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WiredMind 19-03-2008 13:53

La consapevolezza di non piacere all'altro sesso...
 
...io mi sento così, non ho ormai più nessuno stimolo, la speranza è quasi morta, mi sento come in un vicolo cieco...chi si sente così?

_88_ThE_BeSt_88_ 19-03-2008 15:07

http://www.forumsalute.it/forum/topi...OPIC_ID=112619

fuoriorario 19-03-2008 19:58

Quote:

..io mi sento così, non ho ormai più nessuno stimolo, la speranza è quasi morta, mi sento come in un vicolo cieco...chi si sente così?
Io wiredmind, perche' in piu' di 30 anni ho testato la situazione, pero' continuo a pensare che non bisogna essere brad pitt per piacere all'altro sesso, ma essere se stessi, io non sono me stesso al 100%, la mente non e' libera, ma viaggia per i cazzi suoi quindi non sono mai in sincronia con l'ambiente..ciao

paccello 19-03-2008 20:29

Anch'io spesso ho questa sensazione. Però è anche vero che pochi fortunati piacciono "molto", i più hanno semplicemente la fortuna di conoscere qualcuna con cui nasce una sintonia.

Wonderlust76 19-03-2008 20:36

Io ormai ho fatto pace cn me stesso....nn piaccio alle donne?? chi se ne fotte...nella vita ci sn altre cose: il lavoro (trovarlo è difficile cm trovare la ragazza...)mangiare, bere, serate cn amici (scarse anke qlle putroppo), viaggi, libri, film...nn gira tutto intorno a loro porca troia!! :twisted: :twisted:

E se un giorno il genere maskile capisse qsta semplice verità e le smettesse di metterle su di un altare o di correre dietro a tutte le sottane forse anke il gentil sesso cambierebbe certi atteggiamenti...ma ke dico...è fantascienza..ahahah

88_ThE_BeSt2_88 19-03-2008 20:44

Quote:

Originariamente inviata da Wonderlust76
E se un giorno il genere maskile capisse qsta semplice verità e le smettesse di metterle su di un altare o di correre dietro a tutte le sottane forse anke il gentil sesso cambierebbe certi atteggiamenti...ma ke dico...è fantascienza..ahahah

esatto, purtroppo vedo sempre d più in giro dei cessi con la 56 di pantaloni ke si credono fighe e giudicano gli altri solo xkè qlc disperato le ha fatte sentire importanti, sarebbe veramente da fare cm dici

Lice 19-03-2008 21:17

Ciao WiredMind,
indipendentemente dal fatto che abbiamo avuto degli screzi in chat e che molto probabilmente ti sto sul cazzo, mi permetto di scriverti.

Non ho peli sulla lingua nel dare giudizi...
Anche di natura estetica, sono obbiettiva perchè su di me l'obbiettività è stata applicata in modo feroce.
Mi sono andata a rivedere la tua foto e ti garantisco che essendo un'uomo di aspetto piacente se tu allargassi il tuo range di ricerca anche ad altri siti (quelli di incontri come meetic o parship) non faticheresti a trovare una donna.
Forse il tuo problema è che ti sei intestardito a cercare una compagna su questo sito, ma non sei il solo...e che non avendola trovata qui ti sembra di non avere chance.
Quindi se vuoi continuare a cercarla qui sei liberissimo di farlo, ma il mio consiglio è di affiancare la ricerca di una donna, cercandola anche in altri posti, virtuali o reali che siano.

P.S. Ciò che ho scritto lo penso veramente, quel giorno che abbiamo litigato in chat ero irritata per il post ed il topic che avevi aperto, ciao.

caliserio 19-03-2008 21:33

Re: La consapevolezza di non piacere all'altro sesso...
 
Quote:

Originariamente inviata da WiredMind
...io mi sento così, non ho ormai più nessuno stimolo, la speranza è quasi morta, mi sento come in un vicolo cieco...chi si sente così?

massima solidarietà
io ho ricevuto ben 3 rifiuti consecutivi dal vivo e mi sento molto svalutato

qualcuno conosce un sito di non vedenti?
mi fidanzo con la minetti :D

Apatico86 19-03-2008 22:36

Io me ne sono fatto una ragione. Ma il vero problema, più dell' aspetto fisico, che cmq fa una buona parte del lavoro, è che non sono una persona "interessante". Insomma, capisco perfettamente l' indifferenza che mi mostrano le ragazze.

bardamu 19-03-2008 22:55

Quote:

Originariamente inviata da Apatico86
Io me ne sono fatto una ragione. Ma il vero problema, più dell' aspetto fisico, che cmq fa una buona parte del lavoro, è che non sono una persona "interessante". Insomma, capisco perfettamente l' indifferenza che mi mostrano le ragazze.

Più che altro sentono che non ti piaci...la reazione comune in questi casi è: "Se NEMMENO LUI si considera interessante, perchè dovrei farlo io?". L'indicatore di valore sociale più comune è la sicurezza, perchè una persona convinta di valere trasmette questa convinzione agli altri, indipendentemente da ciò che fa o è realmente.

Il primo che salta fuori con la frasetta "eh, ma a me non piace vendermi" non ha capito un cazzo.

sfigato 19-03-2008 23:07

per me il fatto dell'aspetto fisico è da sempre un chiodo fisso. sono convinto che tutti i miei problemi sono causati dal fatto che non riesco ad accettarmi fisicamente. L'insicurezza è una brutta bestia, se ti senti insicuro è veramente dura, lo ti si legge negli occhi.

Solo97 19-03-2008 23:59

Quote:

Originariamente inviata da sfigato
per me il fatto dell'aspetto fisico è da sempre un chiodo fisso. sono convinto che tutti i miei problemi sono causati dal fatto che non riesco ad accettarmi fisicamente. L'insicurezza è una brutta bestia, se ti senti insicuro è veramente dura, lo ti si legge negli occhi.

Per quanto mi riguarda ero insicuro da adolescente quando ero ciccione, e lo sono ora che ho un fisico più che discreto. Poi vedo le donne andare con certi cessi immondi e allora capisco: ho sbagliato pianeta (o epoca, o tutte e due le cose insieme).

HurryUp 20-03-2008 00:20

Quote:

Originariamente inviata da Wonderlust76
Io ormai ho fatto pace cn me stesso....nn piaccio alle donne?? chi se ne fotte...nella vita ci sn altre cose: il lavoro (trovarlo è difficile cm trovare la ragazza...)mangiare, bere, serate cn amici (scarse anke qlle putroppo), viaggi, libri, film...nn gira tutto intorno a loro porca troia!! :twisted: :twisted:

E se un giorno il genere maskile capisse qsta semplice verità e le smettesse di metterle su di un altare o di correre dietro a tutte le sottane forse anke il gentil sesso cambierebbe certi atteggiamenti...ma ke dico...è fantascienza..ahahah

Non sono d'accordo, non bisogna tendere all'ipocrisia, se in un uomo è forte l'interesse ad avere una donna non capisco perchè dovrebbe sacrificarlo o far finta di esserne indifferente, non sarebbe giusto.
Se poi per alcuni è più importante il quieto vivere dell'etica e della giustizia, segua pure la sua strada...

Wonderlust76 20-03-2008 00:30

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp
Quote:

Originariamente inviata da Wonderlust76
Io ormai ho fatto pace cn me stesso....nn piaccio alle donne?? chi se ne fotte...nella vita ci sn altre cose: il lavoro (trovarlo è difficile cm trovare la ragazza...)mangiare, bere, serate cn amici (scarse anke qlle putroppo), viaggi, libri, film...nn gira tutto intorno a loro porca troia!! :twisted: :twisted:

E se un giorno il genere maskile capisse qsta semplice verità e le smettesse di metterle su di un altare o di correre dietro a tutte le sottane forse anke il gentil sesso cambierebbe certi atteggiamenti...ma ke dico...è fantascienza..ahahah

Non sono d'accordo, non bisogna tendere all'ipocrisia, se in un uomo è forte l'interesse ad avere una donna non capisco perchè dovrebbe sacrificarlo o far finta di esserne indifferente, non sarebbe giusto.
Se poi per alcuni è più importante il quieto vivere dell'etica e della giustizia, segua pure la sua strada...

L'interesse ad avere una donna ormai sta calando per rassegnazione....ergo nn c'è ipocrisia nel mio discorso....è solo un modo di sentire che ho in qsto periodo della mia vita...nn sono sempre stato così...

HurryUp2 20-03-2008 00:38

Quote:

Originariamente inviata da Wonderlust76
L'interesse ad avere una donna ormai sta calando per rassegnazione....ergo nn c'è ipocrisia nel mio discorso....è solo un modo di sentire che ho in qsto periodo della mia vita...nn sono sempre stato così...

Lo so, io mi riferivo alla strategia che proponevi alla categoria maschile di rinunciare a manifestare quell'interesse che in loro è ancora vivo

HurryUp2 20-03-2008 00:42

Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Più che altro sentono che non ti piaci...la reazione comune in questi casi è: "Se NEMMENO LUI si considera interessante, perchè dovrei farlo io?". L'indicatore di valore sociale più comune è la sicurezza, perchè una persona convinta di valere trasmette questa convinzione agli altri, indipendentemente da ciò che fa o è realmente.

Il primo che salta fuori con la frasetta "eh, ma a me non piace vendermi" non ha capito un cazzo.

Io ho capito, ma ho una critica diversa da "eh, ma a me non piace vendermi".
La critica sta nel fatto che, se la sicurezza è la condizione necessaria per riscuotere interesse, allora è ipocrita dire che l'ideale rappresentato dal corteggiamento è l'amore, e è più corretto dire che sia un ideale comportamentalista.

y 20-03-2008 04:01

io mi sento un po' come un palo della luce o un soprammobile: una cosa che è normale che sia li perché è sempre stata lì (anche se è la prima volta che la vedi). una cosa che fa parte dello sfondo.
poi magari si nota quando sparisce per qualche motivo. (giusto quei 5 secondi per notare la differenza, poi basta.)

è una sensazione talmente tanto radicata dentro di me che ogni tanto l'idea di un qualsiasi rapporto amoroso, mi mette addirittura in crisi. sarebbe una cosa anomala per me e mi verrebbero un sacco di dubbi.. (com'è che succede? ha fatto una scommessa con le amiche? vuol fare un dispetto al fidanzato?)

ragazzosingle 20-03-2008 13:50

Re: La consapevolezza di non piacere all'altro sesso...
 
Quote:

Originariamente inviata da WiredMind
...io mi sento così, non ho ormai più nessuno stimolo, la speranza è quasi morta, mi sento come in un vicolo cieco...chi si sente così?

io mi sento così

ragazzosingle 20-03-2008 13:57

Quote:

Originariamente inviata da y
io mi sento un po' come un palo della luce o un soprammobile: una cosa che è normale che sia li perché è sempre stata lì (anche se è la prima volta che la vedi). una cosa che fa parte dello sfondo.
poi magari si nota quando sparisce per qualche motivo. (giusto quei 5 secondi per notare la differenza, poi basta.)

è una sensazione talmente tanto radicata dentro di me che ogni tanto l'idea di un qualsiasi rapporto amoroso, mi mette addirittura in crisi. sarebbe una cosa anomala per me e mi verrebbero un sacco di dubbi.. (com'è che succede? ha fatto una scommessa con le amiche? vuol fare un dispetto al fidanzato?)

è incredibile quanto siamo uguali!

cancellato2488 20-03-2008 14:05

tutto non ruota intorno alla donna....mah...ho i miei dubbi.
L'uomo, come ogni essere animale, vive per soddisfare i suoi istinti (come bere, mangiare, sesso...), ma l'uomo vive soprattutto per soddisfare i propri sentimenti.
Se gli togli il sesso e soprattutto gli togli il sentimento d'amore gli stai togliendo una parte della sua natura credo.
Poi ovvio che momenti di disinteresse, crisi capitano a tutti...ma se il periodo si allunga...caspita...

88_ThE_BeSt_88 20-03-2008 14:10

Quote:

Originariamente inviata da 1giova88
Poi ovvio che momenti di disinteresse, crisi capitano a tutti...ma se il periodo si allunga...caspita...

se il periodo si allunga è xkè magari si ha paura di ricevere rifiuti, detto senza tanti giri d parole ( o almeno credo ke sia così )

icek 20-03-2008 16:03

ideona :idea: xkè qualcuno nn va da una psicoterapeuta donna a farsi dare qualke dritta su come cuccare meglio :wink: e poi ci riferisce il tutto

nuas 20-03-2008 16:16

quello che spaventa gli altri, oltre all'insicurezza, sono le persone COMPLICATE. Il mondo vuole gentre fruibile, come un pacchetto di chewing gum, qualcosa che funziona bene per una sera fuori, saporite, anche se dopo un po' che le mastichi le devi gettare via perché oltre a quel dolcino artificioso non ci rmane più niente chissenefreega, visto che il vero significato della vita è una serie infinitaq nottate in discoteca o nei pub.
Io mi sento più come un carciofo 8)
qualcosa che buca fuori ma è morbido dentro....solo che è più facile scartare un pacchetto di cellophane che andare oltre una scorza punzuta

bardamu2 20-03-2008 16:23

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp2
La critica sta nel fatto che, se la sicurezza è la condizione necessaria per riscuotere interesse, allora è ipocrita dire che l'ideale rappresentato dal corteggiamento è l'amore, e è più corretto dire che sia un ideale comportamentalista.

Il corteggiamento, per come la vedo io, è staccato dall'amore, è un mezzo (un gioco, in senso lato) che consente di arrivare ad un punto in cui esprimere o maturare l'amore (non esiste solo il colpo di fulmine). Per questo quasi sempre le dichiarazioni d'amore in un corteggiamento sono deleterie e fuori luogo (fuori dal luogo del gioco).

HurryUp2 20-03-2008 16:50

Quote:

Originariamente inviata da bardamu2
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp2
La critica sta nel fatto che, se la sicurezza è la condizione necessaria per riscuotere interesse, allora è ipocrita dire che l'ideale rappresentato dal corteggiamento è l'amore, e è più corretto dire che sia un ideale comportamentalista.

Il corteggiamento, per come la vedo io, è staccato dall'amore, è un mezzo (un gioco, in senso lato) che consente di arrivare ad un punto in cui esprimere o maturare l'amore (non esiste solo il colpo di fulmine). Per questo quasi sempre le dichiarazioni d'amore in un corteggiamento sono deleterie e fuori luogo (fuori dal luogo del gioco).

La mia argomentazione non era riferita solo al colpo di fulmine, ma anche ad altri generi di vincite, come quello che hai descritto.
Il mezzo (corteggiamento) viene ideato e costruito da un sottoinsieme dei partecipanti, è in sostanza un patto sociale in cui viene definito un insieme fuzzy di comportamenti necessari per partecipare al gioco: le dichiarazioni d'amore appaiono fuori luogo perchè non rientrano nell'insieme fuzzy che è stato stabilito nel patto.

bardamu 20-03-2008 17:08

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp2
La mia argomentazione non era riferita solo al colpo di fulmine, ma anche ad altri generi di vincite, come quello che hai descritto.
Il mezzo (corteggiamento) viene ideato e costruito da un sottoinsieme dei partecipanti, è in sostanza un patto sociale in cui viene definito un insieme fuzzy di comportamenti necessari per partecipare al gioco: le dichiarazioni d'amore appaiono fuori luogo perchè non rientrano nell'insieme fuzzy che è stato stabilito nel patto.

Esatto. Ma l'ideale del corteggiamento non è l'amore vero, quello che senti, ma un amore codificato nell'immaginario comune (e scarsamente, anche se in parte, corrispondente al vero sentimento), che fa parte dello scenario in cui il gioco si svolge. Quindi parlare di ipocrisia mi sembra eccessivo, si tratta solo di regole non scritte.

88_ThE_BeSt2_88 22-04-2008 17:08

Quote:

Originariamente inviata da un saggio
le donne danno la preferenza alle persone più sfacciate e maleducate quando invece a parole sostengono di desiderare gentilezza e tatto


cancellato2369 22-04-2008 19:14

Quote:

Originariamente inviata da 88_ThE_BeSt_88
Quote:

Originariamente inviata da 1giova88
Poi ovvio che momenti di disinteresse, crisi capitano a tutti...ma se il periodo si allunga...caspita...

se il periodo si allunga è xkè magari si ha paura di ricevere rifiuti, detto senza tanti giri d parole ( o almeno credo ke sia così )

rispondo...in ritardo ma rispondo :lol:

bah semplicemente le occasioni trovate potevano non fare per te (anzi dico le persone).

Io nell'amore ribadisco che la paura di provarci non la vedo tanto.
Per me l'amore lo si costruisce giorno per giorno e se arriva il momento in cui provo qualcosa in più non ho quasi mai avuto il "timore" per non dirlo (certo che poi c'è modo e modo per dirlo)

HurryUp3 23-04-2008 02:05

Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Esatto. Ma l'ideale del corteggiamento non è l'amore vero, quello che senti, ma un amore codificato nell'immaginario comune (e scarsamente, anche se in parte, corrispondente al vero sentimento), che fa parte dello scenario in cui il gioco si svolge. Quindi parlare di ipocrisia mi sembra eccessivo, si tratta solo di regole non scritte.

La tua stessa argomentazione mostra come sia sensato parlare di ipocrisia.
Se l'ideale del corteggiamento è qualcosa che non è l'amore, allora è ipocrita dire che è l'amore.

bardamu 23-04-2008 14:18

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Originariamente inviata da HurryUp3
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Originariamente inviata da bardamu
Esatto. Ma l'ideale del corteggiamento non è l'amore vero, quello che senti, ma un amore codificato nell'immaginario comune (e scarsamente, anche se in parte, corrispondente al vero sentimento), che fa parte dello scenario in cui il gioco si svolge. Quindi parlare di ipocrisia mi sembra eccessivo, si tratta solo di regole non scritte.

La tua stessa argomentazione mostra come sia sensato parlare di ipocrisia.
Se l'ideale del corteggiamento è qualcosa che non è l'amore, allora è ipocrita dire che è l'amore.

Come ho detto sopra non è ne totalmente corrispondente al sentimento, ne totalmente slegato da esso. In parte (nelle motivazioni, nell'ideale che lo muove e mette in moto, nel modo caricaturale in cui si esprime e in ciò da cui trae spunto) il corteggiamento corrisponde in parte al sentimento d'amore...almeno nei casi migliori. Per questo la parola ipocrisia mi sembra eccessiva: una parte di verità e sincerità c'è e la parte rimanente è comunque funzionale a questa. Diciamo che il corteggiamento lo vedo più o meno come un mezzo, un gioco delle parti, che ha come scopo quello appunto di riuscire a rivelarsi all'altro "per gradi", saggiandolo costantemente e cercando di capire quanto ci si possa lasciare andare e quale sia invece il rischio di soffrire. Le parti servono appunto per poter rivelare sé stessi gradualmente e non denudarsi subito davanti a chi non ci vuole. Il corteggiamento è un cuscinetto, una protezione per ambo le parti, perchè non sempre avviene a senso unico e in minima parte anche chi rifiuta può soffrire, non solo chi viene rifiutato.

HurryUp 23-04-2008 14:30

Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp3
Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Esatto. Ma l'ideale del corteggiamento non è l'amore vero, quello che senti, ma un amore codificato nell'immaginario comune (e scarsamente, anche se in parte, corrispondente al vero sentimento), che fa parte dello scenario in cui il gioco si svolge. Quindi parlare di ipocrisia mi sembra eccessivo, si tratta solo di regole non scritte.

La tua stessa argomentazione mostra come sia sensato parlare di ipocrisia.
Se l'ideale del corteggiamento è qualcosa che non è l'amore, allora è ipocrita dire che è l'amore.

Come ho detto sopra non è ne totalmente corrispondente al sentimento, ne totalmente slegato da esso. In parte (nelle motivazioni, nell'ideale che lo muove e mette in moto, nel modo caricaturale in cui si esprime e in ciò da cui trae spunto) il corteggiamento corrisponde in parte al sentimento d'amore...almeno nei casi migliori. Per questo la parola ipocrisia mi sembra eccessiva: una parte di verità e sincerità c'è e la parte rimanente è comunque funzionale a questa. Diciamo che il corteggiamento lo vedo più o meno come un mezzo, un gioco delle parti, che ha come scopo quello appunto di riuscire a rivelarsi all'altro "per gradi", saggiandolo costantemente e cercando di capire quanto ci si possa lasciare andare e quale sia invece il rischio di soffrire. Le parti servono appunto per poter rivelare sé stessi gradualmente e non denudarsi subito davanti a chi non ci vuole. Il corteggiamento è un cuscinetto, una protezione per ambo le parti, perchè non sempre avviene a senso unico e in minima parte anche chi rifiuta può soffrire, non solo chi viene rifiutato.

Appunto: l'unico modo per non rendere ipocrita il gioco del corteggiamento è definirlo come un cuscinetto.
Nel momento in cui questa definizione non avviene (attraverso il solito patto sociale), siamo ancora nel campo dell'ipocrisia.
L'argomentazione portata avanti per non portare alla consapevolezza sociale il ruolo di "cuscinetto" del corteggiamento è che, se venisse portata questa proprietà alla consapevolezza, il corteggiamento perderebbe sapore, e verrebbe vissuto in modo freddo.
Secondo me invece, questa consapevolezza migliorerebbe la dignità del gioco, e eviterebbe quel fenomeno osservabile di lamentele maschili nei forum, che sono un campanello d'allarme ignorato.

Una delle conseguenze più dannose dell'etica dominante del corteggiamento, che non presuppone la consapevolezza del ruolo-cuscinetto, è che le regole del gioco vengano usate opportunisticamente, abusandone per obiettivi diversi dal fare da cuscinetto, come per esempio tirarsela con qualcuno/a per gonfiare il proprio ego, in questo modo si sfrutta la necessità della fase ambigua del corteggiamento per il proprio comodo.
Così nel frattempo, si perde il ruolo di cuscinetto, e il corteggiamento diventa un mezzo opportunistico, si cominciano a fare studi analitici su di esso per divulgare le tecniche di plagio (tecniche di seduzione), trasformando così il gioco in una competizione sleale.
Così i cervelli che ne prendono coscienza, e rilevano il fenomeno pubblicamente, sperimentano in modo diretto gli effetti dannosi del corteggiamento.
Tutto questo lo si può vedere facendo un semplice salto di livello... le dinamiche dominanti esistono che si voglia o non si voglia guardarle: sono un epifenomeno del livello più basso (non hanno una dimensione fisica, ma sono fenomeni reali).

Serotonino78 23-04-2008 16:53

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp3
Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Esatto. Ma l'ideale del corteggiamento non è l'amore vero, quello che senti, ma un amore codificato nell'immaginario comune (e scarsamente, anche se in parte, corrispondente al vero sentimento), che fa parte dello scenario in cui il gioco si svolge. Quindi parlare di ipocrisia mi sembra eccessivo, si tratta solo di regole non scritte.

La tua stessa argomentazione mostra come sia sensato parlare di ipocrisia.
Se l'ideale del corteggiamento è qualcosa che non è l'amore, allora è ipocrita dire che è l'amore.

ragazzi io soffro di insonnia potete venire a casa mia a fare questi discorsi? vi pago il viaggio, vitto e alloggio e vi porto fuori a mangiare in un ristorante, pago io, e intanto mi faccio 4 risate a vedervi lottare a suon di logica fuzzy :D :D

bardamu 23-04-2008 22:14

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp
Appunto: l'unico modo per non rendere ipocrita il gioco del corteggiamento è definirlo come un cuscinetto.
Nel momento in cui questa definizione non avviene (attraverso il solito patto sociale), siamo ancora nel campo dell'ipocrisia.
L'argomentazione portata avanti per non portare alla consapevolezza sociale il ruolo di "cuscinetto" del corteggiamento è che, se venisse portata questa proprietà alla consapevolezza, il corteggiamento perderebbe sapore, e verrebbe vissuto in modo freddo.
Secondo me invece, questa consapevolezza migliorerebbe la dignità del gioco, e eviterebbe quel fenomeno osservabile di lamentele maschili nei forum, che sono un campanello d'allarme ignorato.

La metafora del cuscinetto l'avevo usata io in precedenza? Era la stessa immagine che avevo in mente.
Il corteggiamento talvolta arriva ai livelli che auspichi, in cui entrambi i partecipanti sono consapevoli di piacere l'uno all'altro, ma nonostante ciò continuano ancora un po' a mantenere le parti, per il gusto di stuzzicarsi a vicenda e dimostrare la propria "forza" all'altro. Questo è il corteggiamento migliore. La tensione erotica e sessuale che si viene a creare in questo caso è basata sul tentativo di sottomettere implicitamente l'altro, in maniera analoga al sesso vero e proprio.
Sul fatto che molte volte possa degenerare in situazioni spiacevoli sono d'accordo, ma non per questo si deve condannare per forza l'origine di tali degenerazioni.
Un corteggiamento "esplicito" come lo auspichi tu non avrebbe senso, perchè l'essenza stessa di questa pratica è nel celare e nascondere parti di sé, scoprendole pian piano e procedendo per allusioni e intuizioni reciproche, sempre rimanendo nel territorio del non detto.
Un corteggiamento esplicito altro non è che una dichiarazione, e tutti sappiamo che le dichiarazioni funzionano solo in pochissimi, perchè tolgono la "magia" (il disvelamento progressivo, l'essenza stessa) che di noi trasmette molto. Come figura e sfondo: ciò che celiamo e il modo in cui riusciamo a farlo rivela in parte ciò che siamo, la nostra abilità sociale e relazionale, qualità molto apprezzata da chi cerca un partner.

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp
Tutto questo lo si può vedere facendo un semplice salto di livello... le dinamiche dominanti esistono che si voglia o non si voglia guardarle: sono un epifenomeno del livello più basso (non hanno una dimensione fisica, ma sono fenomeni reali).

Si, ma un conto è guardare il corteggiamento ad un livello diverso, come stiamo facendo io e te (e in un certo senso stiamo anche noi togliendo la "magia" al tutto), un altro volerlo portare concretamente ad un altro livello, snaturandolo. Il fatto che si possa spiegare più o meno in maniera esplicita non implica che esplicitandolo nella pratica non lo si distruggerebbe. Il corteggiamento in atto è come il silenzio: una volta che lo nomini, è già sparito.

HurryUp 23-04-2008 22:29

Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Si, ma un conto è guardare il corteggiamento ad un livello diverso, come stiamo facendo io e te (e in un certo senso stiamo anche noi togliendo la "magia" al tutto), un altro volerlo portare concretamente ad un altro livello, snaturandolo. Il fatto che si possa spiegare più o meno in maniera esplicita non implica che esplicitandolo nella pratica non lo si distruggerebbe. Il corteggiamento in atto è come il silenzio: una volta che lo nomini, è già sparito.

Resta il fatto che continua ad essere, nella pratica, un test sulle abilità comunicative extra-verbali, già solo questo pensiero mi fa sparire tutta la magia.
Non è vero che non esiste uno stato mentale che non proverebbe gratificazione con un modello di corteggiamento che non esalti la decodificazione non verbale standard: esiste un esempio concreto che lo testimonia: io.
Se io riesco a concepire e programmare questo stato mentale senza avere la sensazione di "togliere la magia" al corteggiamento, vuol dire che possono farlo anche gli altri sentendo gli stessi effetti.

bardamu 23-04-2008 23:03

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp
Resta il fatto che continua ad essere, nella pratica, un test sulle abilità comunicative extra-verbali, già solo questo pensiero mi fa sparire tutta la magia.

Perchè ti mancano le competenze sociali per metterlo in atto (o almeno lo presumo, visto che sei qui), il che ti fa sentire escluso. Ma alla fine si ritorna sempre al tuo concetto di giustizia e al valore assoluto che le dai.

Quote:

Originariamente inviata da HurryUp
Non è vero che non esiste uno stato mentale che non proverebbe gratificazione con un modello di corteggiamento che non esalti la decodificazione non verbale standard: esiste un esempio concreto che lo testimonia: io.
Se io riesco a concepire e programmare questo stato mentale senza avere la sensazione di "togliere la magia" al corteggiamento, vuol dire che possono farlo anche gli altri sentendo gli stessi effetti.

Possono, ma non lo fanno perchè significherebbe rinunciare ai piaceri che il corteggiamento (implicito, non rivelato) da. Non è solo funzionale a ciò che viene dopo, per molti è divertente la cosa in sé...ci sono persone che quando ottengono ciò che desideravano poi si annoiano e ricominciano con un'altra persona. Sicuramente non scrivono qua, però ci sono.

HurryUp2 24-04-2008 00:23

Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Perchè ti mancano le competenze sociali per metterlo in atto (o almeno lo presumo, visto che sei qui), il che ti fa sentire escluso. Ma alla fine si ritorna sempre al tuo concetto di giustizia e al valore assoluto che le dai.

No, non mi piace l'idea che, nell'attesa che acquisisca queste capacità comunicative formali, venga escluso.
Io non sono convinto che tu consideri poi così sbagliato il valore assoluto della giustizia. Qualcosa mi dice che non vuoi ammettere questo valore per paura di diventarne dipendente psicologicamente, non perchè ti sembra assurdo.
Quote:

Originariamente inviata da bardamu
Quote:

Originariamente inviata da HurryUp
Non è vero che non esiste uno stato mentale che non proverebbe gratificazione con un modello di corteggiamento che non esalti la decodificazione non verbale standard: esiste un esempio concreto che lo testimonia: io.
Se io riesco a concepire e programmare questo stato mentale senza avere la sensazione di "togliere la magia" al corteggiamento, vuol dire che possono farlo anche gli altri sentendo gli stessi effetti.

Possono, ma non lo fanno perchè significherebbe rinunciare ai piaceri che il corteggiamento (implicito, non rivelato)

Appunto, per il proprio comodo, ma se io avessi una coscienza sociale non troverei gratificazione a diffondere un modello ingiusto di corteggiamento, anche se soddisfacesse i miei gusti individuali.

Serotonino78 24-04-2008 01:39

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ma perchè invece di farvi tante seghe mentali non vi incontrate direttamente e vi prendete a cazzotti

Pride4 24-04-2008 03:34

Quale altro sesso?

Serotonino78 24-04-2008 15:06

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Originariamente inviata da tsevrah
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Originariamente inviata da Serotonino78
ma perchè invece di farvi tante seghe mentali non vi incontrate direttamente e vi prendete a cazzotti

Perchè non è molto fuzzy .

no fuzzy no seghementaliparty :D :D :D

bardamu 06-05-2008 15:52

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Originariamente inviata da HurryUp2
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Originariamente inviata da bardamu
Perchè ti mancano le competenze sociali per metterlo in atto (o almeno lo presumo, visto che sei qui), il che ti fa sentire escluso. Ma alla fine si ritorna sempre al tuo concetto di giustizia e al valore assoluto che le dai.

No, non mi piace l'idea che, nell'attesa che acquisisca queste capacità comunicative formali, venga escluso.
Io non sono convinto che tu consideri poi così sbagliato il valore assoluto della giustizia. Qualcosa mi dice che non vuoi ammettere questo valore per paura di diventarne dipendente psicologicamente, non perchè ti sembra assurdo.

Non mi sembra assurdo, semplicemente per me la giustizia è funzionale e dipendente dall'amore, senza di esso non esisterebbe, tu invece mi sembra che voglia separare le due cose e renderle indipendenti. Nella mia mente la giustizia non è altro che amore applicato all'umanità intera (forse anche alla realtà intera) e tesa per questo alla minima sofferenza possibile (forse il fine è anche ulteriore: la minima sofferenza porta ad una propagazione maggiore della vita, ad un livello che non sempre intuisco). L'equilibrio assoluto di cui parli tu non riesco a giustificarlo in nessun modo se non assumendolo per fede. Il fatto che esista un simbolo del sé non riesco ad assumerlo come prova, perchè tale simbolo potrebbe essere semplicemente funzionale al livello superiore, necessario alla propagazione della vita e quindi giustificato da essa. Il fatto di essere coscienti della propria sofferenza, di riuscire a riferirla a sé stessi, potrebbe benissimo essere semplicemente il meccanismo attraverso il quale rafforziamo la ricerca dell'amore in chiave personale (sofferenza personale -> amore personale), come un adattamento evoluzionistico. Ad un certo punto dell'evoluzione l'uomo (o una specie precedente della catena evolutiva) potrebbe aver sviluppato la capacità di autoreferenza perchè essa permetteva maggiori probabilità di perpetuazione della specie, senza significati metafisici.

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Originariamente inviata da HurryUp2
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Originariamente inviata da bardamu
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Originariamente inviata da HurryUp
Non è vero che non esiste uno stato mentale che non proverebbe gratificazione con un modello di corteggiamento che non esalti la decodificazione non verbale standard: esiste un esempio concreto che lo testimonia: io.
Se io riesco a concepire e programmare questo stato mentale senza avere la sensazione di "togliere la magia" al corteggiamento, vuol dire che possono farlo anche gli altri sentendo gli stessi effetti.

Possono, ma non lo fanno perchè significherebbe rinunciare ai piaceri che il corteggiamento (implicito, non rivelato)

Appunto, per il proprio comodo, ma se io avessi una coscienza sociale non troverei gratificazione a diffondere un modello ingiusto di corteggiamento, anche se soddisfacesse i miei gusti individuali.

E' un comodo spesso reciproco, perchè a molte persone piace corteggiare ricoprendo ognuno il proprio ruolo codificato, uomini e donne. Ma è un discorso troppo generale, in molti esempi in cui una delle due parti usa inconsapevolmente l'altro sono d'accordo con te, non sono d'accordo se mi dici che il modello di corteggiamento è ingiusto in sé perchè non prevede una verità esplicita. Ad altri livelli esprime verità implicite: la fragilità di ognuno, la primitività dell'istinto sessuale, il desiderio di dimostrare a sé stessi il proprio valore tramite il valore di qualcun'altro (che facendoci cedere diventa nostro metro personale, in senso positivo).


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