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Gaio 07-04-2008 00:42

Impossibilità concreta di vivere un amore sereno
 
Ho 40 anni e vivo un problema enorme: ogni volta che incontro una ragazza mi succede una cosa bruttissima. Vivo male il rapporto perchè non riesco serenamente ad accettare le sue storie passate, i suoi ex. Dopo i primi momenti insieme mi capita di sentire un forte disagio che si articola in due questioni di base: 1° senso di "estraneità" (guardandola come possibile donna della vita la percepisco come una presenza lontana da me e dal mio mondo) 2° sono invidioso degli uomini che l'hanno avuta.
In effetti ssvviluppo dentro di me come un atteggiamento di accusa nei suoi confronti perchè io non vorrei essere paragonato sessualmente a nessuno dei suoi ex. Tutto ciò razionalmente so benissimo che è un atteggiamento sbagliato ed ingiusto eppure è diventato un automatismo e non posso farci nulla. Nemmeno con l'ausilio di una psicologa ho ottenuto nulla. Mi sento solo e vorrei formare una famiglia ma a questo punto ho perso le speranze. Mi piacerebbe avere risposte sincere soprattutto da donne se è possibile. Grazie! P.s. sono in cura dal neurologo da un anno a causa degli attacchi di panico

bardamu 07-04-2008 02:14

Re: Impossibilità concreta di vivere un amore sereno
 
Se una donna sceglie di stare con te, vuol dire che dei suoi precedenti uomini probabilmente non è rimasta molto soddisfatta. Pensa che in quel momento l'uomo che ha scelto sei TU, e che quindi lei non vuole stare con nessun altro.

animaSola 07-04-2008 02:43

Re: Impossibilità concreta di vivere un amore sereno
 
--

mara29c 07-04-2008 07:38

....io ho conosciuto molti uomini di questo tipo: gelosi del mio passato......
E' un'assurdità, è una forma di forte egocentrismo e dozzinale "superomismo", è una pretesa senza fondamento alcuno, è una bella e buona manifestazione di insicurezza e di codardia, è un falso atteggiamento di protezione nei confronti della propria donna, è un'azione invasiva tale da mettere la propria donna nelle condizioni di rinnegare o addirittura mentire in merito al proprio passato per assecondare insensate scenate di gelosia....E' una voglia matta di essere presi in giro, perchè essere ingannati ed autoingannarsi è sempre più comodo che farsi mettere la verità dinanzi agli occhi; è una falsissima dimostrazione di sentimento e di premura, è un palese sfoggio di para-occhi dovuto a scarsa educazione ed istruzione, è specchio di egoismo e di pretesa di protagonismo; è il primo sintomo dell'evoluzione di un marito e padre padrone; è una grande dimostrazione di cattiveria....

Naturalmente la mia invettiva, perchè di invettiva si tratta, non è diretta specificamente al nostro utente che si riconosce in queste categoria, ma a tutti quegli uomini che sono esattamente così, e che, credono che "così" sia la norma. Il nostro amico per lo meno, ha capito che invece, questi, sono sintomi di un malessere che ha radici all'interno di se stesso.

Scusate la durezza del mio intervento, ma si era chiesto il parere di una donna, giusto?..

Gaio 07-04-2008 10:16

magari se è possibile gradirei solo risposte e non invettive.
Cmq: io capisco che una donna se mi sceglie lo fa perchè evidentemente cerca quello che non ha avuto, soprattutto in relazione ai sentimenti. Ma bisognerebbe avere finalmente la lucidità di ammettere che gli ex lasciano un forte "imprinting" nell'amata, la quale si conosce sessualmente in relazione a quelle esperienze (le quali non necessariamente sono legate ai sentimenti) e quindi dentro di se è inevitabile che abbia determinate aspettative che io evidentemente non sono in grado di soddisfare, da come ho potuto verificare a mie spese.E poi non è colpa mia se ti senti definire, da qualcuna, inferiore a quel tale ex che era più virile di te perchè faceva l'amore "tot" volte e che era superdotato. L'Ego ce l'hanno tutti, maschi e femmine, o no?
Dove sarebbe la mia cattiveria e la mia codardìa? Dove sarebbe la mia mancanza di educazione e la mia ignoranza?

bardamu 07-04-2008 11:44

Quella tua ex era solo una donna insensibile, che probabilmente vedeva il sesso come una specie di ginnastica divertente. Che preso così qualche volta va anche bene, ma certamente non all'interno di una coppia, dove si presuppone che sia qualcosa di più.

xanaxworship 07-04-2008 12:22

anchio ho sentito ste cose, io l'ho interpretata come una forte voglia di possedere la tua donna.il pensiero che altri l'hanno già posseduta(lo sò e una brutta parola ma rende l'idea)ti fà star male.ti sembra di guidare un auto usata o rubata.o di mangiare una mela già morsicata.ti senti derubato quando senti lei che racconta di tutti gli attimi intimi con i suoi ex, ed entri in competizione con tutto ,con te stesso, e con lei e i suoi ex piaceri(sessuali e non dati da altri).io le sentivo cosi.queste cose si possono risolvere se la donna mostra veramente un genuino e forte affetto verso di te, se invece e una che vuole solo giocare con i tuoi sentimenti non vale la pena perderci paranoie e ansie.non sei il solo ad aver di questi pensieri, anzi credo siano comuni un pò a tutti gli uomini.

lupo80 07-04-2008 14:52

Presente, anch'io ci son dentro. Capita anche a me di far simili pensieri ogni tanto, ma solitamente non persistono.

sognatore 07-04-2008 15:12

Ognuno dei suoi ex gli avrà lasciato qualcosa di unico, a prescindere dal bello o dal brutto che te non potrai mai dargli.
Questo è il concetto base, di conseguenza conviene mettersi l'anima in pace se non si vuole fare del male alle altre persone.

L'unica cosa bella del passato è che è passato.

orangemoon 07-04-2008 15:16

[quote]Quella tua ex era solo una donna insensibile, che probabilmente vedeva il sesso come una specie di ginnastica divertente. Che preso così qualche volta va anche bene, ma certamente non all'interno di una coppia, dove si presuppone che sia qualcosa di più.[quote]

Gaio,anch'io troverei "sgradevole e crudele" esser paragonata ad una ex :evil:
Certamente se il nostro livello di autostima è basso,questi dubbi malsani trovano terreno fertile per autoalimentarsi
Perchè non provi a rivolgerti ad un'altro/a specialista?

solo85 07-04-2008 18:43

Quote:

Originariamente inviata da Dany_e_Simba
Quote:

Originariamente inviata da mara29c
...io ho conosciuto molti uomini di questo tipo...

Alla faccia della FS...

perche', ti da fastidio?

Quote:

Originariamente inviata da mara29c
...è una grande dimostrazione di cattiveria...

OK...hai finito di dire *********?
Grazie.[/quote]

uno nn puo' pensarla diversamente da te?

Gaio 07-04-2008 21:06

Sto leggendo le vostre risposte che trovo interessanti. Vi chiederei cortesemente di usare i vostri post per il solo scopo di esprimere opinioni e non fare polemiche, che tanto a nulla servono.. Questa è un'occasione di scambio di vedute, può anche darsi che io possa imparare da ciascuno di voi qualcosa di importante:)

P. s. gentili signorine e signore, vi invito a postare sull'argomento. Pensate che se sono qui ho compreso che il difetto è mio e sarei felicissimo se mi deste una chiave di lettura per riflettere e capire. Thanks:)

Sentenza 07-04-2008 22:59

chi ti paragona al suo ex secondo me non ti merita affatto.. è normale che ogni storia che si ha nella vita, non solo in amore ma anche nelle amicizie (molte delle quali purtroppo non sono destinate a durare tutta la vita, proprio come una relazione), ed è quindi sbagliatissimo e assolutamente irrispettoso nei tuoi confronti quello che questa ragazza (tra l'altro vista l'età sarebbe anche ora che si comportasse da donna) ti propone.. se ammira ancora così tanto il suo ex perchè non ci torna assieme? Fidati, una così è meglio evitarla che trovarla.. Ti meriti certamente di meglio!

HurryUp 07-04-2008 23:27

Quote:

Originariamente inviata da mara29c
....io ho conosciuto molti uomini di questo tipo: gelosi del mio passato......
E' un'assurdità, è una forma di forte egocentrismo e dozzinale "superomismo", è una pretesa senza fondamento alcuno, è una bella e buona manifestazione di insicurezza e di codardia, è un falso atteggiamento di protezione nei confronti della propria donna, è un'azione invasiva tale da mettere la propria donna nelle condizioni di rinnegare o addirittura mentire in merito al proprio passato per assecondare insensate scenate di gelosia....E' una voglia matta di essere presi in giro, perchè essere ingannati ed autoingannarsi è sempre più comodo che farsi mettere la verità dinanzi agli occhi; è una falsissima dimostrazione di sentimento e di premura, è un palese sfoggio di para-occhi dovuto a scarsa educazione ed istruzione, è specchio di egoismo e di pretesa di protagonismo; è il primo sintomo dell'evoluzione di un marito e padre padrone; è una grande dimostrazione di cattiveria....

Naturalmente la mia invettiva, perchè di invettiva si tratta, non è diretta specificamente al nostro utente che si riconosce in queste categoria, ma a tutti quegli uomini che sono esattamente così, e che, credono che "così" sia la norma. Il nostro amico per lo meno, ha capito che invece, questi, sono sintomi di un malessere che ha radici all'interno di se stesso.

Scusate la durezza del mio intervento, ma si era chiesto il parere di una donna, giusto?..

Sei sicura che sia un atteggiamento senza fondamento alcuno? Invece di ragionare da essere umano, prova a ragionare in modo logico...

y 08-04-2008 00:57

mara, a me dai l'impressione di strumentalizzare l'argomento per sfogarti delle tue relazioni andate male.
Se quel che dici non centra niente col problema descritto da gaio, cosa lo scrivi a fare? Se ne vuoi discutere, apri un nuovo thread specifico per l'argomento e parlane li.
A mio parere rischia di essere frainteso da qualche persona sensibile e risultare deleterio.
Purtroppo qui l'autostima è spesso poca e quindi preziosa. Bisognerebbe coltivarla con cura evitando di creare campi minati.

Come ho già detto in altri thread, io soffro degli stessi timori. La differenza è che io li vivo a priori non avendo mai avuto modo di iniziare una relazione mentre mi sembra di capire che per gaio ci siano state almeno alcune occasioni.
Per me è un bel problema.
Come posso ben immaginare lo sia per lui.

Purtroppo non credo di avere suggerimenti utili. Io per me sono sostanzialmente rassegnato.

Gaio 08-04-2008 01:05

Ora, tanto per precisare, sono single perchè quella ragazza ho deciso di non vederla nè sentirla dal lontano 20 ottobre...ma mi è capitata quasi la stessa cosa con la mia fidanzata precedente che cafona non era (anzi..). Solo che lei mi ha detto certe cose quando il nostro rapporto è finito, ragion per cui io non penso che la questione si limiti al fatto formale di avere tatto e non far pesare la vera o presunta inferiorità virile perchè le donne che hanno fatto sesso con uomini che le hanno sedotte hanno conosciuto evidentemente un sesso appagante sul piano erotico e magari quei rapporti sono finiti per altre ragioni! Le loro scoperte le hanno fatte e evidentemente non basta a loro un uomo inesperto, fisicamente poco resistente e poco virile come me, perchè non si accontentano del sentimento che uno può provare per loro, anche se è autentico. Come faccio io a non vivere una frustrazione come maschio? Specialmente se queste cose sono alimentate dalla concretezza dei fatti?

HurryUp2 08-04-2008 01:25

Secondo me questo atteggiamento di disagio per le esperienze passate della propria donna manifestato da molti uomini è causato da un'invidia, a livello inconscio (ma a volte anche cosciente) per il fatto che la donna ha potuto fare tante esperienze e lui no, unito alla sensazione di non meritare di non aver fatto anche lui esperienze in passato, unito, a sua volta, alla sensazione che gli uomini con cui è stata la propria donna possano averla conquistata facendo meno fatica di lui, unito, a sua volta, all'impressione che la propria donna consideri importante fare più esperienze durante la propria vita (e quindi sentendosi preso per il culo quando la propria donna gli dice "non ti deve importare di non aver fatto altre esperienze prima di stare con me").
Questa invidia è giustificata e ha un fondamento logico e anche etico, perchè, con buona pace di Mara, non implica un' incoerenza con l'amore per la propria donna, perchè l'invidia può essere causata più dall'esigenza idealistica di veder realizzato un modello di corteggiamento più giusto, che dal desiderio di avere altre donne oltre alla propria.

Lice 09-04-2008 04:46

Re: Impossibilità concreta di vivere un amore sereno
 
Quote:

Originariamente inviata da Gaio
Ho 40 anni e vivo un problema enorme: ogni volta che incontro una ragazza mi succede una cosa bruttissima. Vivo male il rapporto perchè non riesco serenamente ad accettare le sue storie passate, i suoi ex. Dopo i primi momenti insieme mi capita di sentire un forte disagio che si articola in due questioni di base: 1° senso di "estraneità" (guardandola come possibile donna della vita la percepisco come una presenza lontana da me e dal mio mondo) 2° sono invidioso degli uomini che l'hanno avuta.
In effetti ssvviluppo dentro di me come un atteggiamento di accusa nei suoi confronti perchè io non vorrei essere paragonato sessualmente a nessuno dei suoi ex. Tutto ciò razionalmente so benissimo che è un atteggiamento sbagliato ed ingiusto eppure è diventato un automatismo e non posso farci nulla. Nemmeno con l'ausilio di una psicologa ho ottenuto nulla. Mi sento solo e vorrei formare una famiglia ma a questo punto ho perso le speranze. Mi piacerebbe avere risposte sincere soprattutto da donne se è possibile. Grazie! P.s. sono in cura dal neurologo da un anno a causa degli attacchi di panico

Ciao Gaio, leggendo il tuo topic, mi è subito venuto in mente quello scritto da un ragazzo su un'altro sito.
Il ragazzo in questione desiderava che sua moglie fosse vergine spiegando in modo chiaro i motivi di tale scelta.
Ti riporto di seguito ciò che scrisse quel ragazzo...sarei molto interessata a sapere se ti ritrovi in alcuni o in tutti i pensieri espressi dal ragazzo in questione.


Sinceramente se avessi la possibilità di scegliere preferirei che la donna della mia vita fosse VERGINE.
Mi da un po' fastidio infatti pensare che qualcuno prima di me ne abbia goduto delle grazie, oltre che colpito nell'orgoglio mi sentirei ferito nel cuore.
Mi darebbe fastidio pensare che la donna che amo sia stata a letto con altri prima di conoscere me, e chissa cosa ha combinato (o le hanno combinato).
Sembra che per le donne sia molto importante la prima volta, lascia infatti un ricordo molto impresso nella memoria delle ragazze, ed io sinceramente ne sarei molto geloso, soprattutto perchè le donne generalmente si concedono agli uomini che "ci hanno saputo fare" e che dopo magari ridono delle loro pollastrelle che ci sono cascate in pieno.
Un bravo ragazzo timido e sincero come me, nel vedere e sentire queste cose soffre, soprattutto se si parla della ragazza che amo.
E poi le donne dicono che la prima volta deve essere con una persona speciale, ora non vedo per quale motivo io non debba desiderare di essere quella persona per la donna che amo.

Preferirei sposare una donna vergine perchè come ho già ripetuto mi darebbe immensamente fastidio pensare che un altro uomo ne abbia goduto delle grazie, si sia divertito a copulare con lei, l'abbia toccata e palpeggiata, immaginare che lei abbia urlato di piacere e abbia condiviso sensazioni, odori e tant'altro con un altro uomo prima di me.

Perche', beh avevo gia' detto ´che mi dava profondamente fastidio il fatto che lei abbia goduto di gioia con un altro uomo, che sia stata penetrata, che abbia fatto chissa che cosa con la lingua, che abbiano sperimentato assieme alcune "acrobazie", che i loro corpi si siano fusi, mi da fastidio che lei abbia conosciuto il sesso da un'altro uomo che volente o nolente rimarra' per sempre nei suoi ricordi come il PRIMO.
Se sposassi una donna vergine non mi dovrei preoccupare di tutto questo, potrei tranquillamente camminare per strada senza che qualcuno incrociandomi pensi: eh eh la donna che hai sposato prima di conoscerti mi ha fatto "divertire parecchio".

Per un uomo sapere che la propria donna non e' stata a letto con nessun altro significa che lei non ha mai amato nessuno cosi' come ama il suo uomo.
E questa la reputo una cosa bellissima e di grande soddisfazione morale.
A me riempirebbe di orgoglio, e molto probabilmente le vorrei ancora piu' bene rispetto ad una donna che ha "gia' consumato" con qualcun altro

1) Vorrei che mia moglie fosse vergine nel cuore e nell'anima, e l'unico modo per avere questo è che sia anche vergine fisicamente, dato che come ho scritto prima i ricordi non possono essere cancellati.
2) Vorrei che non ci fosse nessun uomo al mondo che possa vantarsi di aver fatto l'amore con lei prima di me.

Aggiungo un'altra considerazione:
quando una donna si concede ad un uomo gli sta dando implicitamente un potere ed una conferma enormi.
Questo può accrescere l'autostima del prescelto.
Io non voglio che la donna che amo abbia contribuito ad accrescere l'autostima altrui.


Quote:

Originariamente inviata da Gaio
Ma bisognerebbe avere finalmente la lucidità di ammettere che gli ex lasciano un forte "imprinting" nell'amata, la quale si conosce sessualmente in relazione a quelle esperienze (le quali non necessariamente sono legate ai sentimenti) e quindi dentro di se è inevitabile che abbia determinate aspettative che io evidentemente non sono in grado di soddisfare, da come ho potuto verificare a mie spese.
E poi non è colpa mia se ti senti definire, da qualcuna, inferiore a quel tale ex che era più virile di te perchè faceva l'amore "tot" volte e che era superdotato.

E' palese che tu abbia avuto la sfortuna di incontrare, lungo il tuo percorso di vita, una o più donne con la sensibilità di un comodino.
Non credo che la donna che si è permessa di ferire in questo modo il tuo amor proprio nutrisse vero amore nei tuoi confronti...
Nel rimarcarti poi delle differenze fisiche con un suo ex...è stata squallida, visto che nessuno sceglie il fisico in cui nascere.

Un'altra considerazione che mi sorge è la seguente.
Immagino che in un rapporto di coppia la quota di resposabilità si possa dividere a metà (dico immagino perchè non ho beneficiato fino ad ora dell'esperienza...^_^).
Il 50% è ciò che noi facciamo per far funzionare la coppia, l'altro 50% è ciò che fa la nostra "dolce metà".
Il sesso è una componente fondamentale in una relazione sentimentale...quindi va ad incidere pesantemente sul funzionamento della coppia stessa.
Benchè due persone innamorate possano cercare dei "compromessi" per venire uno incontro alle esigenze dell'altro, a volte le differenze tra le necessità di ciascuno dei due sono talmente grandi che i compromessi risultano impossibili.
Desidererei sapere da te, Gaio, se ritieni che all'interno delle relazioni che hai vissuto, hai cercato di venire incontro alle tue partner, per il 50% di responsabilità, a tuo carico, all'interno della coppia.
Se le tue partner avevano la necessità di avere rapporti sessuali + frequenti, hai provato a cercare di venire incontro a queste esigenze o le hai semplicemente considerate delle richieste "ingiuste" e "irrispettose" della tua persona?


Quote:

Originariamente inviata da Gaio
Ora, tanto per precisare, sono single perchè quella ragazza ho deciso di non vederla nè sentirla dal lontano 20 ottobre...ma mi è capitata quasi la stessa cosa con la mia fidanzata precedente che cafona non era (anzi..). Solo che lei mi ha detto certe cose quando il nostro rapporto è finito, ragion per cui io non penso che la questione si limiti al fatto formale di avere tatto e non far pesare la vera o presunta inferiorità virile perchè le donne che hanno fatto sesso con uomini che le hanno sedotte hanno conosciuto evidentemente un sesso appagante sul piano erotico e magari quei rapporti sono finiti per altre ragioni! Le loro scoperte le hanno fatte e evidentemente non basta a loro un uomo inesperto, fisicamente poco resistente e poco virile come me, perchè non si accontentano del sentimento che uno può provare per loro, anche se è autentico. Come faccio io a non vivere una frustrazione come maschio? Specialmente se queste cose sono alimentate dalla concretezza dei fatti?

In merito all'inesperienza che tu dici di avere, mi pare un termine fuori luogo...
Considera che moltissimi utenti di questo sito (me compresa) non hanno mai avuto rapporti sessuali, quindi eviterei di usare quel termine, dato che tu hai avuro relazioni sentimental-sessuali.

Comunque, il non avere una esperienza vasta in campo sessuale, lo vedo come un limite, solo per chi è interessato a relazioni mordi e fuggi o a rapporti sessuali occasionali...
In quei casi è normale che si venga valutati per "la mercanzia sfoggiata" e per la resistenza e originalità durante l'atto...
Ma non mi pare sia il tuo caso...
Tu stesso hai detto che nutri il desiderio di costruire una tua famiglia.
Quindi orientati verso donne che ti valutino in base ad altri parametri e cerca di chiederti e valutare se ti sei impegnato al massimo per il 50% che ti competeva all'interno delle relazioni passate...in modo da trarne un possibile aiuto per quelle future.


Quote:

Originariamente inviata da orangemoon
Gaio,anch'io troverei "sgradevole e crudele" esser paragonata ad una ex :evil:

Io ragionerei in modo molto diverso...
Avendo un carattere molto maschile, mi darebbe fastidio l'idea che altre abbiano posseduto il mio lui...
Non temerei i paragoni con le sue ex...ma mi dispiacerebbe di non averlo posseduto per prima...
Quindi come puoi vedere Gaio, non tutte le donne pensano che un bagaglio notevole di esperienza sia "affascinante"...
Mi ecciterebbe enormemente di più un ragazzo vergine...anche se io stessa non lo fossi più.
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Lice 09-04-2008 04:49

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp2
Secondo me questo atteggiamento di disagio per le esperienze passate della propria donna manifestato da molti uomini è causato da un'invidia, a livello inconscio (ma a volte anche cosciente) per il fatto che la donna ha potuto fare tante esperienze e lui no, unito alla sensazione di non meritare di non aver fatto anche lui esperienze in passato, unito, a sua volta, alla sensazione che gli uomini con cui è stata la propria donna possano averla conquistata facendo meno fatica di lui, unito, a sua volta, all'impressione che la propria donna consideri importante fare più esperienze durante la propria vita (e quindi sentendosi preso per il culo quando la propria donna gli dice "non ti deve importare di non aver fatto altre esperienze prima di stare con me").
Questa invidia è giustificata e ha un fondamento logico e anche etico, perchè, con buona pace di Mara, non implica un' incoerenza con l'amore per la propria donna, perchè l'invidia può essere causata più dall'esigenza idealistica di veder realizzato un modello di corteggiamento più giusto, che dal desiderio di avere altre donne oltre alla propria.

Gli uomini a cui ti riferisci sono socio-fobici?

Gaio 09-04-2008 09:37

Ciao Lice:) Trovo il tuo intervento molto intelligente e carino. Si, mi ritrovo perfettamente con quanto dice quel ragazzo a proposito della verginità. Ne ho sofferto per anni fino ad ammalarmi di depressione. Oggi mi sono completamente convinto e rassegnato che questo pensiero, pur nella sua drammatica verità, è inutile perchè tanto una ragazza vergine oggi è il cosiddetto ago nel pagliaio. E poi razionalmente uno non può sposare una donna perchè è vergine. In fondo è anche una cosa stupida intestardirsi oltremisura su questo punto.Dovevo nascere in un'altra epoca, quando indubbiamente certi valori erano veramente sentiti e rispettati. Oggi le donne non ritengono la verginità un valore importante per cui quelle che si sposano (a meno chè non siano veramente coerenti con questo principio) arrivano al matrimonio con tutte le loro esperienze in materia di sesso.Sono io in difetto rispetto all mentalità corrente.Che il sesso non sia una componente fondamentale in una relazione è lecito dubitare, visto e considerato che se scegli un partner lo scegli in toto, quindi ti deve piacere per cui vuoi anche fare sesso con lui..A questo punto spero di incontrare la ragazza che pensi(e non mi dica!) : è lui il mio vero amore, gli altri che ho conosciuto non erano niente rispetto a lui. Così, e solo così, potrei sentirmi "vincitore". Lice, una curiosità: ma tu sei vergine perchè credi nella verginità? E quanti anni hai, 13, 14? Sai è una pura curiosità perchè io di anni ne ho 40.P.s. Sicuramente ho delle responsabilità perchè mi sono sottratto volutamente alle richieste sessuali delle mie partners....volevo punirle....atteggiamento infantile, lo so.:)

HurryUp 09-04-2008 11:19

[quote="Lice"]
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp2
Gli uomini a cui ti riferisci sono socio-fobici?

No, mi riferivo agli uomini comuni, oltre che ai socio-fobici. Ho descritto una dinamica della psicologia maschile che viene sottovalutata

inadatto 09-04-2008 12:02

Quote:

Originariamente inviata da Gaio
Ora, tanto per precisare, sono single perchè quella ragazza ho deciso di non vederla nè sentirla dal lontano 20 ottobre...ma mi è capitata quasi la stessa cosa con la mia fidanzata precedente che cafona non era (anzi..). Solo che lei mi ha detto certe cose quando il nostro rapporto è finito,

Io la vedo così; se una persona è davvero innamorata di te in quel momento tu diventi il migliore del mondo( e lo stesso lei è per te se la ami davvero ) non ci sono paragoni ne confronti ..nulla.

Se invece emergono vuol dire questo coinvolgimento non c'era o che quella persona è insensibile e cafona : in entrambi i casi il rapporto è destinare a finire in breve tempo

Distinguerei le cose che si dicono invece quando una relazione finisce; li se ci si lascia male spesso emergono cattiverie gratuite, magari nemmeno pensate, che vengono detto al solo intento di ferire

Gaio 09-04-2008 12:30

è giusto

bardamu 09-04-2008 14:20

Penso che questo sentimento di fastidio verso le precedenti esperienze della propria donna abbia a che fare con la fobia sociale solo in parte, visto che è comune anche a molti uomini che non ne soffrono (e il post citato da Lice ne è un esempio). Una parte di paura del confronto e di senso di inadeguatezza c'è sicuramente, nel caso di Gaio accentuata poi dalla insensibilità delle donne che ha incontrato, ma la parte grossa di questo sentimento è rappresentata secondo me dal retaggio culturale che porta a vedere il sesso come uno strumento di POSSESSIONE dell'altro. Da qui il passo verso una gelosia retroattiva è breve: gelosia per chi ha posseduto quella cosa prima di noi, una cosa che si vorrebbe solo nostra e di nessun altro. Personalmente mi da fastidio quando si parla di sesso in termini di possessione e si utilizzano parole come "possedere" o "fare mia/o", parole che implicano la PROPRIETA' dell'altra persona, perchè sono espressioni che fanno parte di una mentalità in cui l'altra persona diviene pensiero di sottomissione. Vanno bene tutt'al più nell'intimità, nel gioco sessuale, in un contesto interno alla coppia, in maniera analoga all'appellare la propria donna con termini volgari, ma non in un contesto aperto ad altre persone. Questa visione del sesso come proprietà altrui genera tutti quei comportamenti di gelosia e contemporanea svalutazione dell'altro in base al numero di partner avuti in passato. Il sesso non è sottomissione, può al massimo esserlo come gioco tacito (e quindi finzione) per assecondare l'istinto di preda/cacciatore, ma tale gioco non deve mai sfuggire di mano e andare ad intaccare l'opinione che abbiamo del nostro partner. La visione dei precedenti rapporti come qualcosa che ha "sporcato" il partner è qualcosa che è legato esclusivamente ad una visione del sesso in termini profondamente peccaminosi e negativi (termini ovviamente cattolici). Se fosse legato ad altro chi è geloso di questo dovrebbe esserlo anche delle precedenti amicizie (finite) di un proprio amico, cosa che invece non capita mai (o molto raramente). Quando penso alla gelosia retroattiva mi vengono in mente solo ambienti maschilisti in cui le donne sono sottomesse, o coppie in cui la donna è possessiva al punto da soffocare l'uomo, cioè visioni distorte di quello che un rapporto dovrebbe essere: bilanciato e paritario. (Lice ti vedo bene con una coppola in testa e la lupara a tracolla :lol: )
Gaio ha avuto l'intelligenza di capire che il problema deriva dal suo modo di pensare e che quello che deve cambiare è lui, non il mondo circostante, quindi ha già fatto un importante passo in avanti.

@Lilly: Dire che il sesso non è importantissimo all'interno di una coppia vale per te, per gli altri (e credo siano la stragrande maggioranza, me compreso) no. Ti auguro che il tuo ragazzo la pensi come te :wink:

Gaio 09-04-2008 15:06

bardamu ha colto l'aspetto fondamentale: il maschilismo.
Mi è capitato molto di frequente di essere presente o coinvolto mio malgrado in discorsi di uomini che ti sbattono in faccia la loro valentia in fatto di seduzione.... Così mi sono fatto l'idea che dovevo anche io essere all'altezza di cotali dongiovanni pena il sentirmi un mezzo uomo... In effetti questa pelle non mi appartiene (avrei potuto anche millantare conquiste che non ho fatto ma non mi viene:)......Però è indubbio che questa mentalità sia genericamente diffusa e appartenga un po' al dna maschile (non so se anche le femminucce fanno così). Dunque il "possesso" fisico, non come proprietà (anzi!!!), ma come esito del cedimento della volontà femminile alla mascolinità tout court è a tutti gli effetti ritenuto come una sottomissione della donna e quindi come un trofeo che l'ometto può orgogliosamente esibire al mondo intero come manifestazione di potere....Guarda caso, e non mi stupisco di questo, quelle volte che ho chiesto a costoro se le proprie mogli o fidanzate fossero già state a letto prima di stare con loro mi sono sempre sentito rispondere che erano vergini..(sarà un caso?).................;)
Forse è anche per questo che mi interesserebbe una maggiore partecipazione femminile alla mia questione. Mi è capitato di chattare con donne e ne ho sentite di tutti i colori talchè mi viene spontaneo pensare che spesse volte il sesso femminile, oggigiorno liberato e disinvolto dalla parità, finisca con l'alimentare questi luoghi comuni.

bardamu2 09-04-2008 19:36

Quote:

Originariamente inviata da Gaio
Forse è anche per questo che mi interesserebbe una maggiore partecipazione femminile alla mia questione. Mi è capitato di chattare con donne e ne ho sentite di tutti i colori talchè mi viene spontaneo pensare che spesse volte il sesso femminile, oggigiorno liberato e disinvolto dalla parità, finisca con l'alimentare questi luoghi comuni.

Le donne parlano tanto di maschilismo e parità dei sessi, poi quando una di loro si comporta davvero in maniera (sessualmente) paritaria, sono le prime a darsi della t***a a vicenda. Ci si dimentica che il maschilismo nasce da una cultura e di questa cultura parte integrante è la visione cattolica del sesso.

Wonderlust76 09-04-2008 21:18

Re: Impossibilità concreta di vivere un amore sereno
 
Quote:

Originariamente inviata da Dany_e_Simba
...non so dire perchè, lo sento...ma ormai, per quanto mi riguarda, credo d'aver definitivamente accantonato l'idea di poter, in futuro, godere della situazione perfetta...quella in cui saremmo entrambi inesperti o in cui lo sarei più di lei. Il motivo è molto semplice...non sono più un adolescente, ormai ho 29 anni: anche se, fra qualche anno o meno, fossi fidanzato...presumibilmente lo sarò con una donna di età non molto lungi dalla mia, una persona di 26 o 27 anni ad esempio...certamente, anche adesso, non potrei star con una diciannovenne...sono vecchio insomma. Detto questo...quale sarebbe la probabilità che, la suddetta ipotetica fanciulla, alla sua età avrebbe ancora un'esperienza inferiore alla mia (...che è e sarà, anche allora, poco più che nulla...)? Ovvio...0 (...sarebbe impossibile...). Quindi mi sento, dinanzi a questa questione, rassegnato...avrei dovuto "cogliere l'attimo" quando avrei dovuto poterlo fare ma, per i motivi che ben conosco, non ho mai potuto ed il tempo naturalmente è passato (...tempus fugit...). Comunque...conoscendomi penso non succederà mai...per cui forse non avrò mai nemmeno modo di scontrarmi col dilemma.
Andrà meglio nella prossima vita...

Sono nella tua stessa situazione ed ho la stessa rassegnazione dentro...ma ormai nn ho nemmeno più la rabbia che avevo prima, semplicemente, nn me ne frega più nulla...nn voglio più correre dietro a qualcosa che nn sn in grado di raggiungere e, una volta reggiunto, nn sarei cmq in grado di gestire...meglio concentrare le proprie energie in altre direzioni

Lice 10-04-2008 01:18

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Originariamente inviata da Gaio
Ciao Lice:)

Ciao Gaio :D

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Originariamente inviata da Gaio
Che il sesso non sia una componente fondamentale in una relazione è lecito dubitare

Freud senza dubbio avrebbe da obbiettare su questa affermazione... :lol:
Temo di non poterti dare ragione...
Benchè i sentimenti rivestano un'enorme importanza la stessa cosa vale x il sesso.


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Originariamente inviata da Gaio
visto e considerato che se scegli un partner lo scegli in toto, quindi ti deve piacere per cui vuoi anche fare sesso con lui..

Qui non si discute sul desidero di fare sesso con la persona amata...
si discute di cose "sporche" come frequenza, gusti, modalità, ecc...
Ti faccio un'esempio estremo...
Se un masochista si mette insieme ad una persona che non sia un sadico e che si sottrae a soddisfare le pulsioni sessuali del masochista, è prevedibile che la frustrazione sessuale porti il masochista a cercare soddisfazione alle sue necessità "altrove".
Non lo farebbe per fare del male all'altra persona...ma solo perchè la sofferenza per non riuscire a ricevere ciò di cui ha bisogno diminuirebbe drasticamente la sua qualità di vita.
Non desidero sapere i dettagli sulla tua vita sessuale...ma io stessa se intrecciassi una relazione con un'uomo, avrei bisogno di soddisfare determinate pulsioni...in tipologia e frequenza...
Sarei disposta a venire incontro all'altra persona...ma oltre certi limiti, il venirsi incontro può diventare frustrante per uno dei partner...


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Originariamente inviata da Gaio
P.s. Sicuramente ho delle responsabilità perchè mi sono sottratto volutamente alle richieste sessuali delle mie partners....volevo punirle....atteggiamento infantile, lo so. :)

Più che atteggiamento infantile lo definirei: "DARSI LA ZAPPA SUI PIEDI DA SOLO".
Gaio, devi assolutamente uscire dal circolo vizioso di pensieri che ti porta a vedere come "cattiva" la donna che esplicita delle esigenze sessuali.
Le pulsioni sessuali sono naturalissime...la donna che chiede di soddisfarle non lo fa per metterti in difficoltà o per metterti alla prova.
Lo fa per un suo bisogno naturale.
Dato che metà della coppia è formata da te, entro i limiti delle tue possibilità, devi cercare di andare incontro alle tue compagne, non vivendola come una sfida con te stesso...
Quelle donne sarebbero state "buone" se non avessero detto di avvertire determinate esigenze?
Non pensi razionalmente che l'onestà e la sincerità, anche in camera da letto, sia fondamentale per il buon funzionamento di una relazione?


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Originariamente inviata da Gaio
Lice, una curiosità: ma tu sei vergine perchè credi nella verginità?

In data 10 aprile 2008 direi di no.
Ho il disturbo evitante, ce l'ho dall'infanzia, quindi tutta la mia vita e la mia capacità di relazionarmi con gli altri è stata pesantemente influenzata da ciò.
In un passato remoto, ai tempi delle superiori, però, ho avuto una forte "passione religiosa"...tanto che desideravo iscrivermi alla facoltà di teologia.
Quindi in quel periodo, in effetti, ero divisa tra le pulsioni sessuali di un'adolescente ed il desiderio di essere cattolica in modo coerente...quindi astenendomi dai rapporti sessuali pre-matrimoniali.
Poi la mia passione per le cose...tutte le cose è scivolata via...ed anche quella religiosa ha fatto la stessa fine...
Da un paio di anni ho distrutto volontariamente tutte le mie convinzioni...cercando di dare spazio ad un nuovp modo di vedere ciò che è fuori e dentro di me.
Però devo ammettere che mi incazzo come una bestia quando mi capita di sentire in televisione o fuori casa gente che ridicolizza la scelta di uomini e donne di restare vergini fino al matrimonio.
E' una scelta che merita rispetto come qualsiasi altra.


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Originariamente inviata da Gaio
E quanti anni hai, 13, 14?

8O
MAGARI!!!!!!!!! :lol:
Mi auguro sia una scherzo...
Spero che il mio stile di scrittura e le mie opinioni non siano riconducibili a quella fascia d'età... :lol:


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Originariamente inviata da Gaio
Sai è una pura curiosità perchè io di anni ne ho 40.

Ne ho 29.

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Originariamente inviata da bardamu
Lice ti vedo bene con una coppola in testa e la lupara a tracolla :lol:

:lol:
Ti stai giocando la possibilità di degustare un pezzo di Polonia (voi che leggete non fraintendete...non mi sto riferendo alla mia persona, ma ai prodotti tipici della terra a cui appartengo per metà).

Forse non sono stata chiara...
Ho avuto fantasie sessuali su over 40 divorziati con figli...e mi ci sarei messa insieme volentierissimo e me li sarei fatta altrettanto volentierissimo...
Trovo solo più eccittante, stimolante, da impazzire l'idea di sverginare un ragazzo...scusa se sono cacciatrice. 8)

Lice 10-04-2008 03:05

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Originariamente inviata da HurryUp
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Originariamente inviata da Lice
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Originariamente inviata da HurryUp2
Secondo me questo atteggiamento di disagio per le esperienze passate della propria donna manifestato da molti uomini è causato da un'invidia, a livello inconscio (ma a volte anche cosciente) per il fatto che la donna ha potuto fare tante esperienze e lui no, unito alla sensazione di non meritare di non aver fatto anche lui esperienze in passato, unito, a sua volta, alla sensazione che gli uomini con cui è stata la propria donna possano averla conquistata facendo meno fatica di lui, unito, a sua volta, all'impressione che la propria donna consideri importante fare più esperienze durante la propria vita (e quindi sentendosi preso per il culo quando la propria donna gli dice "non ti deve importare di non aver fatto altre esperienze prima di stare con me").
Questa invidia è giustificata e ha un fondamento logico e anche etico, perchè, con buona pace di Mara, non implica un' incoerenza con l'amore per la propria donna, perchè l'invidia può essere causata più dall'esigenza idealistica di veder realizzato un modello di corteggiamento più giusto, che dal desiderio di avere altre donne oltre alla propria.

Gli uomini a cui ti riferisci sono socio-fobici?

No, mi riferivo agli uomini comuni, oltre che ai socio-fobici. Ho descritto una dinamica della psicologia maschile che viene sottovalutata

Ti avevo posto quella domanda per un semplice motivo...
La dinamica della psicologia maschile che descrivi mi pare possa essere applicata agli "uomini socio-fobici" e non agli "uomini non-socio-fobici"...

Cercherò di spiegarmi meglio, analizzando punto per punto ciò che hai scritto.


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Originariamente inviata da HurryUp2
Secondo me questo atteggiamento di disagio per le esperienze passate della propria donna manifestato da molti uomini è causato da un'invidia, a livello inconscio (ma a volte anche cosciente) per il fatto che la donna ha potuto fare tante esperienze e lui no

Perchè un'uomo "non socio-fobico" dovrebbe supporre che la donna abbia potuto fare tante esperienze se paragonate alle sue?
Perchè un'uomo "non socio-fobico" non avrebbe potuto fare altrettante esperienze che una donna?


Quote:

Originariamente inviata da HurryUp2
unito alla sensazione di non meritare di non aver fatto anche lui esperienze in passato

Perchè un'uomo "non-sociofobico" dovrebbe pensare di non aver meritato di non aver fatto esperienze in passato?
Dato che probabilmente un'uomo "non socio-fobico" di esperienze ne ha fatte.


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Originariamente inviata da HurryUp2
unito, a sua volta, alla sensazione che gli uomini con cui è stata la propria donna possano averla conquistata facendo meno fatica di lui

Se un'uomo non è socio-fobico, perchè dovrebbe supporre di aver sudato più camicie degli altri per conquistare la sua donna?

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp2
sentendosi preso per il culo quando la propria donna gli dice "non ti deve importare di non aver fatto altre esperienze prima di stare con me").

Sinceramente credo che ad una donna potrebe capitare di pronunciare quella frase solo se avesse a che fare con un socio-fobico o molto timido.

Vorrei chiederti una cosa HurryUp, tu sei convinto di poter ragionare come un'uomo "non socio-fobico"?

Io, ad esempio, ammetto i miei limiti...
Non avendo avuto relazioni sentimental-sessuali, mi rendo conto che i miei pareri non sono avvalorati dall'esperienza, quindi sono ipotesi.
Per quanto possa osservare e dedurre come possano ragionare le persone che invece di queste sesperienze hanno beneficiato, mi rendo conto che il gap conoscitivo è enorme...
Tu riusciresti a descrivere a parole a qualcuno qual'è la sensazione che si avverte quando ci si brucia con una fiamma?
E' un dolore diverso da qualsiasi altro se ci rifletti...tagliarsi è diverso che bruciarsi...
Per quanto si possa essere bravi a descrivere quella sensazione, per quanto il nostro interlocutore sia perspicace, non credo che nulla potrebbe sostituire l'esperienza diretta del "bruciarsi".
Quindi una mente socio-fobica o pesantemente timida ragionerà quasi sempre in modo diverso da una "non socio-fobica", fornendo una propria visione della realtà...
Come la tua dinamica della psicologia maschile è, e resta, la dinamica di una psiche maschile socio-fobica.

HurryUp 10-04-2008 10:19

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Originariamente inviata da bardamu
la parte grossa di questo sentimento è rappresentata secondo me dal retaggio culturale che porta a vedere il sesso come uno strumento di POSSESSIONE dell'altro. Da qui il passo verso una gelosia retroattiva è breve: gelosia per chi ha posseduto quella cosa prima di noi, una cosa che si vorrebbe solo nostra e di nessun altro. Personalmente mi da fastidio quando si parla di sesso in termini di possessione e si utilizzano parole come "possedere" o "fare mia/o", parole che implicano la PROPRIETA' dell'altra persona, perchè sono espressioni che fanno parte di una mentalità in cui l'altra persona diviene pensiero di sottomissione. Vanno bene tutt'al più nell'intimità, nel gioco sessuale, in un contesto interno alla coppia, in maniera analoga all'appellare la propria donna con termini volgari, ma non in un contesto aperto ad altre persone. Questa visione del sesso come proprietà altrui genera tutti quei comportamenti di gelosia e contemporanea svalutazione dell'altro in base al numero di partner avuti in passato.

Non mi convince molto il patto sociale che proponi: l'uomo dovrebbe farebbe lo sforzo di correggere la sua pulsione di possedere, attivandola solo nell'intimità, mentre la donna non farebbe nessuna forzatura alle sue pulsioni sessuali, è un patto sociale che presuppone una visione misandrica delle pulsioni sessuali maschili.
E poi non credo che la gelosia retroattiva sia alimentata da quella pulsione, quell'elemento è necessario ma non sufficiente ad attivarla, il meccanismo ha un'altra logica sottesa.

bardamu 10-04-2008 10:37

Re: Impossibilità concreta di vivere un amore sereno
 
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Originariamente inviata da Dany_e_Simba
Dire "socialfobici" è come dire "felini", un gatto ed una tigre sono entrambi dei felini...eppure, fra di essi, c'è un'enorme differenza...e personalmente mi son ***** ** ***** di vedermi spesso equiparato a gente che invece è nettamente e positivamente molto diversa da me. Essendo "gatto" me ne sto coi "gatti"...ma qui...altro che "tigri"...ci son "cani e porci" (...senza offesa, è solo un modo di dire...).

Se proprio ci tieni te lo dico io:
SEI UN CASO DISPERATO, NESSUNO STA PEGGIO DI TE.
Adesso però devi dirmi che aiuto può dare un forum fatto solo di gente che ha perso la speranza o che non è riuscita a fare nessun passo in avanti. L'unica utilità di un forum del genere è crogiuolarsi nel proprio dolore e chiudersi nell'illusoria consolazione del "mal comune mezzo gaudio". Io credo che dovresti distinguere gli utenti ad un altro livello: quelli che vengono qui per sentirsi migliori degli altri e quelli che partecipano perchè hanno vissuto (anche in parte) problematiche sociali, anche in passato, e magari sono riusciti ad uscirne o a superarle in parte, e decidono di trasmettere tale esperienza agli altri. Credo che l'empatia la troverai di più in una persona che soffriva del tuo problema e che ne è uscita, e quindi conosce entrambe le facce della medaglia e riesce a vedere il problema "da fuori", piuttosto che in una persona che è chiusa nel proprio dolore. Tanto lo sappiamo tutti: la fobia sociale è tale appunto perchè ti impedisce a vari livelli di comunicare in maniera spontanea le tue emozioni e i tuoi sentimenti all'altro, empatia compresa. Le persone che sanno farti sentire il loro affetto qua dentro sono quelle che tale problema l'hanno almeno in parte superato. Finché odierai gli altri per il solo fatto che stanno meglio di te non farai altro che stare peggio e di conseguenza coltivare ancora più odio...è un circolo vizioso.

HurryUp 10-04-2008 11:20

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Originariamente inviata da Lice
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Originariamente inviata da HurryUp2
Secondo me questo atteggiamento di disagio per le esperienze passate della propria donna manifestato da molti uomini è causato da un'invidia, a livello inconscio (ma a volte anche cosciente) per il fatto che la donna ha potuto fare tante esperienze e lui no

Perchè un'uomo "non socio-fobico" dovrebbe supporre che la donna abbia potuto fare tante esperienze se paragonate alle sue?
Perchè un'uomo "non socio-fobico" non avrebbe potuto fare altrettante esperienze che una donna?

1) Non sto parlando del caso in cui l'uomo presuppone, parlo del caso in cui lei ha avuto più esperienze e più facilità ad averle rispetto a lui.
2) io parlo del caso in cui il non socio-fobico ha la sensazione di non aver potuto fare altrettante esperienze, magari perchè non è bravo a sedurle nel modo che vogliono loro, insomma, per motivi che stanno al di fuori di lui.

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Originariamente inviata da Lice
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Originariamente inviata da HurryUp2
unito alla sensazione di non meritare di non aver fatto anche lui esperienze in passato

Perchè un'uomo "non-sociofobico" dovrebbe pensare di non aver meritato di non aver fatto esperienze in passato?
Dato che probabilmente un'uomo "non socio-fobico" di esperienze ne ha fatte.

Io parlo di casi di non socio-fobici che non hanno potuto soddisfare i loro obiettivi nel gioco del corteggiamento, possono aver fatto esperienze, ma che non corrispondevano ai loro obiettivi, possono aver dovuto modificare gli obiettivi e scegliere esperienze diverse da quelle che avevano pianificato.
Nella teoria dei giochi si cambiano obiettivi quando il sistema non ti permette di soddisfarli, quindi è logico che l'uomo può avere la sensazione di non aver meritato di fare esperienze particolari (pensare di non aver meritato non significa volerle fare, ma solo esprimere un giudizio sulla lealtà del gioco, sulla giustizia nelle regole, etc...).

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Originariamente inviata da Lice
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Originariamente inviata da HurryUp2
unito, a sua volta, alla sensazione che gli uomini con cui è stata la propria donna possano averla conquistata facendo meno fatica di lui

Se un'uomo non è socio-fobico, perchè dovrebbe supporre di aver sudato più camicie degli altri per conquistare la sua donna?

Il corteggiamento è un gioco impegnativo, ci sono delle regole da imparare ad applicare, sul come sapersi vendere alla donna, non basta non avere la fobia sociale.
Il fatto che il corteggiamento sia un gioco isomorfo al marketing e alla comunicazione pubblicitaria, alimenta la competizione, e tende a premiare le abilità sociali prima del merito, soprattutto nelle esperienze meno serie come avventure: quindi è logico che può esserci (e c'è) fastidio nel pensare che altri abbiano fatto meno fatica per conquistare la sua donna.


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Originariamente inviata da Lice
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Originariamente inviata da HurryUp2
sentendosi preso per il culo quando la propria donna gli dice "non ti deve importare di non aver fatto altre esperienze prima di stare con me").

Sinceramente credo che ad una donna potrebe capitare di pronunciare quella frase solo se avesse a che fare con un socio-fobico o molto timido.

L'insieme fuzzy dei socio-fobici non è l'unica categoria penalizzata nel gioco del corteggiamento, ne esistono altre osservabili.

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Originariamente inviata da Lice
Vorrei chiederti una cosa HurryUp, tu sei convinto di poter ragionare come un'uomo "non socio-fobico"?

Io, ad esempio, ammetto i miei limiti...
Non avendo avuto relazioni sentimental-sessuali, mi rendo conto che i miei pareri non sono avvalorati dall'esperienza, quindi sono ipotesi.
Per quanto possa osservare e dedurre come possano ragionare le persone che invece di queste sesperienze hanno beneficiato, mi rendo conto che il gap conoscitivo è enorme...
Tu riusciresti a descrivere a parole a qualcuno qual'è la sensazione che si avverte quando ci si brucia con una fiamma?
E' un dolore diverso da qualsiasi altro se ci rifletti...tagliarsi è diverso che bruciarsi...
Per quanto si possa essere bravi a descrivere quella sensazione, per quanto il nostro interlocutore sia perspicace, non credo che nulla potrebbe sostituire l'esperienza diretta del "bruciarsi".
Quindi una mente socio-fobica o pesantemente timida ragionerà quasi sempre in modo diverso da una "non socio-fobica", fornendo una propria visione della realtà...
Come la tua dinamica della psicologia maschile è, e resta, la dinamica di una psiche maschile socio-fobica.

Non è necessario non essere sociofobici per capire come ragiona un uomo.
Non hai tenuto conto che l'insieme delle pulsioni dei maschi sociofobici e l'insieme delle pulsioni dei maschi non sociofobici non sono due insiemi disgiunti, c'è un'intersezione tra di loro, quella intersezione mi permette di capire certe cose della psiche maschile senza che io sia necessariamente non sociofobico.
Tu vuoi ricordarmi il fatto che le esperienze hanno un effetto destrutturante-restrutturante sulla psicologia dell'individuo, da cui deduci che le esperienza che loro aggiungono alla mia potrebbe modificare i loro pensieri in modo tale da rendere la mia analisi inapplicabile a loro.
Ma questa critica è infondata, perchè le esperienze, per quando possano destrutturare-restrutturare il loro stato mentale, difficilmente possono modificare certe pulsioni di base.
Inoltre le mie non sono solo speculazioni senza valore empirico.
Ho fatto anche dei test a maschi non socio-fobici (a loro insaputa!), verificando come rispondevano a certe mie domande, a certi miei commenti, e le reazioni che avevano erano coerenti con le mie intuizioni, per esempio con il meccanismo psicologico che ti ho descritto.

bardamu 10-04-2008 13:11

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Originariamente inviata da Lice
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Originariamente inviata da bardamu
Lice ti vedo bene con una coppola in testa e la lupara a tracolla :lol:

Ti stai giocando la possibilità di degustare un pezzo di Polonia (voi che leggete non fraintendete...non mi sto riferendo alla mia persona, ma ai prodotti tipici della terra a cui appartengo per metà).

Nuooooooooooo!!!!! Gli zoccoletti di Britney Spears nuooooooooooooo!!!!!!!!

http://img177.imageshack.us/img177/3944/jean2eo5.jpg

:lol: :lol: :lol:

bardamu 10-04-2008 21:09

Re: Impossibilità concreta di vivere un amore sereno
 
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Originariamente inviata da Dany_e_Simba
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Originariamente inviata da bardamu
...una persona che soffriva del tuo problema e che ne è uscita...

Non esistono.
Al massimo può esistere qualcuno che è uscito dalla FS ma...come dicevo, il semplice fatto che uno sia socialfobico, non implica necessariamente che sia uguale a me...anzi...essendo, ogni essere umano, diverso dall'altro ed essendo anche, il concetto di FS, così vago...non potrebbe che essere diverso da me (...ma mi accontenterei di conoscere chi sia o sia stato almeno molto simile a me...). Quello che intendevo dire è che non mi dispiacerebbe se venissero distinti ed "etichettati" i diversi gradi di FS...perchè non vedo che se ne potrebbe fare, un socialfobico (...secondo il mio personale concetto di "socialfobico"...), del bagaglio d'esperienza di un timido: sarebbe come voler intervenire su un cancro al cervello servendosi delle conoscenze aquisite studiando un mal di testa (...poi ovviamente, una persona timida, potrebbe anche aver sofferto quanto o più di me, per altro comunque...). Non che mi dispiacerebbe conoscere un timido...ma...lasciamo perdere...è complicato.

Ok, capisco quello che stai dicendo. Però certe basi (non tutte ovviamente) sono comuni sia ai timidi che ai sociofobici, variano solo in intensità. La paura del giudizio altrui, l'evitamento di situazioni ansiogene, la tendenza ad autoilludersi di certe cose, le difficoltà di comunicazione...
Poi certo, ognuno è uguale solo a sé stesso. Te lo dico io che ancora non ho capito se in passato sono stato o meno sociofobico, e che oggi penso di essere "semplicemente" bloccato dalla mia timidezza residua e dal mio passato.

Gaio 11-04-2008 00:04

sto perdendo il filo

Gaio 12-04-2008 00:46

Mi sono fatto l'idea che probabilmente se mi innamorerò davvero e davvero amerò una donna sarò spinto a mettere da parte molti pensieri legati alla gelosia retrospettiva. Forse non ho ancora scoperto l'amore ma immagino che chi ama desideri veramente la felicità del partner perchè da quella felicità parte la propria!:)

Pride 12-04-2008 05:44

Al giorno d'oggi nessuno sa più mandare avanti una relazione.

Gaio 12-04-2008 12:18

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Originariamente inviata da Assorto
Secondo me non si deve amare per ricevere...ma solo amare, il che implica che la tua felicità non deve dipendere dalla partner. Altrimenti avrebbe il potere di accenderla o spegnerla come fosse un interruttore.
Più che la felicità penso che una persona debba ricercare la serenità....e questa deve essere qualcosa presente dentro di noi, a prescindere dagli altri (partner, genitori, amici).
Forse ti aspetti troppo dalla persona con cui stai, per questo rimani deluso.

Volevo dire una cosa più semplice: se la mia gelosia retrospettiva è dannosa in un rapporto perchè mi allontana in qualche modo dalla persona amata devo provare a metterla da parte perchè nel momento in cui colei che mi ama mi vuole sessualmente e io mi nego e la faccio sentire colpevole delle sue passate relazioni in nome del mio ego ferito in realtà sto pensando solo a me stesso. Se la amo invece devo pensare che in quel momento lei sarebbe felice che io mettessi da parte questi pensieri per vivere l'unicità del nostro rapporto senza svilirla. E questo lo si ottiene in relazione solo all'idea di farla stare bene altrimenti il rapporto si distrugge.

cancellato2488 12-04-2008 15:07

Re: Impossibilità concreta di vivere un amore sereno
 
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Originariamente inviata da bardamu
Quote:

Originariamente inviata da Dany_e_Simba
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Originariamente inviata da bardamu
...una persona che soffriva del tuo problema e che ne è uscita...

Non esistono.
Al massimo può esistere qualcuno che è uscito dalla FS ma...come dicevo, il semplice fatto che uno sia socialfobico, non implica necessariamente che sia uguale a me...anzi...essendo, ogni essere umano, diverso dall'altro ed essendo anche, il concetto di FS, così vago...non potrebbe che essere diverso da me (...ma mi accontenterei di conoscere chi sia o sia stato almeno molto simile a me...). Quello che intendevo dire è che non mi dispiacerebbe se venissero distinti ed "etichettati" i diversi gradi di FS...perchè non vedo che se ne potrebbe fare, un socialfobico (...secondo il mio personale concetto di "socialfobico"...), del bagaglio d'esperienza di un timido: sarebbe come voler intervenire su un cancro al cervello servendosi delle conoscenze aquisite studiando un mal di testa (...poi ovviamente, una persona timida, potrebbe anche aver sofferto quanto o più di me, per altro comunque...). Non che mi dispiacerebbe conoscere un timido...ma...lasciamo perdere...è complicato.

Ok, capisco quello che stai dicendo. Però certe basi (non tutte ovviamente) sono comuni sia ai timidi che ai sociofobici, variano solo in intensità. La paura del giudizio altrui, l'evitamento di situazioni ansiogene, la tendenza ad autoilludersi di certe cose, le difficoltà di comunicazione...
Poi certo, ognuno è uguale solo a sé stesso. Te lo dico io che ancora non ho capito se in passato sono stato o meno sociofobico, e che oggi penso di essere "semplicemente" bloccato dalla mia timidezza residua e dal mio passato.

io sottolinerei bene questo pensiero.
Ma sicuri che la timidezza sia tanto diversa?
E' come avere una ferita: ad uno può fare + male, ad uno più freddo meno.
Io lo ripeto: per come sono, visto la mia sensibilità che mi sono ritrovato tutto ad un tratto da qualche anno a sta parte non sarei m"meglio" di nessuno.
Timidezza? sociofobia? non so nemmeno io se ho l'una o l'altra, o nessuna delle due.
So solo che basta poco per farmi battere il cuore.
La timidezz, la sociofobia...è quello!
La differenza sta nel come si decide a combatterla (anzi no..conviverci...perchè è la parte sensibile di noi stessi).
Guarda davvero. Io se non mi fossi mai sforzato non sarei oggi tanto differente da tanta gente che scrive in sto forum (anzi forse sono identico se non peggio).
Ero estroverso e mi sono svegliato sensibile. Ho dovuto ricoltivare la parte + estroversa di me. Perchè? perchè mi sono accorto che la cosa + facile era rimanere passivi: mi sento timido?sensibile? di poche parole? una volta non lo ero? basta decidere di non essere + sensibili.
L'esempio dell'isola che avevo fatto: non sai nuotare bene? non ti verrà mai l'istinto di stare ore in acqua (semplicemente perchè più di qualche bracciata non la faresti e così ci perdi solo la mano).
Però se tuo fratello sta affogando non ti tuffi? o se arrivi in un punto dove non tocchi non provi a nuotare o stare almeno a galla facendo il morto?
Il cuore batte lo stesso, ma ci provi a salvarlo e/o galleggiare.

La vita è questa. Finchè si riesce a respirare comunque perchè sforzarsi di relazionarsi se siamo imbranati/timidi/sociofobici?Per sentire il cuore impazzire e magari fare una figuraccia?
NOOO.
Se devo viverla provo a viverla come vorrei che fosse: cioè rimanendo sensibile come sono (che per me è la qualità migliore che possiedo davvero + che l'autoironia e lo spirito), ma sforzandomi di "nuotare".
Ero estroverso, ho passato qualche tempo in cui mi sono chiuso (tra i 14 e i 15 anni), poi ho riniziato a mettermi in gioco (quando ho capito di stare diventando uno sconosciuto anche per chi fino al giorno prima vedevo un fratello/sorella) subito di nuovo. Ho ritirato fuori la parte spiritosa che avevo quasi dimenticato e mi sono fregato altamente della parte timida che mi bloccava.
Oggi? oggi c'è da dire quello che ho detto nell'altro thread. Probabilmente senso poco necessario parlare e preferisco un rapporto + diretto e intimo, senza dover parlare per forza.
Ma oggi so alternare i silenzi glaciali al mio vecchio lato spiritoso.

Vi faccio questa domanda: sicuri che io sia/sia stato solo timido?
prima estroverso, poi timido e poi ancora normale?
Che differenza ci sarebbe tra la mia timidezza e una sociofobia?
La differenza sta solo nella decisione in cui si decide di reagire.
Il cuore? quello batte comunque ad entrambi.
E se uno è timido è ovvio che può arrossire...o magari innervosirsi di più e tremare.
Sociofobia...timidezza....il confine è stretto...
anzi direi di più: sono una gradazione dello stesso sentimento.
Se hai paura dei ladri puoi tremare all'idea che uno ti punta una pistola davanti, puoi svenire, può solo batterti il cuore. Ma la paura c'è. E anche se tremi nessuno ti vieta di reagire per dimostrare a te stesso che chi al ladro è indifferente è solo perchè ha imparato ad essere + fredo (o magari perchè semplicemente è freddo).

La sensibilità non è negativa. Riflettete ragazzi: non tutti sanno essere sensibili (certa gente nemmeno a spiegarglielo a tavolino).
Chi è sensibile se si sforza però può essere forte. Può magari inizialment efingere, ma può esserlo.
Può aver paura di rispondere, ma intanto può iniziare ad alzare la mano.
Può fargli male un "sei stupido", ma può rispondere "detto da te è un complimento"...anche se dentro magari ci sei rimasto davvero male, ma fingendo poi si impara a farlo diventare normale.
Può farti tremare l'idea di avvicinarti all'idea di parlare con la ragazza che ti piace (magari la tua compagna di classe pure).E allora? e allora chissene? prendi segui i tuoi piedi anche se la testa vorrebbe solo scappare e teme e si avvicina da dietro...le fai una carezza, le chiedi come va (anche se dentro di te stai tentando in ogni modo di fermare il cervello); ti si impiastra la lingua? Anche se ti senti un imbranato fai passare la tua stessa inettitudine per un qualcosa su cui ridere (e addirittura per cui andare fiero) "oddio...ehmm...a momenti se continuo a fissarti negli occhi mi fai inciampare sulle parole...ho proprio il cuore tenero io...dai dammi una mano per rialzarmi".
E la tua stessa insicurezza diventa nell'altro addirittura sicurezza (veramente...chi mi conosce all'inizio mi prende per il ragazzo + sicuro di sto mondo perchè so' bravo a scherzare sui miei stessi limiti senza temere un giudizio, anzi giudicandomi ironicamente io stesso) e poi viene letta anche la tua sensibilità.

la timidezza è questo; la sociofobia non va molto + lontano.
La soluzione è la stessa.

hermit_nightman 12-04-2008 15:16

Prova a non vederla come una tua proprietà,una donna non lo è mai!!!!
come tu non lo sei di lei,comunque....
due entità che si avvicinano magicamente,rispettandosi....cosi' dovrebbe essere


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