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Da'at 20-01-2016 12:29

Il prof narcisista
 
A proposito di prof e maestri, mi è venuta in mente questa riflessione che facevo temp'addietro.

Ma quanti danni non fanno le maestre e le prof narcisiste che vogliono "mettere al loro posto" uno studente colpevole di troppo entusiasmo, chiamandolo secchione o deridendolo pubblicamente?

Io personalmente sono sempre stato piuttosto discreto nel chiedere le cose, le chiedevo perché realmente interessato, non per farmi vedere e ricevere approvazione. Tuttavia ho smesso in fretta quando ho capito che da un dipendente pubblico non puoi che aspettarti una prestazione svogliata (all'epoca non sapevo dipendesse dallo scoramento legato alla mentalità erbivora da dipendente pubblico, vedevo solo che la maestra non aveva alcuna voglia di rispondere a "perché urano ruota storto?").


Ma ho avuto esperienze con altri compagni di classe mortificati per via del loro entusiasmo.
Alessandro è uno di questi. Mi è venuto in mente perché ho scoperto da poco, su facebook, che ha intrapreso un corso di ballo.
Era pieno di passione per l'elettronica, fin da prima di iscriversi all'itis. Gli piacevano tutti i marchingegni. I suoi lo incoraggiavano, finanziandogli acquisti improbabili (come l'uscita a fascicoli su come costruirsi un robot, un migliaio di euro dei quali 700 di ricarico).
Lui c'aveva un po' del Puffo Quattrocchi, e nonostante fosse generalmente simpatico, questa sua ubris lo rendeva piuttosto inviso, e anche io lo sopportavo a dosi limitate.

Senonché la prof di sistemi lo prese ad odio. E iniziò a metterlo sotto, umiliandolo ad ogni occasione.

Ho capito solo a posteriori, riflettendoci su, che una prof narcisista non potrà che fare questo, dinnazi a uno studente in possesso della passione che a lei è stata rubata via. Non concepirebbe neanche l'ipotesi che un "bambino" possa essere più vivace, interessato, se non addirittura più intelligente di lei.

Alessandro venne bocciato, e assieme a molti dei compagni anche io pensai che tutto sommato un po' gli stava bene. Che una lezione di umiltà l'avrebbe reso meno supponente.


Ma ho capito solo a posteriori, riflettendoci su, che per imparare quella lezione non era necessario fargli ripetere tutto un anno, con il rischio di farlo sentire punito per il semplice fatto di aver avuto forti passioni e desiderio di condividerlo, risultando così oggetto dell'invidia di una professoressa frustrata, infelice e piena di rancore.





ps: Ale si è laureato, nonostante la bocciatura, lavora nella robotica e partecipa pure alle fiere dei makers. E' in gamba. Non si è lasciato mettere troppo sotto.

barclay 20-01-2016 12:45

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco.Russo (Messaggio 1669969)
Ma ho avuto esperienze con altri compagni di classe mortificati per via del loro entusiasmo.
Alessandro è uno di questi.

Come direbbe qualcuno la colpa è solo di Alessandro, che “si vedeva come un debole” :rolleyes:

Moonwatcher 20-01-2016 12:50

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco.Russo (Messaggio 1669969)
lavora nella robotica

Non era un acquisto così improbabile, allora. :D

Labocania 20-01-2016 12:51

Re: Il prof narcisista
 
Come ho già scritto altrove, del calo di vocazione che affligge l'insegnamento in Italia si assumano le loro responsabilità le classi politiche che si sono avvicendate in questi anni e i genitori degli alunni.
I primi non sono riusciti a combinare nulla di buono per l'istruzione, al massimo sono riusciti a produrre qualche riforma pasticciata non certo incoraggiante per la classe insegnanti; i secondi, in generale, fanno cadere le braccia: cosa cacchio puoi insegnare ad una massa di adolescenti svogliati e menefreghisti in un'epoca in cui è costume diffuso quello di impugnare debiti e bocciature per fare ricorso al Tar? La cosa assurda è che le bocciature vengono spesso annullate, il che significa che il lavoro di un intero anno di un gruppo di insegnanti viene delegittimato da un tribunale! Solo chi ha una vocazione al martirio può non provare scoramento di fronte a simili fatti.

Marco, per ogni Alessandro sfortunato, ci sono cento insegnanti bulleggiati dai genitori.

pokorny 20-01-2016 12:55

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 1669980)
Come ho già scritto altrove, del calo di vocazione che affligge l'insegnamento in Italia si assumano le loro responsabilità le classi politiche che si sono avvicendate in questi anni e i genitori degli alunni.
I primi non sono riusciti a combinare nulla di buono per l'istruzione, al massimo sono riusciti a produrre qualche riforma pasticciata non certo incoraggiante per la classe insegnanti; i secondi, in generale, fanno cadere le braccia: cosa cacchio puoi insegnare ad una massa di adolescenti svogliati e menefreghisti in un'epoca in cui è costume diffuso quello di impugnare debiti e bocciature per fare ricorso al Tar? La cosa assurda è che le bocciature vengono spesso annullate, il che significa che il lavoro di un intero anno di un gruppo di insegnanti viene delegittimato da un tribunale! Solo chi ha una vocazione al martirio può non provare scoramento di fronte a simili fatti.

Marco, per ogni Alessandro sfortunato, ci sono cento insegnanti bulleggiati dai genitori.

quoto tutto.

Inosservato 20-01-2016 12:58

Re: Il prof narcisista
 
ma vogliamo fare una generalizzazione sacrosanta?
tutti i prof delle superiori sono narcisisti (chi più chi meno)


esento gli altri insegnanti semplicemente per non attirarmi le ire di Claire ò_ò

clizia 20-01-2016 17:12

Re: Il prof narcisista
 
Non riesco a capire il senso di queste inutili generalizzazioni; forse sono solo una provocazione lanciata cadere un po' nell'aria, in modo tale che qualcuno le raccogliesse.

Inoltre trovo triste il pensiero di fondo e cioè che se non si è stimolati dal pungolo del licenziamento e della competizione come nel privato, si debba per forza di cose fare male e in modo svogliato il proprio lavoro, secondo il principio dell'"occasione fa l'uomo ladro". Guarda che ho visto e tuttora lavoro a fianco di professori veramente amanti del loro mestiere, entusiasti, vivi, aperti e innovativi nella didattica.

Io stessa nel mio piccolo (sono insegnante di sostegno) cerco di fare di tutto per fare bene il mio lavoro, sperimentando metodi di apprendimento efficaci, comprandomi testi specializzati di studio su come lavorare con alunni di un certo tipo (ad es. coi Bes o gli Adhd), preparando io stessa materiali, cimentandomi in cose nuove (come laboratori manipolativi ecc); ma non sono un'eroina, sono una lavoratrice come tante e basta e di sicuro ho ancora molti margini di miglioramento, sapendo che l'esperienza aiuta ad affinare la propria arte.

E smonto anche la generalizzazione di un altro assunto: non è che chi detiene un potere per forza deve utilizzarlo per torturare o vessare chi questo potere non ce l'avrebbe (cioè gli alunni); una persona che necessita di fare questo ha un suo squilibrio emotivo personale, che esula dall'essere insegnanti o meno. Personalmente non vedo tutti questi prof. che umiliano gli alunni, anzi, al giorno d'oggi gli insegnanti sono molto più comprensivi e vicini ai ragazzi di un tempo.
Crescendo poi ho capito che spesso i ragazzi non hanno una visione imparziale del professore: lo giudicano negativamente anche quando magari un piccolo esame di coscienza se lo dovrebbero fare loro, anzichè addossare tutte le colpe sull'adulto.

I ragazzi di oggi poi non sono povere vittime innocenti, anzi: spesso sono iper-protetti da genitori che, anzichè cercare di capire come sono andati i fatti, per partito preso difendono a spada tratta il figlio e dando addosso all'insegnante di turno, senza accorgersi di fare così il male del proprio pargolo: un ragazzo che non impara ad assumersi le sue responsabilità e che crede sempre di avere ragione, anche quando in realtà avrebbe torto, non matura, rischiando così di diventare un adulto soggetto a facili frustrazioni oppure arrogante e spocchioso. Esistono già 12enni arroganti e maleducati che rispondono male agli adulti e fanno come gli pare e quando penso a quando avranno 20-30 anni tremo. Sono questi gli adulti che andranno a formare la società di domani? Siamo messi male, ma veramente veramente male.

E poi, dalla mia esperienza diretta ti assicuro che esistono tanti prof. bullizzati e vessati da quelle viperette di ragazzini, che non sono certo fiorellini buoni candidi o immacolati. Magari col prof. tosto e di polso gli alunni chinano il capo come solo i vigliacchi sanno fare, ma appena c'è un prof. più dolce e delicato gli danno addosso come tante piccole iene. Questo che significa? Che è l'essere umano che spesso agisce scagliandosi sul più debole al di là del ruolo di appartenenza, alunno o docente che sia. Qui il cattivo costume di vessare i deboli è trasversale a tutti gli individui, fa parte, purtroppo della natura umana (anzi animale), che fa sì che i forti siano portati a schiacciare chi non si sa difendere, adulti o bambini che siano. E' per questo che l'educazione dovrebbe servire: educare i giovani alla convivenza civile, al rispetto, alla solidarietà, alla democrazia, all'impegno ecc. Per questo serve la scuola. Io almeno la vedo così.

barrylyndon 20-01-2016 17:32

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1670096)
Che è l'essere umano che spesso agisce scagliandosi sul più debole al di là del ruolo di appartenenza

Giusto, però qua il ruolo di appartenenza è un punto centrale di questa discussione. Il professore è gerarchicamente superiore e detiene un potere istituzionalizzato; se le prevaricazioni -velate o esplicite che siano- arrivano dall'alto, putroppo è impossibile agire.

Ho in mente un caso che conosco personalmente, successo diversi anni fa, di una ragazza che conoscevo, studentessa modello, bravissima in ogni materia, ma costantemente punzecchiata/umiliata da una insegnante. La madre della ragazza ha chiesto alla docente come mai chiamasse sua figlia con certi soprannomi e facendo battute che mettevano la ragazza evidentemente a disagio, la docente ha riposto rovinandole il voto di maturità. E ho detto tutto.

clizia 20-01-2016 17:51

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da barrylyndon (Messaggio 1670105)
Giusto, però qua il ruolo di appartenenza è un punto centrale di questa discussione. Il professore è gerarchicamente superiore e detiene un potere istituzionalizzato; se le prevaricazioni -velate o esplicite che siano- arrivano dall'alto, putroppo è impossibile agire.

Ho in mente un caso che conosco personalmente, successo diversi anni fa, di una ragazza che conoscevo, studentessa modello, bravissima in ogni materia, ma costantemente punzecchiata/umiliata da una insegnante. La madre della ragazza ha chiesto alla docente come mai chiamasse sua figlia con certi soprannomi e facendo battute che mettevano la ragazza evidentemente a disagio, la docente ha riposto rovinandole il voto di maturità. E ho detto tutto.

Tutto il lavoro si fonda su una gerarchia: c'è il dirigente, poi i funzionari, poi gli impiegati ecc. In quale lavoro trovi parità e democrazia? Se lo vuoi sapere ci può essere nonnismo pure tra i colleghi al lavoro, e nella scuola capita soprattutto quando sei giovane e lavori come sostegno a fianco di un'anziana, che magari ti tratta come il garzone di bottega. Spesso però questo non succede, anche se ho avuto esperienze negative, ma non per questo si dovrebbe generalizzare come state facendo voi.

Allora, non è che un prof ha tutta questa libertà al giorno d'oggi; appena dici "A" al pargoletto, i genitori arrivano a scuola per lamentarsi col preside ecc. Alla mia primissima supplenza ricordo che diedi dei compiti di punizione alla classe perchè era indisciplinatissima e maleducata, visto che mi vedevano giovane, inesperta e ragazzina; sai cosa è successo? E' successo che i genitori si sono lamentati con la preside di me che davo i compiti; quest'ultima mi ha convocato per sgridare me, mica i ragazzi! :o Io non li vedo così spauriti e indifesi i ragazzi di oggi e io ci lavoro giornalmente con loro. Li vedo nella maggior parte dei casi pieni di sé e belli belli chiusi nella bambagia protettiva di un'educazione sbagliata.
Poi ci credo anche all'episodio che racconti, cioè di quella ragazza vessata dalla prof, ma è capitato a lei come poteva capitare a chiunque in qualsiasi posto o situazione. Adesso non esageriamo nel dire che i prof. torturano i ragazzi così tanto per. Tutte le volte che assisto a sgridate o sono io a sgridare, i ragazzi si sono comportati veramente male.

claire 20-01-2016 18:53

Re: Il prof narcisista
 
Anche i forumisti narcisisti non scherzano

AltroIeri 20-01-2016 19:36

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 1669980)
Come ho già scritto altrove, del calo di vocazione che affligge l'insegnamento in Italia si assumano le loro responsabilità le classi politiche che si sono avvicendate in questi anni e i genitori degli alunni.
I primi non sono riusciti a combinare nulla di buono per l'istruzione, al massimo sono riusciti a produrre qualche riforma pasticciata non certo incoraggiante per la classe insegnanti; i secondi, in generale, fanno cadere le braccia: cosa cacchio puoi insegnare ad una massa di adolescenti svogliati e menefreghisti in un'epoca in cui è costume diffuso quello di impugnare debiti e bocciature per fare ricorso al Tar? La cosa assurda è che le bocciature vengono spesso annullate, il che significa che il lavoro di un intero anno di un gruppo di insegnanti viene delegittimato da un tribunale! Solo chi ha una vocazione al martirio può non provare scoramento di fronte a simili fatti.

Marco, per ogni Alessandro sfortunato, ci sono cento insegnanti bulleggiati dai genitori.

Quote:

Originariamente inviata da pokorny (Messaggio 1669981)
quoto tutto.

Ri-quoto tutto.
Scusate, non è mia intenzione sporcare il 3d, ma un semplice 'ringrazia' mi sembrava poco enfatizzante.

Da'at 20-01-2016 19:44

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 1670148)
Anche i forumisti narcisisti non scherzano

E le forumiste, come direbbe winston.

barrylyndon 20-01-2016 20:05

Re: Il prof narcisista
 
Secondo me si è deviato dal tema della discussione: si parlava di alcuni insegnanti -alcuni, non tutti- che per qualche motivo se la prendono con degli alunni in maniera e per motivi del tutto discutibili.

clizia 20-01-2016 20:14

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da barrylyndon (Messaggio 1670177)
Secondo me si è deviato dal tema della discussione: si parlava di alcuni insegnanti -alcuni, non tutti- che per qualche motivo se la prendono con degli alunni in maniera e per motivi del tutto discutibili.

Allora perché non si è aperta una discussione dal titolo: "Gente che se la prende a caso con gli altri"?
Questo atteggiamento di vessare chi è percepito come più debole ha gli anni del "cucù" ed esiste dalla notte dei tempi, perché fa parte della natura umana, qualsiasi mestiere uno faccia, sia che si parli di un imbianchino (che se la prenderà con l'immigrato o il novellino), di un dirigente di una grande azienda, di una maestra isterica o d'un padre frustrato e manesco.
Dovremmo fare una riflessione sui comportamenti umani, senza far risalire un comportamento così diffuso a una specifica categoria di lavoratori, come se ciò fosse una loro peculiarità. Questo comportamento è peculiare delle persone stronze, punto.
Quella prof di cui parla Marco era stronza di suo e lo sarebbe anche se facesse la commessa. Sai in quante commesse acide mi imbatto sempre? Ma mica apro un topic su di loro, perché l'essere acidi attiene alla natura della singola persona, non del mestiere che uno fa.

Da'at 20-01-2016 20:32

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da barrylyndon (Messaggio 1670177)
Secondo me si è deviato dal tema della discussione: si parlava di alcuni insegnanti -alcuni, non tutti- che per qualche motivo se la prendono con degli alunni in maniera e per motivi del tutto discutibili.

Coda di paglia?
http://fablesofaesop.com/wp-content/...decott_074.png

Forse dovrebbero inserire Esopo nei programmi ministeriali.

clizia 20-01-2016 20:38

Re: Il prof narcisista
 
No, è che aprite 3000000000000 topic sugli insegnanti e su quanto siano cattivi....dopo un po' venite a noia! Adesso aprirò il topic sugli informatici stronzi, così magari ci divertiamo un po'! :D

Come dice Muttley, mi sembra un modo per sfogare le vostre frustrazioni passate e basta.
Ok che vuoi parlare della tua prof. odiosa, ma il tuo discorso lo avrei accettato se avessi parlato di quella persona come singola persona, invece tu hai aperto tutta un'invettiva su quanto siano fannulloni i dipendenti pubblici e malefici gli insegnanti, cosa che non ci stava come i cavoli a merenda, se vogliamo dirla tutta. Mi ha dato fastidio il modo capzioso e fazioso con cui hai portato avanti la discussione e presentato il problema, non il fatto in sè della professoressa vessatrice. Proprio nell'altro topic racconto di come la prof. delle medie ci chiamasse "handicappati", ma non sono passata, come invece fai tu, all'invettiva dell'intera categoria o addirittura di tutti gli impiegati pubblici sulla base della tua singola esperienza personale. C'è una bella differenza e se hai un po' di raziocinio dovresti cogliere la sottile sfumatura tra i due tipi di discorso.

barrylyndon 20-01-2016 20:47

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1670180)
Quella prof di cui parla Marco era stronza di suo e lo sarebbe anche se facesse la commessa. Sai in quante commesse acide mi imbatto sempre?

Cara Clizia, la scuola e gli anni scolastici, a differenza del supermercato, sono esperienze sociali che incidono molto sulla psiche e sullo sviluppo di una persona. E certe cose che avvengono in ambito scolastico possono avere una profonda influenza nella vita.

Qui nessuno ha detto che tutti gli insegnanti sono stronzi, ed in più si sono portati dei casi specifici.
Nessuno attacca il tuo modo di portare avanti la tua professione.

Si sta dicendo che un cattivo insegnante può veramente minare le potenzialità di un alunno volenteroso.

@marco russo: non ho capito bene il riferimento.

Da'at 20-01-2016 23:19

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1670190)
No, è che aprite 3000000000000 topic sugli insegnanti e su quanto siano cattivi....dopo un po' venite a noia! Adesso aprirò il topic sugli informatici stronzi, così magari ci divertiamo un po'! :D

Come dice Muttley, mi sembra un modo per sfogare le vostre frustrazioni passate e basta.
Ok che vuoi parlare della tua prof. odiosa, ma il tuo discorso lo avrei accettato se avessi parlato di quella persona come singola persona, invece tu hai aperto tutta un'invettiva su quanto siano fannulloni i dipendenti pubblici e malefici gli insegnanti, cosa che non ci stava come i cavoli a merenda, se vogliamo dirla tutta. Mi ha dato fastidio il modo capzioso e fazioso con cui hai portato avanti la discussione e presentato il problema, non il fatto in sè della professoressa vessatrice. Proprio nell'altro topic racconto di come la prof. delle medie ci chiamasse "handicappati", ma non sono passata, come invece fai tu, all'invettiva dell'intera categoria o addirittura di tutti gli impiegati pubblici sulla base della tua singola esperienza personale. C'è una bella differenza e se hai un po' di raziocinio dovresti cogliere la sottile sfumatura tra i due tipi di discorso.

Boh clizia, non ti devi sentire attaccata per la tua insicurezza, il forum raccoglie prevalentemente persone insicure e non significa che siano cattive persone (come la prof di cui ho voluto raccontare l'aneddoto), né che ogni insicurezza renda inabili al lavoro; peraltro per quel poco che abbiamo parlato mi sei sembrata una persona squisita e dolcissima, mi spiace ti sia sentita attaccata.

Per il resto non mi pare di aver generalizzato sui prof, semmai ho attaccato l'impiego pubblico inteso come sistema, che io personalmente ritengo inefficiente, demotivante e quindi incline a selezionare dipendenti in possesso di un certo profilo psicologico, ovvero a spingere gli altri ad adattarsi a questo. Peraltro è un ambito di discussione su cui possiedo indubbie conoscenze frutto di diretta esperienza, ambito su cui, nel caso volessi "attaccarmi", non solo avresti gioco enormemente più facile che nell'improbabile generalizzazione verso un'astratta categoria di "informatici", ma facendo ti accorgeresti definitivamente della sottile vena autocritica e autoironica con cui ho condito il mio thread iniziale, forse troppo sottile da percepire di primo acchito.

Spero di averti rincuorato sulla mia non intenzione offensiva nei tuoi confronti. :ciao:

Winston_Smith 21-01-2016 09:53

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco.Russo (Messaggio 1670243)
Boh clizia, non ti devi sentire attaccata per la tua insicurezza, il forum raccoglie prevalentemente persone insicure e non significa che siano cattive persone (come la prof di cui ho voluto raccontare l'aneddoto), né che ogni insicurezza renda inabili al lavoro

Quindi non sei d'accordo con muttley?

Quote:

Originariamente inviata da Wrong (Messaggio 1669771)
Sì sì, gira attorno alla domanda :D Riformulo: se è un lavoro come tutti gli altri faresti fare il prof di scuola media a una persona con "leggere turbe psichiche"?

Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1669772)
No, ma non gli farei fare nemmeno un lavoro che preveda l'interazione umana su base quotidiana, nemmeno il cassiere o il receptionist

Quote:

Originariamente inviata da Marco.Russo (Messaggio 1670243)
Per il resto non mi pare di aver generalizzato sui prof, semmai ho attaccato l'impiego pubblico inteso come sistema, che io personalmente ritengo inefficiente, demotivante e quindi incline a selezionare dipendenti in possesso di un certo profilo psicologico, ovvero a spingere gli altri ad adattarsi a questo.

E quindi, siccome gli insegnanti sono impiegati pubblici, secondo te il sistema è incline a selezionare insegnanti in possesso di "un certo profilo psicologico". La accendiamo?

Da'at 21-01-2016 10:47

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Winston_Smith (Messaggio 1670317)
Quindi non sei d'accordo con muttley?







E quindi, siccome gli insegnanti sono impiegati pubblici, secondo te il sistema è incline a selezionare insegnanti in possesso di "un certo profilo psicologico". La accendiamo?

1) no, c'è disturbo e disturbo, c'è gravità e gravità, c'è responsabilità e responsabilità, c'è rischio e rischio.
A proposito, lo sapevi che c'era una tribù di indiani in cui per essere considerati adulti e poter aver mogli e figli, i ragazzi dovevano superare una prova di equilibrio camminando su un tronco sospeso ad altezze ragguardevoli?
Ne hanno usati tanti di questi quando hanno costruito i primi grattacieli, l'empire e costruzioni precedenti... Ne volavano giù a mazzi :D
Non so perché mi è venuto in mente, ma un motivo dev'esserci.
2) Sí, con la peculiarità relativamente al ruolo di insegnante, che a differenza di altri impieghi pubblici ove esist in maniera perfettamente simmetrica il corrispettivo privato (impiegato amministrativo, addetto allo sportello, ecc.), la società italiana sembra che non sia ancora del tutto acclimatata alla possibilità di una carriera nell'insegnamento privato. Le scuole private sono viste per lo più come diplomicifici, e in seconda istanza (ma molto più lontane della prima) come scuole per ricchi classisti. Ma fatto salvo il punto e relative (piccole) conseguenze/differenze, è così.
Mi ripropongo di approfondire l'argomento in un thread dedicato, dal titolo "Dinamiche sociali", che conto di aprire domenica sera. Stay tuned! ;)

alien boy 21-01-2016 11:58

Re: Il prof narcisista
 
non volevo dire una cosa scontata, però di profili psicologici ce ne sono diversi tra gli insegnanti e lo so anche per esperienza personale, avendo avuto docenti (di scuola pubblica) che erano motivati e appassionati, così come professori che venivano in classe a cazzeggiare.
Poi sono d'accordo che nell'ambito degli impieghi pubblici, per come funziona in Italia, è facile trovare persone non proprio convinte a fare il loro dovere a lavoro, ma si trovano casi di uffici che funzionano meglio, quindi in teoria il sistema potrebbe pure funzionare se chi ha un ruolo importante riesce a far rispettare le regole e a motivare i dipendenti.
Sulle turbe psichiche: ci stanno certi scoppiati nelle aziende private, specie ai vertici, che è meglio non parlarne...

Da'at 21-01-2016 15:19

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1670462)
Infinitamente meno di quanto ne facciano una masnada di stronzi che hanno grandemente contribuito a deprimere e a far collassare ogni funzione etica alla scuola; i bulli, i forti, i vincenti, valorizzati e lodati da ormai chiunque in questo paese di merda, quelli che ‘la realtà è lì fuori’, quelli che credono che la faccia tosta sia spirito d'iniziativa, quelli che saprebbero campare anche senza scuola e perciò da sempre hanno portato la strada nella scuola.

Giuro che non ti facevo da "e allora quelli altri?". Che dedalusione...

Quanti danni ha fatto quell'infelice parabola della trave.

barrylyndon 21-01-2016 16:24

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1670462)
Infinitamente meno di quanto ne facciano una masnada di stronzi che hanno grandemente contribuito a deprimere e a far collassare ogni funzione etica alla scuola; i bulli, i forti, i vincenti, valorizzati e lodati da ormai chiunque in questo paese di merda

Secondo me non ne fanno infinitamente meno, è solo che i soggetti da te citati sono sicuramente più numerosi rispetto agli insegnanti fuori di testa.

Da'at 21-01-2016 17:27

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1670520)
Nel merito, ovviamente, niente.

Eh, appunto.

Ma quando vuoi, non c'è nessuna fretta :)

Da'at 21-01-2016 18:18

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Dedalus (Messaggio 1670556)
Nel merito della risposta che hai quotato, non delle tue insipienti argomentazioni a capothread.
Non credevo di dover fare il disegnino.

Siamo davvero al gnegnegne prima rispondi te?

La mia risposta sul tema bulli è nel thread dei bulli. Spero di non dover imparare a disegnare.

Ps: che c'è, dedalus? È un semplice thread, se vuoi rispondere fallo, se non ti interessa non farlo, se vuoi parlare d'altro apri un nuovo thread. Ho l'impressione che ne stia facendo un caso personale. (Nel qual caso potresti usarlo per riflettere sul perché).

clizia 21-01-2016 20:22

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco.Russo (Messaggio 1670243)
Boh clizia, non ti devi sentire attaccata per la tua insicurezza, il forum raccoglie prevalentemente persone insicure e non significa che siano cattive persone (come la prof di cui ho voluto raccontare l'aneddoto), né che ogni insicurezza renda inabili al lavoro; peraltro per quel poco che abbiamo parlato mi sei sembrata una persona squisita e dolcissima, mi spiace ti sia sentita attaccata.

Per il resto non mi pare di aver generalizzato sui prof, semmai ho attaccato l'impiego pubblico inteso come sistema, che io personalmente ritengo inefficiente, demotivante e quindi incline a selezionare dipendenti in possesso di un certo profilo psicologico, ovvero a spingere gli altri ad adattarsi a questo. Peraltro è un ambito di discussione su cui possiedo indubbie conoscenze frutto di diretta esperienza, ambito su cui, nel caso volessi "attaccarmi", non solo avresti gioco enormemente più facile che nell'improbabile generalizzazione verso un'astratta categoria di "informatici", ma facendo ti accorgeresti definitivamente della sottile vena autocritica e autoironica con cui ho condito il mio thread iniziale, forse troppo sottile da percepire di primo acchito.

Spero di averti rincuorato sulla mia non intenzione offensiva nei tuoi confronti. :ciao:

Ciao, non mi sento offesa, non preoccuparti, ultimamente ho imparato ad essere molto meno permalosa...fossero queste le cose che mi fanno stare male; nella vita si ha a che fare con persone talmente irragionevoli, assurde e arroganti che non trovo poi le discussioni del forum o su internet così destabilizzanti. Forse un tempo poteva essere così, ma - senza nemmeno rendermene conto - sono molto cambiata nel mio approccio alla rete: mi sento più distaccata e non mi interessa portare avanti le mie ragioni fino allo stremo; preferisco usare le mie energie diversamente! :)

Sai, forse filtro la realtà da un'ottica molto idealista, ma mi piace pensare che non tutti gli esseri umani abbiano bisogno di compiere il loro dovere solo se "pungolati" o sottoposti a controllo. Se tu vedi qualcosa per strada, un giacchetto dimenticato, te lo rubi di default? Non si può pensare che la prima cosa spontanea da fare sia prenderlo e portarlo agli oggetti smarriti? Se so che nessuno potrà mai licenziarmi sul lavoro, devo per forza farlo male?
Personalmente mi piace pensare di fare il meglio e quando ad esempio porto un ragazzino all'esame mi sembra quasi di doverlo fare io, talmente ci tengo e sono emozionata. Vorrei che andasse bene, che dimostrasse di avere imparato, che facesse un bell'orale dopo essersi preparato con me. Eppure - che io me ne freghi o meno dell'alunno - lo stipendio me lo danno lo stesso, eppure mi entusiasma pensare di arrivare a fare un bel lavoro finale, frutto della fatica dei tre anni. Non dovremmo in teoria avere bisogno di essere etero-diretti per comportarci bene, se certe regole morali le avessimo interiorizzate veramente, non trovi?

Ecco, forse il pubblico ha questo di bello (e brutto) insieme: ti spinge a fare i conti con la tua coscienza personale, con una legge morale che dovremmo sentire radicata dentro di noi, senza essere spinti a fare bene le cose perchè ci vengono prospettati premi o punizioni.

Sai perchè sono contro il bonus di Renzi per i cosiddetti "meritevoli"? Perchè penso che questo diventerà solo uno strumento di potere, volto a premiare chi sa vendersi bene e a chi sa far passare la sua "aria fritta" come qualcosa di sostanza o a chi si piegherà a leccare la preside. E fare bene poi non significa "accontentare il cliente", perchè spesso i genitori (per tutta una serie di motivi) non sanno capire cosa didatticamente sia meglio per il figlio.
E invece i premi verranno dati a chi sarà compiacente verso genitori e alunni, abdicando così al ruolo di educatore, per fare contente persone che non hanno gli strumenti per capire quello che veramente è importante.

Come si fa a introdurre un meccanismo di premialità se tutto ciò che ha a che fare con la conoscenza e l'apprendimento ha una buona dose di aleatorietà e impalpabilità? Non siamo in un'azienda, dove si valuta positivamente chi produce di più. Qui non stiamo producendo nulla, ma solo formando menti. Come si fanno a quantificare i processi cognitivi? La maturazione interiore di un essere che sta crescendo e cambiando giorno dopo giorno? Certe cose non sono misurabili, così come l'impegno che uno ci mette in una professione, dato che "il prodotto" non è qualcosa di tangibile, nè valutabile con mere scale matematiche in modo tanto semplice....

Scusa l'excursus, ma mi è venuto naturale farlo.
Tu dici che sia meglio il privato; per come sono fatta io, penso che non renderei molto, se fossi sempre schiacciata dall'ansia della competizione e del giudizio continuo. Mi piace stare nel pubblico perchè mi piace poter far bene le cose senza l'ansia da produzione, gara e concorrenza continua. Preferisco prendere di meno, ma non farmi venire un esaurimento nervoso. Inoltre mi piace l'idea di star contribuendo a migliorare, nel mio piccolo, la società, anzichè stare in un ambiente rampante che magari produce cose per me assolutamente inessenziali al benessere della società, magari sostenendo multinazionali o cosa...

Labocania 21-01-2016 22:53

Re: Il prof narcisista
 
Spezzo un'arancia a favore di Marco Russo; gl'insegnanti che ancora si beano del mito del '68 hanno le loro colpe per lo stato attuale in cui versa la scuola.
Comunque difenderò sempre qualsiasi insegnate dalle insolenze degli alunni e dei loro genitori, anche se costui dovesse vestire magliette con l'effigie del Che.

Labocania 21-01-2016 23:15

Re: Il prof narcisista
 
E tutti questi insegnanti come reagiscono di fronte a parole 'autorità', 'gerarchia', 'disciplina'?

Labocania 21-01-2016 23:36

Re: Il prof narcisista
 
Direi che sì sono tali, visto che non sembrano più appartenere all'idea comune che si ha della scuola.
La scuola dovrebbe proporre meno "grammatiche della fantasia" e più grammatica e basta.

Markos 22-01-2016 09:16

Re: Il prof narcisista
 
Tante cose da dire su questo argomento ma fortemente confuse...
Tendo, forse inevitabilmente non saprei, a pescare dalla mia esperienza per argomentare sulle varie tematiche presenti qui, mi manca una visione d'insieme sulle stesse ed è in virtù ( o causa) di ciò che nella fattispecie sento una comunanza di pensieri con Clizia.
Nella mia burrascosa vita ho fatto l'insegnante (volontario e quindi non pagato) in un paio di discipline e gestito gruppi di adolescenti in piena crisi ormonale....
Sono state esperienze molto formative che ricordo con piacere ma rimane il fatto che alla fine di ogni sessione ero completamente stravolto a livello psicologico...
Sono contesti delicatissimi nei quali sei a rischio qualsiasi cosa tu dica vista la propensione (esattamente in antitesi rispetto a quella che c'era ai miei tempi dove il sottoscritto, come in generale l'alunno, aveva torto a prescindere qualsiasi cosa dicesse o facesse) dei genitori a prendere sempre e comunque le difese del figlio...
Me la sono, nel mio piccolo, sempre cavata abbastanza bene ma permane bene insito in me il ricordo delle tensioni immani a cui sono stato sottoposto e che mi hanno lasciato un profondo segno..
Sempre in ricordo di allora però spezzo anch'io un'arancia in favore di Marco Russo...Gli insegnanti erano (perchè dalle testimonianze di Clizia, Muttley nonchè di quelle live di un paio di insegnanti di mia conoscenza le cose mi pare siano cambiate) davvero in grado di distruggere il futuro di un alunno quando li prendevano di mira....Io ne sono una prova vivente anche se il compito è stato portato a termine grazie anche alla complicità dei miei genitori che come ho scritto prima mi davano torto a prescindere anche quando arrivavo a casa con le ossa rotte ed in lacrime...
E ne spezzo un'altra sempre a suo favore per quanto concerne l'ambiente pubblico...
Ho lavorato sotto cooperativa in un posto statale (quelle cooperative di servizi pagate dallo stato che schiavizzano allegramente a stipendi decisamente bassi chi ha la sfortuna di finirci sotto?? Presente?) ed ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare (cit.) in termini di fancazzismo...
Cose ripugnanti però conseguenti ad un sistema che a parer mio le favoriva ampiamente e che annicchiliva chiunque cercasse di contraddistinguersi e di dare un senso al proprio lavoro.
Ergo...
La verità è sempre nel mezzo...

clizia 23-01-2016 16:49

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Labocania (Messaggio 1670696)
E tutti questi insegnanti come reagiscono di fronte a parole 'autorità', 'gerarchia', 'disciplina'?

Ecco, su questo non concordo affatto con te.
La scuola che io auspico non è fondata sull'autoritarismo, bensì sull'autorevolezza di un insegnante, che è bene che sia rispettato non perchè incute timore, terrorizza gli alunni o non li fa parlare. Una scuola giusta sarebbe quella dove alunni e insegnanti rispettano vicendevolmente i ruoli della controparte, garantendo, nel contempo, benessere psicologico per gli alunni, capacità di ascolto e dialogo.
Non è tutto bianco o tutto nero: non è che la scuola debba essere anarchia e maleducazione oppure solo autoritarismo, disciplina ferrea e apprendimento mnemonico.
Una scuola ideale dovrebbe coniugare apprendimento tradizionale con creatività e libera espressione dell'intelligenza degli alunni, rispetto delle regole con apertura al dialogo e allo scambio; rispetto dei ruoli da parte di alunni e famiglie e collaborazione da parte loro, affinchè il lavoro degli insegnanti possa andare avanti al meglio, senza inutili intromissioni o svalutazioni da parte di famiglie arroganti e presuntuose. Non dovremmo ragionare secondo la logica dell'aut-aut, però.
Sono cresciuta in una famiglia di insegnanti aperta alle istanze democratiche degli anni '60, ma questo non significa che loro fossero per una scuola senza regole o per il 6 politico, anzi. Si può benissimo coniugare la libertà con le regole.

Da'at 24-01-2016 01:18

Re: Il prof narcisista
 
Clizia io sono spiacente ma l'idea che non esista valutabilità della qualità nell'insegnato squalifica ogni attività didattica. Non posso che aborrirla.


Siamo ai primi posti (se non addirittura al primo) nella classifica degli adulti con analfabetismo funzionale, e non si può esimere il nostro sistema didattico (nel complesso) da questo.

Ora, è facile dare la colpa a Renzi e al suo bonus. Non s'è fatto niente per vent'anni, nell'ottica del "nessuno ci può giudicare, nemmeno tu", con ovviamente il benestare dei sindacati. Il primo che arriva a pensare qualcosa subito tutti a dire che sta a fare una cazzata.

Che può essere (non lo so, non sono entrato nel merito e non intendo farlo).

Quello che dico è che senza uno sforzo nel cercare di introdurre qualità (nel senso di controllo dei processi, di verifica della corrispondenza tra obiettivi e risultati, insomma in un'ottica maggiormente gestionale), qualsiasi bene o qualsiasi male sarà arbitrario e merito o colpa del singolo caso peculiare, deresponsabilizzando chi dovrebbe avere l'onere di compiere scelte (rischiando di sbagliare).
E alla fine il sistema produrrà caos, quindi male.

Alla faccia di chi dice di voler fare ordine.

cancellato16916 24-01-2016 10:06

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1671732)
Spezzo una lancia a favore della scuola italiana. Ho frequentato l'ambiente universitario in Francia (la Sorbona), in Germania Freiburg e in Inghilterra (Cambridge e Leeds) e posso dire che la preparazione di base di un italiano è nettamente superiore a quella degli altri paesi. La scuola sta peggiorando in preparazione, su questo non c'è dubbio, ma rimane ancora la scuola migliore del mondo, per quello che è stata la mia percezione (e quella di tanti altri colleghi) in giro per l'Europa.

E come mai nelle classifiche mondiali facciamo sempre pena?

E come mai nei test P.I.S.A. gli italiani ottengono punteggi sotto la media?

(E aggiungo: la scuola italiana non è mai stata la migliore al mondo almeno dalla fine del Rinascimento).

Da'at 24-01-2016 12:26

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da M.me Adelaide (Messaggio 1671732)
Spezzo una lancia a favore della scuola italiana. Ho frequentato l'ambiente universitario in Francia (la Sorbona), in Germania Freiburg e in Inghilterra (Cambridge e Leeds) e posso dire che la preparazione di base di un italiano è nettamente superiore a quella degli altri paesi. La scuola sta peggiorando in preparazione, su questo non c'è dubbio, ma rimane ancora la scuola migliore del mondo, per quello che è stata la mia percezione (e quella di tanti altri colleghi) in giro per l'Europa.


Io ho l'impressione che l'italiano medio possieda un bagaglio nozionistico maggiore dello straniero medio, ma quando poi si tratti di elaborare le proprie conoscenze all'interno di un percorso logico, ovvero banalmente di usare tutte le sue competenze cognitive per affrontare la vita extrascolastica/extraaccademica, si arrivi spesso al nulla di fatto, a non sequitur logici, alla fabbricazione a ciclo continuo di fallacie, ecc.

Il problema è che la verità chiede sempre il conto, pensare che la logica (e la matematica) siano materie trascurabili, specie per un paese della grande tradizione umanista come il nostro, produce degli scemi sapienti.

Che peggio, se la sentiranno e non accetteranno mai lavori alla portata delle loro reali capacità cognitive, o lo faranno con rancore.

Oltretutto, l'autoreferenzialità e la chiusura del nostro sistema didattico, alimentata anche da questa illusione di superiorità di cui si ha consapevolezza, produce fierezza negli attori coinvolti, i quali, incapaci di applicare (o addirittura pensare) i criteri con i quali valutare la qualità dal pdv pratica del loro insegnato, se la sentiranno, si riterranno intoccabili in forza di riscontri aneddotici come il tuo e quelli di tanti altri ("ah gli americani, che ignoranti!").

Forse infatti il punto è che qualcuno deve rimanere ignorante.

clizia 24-01-2016 12:40

Re: Il prof narcisista
 
Non sono d'accordo sulla valutazione: ci sono troppi fattori e variabili umane non controllabili in modo matematico per valutare l'operato di un insegnante.
Da precaria ho girato di quartiere in quartiere e vi assicuro che fare l'insegnante nel quartiere benestante non è come farlo in quartieri ad alto tasso migratorio o in quelli di periferia. In uno stesso istituto, la situazione varia sensibilmente da classe a classe.
Ad esempio quest'anno lavoro come sostegno in 2 terze diverse ed entrambe hanno due professoresse di lettere molto brave, anche se prediligo più la prof. X alla Y, perchè più creativa didatticamente, più colta, più tutto, eppure.....visto che la sua classe è formata da tantissimi alunni Bes (cioè con bisogni educativi speciali) e di livello socio-culturale più basso, i risultati sono inferiori rispetto a quelli dell'altra classe. A giudicare dai risultati nudi e crudi che dovremmo dire? Che la professoressa X non sia brava e che Y lo sia di più? Forse valutare è una questione molto più complessa di quello che sembra.
Sinceramente sono anni che giro di istituto in istituto e una prof. così brava come X non l'ho mai incontrata; mi è capitato di lavorare in classi in cui la prof di lettere non era un granché, eppure i risultati erano più che soddisfacenti, e questo perchè i ragazzi già studiavano di loro, erano motivati ecc. I risultati - almeno nella scuola - non sono la diretta conseguenza della qualità e della professionalità di un docente, dai retta a me.

Io stessa, che sto nel sostegno, quest'anno sto avendo problemi con un bambino che ha un ritardo mentale così forte che non riesco a vedere progressi in di lui, nonostante gli scorsi anni (pur avendo lavoratospesso con bambini col ritardo) abbia sempre raccolto i frutti de mio lavoro. Quest'anno mi sento spaesata, vedo che il ragazzino non apprende, ha serie difficoltà, non legge, non scrive e non perché nessuno non glielo abbia insegnato in 7 anni di scuola, bensì perchè ci sono limiti oggettivi contro cui un insegnante motivato si scontra. E non penso che sia colpa mia o dell'altra collega che segue l'alunno per più ore di me, anche se la mamma vorrebbe riversare la sua frustrazione (derivante dalla non accettazione della disabilità intellettiva del figlio) sulle insegnanti di turno.
In un ufficio sei solo con te stesso, quello che produci deriva solo dalla tua personale fatica; quando sei a scuola il risultato deriva dalla combinazione di A (il docente) e B (il discente) e se manca per qualche motivo la collaborazione di B, o se B presenta evidenti limiti, carenze o lacune, vedrai che il risultato ( C ) sarà mediocre, nonostante A abbia fatto di tutto per trasformare B in meglio.
Io sono la stessa, ma come mai gli anni scorsi ho ottenuto risultati con A., F. N., R. e tutti gli altri, mentre con L. mi risulta quasi impossibile?
E bene poi dire che nella scuola, se semini 100 raccogli 50, non credete che tutto quello che uno fa vada a buon fine o spesso i risultati si raccolgono molto tempo dopo; bisogna tenere conto dei limiti strutturali dell'alunno, della sua condizione socio-culturale che influirà sul rendimento, il suo stato emotivo legato allo sviluppo e alla crescita ecc.
Ci sono troppi fattori esterni che incidono sui risultati e che esulano dlal'impegno di un insegnante o da quanto questa fa, semina, studia o si applica. E' questa la grande differenza tra l'insegnamento e gli altri mestieri, dove se semini 100 raccoglierai i frutti del tuo sudore e basta.
I ragazzi poi non sono macchine e tutto non può essere misurato come se avessimo a che fare con dei robot. Quello che un insegnante può dare a livello ad esempio di insegnamento morale o affettivo, almeno secondo me, non ha prezzo e non può essere misurato come se dovessimo prendere le misure dal sarto, su....

cancellato16916 24-01-2016 12:45

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da Marco.Russo (Messaggio 1671776)
Io ho l'impressione che l'italiano medio possieda un bagaglio nozionistico maggiore dello straniero medio, ma quando poi si tratti di elaborare le proprie conoscenze all'interno di un percorso logico, ovvero banalmente di usare tutte le sue competenze cognitive per affrontare la vita extrascolastica/extraaccademica, si arrivi spesso al nulla di fatto, a non sequitur logici, alla fabbricazione a ciclo continuo di fallacie, ecc.

Il problema è che la verità chiede sempre il conto, pensare che la logica (e la matematica) siano materie trascurabili, specie per un paese della grande tradizione umanista come il nostro, produce degli scemi sapienti.

Che peggio, se la sentiranno e non accetteranno mai lavori alla portata delle loro reali capacità cognitive, o lo faranno con rancore.

Oltretutto, l'autoreferenzialità e la chiusura del nostro sistema didattico, alimentata anche da questa illusione di superiorità di cui si ha consapevolezza, produce fierezza negli attori coinvolti, i quali, incapaci di applicare (o addirittura pensare) i criteri con i quali valutare la qualità dal pdv pratica del loro insegnato, se la sentiranno, si riterranno intoccabili in forza di riscontri aneddotici come il tuo e quelli di tanti altri ("ah gli americani, che ignoranti!").

Forse infatti il punto è che qualcuno deve rimanere ignorante.

Ci siamo "azzuffati alla grande" in precedenza, ma questo te lo quoto tutto!!
Ed è impossibile da negare... Tutti i test e indici di valutazione, sia della didattica, sia della preparazione degli allievi italiani, presenta risultati PENOSI sotto OGNI PUNTO DI VISTA.

Sistema scolastico OBSOLETO quello italiano, dove le scuole sono tutte sulla falsariga del classico che è un aborto, una offesa alla Scuola con la S maiuscola ma, invece, un nozionificio pazzesco e che erge in cielo l'arroganza dell'italiano medio e delega le materie scientifiche ad un ruolo subalterno e secondario: ORRORE.

Arroganza puntualmente zittita nei test OCSE.

clizia 24-01-2016 12:50

Re: Il prof narcisista
 
@Adelaide: quasi d'accordo su tutto quello che dici!

@Marco: hai una visione limitante della scuola, che non ha lo scopo di preparare al lavoro!!!!
Il primo scopo è quello di educare alla convivenza civile, alle regole sociali, al rispetto, gettando le basi per la formazione del futuro cittadino. Questo soprattutto quando si è nella scuola dell'obbligo e si ha a che fare con i ragazzi under 14.
Che poi la scuola debba magari bilanciarsi meglio proponendo - soprattutto in certe materie - più laboratori pratici, concordo, ma la scuola non prepara solo al saper fare, ma innanzitutto al saper pensare con la propria testa. Una volta che una persona impara a pensare dovrebbe poi acquisire quell'elasticità cognitiva per applicare la sua capacità di problem solving e di ragionamento poi in un contesto diverso. Per questo credo che una materia come il latino (a prima vista così inutile) serva: aiuta i ragazzi a usare la logica, così come la letteratura e la filosofia insegnano a pensare fuori dagli schemi o dai dicktat di una società conformista che vorrebbe avvilire gli esseri umani asservendoli ai processi economici.

La scuola non deve sfornare degli schiavi che eseguono meccanicamente delle azioni, bensì esseri prima di tutto liberi e pensanti, attraverso la formazione di un pensiero critico.

Tu auspichi invece, Marco, una scuola che produca in serie tante macchine umane acritiche pronte a d essere carne da macello in questo mondo di produzione capitalistico, capaci di eseguire un lavoro in modo perfetto ma magari poco liberi mentalmente o incapaci di pensare per conto proprio o di difendere i propri diritti di lavoratori.

cancellato16916 24-01-2016 12:54

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1671783)


Il primo scopo è quello di educare alla convivenza civile, alle regole sociali, al rispetto, gettando le basi per la formazione del futuro cittadino. Questo soprattutto quando si è nella scuola dell'obbligo e si ha a che fare con i ragazzi under 14.
Che poi la scuola debba magari bilanciarsi meglio proponendo - soprattutto in certe materie - più laboratori pratici, concordo, ma la scuola non prepara solo al saper fare, ma innanzitutto al saper pensare con la propria testa. Una volta che una persona impara a pensare dovrebbe poi acquisire quell'elasticità cognitiva per applicare la sua capacità di problem solving e di ragionamento poi in un contesto diverso. Per questo credo che una materia come il latino (a prima vista così inutile) serva: aiuta i ragazzi a usare la logica, così come la letteratura e la filosofia insegnano a pensare fuori dagli schemi o dai dicktat di una società conformista che vorrebbe avvilire gli esseri umani asservendoli ai processi economici.

La scuola non deve sfornare degli schiavi che eseguono meccanicamente delle azioni, bensì esseri prima di tutto liberi e pensanti, attraverso la formazione di un pensiero critico.


Infatti l'Italia è un paese noto in tutta l'Europa per la disciplina e il senso civico dei suoi cittadini.

PS
Allee domande rivolte ad Adelaide, magari potresti rispondere tu.

Da'at 24-01-2016 12:56

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1671783)
@Adelaide: quasi d'accordo su tutto quello che dici!

@Marco: hai una visione limitante della scuola, che non ha lo scopo di preparare al lavoro!!!!
Il primo scopo è quello di educare alla convivenza civile, alle regole sociali, al rispetto, gettando le basi per la formazione del futuro cittadino. Questo soprattutto quando si è nella scuola dell'obbligo e si ha a che fare con i ragazzi under 14.
Che poi la scuola debba magari bilanciarsi meglio proponendo - soprattutto in certe materie - più laboratori pratici, concordo, ma la scuola non prepara solo al saper fare, ma innanzitutto al saper pensare con la propria testa. Una volta che una persona impara a pensare dovrebbe poi acquisire quell'elasticità cognitiva per applicare la sua capacità di problem solving e di ragionamento poi in un contesto diverso. Per questo credo che una materia come il latino (a prima vista così inutile) serva: aiuta i ragazzi a usare la logica, così come la letteratura e la filosofia insegnano a pensare fuori dagli schemi o dai dicktat di una società conformista che vorrebbe avvilire gli esseri umani asservendoli ai processi economici.

La scuola non deve sfornare degli schiavi che eseguono meccanicamente delle azioni, bensì esseri prima di tutto liberi e pensanti, attraverso la formazione di un pensiero critico.

Tu auspichi invece, Marco, una scuola che produca in serie tante macchine umane acritiche pronte a d essere carne da macello in questo mondo di produzione capitalistico, capaci di eseguire un lavoro in modo perfetto ma magari poco liberi mentalmente o incapaci di pensare per conto proprio o di difendere i propri diritti di lavoratori.


Non mi sembra clizia che la scuola attuale stia riuscendo a raggiungere anche questo obiettivo.
Per il resto, mi spiace di essermi espresso male. Anche se ritengo che molte brutture della storia dell'umanità derivino proprio dal fatto di non saper come sbarcare il lunario. Non è una questione di kapitalismo kattivo, ma è che se non c'hai come mangiare tiri fuori la bestia che c'è in te.

cancellato16916 24-01-2016 13:01

Re: Il prof narcisista
 
Quote:

Originariamente inviata da clizia (Messaggio 1671783)
Il primo scopo è quello di educare alla convivenza civile, alle regole sociali, al rispetto, gettando le basi per la formazione del futuro cittadino.

...
...

La scuola non deve sfornare degli schiavi che eseguono meccanicamente delle azioni, bensì esseri prima di tutto liberi e pensanti, attraverso la formazione di un pensiero critico.


Tra l'altro, in base a quanto scrivi, la Scuola quindi dovrebbe combattere il fenomeno bullismo, e allora avrebbe anche lei - e gli insegnanti - delle gravi colpe al riguardo.


Edit

Lo sapevi?
https://it.wikipedia.org/wiki/Analfabetismo_funzionale

Evidentemente la scuola italiana non è capace di formare quel tipo di adulto di cui parli tu ma, paradossalmente, ci riescono le scuole che tu stai criticando.
E faccio notare che quello che dice MarcoRusso è nient'altro che lo specchio dei risultati di TUTTI i test OCSE.
Negare l'evidenza non serve.


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