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Depresso
La depressione è il dicembre Dell anima.
Il novembre del desiderio. Non riuscire a lavarsi,strafogarsi di cibo in mancanza di tutto,non lavarsi,dormire tutto il giorno,il respiro pesante,la mente rimugina,non vuoi amici,le giornate più corte ti fanno male. Almeno 5 anni con farmaci e terapie e sono qui. |
Re: Depresso
Ormai ho deciso che la combatterò con le unghie e con i denti, mi dispiace per lei ma non mi faccio sopraffare.
Ogni giorno me ne invento una, oggi ho fatto quasi 10 km di corsa veloce, pur essendo poco allenato e con il divieto dell'ortopedico.. avevo il cuore che batteva penso a 180 bpm, alla fine ero stremato, ma con l'umore molto più sollevato :) |
Re: Depresso
Mi sento così da molto tempo ormai e, anzi, si è acuito da quando la ragazza che mi piace non è più nella mia vita :(
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Re: Depresso
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Re: Depresso
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E' talmente banale che quasi mi vergogno a dirlo, ma.. hai provato con lo sport? Un fisico resistente, ben ossigenato e potente ha ottime ripercussioni sulla mente. Si, ok, non prendiamoci in giro, la depressione è esistenziale ma ho provato e oggi ho avuto la conferma che sforzare il fisico ha un ottimo effetto. Stamattina ho sudato moltissimo! Erano mesi, forse anni che non sudavo così.. io non sudo mai, neanche a luglio con 42°C.. e dopo stavo molto molto bene, come non stavo bene da tempo. Prova, che ti costa. Un' altra cosa superbanale ma che è sempre bene ricordare è: consulta un medico, quello di famiglia in primis e se non basta anche uno psichiatra, ma deve essere bravo, rivolgitici solo se è bravo. |
Re: Depresso
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È depressione o apatia?
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Re: Depresso
Confermo quello che dice Syd, può sembrare banale ma correre e in generale fare esercizio fisico è un metodo infallibile contro la depressione. Non la combatti ma la allevi molto, ti aiuta a non pensare e nello sport si rilasciano potenti ormoni che danno quel senso benefico di soddisfazione mentale.
Io ho risolto in parte la depressione attraverso anti depressivi, sport e passioni sfrenate. Non so se tu fai uso di pillole o vai da uno psichiatra o psicologo. Aiutano molto. |
Re: Depresso
Ciao Master,
è vero, lo sport fa bene. Ma anche solo camminare. Anche solo 10 minuti. Ma forse è presto per te. Non ti sollecito. Ma ti dico un'altra cosa: se adesso ti senti al minimo, pensi che ti potresti contentare di vivere serenamente con quel minimo, senza grosse aspettative? Cioè, se adesso da uno a dieci riesci a fare uno, pensi che sia possibile star bene nell'uno? Poi il due, il cinque , il sette, si vedrà. Potrebbe anche venire da sé... |
Re: Depresso
Uno depresso forte può non avere la forza di fare sport,comunque confermo che fa bene,anche solo per le sostanze chimiche messe in circolo durante lo sforzo.
Se poi fai uno sport che impegna anche la mente ancora meglio. Io vado in bici e l'attenzione necessaria a non schiantarsi in discesa libera la mente. |
Re: Depresso
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Re: Depresso
La strada di Syd è quella giusta.
Poi quando la depressione è profonda e maggiore, devi trovare la molecola farmaceutica giusta per te, quella piccola spintarella che ti faccia fare le cose che fà Syd, altrimenti è molto difficile. La mia risalita è stata aiutata principalmente da 4 fattori: -La dismissione di un farmaco che agiva a livello ormonale che mi bloccava chimicamente e mi ancorava al fondo. -L'utilizzo di un farmaco antidep adatto -La psicoterapia fatta da un grande psicologo -La voglia di non arrendersi e avere sempre la speranza di un domani migliore. Questo per me è stato il mix vincente. |
Re: Depresso
Grazie Crystal, non penso di essere un buon esempio, mi alterno fra crolli e piccole risalite..cerco di non mollare. Alla fine ho tanti buoni propositi ma non li porto mai a termine..anche lo sport andrebbe fatto con regolarità sennò non serve..la scelta fra fare una corsetta col tempo nuvolo e tendente alla pioggia e il rimanere a casa al pc ricade quasi sempre sulla seconda opzione ed é una cosa malsana, con tutta la passione che ho per il computer,riconosco che é un comportamento che non va bene e non fa bene
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Re: Depresso
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Re: Depresso
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Il meccanismo dei pensieri è molto complesso e non totalmente "visibile" per noi. Molti pensieri, o micropensieri ci sfuggono e non li leggiamo. Quando ci troviamo di fronte ad una scelta come quella che hai citato tu succede spesso che scegliamo la via che ci pare più comoda, meno problematica e per la nostra mente e il nostro corpo. Il problema qui è che le eventuali conseguenze positive di una scelta differente si hanno col tempo. Altra difficoltà è che anche quando si fà la scelta più dolorosa, prendendo il tuo esempio andare a correre, prima di percepire durante o dopo qualche strascico positivo in fatto di pensieri e sensazioni ci vuole tempo. Con me mi sfiduciava il fatto che la cosa non era automatica. Anche fare la scelta giusta non porta subito benefici, anzi si sente la fatica del fisico che unita alla depressione è un macigno e la volta dopo la nostra scelta sarà ancora più facile che ricada sullo starsene al pc. Se il pc desse stimoli positivi anche al corpo potrebbe essere un buon mix di corpo-mente ma così non'è. La testa lavora, lavora e lavora e finisce inevitabilmente nei pensieri autodistruttivi e autocommiseranti. La capacità e la fortuna stà nell'ottenere sensazioni positive dalla scelta più faticosa il prima possibile. Questa và ripetuta a breve per sfruttare il ricordo fissato nella memoria dell'esperienza con la sensazione positiva integrata, che può essere piccolissima o piccola: un canto di un uccellino, 3 secondi di tramonto che scaldano l'anima o le semplici endorfine che cercano spazio trà la morsa della depressione. |
Re: Depresso
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Re: Depresso
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Re: Depresso
fai diventare lo sport un'abitudine, sarà difficilissimo ma ne vale la pena, migliori il tuo fisico, le eendorfine entrano in circolo e ti fanno sentire meglio e la sera sei troppo stanco per stare a rimuginare
l'anno scorso avevo proprio toccato il fondo e se mi sono risollevato è solo grazie alla corsa e un'atteggiamento alla "Yes Man" ora cascasse il mondo vado a correre 4 volte a settimana, anche se ci sono 30° all'ombra o piove a dirotto all'inizio è stato massacrante, facevo 2-3km e finivo con il fiatone e l'impressione di avere un infarto, ora quando voglio riposarmi faccio 10km |
Re: Depresso
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Re: Depresso
Io ne ho provati tanti di rimedi, ma non sono riuscito mai a divenire una persona che ha un umore tanto positivo, forse perché nella mia esistenza (e anche in quella di diverse persone che ho attorno) non riesco a rintracciare dei motivi che possano fondare davvero questa gran felicità e ottimismo.
Di rado trovo che certe cose mi soddisfino davvero (soprattutto in ambito relazionale). Forse non ho a che fare nemmeno con un problema relativo al come vedo il mondo ma da cosa sento in relazione a quel che osservo. Certe cose io forse non le sento, anche tutto questo piacere di vivere che mi viene comunicato da altre persone che vivono in certi modi (che io non sopporterei proprio) non lo sento, sento molta fatica e sento poi poco piacere per compensare tutto questo (ho usato anche i farmaci e non hanno funzionato più di tanto), per questo riesco a farmi un'idea immaginaria di chi dice di essere più felice e tanto felice però queste sensazioni qua a me sembra che per me risultano inaccessibili (a parità di condizioni rispetto a queste persone qua) così come risulterebbe inaccessibile a un cieco vedere i colori (Un cieco si può fare un'idea per analogia di cos'è il blu, ma se nulla poi gli darà la vista non potrà provare queste cose qua né arrivare ad afferrare a livello di sensazione cosa si "sente" quando si osserva qualcosa). Certo è che altre persone che si trovano in situazioni esistenziali simili alla mia non fanno i salti di gioia, perciò non so. Una certa percentuale (direi modestain base a quel che conosco) riesce ad uscirne, però mi sembra che questa percentuale riesca ad effettuare operazioni mentali che a me risultano pressappoco inaccessibili, perché io posso fare le stesse cose e non ottenere poi gli stessi effetti. Dei modi di agire in certe persone producono poi certe forme di gioia (che queste provano davvero), in me producono sensazioni di coazione verso me stesso, irritazione, disturbo e poco piacere (anche alla lunga, l'idea che ci si abitui secondo me non è sempre corretta). Se non altro in compenso riesco a capire meglio chi sta male, non è una gran consolazione ma almeno con questi temperamenti qua qualcosa in più riesco a condividerla. |
Re: Depresso
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Re: Depresso
muttley, se uno ha problemi sociali, come può non dare la colpa alla società??
Pensi che uno ci nasca disagiato? Mah. |
Re: Depresso
Quest'anno ho provato a migliorare un po' sforzandomi di fare attività, di fare nuove amicizie. Per certi versi ho sprecato tempo, per altri no. E non voglio più sforzarmi per qualche tempo. La malinconia è parte intrinseca di me e non posso farci nulla.
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Re: Depresso
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Re: Depresso
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Re: Depresso
quando sei depresso veramente manco il pc accendi e sopratutto non scrivi o parli sui forum , nn è una critica a te , dico solo quello che penso .
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Re: Depresso
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Re: Depresso
Quali sono le colpe di questa società? Sono esistite in passato società migliori per un fobico/introverso? Come dovrebbe cambiare la società in meglio per colmare i disagi dell'introverso medio?
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Re: Depresso
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Re: Depresso
La mia domanda però è la seguente: è mai esistita una società maggiormente orientata al riconoscimento della diversità dell'odierna società occidentale? Riconosco i limiti e gli ampi margini di miglioramento restanti, ma è mai esistita un'epoca migliore sotto questo punto di vista? Non sono forse stati compiuti passi in avanti anche negli ultimissimi anni? Non è il caso di riconoscerli?
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Re: Depresso
Gran parte dell'introversione è maggiormente causata da questa società e dai suoi valori, rispetto che da altre. Nelle società primitivo-comuniste esistevano tante piccole comunità (anziché società), dove si operava per il bene comune e bene o male tutti erano ben integrati all'interno di queste. Le società successive, quella schiavistica, quella feudale e quella capitalistica erano fortemente caratterizzate dal conflitto fra due classi. Noi ora viviamo nella società post-capitalista, dove prevale la prevaricazione individuale a dispetto degli altri e del bene comune, la società forma tanti piccoli individualisti spietati pronti a fare di tutto per accrescere il proprio prestigio, il proprio reddito ed il proprio potere. E' anche normale che qualcuno non si riconosca minimamente nei malati valori e rifiuti i meccanismi di questa società, finendo a trovarsi in conflitto con essa, cercando di combatterla in un primo momento, per finire poi a rinunciarci ed a limitarsi ad alienarsi da essa.
Per me, l'introversione è alienazione e questa è la società che ne provoca di più. Chi vorrebbe riuscire ad essere come gli altri, ma non riesce ad integrarsi, lo considero semplicemente un incapace, che viene posto alla base della piramide sociale, della quale io, alienato, sono estraneo. |
Re: Depresso
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Del resto è anche comprensibile, voglio dire non è facile capire certi nostri comportamenti, interpretare certi stati d'animo, è quindi giusto che stia a noi fare lo sforzo per farci capire, ma è talmente faticoso che il più delle volte finiamo per rinunciarci in partenza.... Devo anche dire che a differenza di quanto ingenuamente credevo in passato, non è nemmeno scontato trovare questa comprensione tra persone che vivono lo stesso disagio, le stesse difficoltà. |
Re: Depresso
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Re: Depresso
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"Se non state bene è perché non volete star bene" è la formula magica che usano le persone come te, ed io non la condivido affatto questa formula magica (morale) qua. E in quel "non volete" si nasconde tutto il rimprovero morale sociale col ditino alzato che è la prima forma di non accettazione (rappresenta un "ti accettiamo solo se"... Ma l'accettazione sociale dov'è se si pongono condizioni così marcate? :nonso:). Tu pensala come ti pare, io comunque continuerò a pensarla come pare a me. |
Re: Depresso
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l'introversione propriamente detta è una caratteristica della personalità e non è né causata dalla società né di per sé fonte di malessere e non sempre implica l'essere impacciati con gli altri. In questo forum spesso si chiamano introverse persone con una personalità estroversa che essendo troppo timide o fobiche che non riescono ad integrarsi come vorrebbero. |
Re: Depresso
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L'introverso medio se si adatta paga con i sensi di colpa perche' mortifica la sua natura docile. Se invece rifiuta tale modello si isola e patisce la solitudine e l'esclusione. Trovare una via di mezzo che integri alcuni aspetti e ne rifiuti altri e' possibile ma difficile. Quote:
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Re: Depresso
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Quello che tu definisci come "compito tecnico" (come se ci fosse una regia superiore a stabilirlo) in realtà consiste nel fatto che i genitori trasmettono ai figli in sistema di valori che gli ha permesso di ottenere un certo benessere e di essere accettati socialmente, quindi sperano che il figlio faccia altrettanto. L'inadeguatezza della famiglia, se proprio vogliamo metterla in questi termini, è dovuta al fatto che il sistema di valori cambia continuamente, quindi può succedere che vengano trasmessi valori non compatibili in determinate situazioni. Questo secondo me è un falso problema; per quanto possa influire o no la famiglia ognuno impara la vita a proprie spese. Il problema in realtà non è la famiglia di per sé ma è la cultura borghese che definisce uno stile di vita ben preciso al di fuori del quale si viene esclusi |
Re: Depresso
Nelle societa' primitive (alcune tuttora sopravvissute alla furia coloniale) consideravano il figlio un membro della comunita' che tutti dovevano "accudire". In alcuni di questi gruppi tribali addirittura il termine 'madre' viene utilizzato in riferimento a tutte le donne del villaggio.
La famiglia nucleare a cui tu ti riferisci non e' nient'altro che un prodotto storico proprio della borghesia che ha ristretto alla cerchia dei familiari piu' stretti il compito di educazione. Ed e' chiaro che due sole persone hanno risorse ben limitate (le depressioni post-partum delle giovani madri sono un esempio drammatico del problema). Comunque i sistemi di valori trasmessi e introiettati si trasformano inconsciamente in un debito (anche per mezzo dell'affetto) nei confronti delle figure di riferimento adulte. Piu' o meno e' cosi' che ci si conforma alle norme pre-stabilite. Per metterle in discussione criticamente serve anche un'attrezzatura culturale adeguata altrimenti la vita che impari a suon di calci in bocca ti imbruttisce (o ai piu' disgusta e deprime) e basta. |
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