arriverò mai) raggiungo quel lieve stato di ebrezza e ricomincia così. Week end fuori, parvenza di umanità. Non scrivo più articoli, non progetto più nulla, passo di giorno in giorno vestito d'inconsistenza, miserabile dentro e fuori. Perso... Ho visto dei video in spagnolo (in italiano non c'è un c...o) sulla distimia. Che centri qualcosa? La mia nonna materna e mia madre avevano problemi di depressione (a dire il vero anche tutti gli zii di parte materna). Nel mio caso, forti crisi depressive da perdere la capoccia non ce le ho avute, ma è come se ci fosse una sorta di cappa limitante cronica, con attimi di recrudescenza. E da lì partono mille sciagure. O sono le mille sciagure che creano questa cappa. Boh... Avessi quell'orgoglio che mi fa pensare "Ah sì? Vi faccio vedere io di cosa sono capace"... Se ce l'avessi non diventerei il nuovo padrone del mondo di sicuro, ma qualche soddisfazione me la prenderei, avrei più spessore (reale e percepito). Invece, assisto al peggio che avanza, inerme. Conservando ambizioni che sembrano sempre più stucchevoli, risibili, inafferrabili. Quella famosa vocina che ti dice "Ma cosa vuoi fare... Ma dove vuoi andare..." comincia a essere sempre più frequente. Con la paura di essere davvero una persona di serie B zona retrocessione... Della serie... "filosofo, il vuoto in cui vivi è giusto, è tutto ciò che c'è per te.. Non è sbagliata l'insicurezza che provi.. sei meno degli altri, fattene una ragione". Che senso ha andare avanti così? Che senso ha prolungare questa sofferenza? Che senso ha convivere per anni e anni con l'idea del suicidio... e non concretizzarla? Scusate lo sfogo... Ora sì che proverei a farmi "aiutare", ma, vita matrigna, appena son pronto... non sono più in Italia. Magari poi è questione di karma... un karma disastroso.. Chissà che cazzo ho fatto "prima"... di brutti scherzi dalla vita ne ho presi abbastanza... :miodio: Tristezza... |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
Di te avevo letto dei post e mi sembra di ricordare che fai un lavoro di responsabilità ed hai vissuto in vari paesi.. già solo questo mi farebbe pensare ad una notevole sicurezza in te stesso, ad una palese voglia di metterti in gioco... ma evidentemente questo non basta, il tutto deve arrivare sempre da dentro, ciò che arriva da fuori è aleatorio instabile. |
Re: Ce l'ho fatta...
In pratica hai descritto il mio stato d'animo nell'ultimo periodo.
Continuare a provare, fare esperienze, trovare dentro di se la motivazione impiegando quasi la totalità delle forze per riuscire ad essere più sicuro, ripetersi continuamente che in realtà non c'é niente di che aver paura. Per poi essere investiti come da un treno, che butta giù quelle piccole convinzioni che stavi costruendo, mettendoti di fronte all'evidenza di un nulla di fatto. Il doversi arrendere sembra l'unica soluzione possibile: arrendersi ad un'esistenza di sofferenza o farla finita. Ma mi sono ripromesso di non arrendermi mai, di continuare a provare anche al costo di finire con l'impazzire. Non ci sto questa non é una vita. Meglio pazzo inconsapevole, che una vita vissuta da spettatore, incapace di essere come vorrei essere. Scusate per lo sfogo sullo sfogo. |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
Ho vissuto momenti più rampanti, ma c'erano comunque disfunzionalità (es. molto bene sul lavoro ma non avevo amici e a quella povera crista che stava con me gliene ho fatte passare di tutti i colori, poco curato a livello estetico, ecc.) Sinceramente dopo millemila pipponi sul coaching, libri su libri in cui ho imparato mille competenze che non ho quasi MAI usato... non so se riesco a uscirne così... ma vorrei uscirne, lo vorrei davvero... Sarebbe un lusso se scoprissi che c'è qualcosa di "meccanico" che non funziona, e poterlo risolvere con i farmaci. La considero una sconfitta, ma ... alternative? Gli anni passano, sto consumando vita ogni giorno, in modo vergognoso. Farò il seduttore a 60 anni? Aprirò la partita iva a 75? Non so neanche se passerò la notte.. e figurati se invecchio. Capisci cosa intendo? Sprecare il tempo è una forma di suicidio, la più subdola |
Quote:
Continuo a pretendere il meglio.. su quali basi poi, questo è tutto chiarire.. "I morti" non hanno ambizioni.. non lo sei tu e , nonostante tutto, non lo sono neanche io.. E questa è già una buona notizia..👍 |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
Tu provi orgoglio? Provi desiderio di rivincita? Hai "fame"? E' quando perdi queste cose che tutto si tinge di nero. Secondo me non bisogna illudersi circa la fantomatica luce in fondo al tunnel.. Pure io la vedevo, prima. Ma è la tua agenda quotidiana che ti dice se stai cambiando o meno. E' ciò che fai in ogni apparentemente insignificante giornata. Le magie accadono al vicino di casa, quello stronzo, quello che tiene la musica alta la domenica mattina alle 7 e si porta a casa ogni sera una modella diversa. Speri, passa il tempo... e arrivano gli antipatici momenti della verità in cui scopri che stai girando in tondo. E stare fermi oggi significa retrocedere. Questa è un pò più autobiografica, non non ti conosco, e tu magari davvero ne stai uscendo. Me lo auguro. |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
Ti rimando ad Epicuro: Quando ci sono io la morte non c'è, quando c'è la morte non ci sono io. L'ambizione non necessita di basi. Nessuno stabilisce a quanta ambizione tu hai diritto. E' un afflato squisitamente personale, quindi stai più che sereno! :) |
Re: Ce l'ho fatta...
secondo me sei troppo negativo, a livello sociale sarà come hai descritto tu, ma solo leggendo le righe che hai scritto in questo tread si vede che sei una persona veramente colta, con un intelligenza molto alta e probabilmente con delle conoscenze veramente sopra la media, sai scrivere divinamente e sai citare filosofi (cosa veramente difficile).
è giusto capire i propri limiti e magari rassegnarti come stai facendo tu adesso, ma non su tutto, prova a usare le tue qualità (sicuramente ce ne saranno anche molte altre) in modo costruttivo; magari non otterrai i risultati a cui punti ora, ma indubbiamente se provi a usare i tuoi punti di forza per fare qualcosa aumenterai la tua autostima e la determinazione (non quella che hai nei momenti in cui pensi a cosa vorresti fare ma quella che hai mentre fai certe cose) e be magari così in futuro (magari non troppo lontano) riuscirai a metterti in gioco sul serio il che comporta anche curarsi e molte altre cose.... |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
|
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
Non mi entusiasma ciò che mi consigli... E' realistico. E' ragionevole. Consigli da miglioramento lineare... Io cerco quello esponenziale. Non andrò da nessuna parte, vincerai tu. |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
Mi reincarnerò spaventapasseri di terza mano in un paese sottosviluppato :D |
Re: Ce l'ho fatta...
Grazie a chi ha risposto, di cuore :)
|
Re: Ce l'ho fatta...
"Nel mio caso, forti crisi depressive da perdere la capoccia non ce le ho avute, ma è come se ci fosse una sorta di cappa limitante cronica"
Sai quale è la cosa peggiore? È che sia tanto invalidante, quanto difficile da spiegarsi e spiegare. È un nemico che non ha forma, personalmente ancora non ho capito cosa dovrei fronteggiare e come. E poi vallo a spiegare. È mille volte più complicato condurre attività ed ottenere risultati, ma gli altri non possono comprenderlo, non capiscono che il nostro 6, equivale ad un 9 altrui, e che ogni volta che raggiungiamo solo un 4, non è per mancanza di impegno. Hai ragione filosofo, è stancante, inconcludente e frustrante vivere così. Ma diamine, al sorteggio per la spartizione delle sfighe, poteva andar peggio. Io penso una cosa, se riuscissimo godere di autentica soddisfazione ogni volta che raggiungiamo un 6, allora saremmo prossimi ad una esistenza felice. Non è un obiettivo impossibile. Per cui cortesemente, elimini la parola che inizia con la S, dal suo vocabolario. |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
Ragiona... qualcuno ha deciso che dobbiamo nascere... Perché per egoismo altrui (è egoismo camuffato da altruismo) dobbiamo vivere in questo delirio? E' una cosa inaccettabile... Almeno, io non ce la faccio. Provato X, non funziona Provato Y, non funziona Provato Z, non funziona Ci sarà qualcosa che funziona... Io non riesco ad accettare il fatto di trascinarmi così a vita (quel che mi resta, polmoni e fegato permettendo) |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
|
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
Ovviamente il concetto di 6 è soggettivo e metaforico ma. .. credimi, staresti male come ora, anche se domani raggiungessi 10 in ogni ambito della tua vita. Stiamo giocando con regole scritte da altri, e se ti guardi bene allo specchio vedi che non sei tu che giochi, ma sei una pedina mossa da te stesso, ma non il tuo io autentico , un io artificiale che altri hanno voluto. Perché non ti basta un sereno 6? Fermati, prenditi una pausa dalle nevrosi, e inizia a porti le domande importanti.. |
Re: Ce l'ho fatta...
Forse perchè mi riguarda da vicino ma questa mi sembra tra le discussioni più interessanti degli ultimi tempi.
Il problema non è raggiungere il 6 o il 9, il problema è che la sicurezza in se stessi dovrebbe essere slegata dal risultato. A volte mi capita di discorrere con persone che nonostante ripetuti "fallimenti" continuano a parlare (e si vede che ci credono davvero) come se avessero raggiunto chissà quali obiettivi e io penso "..ma come cacchio fa questo a essere così convinto di quello che dice?" Da questo deduco che la loro autostima non dipende dai feedback ma viene da dentro, a prescindere dal buon fine dei loro propositi. Quello che noto di queste persone è che quando "falliscono" danno la colpa agli altri, al caso, al destino, a dio, al diavolo... A me invece la vocina sa sempre cosa dirmi per farmi sentire in colpa. |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
|
Re: Ce l'ho fatta...
E quelli che tendono a non incolpare nessuno e se ne fanno semplicemente una ragione perché non c'è via di scampo nonostante tutto? Cosa sono, depressi fatalisti?
|
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
|
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
dici che sono consigli da miglioramento lineare, si è vero lo sono, ma applicali tutti, applica anche tutti gli altri "lineari" che ti vengono forniti e che reputi validi forniti da ogni fonte e alla fine avrai un miglioramento esponenziale |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
|
Re: Ce l'ho fatta...
Amico mio, hai degli alti e bassi mostruosi.
Tu sai bene quanto ti capisco. Evidentemente stai facendo qualcosa che non va; ovvero stai non facendo qualcosa che andrebbe, se lo facessi. Questi picchi di euforia che tu ben conosci sono il rovescio della medaglia di certi stati di scoramento totale. E ti racconto perché. Perché a differenza di tante altre persone che sono sempre state male nel corso della vita, noi sappiamo cosa significa sentirci al 100%. Il ricordo di questa sensazione è sempre vivido e ci proietta a cercarla di continuo. Allora che facciamo? Continuiamo ad applicare sempre le stesse soluzioni sbagliate, nella speranza di ritornare in fase up. Poi succede, e guarda un po', non cambia quasi niente. Certo, siamo più felici. Più spacconi, più entusiasti. Abbiamo un sacco di energia.... ma come la sprechiamo!!! Ora, è vero che tra non concludere un cazzo ed essere tristi e non concludere un cazzo e stare bene, è pur meglio la seconda; ma l'optimum sarebbe star bene e concludere qualcosa. È quello che ci manca. Il mio consiglio? Abbandona TUTTA la teoria. Ne hai fin troppa. Anziché continuare a sviluppare le competenze che hai già, potenzia quelle che invece ti mancano. Istintività, leggerezza, cazzoneria. Metti la tua ambizione ipertrofica in un cassetto, e inizia a vivere più alla giornata. Alla cazzomenefrega. Perché a furia di sviluppare certe capacità trascurando totalmente quelle che invece ti mancano (e che non riesci a sviluppare perché ti costringono a metterti in discussione, cosa difficilissima per un dnp, fidati che lo so), sei sbilanciato come una bicicletta con le ruote quadrate. Poi ovvio che non riesci a muoverti. Dai, so che puoi fare molto meglio. |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
Si, mi trovo d'accordo con quanto scrivi e credo tu gli abbia dato un valido consiglio. |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
Quote:
E' una cosa che si è già detta mille volte su questo forum, ma è difficile da applicare, quindi repetita juvant. Non dobbiamo guardare come esempi positivi persone che sono totalmente avulse dalla sensazione di fallimento nonostante ne compiano di continui. Perché non è salutare neanche quello. E' vero che possiamo ricavare delle energie dall'interno, ma il tutto avviene entro certi limiti. Il solipsismo totale non conduce a niente. Noi ci rifacciamo a un'interazione con l'esterno per determinare noi stessi, le nostre azioni, i nostri comportamenti, le nostre ambizioni, e anche le nostre emozioni. La difficoltà è riconoscere un fallimento sul piano razionale, senza tuttavia che intacchi il piano emotivo. Un conto è dire "ho fallito", un altro è dire "sono un fallito". Nel primo caso, si può analizzare la questione sul piano pratico e decidere una strategia differente. Nel secondo caso, il giudizio su noi stessi è tranchant e irrevocabile. Il segreto, secondo me, sta nell'imparare a gioire del successo di un tentativo. Se si contabilizza internamente il fallimento come un tentativo, e si dà a questo un valore positivo, l'emozione negativa del fallimento viene smorzata dalla soddisfazione di averci per lo meno tentato. L'errore in cui incappiamo in tanti è invece farci condizionare così tanto dalle emozioni da perdere di vista un'analisi razionale, e quindi continuare a fare gli stessi errori, salvo poi ritrovarci con l'umore a terra, inebetiti dal triste rapporto sforzi/risultati. |
Re: Ce l'ho fatta...
Quote:
tra le cose che ho notato in gruppo è che... tutti hanno miliardi di cose da dire... cazzate, o a volte cose più impegnate. Tra i miei colleghi, molti hanno fatto tante esperienze interessanti, viaggi, lavori, svaghi, ecc. A me invece spesso non esce nulla.. Mi è capitato almeno tre volte che mi abbiamo detto "XXX esprimiti". Boh, non ho voglia di esprimermi, non mi viene, che ne so.... Mi piace ascoltare, nell'ottica di imparare qualcosa, di analizzare la loro comunicazione, le dinamiche di gruppo, ecc. ecc. Qualche volta ho pure registrato.. Ma non ho tempo per riascoltare. Sto studiando come vivere... Non so spiegarti. E' una cosa brutta. Mi sento diverso, estraneo, focalizzato nel mio mondo dove ho perso l'interesse verso l'esterno. Non era così anni fa.. Ma lo è diventato. La cosa triste è che sono arrivato al punto che vorrei una sorta di script (magari lo script ideale) per ogni cosa. Almeno per prendere spunto. Tutti gli studi sui Pick Up Artist.. boh.. dovessi uscire con una non saprei da dove cominciare, è passato troppo tempo dalle ultime esperienze. Eppure le logiche mi sono chiarissime. Penso che farei qualche soldino facendo il love coach. Perché i miei clienti avrebbero delle basi che io non ho. Saprebbero come fare, io no. Darei indicazioni di massima, sulle logiche che stanno a monte. E' paradossale questa cosa. Non ho esperienza, non so come dirti.. E' una realtà distante... non mi appartiene, non è per me... Non credo di essere mai stato al 100% cmq, credo che al 100% farei cose davvero interessanti. Sono stato al 70 e ho creduto di essere a 80. E poi altra cosa particolare... Sono cosciente delle "tentate soluzioni", ma... non riesco ad andare oltre. Mi manca la "benzina", la sensazione del "se lo faccio può funzionare". Non me ne frega più niente di nulla.. La nota di colore è che intercetto ogni 666 che mi passa sotto gli occhi, sopra gli occhi, dietro agli occhi... Tremenda sta cosa... :D Di recente ho visto questo spezzone dell'avvocato del Diavolo, ha toccato qualche corda... Ma non basta a farmi fare il salto nel vuoto Lo guardi, chi si sente insignificante |
Re: Ce l'ho fatta...
Ti ricordi quel corso di pickup che dovevi fare, e poi t'ha preso strizza e l'hai annullato?
È rappresentativo del tuo attuale modo di processare le scelte. Senti il bisogno di aver il pieno controllo, ed è per questo che accumuli saperi su saperi, nella speranza di trovare una qualche forma di pace. Ma invece, ogni libro che leggi, ogni webinar che ascolti, ogni tentativo di prepararti proattivamente finisce per svantaggiarti. Questo si nota meno in ambiti dove tutto sommato puoi dire la tua, come nel lavoro. Ti svantaggia ma relativamente. È nel sociale e nelle relazioni con l'altro sesso che la tua incapacità di istintiveggiare viene esposta al massimo. Così nella tua mente compaiono sempre più opzioni su cosa sarebbe perfetto da fare, e come l'aaino di buridano alla fine ti ritrovi a morir di fame, non scegliendone neanche una. Devi sviluppare l'istinto. Devi ripartire da zero. Devi sfidare i tuoi demoni interiori e fare quelle cose che ti costringeranno a confrontarti con improvvisazione e totale mancanza di definizione teorica della situazione. Se fai come ti dico io, ti fai male all'inizio, e poco dopo ti esalti. E inizi a viaggiare a mille di nuovo. Perché è solo questione di rompere una barriera mentale che ti impedisce di metterti in discussione. Fai uno sforzo pratico. Ricordati che devo venirti a trovare a gennaio, quindi o lo fai te o te lo faccio fare io :) |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 20:01. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.