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Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
Sera.
Con "quando qualcuno vi scopre" intendo dire quando qualcuno, dicendovi qualcosa su di voi, vi fa capire che ha compreso qualcosa della vostra personalità che voi tendete a nascondere. O vi fa capire come apparite in realtà (cioè in un modo in cui non vorreste apparire, un modo che fa trasparire il vostro lato nascosto/triste/fobico/ecc...). O peggio vi fa realizzare qualcosa di voi stessi che non avevate capito. Non qualcosa di bello. Io personalmente mi sento ferita. Mi prendo paura e "scappo". Mi sento rabbiosa. Mi sento scoperta. Mi sento "non accettata" per quello che sono e che mostro. Tendo a chiudermi ancora di più... Tu scalfisci la mia barricata di legno? Io tiro su un muro di cemento. E mi sono resa conto che questo mio avere paura di chi mi comprende (che poi è come avere paura di me stessa), ha rappresentato spesso la fine dei miei rapporti con chi, probabilmente, voleva solo aiutarmi ad aprirmi, a sconfiggere qualche problema. Credo che evitanti o chiunque con forti blocchi mi possa capire. È solo che... non è l'atteggiamento giusto da avere questo, no? Per quanto automatico sia, probabilmente è il modo migliore per finire a rimanere sempre da soli. Ditemi cosa ne pensate, perché io non so cosa pensare di me stessa. So solo che se non riuscirò a cambiare atteggiamento la mia vita non comincerà mai veramente. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
Pari pari.
Secondo te perché fai così? |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
Cercando di riflettere sugli episodi che mi sono capitati, credo che più spesso la mia reazione sia stato un senso di umiliazione, un sentirmi distrutto, come quando qualcuno tocca un castello di carte e lo fa cadere.
Tendo a non avere reazioni di orgoglio o di ripicca. Generalmente quello che penso è "ha ragione, c'è poco da dire". Non sono mai stato capace di gestire le critiche. Non perché mi offendo, ma proprio perché mi sento distrutto totalmente da esse, ben oltre le intenzioni di chi me le fa. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Del giudizio forse. Tipo quella che hanno i ragazzini, che infatti cercano di adeguarsi alla società. Perché è così o ti nascondi. O ci lotti contro. Io penso di esseri sempre nascosta da ogni tipo di problema. E forse adesso non ho l'esperienza per affrontare niente. Tantomeno il giudizio della gente. Ma non sono convinta al 100% di quello che dico, sono confusa, sinceramente. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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La dinamica credo sia semplice: si viene messi davanti al proprio problema e non solo,il problema viene anche messo davanti ad altri. Questo ci obbligherebbe a fare qualcosa per migliorare,cosa che in certe condizioni ci guardiamo bene dal fare,o che a volte proprio non possiamo fare. Ecco che allora,come dici tu: giù la barricata di legno e su il muro di cemento armato. Bisogna però anche dire che chi ci mette così violentemente davanti al nostro problema,in realtà non lo conosce,altrimenti sarebbe più cauto. Quindi non è vero che questa persona ci comprende, ci ha solo scoperto,ma non compreso. Quote:
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Sarei curioso di vedere cosa "scopre" :/. Credo che chi riesce realmente a capirmi é davvero un genio!
Cmq si...in parte potrei sentirmi "toccato" |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
Quando succede mi crolla il mondo addosso e mi sento stupida... stupida per aver creduto di saper nascondere ciò che invece è palese, e di essermi illusa di trovarmi ad un passo dalla guarigione. E invece arriva lui/lei, a far sentire vano ogni sforzo fatto, e a farmi capire che le fatiche e le sofferenze non sono servite a nulla, perché giro e rigiro ma mi ritrovo sempre al punto di partenza. E a quel punto mi deprimo e mi rassegno...
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
Allora, in passato la mia prima reazione non era scappare, ma usare l'autoironia e nascondermi dietro di essa. Questo perchè temevo il giudizio di tutti, in pratica. E poi ovviamente scappavo.
Adesso sono riuscito parzialmente a superare questa cosa, anzitutto perchè le persone il cui giudizio mi interessa sono molto poche (familiari e pochi amici), mentre con gli "estranei", cioè persone il cui giudizio su di me non mi importa più di tanto, se viene fatto notare un mio problema o una mia diversità, mi impongo di spiegare loro perchè sono in un certo modo. L'esempio più banale è la scarsa vita sociale di sera, una volta la buttavo sul ridere, oggi con tranquillità dico le mie preferenze in materia. Poi vabbè, ci sono sempre alcuni argomenti di cui ovviamente mi rifiuto di parlare in pubblico e suscitano le antiche reazioni di autoironia e fuga, perchè questi argomenti sono cose che neanche io ho accettato di me stesso, quindi non riesco certo a parlarne in pubblico. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Ti affanni invano a tenere tutti i tuoi scheletrucci nell'armadio, per scoprire poi che certe persone ti leggono come un libro aperto. E' un misto di vergogna, impotenza, umiliazione... e per me anche rabbia, se dall'altra parte vedo una certa spocchia e autocompiacimento nel capire di aver colpito nel segno. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Comunque penso che a volte chi ci "espone"ai nostri problemi possa averci compreso da più di quanto pensiamo, solo che appunto è stato cauto nel parlare, perché vedeva che noi di qualcosa non parlavamo mai... Il problema è che a un certo punto tutto deve venire fuori. E per chi è come me, è una scelta quasi impossibile da considerare. :( Quote:
Fa tutto parte del "costringersi in una bolla protetta", che se scoppia poi è un casino. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Credo che a me non sia mai capitato, ecco perché non ho parlato anch'io di rabbia omicida :mrgreen: |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Che poi la cosa è ridicola, tutti passiamo la vita a cercare qualcuno che ci capisca... e poi scappiamo. Forse è la caratteristica chiave dell'evitante. Cosa che ormai mi sono quasi autoconvinta di essere. Perché appunto, evito di andare da uno psicologo a capire se ho ragione. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Quando mi chiedono perchè non ho una ragazza (che non è l'unico argomento su cui si realizzano queste dinamiche), rispondo facendo finta di essere serio "in questo periodo della mia vita non è il momento". Eh, saranno dieci anni che rispondo che non è il momento. Tutto questo sempre perché nessuno mi possa dire "hai un problema, dovresti darti da fare per risolverlo", perché ho paura che mi venga detto ciò. Quote:
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
Cosa succede?
Mi trasformo in una lastra di ghiaccio e non parlo più con quella persona. Successivamente se posso tendo anche ad evitarle, è probabile che me la leghi al dito anche per anni |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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E anche io mi imbarco in risposte tipo "voglio stare da sola adesso". E sono anche convinta di ciò quando lo dico. E soprattutto so di non avere il carattere e la confidenza in me stessa per sostenere una relazione senza sentirmi costantemente pronta a scappare per la paura di essere inadeguata. Però poi, quando ho qui momenti di solitudine pazzesca, mi rendo conto che (almeno in parte) sto mentendo a me stessa. Perché anche io avrei bisogno qualcuno, ma intanto il tempo passa e il mio processo di miglioramento non comincia. Pensavo, tra l'altro, che forse un'altra cosa che ci spinge inconsciamente a chiuderci in questi casi, in cui ci scoprono, è la paura che tirato fuori quel problema, poi usciranno tutti gli altri. Nessuno vuole sentirsi crollare. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Tipo in questo momento, che non mi passa più. È che, mi dico... come fai a tenere lo stesso rapporto con quella persona, poi? Tu sai che lei sa. Non vi guarderete mai più nello stesso modo. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Ma quanta forza ci vuole a farlo? Io personalmente non me la sento questa forza. Sono consapevole del fatto che così facendo avrò sempre e solo amicizie a metà, ed una parte di me spera fortemente che la cosa cambi. Però non so come farla cambiare, non saprei neanche come partire. La paura dell'umiliazione è sempre più forte di ogni cosa. Non so se sono mai stata totalmente me stessa un giorno intero della mia vita. La cosa che fa più male di tuttè forse è proprio questa, sentirsi incapaci di togliersi dalla via dell'autodistruzione emotiva. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Funziona a farli stare zitti, quanto meno |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Nel mio caso era però una sensazione forte, immediata e circoscritta, non si prolungava nel tempo. Quindi più una reazione di pancia sull'immediato che uno stato di malessere prolungato. Quote:
O le volte che mi imposi di parlare in pubblico, quando ancora balbettavo... |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Ho cercato di razionalizzare la situazione in sè e affrontarla, prima mentalmente che sul piano pratico. Trenta-quaranta persone ridono di me e poi fanno battute nei giorni seguenti. Ragionandoci sopra, ero arrivato alla conclusione che erano loro nel torto, perchè ridevano di un mio difetto, non io che mi sforzavo di fare il massimo che potevo fare. Insomma, ho capito che non c'era alcuna umiliazione nelle risate, erano loro anzi ad umiliarsi da soli ridendo di una persona in evidente difficoltà. Capita questa cosa, mi è venuto meno difficile buttarmi nel tentativo di parlare in pubblico e, soprattutto, ho ridotto fino ad annullare del tutto l'ansia che provavo. E proprio l'ansia era quella che mi faceva balbettare. Spero ti possa essere d'ispirazione. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
Amerei essere scoperto e venir sottratto, mio malgrado, agli angoli bui nei quali tendo preferibilmente a nascondermi, se a farlo fosse una persona interessata a conoscere quel che sono realmente; come vorrei che quella stessa persona fosse disposta a scoprirsi, perché si possa in questo modo instaurare un vero dialogo, uno spazio di intimità, costruire uno scambio, e non semplicemente una corrispondenza di aneddoti. Va bene rispettare distanze e riserbo, ma parlare del nulla e lasciar accuratamente fuori se stessi da quel che si dice, lo percepisco come limitante e offensivo sia per me che per chi mi ascolti.
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
[Il tablet pazzo non mi lascia quotare tutto quello che voglio]
@Semifobico Quella infatti è una mia paura. Hai visto la punta dell'iceberg, ma chi mi dice che sarai disposto a vedere tutto il resto e non scapperai? E qui mi ricollego a @Josef K. Non hai paura che venga scoperta la tua punta dell'iceberg ma che chi la scopre non sia pronto per il resto? (Se non ce l'hai, ti ammiro!) @Blue Sky Sono appunto quei momenti di lucidità che fanno molto male. Autoconvincersi che si sta bene soli non eliminerà il bisogno innato di amore... @feaanor Grazie :) |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Per via del disturbo ossessivo compulsivo ho passato una vita intera ad aver paura dei miei pensieri, e ad essere terrorizzato dalle loro realtà fittizie. Poi la "crisi" passava e mi rendevo conto che non c'era nulla di cui aver paura, se non il valore chimico della paura stessa. Dalla nostra realtà non dovremmo temere alcunché, perché essendo calati in essa, vivendo dietro i nostri occhi, riusciremo sempre e comunque a farci tornare i conti; dovremmo invece guardarci dalla tentazione di perdere il contatto con essa e con quella degli altri, dato che è questa lontananza a generare la paura che alimenta l'intero ciclo. Tra l'altro, se proprio vogliamo badare al sodo, il punto è questo: tu sei tu e devi accettarti e amarti per quel che sei; chi hai di fronte deve esser messo in condizione di capire, come è giusto che tu sappia con chi stai parlando; poi sia come sia, se la comprensione e l'incontro potrà esserci bene, altrimenti resterà la conoscenza e l'esperienza reale, e non una farsa giocata recitando ruoli già scritti e non nostri. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Se, invece, sono proprio fuori strada, capisco che parlano di loro stessi. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
Eh, dipende da chi è la persona che mi "scopre".
Se è una persona che mi piace in senso sentimentale la percepisco come "pericolosa", mi impaurisco e mi incazzo di conseguenza, poi scattano gli schemi di svalutazione e evitamento. Se è una persona amica, la percepisco come "buona" e quindi non vado sulla difensiva, lo accetto, mi stupisce che veda un lato fragile di me, ma allo stesso tempo mi fa piacere, perchè mi sento capita. Stessa cosa con la psicologa, lì mi commuovo proprio. Se è una persona che non mi piace mi incazzo, mi offendo, divento fredda e svalutante e la allontano. |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
Non lo so. Finora nessuno mi ha mai "scoperto".
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
...quasi idem
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Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Mi sono sentito libero quando ho parlato con mia madre. Mi riconosco anche sul fatto di fuggire. Ho vinto questa paura anzitutto ammettendo a me stesso i miei bisogni e convincendomi che il bene possibile è così grande, che è troppo stupido precluderselo perchè si ha paura (io provavo a dirmi queste cose ad alta voce, appena lo facevo venivo assalito da una sensazione di stupidità e riuscivo a superare il blocco). Per fare un esempio sciocco, sarebbe come rifiutarsi di curare una malattia perchè si ha paura delle punture. Ah, un'altra cosa che faccio, sempre per autoconvincermi, è visualizzare in modo esatto un eventuale futuro di solitudine sentimentale. La realtà è semplice. Io già so che se dovessi arrivare a 30 anni senza aver mai provato amore starei malissimo, anzi già adesso (25 anni) avverto che molte cose non hanno lo stesso significato che se avessi una ragazza. Poi, se sento di aver bisogno di una scossa emotiva, vado più oltre con l'immaginazione e mi visualizzo a 50, 60 anni. Beh, non ho alcun dubbio che sarei un uomo pieno di rimpianti, pervaso da un senso di fallimento. Cerco di farlo in modo spietato e crudele, anche arrivando alle lacrime se necessario. Ne approfitto per ringraziarti del topic che è molto interessante e ha stimolato molte riflessioni, complimenti :bene: |
Re: Come vi sentite quando qualcuno "vi scopre"?
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Spesso si tende a guardare solo in "superficie", quando poi si tratta di approfondire (offrendo magari degli "assist" volontariamente) ci si tira sempre indietro, quasi sempre... Spesso si preferisce non "conoscere" veramente perchè fa più comodo così, crogiolandosi in false credenze :pensando: Poi chissà, magari un giorno scoprirò finalmente qualche "luminare" :mrgreen: |
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