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L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
Botte ai bimbi dell'asilo, botte ai disabili nei centri che li accolgono, queste le notizie che destano indignazione in questi giorni. Questi tristi episodi cosa ci insegnano? Che inscritto nella natura dell'uomo c'è un groviglio di istinti di violenza e sopraffazione che il contatto con un essere più debole può scatenare?
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Ciò su cui m'interrogo è questo: quello degli istinti ferini che balzano fuori e si scatenano è un problema che riguarda solo questi individui protagonisti di questi crimini oppure la questione tocca tutti noi poiché c'è un piccolo mr Hyde in ognuno di noi? Un bambino piccolo o un cucciolo di cane suscitano in tutti noi i sentimenti più immediati e caldi di tenerezza ma chissà che questa agitazione emotiva non si riverberi in una qualche altra parte del nostro inconscio, producendo sentimenti di segno opposto. La nostra parte che riflette la luce del sole, quella educata, civilizzata etc. ci fa provare affetto per la creatura che guardiamo, ma la parte all'ombra però ci suggerisce che è alla nostra mercé. La maestra d'asilo chissà, magari può aver sentito una sorta di richiamo della foresta e in quel microcosmo definito dalle pareti dell'edificio scolastico vi ha visto una giungla sulla quale era possibile esercitare il suo potere. |
Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
è un fatto di cultura e ignoranza .
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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In un caso ne avevo parlato qua http://www.fobiasociale.com/desiderio-di-bullare-32891/ in un altro caso che ricordo, in terza superiore avevo come compagno di classe un tizio. Non ricordo bene i dettagli perché era il periodo in cui ho iniziato a stare male. Era un po' sfigatello, e si vedeva che era needy e in costante ricerca dell'approvazione altrui. Era molto religioso tra l'altro, ma si vedeva che questa sua religiosità discendeva non tanto da una fede, quanto dal voler compiacere i suoi genitori a tutti i costi. Mi stava molto simpatico, eravamo vicini di banco. Ma mi faceva incazzare la sua debolezza, e in tantissime occasioni avrei voluto riempirlo di sberle. Non so come dirlo, era come se sentissi il bisogno di scuoterlo. Come un barattolo di ketchup esaurito, da cui vuoi ricavare l'ultima stilla di prodotto. Per lo più il mio desiderio di ferirlo è rimasto inespresso, per fortuna. Ci sono state però delle occasioni in cui gli facevo piccoli dispetti, tipo bacchettarlo sulla testa con la matita, o cose del genere. Non credo di avergli mai fatto seriamente del male. Ma l'ho desiderato, ti giuro. Però nello stesso tempo gli volevo un gran bene. L'ho rivisto anni dopo all'ospedale della città, e l'ho abbracciato. Cosa ne pensi? E' assurda questa contraddittorietà, non credi? :pensando: |
Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
E' forse un desiderio di rivalsa, un modo inconscio per ridistribuire le colpe e i torti subiti.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
Di solito chi se la fa coi deboli è un vigliacco perché sa che non reagiranno. Lo fa per nascondere la propria paura di essere debole quindi si fa forza sulla maggior debolezza di un altro, perché viene trattato male o con superiorità e ha bisogno di rifarsi su qualcuno ecc.
Oppure pensa di non essere scoperto e non ha voglia di dedicarsi come dovrebbe a coloro cui si dedica (esempio: con gli anziani ci vuole estrema pazienza e delicatezza, se non l'hai li tratti a sberle sicuro che i parenti non ti beccheranno, tanto gli anziani non parlano e molti dei parenti negli ospizi ce li abbandonano proprio). Oppure hai problemi mentali e non te ne rendi conto. I motivi sono tanti ma c'è anche chi ha fatto leva sul senso di onnipotenza che ti da poter avere potere su qualcuno (no, non parlo di Mr Grey :D) tipo non so se avete mai visto il film: "La morte e la fanciulla", è molto bello e lì un medico in una dittatura violentava e torturava le prigioniere perché lo facevano tutti e gli ordinavano di farlo e alla fine lui ci prendeva quasi gusto senza rendersene conto. |
Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
avevo letto un articolo dove vari esperimenti spiegavano come mai, alla vista per esempio di un cucciolo di cane, ti possa venir voglia, oltre che di coccolarlo, anche di fargli qualcosa. In pratica è il cervello che contrasta un'emozione molto positiva come la gioia per un cucciolo con una molto negativa, quindi la voglia di fargli male, per riequilibrare il tutto, una sorta di salvagente :pensando: e hanno fatto proprio esperimenti anche facendo guardare immagini di neonati, c'erano queste persone che prima erano contentissime e poi avevano quasi voglia di strappare quelle immagini, praticamente lo stesso meccanismo che porta a piangere di gioia durante una grande emozione positiva
però non credo proprio centri col bullismo |
Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
Parlate per voi: io vorrei far del male ai MENO deboli http://www.fobiasociale.com/picture....pictureid=1212 :mrgreen:
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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È dunque da attribuirsi più all'esigente natura delle mie aspirazioni che a una mia speciale degradazione, il motivo per cui si separarono in me, con un solco più profondo, le regioni del bene e del male che dividono e compongono ad un tempo la duplice natura dell'uomo. Per quanto io fossi preda di un profondo dualismo, le due nature in me coesistevano in perfetta buona fede, ed ero ugualmente me stesso sia quando, sciolto ogni freno, ero immerso nella vergogna, sia quando mi affaticavo a lavorare per il progresso della scienza o per dare sollievo al dolore e alla sofferenza. |
Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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"Basta evitare di desiderare, semplice! Che ci vuole!" |
Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Mi riferisco, in particolare, alla debolezza figlia dell'ignoranza, cronicizzata, portata magari come salvacondotto per i propri errori. E' un desiderio remoto e molto debole che non ha mai trovato sfogo perché, per come sono fatto, non vedo nella violenza l'espressione delle mie intenzioni e pensiero, se non i rari casi. Quote:
Facendo un esame su me stesso, non ho mai ritenuto non appartenente alla mia persona l'uso della forza o della violenza, sopratutto se si parla di difesa della persona/proprietà e rispetto della Legge. Semmai non sono stimolato all'uso in una forma che giudico gratuita. Ci sono però delle situazioni di confine. In passato ho fatto l'istruttore sportivo nella scuola primaria come secondo lavoro e, nonostante non abbia mai alzato le mani su un bambino, in certe occasioni una lontana tentazione c'è stata a fronte della strafottenza e completa assenza di disciplina del bambino. Ci sono situazioni in cui io ritengo "pedagogica" la sberla ben dosata di un'educatrice o del genitore. Ovviamente non intendo in alcun modo invitare alle percosse o ad un'educazione basata sulla violenza. Inoltre, ci sono situazioni dove umanamente la soglia di sopportazione e gestione della scena, flirtano pericolosamente con l'istinto. Nella mia attività di soccorritore mi capita relativamente spesso di effettuare TSO su pazienti psichiatrici, magari fisicamente "deboli". Le manovre coercitive spesso non solo attuate solo dagli agenti di Polizia, CC, Polizia Locale presenti in casa o su strada ma anche dai soccorritori stessi. Capita di prendersi calci, pugni o che il paziente si opponga con forza... Beh, non nego che ci sono state situazioni in cui ho usato per pochissimi secondi forza e manovre d'immobilizzazione sproporzionate e dettate più dall'insofferenza per la resistenza del soggetto, fastidiosa ed in certi casi lievemente dolorosa per me. Ovvio che il buon senso e la professionalità, nonché l'esperienza TSO su TSO, portano a perdere l'istinto subito ma non mi stupiscono certe reazioni. Nei casi di cronaca citati, però, io non ravvedo nessuna attenuante o motivazione plausibile. Quote:
Siamo realmente dei mr. Hyde oppure è una reazione umana e fisiologica che la cultura e l'educazione ci hanno portato a rimuovere? Concludo ribadendo che tutto il discorso non discolpa, né condona i fatti di cronaca, per i quali, giudicando dalle immagini viste, non posso che condannare. |
Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
L'istinto a sopraffare ed annientare il prossimo cova nel malcontento di sé e della propria vita. Per deboli e vigliacchi come questi è il modo più diretto ed immediato per ottenere una sorta di "rivalsa", o al più sfogare su un povero sventurato quello che non riuscirebbero ad ammettere neppure a se stessi. E' la miseria materiale che diventa morale, il bisogno di ottenere un controllo che non si è mai avuto, perché cercato nel posto e nei modi sbagliati.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Nel senso: non è necessario pensare di essere tutti potenzialmente dei mostri (magari sì, chi sul serio chi solo in periodi ipotetici del quarto tipo e in circostanze praticamente impossibili da verificarsi), può anche darsi che si tratti di meccanismi istintivi, roba che viene dalla parte primitiva della corteccia cerebrale. Il punto è che lume v'è dato a bene e a malizia (cit.). Uno può scegliere di scatenare i suoi peggiori istinti (come Jekyll) così come di superarli in nome di un principio etico più importante. In questo senso, cultura ed educazione sono la conquista più elevata dell'uomo. Educazione non intesa come perbenismo ipocrita, ma come elevazione dell'animo. La scelta di allontanarsi dal bruto e di seguire virtù e conoscenza deve essere consapevole e convinta. |
Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
Mi sembra più ciò che è stato insegnato direttamente e non.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
Interessante questo tema, e la risposta migliore che ricordi è quella di Mauro Scardovelli spiegata in questo video strepitoso:
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
Esiste l'atteggiamento ipotizzato da Hazel, l'ho visto sovente comparire in persone affetta dalla sindrome del "risarcimento", ovvero coloro che si sentono in credito nei confronti dell'esistenza e mettono in atto sistemi di sabotaggio altrui e proprio, in modo talvolta passivo e talaltra attivo e anche molto aggressivo. Purtuttavia preferisco concentrare la discussione sull'esistenza di quell'energia rabbiosa che tali soggetti avvertono e non possono fare a meno di esprimere: da dove proviene tale energia? Di sicuro non nasce dal nulla e trae radicamente in situazione di disagio espresse poi mediante il ricorso alla violenza su soggetti più deboli. Ma non è la debolezza di costoro il fattore scatenante, quanto i disagi, le privazioni e gli abusi subiti dai primi. Occorrerebbe eliminare il terreno fertile su cui cresce quest'attitudine offensiva, o trovare forme e modalità d'espressione alternative per la stessa. Lo sport mi pare un ottimo veicolo di sfogo: ricordo un ragazzino in una delle classi in cui supplivo, figlio adottivo allontanato prematuramente dalla sua famiglia di origine e dal cui allontanamento doveva aver maturato un senso di rifiuto ed autodisprezzo, col risultato di apparire pressoché ingestibile ed iperattivo in ogni scuola in cui aveva messo piede. I suoi genitori adottivi pensarono bene di fargli fare molte attività di natura sportiva e artistica, con risultati non eccezionali ma comunque apprezzabili.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
Per l'umanità il discorso del più forte che sopravvive a scapito del più debole non è certo più quello del patrimonio genetico migliore.
E' semmai piuttosto quello legato all'influenza politica, al potere economico. Altro che forti, siamo profondamente deboli. E lo siamo perchè non sappiamo più cooperare, perchè il nostro ego non vede al di là del proprio naso. Queste disfunzioni ormai ci vengono insegnate. Da quando siamo bambini, già all'asilo ci instillano la competazione: bisogna competere, schiacciare il prossimo, costruire una carriera sulle disgrazie altrui. Siamo come cani da combattimento addestrati. Sappiamo fare solo questo ormai. E siamo schiavi senza nemmeno rendercene conto; ci hanno programmato così bene che non siamo più in grado di fare due più due. Ecco perchè siamo arrivati a questo punto, per cultura. Ci hanno programmato per renderci inabili a rispondere a qualunque tipo di problema: irresponsabili. All'umanità non interessa nemmeno più non solo il futuro dei propri nipoti, ma nemmeno quello dei propri figli. Per questo ci stiamo autodistruggendo e per questo motivo non c'interessa. Pensiamo di essere gli animali più evoluti del pianeta ma se la razza umana si estinguesse tutto il pianeta ne gioverebbe. Ecco quanto siamo preziosi, neanche più per noi stessi |
Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
Sa perché alla gente piace la violenza? Semplicemente perché procura una sensazione di piacere. Gli esseri umani trovano la violenza molto appagante. Ma sottragga questo appagamento e il gesto diventa vano.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
Non lo so e non mi interessa, se un'adulto fa del male reiterato ad un bambino vuol dire che è rovinato. La sua psiche è così scollegata dalla realtà che non può redimersi e dev'essere abbattuto.
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Re: L'irresistibile bisogno di far del male al più debole.
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