![]() |
mi sono troppo incazzata leggendo che...
la fobia sociale dipende da disturbi chimici del cervello,che puo' essere ereditata (genetica), e non si combatte quindi "reagendo". L'ho letto sul sito "Depressioneansia.it". Mi piacerebbe sbatterlo in faccia a tutte le persone che nella vita mi avevano quasi convinta che la mia malattia dipendesse solo da me stessa, che dovevo farmi forza e reagire, e che ero la causa stessa dei miei casini. Comunque cosi' chiaramente non l'avevo mai letto che la Fs fosse scritta nei nostri geni, a ben pensarci ho una cugina che ce l'ha, e sta messa pure peggio di me, e anche in famiglia timidezza, depressione e problei psicologici non mancano. Che tristezza :( mica l'ho scelto io di essere me stessa), a volte mi chiedo chi mi ha messo qui al mio posto, se c'e' qualcuno che ha deciso del mio destino ancor prima che io nascessi, perche' mi piacerebbe prenderlo e strozzarlo...
|
E' vero che dipende anche dalla chimica e dalla genetica, ma questo non vuol dire che non è modificabile. Tu dici che ti sei incazzata, solo questo fatto ha cambiato la chimica del tuo cervello.
La malattia non dipende solo da te stessa, ma da quello che hai vissuto, in particolare da piccola, quel che hai letto sul sito è una teoria estremista, non condivisa neanche dagli psicologi stessi. Io ero preso male, molto male, ora ne sto venendo fuori,ho fatto passi da gigante, ma ancora mi rimane un pò da fare e posso dirti che è possibile uscirne o quantomeno limitarne gli effetti, dipende dalla tua volontà, quella vera. |
ma questo sicuramente, il fatto che da piccola nn mi abbiano mi fatto uscire, ero sempre tappata in casa, mia madre voleva che uscissi solo per andare a scuola e in chiesa, la mia famiglia nn ha mai fatto nulla per farmi migliorare pur vedendo ero soffocata dai problemi e dalla solitudine, chissa' mi chiedo come sarebbe stata se fossi stata cresciuta da gente normale...
|
Quote:
Non sei riuscita a ribellarti perche' forse ti eri convinta che questa fosse la realta' piu' sicura. |
sul sito citato da biancaneve parlano di farmaci antifobia sociale, ma di che farmaci si tratta? Davvero esistono dei farmaci del genere? Lì dicono che si può anche guarire... 8O
|
Eh si, purtroppo è molto in voga ancora oggi attribuire a chi ne soffre, la responsabilità del proprio malessere.
La FS come malattia è sicuramente multifattoriale, è influenzata dai geni, dall'ambiente (il vissuto, soprattutto quello in età vulnerabile) e da una miriade di fattori culturali. Che vi siano alterazione del metabolismo cerebrale è noto da tempo, e non solo, a questo poi, seguono alterazioni più o meno marcate del metabolismo endocrino. Il sito che hai visitato semplifica molto, ma perlomeno chiarisce sin da subito che la responsabilità di star male... non è di chi sta male. Non abbatterti, in ogni caso qualcuno sembra esserne uscito, e sicuramente un atteggiamento positivo è decisamente costruttivo.... Quote:
E inoltre gli psicologi in materia di solito non si esprimono, non sanno una cippa di biochimica, non è il loro campo e il loro lavoro è decisamente diverso. |
da bambino ho visto morire mio nonno ed ero balbuziente,tutti mi emarginavano e mi trattavano come un perdente questo avra influito un pochino :lol: :lol:
|
hai avuto la stessa reazione che ho avuto io quando l'ho scoperto. (leggendo lo stesso sito tra l'altro, anche se io l'ho letto qualche anno fa..).
purtroppo la maggior parte della gente c'ha una testa dura come il marmo.. in queste persone forte l'ignoranza è! </come-lo-direbbe-yoda> ma adesso che sai che non è colpa tua, non aver paura di mandarli a quel paese quelli che ti dicono queste stupidaggini. |
Io sono d'accordo con il fatto che l'ansia non dipenda dalla volontà, e che è necessario che la gente venga informata di questo.
Ma non sono d'accordo con il divulgare la fobia sociale come una malattia, perchè questa definizione è relativa alla percezione comune di espressività, che determina un insieme arbitrario di comportamenti che è necessario seguire per apparire normale. Il socialfobico manifesta stati di disagio che, di solito, per tradizione non andrebbero mostrati, tutto qui. E' come se uno si mette a piangere in pubblico: non è un comportamento normale, ma il fatto che il pianto esprima uno stato di disagio non implica che sia una malattia. Allo stesso modo, il fatto che un socialfobico manifesti ansia fuori luogo, non implica che sia malato. |
Quote:
Un SF non è malato perchè manifesta ansia fuori luogo, ma perchè la sua vita è limitata. E il concetto di malattia va di pari passo con il concetto di limite, con tutte le conseguenze che le limitazioni al vivere comportano. |
Quote:
Gli stessi psicologi della pnl, quando devono argomentare il motivo per cui è importante dare una buona prima impressione, usano questa argomentazione, che ora ti copio: [i]quando facciamo nuove conoscenze, quando ci presentiamo agli altri, conta moltissimo il modo in cui le persone ci schedano nei primi attimi; come ci poniamo, quello che diciamo e il modo in cui lo diciamo lasciano una certa impronta, suscitano certe sensazioni nell’interlocutore, portandolo a farsi un certo profilo di noi. A livello neurologico, il principio di coerenza ci spinge a prestare attenzione, a scartare e selezionare solo un certo tipo di informazioni: per questo tenderemo a notare ed evidenziare solo gli aspetti di una persona che tendono a confermarci la prima opinione avuta su di lei, minimizzando o ignorando del tutto le informazioni che invece proverebbero il contrario. E’ questione di focalizzazione: è più o meno la stessa cosa che ci capita quando, per esempio, dobbiamo cambiare la nostra auto; se c’è un particolare modello di automobile che ci interessa e che stiamo valutando di scegliere, tenderemo a vederla su ogni strada e ad ogni incrocio, quando fino a poco tempo prima non la notavamo neppure. Questo succede non perché sia aumentato il numero di quelle particolari automobili in circolazione, ma perché è cambiata la nostra sensibilità e la nostra attenzione nei suoi confronti: a noi sembra di vederne di più e ovunque, ma succede solo perché siamo più predisposti ad accorgerci della loro presenza, proprio perché il nostro cervello si sensibilizza su ciò che ci interessa maggiormente. Lo stesso accade con gli altri e con le opinioni che ci facciamo su tutto ciò che ci capita e ci circonda. Piuttosto che rivedere del tutto l’ipotesi che abbiamo formulato su qualcuno e sconfessare il primo giudizio avuto su di lui, la mente umana trova emotivamente meno costoso cancellare o relativizzare alcuni dati informativi in suo possesso su quella certa persona. Questo la dice lunga su quanto sia importante, a volte critico, riuscire a dare da subito il meglio di noi stessi. Come vedi, l'importanza di avere comportamenti socialmente accettabili non è data dal fatto che questi comportamenti siano condizione necessaria per avere una buona salute ed equilibrio psicologico, ma solo per adattarsi alla prima impressione degli altri. Questo mostra quanto sia anti-scientifico definirla malattia. Sarebbe come se dicessi che una donna in una società di misogini è malata perchè i suoi comportamenti non sono accettati. Noi socialfobici siamo un po' come donne in una società di misogini: nell'analogia noi siamo le donne, e la gente comune sono i misogini, che ci impongono il loro standard di normalità, di comportamenti socialmente accettabili. Se mai bisognerebbe definirlo disturbo, per indicare un disturbo soggettivo vissuto dal socialfobico in certe situazioni. |
Il concetto di limite in malattia è sempre extra-contestuale, non ha importanza dove è come tale limite si manifesta, e la fonte delle limitazioni può essere rappresentata dall'ambiente che ci circonda (limite esogeno) oppure dal nostro corpo (limite endogeno). E non necessariamente debbono essere presenti entrambi, affinché si possa parlare di malattia.
Quote:
Perchè non considerare tale disturbo soggettivo (l'adattamento) un sintomo? Se così fosse ( secondo me lo è) non è poi così antiscientifico considerarla una malattia!! PS cosa intendi per disturbo? |
praticamente secondo te Hurry, i sociofobici sono solo un tipo di persone, che i cosiddetti normali non (ri)conoscono e quindi non sanno gestire, ed è questo che causa il loro (dei fobici) malessere.
o qualcosa del genere, grossomodo (spero di non aver distorto troppo il concetto nel riassumerlo). teoria interessante.. beh, piuttosto del doc che PRIMA ti conferma che hai qualcosa che non va per cause non dipendenti dalla tua volontà (predisposizione biologica, infanzia, attuale contesto sociale), e POI salta fuori che sei TU che devi cambiare andando a fare le terapie... ..piuttosto mi stà più simpatica la tua teoria... ..però non mi convince del tutto. |
--
|
Re: mi sono troppo incazzata leggendo che...
Quote:
A tal proposito vi consiglio di leggere "E liberaci dal male oscuro" di G.B.Cassano e Serena Zoli che mi ha fatto capire quasi tutto. Nell ultima parte del libro vi sono racconti di gente famosa caduta nell inferno: da Indro Montanelli a Ornella Vanoni passando per Sandra Mondaini etc. |
Se è cosi' quello che ho detto prima non vale.Nessuno ci ha capito niente,allora doibbiamo rassegnarci e affrontare le situazioni tanto non cambiera' nulla.
|
Quote:
Se sei timido sei timido e c'è poco da fare...lo diventi vuoi per l'ambiente, vuoi per una tua predisposizione psicologica ecc..ecc... detto questo nessuno ti vieta piano piano di "violentarti" e mutare. Alla fin fine magari certe domande, problemi continui a farteli...ma intanto, anche se ciò comporta uno sforzo in più, riesci anche ad esprimerti con estroversione. |
Quote:
In pratica, la questione epistemologica è questa: un disturbo può considerarsi una malattia se e solo se la probabilità di autoguarigione è nulla. Se esiste una probabilità consistente di indursi un'autoguarigione (non necessariamente superiore al 50%), allora è sbagliato definirla malattia. Il diabete è una malattia perchè io, con la forza di volontà, non posso aggiustare il pancreas. Invece io penso che la mente umana abbia accesso alle risorse per superare la FS, sebbene non sempre lo intuisce. Per questo voglio fare l'esperimento che ho descritto in questo topic: http://www.fobiasociale.com/posts5330-0.html Se ho intuito quali sono le condizioni per provocare l'autoguarigione, il mio esperimento funzionerà, e se funzionerà vuol dire che è arbitrario e immotivato definire malattia la FS. Quote:
Io, essendo socialfobico, ho la mente più predisposta al ragionamento, ho osservato nelle persone "normali" che non c'è la stessa predisposizione: se i socialfobici fossero la maggioranza della popolazione, con questa logica, i normali potrebbero essere considerati malati. Non prendo come modello la pnl, ma condivido l'argomentazione che ho citato di uno psicologo di pnl. In questa argomentazione ha chiarito che il motivo per cui è necessario non mostrarsi ansiosi è un calcolo statistico delle probabilità di adattarsi al giudizio dell'altro (un calcolo fatto per non sottoporre il cervello dell'altro a uno sforzo troppo grande per interpretare le strane reazioni ansiose del sociofobico). Se avesse detto che, invece, avere le abilità sociali comuni è necessario perchè queste sono una condizione necessaria per la salute del soggetto avrebbe detto una cosa concettualmente diversa, e non sarei stato d'accordo. |
Quote:
:roll: :D :D :D :D |
Quote:
|
Quote:
|
Quando leggo di ricerche del genere mi dico: a chi conviene che passi questo messaggio?
Io non credo che il nostro destino sia scritto dai geni certo è chiaro che la loro importanza non può essere messa in discussione ma forse i geni sono soltanto l'intelaiatura il carattere si forma nei primi anni di vita nelle relazioni coi nostri genitori il resto della vita si agisce e si pensa seguendo un programma predefinito le nostre azioni saranno volte a confermare quello che pensiamo di noi Fa comodo ai signori che comandano far credere che la tua vita è scritta dai geni prima nel medioevo si credeva che la propria esistenza era determinata dalla volonta divina adesso si crede nella tirannide del dna ma il fine è quello di renderci sottomessi e di privarci pure della speranza di cambiare io a questa speranza non rinuncio se il mio carattere è stato costruito dall'ambiente posso intervenire lavorando con fatica per cambiarlo ma se è scritto dai geni allora è finita questo vogliono farci credere si fottano |
Attenzione! io inorridisco quando sento, magari degli "esperti", dire che un disturbo psicologico dipenda dagli equilibri psichici del cervello! Le trasformazioni chimiche nel nostro corpo avvengono semmai a seguito di atteggiamenti, diciamo così, psicologici. Sottovalutare o non considerare affatto, soprattutto quando si parla di "fobia sociale" la sfera psicologica, educativa, culturale è assurdo!
|
Quote:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 02:58. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.