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mike21 26-11-2015 18:20

Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Voglio aprire una discussione che forse non è mai stata aperta.
Qual'è il vostro rapporto con la lettura?
Non vi sto chiedendo necessariamente quali libri leggete o quali avete letto ultimamente, ne che generi frequentate.
La mia domanda è più sensibile e vi chiede di riflettere sul perchè leggete.
Qual'è la vostra fenomenologia personale della lettura?
Nel senso: leggete perchè trovate questa pratica necessaria, come il respirare, oppure dietro questa attività apparentemente passiva si nasconde un vostro incofessato (o scoperto) utilitarismo che vi fa credere che più leggete, più sarete, potenzialmente, intelligenti e/o colti.
Leggete per evadere dalla vita, per dimenticare la realtà, oppure al contrario per incontrare la vita, la realtà, dato che alcuni grandi romanzi, specie antici e classici, si pongono appunto come esempi luminosi di una possibile visione profonda nei confronti della realtà.
Leggete per passare il tempo o perchè magari avete l'impressione di guadagnarlo?

Io ho sempre letto sin da bambino.
Compravo settimanalmente i libri per ragazzi che uscivano con l'espresso, e mica erano solo per ragazzi, anzi: David Copperfield, Zanna Bianca, Il libro della giungla, Il giro del mondo in 80 giorni. Insomma i migliori.
Poi verso i 15 anni, ho cominciato a leggere diversi saggi, specie di psicologia, e anni più tardi mi sono interessato alle filosofie orientali leggendo un libro che possiedo felicemente e di cui ho un buon ricordo: La via dello zen, di Alan Watts.
Adesso sto cercando di leggere i tre testi principali del taoismo filosofico, che ho scaricato gratuitamente da Internet, in PDF, ma vado lento perchè essi sono molto difficili. Al confronto, Nietzsche è una lettura veramente per bambini.
Comunque, ho notato che ultimamente rifuggo istintivamente dai romanzi, specie da quelli pubblicati recentemente. Certo, ho nel cuore alcuni romanzi, che mi incendia rileggere di tanto in tanto, anche solo qualche pagina: Delitto e Castigo, Il grande amico, di Alain Fournier; Norwejan Wood di Murakami; Stella Meravigliosa, di Mishima; e poi ancora Il grande Gatsby, Fitzerald; Avventure di una ragazza cattiva, di Vargas Llosa. E come si fa a non amare il picaresco Don Chisciotte, scritto da quella grande intelligenza libera che fu Cervantes? Però questi sono romanzi che in qualche modo travalicano e trascendono la finzione che li compone rivelando la funzione di cui sono intessuti: il sasso provocante lanciato al lettore che li incontra come amici intelligenti e loquaci.

Però un uomo che legge sempre è come un'ameba, non trovate? Un uomo del genere non vive di realtà, di esperienza, ma di parole, e magari non vorrà accettare la vita che non sarà stata filtrata da filosofi o sopravvalutati intelligentoni. Noto che nel letterato o nel cosidetto intellettuale c'è sempre la volontà di appartarsi dalla vita, dallo spontaneo fluire dell'esperienza, parafrasando l'affascinante e antichissima dottrina del Tao.
La vita non è fatta di parole ma di vita, e cercare di ghermirla, di afferrarla con le parole, confodendo la sua essenza con la descrizione che se ne da di essa, è un pò come cercare di afferrare dell'acqua con un retino per pesci. La vita, forse, è al di là di ogni filosofia, di ogni descrizione che se ne dà di essa.
So di aver toccato argomenti alti, che riguardano il miglior Buddismo Zen, la filosofia del linguaggio come la intendeva Wittgeinstein, il primo costruttivismo di Hume, e che sinceramente non saprei trattare nella loro complessità, eccetto forse il Buddismo Zen, di cui ho letto qualche libro, ma non che ne parlava in termini scioccamente New Age, bensì scritto da professori di filosofia: Alan Watts, Pasqualotto, Arena, Suzuki, Humprey e così via.

Ma sto divagando. Non volevo divagare ma adesso che rileggo non ho voglia di cancellare ciò che ho scritto. Avrete capito il mio discorso. Ringrazio anticipatamente il lettore eventuale che mi abbia coraggiosamente seguito fino a questo punto, parola per parola, e lo esorto a domandarsi se il termine cultura oggigiorno - la cultura: questa dea istituzionalizzata - non sia forse troppo sdognato magari attribuendola a persona che di cultura ne hanno veramente poca, ma che recitano il personaggio dell'uomo con tanta cultura. Lo sapete che cultura originariamente significava coltivazione di se? E non vi sembra che la pratica della lettura, e quindi della cultura, sia più ostentata che effettivamente praticata? Forse la lettura è come il sesso: più viene praticata, meno viene esibita. Altro che sterili giornate dedicate alla lettura. Talvolta la lettura è un vizio nevrotico, e legge solo chi ha voglia: perchè si deve obbligare un uomo a leggere? Che non legga...La lettura deve essere coltivata solo se un uomo la incontra felicemente e spontamente durante la sua strada.

Ma...
Ho parlato sin troppo. Mi piacerebbe che continuaste questa riflessione analizzando, senza seriosità s'intende, il vostro rapporto con la lettura, con la cultura quotidiana, con la generica accezione che si dà di essa, sulla sua mancanza. Vi prego, se non leggete, siate orgogliosamente sinceri: la lettura non fa sempre bene. A volte tormenta, da domande che non si possono risolvere, ed è anche uscito un saggio credo irriverente, che non ho letto, di un professore di liceo in francese, che ha scritto questo libro: contro la lettura.
Lascio a voi la palla della discussione.

cancellato16760 26-11-2015 19:02

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Io leggo perchè il mondo da solo non è completo senza il pensiero. E leggere i pensieri di grandi uomini completa la realtà del mondo. Mondo esteriore e pensiero sono due facce della realtà. Pertanto la lettura non la considero una fuga dalla realtà, almeno non più di quanto non lo sia dedicarsi eccessivamente al mondo esteriore,senza fermarsi a riflettere e magari a nutrirsi delle riflessioni altrui.

Quote:

Originariamente inviata da mike21 (Messaggio 1638657)

Però un uomo che legge sempre è come un'ameba, non trovate? Un uomo del genere non vive di realtà, di esperienza, ma di parole, e magari non vorrà accettare la vita che non sarà stata filtrata da filosofi o sopravvalutati intelligentoni. Noto che nel letterato o nel cosidetto intellettuale c'è sempre la volontà di appartarsi dalla vita, dallo spontaneo fluire dell'esperienza, parafrasando l'affascinante e antichissima dottrina del Tao.



La vita non è fatta di parole ma di vita, e cercare di ghermirla, di afferrarla con le parole, confodendo la sua essenza con la descrizione che se ne da di essa, è un pò come cercare di afferrare dell'acqua con un retino per pesci. La vita, forse, è al di là di ogni filosofia, di ogni descrizione che se ne dà di essa.

Hai compresso in poche righe argomenti che occuperebbero tranquillamente decine di volumi, ti rispondo così di getto su alcune cose...

Ci sono persone che non leggono e fuggono dalla vita ugualmente.
Una persona che legge molto,per contro,può avere una fine sensibilità, e possono essergli sufficienti pochi stimoli di vita per percepire e assimilare ciò che altri non assimilano neanche con moltissimi stimoli.
Sicuramente ci può essere qualcuno che fugge dalla vita rifugiandosi nella lettura. Ma che dire di chi fugge dalla vita rifugiandosi in una qualsiasi altra passione,magari in un'attività artistica o magari in una volgare passione sensuale.
Voglio dire chi dice che uno che sta a casa a leggere è meno connesso alla vita di chi magari nello stesso tempo è in mezzo ad un sacco di gente a godere di alcool,donne e quant'altro?
Non credo che il cosa uno sta facendo determini la misura in cui fugge o meno dalla vita, ma ciò che conta è il come: il rapporto in cui si trova con la cosa che sta facendo.
Ma credo che siano discorsi che potrebbero continuare per ore articolandosi all'infinito.


Quote:

Originariamente inviata da mike21 (Messaggio 1638657)
Ma sto divagando. Non volevo divagare ma adesso che rileggo non ho voglia di cancellare ciò che ho scritto. Avrete capito il mio discorso. Ringrazio anticipatamente il lettore eventuale che mi abbia coraggiosamente seguito fino a questo punto, parola per parola, e lo esorto a domandarsi se il termine cultura oggigiorno - la cultura: questa dea istituzionalizzata - non sia forse troppo sdognato magari attribuendola a persona che di cultura ne hanno veramente poca, ma che recitano il personaggio dell'uomo con tanta cultura. Lo sapete che cultura originariamente significava coltivazione di se? E non vi sembra che la pratica della lettura, e quindi della cultura, sia più ostentata che effettivamente praticata?

Sicuramente il 99% delle persone considerate colte non lo sono, sono soltanto erudite.
E' colto solo colui che la cultura la fa. L'artista è colto,non il critico d'arte. Il letterato è colto, non il professore di letteratura e così via. Se sfrondi in questo modo ti accorgi che alla fine i Colti sono(e sono sempre stati) un'elite.


Ho notato rileggendo che su qualcosa mi sono ripetuto, ma come te non ho voglia di correggere e riscrivere.

Hai toccato sicuramente argomenti alti,ti mando un messaggio con alcuni testi che secondo me riguardano in qualche modo ciò di cui hai scritto.

AshtrayGirl 26-11-2015 19:07

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Mi è sempre piaciuto leggere, ma ho iniziato a leggere tanto sopratutto nel periodo delle medie.Era il mio modo di passare il tempo, di evadere la realtà, di non annoiarmi...per me all'epoca leggere era quasi come vedere un film, riuscivo quasi a vedere le scene...alla fine il mio rapporto con la lettura non è cambiato più di tanto. Nell'ultimo anno soltanto ho iniziato a leggere dei saggi su argomenti che volevo approfondire, ma non mi viene spontaneo leggere per farmi una cultura, per me leggere è una forma d'intrattenimento, voglio leggere principalmente cose che mi assorbano e mi facciano emozionare e riflettere...anche se ora mi emoziono molto di meno :D

Antonius Block 26-11-2015 19:27

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
ho iniziato a leggere per conto mio in seconda elementare perché mi annoiavo con gli altri bambini e mi serviva qualcosa per passare il tempo e da allora fondamentalmente non è cambiato nulla

Josef K. 26-11-2015 19:33

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Questo è il primo rapido pensiero che vorrei fissare qui, e che si riferisce soprattutto alla parte conclusiva del tuo bellissimo post di apertura (che spero avrà un ottimo seguito), dal momento che prima di questa sera non sarò sufficientemente libero per intervenire come vorrei. Sul "perché", o sulla "utilità" della lettura non si possono dare formule dal valore assoluto, perché anche (e soprattutto) per questo ambito, come hai fatto giustamente notare, tradurre in parole, e quindi simboli, lo scorrere della vita, e uno strumento atto a rappresentarla come la letteratura, finirebbe per limitare l'uno e l'altra. Ho sempre pensato che la realtà attorno a noi non possa prescindere dalla sua "rappresentazione", sia in termini di percezione soggettiva che di "traduzione" di essa attraverso i simboli che le parole costituiscono. In altri termini, essendo le parole lo strumento più immediato ed efficace che abbiamo a disposizione per appropriarci di questa realtà, farla veramente nostra e con ciò restituirla a noi stessi e agli altri, è materialmente, fisicamente impossibile separare la letteratura dalla vita. E questo nonostante l'evoluzione del linguaggio, sempre più semplificato e comunicativo piuttosto che espressivo, e il conseguente impoverimento contenutivo, mirino a darci un'immagine sempre più "visiva" dei concetti e delle loro tecniche di esposizione, nell'illusione che uno slogan possa rappresentare, come una sorta di istantanea, le sfumature di quello che ci circonda. Ed è questo il punto: la letteratura e la lettura non sono in sé indispensabili al nostro vivere nel mondo e alla nostra crescita, perché esse sono attorno a noi sempre, in ogni oggetto, parola, atteggiamento, situazione, e non c' bisogno di prendere un libro in mano per accedervi. Letteratura posso farne e goderne parlando con chi mi sta davanti senza ripetergli una minestra riscaldata di impressioni estemporanee e aneddoti quotidiani sul più e sul meno; letteratura è ciò che organizza e presiede al mio pensiero, quando ad esso, e con ciò a me stesso, accordo un rispetto che gli imponga di non essere il semplice compendio delle mie azioni del momento; lettura e letteratura è l'osservazione attiva del mondo, la sua interiorizzazione, la voglia di raccontarlo e raccontarcelo non solo in termini di contingenza e casualità, ma di motivi, principi, eccezioni. Il libro è solo il veicolo attraverso il quale si accede con più immediatezza al vero cuore di ogni letteratura, e cioè l'interiorizzazione del mondo operata dall'autore, alla quale si deve accompagnare la nostra.

Da'at 26-11-2015 20:26

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
tl;dr. :sarcastico:

Bernardo Soares 26-11-2015 22:12

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Vi riporto un paio di passi da L'arte di insultare di Schopenhauer e poi qualche mia breve considerazione.

"Gli eruditi. La parrucca è il simbolo ben scelto dell'erudito puro in quanto tale. Essa è un ornamento del capo, formato da un'abbondante massa di capelli altrui, in mancanza dei propri; parimenti, l'erudizione consiste nel provvedere il capo d'una gran massa di pensieri altrui che, per la verità, non lo coprono in modo sufficiente e naturale, né sono adatti a tutti i casi e gli scopi, né hanno radici abbastanza salde, né, quando sono logori, possono essere sostituiti da altri della stessa origine, come avviene per quelli nati dal proprio terreno.

Per colui che studia per raggiungere l'intelligenza delle cose, i libri e gli studi sono meri pioli della scala, sulla quale egli sale al vertice della conoscenza: non appena un piolo lo ha sollevato di un passo, egli se lo lascia indietro. I molti invece che studiano per riempirsi la memoria, non utilizzano i pioli della scala per salire, ma li raccolgono e se ne caricano per portarli con sé, rallegrandosi per il crescente peso del carico. Essi rimangono eternamente in basso, perché sono loro a portare ciò che avrebbe dovuto portarli.

L'erudito puro e semplice, per esempio un ordinario di Gottingen, guarda al genio all'incirca come noi guardiamo alla lepre, che soltanto dopo morta è buona da mangiare a da cucinare: perciò come a qualcuno sul quale, finché è vivo, bisogna sparare".


"L'erudizione. L'erudizione mi sembra paragonabile a una pesante corazza, che rende bensì l'uomo forte assolutamente invincibile, ma che per il debole è un peso sotto il quale egli alla fine soccombe".


I "citazionisti" come me, in questo caso, sono proprio simili a quegli eruditi di cui parla Schopenhauer, che invece di riportare un proprio pensiero pensano di far loro la riflessione di un altro. Esatto, ho riportato una citazione per parlar male di chi fa troppe citazioni. Ma del resto esistono anche gli amanti del calcio che non necessariamente sanno giocare a pallone ma ricordano a memoria tutti le più belle azioni della loro squadra del cuore.

Per quanto riguarda il mio rapporto con la cultura e la lettura, ho cominciato ad appassionarmi alla letteratura relativamente tardi e la considero solo un modo per tenermi compagnia (come si cerca la compagnia di una persona che si ritiene interessante), sia quando si tratta di leggere un romanzo che una poesia, un saggio di psicologia, sociologia, o un passo filosofico, preferendo la profondità filosofica e poetica, ma senza troppa astrusità, a una bella narrazione.
Me ne sono sempre altamente fregato della cultura generale: conosco pochissimo i grandi classici greci e latini, ma magari amo uno scrittore conosciuto da un minor numero di persone. Oppure, per ritornare a Schopenhauer, non ho letto la sua opere principale, che mi sembra essere Il mondo come volontà e rappresentazione, perché la trovo un po' pesante, ma mi sono divertito molto a leggere le sue invettive contro il mondo intero nel libro di cui sopra.

Mi dà fastidio anche quando qualcuno si lamenta troppo del fatto che in Italia - giusto per parlar male del nostro Paese - si legge poco, come se quelli che non sono minimamente portati per la lettura dovessero ingozzarsi di libri per migliorare una statistica invece che per voglia di farlo.

mike21 26-11-2015 22:45

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Ariamente: eh la madonna. Addirittura da incorniciare? Ariamente ma tu sei donna o uomo?

MEandjustMe 26-11-2015 22:48

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da mike21 (Messaggio 1638928)
Ariamente ma tu sei donna o uomo?

Cit. Professor Oak

mike21 26-11-2015 22:53

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Io sono il nipote del professor Oak. Però non perdo più tempo a classificare i pokemon. Invece raccolgo informazioni sugli utenti di fobia sociale: c'è molta più varietà

Weltschmerz 26-11-2015 23:16

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Leggo se è un argomento che mi interessa.

mike21 26-11-2015 23:20

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Ariamente sei donna. Attenta ariamente, se non stai attenta ti broccolerò con i miei pensieri profondi senza che tu neanche te ne accorga.

mike21 26-11-2015 23:21

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Welsmertch(mi sa che l'ho scritto male:timidezza:) è stato il più sintetico ed essenziale

Josef K. 26-11-2015 23:22

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da mike21 (Messaggio 1638972)
Ariamente sei donna. Attenta ariamente, se non stai attenta ti broccolerò con i miei pensieri profondi senza che tu neanche te ne accorga.

:riverenza::riverenza::bene::D

mike21 26-11-2015 23:37

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Mi correggo: il più essenziale è stato Joseph K., però quello col nome in tedesco è stato il più sintetico.

Josef K. 27-11-2015 00:22

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da mike21 (Messaggio 1638994)
Mi correggo: il più essenziale è stato Joseph K., però quello col nome in tedesco è stato il più sintetico.

Thanks. :) Questo topic merita di essere approfondito direttamente in chat, tanti sono gli spunti che fornisce. Intendo affrontarli tutti man mano che si dipanerà anche il punto di vista altrui, così da non costruire muri di testo scoraggianti e tediosi.^^

Ippocrates 27-11-2015 00:26

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da Josef K. (Messaggio 1639021)
Thanks. :) Questo topic merita di essere approfondito direttamente in chat, tanti sono gli spunti che fornisce. Intendo affrontarli tutti man mano che si dipanerà anche il punto di vista altrui, così da non costruire muri di testo scoraggianti e tediosi.^^

Aspettiamo i muri di testo scoraggianti e tediosi :D

Josef K. 27-11-2015 00:31

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da Ippocrates (Messaggio 1639026)
Aspettiamo i muri di testo scoraggianti e tediosi :D

E invece arrivò un muro di questi:^^


:broccolo:

Varano 27-11-2015 01:18

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Non c'è un motivo per cui leggo. Niente di quello che faccio ha un significato.
Leggo, mi alleno, scrivo senza sosta cose che nessuno leggerà, ma niente di ciò ha un'utilità concreta, un riscontro tangibile nel mondo reale. Non c'è minuto che passi senza che abbia la coscienza di quanto ogni mio sforzo sia assurdo e privo di senso. Eppure mi sta bene così, accetto la vita nella sua assurdità e vado avanti.

Josef K. 27-11-2015 01:25

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da Varano (Messaggio 1639065)
Non c'è un motivo per cui leggo. Niente di quello che faccio ha un significato.
Leggo, mi alleno, scrivo senza sosta cose che nessuno leggerà, ma niente di ciò ha un'utilità concreta, un riscontro tangibile nel mondo reale. Non c'è minuto che passi senza che abbia la coscienza di quanto ogni mio sforzo sia assurdo e privo di senso. Eppure mi sta bene così, accetto la vita nella sua assurdità e vado avanti.

Condivido parola per parola.

mike21 27-11-2015 02:00

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Varano non sempre ciò che si fa lo si fa per una utilità concreta, che serve là fuori nel mondo. Se ragionassimo solo per rigido utilitarismo dovremmo gioco forza rinunciare a molte cose che non servono, ma che in qualche modo manifestano il nostro essere nel mondo, la nostra interazione con esso. A cosa serve guardare il cielo? E ascoltare la nona di Beethoveen? A cosa serve una notte d'amore? A cosa serve la lenta lettura di una poesia? A cosa serve la contemplazione d'un quadro. Basta con la dittatura della motivazione. Una buona azione ha in se stessa il motivo del suo svolgersi, la propria finalità e motivazione. Che utilità ha fermarsi ogni tanto in un prato? E guardare e annusare i fiori? Del resto secondo il mio modesto parere la vita non ha un senso scolpito, trascendente: il senso è vivere. E vivere è al di là dell'utilità.

QuantumGravity 27-11-2015 02:05

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Sono iscritto a filosofia con l'unico scopo di smerdare la filosofia e la cultura.

mike21 27-11-2015 02:08

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quantumgravity è il Wittgenstein di fobia sociale. Falla a pezzi, ragazzo. Trova un senso che trascenda il senso. E dio mio, fai una passeggiata all'aria aperta qualche volta...

Josef K. 27-11-2015 02:09

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da mike21 (Messaggio 1639088)
Varano non sempre ciò che si fa lo si fa per una utilità concreta, che serve là fuori nel mondo. Se ragionassimo solo per rigido utilitarismo dovremmo gioco forza rinunciare a molte cose che non servono, ma che in qualche modo manifestano il nostro essere nel mondo, la nostra interazione con esso. A cosa serve guardare il cielo? E ascoltare la nona di Beethoveen? A cosa serve una notte d'amore? A cosa serve la lenta lettura di una poesia? A cosa serve la contemplazione d'un quadro. Basta con la dittatura della motivazione. Una buona azione ha in se stessa il motivo del suo svolgersi, la propria finalità e motivazione. Che utilità ha fermarsi ogni tanto in un prato? E guardare e annusare i fiori? Del resto secondo il mio modesto parere la vita non ha un senso scolpito, trascendente: il senso è vivere. E vivere è al di là dell'utilità.

I vostri punti di vista non si escludono a vicenda, anzi secondo me sono complementari. Una certa consapevolezza della vanità di qualunque cosa porta al superamento del bisogno di cercare uno scopo in tutto quel che si fa, che non sia quello il goderne direttamente o indirettamente. E' pacifico che quando non si riesca neppure ad ottenere quest'ultimo risultato, per il semplice fatto che il cammino che abbiamo scelto presuppone per definizione il raggiungimento di obiettivi concreti e tangibili, per quanto si possa cercare di guardare oltre l'occasionale insuccesso, non si potrà prescindere del tutto da esso.

mike21 27-11-2015 02:11

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
La dialettica di Joseph K mi rivolta come un pedalino

QuantumGravity 27-11-2015 02:12

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da mike21 (Messaggio 1639093)
E dio mio, fai una passeggiata all'aria aperta qualche volta...

Mi hai ricordato che c'è ancora una cosa che mi piace davvero fare, (anche se è molto che non lo faccio).
Thanks

Varano 27-11-2015 02:50

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da mike21 (Messaggio 1639088)
Varano non sempre ciò che si fa lo si fa per una utilità concreta, che serve là fuori nel mondo. Se ragionassimo solo per rigido utilitarismo dovremmo gioco forza rinunciare a molte cose che non servono, ma che in qualche modo manifestano il nostro essere nel mondo, la nostra interazione con esso. A cosa serve guardare il cielo? E ascoltare la nona di Beethoveen? A cosa serve una notte d'amore? A cosa serve la lenta lettura di una poesia? A cosa serve la contemplazione d'un quadro. Basta con la dittatura della motivazione. Una buona azione ha in se stessa il motivo del suo svolgersi, la propria finalità e motivazione. Che utilità ha fermarsi ogni tanto in un prato? E guardare e annusare i fiori? Del resto secondo il mio modesto parere la vita non ha un senso scolpito, trascendente: il senso è vivere. E vivere è al di là dell'utilità.

Evidentemente non mi sono spiegato bene...è l'esatto contrario di ciò che ho scritto :miodio:

Franz86 27-11-2015 15:21

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da mike21 (Messaggio 1638975)
Welsmertch(mi sa che l'ho scritto male:timidezza:) è stato il più sintetico ed essenziale

Come leggere testi taoisti e non riuscire a copiare un nickname di 11 lettere. :mrgreen:

Che poi è quasi un riassunto di tutte le riflessioni contenute in questo forum.

Myway 27-11-2015 15:43

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
cmq molti testi taoisti perdono molto se non letti in lingua originale, con gli ideogrammi...

Abuela 27-11-2015 15:45

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Da bambina leggevo incessantemente (così mi dicono), ma quando quel che ti passa per la testa prende il sopravvento su quel che leggi e una frase semplicissima ti sembra priva di alcun significato logico dopo la ventesima lettura, o senti di doverla scomporre in gruppi di due lettere per controllare che quelle che la compongono siano di numero pari, ecco in questi casi fai anche a meno di leggere perchè è come torturarsi.

Ora mi costringo a farlo perchè in passato ho comprato troppi libri.
Ed ho comprato troppi libri sperando mi riempissero in un qualche modo l'esistenza o forse perchè mi sembrava leggere facesse figo, nin zo.

A volte ho pure il dubbio di aver sempre scelto i libri sbagliati, dovevo fermarmi a quelli per ragazzine adolescenti con le copertine fluo.:mrgreen:

Josef K. 27-11-2015 15:55

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da Abuela (Messaggio 1639344)
Da bambina leggevo incessantemente (così mi dicono), ma quando quel che ti passa per la testa prende il sopravvento su quel che leggi e una frase semplicissima ti sembra priva di alcun significato logico dopo la ventesima lettura, o senti di doverla scomporre in gruppi di due lettere per controllare che quelle che la compongono siano di numero pari, ecco in questi casi fai anche a meno di leggere perchè è come torturarsi.

Ora mi costringo a farlo perchè in passato ho comprato troppi libri.
Ed ho comprato troppi libri sperando mi riempissero in un qualche modo l'esistenza o forse perchè mi sembrava leggere facesse figo, nin zo.

A volte ho pure il dubbio di aver sempre scelto i libri sbagliati, dovevo fermarmi a quelli per ragazzine adolescenti con le copertine fluo.:mrgreen:


Dannato disturbo ossessivo compulsivo. Io mi sono spesso fissato sull'andamento stesso della lettura, se non riuscivo a farla scorrere a sufficienza ripartivo dall'inizio del periodo o della pagina. Oppure mi venivano dubbi assurdi sul significato delle parole o sui vari modi di scriverle, e finché non li dissipavo tramite un vocabolario non riuscivo a proseguire. Spero che ora tu riesca a gustarti la lettura come si deve, ho notato che tra le attività di questo tipo è una di quelle capaci di assorbire di più ed allentare maggiormente i pensieri superflui, senza contare ogni altro piacere e vantaggio ad essa associato. :)

mike21 27-11-2015 15:59

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Franz 86. Non capisco il tedesco. E ho citato il suo nome dopo che avevo già cominciato a scrivere la risposta e in quel momento non ce l'avevo sott'occhio, e prima non l'avevo letto bene...Quindi...

Abuela 27-11-2015 16:12

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
Quote:

Originariamente inviata da Josef K. (Messaggio 1639350)
Dannato disturbo ossessivo compulsivo. Io mi sono spesso fissato sull'andamento stesso della lettura, se non riuscivo a farla scorrere a sufficienza ripartivo dall'inizio del periodo o della pagina. Oppure mi venivano dubbi assurdi sul significato delle parole o sui vari modi di scriverle, e finché non li dissipavo tramite un vocabolario non riuscivo a proseguire. Spero che ora tu riesca a gustarti la lettura come si deve, ho notato che tra le attività di questo tipo è una di quelle capaci di assorbire di più ed allentare maggiormente i pensieri superflui, senza contare ogni altro piacere e vantaggio ad essa associato. :)

A volte mi capita ancora la voglia di suddividere le frasi e "contare" le lettere, soprattutto mi succede quando sono ben concentrata e la lettura va bene, proprio in stile sabotaggio bastardo. Adesso per tentare di ovviare il problema cerco di farlo solo su frasi cortissime, oppure riesco anche a frenare la tentazione e mi dico: "Vai avanti, magari lo fai dopo" e così succede che mi dimentico la frase con cui desideravo farlo. Piccoli stratagemmi :tongue:

Una volta mi ritrovai con due copie dello stesso libro, mi pare fosse la Certosa di Parma, e le leggevo entrambe parallelamente per vedere se erano state tradotte nello stesso modo e cercare di capire quale traduzione mi piacesse di più. Che palle!

Per me la lettura invece è una delle attività più difficili, forse perchè si fa in silenzio e i rumori di solito mi aiutano ad uscire dai miei pensieri e ristabilire il contatto con la realtà, infatti spesso leggo ad alta voce.

Josef K. 27-11-2015 16:22

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
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Originariamente inviata da Abuela (Messaggio 1639363)
A volte mi capita ancora la voglia di suddividere le frasi e "contare" le lettere, soprattutto mi succede quando sono ben concentrata e la lettura va bene, proprio in stile sabotaggio bastardo. Adesso per tentare di ovviare il problema cerco di farlo solo su frasi cortissime, oppure riesco anche a frenare la tentazione e mi dico: "Vai avanti, magari lo fai dopo" e così succede che mi dimentico la frase con cui desideravo farlo. Piccoli stratagemmi :tongue:

Una volta mi ritrovai con due copie dello stesso libro, mi pare fosse la Certosa di Parma, e le leggevo entrambe parallelamente per vedere se erano state tradotte nello stesso modo e cercare di capire quale traduzione mi piacesse di più. Che palle!

Per me la lettura invece è una delle attività più difficili, forse perchè si fa in silenzio e i rumori di solito mi aiutano ad uscire dai miei pensieri e ristabilire il contatto con la realtà, infatti spesso leggo ad alta voce.


Eheheh, bella mossa, quella del "lo faccio dopo" è una delle tecniche migliori per sconfiggere il doc. :) Guarda il lato positivo, hai già letto due volte la Certosa, sei esonerata moralmente dal prendere in considerazione l'impegno di rileggerla.^^ E' vero, la lettura può essere una attività molto impegnativa soprattutto nel momento nel quale la si avvia, però una volta messa in moto trovo anche che sia una delle più assorbenti. C'è da dire che al perfezionismo di chi ha il doc offre parecchi spunti , dalle tecniche di lettura ai significati, la struttura delle parole, i numeri, il trovare la posizione perfetta mentre leggi, la luce migliore, il troppo o poco rumore di sottofondo e così via. Insomma, chi ha il doc avrebbe il diritto per rivendicare il ruolo di brucia-libri di nazista memoria. :D

Ippocrates 27-11-2015 16:59

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
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Originariamente inviata da Abuela (Messaggio 1639363)

Per me la lettura invece è una delle attività più difficili, forse perchè si fa in silenzio e i rumori di solito mi aiutano ad uscire dai miei pensieri e ristabilire il contatto con la realtà, infatti spesso leggo ad alta voce.

Per me, invece, è il contrario ..i rumori mi infastidiscono terribilmente, ho bisogno di assoluto silenzio, di calma e tranquillità. L'altro giorno leggevo beato ..le mie sorelle iniziano a raccontarsi frivolezze, inizio a sbuffare e per poco non commetto un fratricidio :D

Ippocrates 27-11-2015 17:02

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
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Originariamente inviata da Josef K. (Messaggio 1639366)
il trovare la posizione perfetta mentre leggi , la luce migliore,

eheheh la posizione perfetta ..il mio più grande cruccio ^^
luce migliore?? Kindle Paperwhite :D

Josef K. 27-11-2015 17:09

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
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Originariamente inviata da Ippocrates (Messaggio 1639386)
eheheh la posizione perfetta ..il mio più grande cruccio ^^
luce migliore?? Kindle Paperwhite :D

Sembra il nome di un dentifricio, eh? :D

Ippocrates 27-11-2015 17:13

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
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Originariamente inviata da Josef K. (Messaggio 1639389)
Sembra il nome di un dentifricio, eh? :D

Stiamo aspettando il muro di testo :D io e gli altri cultori della tua dialettica :mrgreen:

Josef K. 27-11-2015 17:19

Re: Il vostro rapporto quotidiano con la cultura e la lettura e del perchè leggete
 
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Originariamente inviata da Ippocrates (Messaggio 1639394)
Stiamo aspettando il muro di testo :D io e gli altri cultori della tua dialettica :mrgreen:

Io e il mio fido abbecedario vi stupiremo, quando avrò finito di ripassarlo a dovere.^^


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