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Ama il prossimo tuo come te stesso!
Lo so, in questo forum, questa celeberrima frase può risultare provocatoria. Tra ansia depressione e altri disturbi, siamo più sensibili/vulnerabili a quanto gli altri fanno, oppure siamo più incapaci di difenderci, quand'è il momento. E chi più chi meno tra noi, ha qualche conticino in sospeso.
La frase perciò, può risultare un po' indigesta. Ma proviamo a leggerla in un'altra maniera. Noi non amiamo molto noi stessi. Ci vediamo , infatti, più sfigati, più deboli, meno capaci, con meno carattere. In più passiamo parecchio tempo a tormentarci con i brutti pensieri, anche se ne faremmo volentieri a meno. Quindi non possiamo proprio dire di volere a noi stessi tutto sto' gran bene! Ma se non amiamo abbastanza noi stessi, ameremo il prossimo in egual misura, cioè poco.:nonso: In questa chiave, la frase non comporta di elevare il prossimo, ma elevare noi stessi, se vogliamo elevare il prossimo. Occorre l'amor proprio. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
D'accordissimo.
Infatti la frase può essere letta, più che come una prescrizione morale, come una vera e propria legge di natura. Appunto più ami te stesso e più sarai capace di amare gli altri.Ami gli altri nella misura in cui riesci ad amare te stesso. Quindi non si tratta di essere prima altruisti e poi egoisti,cosa peraltro impossibile,ma ovviamente il contrario. Come potremmo amare gli altri,essere d'aiuto agli altri,se non siamo in grado di aiutare noi stessi? Noi fobico-depressi che ci diamo addosso e ci riteniamo noi per primi non meritevoli e quindi inadeguati,non siamo di fatto capaci di amare quasi nessuno. |
'Tollera il prossimo' può funzionare.
Sull'amore per se stessi, non ho mai capito cosa praticamente significhi. Sentimenti come l'amore vanno da un soggetto A a un oggetto B, non può essere A -> A. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Sicuramente posso dire che da quando sono più sensibile a me stesso, ai miei bisogni, a curare il mio benessere, riesco anche a comprendere meglio gli altri.
Quindi penso che un aspetto importante per stare meglio sia dare valore alla vita in generale, propria e degli altri. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Ma cazzo scrivo? La verità è che sono una egoista dibmerda.
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Io non mi stimo.. però mi sto simpatica. :pensando:
Peraltro l'amore che mi spinge verso gli altri mi pare di averlo da sempre, solo che ora è bloccato da vari impedimenti. Comunque spesso è importante anche solo una parola, un consiglio per aiutare un altro essere umano a sentirsi un po' meglio. Non pensate di dover guarire da chissà che per poter fare un minimo di bene a qualcuno. Non sopravvalutate la salute. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Andiamo per gradi.
Cosa significa amare qualcuno? Saranno stati scritti dei libri. Io direi così: fare qualcosa, in modo che un'altra persona sia felice. Oppure desiderarlo semplicemente, cioè che quella persona sia resa felice da altri o da sé stessa. E io con me stesso? Cosa faccio? |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Se tutti facessero dei piccoli gesti, anche gesti che non costano niente, il mondo sarebbe un posto migliore..... |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
io amo il prossimo mio ^^...no, non te...il prossimo !!
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Non è "ama il prossimo tuo più di stesso"!
Cosa vuol dire? Quando ti preoccupi più che siano contenti gli altri, più di te. Quindi hai a cuore l'altrui felicità, anche se può costare la tua infelicità. O quando per qualche motivo desideri l'infelicità di un altro, come se fosse più importante di te, della tua vita, anche se è stato veramente carogna. Perché l'opinione di un altro debba così drammaticamente contare della mia? Non è forse questa , condizione d'infelicità? Non ho capito, vivo le mie emozioni in funzione di quello che un altro può pensare? |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Se riesco a cambiare queste caratteristiche e mi vien voglia di cambiarle verrò amato, se riesco a convincere gli altri ad amarle queste caratteristiche verrò amato, se per fortuna trovo persone che mi apprezzino così come sono e che mi piacciono verrò amato, altrimenti no, non verrò amato, questo è tutto. Se vedersi in certi modi non corrispone all'essere si può correggere questa visione, ma se essere e vedere coincidono e si vuol osservare altro, va poi modificato l'essere e non quel che si osserva. "Mi vedo più sfigato" per me significa che osservo di far poca presa sull'altro sesso adesso così come sono, ma è una realtà questa che coinvolge me stesso come sono fatto ora e le reazioni di altre persone, se l'esame di realtà risulta intatto questa cosa non può esser modificata a piacere mentalmente. Se non vengono modificati a valle materialmente i parametri che determinano la mia non amabilità non potrò iniziare a credere di risultare amabile, perché avrò pochi riscontri. Tutti 'sti discorsi sull'amore verso di sé e via dicendo non riesco neanche più a capirli, sinceramente penso non significhino praticamente nulla. L'amore verso noi stessi rappresenta praticamente l'amore sociale dei nostri simili che crediamo di poter ricevere adesso, quindi non è qualcosa che sorge così per magia dall'interno, è un qualcosa che ha a che fare sempre ed in ogni caso col nostro rapporto con gli altri, insomma non lo produciamo noi da soli con una scelta arbitraria del tipo: d'ora in poi inizierò a volermi bene. Certo può esserci amore verso di sé anche se non c'è quello degli altri, ma affinché possa venire a crearsi questa situazione bisogna aver allucinato la situazione con credenze narcisistiche irreali: nessuno ti pensa e credi di essere al centro delle simpatie di tutti. Come al solito in queste cose s'è invertita la causa con l'effetto, l'amabilità sociale crescerà quando cresce la propria autovalutazione di amabilità sociale, ma la relazione di causa effetto è inversa, l'autostima rappresenta un'autovalutazione di come veniamo considerati dagli altri ovvio che se siamo capaci di verificare bene le cose nel caso in cui aumentasse l'autovalutazione deve esser cambiata a monte anche la valutazione sociale stessa. In pratica rappresenta una credenza che ha a che fare col rango sociale che occupiamo attualmente secondo certe preferenze diffuse e la gerarchia insieme alla posizione sociale che occupiamo in questa gerarchia non la produciamo noi da soli con un atto mentale, in genere questa posizione si negozia ed in casi estremi possono sorgere anche conflitti materiali più o meno violenti in cui certi individui cercano di squartare a monte le cose. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Io amo me stesso ma odio tutti :mrgreen:
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
E odiare tutti, ti fa sentire felice?
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Beh, la solita legge. Si sta bene con gli altri se si sta bene con se stessi, o quantomeno in pace con se stessi.
Tante volte invece ho visto persone amare ed idolatrare altri individui proprio per la loro scarsa autostima.. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Certo è facile dire parole gentili, fare piccole gentilezze... E si può fare anche non amando se stessi...
Ma fatti>parole. Se critico costantemente me stessa, se non mi accetto, faccio guerra al mio modo di essere... come posso poi andare da qualcun altro e confortarlo o rassicurarlo o dirgli: vai benissimo così come sei? Quanto sarei credibile e quanto è davvero sincero questo modo di fare? Perchè a parole dico che l'altro va benissimo così com'è, lo conforto e tutto, ma nei fatti se fossi al posto suo io mi ODIEREI, probabilmente. E questo fatto non sfugge all'altra persona, se mi conosce anche solo un po', per cui si farà delle domande... E capirà che quello che gli comunico, in realtà è: "io non sono te, quindi stica. Però dirti che al posto tuo penserei le peggio cose è brutto, non si fa. Troviamo una frasetta gentile prestampata che ti farà sentire meglio per 5-10 minuti e ciao". Mi ringrazierà, perchè è così che fanno le persone educate, ma i suoi problemi resteranno. Se invece amassi me stessa (mod fantascienza on) primo sarebbe più credibile qualsiasi mio gesto verso gli altri, secondo forse non avrei neanche bisogno di dire o fare chissà cosa... Basta che l'altro veda come tratto me stessa, come sono in pace con i miei problemi e accetto i miei difetti. Subito gli comunico: non ti giudico per come sei. Difetti e problemi non ti rendono meno amabile o degno di stima. Puoi riuscire a stare bene anche tu. Anche mettere gli altri prima di noi, o trattarli meglio, boh, è gentilezza? È amore? Forse è solo uno squilibrio, una disuguaglianza... E vabbè, se va a nostro sfavore, vuol dire che è giusto, che è una cosa accettabile? :pensando: Si sembra tutto molto irrealistico, forse le persone che amano se stesse sono poche e difficili da incontrare. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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di disturbarla o perché vorresti anzi che fosse disturbata, smarrisci la tua stessa felicità, perché la poni negli altri e non in te. Alla fine crei una dipendenza psicologica. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Il significato di "amore" nella frase "Ama il prossimo tuo come te stesso" secondo me va visto più in chiave di rispetto.
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Io interpreto il comandamento (che non è presente tra i dieci) cristiano in tutt'altro modo comunque.
Ha a che fare con la compassione e non con l'amore egoistico, l'autostima e cose del genere. Il cristianesimo per me è una religione che si avvicina al buddismo. L'amore insomma, in quest'ottica, andrebbe spinto là dove non si ama naturalmente e spontaneamente fino ad abbracciare il tutto riunendo le fratture e portando nuovamente all'unità quel che adesso è diviso, ma per far questo bisogna negare l'ordine naturale precostituito, compreso quello sociale che si basa su quest'altro tipo di amore. Siccome si presuppone che naturalmente si ama se stessi di più, si suggerisce di spingere questo amore oltre questo limite. Ma non è fondamentale amare se stessi, l'idea di fondo penso sia questa: se ami naturalmente A e odi o disprezzi B, devi spingere te stesso ad amare soprattutto anche B e a non amare A solo perché ha certe qualità (andando contro la tua natura, il tuo istinto e le tue preferenze). Devi amare il tuo nemico o il povero e il brutto che senti di disprezzare, chi ti umilia e distrugge, e non perché è divenuto più bello ed interessante, ma proprio così com'è, brutto, povero e ostile verso di te. La lavanda dei piedi, di quel che è situato in basso (all'opposto nella gerarchia naturale con cui si ordinano le cose normalmente dal più alto al più basso) rappresenta qualcosa di simbolico per me. Se tu ami qualcuno perché bello, intelligente o ti torna utile non hai a che fare con l'amore cristiano che è rivolto verso gli umili, i poveri, gli ultimi, le persone dannose e gli inutili. Se si scambia l'amore naturale con quello compassionevole cristiano che praticamente è un amore che va in rotta di collisione con quello naturale (che serve alla sopravvivenza individuale, alla specie, alla riproduzione e così via) e lo ridefinisce e lo fa divenire tutt'altro, secondo me non si è afferrato davvero bene lo spirito del movimento. Io devo dire di non essere tanto capace di amare in questi modi qua se non in modo molto limitato, ho una forma di amore compassionevole abbastanza sviluppata, ma non riesco a mettere in pratica cose del genere in modo tanto drastico. Amare un figlio, un parente, o quel che torna utile all'individuo, è quel che si osserva più spesso, ecco bisogna negare e ribaltare quest'ordine qua e non per star meglio, bisogna poi superare anche questi aspetti utilitari qua. L'amore cristiano rappresenta una forma di ascetismo. Questo tipo di amore e di accettazione probabilmente porterebbe alla fine dell'individuo, ma non rappresenta un suicidio rancoroso o depressivo, simile a quelli che si osservano più spesso in giro motivati da forme di insoddisfazione. Se non mangi perché non hai più fame o non ti difendi dagli agenti aggressivi esterni non contrattaccandoli (che so una zanzara che ti punge per succhiare il sangue) perché in pratica hai raggiunto una forma di accettazione e di amore totale anche nei confronti dei nemici naturali, muori lo stesso, ma i motivi a monte per cui muori sono ben diversi da quelli del suicida classico. Se realmente non desideri più nulla non hai alcun motivo per essere frustrato dai fatti e quel che succede attorno a te. Se hai raggiunto stati del genere avrai una pace interiore che nessun essere vivente ha mai conosciuto. Non so se qualcuno sia mai riuscito a raggiungere stati mentali del genere e forme di illuminazione di questo tipo, io sono un po' scettico, ma se c'è riuscito comunque, di sicuro non è durato molto in vita. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Se la sicurezza la riponi in un altro, è chiaro che tu la perdi. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Originariamente inviata da Superpippo:
In questa chiave, la frase non comporta di elevare il prossimo, ma elevare noi stessi, se vogliamo elevare il prossimo. Quote:
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@Joseph
Non so se ho capito, dici che quello di cui hai parlato (il non attaccamento), porta a un sentimento che è qualcosa di diverso dalla compassione ed è più vicino o identificabile con un concetto di amore? |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Si è fatto un accenno alla religione.
Che rischia di essere più un ostacolo che uno strumento, se il messaggio religioso non è profondamente compreso. Catechisticamente, abbiamo imparato un precetto: "devi amare un altro" (anche quando non ti piace quello che fa). Ma come si fa a dover amare? L'amore non è una cosa che si può imporre o che ci si può auto imporre, altrimenti che amore è?:pensando: Dunque il messaggio non può essere così semplicistico. E allora quello autentico, com'è? |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Bisognerebbe scindere le emozioni, perché deve essere forzato che si prova per gli altri ciò che si prova per sé stessi? Siamo mica ai tempi di gesù...
A me la gente rompe le balle, ci ho aperto vari topic. Io non amo la gente, quasi sempre mi mette a disagio e sto sul "chi va là", non mi fido, qualunquisti, egoisti, invadenti e sostanzialmente mediocri e privi di qualità, e questo a prescindere da quello che provo verso di me. :pensando: |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
@ Joseph
Adesso mi è più chiaro ciò che volevi dire anche se si va avanti per capire, diventa tutto ancora più complesso e contraddittorio perché una strada porta a mille sentieri. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Ma secondo me non è vero.
Mica che dagli altri bisogna accettare tutto: dovrei amare pure Berlusconi, Trump, Hitler? Poi se riconosco in me qualità disprezzabili non vedo perché non dovrei odiarle. Magari odio semplicemente il fatto che siano MiE, che debba sempre essere io stessa così, mentre in un altro le tollererei. Ci sono talmente tante dinamiche diverse nell'amore verso se stessi e verso gli altri che ridurle a questa equazione lo trovo fastidioso. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Credo che a Gesù di Nazareth verrebbe il mal di testa.
Ci darebbe dei sacchetti di pane e di dolci e indicando 2 persone senza casa direbbe:"portaglieli se senti che infondo vuoi... portaglieli.. E chiedi loro di cosa hanno bisogno.. non fargli un monologo sulla filosofia. "! Scrivo da agnostica che vorrebbe ritornare credente.. quindi se dovessi sbagliare avrete il cuore di corregggermi:... in uno dei testi sacri mi ricordo che c'era questa scena di Gesù che parlava alla folla.. A un certo punto dei tizi lo disturbano dicendogli:"ci sono tua madre e i tuoi fratelli! Sono venuti a trovarti, smetti di parlare e corri a salutarli" Gesù rispose:"In verità vi dico io non ho parenti. I miei veri fratelli(e sorelle) sono coloro che mi capiscono e sono d'accordo con quello che dico e vivono secondo questo. " Altro che TUTTI... certo, se uno sta male, la compassione e il desiderio di dargli una mano ce l'hai pure se è il tuo peggior nemico... ma se sta bene può far gruppo con altri. Ed è detto chiaramente anche quando Gesù cerca di convincere un riccone a dare i propri soldi a chi ne aveva bisogno. Al rifiuto del ricco Gesù, lo sappiamo, dice:"è più facile che un cammello passi per la cruna d'un ago piuttosto che un ricco entri in paradiso. " e finisce là, eh! Non c'è la scena seguente in cui Gesù da' una pacca sulla spalla al ricco e gli fa:" amici come prima, anche se al momento mi stai sullo stomaco. Amici grandi dobbiamo essere, lo hanno detto sul forum di fs. com" |
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Non mi sembra un sentimento di amore, ma un dover non giudicare, non disprezzare, a cui si aggiunge un imperativo a che tutte le cose e le persone stiano entro determinate condizioni, poi non saprei se le stesse per tutti o secondo una gerarchia, in ogni caso qualcuno dovrà stabilire una via univoca, perciò mi sembra realizzabile essenzialmente secondo una legge religiosa (in cui ciascuno dovrebbe credere). Altrimenti secondo un complicatissimo accordo tra gli esseri umani. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Pensare a una cosa sgradevole, anche se è lontana da noi e non ci tocca, o è ormai passata, è pur sempre un pensiero sgradevole. Se poi, per avventura, ci pensiamo tutta la giornata, passiamo una giornata sgradevole (Perché poi il pensiero batte sempre dove meno ci fa piacere...).:testata: Non c'è altra soluzione che pensare in un altro modo. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Provo a risponderti. Ogni persona che detesti, produce in te un disturbo. E' come un fuoco che si accende. Se poi hai tanti di questi fuochi, è difficile vivere. Bisognerebbe forse spegnerli, ma non per amore di Berlusconi, ma per amor di sé. Che vantaggio pratico ne trai a provare malanimo per Silvio? Il solo pensiero di lui, ti disturba. Amarlo non significa che vai all'Olgettina, ma semplicemente che incassi, senza provare pena, tutto quel che di Berlusconi non ti va. Ciò che non ti fa sentire ferita, evidentemente non ti fa male. Se di una persona accettiamo o trascuriamo quello che non ci piace, ecco in che senso possiamo dire che è amata. Senza Olgettina.:perfetto: Poi puoi anche farti un giudizio negativo del suo operato, ma senza detestare lui personalmente. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
Essendo l'uomo una specie non sociale ma supersociale penso ci sia una certa spinta a socializzare innata e nonostante ci possano essere ostacoli a questo come fobia e depressione penso che aiutare gli altri sia una delle cose che rende l'essere umano felice, l'individualismo e il nichilismo sono il terreno fertile della depressione.
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Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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E' quando cerchiamo un senso al nostro cammino che nel percorso incontriamo e troviamo l'altro e proviamo compassione e amore, che non è un dovere morale ma il nostro scopo per trovare un senso. |
Re: Ama il prossimo tuo come te stesso!
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Io non odio Berlusconi, semplicemente amarlo mi sembra una cosa non solo sciocca ma potenzialmente immorale. Quindi tu non parli di amore ma di semplice accettazione\ rassegnazione? E perché chiamarla amore? Va be' |
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