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Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Vorrei aprire questa discussione. Secondo voi quanta differenza c'è nel modo in cui noi vediamo noi stessi ed il modo in cui ci vedono gli altri? Quanto gli altri possono vedere oltre il nostro vero essere e quanti invece ci sottovalutano? Che problemi può creare questo "salto di vedute" secondo voi?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
io sono una testa di rapa e mi vedono come una testa di rapa.
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Mi vedo sicuramente molto peggio di come mi vedono gli altri ma dato che non sento quello che vedono gli altri non mi fa un cazzo di differenza.
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
E' quello che vorrei sapere, perche' io mi vedo una nullita' e insignificante ma chi sa i colleghi e gli amici cosa pensano di me? Vorrei tanto saperlo e spero che non mi odino molto, perche' la mia impressione e' che sia insopportabile agli altri. E non so perche
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Nel bene o nel male, credo che gli altri hanno un punto di vista diverso. Nel mio caso sempre nel male... xD e soprattutto ultimamente... Ma è tutto nella vita soggettivo. Alcuni ci sottovalutano, per sentirsi migliori loro... Chi sottovaluta sempre e costantemente è perchè è un grande insicuro, quindi tende a sminuire gli altri.
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Rispetto all'impressione che ho visto che do' tendo a sentirmi notevolmente piu' schifosa, poi che son timida e' vero ma mi stupisce si noti cosi' tanto.
Ci sara' altro, anche negativo, ma mi e' meno chiaro. |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Ogni persona ha un giudizio diverso e, molto onestamente, io non so neanche come mi vede mia madre.. :D
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
So come mi vedo io ma non ho ben chiaro come mi vedono gli altri. :nonso:
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
C'è ovviamente una differenza abissale. Ognuno poi ha un giudizio diverso, quindi si può essere visti in altrettanti modi diversi, dipende dalle persone e dai contesti in cui ci si trova.
È una questione che mi ha sempre influenzato abbastanza. L'idea che ho di me è pessima e tendo a svalutarmi in qualsiasi occasione, ma non posso sapere se effettivamente questa mia visione coincida con quello che pensano gli altri. Credo però che la prima impressione sia di solito abbastanza negativa. |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Se parliamo di descrizione pura e semplice, del tipo "hai gli occhi di color tale", "sei capace di guidare un camion", "sei alto così" e cose del genere mi sembra che coincidono le due cose, non trovo o osservo grosse discordanze. Si parla di cose ovviamente che gli altri possono percepire e misurare in qualche modo (insieme a noi, e queste misurazioni magari coincidono). Invece le esperienze che vertono su "oggetti mentali" in prima persona non risultano condivisibili direttamente e perciò non ha senso chiedersi come vedono gli altri quel che mi passa per la testa, gli altri al più deducono queste cose in base ad altre misurazioni e si fanno un'idea in base a certe analogie, ma a vederle non le vedono mai e son cose che non si possono mica pesare su di una bilancia come gli oggetti concreti, siamo solo noi che le vediamo e sentiamo. Insomma le probabilità che esistano discordanze aumentano, anche perché il tutto risulta sempre e comunque un po' confuso se una persona ci pensa bene.
Il mondo condiviso è quello oggettivo (e su questo mi sembra che ci troviamo abbastanza), non quello soggettivo. A complicare ulteriormente tutto bisogna aggiungere che veniamo anche valutati dagli altri, e la valutazione è un di più rispetto al puro e semplice esser percepiti come una cosa fatta così e così. Un certo tipo di materiale resta quello che è ma viene anche valutato in termini valoriali dal contesto umano. Che so si può analizzare l'oro in termini chimici, fisici, ma quando si dice che vale più del ferro è chiaro che questa relazione ha a che fare con certe valutazioni umane ed è tutto il contesto sociale che produce e costruisce queste cose qua, non basta uno strumento di misurazione simile alla bilancia per verificare cosa ha più valore, il valore non è una grandezza fisica o cose del genere. Insomma se parliamo di valutazioni, penso di valutarmi un po' meglio di come credo mi valutano gli altri (e non saprei dove collocare questo mondo qua, che comunque non è oggettivo ed è influenzato da certi valori dominanti socialmente) anche perché alla fine il mio bene più prezioso è "me stesso", ma gli altri potrebbero non essere tanto d'accordo con me. Mi sa che però non serve a un cavolo comunque autovalutarsi meglio perché mi sembra che in genere non riesco a convincere le altre persone che le cose stanno così in termini valoriali, ma loro, gli altri, probabilmente fanno lo stesso. Negozio un po' ma alla fine penso che il mercato (che dà un valore a tutta la merce materiale ed umana) è più forte della mia autovalutazione di valore. Può produrre solo una piccolissima oscillazione in qualche caso più fortunato questa cosa qua. Quindi anche l'idea che "gli altri ci valutano in base al valore che ci autoattribuiamo" in generale è un'affermazione falsa. Fossimo stati cose inanimate che non avevano un punto di vista come oggetti d'arte, o immobili, o feci di cane su di un marciapiede, saremmo stati valutati comunque e piazzati in una gerarchia di valore. Se credi che esser fatto in certi modi in cui sei fatto valga 7 e non riesci a convincere nessuno a darti questo voto ma sempre e solo uno più basso e cioé 6, ottieni lo stesso ed identico effetto concreto della persona che è convinta di valere 6 e che viene valutata da 6. Ad un livello più descrittivo, direi che io e le altre persone percepiamo più o meno gli stessi oggetti (compreso me stesso). Non ci sono discrepanze. |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
credo ci sia una grande differenza, ti dirò di più, il fobico medio è intimamente convinto che le persone possano leggere (e quindi giudicare) i suoi pensieri e sentimenti più profondi, come fosse trasparente, questo spesso è fonte di grande disagio :pensando:
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Mediamente credo che gli altri non pensino male di me, ma che mi reputino trascurabile, che è pure peggio.
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Non sapremo mai cosa gli altri pensano di noi (e questa é una cosa che timidi e insicuri devono stamparsi bene in testa), quindi é meglio concentrare i propri sforzi ed elucubrazioni su cosa noi pensiamo di noi.
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Credo che mi vedano più stupido e ingenuo di quanto io sia in realtà:pensando:.
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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A volte te lo mostrano chiaramente eh, non serve per forza leggere nel pensiero. |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Poi é lampante il fatto che le persone insicure abbiano continuo bisogno di conferme per quanto riguarda il riconoscimento delle qualità positive ma si facciano bastare un nonnnulla per sentirsi lapidati. PS La frase grassettata vale anche per il primo passo? |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Poi ci sono situazioni nelle quali si può scegliere e infatti generalmente scelgono di non avere a che fare con persone fobiche o tanto timide, relazioni in primis... Per il resto è il tuo solito discorso che conta solo cosa noi pensiamo di noi, quindi se noi pensiamo di essere maradona va bene così, anche se poi non trovi da giocare manco in terza categoria...XD |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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A parte questo é il tuo solito discorso per cui conta solo cosa pensano gli altri di noi, che sono solo gli altri a validarci socialmente...al che mi sorge una domanda: se sono solo gli altri a fornirci un'identità e un valore sociale, il loro valore e la loro identità sociale chi glielo fornisce? Altri ancora? E tra questi altri ci siamo pure noi? :D |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Ripeto, tu accetteresti un legame importante in cui non sei in grado di conoscere l'opinione dell'altra persona su di te (almeno nei punti essenziali)? Quote:
Per quanto riguarda il primo passo mi sembra che anche tu concordi sul fatto che le modalità espressive tipiche dei due sessi siano differenti, quindi non colgo il riferimento. |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Cioé se una donna mi rifiutasse (così magari sembra in base ad una serie di comunicazioni e segnali) farei bene ad insistere senza fine perché non posso sapere in nessun modo cosa pensa di me e come mi valuta l'altra persona? :nonso: Secondo me poi "quel che noi pensiamo di noi" ha uno scarsissimo impatto sociale, le credenze rilevanti che potrebbero guidarci in certe azioni consistono in "quel che noi crediamo pensano gli altri di noi". Alcune persone poco amabili possono arrivare a scoprirlo facilmente come vengono valutate, poi viene il muttley di turno, e inizia a dire che la non amabilità è partita da loro, come se il loro cervello fosse un potente sistema che è capace di influenzare tutto il mondo circostante nel formulare valutazioni e giudizi. Si è parlato di superpoteri in un'altra discussione, qua ne abbiamo trovato uno. L'autovalutazione può influire un po' sull'eterovalutazione, ci sta, ma non in modi così pervasivi come suppongono quelli che sostengono queste teorie assurde. Solo se si possiedono enormi mezzi di persuasione di massa si potrebbero convincere molte persone. Un individuo singolo, con pochi mezzi, dubito che possa influenzare tanto il giudizio delle persone circostanti sia in senso positivo che negativo. Certo che se diventa un'altra persona magari l'influenza, ma a questo punto non è stata la convinzione a produrre il cambio di prospettiva, ma il fatto che si è modificato ed è divenuto più attraente secondo dei giudizi sociali abbastanza diffusi. Non è che se un oggetto verde non piace e piace di più uno rosso, lo si dipinge di rosso, si osserva che piace di più e si deduce poi che è stata la convinzione dell'oggetto a modificare i giudizi sociali. Un oggetto convinzioni su di sé non ne ha proprio, ma viene valutato comunque. Se le persone in giro ti trattano da persona brutta, probabilmente per queste lo sei indipendentemente da quel che credi rispetto al tuo aspetto (potresti anche non avere alcun giudizio e non esserti mai guardato allo specchio, gli altri ti valutano comunque). |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Adesso immagino che modificherai il messaggio altre cento volte...sto provando a pensare quello che penserai :D |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Tra l'altro io ti sto parlando di casi in cui gli altri comunicano il loro pensiero su di noi e contribuiscono quindi a farcelo capire, e tu invece parli di casi di gente che presume di sapere quello che gli altri pensano di loro anche in assenza di segnali o in presenza di segnali di segno contrario. Mi pare che stiamo parlando di situazioni ben diverse. |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Insomma muttley, l'hai cannata dai, stacce. La tua frase iniziale è semplicemente e oggettivamente falsa, stop. CVD (se non sei d'accordo possiamo continuare ad libitum, come preferisci :sisi: ) |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Ecco che XL é già partito a modificare il suo post qualche dozzina di volte, sto iniziando a indovinare quello che ha in testa :D
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Possiamo sapero o no quel che pensano altre persone? Tu prima hai affermato assolutamente no, ed io ho detto che è una cazzata e l'ho motivato, per questo ho modificato il messaggio. Ora tu diresti che non mi stai perculando? Che è una mia impressione? |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Quantomeno può denotare menefreghismo verso certe problematiche. E su internet i troll abbondano. Quote:
Ma se come dici non possiamo mai sapere niente sull'opinione altrui riguardo noi, tanto vale insistere a tampinare le tipe fino a quando non ci menano per direttissima (cit.). Quote:
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Possiamo avere un'idea vaga del sentimento che gli altri provano per noi in un dato momento, ma questo non significa conoscere il loro flusso mentale, o no? Sei d'accordo su questo? In caso contrario siete tutti dei mind reader...facciamo un esempio: un giorno in bidelleria hanno fatto delle rimostranze sul mio atteggiamento, visto che la mattina non saluto mai essendo ancora in coma post risveglio. Ne hanno dedotto che io non saluto perché sono "il professorino", quello laureato che si crede superiore e quindi non li saluta perché loro sono umili bidelli, nonostante "si facciano il culo tutto il giorno fino alle 8 di sera, quando lor signori sono belli che andati a casa da un pezzo" (le frasi virgolettate sono verbatim). Ho spiegato loro il motivo del mio atteggiamento e spero l'abbiano compreso, e ho anche detto loro di non soffermarsi alle apparenze e che il fatto che non saluti é relativo al mio stato d'animo in quel momento, non al mio stato d'animo nei loro confronti in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo...del resto posso pensare io la stessa cosa di quei colleghi che non salutano mai: forse gli sto antipatico? Forse sono anche loro semplicemente stanchi? E se invece fossero timidi? Con quale sicurezza arriverò a sapere il motivo per cui non mi salutano? Potrei chiederglielo, in tal caso potrebbero dirmi di si o di no...sarei comunque sicuro del fatto che abbiano detto la verità?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
Che poi quello che dice muttley è in contraddizione coi discorsi che generalmente si fanno ai fobici/tantotimidi (anche sul forum da parte degli pseudoguru)
Voi non sapete leggere i segnali, voi non tenete in considerazione quello che vogliono le donne, voi non siete empatici, voi dovete mettervi ei panni degli altri capire le loro voglie i loro bisogni.... |
Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
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Re: Come crediamo di essere e come ci vedono gli "altri"?
nn dire cagate nn saluti perchè sei maleducato fine . :sisi:
se c è una cosa che accumuna tutti i prof è che sono maleducati e pieni di fobie :sisi: |
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