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cancellato16573 20-02-2016 22:01

Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Venerdì mi ha convocato il preside della scuola in cui insegno e mi ha fatto delle critiche piuttosto severe. Non me l'aspettavo e quindi ero profondamente turbato. Tuttavia, su alcune di queste critiche, ho preso un po' fiato e ho spiegato adeguatamente le motivazioni delle mie scelte e lui ha compreso. Su alcune cose invece ero proprio in difetto.

Ora so che mi basta seguire le sue direttive e le cose andranno sicuramente meglio.

Ora il motivo di questo mio post non è la vicenda in sé , ma i suoi riflessi dentro di me. Il punto è che mi sento investito personalmente, ma questo è sbagliato. Ed è questo che mi fa stare in ansia ed eccessivamente timoroso e preoccupato. Le obiezioni del preside riguardano, non me personalmente, ma alcune mie azioni errate. Cioè : non sono Io sbagliato, ma ho fatto degli errori. Cioè : se ho fatto una fesseria, vuol dire che ho fatto una fesseria, non che sono fesso.

Avrei grande bisogno di scindere quello che sono da quello che faccio. Ma sento il bisogno di essere aiutato.

shycrs 20-02-2016 22:38

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Il trucco è proprio quello: non pensare "io sono sbagliato" ma "ho fatto azioni sbagliate". Capita anche a me di sbagliare nel lavoro e di essere ripreso ma non ne faccio un dramma, anzi, questo mi spinge a migliorarmi (sono un po' perfezionista, lo ammetto). Ma anche se la critica riguardasse il mio modo di essere, cercherei, nei limiti del possibile, di migliorarmi senza prendermela troppo... Nessuno è perfetto, nemmeno quello che ti rimprovera!

_Diana_ 20-02-2016 22:42

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Sperando che il tono e che i termini che ha usato siano stati umani...

Non so, puoi evitare di ripetere questi errori, suppongo?
Dovresti anche risolverli? E sai già come fare?

Che opinione avresti se fosse stata un'altra persona al tuo posto?

:interrogativo:

claire 20-02-2016 23:14

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
È quello che temo mi succeda ogni giorno.Io mi sarei messa a piangere e poi licenziata.
Coraggio

Pablo's way 21-02-2016 00:03

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
L'eccessivo colpevolizzarsi, il drammatizzare, la sensibilità estrema al giudizio ed al rimprovero spesso hanno radici profonde, quasi sempre nella nostra infanzia, nell'educazione che abbiamo ricevuto.

Si tratta di un qualcosa che è molto difficile da eradicare, durante la terapia è stato uno degli argomenti principali, ne è venuto fuori che molto è dipeso dal modo in cui i miei genitori tendevano a reagire ad alcuni miei insuccessi o difficoltà sin da piccolo, non lo facevano esplicitamente e intenzionalmente, erano piccoli gesti, piccole smorfie di disappunto, insomma qualcosa che io particolarmente sensibile percepivo nitidamente al punto di condizionarmi nei comportamenti.

Ricordo per esempio che di fronte ad un errore, ad uno sbaglio l'atteggiamento (specie di mia madre) non era quello di incoraggiarmi, di farmi capire che faceva parte del "percorso", anzi spesso aumentava il mio senso di disagio rimarcando il mio errore, ciò è stato devastante per me e spiega in parte la mia tendenza a drammatizzare gli errori e di conseguenza i rimproveri che ne seguono.

Da'at 21-02-2016 00:11

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Superpippo (Messaggio 1685426)
Venerdì mi ha convocato il preside della scuola in cui insegno e mi ha fatto delle critiche piuttosto severe. Non me l'aspettavo e quindi ero profondamente turbato. Tuttavia, su alcune di queste critiche, ho preso un po' fiato e ho spiegato adeguatamente le motivazioni delle mie scelte e lui ha compreso. Su alcune cose invece ero proprio in difetto.

Ora so che mi basta seguire le sue direttive e le cose andranno sicuramente meglio.

Ora il motivo di questo mio post non è la vicenda in sé , ma i suoi riflessi dentro di me. Il punto è che mi sento investito personalmente, ma questo è sbagliato. Ed è questo che mi fa stare in ansia ed eccessivamente timoroso e preoccupato. Le obiezioni del preside riguardano, non me personalmente, ma alcune mie azioni errate. Cioè : non sono Io sbagliato, ma ho fatto degli errori. Cioè : se ho fatto una fesseria, vuol dire che ho fatto una fesseria, non che sono fesso.

Avrei grande bisogno di scindere quello che sono da quello che faccio. Ma sento il bisogno di essere aiutato.

Sei fortunato ad avere una metacognitività sufficiente per riuscire a scindere l'aspetto fattuale da quello emotivo.
Dovrai sforzarti di ignorare quest'ultimo. Si tratta solo di abitudine.

Predico prevalentemente il mettersi in gioco, anche a costo di sbagliare, proprio perché sono questo genere di eventi che permettono di crescere molto come individui, facendo emergere i nostri meccanismi cognitivi ed emotivi disfunzionali, e permettendone un'analisi e una correzione attraverso l'azione mirata e continua.

Paragona la tua sofferenza attuale all'aver sollevato pesi in palestra. In questo momento ti fanno male i muscoli dell'anima. Ora devi concederti un minimo di autogratificazione, sia egoica, sotto forma di piccolo autocompiacimento per la conquista fatta ("sono figo, sono riuscito a capire almeno razionalmente che non sono sbagliato anche se quello che ho fatto è sbagliato!"), sia pratica sotto forma di qualche capriccio che puoi concederti per premiarti (un dolce, un film, una birra con gli amici, un giro shopping, un videogioco, insomma qualcosa che desideri).

Dopodiché, torna al lavoro, in forma, vedrai che fra qualche giorno passerà questa sensazione fastidiosa ai muscoli dell'anima. E sarai più forte che mai! :)

Demiurgo 21-02-2016 00:20

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Molto spesso i boss non hanno la minima idea di come indirizzare o spronare i propri collaboratori nel modo migliore :(

Inosservato 21-02-2016 01:44

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
ah guarda, succede anche a me, se vengo ripreso passo almeno mezza giornata a lutto, vedo tutto nero e rimango in versione funerale, mi accorgo anche di non riuscire a dissimulare in modo efficace, cioè traspare proprio, fino a quando non torno a casa non mi riprendo

per fortuna che mi succede poco (non perchè io non sbagli mai, anzi, ma perchè il mio ambiente lavorativo è molto easy, il mio capo è più un collega che superiore vero e proprio, in più c'è vicinanza di età, questo da una parte è un bene, ma dall'altra mi imbarazza ancora di più nel caso di rimproveri o osservazioni

Barile 21-02-2016 03:15

Quote:

Originariamente inviata da Pablo's way (Messaggio 1685517)
L'eccessivo colpevolizzarsi, il drammatizzare, la sensibilità estrema al giudizio ed al rimprovero spesso hanno radici profonde, quasi sempre nella nostra infanzia, nell'educazione che abbiamo ricevuto.

Si tratta di un qualcosa che è molto difficile da eradicare, durante la terapia è stato uno degli argomenti principali, ne è venuto fuori che molto è dipeso dal modo in cui i miei genitori tendevano a reagire ad alcuni miei insuccessi o difficoltà sin da piccolo, non lo facevano esplicitamente e intenzionalmente, erano piccoli gesti, piccole smorfie di disappunto, insomma qualcosa che io particolarmente sensibile percepivo nitidamente al punto di condizionarmi nei comportamenti.

Ricordo per esempio che di fronte ad un errore, ad uno sbaglio l'atteggiamento (specie di mia madre) non era quello di incoraggiarmi, di farmi capire che faceva parte del "percorso", anzi spesso aumentava il mio senso di disagio rimarcando il mio errore, ciò è stato devastante per me e spiega in parte la mia tendenza a drammatizzare gli errori e di conseguenza i rimproveri che ne seguono.

Potresti essere più preciso riguardo a questi piccoli atteggiamenti dei tuoi genitori? I miei avevano un atteggiamento simile, ad es. se a scuola prendevo 7 prima o poi (non subito magari) mi chiedevano e tizio quanto ha preso? Oppure se all'uni prendevo 28 mi chiedevano, dopo essersi congratulati con me, e 30 in quanti l'hanno preso?
Purtroppo pure io reagisco male alle critiche e agli insuccessi, spesso sento dire che le critiche ti rendono più forte, per quanto mi riguarda mi affossano solo di più

Da'at 21-02-2016 03:33

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1685521)
Per via della riforma sulla scuola di Renzi e il potere da questi dato ai dirigenti scolastici.

Renzi ha inventato i rimproveri? Fico.

Warlordmaniac 21-02-2016 08:09

Quote:

Originariamente inviata da Superpippo (Messaggio 1685426)
Venerdì mi ha convocato il preside della scuola in cui insegno e mi ha fatto delle critiche piuttosto severe. Non me l'aspettavo e quindi ero profondamente turbato. Tuttavia, su alcune di queste critiche, ho preso un po' fiato e ho spiegato adeguatamente le motivazioni delle mie scelte e lui ha compreso. Su alcune cose invece ero proprio in difetto.

Ora so che mi basta seguire le sue direttive e le cose andranno sicuramente meglio.

Ora il motivo di questo mio post non è la vicenda in sé , ma i suoi riflessi dentro di me. Il punto è che mi sento investito personalmente, ma questo è sbagliato. Ed è questo che mi fa stare in ansia ed eccessivamente timoroso e preoccupato. Le obiezioni del preside riguardano, non me personalmente, ma alcune mie azioni errate. Cioè : non sono Io sbagliato, ma ho fatto degli errori. Cioè : se ho fatto una fesseria, vuol dire che ho fatto una fesseria, non che sono fesso.

Avrei grande bisogno di scindere quello che sono da quello che faccio. Ma sento il bisogno di essere aiutato.

So per esperienza che seguire le direttive di un preside non è affatto garanzia che la situazione migliori.
Sulla permalosità: evidentemente non sei convinto neanche tu che quelle fesserie non siano perfettamente sostituibili con altri comportamenti.

Markos 21-02-2016 14:53

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Pablo's way (Messaggio 1685517)
L'eccessivo colpevolizzarsi, il drammatizzare, la sensibilità estrema al giudizio ed al rimprovero spesso hanno radici profonde, quasi sempre nella nostra infanzia, nell'educazione che abbiamo ricevuto.

Si tratta di un qualcosa che è molto difficile da eradicare, durante la terapia è stato uno degli argomenti principali, ne è venuto fuori che molto è dipeso dal modo in cui i miei genitori tendevano a reagire ad alcuni miei insuccessi o difficoltà sin da piccolo, non lo facevano esplicitamente e intenzionalmente, erano piccoli gesti, piccole smorfie di disappunto, insomma qualcosa che io particolarmente sensibile percepivo nitidamente al punto di condizionarmi nei comportamenti.

Ricordo per esempio che di fronte ad un errore, ad uno sbaglio l'atteggiamento (specie di mia madre) non era quello di incoraggiarmi, di farmi capire che faceva parte del "percorso", anzi spesso aumentava il mio senso di disagio rimarcando il mio errore, ciò è stato devastante per me e spiega in parte la mia tendenza a drammatizzare gli errori e di conseguenza i rimproveri che ne seguono.

Story of my life....
Condivido in risposta a quanto sopra scritto comunque l'intervento di Marco Russo....

Inosservato 21-02-2016 15:12

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1685575)
Sulla permalosità: evidentemente non sei convinto neanche tu che quelle fesserie non siano perfettamente sostituibili con altri comportamenti.

non è detto, parlando della mia esperienza nel gestire i rimproveri non è così...

razionalmente so che ho sbagliato o semplicemente non ho valutato tutte le opzioni dando per scontato qualcosa che non lo era, inconsciamente però sale da prima una sorta di rabbia che mi fa "odiare" il rimproverante per qualche secondo o minuto, poi cerco mentalmente di arrampicarmi sugli specchi trovando giustificazioni, alla fine arriva la terza fase che è un mix di sconforto, azzeramento di autostima, squallida tristezza stile ragazzina 13enne mollata dal fidanzatino -_-

credo sia un problema di emotività e sensibilità eccessiva, ho osservato cosa succede ad altri nella stessa situazione e nonostante anche loro inizialmente subiscano la botta emotiva vedo che il tempo che impiegano a riprendersi è notevolmente minore http://psyco.forumfree.org/html/emoticons/0003.gif

Pablo's way 21-02-2016 15:21

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Barile (Messaggio 1685560)
Potresti essere più preciso riguardo a questi piccoli atteggiamenti dei tuoi genitori?

Mia madre era molto svalutante, spesso tendeva a scoraggiarmi in partenza, per cui se sbagliavo poi rincarava pure la dose, invece di incoraggiarmi e sostenermi, magari spingendomi a provare comunque, imparando ad accettare la possibilità di un errore e invece c'era sempre quel "te l'avevo detto"....

Quegli atteggiamenti dei tuoi genitori che descrivi riguardo alla scuola io li subivo in altri ambiti, tipo i rapporti tra amici oppure nello sport, in quelle situazioni mi facevano pesare di più il confornto facenomi sentire inadatto per non dire incapace, perciò mi sentivo sotto esame e ingigantivo tutto.

Pablo's way 21-02-2016 15:24

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 1685677)
credo sia un problema di emotività e sensibilità eccessiva, ho osservato cosa succede ad altri nella stessa situazione e nonostante anche loro inizialmente subiscano la botta emotiva vedo che il tempo che impiegano a riprendersi è notevolmente minore http://psyco.forumfree.org/html/emoticons/0003.gif

In alcuni casi si tratta di un vero e proprio senso di vergogna, a me capita sopratutto a lavoro, se sbaglio e magari me ne accorgo prima degli altri vado proprio in crisi sul momento, ho una reazione interna molto violenta, assolutamente sproporzionata al fatto.

liuk76 21-02-2016 15:36

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Superpippo (Messaggio 1685426)
Avrei grande bisogno di scindere quello che sono da quello che faccio. Ma sento il bisogno di essere aiutato.

E' il leitmotiv di questo forum, per ovvi motivi.

Il rimprovero verbale è sacrosanto che ci sia in un rapporto di lavoro subordinato. Discorso analogo per il grado di severità nel farlo.

E' altrettanto giusto che un lavoratore con "disagi" non porti gli stessi come giustificazione per essere esente da rimproveri o da toni severi negli stessi oppure per sentirseli porre in modo diverso dagli altri lavoratori.

Secondo me, se una persona non è in grado di reggere il rimprovero severo ma, in larga parte giusto, di un preside farebbe meglio a non lavorare come insegnante/educatore oppure a dimettersi perché, per quanto comprensibile umanamente, sarebbe scorretto per i colleghi pretendere di essere rimproverati con i guanti di velluto perché si ha un'ipersensibilità in tal senso, a prescindere dalle ragioni.

Poi, il polso secondo me va usato e dosato anche facendo leva sulle debolezze del lavoratore per ottenere lo scopo di far lavorare lo stesso in modo corretto e col minor numero di errori.
Il tutto, precisiamolo, non usato in modo "malvagio".

Penso anche che talvolta la colpa sia anche di noi stessi, dei nostri limiti.

Insomma, tutto questo per complementare quanto scritto da alcuni, ovvero, che è importante non colpevolizzarsi eccessivamente e che bisogna vivere il rimprovero con serenità, perché fa parte del quotidiano lavorativo, ma che non bisogna nemmeno demonizzarlo, farlo finire in ostaggio di un proprio disagio per reclamare trattamenti diversi e non concludere che tutte le fesserie che si fanno non dipendono da ciò che siamo.

Apprezzo molto l'approccio che hai avuto che trovo, quasi interamente, sensato e giusto :)

Da'at 21-02-2016 17:11

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1685606)
Come Mussolini ha esacerbato il briciolo di potere dell'italiano più piccolo e castrante, come Berlusconi ha esacerbato la volontà di far passare un rutto per un argomento dei burini, così Renzi ha esacerbato la superbia del comando dei poveri stronzi.

Ad ogni modo, era giusto per inquadrare storicamente e politicamente la cosa. Vai a vedere e magari quel rimprovero è determinato maggiormente proprio della ragione che ho detto io.

Dedalus, come tu sai stimo molto la tua intelligenza e il tuo impegno nella riflessione.
Tuttavia noto che quando la sfera emotiva ti si attiva, perdi la lucidità che normalmente ti contraddistingue.

Nel thread, Superpippo ammette che su alcune delle osservazioni riportategli era in difetto. Ora, capisci che citare Renzi a sproposito non ha molto senso? Specialmente quando è nella natura delle dinamiche umane fare osservazioni critiche. E' auspicabile. E' segno di assertività.

Non sei quella persona che parla a caso per dar sfogo alle proprie pulsioni di pancia. Sai essere molto meglio di così. :bene:

Blue Sky 21-02-2016 17:28

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Pablo's way (Messaggio 1685689)
In alcuni casi si tratta di un vero e proprio senso di vergogna, a me capita sopratutto a lavoro, se sbaglio e magari me ne accorgo prima degli altri vado proprio in crisi sul momento, ho una reazione interna molto violenta, assolutamente sproporzionata al fatto.

E' vero. Anch'io sono molto severo con me stesso.
Non si tratta solo di temere il rimprovero. Anche quando questo non c'è, io mi innervosisco lo stesso e mi demoralizzo.
L'altro giorno stavo facendo una cosa con il collega, io ho sbagliato e lui mi ha detto "ma tranquillo!", evidentemente si vedeva che l'avevo presa male.

Ma questo atteggiamento me lo porto dietro in qualsiasi cosa faccia. Se sbaglio a mettere, ad esempio, troppo sale nel sugo della pasta mi demoralizzo. Anche nello sport capita così, l'altro giorno ho fatto un errore ed ero a pezzi.

claire 21-02-2016 17:56

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
leggere che qualcuno è ancora vivo dopo un rimprovero del ds mi solleva.
Ti va di dire il motivo per cui sei stato ripreso?

Da'at 21-02-2016 18:11

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1685776)
Semplicemente guardo alla cosa su un lato meno immediato, e nell'intervento precedente c'è una piccola clausola ipotetica che si chiama “magari”.

Ti sto rispondendo in maniera civile, e già per la seconda volta; se lo sai essere, fallo anche tu.

Dedalus, ho paura che tu mi veda (per l'ennesima volta) come un nemico.
Io a volte mi esprimo duramente, e oltretutto, essendo umano, sono soggetto a tutti gli "errori progettuali" caratteristici della specie. Emovità, parzialità, bias cognitivi, ecc. Mi scuso con te qualora hai avuto occasione di sentirti danneggiato da qualche mio intervento a causa di ciò.

Ciò detto, non mi sembra di aver mancato, in questa occasione per lo meno, di risponderti civilmente.

Il "magari" non mi è sfuggito; contesto proprio questo speculare su cose di cui non si è a conoscenza, anziché limitarsi a ragionare sul fattuale. Credo insomma, e te lo dico con tutto il rispetto, che i tuoi post non possano esser d'aiuto a Superpippo.

ps: dal momento che si rischia di inquinare il thread originale, ho ritenuto opportuno aprire uno spinoff:
http://www.fobiasociale.com/spinoff-...1/#post1685781

cancellato16573 21-02-2016 20:26

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da shycrs (Messaggio 1685458)
Il trucco è proprio quello: non pensare "io sono sbagliato" ma "ho fatto azioni sbagliate". Capita anche a me di sbagliare nel lavoro e di essere ripreso ma non ne faccio un dramma, anzi, questo mi spinge a migliorarmi (sono un po' perfezionista, lo ammetto). Ma anche se la critica riguardasse il mio modo di essere, cercherei, nei limiti del possibile, di migliorarmi senza prendermela troppo... Nessuno è perfetto, nemmeno quello che ti rimprovera!

Conclusione semplicemente geniale.

In effetti alcune osservazioni erano ingiuste, ma l'ho capito dopo. Ma è meglio non tornarci su. Non serve a niente, perché per seguirebbe un obiettivo esistenziale, mentre il preside mi ha dato dato direttive concrete riguardo l'insegnamento, che è lo scopo del mio e del suo lavoro. Ammetto che ha ragione ed è bene che sia intervenuto, correggendomi. Mi basta applicare: in fondo obbedire è più facile che dover decidere.

cancellato16573 21-02-2016 21:23

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Una spiegazione al fatto che mi sento un po' terremotato dentro è questa:

sono una persona sempre molto scrupolosa e corretta, sempre attenta a non ledere altri. Quindi ho questo concetto di me. Se qualcosa o qualcuno lo infrange, si verifica una specie di effetto domino dentro di me. Mi vergogno come un ladro. E direi che la vergogna è il sentimento prevalente.

Ora che la scrivo, mi rendo conto che è una fragilità. A livello personale, farei bene a rafforzarmi.

Ma mi è chiaro che i sentimenti di colpa e vergogna, l'ansia e le preoccupazioni, le paure eccessive, non servono a risolvere i problemi. Agli altri, studenti, preside e genitori, non interessa quello che provo, ma quello che faccio. E alla fin fine, neanche a me dovrebbe interessare quello che provo, ma quello che faccio.

Da'at 21-02-2016 21:38

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Superpippo (Messaggio 1685900)
Una spiegazione al fatto che mi sento un po' terremotato dentro è questa:

sono una persona sempre molto scrupolosa e corretta, sempre attenta a non ledere altri. Quindi ho questo concetto di me. Se qualcosa o qualcuno lo infrange, si verifica una specie di effetto domino dentro di me. Mi vergogno come un ladro. E direi che la vergogna è il sentimento prevalente.

Ora che la scrivo, mi rendo conto che è una fragilità. A livello personale, farei bene a rafforzarmi.

Ma mi è chiaro che i sentimenti di colpa e vergogna, l'ansia e le preoccupazioni, le paure eccessive, non servono a risolvere i problemi. Agli altri, studenti, preside e genitori, non interessa quello che provo, ma quello che faccio. E alla fin fine, neanche a me dovrebbe interessare quello che provo, ma quello che faccio.

Pretendi troppo da te stesso. Sei troppo severo. Oh, sei umano, puoi sbagliare. Puoi fare cazzate, puoi danneggiare gli altri senza volerlo, puoi danneggiare te stesso, ecc.
Capita! Solo chi non fa un cazzo non sbaglia mai.

Però te ne rendi conto da solo che questa eccessiva preoccupazione non ti aiuta. Di certo non ti aiuta a non commettere errori. Ne commetterai altri, te l'assicuro! La prossima volta che ti succede, ricordati di quanto ti sto dicendo. Non pretendere la perfezione da te. Cerca di fare del tuo meglio, chiedi dove non sai a chi può saperne più di te, scusati se sbagli, e andrà tutto bene :)

liuk76 21-02-2016 23:03

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Quote:

Originariamente inviata da Superpippo (Messaggio 1685900)
sono una persona sempre molto scrupolosa e corretta, sempre attenta a non ledere altri.

Secondo me hai una visione troppo severa e perfezionista di te ed è il primo punto sul quale dovresti lavorare.
Capita di ledere gli altri e molto probabilmente capiterà ancora, nel tuo caso per colpa e non per dolo e perché tu, io, nessuno è perfetto.

Quote:

Agli altri, studenti, preside e genitori, non interessa quello che provo, ma quello che faccio. E alla fin fine, neanche a me dovrebbe interessare quello che provo, ma quello che faccio.
Ed è giusto che sia così per gli altri: i tuoi problemi devono essere tenuti fuori dal lavoro.
Questo però non significa che devi diventare un robot senza emozioni sul lavoro: semplicemente non ti devi far fagocitare dalle ansie, sulla base del principio che ci sono elementi ingestibili da parte tua.

Poi, nulla vieta a terzi di farti un "favore" e venirti incontro modulando le reazioni sulla base della tua emotività, se questo è d'aiuto per l'efficacia del tuo lavoro e del risultato.

cancellato16573 22-02-2016 19:20

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Grazie per questi due ultimi post molto assennati
. Certo che se un errore che in fondo può capitare anche a un collega (e capita...), in un contesto di umana fallibilità, non è da vedersi come un drammone. Se invece confondo la mia correttezza e scrupolosità per garanzia d'infallibilità, son dolori.

Oggi, tuttavia, sono tornato volentieri a scuola, conscio del fatto che una difficoltà è meglio affrontarla, come stai stai, che non evitarla. Solo il banco di prova mi può rassicurare, non le congetture.

Ultimo, ho parlato con più amici di questo mio fallimento. E' bello parlare dei successi, ma forse è bene "vantarsi" anche dei fallimenti. Primo, hanno sdrammatizzato, perché cose simili sono accadute a loro. Poi io nel lamentarmi , ho organizzato il mio pensiero: una cosa è quando frulla per la testa, una cosa è spiegarlo in modo che l'altro capisca.
Comunque l'altrui empatia è una forza buona che non posso darmi da solo.
Compresa la vostra

Warlordmaniac 22-02-2016 19:32

Quote:

Originariamente inviata da Inosservato (Messaggio 1685677)
non è detto, parlando della mia esperienza nel gestire i rimproveri non è così...

razionalmente so che ho sbagliato o semplicemente non ho valutato tutte le opzioni dando per scontato qualcosa che non lo era, inconsciamente però sale da prima una sorta di rabbia che mi fa "odiare" il rimproverante per qualche secondo o minuto, poi cerco mentalmente di arrampicarmi sugli specchi trovando giustificazioni, alla fine arriva la terza fase che è un mix di sconforto, azzeramento di autostima, squallida tristezza stile ragazzina 13enne mollata dal fidanzatino -_-

credo sia un problema di emotività e sensibilità eccessiva, ho osservato cosa succede ad altri nella stessa situazione e nonostante anche loro inizialmente subiscano la botta emotiva vedo che il tempo che impiegano a riprendersi è notevolmente minore http://psyco.forumfree.org/html/emoticons/0003.gif

Sai cos'è probabilmente? È il corpo che ci allarma per renderci domestici e ligi alle regole degli adulti. Ci ho pensato guardando il mio cane: lui non è un lupo perché si affida alla nostra ospitalità e gode nel vedere che gli voglio bene. Credo che sia dovuto alla neotenia.

cancellato16573 22-02-2016 22:38

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Beh ragazzi, l'ipersensibilità alle critiche non è una cosa che si cura in un giorno. Non abbiamo la sfera di cristallo, ma possiamo imparare dal passato: "com'è andata a finire quell'altra volta? Sono morto? Son stato capace di riparare? Ci sono state conseguenze gravi?"

Ma dribbliamo il groviglio dei pensieri. Una critica anche severa , con la maggior pena, sta in un giorno. Il giorno dopo è già diverso e conterrà altre cose, altre scelte, altre esperienze e... altre pene.

Perché voler rivivere il giorno di ieri, nell'oggi?
Se ieri ho capito i miei errori, e oggi inizio a porre rimedio, oggi è il giorno della riparazione, non del pianto.

Ma se un giorno è il giorno del pianto, piangiamo, perché ci tocca, giusto o sbagliato, meritato o no, soggettivo od oggettivo.
Domani è sempre diverso.

cancellato16573 22-02-2016 22:59

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Faccio un esempio. Una mia cara amica si suicidò dopo cena. La figlia l'indomani doveva discutere la sua tesi di laurea. Ebbene la ragazza discusse la tesi.

cancellato16573 23-02-2016 16:04

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
@ Dedalus e Marco Russo,

scusate se m'intrometto per un istante nel vostro scambio non troppo cordiale, fatto in chiave esistenziale.
Lo faccio perché è pertinente con il mio stato attuale.
Mi spiego: tutti faremmo bene a imparare a "litigare correttamente", cioé a sanzionare le azioni, le idee espresse dall'altro, ma non l'altro personalmente.

Una "lite corretta" può aiutare anzi a risolvere i problemi.

(p.s.: non è una critica, ma solo un esempio, peraltro comunissimo)

cancellato16573 23-02-2016 16:17

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
La strana equazione.

Succede questo, che ricevo dei rimproveri dal capo e mi riempio di ansia, preoccupazioni e timori esagerati.

"E l'equazione?" mi domanderete.

E' questa: misuro la gravità del fatto in proporzione all'ansia che provo. Cioé non provo neanche a misurare il reale peso dei fatti, ma invece deduco che: "se sono così in ansia e preoccupazione, allora il fatto sarà certamente molto grave".

Ebbene, quest'equazione è falsa: bisogna che io valuti prima la reale natura ed entità dei fatti per quello che sono.

- Non è il mio stato d'animo che deve stabilire la gravità di un fatto.
- Ma è l'analisi fatto che deve stabilire un più giusto e proporzionale stato d'animo.
:)

cancellato16573 29-02-2016 00:17

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Ma alla fine. Alla fine, cos'è che mi rode davvero?
Tutti questi miei ripercorrere i fatti e preparare difese preventive, cioè giustificazioni nel caso fossi riconvocato!
Ora si, sono preparato. Sapete a dire cosa? "Buongiorno!".
Ebbasta!
Vaffanqulo!

cancellato16573 29-02-2016 00:22

Re: Ricevo un rimprovero e drammatizzo. Perché?
 
Ma alla fine. Alla fine, cos'è che mi rode davvero?
Tutti questi miei ripercorrere i fatti e preparare difese preventive, cioè giustificazioni nel caso fossi riconvocato!
Ora si, sono preparato. Sapete a dire cosa? "Buongiorno!".
Ebbasta!
Vaffanqulo!

Manco fosse Il Processo di Kafka...


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