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Socievoli si nasce o si diventa?
Socievoli si nasce o si diventa? Conosco tanti timidi che son riusciti a superarsi. Io mi sento incapace di seguire il loro esempio, per cui mi chiedo se per tutta la mia esistenza sarò condannata a sentirmi sempre un peso nel momento in cui dovrò interagire con qualcun altro. Cosa ne pensate? Qual è stata la vostra esperienza? Consigli da ex-timidi?
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Si nasce
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Ogni testa un mondo!
Io posso dire che in una certa misura la timidezza se ne va col tempo,il che non è detto risolva la difficoltà a relazionarsi con gli altri. Ma porrei anche la domanda inversa: timidi si nasce o si diventa? Io da bambino(bambino non ragazzino) non ero timido, ma poi... |
Re: Socievoli si nasce o si diventa?
boh...pero sono quasi certo che "asociali" si diventi
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
si nasce.
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Nasciamo tutti socievoli.
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Si nasce, da bambino ero già alienato. Ricordo bene già all'epoca la sensazione di essere un osservatore della vita, gli altri giocavano a pallone e sbraitavano mentre io me ne stavo seduto a guardarli e inventare storie in my mind.
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Salvo squilibri congeniti credo si nasca in una situazione intermedia, in cui la spinta all'interazione con altri e il bisogno di tutelare sé stessi si bilanciano. Poi crescendo, se si è in una situazione equilibrata, credo la socialità si sviluppi autonomamente. Essendo l'interazione tra individui il fulcro sia della società, sia della sopravvivenza umana più in generale. Con tutte le possibili sfumature dovute al carattere ed ai tratti di personalità dei singoli, ovviamente. Credo un ruolo fondamentale nel determinare la propensione ad essere più o meno socievoli, fin dall'infanzia, la giochino le cure parentali e gli stimoli dati dai genitori al bambino. Molto semplicemente perché sono le prime figure umane con cui ci si rapporta e che hanno il compito di fornire le basi per avere una sicurezza nel rapporto con l'altro. Sia intesa come autostima, riconoscersi validi per ciò che si è e quindi capaci di "dare", sia da intendersi come non alimentare più pensieri "difensivi" del dovuto nei confronti altrui. Ambiente esterno ed esperienze subentrano dopo. Spesso il confronto con questi - riferendomi a quando è negativo e positivo - è già precedentemente influenzato da ciò che si è maturato nella realtà famigliare. Escludendo circostanze ed esperienze particolari che potrebbero cambiare radicalmente la persona indipendentemente dal resto. |
Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Credo di essere di base una persona socievole ma introversa.
L'introversione può scatenare discriminazioni da parte di una fetta della società e dunque generare paure e timidezze, riflesso di una difesa ad un ambiente potenzialmente ostile. |
Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Hmm non ho ancora un'idea molto chiara sull'argomento
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La relazione ti aiuta fino ad un certo punto. Ma la relazione è esclusiva,sei con il partner e solo lui sa chi sei,come sei ecc.. Il bisogno di allargare le conoscenze è sempre forte in(quasi)tutti. |
Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Credo che dipenda in parte da fattori genetici e in parte da fattori ambientali (come il contesto familiare in cui si cresce).
Io da piccolo ero abbastanza estroverso, anche se iniziavo ad avere già dei problemi rilevanti come DOC, strane manie, strane fobie... Nei primi anni dell' adolescenza ho iniziato a chiudermi e a deprimermi, e credo che nel mio caso si tratti di qualcosa di genetico, poichè ho letto che i meccanismi cerebrali che regolano il DOC, e gli altri fenomeni che già avevo dall' infanzia, sono gli stessi che causano la depressione e la conseguente introversione. |
Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Posto che si dovrebbe avere un minimo di competenze specifiche in merito per esprimersi... da profano penso che dipenda da persona a persona.
In ogni caso, e forse questa è la cosa più utile da sapere, anche se socievoli/asociali proprio si nascesse, è sempre possibile cambiare: il cervello è plastico e col passare degli anni si modifica, anche ad età avanzata. Un asociale, se lo vuole, può imparare a essere socievole, anche se, certo, il grado di asocialità da cui si parte può implicare difficoltà maggiori o minori da superare... |
Socialoni si nasce.
Un po' socievoli si può diventare. |
Re: Socievoli si nasce o si diventa?
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Penso a mio padre che tornava spesso incazzato da lavoro e nel week end aveva bisogno di ricaricare le pile stando in casa, raramente si andava fuori o si frequentava gente diversa dal solito e non mi era nemmeno permesso di invitare altri bambini a casa. Ricordo poi le raccomandazioni continue di mia madre, che insisteva molto sull'essere educato in casa degli altri, sul non chiedere cose o approfittare dell'ospitalità, al punto da farmi sentire così responsabilizzato che ogni volta che mi offrivano qualcosa la risposta era sempre "no grazie". Un'altra cosa che mi faceva soffrire da bambino è vedere gli altri genitori organizzare sempre attività per i figli, portarli nei posti, invitare gli amichetti, tutte cose che raramente facevano i miei. Questi esempi per dire quanto possano essere decisivi nel formare una personalità introversa tanti piccoli episodi di vita, l'educazione e gli stimoli o meglio i non stimoli dati dai genitori ai propri figli. |
Re: Socievoli si nasce o si diventa?
A-socievoli si diventa
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Per me è una domanda senza risposta, non è detto che una condizione socievole/non-socievole debba essere trascinata a vita, a testimonianza milioni di persone che sanno mostrarsi "sociali" ma che detestano mantenere quella facciata.
Poi il fattore ambientale influirà sicuramente, a fare un esempio sono nato socievole e con gli anni mi sono chiuso, e il che può anche essere determinato dal fatto che ho vissuto una infanzia felice e piena di affetto e giuste attenzioni. |
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
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Poi bisognerebbe stabilire quale sarebbe la ricerca nell'interazione sociale di cui hai fatto cenno, se si tratta di chattare privatamente o anche solo fare parte di un forum e rispondere alle questioni poste. |
Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Da vittima di bullismo verbale posso dire con certezza che ci si diventa. Fino a 10 anni ero un'esibizionista di quelli che intrattenevano parenti e coetanei con rappresentazioni e racconti vari. Una volta al supermercato ho preso il microfono del centralino e mi son messo a recitare "Il Carciofo dal Tenero Cuore" di Pablo Neruda tra l'ilarità generale e l'imbarazzo di mia madre.
Purtroppo tra i 13 e i 14 anni ho accusato la prepotenza di alcuni compagni di scuola e più in generale un ambiente familiare sempre proteso allo scontro più che al confronto. Alla critica più che al consiglio. Tutto questo mi ha frenato, creando una barriera immaginaria tra me e il mondo e ispessendo la sfiducia verso gli altri. |
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
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Socievoli o si rimane o lo si diventa
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
penso che in alcuni casi si crea una specie di separazione con l'io introverso che rimane quello reale, tipo che questo io sviluppa una sagoma di personalità più idonea alla socialità e gli dice: 'pensaci tu a intrattenerti con costoro io rimango qui al riparo'. Anche se questo sembra un pensiero un po' da matti :pensando:
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Be' grazie per le risposte e l'attenzione, mi avete portata a riflettere:
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Socievoli si nasce perché é natura dell'uomo voler comunicare con qualcuno, purtroppo per tante ragioni si diventa asociali, ma questo non vuol dire che non si possa nuovamente invertire la tendenza. Inoltre abbiamo molti modi di comunicare, anche scegliere la modalità può influire su questo.
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Io prima ero sicuramente più socievole di ora, quindi posso dire che sono nato socievole. Sono diventato asociale più o meno dalla fine del liceo.
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
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Curiosamente io sono cresciuto un ambiente opposto al tuo, senza per questo diventare socievole. I miei genitori hanno tentato sempre e in tutti i modi, fin da piccolo, di "istigarmi" alla socialità. Ad es. pur non credenti mi portavano a messa perché il paese in cui si viveva era molto cattolico, e gli altri bambini lì si trovavano. Quando io gliene chiedevo ragione, mi dicevano: "Così non ti senti diverso dagli altri bambini". Quando venivano ospiti in casa e io avrei voluto correre a chiudermi in camera mia (dove del resto già passavo quasi tutta la giornata!) mi obbligavano a restare "in compagnia degli ospiti". D'Estate si era obbligata ad andare al campeggio organizzato dal prete del paese. E avanti così. Eppure tutta questa "educazione alla socialità" non ha sortito alcun effetto: la mia avversione per i rapporti sociali s'è mantenuta tale e quale, anzi, per reazione s'è mutata quasi in disprezzo. Ho sempre vissuto questo tipo di educazione da parte dei miei genitori come una sorta di prevaricazione che ha sicuramente incancrenito il mio odio verso le altre persone. Io avrei voluto essere lasciato in pace e da solo, o almeno potermi scegliere quei pochissimi coetanei con cui mi trovavo bene, ma i miei questo non l'hanno mai né capito né accettato... |
Re: Socievoli si nasce o si diventa?
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
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Da informazioni che ho letto su internet ecc... la fobia sociale dipende un po dalla genetica (se hai familiari o parenti con questa fobia è probabile che si sia predisposti a svilupparla) e un po anche da come ti crescono i genitori, se non ti insegnano ad avere autostima e ti danno un educazione troppo rigida. Dipende... se uno non è socievole e gli sta anche bene così e non se ne fa un problema di certo non cambierà mai il suo modo di essere ma se non avere socialità ad una persona pesa e diventa un problema potrebbe, forse migliorerebbe oppure risolverebbe il problema del tutto o per niente... questo dipende da persona a persona credo.
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Socievoli non si nasce ma lo si diventa crescendo in un ambiente intriso di sicurezza e con tutte le carte in regola per cosi' dire. C'e' sicuramente una componente dovuta alla propria indole, ma bene o male il socializzare e' quasi obbligato e chi non ci riesce bene come me ad esempio non sempre lo fa per sua propria volonta'. La rampa di lancio e' avere sempre qualcosa di cui parlare, ed io in questo sono una frana....
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
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Re: Socievoli si nasce o si diventa?
Ho studiato un po' di sociologia e sulla base di ciò credo che fondamentalmente l'uomo possa definirsi un essere sociale. Pensare di vivere completamente esclusi dalla vita sociale credo sia difficile o comunque prerogativa di pochi...Mi sembra di capire che qui molte persone (me in primis) sentono un'attrazione per la vita sociale ma poi incontrano ostacoli che sono prima di tutto interiori. Non escludo poi che una persona possa volutamente e serenamente scegliere di vivere una condizione di "asocialità parziale" ovvero riducendo al minimo i contatti con le persone che gli stanno attorno...
Tutto ciò per giungere alla conclusione che secondo me esiste una socievolezza di base che poi per diversi motivi non si possa (o si voglia) dispiegare, ciò che poi conta è come una persona vive questa condizione. Poi vabbè...se la società di oggi fa piuttosto schifetto e tanta gente è meglio evitarla che relazionarsi ad essa è un altro discorso ancora...:) |
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