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Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
Un torto subito e giù a rimuginare.
Un torto si colloca sempre in una storia: non è un evento solitario. Il mio errore, in questi casi, è nel ripercorrere incessantemente TUTTA la storia, fin dall'inizio, senza mai risolvere nulla. Un loop. Ma ho capito che bisogna invece partire dalla fine: qual è l'ultimo evento? In che stato sono ora con l'altro? E' lo stato presente che va compreso, quello in cui possiamo cercare le risposte utili. La cronistoria non serve a nulla. Comunque siano andate le cose, siamo arrivati a questo punto oggi. Non è detto che faremo pace, ma "questo punto " va capito. Se lo comprendiamo, saremo capaci di scegliere lo stato emotivo più adatto alla situazione odierna. Il rancore sarà inutile.😃 |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
Il problema è soprattutto per chi si sente incompreso sempre e comunque.
Non vedrà mai le ragioni dell'altra persona ma si sentirà sempre vittima degli eventi senza razionalizzare mai. |
Si, del rancore siamo ostaggi.
Quello che io sostengo non è il "facciamo i buoni", ma un'osservazione attenta e fredda che riguarda l'ultimo episodio. Di solito il torto non interrompe di colpo tutto. Qualche fatto minore si verifica ancora. Anche se esso non è positivo, indica lo stato del rapporto. Anche se questo è malato, è qui che possiamo capire la malattia, cioè cosa OGGI non va. Se non comprendiamo l'oggi, inevitabilmente saremo risucchiati dalla spirale di ieri. Cosa vana, perché cerchiamo nel passato la soluzione che sta solo nel presente. "Oggi in che termini sta la situazione? Qual è stato l'ultimo evento che l'ha preceduta? Cosa è meglio fare d'ora in avanti?" Così è chiaro. Quindi possiamo agire e non restare paralizzati. |
Attenzione: quel che dico non comporta necessariamente ristabilire le relazioni.
Significa solo capire che rapporto c'è tra una certa persona e il nostro stato emotivo. E' questo che dobbiamo curare, prima di pensare di curare eventualmente un rapporto malato. |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
concordo,tempo perso che si accumula...
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
Secondo me si supera il rancore con l indifferenza
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
Per non provare rancore basta smettere di frequentare chi te lo provoca.
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Fortunatamente queste crisi sono sotto controllo da anni, ma oggi cerco anche di condurre un tipo di esistenza per non riattivarle. Effettivamente io sono stato meglio perché il presente è migliorato. Va bene ho agito e fatto determinate cose, ma niente di esoterico, ho fatto cose che non mi costavano grossa fatica e che riuscivo a gestire, altrimenti sarei rientrato nello stesso ed identico loop. Credo di aver avuto anche un po' di fortuna, penso che non ce l'avrei fatta da solo a star meglio. Nell'insieme sempre messo male sto, però non sto così male come stavo allora. Non ho risolto la mia vita e la mia esistenza, ho sempre tendenze suicide, anche quando sono su un balcone che si trova ad un'altezza considerevole penso diverse volte al fatto che potrei saltar giù, però non sto più così male come stavo allora, anche questo devo ammetterlo. Forme di distrazione nel presente, che avviano qualcosa nel qui e ora, riescono a bloccare il rimuginio, almeno in una certa misura. Questa è la mia esperienza. Era l'insoddisfazione presente che attivava il rimuginio e il rimuginio attivava il rancore, la catena andava spezzata a monte nel mio caso, il rancore era più un effetto di questo meccanismo qua che una scelta emotiva. |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
Però se il torto lo fanno a un tuo caro come la vivi la cosa? Finché lo fanno a noi è un conto, se lo fanno a un'altra persona, a un innocente riesci a gestire la rabbia e il dolore? Io no.
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Wrong,
Un torto fatto a te o a un tuo caro, non cambia: è necessario partire dallo stato attuale e dal fatto più prossimo che lo ha preceduto. La vita da vivere è più importante di quella vissuta (Tolstoj). La comprensione degli eventi ultimi, riguarda un campione piccolo, più facile da capire. Non solo, mette in evidenza ragioni e sfumature che invece sfuggono quando si scava tutto il passato. Se ci limitiamo a guardare il presente e il passato più prossimo, ridurremo il carico emotivo, che c' impedisce la necessaria distaccata riflessione. |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Wrong,
Se oggi stai bene e io t'incontro e ti chiedo:"come va?", sorridendo mi risponderai :"bene!" Non ti metti a ripercorrere che la settimana scorsa eri in depressione, che a luglio hai avuto grane al lavoro, ecc. Perché? Perché il tuo metro di giudizio si basa sull'immediato. Possiamo cercare di essere immediati anche nel caso di rancore? |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
E' vero. L'evitamento rende più drammatica la percezione della situazione. In più rende molto temibile l'idea di un incontro.
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
Senz'altro il concetto quadra...tuttavia, per uno che, come me ad esempio, rimugina in continuazione xd, più che riflettere in maniera meno colpevolizzata e più razionale su ciò che ti succede, penso sia utile imparare ad essere un po' menefreghisti. Insomma il punto è: succede un avvenimento, è accaduto, basta! Vorrei più che altro essere impermeabile a ciò che mi afflige, non imparare a giudicarlo meglio. Anche se forse sbaglio, boh :pensando:
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Ma se rinfacci idealmente TUTTO il passato al tuo nemico, il colpo ricevuto ti sembrerà sempre troppo duro, per potertene fregare. Da bambino dicevi: "non mi hai fatto niente, faccia di serpente!" Ecco, tolto il serpente, bisogna tornare qui. |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Ma c'è di più (o di peggio): se il tuo nemico a sua volta ti detesta e viene a sapere che provi rancore per lui, gli dai in mano un enorme potere su di te: quello di indispettirti con un gesto minimo: gli basta un sorrisetto o non rispondere a un tuo messaggio per distruggerti. In questo caso, gli basta pochissimo per riaprire la tua ferita. Con l'aggravante che magari non ha risposto al messaggio, solo perché non lo ha visto. |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
Nel TIR, il tribunale ideale del rancore , è il pubblico ministero, ossia l'accusatore che se ne va in galera, mentre l'accusato se ne torna libero a fare la sua vita.
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Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Il vero problema è che nella stragrande maggioranza dei casi questo non si può fare per svariati motivi e bisogna adattarsi a questa forma di impotenza, però secondo me funzionerebbe. Se tu hai un qualche potere di rovinargliela questa vita all'altro (almeno quanto questo l'ha rovinata a te), l'altro non potrà tornare affatto liberamente a fare la sua vita tranquillamente se tu questo potere lo usi. Il vero problema perciò consiste nel fatto che questo potere non ce l'hai, ma se ce l'avessi e lo usassi il rancore sparirebbe lo stesso e in modo molto più efficace secondo me. Quote:
Tenderei a smorzare il rancore per non farmi divorare dal sentimento di impotenza, ma non tenderei per questo a perdonare e dimenticare. Diverse persone non le ho affatto perdonate, anche se non rimugino più devo dire che non sono arrivato a far questo. Quel rancore è soltanto evoluto ed è divenuto più freddo e cinico e non mi fa più male, ma non è affatto sparito. Non sarà un sorriso o un messaggio comunque a riattivarlo, ma un'occasione per colpire, questa sì che lo riattiverebbe. |
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Perché teme un conflitto o il ripetersi sempre della stessa situazione senza riuscire a spostare le cose di una virgola? |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Magari a tratti riusciremmo anche a perdonare chi ci ha fatto torto, ma affiora subito il timore :"cosa succederà se c'incontriamo?". Di conseguenza ci sembra opportuno non abbassare la guardia e così ricominciamo tutto da capo. Questa è una preoccupazione che ci allarma. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma se ADESSO ci sentiamo sereni e pensiamo di restare così, ci rendiamo subito conto di non sentirci più preoccupati. Sono le scelte che possiamo fare oggi a determinare il futuro. Se oggi siamo inquieti e sospettosi, il futuro può solo farci paura. |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
XL,
la vendetta è come l'acqua salata: più ne bevi, più ardi dalla sete. Anche a poter colpire il nemico, si resta vendicativi con lui e col mondo. Dalla storia apprendiamo che gli uomini di potere che hanno potuto vendicarsi dei loro nemici, non si sono mai saziati. L'unico modo di non cadere preda dei tormenti della vendetta, è di deporla. |
È interessante che tu abbia parlato di distacco, ci sto pensando anch'io da alcune settimane, volevo anche parlarne in terapia.
Però questo distacco non so come applicarlo al quotidiano. È una strategia che non saprei come praticare volontariamente, solitamente è una difesa che (mi) si attiva in automatico, per autodifesa, in alcune circostanze, quindi non saprei come esercitarla. Cioè vorrei applicare il distacco al riuscire a comunicare i miei bisogni, al riuscire a dire no, al riuscire a porre dei limiti all'altro. Ho questa idea in testa ma non so come fare. Se internamente fossi convinta che ciò che desidero io e che ciò di cui ho bisogno io non vale nulla però sarebbe tutto inutile. Quindi si ritorna di nuovo all'autostima? Per carità... |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
Fai bene a cercare un modo più distaccato (o spassionato). Non ci riesci in un giorno, ma ti sei posta l'obiettivo.
Come si fa? Bisogna vedere le nostre reazioni e cercare il più possibile a differirle nel tempo: come si dice "contare fino a 10". Perché 10? Perché le nostre reazioni più impulsive, quelle che peggio interagiscono con l'altro, si concentrano nei primi 10 secondi. Non si tratta di pura repressione della rabbia, ma di prendersi tempo per valutare la risposta più adatta. Anche nessuna replica... Certo, non possiamo chiedere a noi stessi una continua prova di resistenza. Allora , come si fa? Riducendo la nostra irritabilità, cercando di non sentirsi toccati. Se una cosa non mi tocca, perché dovrei ribattere? Ma bisogna anche non ricordare la stoccata ricevuta. Sennò siamo allo stesso punto. |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
Guardiamo ancora il TEMPO.
Perché, quando siamo rancorosi avvertiamo i fatti accaduti , come se fossero appena accaduti, mentre invece sono successi magari anni prima? Perché la nostra voglia di reagire è rimasta intatta. Che vuol dire che siamo ancora ipersensibili al solo ricordo. |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
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Una persona mi ha fatto del male e poi viene da me a chiedere un favore? Pan per focaccia, adesso che ho il potere di colpire... colpisco... Ma a freddo. Se il potere non ce l'ho proprio per fare queste cose, non si pone più il problema, ma la questione resta aperta e non è chiusa per me, il debito rimane. Sono animato anche io da un senso di giustizia forse, non so. La giustizia in fin dei conti cos'è se non una restituzione a freddo del maltolto? Effettivamente in casi del genere il rancore caldo che fa rimuginare a vuoto per me è passato, c'è quello freddo che però resta lì in attesa di soddisfazione e sono ben consapevole che può rimaner tale per sempre, non lo nego. Io non dimentico né perdono se non in pochissimi casi, non cerco attivamente la vendetta o investo chissà quali risorse in questa perché danneggerei la mia esistenza così, però casomai venisse a crearsi la situazione in cui arrivassi ad avere questo potere, lo userò quasi sicuramente. In ogni caso cercherei di essere equo non risponderei in misura maggiore al danno subito. |
Secondo me bisogna imparare a mettere un limite all'altro subito.
Non perché gli altri sbagliano e sono cattivi, ma perché se a me quella roba lì non va giù devo imparare a dirlo, a comunicarlo, a porre un freno all'altro, senza necessariamente aggredire ma comunque fermando la cosa in qualche maniera. Per me non ha senso dire di non prendersela per il torto in sé stesso o per la nota stonata se uno sta male per il fatto di rendersi conto di non saper mettere dei confini e dei limiti al comportamento altrui. Cioè a me fa proprio male l'incapacità di arginare gli altri e i loro comportamenti, di essere in balìa dell'altro, per questo mi spaventano le persone indelicate e imprevedibili, perché non sono capace a porre questi confini. . . Se non con la fuga. |
Re: Rancore e rimuginazione? Non fate il mio errore!
Si è vero, quel che dici aggiunge rabbia :"perché non ho impedito all'altro di arrivare a questo estremo?"
Certo, è meglio imparare ad essere più assertivi, cioè dire con chiarezza e fermezza, ma con rispetto, quello che non ci va. |
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