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Parlare a se stessi in seconda persona
Non sapevo che sezione scegliere,perciò ecco qui visto che credo sia roba da stressati(qualunque sia il vostro disturbo).
Io spesso parlo a me stesso in seconda persona,soprattutto quando devo mettere a tacere pensieri che non voglio. Non mi dico devo smetterla,mi dico "Semifobico smettila!" , "Semifobico basta!".:miodio: Non so se è normale,forse capita a tutti,e io lo faccio da un bel po' di tempo,ma oggi riflettevo su quale significato abbia. Forse considero i pensieri che voglio zittire veramente come non miei e quindi li distinguo dai miei imputandoli a qualcuno che è altro da me,anche se gli do il mio nome. A voi capita? Che ne pensate? Possiamo catalogare con certezza questi pensieri tra quelli che veramente non vogliamo? (si lo so è contorto,ma abbiate pazienza). Qualcuno che fa questo ne ha parlato forse con il suo terapeuta, cosa ne pensa? |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
non mi è mai capitato ma non penso ci sia nulla di male, non è che pensi di avere due personalità, è solo che non riconosci certe tue emozioni e le vuoi sopprimere. Invece è sbagliato, tu devi ascoltare queste tue emozioni e darle un significato, in un certo senso devi ascoltare per capire in che direzione andare. Tutto quello che ci dice il cervello ha ragione
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Se il cervello ti svaluta,se hai pensieri ossessivi che ti perseguitano,se hai sensi di colpa che ti fanno fare cose che non vuoi,o ti impediscono di fare ciò che vuoi... E quante volte si possono avere sentimenti e pensieri contrastanti sulla stessa cosa... |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Penso che sia dovuto al fatto che non mi stimo abbastanza da riconoscere a me stesso sufficiente autorevolezza da consigliarmi da solo.
E quindi mi sento nella mente una voce che mi sprona a mo' di Virgilio con Dante. |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
sì, quando penso troppo e cose fastidiose mi dico: Abuela ma allora è vero che sei un scassacazzo! Ma taci un po'!
oppure quando non mi decido a fare una cosa mi dico: no, tu adesso ci vai e non rompi! (che quando gli altri mi trattano così mi girano di brutto, ma io posso:mrgreen:) |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Ma il fatto stesso che li imputo ad un altro me che non sono io(secondo me) mi da un indicazione del loro valore(disturbante). |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Mi è capitato qualche volta. Secondo me è una cosa un po' da schizzati
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Si mi è capitato....
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Il cervello umano ha anche la capacità di auto-osservarsi. Esistono pensieri auto-osservanti. Quei pensieri possono fare deduzioni, trarre conclusioni e dunque anche prendere decisioni come quella di parlare a sè stessi. Chiamarsi per nome aiuta a parlare a sè stessi in modo persuasivo. Trovo tutto ciò intelligente.
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
in seconda poche volte. Di solito invece in prima plurale. Forse è ancora peggio :D
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Dopo aver fallito nel tentativo A, si è presa la decisione B,ma per paura di un'eventuale decisione C. Ora sono fuggito da B che era sbagliata(in quanto di ripiego),e mi ritrovo di fronte a C,ma non lucidamente,in quanto non l'ho presa,ma sono fuggito da B...:testata: Scusate sono già OT...e ovviamente non potete capirci un piffero, ma ritrovare il vero se stessi dopo anni e anni di disordine è un bel casino. Per tornare al discorso dell'altro me, appena oggi ho razionalizzato il fatto che lo considero "un'intruso", fin'ora mi sembrava una parte altrettanto legittima del vero me. A me per ora questo sembra un risultato, blandizza di molto il conflitto... |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Ciao Semifobico.
Per me è un fatto positivo, il "tu" a te stesso: è indice di consiglio, che è una virtù. In sostanza, mi pare che attivi un giudice superiore che impone qualcosa a una parte di te che t'ha stufato. Parlarsi come fai tu, comporta un certo distacco da una situazione emotiva, o problematica che a un certo punto di possono bloccare. Anch'io delle volte mi dico ad alta voce: "lassa stare sta' cosa... chi cazzo te lo fa fare?":pensando: |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Poi il tu suona tipo consiglio dall'esterno, forse è un po' più convincente. |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Lo faccio quando mi capitano alcuni giri di pensieri che mi angosciano, o pensieri distimici e scoraggianti. O pensieri che tendono a farmi restare attaccato al passato (sono ossessionato da un recente passato),temendo che quel passato sia anche il mio futuro.
Oppure quando iniziano a salirmi pensieri d'odio e rabbia per la mia situazione o contro altre persone. Mi parlo per calmarmi e fermare il ciclo dei pensieri. Non c'è da preoccuparsi, credo sia bene e credo anche che in questo modo distinguo istintivamente me da pensieri che mi condizionano. |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
ma ne parli davanti agli altri?
a volte mi capita di parlare a me stesso, più che altro sotto forma di esclamazione (a livello di incoraggiamento oppure di rimprovero) ma mai davanti agli altri :pensando: |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Io ormai son messo talmente male che credo di parlare a me stesso in nona persona.
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Si, qualche rimprovero in seconda singolare me lo son fatto, ma utilizzo di più la prima plurale. "Adesso facciamo questo, poi andiamo là ...", insomma é come se me la raccontassi per tenermi compagnia.
Ah, ovviamente, tutto ciò solo ed esclusivamente quando nessuno può sentirmi. |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Capita qualche volta mentre sono da solo
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Buonasera ragazzi! Quindi quando io,per farmi coraggio mi dico "Ale stai tranquilla" oppure "lascia vivere queste emozioni"
Mi parlo in terza persona Inviato dal mio SM-N910F utilizzando Tapatalk |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
anche a me capita
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Oddio lo faccio (nella mente, non a voce alta): "dai ila" "forza ila" "ila ma pensi che..." ecc (a volte mi capita fin di farmi il dialogo a due voci, breve comunque, solo uno scambio di battute).
Il bello e' che proprio col nome ila che neanche e' il mio vero nome. Sara' per quello che difficilmente mi sento sola sola, ci ho gia' sta roba. Personalmente (per quanto mi riguarda) tendo a considerarlo non un bel segno. Quote:
Poi in italiano non esiste l'imperativo in prima persona (pensare/dirsi cose come "sa', prendo quel mobile e lo sposto" o "cos'e' che devo fare gia'?" e' gia' reputato piu' normale), per cui allo scopo bisognerebbe usare forme insolite/scorrette come: "e ora la smettero', oh!" "basta a me!" "dai io!". |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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in seconda persona |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
no a me capita di parlare a una persona che nn esiste :sisi:
tipo " ma ti rendi conto che cazz è successo?" oppure " guarda te se è possibile che sto qua debba fare sto casino bestia" oppure " figurati se mo vado la , ma manco dopo morto" ovviamente solo quando sto solo :D cioè sempre lol , d'altronde uno deve tenersi compagnia in qualche modo :D , lol o forse sono diventato pazzo , pazienza. |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Mi sembrano pensieri che fanno un po' tutti, anche quelli "senza problemi". Li ho sentiti anche dagli altri davanti ad altre persone, soprattutto quando si trattava di autoincoraggiamenti.
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
non lo so,ma lo faccio al contrario di te,del tipo ashita,rifletti prima di parlare,ashita,datti una mossa,ahita,pensa,ashita ragiona,dai ashita è ora di alzarsi,dai ashita smuoviti,gli do un senso motivazionale,uno sprono su me stesso in seconda persona verso me stesso e la mia pigrizia.
no non ne ho mai parlato con la psica.. sinceramente non ho mai dato peso alla cosa,ora che che lo fai notare.. (lo penso,o bisbiglio a bassa voce,mai davanti agli altri parlo) |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
In generale mi sembra normale, parlare da soli in prima, seconda, terza persona - forse quando cominci a usare la quarta, quinta e soprattutto la sesta c'è qualcosa che non va... :D
Io penso di farlo abbastanza spesso, sia in modo ironico che non: Prima: "Sono troppo vecchio per queste stronzate" (un classico) Seconda: "Dai su! Forza! Alzati!!!" Terza: "E fu così che il nostro eroe la prese in quel posto..." Quarta: "Oh avanti! Ci svegliamo?!?" Quinta: "Se solo non foste così irritanti..." |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
io parlo sempre a me stesso in seconda persona... forse perchè sono l'unico con cui parlare... :sisi:
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Quando parlo con me stesso mischio prima e seconda persona.
Se qualcuno potesse entrare nella mia testa e ascoltare i miei pensieri si troverebbe davanti ad una situazione simile a quella di Smeagol del Signore degli Anelli. |
Re: Parlare a se stessi in seconda persona
Sono bravissimo a parlare da solo ma solitamente mi limito alla prima persona, anche se spesso immagino conversazioni con altre persone, metodo che credo mi abbia aiutato a sviluppare una certa dote dialettica che prima non avevo.
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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Re: Parlare a se stessi in seconda persona
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