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La solitudine non è una condizione naturale
Sono una persona introversa. Stare con me stessa è la mia attitudine.
Non potrei mai vivere costantemente circondata da persone. Eppure, arrivata a 25 anni, mi rendo conto di aver passato quasi 15 anni della mia vita in quasi totale solitudine. La solitudine mi sta schiacciando. Questa situazione almeno mi sta aiutando a sconfiggere la fobia, ma è dura. La paura, la timidezza mi bloccano dal raggiungere le persone. Ormai sono certa di una cosa: la solitudine non è naturale. Abbiamo bisogno di visi, calore, condivisione, altrimenti questa vita sembra inutile. Quoto il film/libro Into The Wild: "La felicità è autentica solo se condivisa." Sorridete da soli ed imparate ad amarvi, ma poi condividete quell'amore col mondo... altrimenti nulla ha senso. |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
L'introversione non implica la solitudine, semplicemente richiede meno socialità.
L'introverso ha bisogno degli altri come tutti, ma meno degli altri. Meno non vuol dire niente. |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
Ogni proposito di vita solitaria si scontra col paradosso che, se cercata, la solitudine è inafferrabile; se ti afferra, è insopportabile (cit)
Purtroppo gli intro, categoria della quale faccio parte, spesso cercano la solitudine perchè non stanno bene con gli altri e hanno bisogno dei loro spazi, ma poi quando finiscono per stare da soli stanno male lo stesso.... Il funzionamento psicologico di un intro mal si concilia con la società attuale, coi suoi tempi i suoi stereotipi , specie in giovane età...bisogna trovare un equilibrio tra momenti solitari e momenti di socialità, ma non è facile, si deve lavorare molto e aprirsi progressivamene all'esterno , solo che questo l'esterno non lo sa e ci travolge più della nostra capacità di sopportazione... |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
"no man is an island".
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
Sì, io percepisco un fortissimo bisogno di condividere emozioni con altre persone.
Non per questo metto in dubbio il fatto di essere introverso, perché lo vedo ogni giorno, nel mio bisogno di avere spazi per me stesso e custodirli gelosamente. Ma la solitudine completa non è una condizione naturale. |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
Bhee, concordo pienamente con tutto ciò che hai scritto, perchè mi trovo nella situazione che hai descritto. Soffocato dalla solitudine da ormai 10 anni :(
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
Forse il fatto che ognuno è se stesso ed è solo ciò che conosce. Non c'è possibilità di coincidere completamente, per me questo già basta a scoraggiarmi.
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Me ne rendo conto perchè ho la grossa fortuna di avere due sorelle con cui ho un rapporto molto forte. Molte passioni che condividiamo sono tali appunto perchè possiamo condividerle, senza di loro avrei visto molte meno serie tv di quello che ho visto (solo per fare un esempio :D) Sul lungo termine, che è la cosa migliore, io so di esserci per loro e loro per me. Questo è un importante pilastro della mia vita. |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
anche a me capita di voler condividere, di pensare a come sarebbe stare con altre persone, ma quando capita (di stare in compagnia) spesso non riesco a trovare quel qualcosa che desidero quando mi sento solo immaginando di non esserlo. Però certo è meglio che ogni tanto si stia con qualcuno (al di fuori dei famigliari stretti) per far riattivare certe aree cerebrali e non implodere, a volte riesco anche a incontrare qualche momento piacevole.
Purtroppo quasi sempre prevale il bisogno di un senso di separazione che rende la frequentazione degli altri un peso, qualcosa di anch'essa innaturale. Insomma a me sembra proprio la vita innaturale :nonso: |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
Si è più soli quando ci si sente soli senza essere soli. Ecco perché si sta soli, per sentirsi meno soli. Ma comunque ci si sente soli, dal momento che si è soli. Poi ci si ricorda che si è soli perché si è scelto di esser soli. E si cercano gli altri, per frequentarli. E ci si sente, vediamo un po' se indovinate? Soli.
Quindi è abbastanza inutile cercare compagnia se non si riesce a godere di essa. Vale per gli introversi, i fobici, i sociopatici e chiunque altro. Andrebbero capite e affrontate le motivazioni alla base. |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
Il fatto è che se non si sta bene con se stessi ci si sente diversi e se ci si sente diversi non si puo stare bene con gli altri.
Certe volte mi viene da pensare che l'introversione sia un autotortura che ci infliggiamo inconsciamente e che ci portiamo dietro dall'infanzia pensando: |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Quindi essere insieme ad altri per appagare questo nostro bisogno è solo una illusione? |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
La solitudine è un valore assoluto e positivo. Ciò che si confonde con la solitudine è l'isolamento che è mancanza di "altro".
Anelare alla prima, eliminare il rumore di fondo che creano mente e distacco è la ricerca da compiere. |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
Io ho solo bisogno di piazze libere e di qualche pirla che passi con due spiccioli in tasca. Di tutto il resto mi sono rotto i coglioni e non me ne frega più un cazzo.
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
anche le cause che portano alla solitudine non sono naturali... l'eccessiva timidezza e le fobie non sono normali, sono disfunzioni... ma nel momento in cui risulta impossibile o estremamente difficile correggerle o tenerle a bada allora conviene abituarsi alla solitudine (ma anche a tutte le condizioni che ne conseguono)
alla fine bisogna prendere il meglio da quello che si ha |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Se non si ispira equilibrio negli altri automaticamente le persone si sentiranno respinte dalla nostra persona e percepiranno che non vogliamo la loro presenza nella nostra vita. Inoltre...questione che pongo: perché abbiamo così paura degli altri tanto da autoconvicerci che la solitudine è l'unica maniera per vivere e sopravvivere? Che cosa c'è di così difficile nel rispetto e nella convivenza che ne deriva? |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
io st ultimo periodo godo proprio a star da solo boh , in passato invece adoravo proprio stare in mezzo alla gente .... sarà che c ho sempre qualcuno fra i coglions costantemente e sarà pure che quando c è qualcuno devo sempre qualcosa a sto qualcuno e invece da soli nn si deve niente a nessuno sei libero pure di ascoltare il silenzio , sempre se esiste ancora il silenzio :D , sarò diventato contronatura XD .
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Io mi sono un po' rotto di sto autolesionismo che ci portiamo dietro, tipo che è sempre colpa nostra, non facciamo abbastanza, dobbiamo fare di più... Mi pare una tendenza generalizzata in chi ha la fobia o problemi di timidezza. Secondo me bisognerebbe starci attenti, rischia di essere un tantino controproducente. (Poi temo che per alcuni sia anche un effetto collaterale delle logiche pissico-terapeutiche modello "dipende da te".) Sostanzialmente io non devo "ispirare" niente negli altri. Perché in realtà neanche gli altri lo fanno. Le altre persone hanno il vantaggio di poter essere più tranquille e quindi spontanee. Sarebbe una contraddizione sforzarsi di produrre artificiosamente un qualcosa che ha senso proprio nella spontaneità: verrebbe uno schifo e probabilmente produrrebbe l'effetto contrario. Più che cercare di ispirare un equilibrio che non ci appartiene, dovremmo semplicemente (?! hem..) trovarne uno. Poi tutto andrebbe a posto automaticamente. (Si, ok, togliete il "semplicemente", suona troppo male. -_-; ) Molti dicono che a sforzarsi poi ci si sblocca, ma credo che questo valga solo per chi ha una situazione non troppo compromessa. Chi è più incasinato secondo me rischia di traumatizzarsi ancora di più. Vediamola come una condizione indotta: è la FS che mi crea queste difficoltà. E se poi mi sento stupido o mi sale l'ansia a stare in mezzo alla gente, devo star male per forza? Salvo il salvabile e cerco di dare un senso al tempo in avanzo che ho per me stesso. (Leggo, studio, mi rilasso...) Almeno finché non si trova una soluzione affidabile. Detto questo, capisco che comunque non aiuta. E son d'accordo che sia innaturale. Lo dici a uno che da un anno a sta parte non esce più e non vede più nessuno, figurati. Mo' m'hanno pure chiuso la piscina. Non posso più fare neanche esercizio e sfogare la tensione... -___-; E d'altra parte se era facile non era un problema. :/ |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
Se la prossimità fisica implicasse condivisione il problema non si porrebbe. Il punto è che la vera condivisione è un fatto mentale che nasce dall'incontro di due volontà, e ancor prima dall'attitudine a dare e ricevere. Per cui sì, tutto molto bello, volemose bene ecc ecc, ma poi all'atto pratico non basta ammucchiarsi nella stessa stanza e neppure parlare guardandosi negli occhi, per condividere realmente qualcosa.
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
Stessa cosa a me, troppa solitudine da troppo tempo... basterebbe solo una persona alla fine, magari noiosa come me, con cui noiosamente vivere tutta la vita :tt1: :D:bene:
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
"I corvi vanno a schiere, l'aquila vola sola." (cit.)
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Re: La solitudine non è una condizione naturale
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Magari fosse così semplice..uno vuole stare sempre da solo e ci sta.. se ci riuscite vi stimo, ma io ancora non ho trovato soluzioni che non comportino problemi. |
Re: La solitudine non è una condizione naturale
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A me piace stare con gli altri, ma non molto, non so perché ma per me è davvero così. Mi piace alternare questi momenti (compagnia/solitudine) perché solo così riesco davvero a godere della compagnia di qualcuno. Mi rendo conto che diverse altre persone hanno un bisogno costante di avere qualcuno intorno mentre per me non è così, questo bisogno si fa sentire in modo più pressante solo quando sono stato per un bel po' per conto mio. Io quel che desidero è il non dover star sempre da solo e l'essere apprezzato dalle persone che frequento, ma non cerco forme di socialità tanto invasive, credo che non starei bene comunque. Certi problemi possono sorgere là dove questa alternanza (compagnia/solitudine) non va di pari passo con le esigenze degli altri. Io perciò credo di essere sia timido che introverso. Quando dico ad un amico che domani ho altro da fare per non vederlo (e certe volte invento scuse del genere perché non tutti mi capirebbero) non sto evitando una situazione che mi spaventa, sto cercando di "ricaricarmi"... Ecco, non so trovare termine migliore. Da un lato forse ci sono davvero tratti ansiosi, fobici e così via, dall'altro ci sono anche queste altre tendenze qua, e non si ha a che fare con delle fobie o con delle forme di evitamento per non correre certi rischi, ci sono anche altre motivazioni che ci spingono a rifiutare un invito. |
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