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ansiolino 06-09-2015 22:30

chi si cura
 
probabilmente è un topic trito e ritrito ma, secondo gi aficionados, quanti utenti si curano veramente tramite psicologi o psichiatri, e quanti stanno qui solo a piangere su se stessi senza fare nulla?

io ad esempio andavo dalla psicologa e sembravo avere grandi miglioramenti ma, essendo la psicologa del consultorio (motivi economici) dopo quasi due anni di cura ho dovuto smettere perchè non potevo usufruire oltre della prestazioe.

ansiolino 07-09-2015 23:16

Re: chi si cura
 
sospettavo che molti fossero qui solo per piangere, ma non che la cosa valesse per tutti...

Alex88 07-09-2015 23:30

Re: chi si cura
 
Vado dallo psichiatra circa una volta al mese, per un semplice dialogo diciamo di qualche mezz 'ora, e per farmi fare la ricetta dei farmaci..ormai e dal lontano 2008 che sono in cura, e prendo farmaci, anzi solo uno di farmaco per l'esattezza....in questi anni ci sono state delle pause cmq, per poi riprenderli....beh che dire, all'inizio i farmaci sono stati efficaci, e mi hanno aiutato, e sono riuscito a fare alcune cose grazie ad essi che prima erano impensabili....adesso e come se non prendessi nulla, e il brutto e che se non li prendo sto molto peggio....quindi dovrei decidermi se dare un taglio netto, o continuare, per adesso credo che continuerò per qualche altro anno con dose minima, poi vedrò il da farsi, proverò a smettere del tutto, se vedo che ancora la mia vita non migliora per certi aspetti, e sto male, mi sa che l'unica soluzione e prenderli a vita.

Sennar 07-09-2015 23:36

Io in realtá vado da uno psicologo da circa un anno e penso di aver fatto dei buoni passi in avanti perlomeno verso una condizione di maggior equilibrio. Probabilmente la cosa piú difficile è proprio provare a tentare di cambiare e nonostante abbia iniziato questo percorso da tempo non c'è giorno in cui non sia molto tentato di mollare tutto e vegetare per il resto della mia esistenza . Non penso comunque che il fatto di "piangersi addosso" sia necessariamente un male ma anzi per molti rappresenta un seppur timido tentativo di espressione e di comunicazione anche se non è indirizzato verso l'ottenimento di un cambiamento tangibile

dav81 07-09-2015 23:55

Re: chi si cura
 
Ho il terrore dei farmaci, a 5 anni ne avevo presi da una scatoletta di mio padre che soffre di disturbo bipolare, credo di averne mangiate 5, 6 poi ho perso i sensi e mi sono svegliato urlante in ospedale. Credo di essermi fritto un po' quella volta, mi davano per morto.

PeppermintCandy 08-09-2015 00:32

Re: chi si cura
 
Io ho iniziato da circa 2 mesi a curarmi

Milo 08-09-2015 08:03

Re: chi si cura
 
Psichiatra da inizio anno ogni 3 mesi,mi ha dato dosi ridicole di ansiolitico e antidepressivo che qualcosa però hanno fatto.

iturbe89 08-09-2015 09:50

Re: chi si cura
 
Ho piu paura di un'eventuale dipendenza da farmaci che delle problematiche sociali in sè :pensando:

Non vorrei eventualmente dipendere da essi, già son rimbambito di mio e non vorrei che su di me esercitassero un tale effetto, poi a me aiuta molto l'attività fisica... e se il farmaco interferisce anche sulle prestazioni sportive ne faccio volentieri a meno.

sato 08-09-2015 10:06

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da PeppermintCandy (Messaggio 1587180)
Io ho iniziato da circa 2 mesi a curarmi

che te ne pare?

dotrue 08-09-2015 10:42

Re: chi si cura
 
Io mi curo...almeno ci provo...ma credo che ormai ci sia rimasto poco da "curare", l'obiettivo è limitare i danni

XL 08-09-2015 10:49

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da ansiolino (Messaggio 1586551)
probabilmente è un topic trito e ritrito ma, secondo gi aficionados, quanti utenti si curano veramente tramite psicologi o psichiatri, e quanti stanno qui solo a piangere su se stessi senza fare nulla?

io ad esempio andavo dalla psicologa e sembravo avere grandi miglioramenti ma, essendo la psicologa del consultorio (motivi economici) dopo quasi due anni di cura ho dovuto smettere perchè non potevo usufruire oltre della prestazioe.

Per curarsi e poter guarire bisognerebbe essere affetti da una malattia. Come ho detto altrove dubito che le "malattie mentali" (anche se continuano ad usare con ostinazione questo termine "malattia") siano vere e proprie malattie e per questo parlare di guarigione non so che senso possa avere: non esiste un agente patogeno che ha invaso l'organismo, non c'è una sofferenza generata dalle articolazioni spaccate che provoca dolore o cose del genere, la sofferenza mentale è sempre qualcosa che ha a che fare col relazionale ed ha a che fare perciò col contesto, non è qualcosa che sta semplicemente "dentro" l'individuo tanto da farci pensare che la parte guasta è solo una e ben identificabile.
Sono d'accordo con te che magari si può comunque provare a fare qualcosa quando si sta male e si è disadattati (perché no? :nonso:) in certi sensi, ma qualsiasi cosa si faccia (compreso andare dallo psicologo o fare uso di sostanze psicoattive, dagli psicofarmaci a droghe leggere o pesanti) per me non è detto che si debba inquadrare con l'etichetta di "cura" e quando si osserva qualcuno che non lo fa bisogna concludere che si sta rifiuntando di guarire.
Non è che esistono le cure vere che fanno guarire da una malattia mentale e ci sono quelle false che non ci fanno guarire, esistono miriadi di percorsi per cercare di far star meglio qualcuno in certi sensi (compresa ogni forma di religione o cultura).
O dobbiamo arrivare ad affermare che anche avere fede in qualche divinità rappresenta la cura da qualche morbo, visto che poi chi ci crede davvero sta meglio?
Ognuno poi cerca di scegliere quello che fa al caso suo.
Anche il piangersi addosso è un modo come un altro per reagire, e per qualcuno potrebbe rappresentare anche il migliore che c'è a disposizione oggi.

dotrue 08-09-2015 11:04

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1587285)
Per curarsi e poter guarire bisognerebbe essere affetti da una malattia. Come ho detto altrove dubito che le "malattie mentali" (anche se continuano ad usare con ostinazione questo termine "malattia") siano vere e proprie malattie e per questo parlare di guarigione non so che senso possa avere: non esiste un agente patogeno che ha invaso l'organismo, non c'è una sofferenza generata dalle articolazioni spaccate che provoca dolore o cose del genere, la sofferenza mentale è sempre qualcosa che ha a che fare col relazionale ed ha a che fare perciò col contesto, non è qualcosa che sta semplicemente "dentro" l'individuo tanto da farci pensare che la parte guasta è solo una e ben identificabile.

Scusa ma nn sono d'accordo. Intanto i problemi relazionali nn è detto che siano la causa, ma possono essere anche la conseguenza...In ogni caso mi sembra di capire che tu nn credi affatto all'origine biologica dei disturbi mentali, ma ciò è stato in parte dimostrato sia per i disturbi come la schizofrenia, sia per la depressione, sia (in questo caso ci sono solo indizi) per disturbi di panico e ansia. Solo che osservare un cervello ed il suo funzionamento nn è per niente facile: basta un danno di 1 mm nel punto giusto per creare disabilità importanti. Il vero limite è questo: nn si è ancora giunti al livello di riuscire a vedere cosa succede veramente all'interno della scatola cranica, mentre identificare un batterio, un virus, un osso fratturato o articolazioni infiammate è piuttosto semplice al giorno d'oggi.

GreySkies 08-09-2015 11:04

Sono in cura da qualche anno da uno specialista in psicoterapia, visti 2 psichiatri, presi farmaci (antidepressivo) e poi smessi. Pratico yoga, mindfulness (da poco), cerco di curarmi con metodi 'alternativi' (fiori di bach). Devo dire che con i metodi meno tradizionali va molto meglio.

varykino 08-09-2015 11:31

Re: chi si cura
 
nn credo nella cura esterna , uno o si cura da solo o niente ..... escludendo i casi limite dove ovviamente servono farmaci e quindi aiuti esterni .

sta gente che " aiuta" la vedo più come gente che usa la tua difficoltà per fare soldi e che quindi nn ha nessun interesse a farti " guarire" sempre ammesso che uno stia male veramente. nn mi riferisco hai casi limite lo ripeto o malattie mentali .

cmq nn mi piango nemmeno addosso.

barclay 08-09-2015 11:48

Re: chi si cura
 
Io sono in terapia da tanti anni, ma solo di recente ho visto qualche risultato :pensando:

cancellato15249 08-09-2015 11:54

Gli anni in cui sono stata veramente male vedevo una psicologo una volta a settimana, poi ho voluto smettere perché non vivevo nessun beneficio anzi dato che ero molto giovane (14anni) mi faceva sentire ancora più disagiata rispetto i miei coetanei.
Da allora ho deciso di occuparmi io di me stessa e dopo alti e bassi a 17anni ho iniziato a star meglio sino ai 20 dove la mia situazione si é stabilizzata in maniera più che positiva.

XL 08-09-2015 13:34

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue
Scusa ma nn sono d'accordo. Intanto i problemi relazionali nn è detto che siano la causa, ma possono essere anche la conseguenza...In ogni caso mi sembra di capire che tu nn credi affatto all'origine biologica dei disturbi mentali, ma ciò è stato in parte dimostrato sia per i disturbi come la schizofrenia, sia per la depressione, sia (in questo caso ci sono solo indizi) per disturbi di panico e ansia. Solo che osservare un cervello ed il suo funzionamento nn è per niente facile: basta un danno di 1 mm nel punto giusto per creare disabilità importanti. Il vero limite è questo: nn si è ancora giunti al livello di riuscire a vedere cosa succede veramente all'interno della scatola cranica, mentre identificare un batterio, un virus, un osso fratturato o articolazioni infiammate è piuttosto semplice al giorno d'oggi.

Forse non mi sono spiegato bene, ora cerco di spiegare i problemi relazionali di cui parlavo prima quali sono.
Quel che volevo dire è che la malattia mentale è molto simile ad un virus del pc. Un computer quando è affetto da un virus è malfunzionante secondo una certa idea nostra di "come dovrebbe funzionare" ma il computer dal punto di vista hardware funziona perfettamente anche quando ci girano sopra diecimila virus, siamo noi che poi diciamo che sta funzionando male, ma è un giudizio nostro relativo al contesto e a come vorremmo noi che si debba usare una macchina del genere. In realtà in mezzo ai modi possibili di utilizzare un computer senza romperlo c'è anche questo qua.
Se a qualcuno sta sulle palle un certo sistema operativo potrebbe sostenere che fa funzionare male un computer proprio come un virus e che quel sistema operativo è una vera e propria "malattia" che infesta il computer.
Ma qua si parla metaforicamente di malattia, non si ha a che fare con un malfunzionamento strutturale e di architettura vero e proprio.
E' il giudizio sociale che poi genera questo senso di malfunzionamento qua, mentre quando si rompe davvero abbiamo a che fare con un guasto vero e proprio e non più metaforico che ha a che fare con questi pareri qua che possono variare a seconda dei punti di vista.
In questo senso la malattia mentale ha a che fare col contesto... Solo per patologie neurologiche vere e proprie direi che si ha a che fare con delle malattie funzionali dell'organo "cervello", le svariate strutture che organizzano la psicologia di un soggetto secondo me non si possono etichettare come tali (malattie) anche se causate da agenti biologici (alla fine di cellule siamo fatti è ovvio che tutto dipende dalla biologia), sono qualcosa di molto simile ad un sistema operativo che non fa quel che qualcuno si aspetta, ma sta funzionando bene dal punto di vista "meccanico" e non si è affatto rotto. Chi in casi del genere inizia ad affermare che il computer si è rotto e crede che questo sia assolutamente vero ed evidente, sta scambiando l'uso metaforico di un'espressione col suo uso letterale.

Per questo se sei affetto dal Parkinson vai dal neurologo (e qua direi che c'è davvero un guasto "meccanico") e se sei depresso (disturbo psicologico affettivo) e vuoi tu liberarti da certi stati d'animo vai dallo psichiatra.
Il primo assetto rappresenta una malattia vera e propria, il secondo qualcosa che potrebbe non esser considerato tale: sarebbero dovuti esser considerati malati mentali anche Cioran, Schopenhauer e Leopardi, gli omosessuali e così via (visto che in fin dei conti così come si sarebbero potuti curare i primi con degli psicofarmaci si sarebbero potuti "curare" questi ultimi magari con certi ormoni).
In fin dei conti è vero che la biologia influenza quel che ci passa per la testa e le nostre emozioni, cosa ci eccita sessualmente e quando ci eccita, ma perché deve essere considerata una malattia quel che ci passa per la testa? Per me in molti casi non si capisce proprio e non è così ovvio che questo giudizio sia riconosciuto come qualcosa di vero ed evidente.
Giudicare in certi modi queste cose lo trovo relativo e perciò estremamente dipendente dal contesto, e così è il contesto in parte a produrre questi disturbi che non si possono separare da questo "contesto morale".

C'è un disagio di sicuro attualmente e nel contesto in cui si vive, questo io non lo nego, ma quale sia il pezzo da cambiare o modificare da identificare come responsabile della cosa non è così ovvio perché non abbiamo a che fare con un guasto meccanico in cui è stata intaccata l'integrità di un'organo o con qualche agente patogeno riconoscibile come tale oggettivamente. Un'idea o certe forme di tendenze sessuali, stati umorali e cose del genere non sono malattie così come un programma che gira su un calcolatore e lo fa comportare in certi modi, per così dire, bizzarri, non rappresenta un guasto meccanico vero e proprio.

Ad esempio anche quando una macchina va in loop infinito sta funzionando bene meccanicamente, siamo noi a giudicare negativamente questa situazione, ma la macchina non si è mica rotta! Non si è rotta in nessun senso reale, magari sta eseguendo le operazioni bene e correttamente.

Drifter 08-09-2015 13:37

Re: chi si cura
 
Io vado dalla psicologa ogni due settimana e molti anni fa ero seguito anche da uno psichiatra (prendevo antidepressivi, poi me li ha tolti e ho continuato soltanto con la psicologa); sono sempre piuttosto fobico e ansioso, ma molto meno rispetto a quando ho cominciato a curarmi.

ansiolino 08-09-2015 14:03

Re: chi si cura
 
riassumendo un attimo le esperienze lette qui e in giro, insieme ovviamente alla mia, penso che molto abbiano dei miglioramenti e che non guarsicono comppletamente perchè, secondo me, il cervello è come un muscolo e va allenato e stimolato.

1-2 incontri al mese sono poco esercizio per il cervello!! eppure si hanno piccoli miglioramenti...

Tornando all'esempio, se uno già da piccolo è sedentario, chiuso ecc il cervello non lo allena mai, come il corpo... è facile dire ''quello ha il fisico'! Cavolo, non sta mica seduta in poltrona tutto il giorno! si muove, mangia bene ecc.
Allo stesso modo deve essere ''saziato di rapporti umani'' il cervello.
Ovvio che come chi nasce già predisposto fisicamente farà meno fatica di chi è mingherlino, ma se anche quello predisposto non si allena non può competere con chi si esercita sempre; idem il cervello.

So che sembra la solita conclusione banale ma se ci fate caso, è così.
C'è chi ha vergogna, è timido ecc ma io penso: non basteranno 100 ''sollevamenti'', forse ne dovrò fare 10000, ma avrò anche io una mente ''sana''


Scusate se il discorso è un pò incasinato ma non mi so espimere tanto bene

Drifter 08-09-2015 14:09

Re: chi si cura
 
Chiaramente non è sufficiente andare da uno psicologo per uscire dal problema, bisogna fare molto allenamento "esponendosi" nelle situazioni sociali (cominciando ovviamente da quelle che creano meno ansia).

Grimmjow 08-09-2015 15:17

Re: chi si cura
 
Come ho fatto a non notare questo topic? :miodio:

Ho iniziato proprio ieri con dei farmaci che mi ha prescritto il mio gastroenterologo.
Vedremo cosa succederà, per il resto, in cinque anni sono stato in cura da diversi psicologi e psichiatri (mai nessuno mi ha mai prescritto psicofarmaci), proprio domani ricomincerò ad andare dopo la pausa estiva :)

Sickle 08-09-2015 18:10

Re: chi si cura
 
andavo dallo psicologo ma non ha risolto niente...

Still Ill 08-09-2015 18:28

Re: chi si cura
 
Inizierò psicoterapia dal mese prossimo... speriamo...

IO&EVELYN 08-09-2015 18:35

Re: chi si cura
 
vado sia dallo psichiatra che dallo psicologa, ma non risolvo nulla perchè sono io che non faccio nulla, e nemmeno i farmaci (abilify) fanno niente.

ma io sono un caso dove la morte è l'unica soluzione.

AnonimoDoc 08-09-2015 19:27

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1587285)
Per curarsi e poter guarire bisognerebbe essere affetti da una malattia. Come ho detto altrove dubito che le "malattie mentali" (anche se continuano ad usare con ostinazione questo termine "malattia") siano vere e proprie malattie e per questo parlare di guarigione non so che senso possa avere: non esiste un agente patogeno che ha invaso l'organismo, non c'è una sofferenza generata dalle articolazioni spaccate che provoca dolore o cose del genere, la sofferenza mentale è sempre qualcosa che ha a che fare col relazionale ed ha a che fare perciò col contesto, non è qualcosa che sta semplicemente "dentro" l'individuo tanto da farci pensare che la parte guasta è solo una e ben identificabile

La carenza patologica di serotonina non esiste? È un'invenzione delle case farmaceutiche per vendere gli SSRI?

reknub 08-09-2015 20:28

Re: chi si cura
 
5 anni...

5 fottutissimi anni...

PeppermintCandy 09-09-2015 00:10

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da sato (Messaggio 1587254)
che te ne pare?

Mah, è un periodo un po' così tra delusioni amorose, lavoro che non si trova, morte di mio padre... Quindi l'umore è quello che è... Però tipo nelle relazioni riesco ad aprirmi e ad esprimermi un po' di più, anche se per ora non ho visto grandi cambiamenti.

chrissolo 09-09-2015 00:49

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da crasi (Messaggio 1587851)
Quello che mi ritrovo intorno(dal vivo) è un continuo tabù, del tipo che se esterni una cosa che hanno tutti, o devi reagire in massimo 10 giorni o al limite cazzi tua e vai dal dottore. Il senso di depressione,di ansia,di sfiducia siccome esiste, oggi più che mai,non bisogna nominarlo, manco fosse superstizione.

E' molto vero quello che hai scritto.
Sembra che in questa società che ha demolito tutti i tabù.. l'unico rimasto sia proprio quello (tra l'altro intrinseco alla condizione umana) della sofferenza; che - veramente - è peggio vista di qualsiasi altra (in)umana caratteristica.

Se non stai bene e soffri vieni isolato ed emarginato.. è come se umanamente non fossi più degno di NIENTE.

Sennar 09-09-2015 01:23

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da chrissolo (Messaggio 1587869)
E' molto vero quello che hai scritto.
Sembra che in questa società che ha demolito tutti i tabù.. l'unico rimasto sia proprio quello (tra l'altro intrinseco alla condizione umana) della sofferenza; che - veramente - è peggio vista di qualsiasi altra (in)umana caratteristica.

Se non stai bene e soffri vieni isolato ed emarginato.. è come se umanamente non fossi più degno di NIENTE.

Più che un tabù a me sembra un meccanismo di difesa... Chi sta bene (che poi chi sta veramente bene vorrei capire chi sia) tende a volere accanto persone che stanno bene, persone che gli ricordano quanto di buono e "meraviglioso" ci sia nella vita. Avere accanto qualcuno che sta male vuol dire dover sempre essere in contatto con la sofferenza anche se sono gli altri a patirla...quindi la via più facile da seguire é la fuga il più lontano possibile da qualsiasi cosa che faccia ricordare che il mondo non é fatto solo di margheritine ed arcobaleni ma che la sofferenza stessa é parte dell'esistenza umana . Tutto questo si concretizza in un isolamento ed emarginazione di chi soffre che a causa di questo atteggiamento finisce per soffrire anche di più

Dave64_128 09-09-2015 02:04

Re: chi si cura
 
La frase in cui dici

"..e quanti stanno qui solo a piangere su se stessi senza fare nulla?" secondo me è una affermazione falsa oltre che gravemente pessimistica.
Un forum infatti è un luogo concepito per la discussione, quindi per lo scambio e questo è efficace, è terapeutico e soprattutto è utile, quindi importante.

Non è possibile aprire un topic che parta da una premessa simile secondo me perchè si esclude a monte ogni tipo di scambio.

Mi viene da chiederti che cosa sia per te terapeutico o quello che tu definisci una cura perché per me terapeutico è qualcosa che ci fa bene, è qualcosa che ci rimette in equilibrio dalle violenze che ci vengono inflitte o che ci autoinfliggiamo, per me terapeutico significa qualcosa che ci rimetta in equilibrio dai nostri squilibri, qualunque sia la causa che li ha generati o il motivo per cui siamo qui.
Da come scrivi sembra che l'idea che hai tu di cura, mi correggerai se sbaglio, sia invece qualcosa che abbia a che fare con una "terapia" di un terapeutica o cmq sia un concetto legato ad una figura professionale.

E' terapeutico, è benefico avere uno scambio.
La discussione anche in un forum permette questo scambio e ogni volta che discutiamo con qualcuno abbiamo l'occasione di cambiare il nostro punto di vista proprio ascoltando il punto di vista degli altri.
Anche riguardo la nostra condizione, la nostra situazione.

Quasi sempre il nostro punto di vista è distorto; soprattutto quando dobbiamo decidere o valutare per noi stessi, per situazioni che ci riguardano.
Qualsiasi Forum come questo non è nato e non è utilizzato dagli utenti per ritrovarsi a piangersi addosso.
Anche chi all'inizio si è pianto addosso è arrivato qui perché cercava un aiuto.
Sono del tutto convinto che senza frasi di circostanza o posizioni da difendere, in un Forum si possa essere onesti e leali, quindi utili a qualcuno e di riflesso utili a noi stessi

Inosservato 09-09-2015 09:00

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da ansiolino (Messaggio 1586551)
probabilmente è un topic trito e ritrito ma, secondo gi aficionados, quanti utenti si curano veramente tramite psicologi o psichiatri, e quanti stanno qui solo a piangere su se stessi senza fare nulla?

io ad esempio andavo dalla psicologa e sembravo avere grandi miglioramenti ma, essendo la psicologa del consultorio (motivi economici) dopo quasi due anni di cura ho dovuto smettere perchè non potevo usufruire oltre della prestazioe.

io sono un pò fuori da queste due categorie :interrogativo: non piango, non ne ho motivo, ma lo psicologo proprio non lo accetto come lavoro, lo vedo un gradino sotto i promotori finanziari (che fanno perdere soldi alla gente che volendo sarebbe perfettamente in grado di perderli da sola)

poi per carità, se uno interpreta il suo lavoro con coscienza e professionismo immagino sarà in grado perlomeno di non far danni, ci sono situazioni che per forza di cose necessitano di un medico, è ottimo esercizio di umiltà oltre che di intelligenza ammetterlo ed usufruire di un aiuto di un professionista


ammetto che le ultime righe le ho scritte per puro spirito buonista ._., avevo paura di essere troppo condizionato da pregiudizi vari e così ho tirato fuori questa perla di buon senso

XL 09-09-2015 09:02

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da AnonimoDoc (Messaggio 1587692)
La carenza patologica di serotonina non esiste? È un'invenzione delle case farmaceutiche per vendere gli SSRI?

Anche chi ha tendenze sessuali di un certo tipo ha una diffusione ormonale diversa rispetto ad un'altra persona, ora che sia una patologia questo chi lo decide?
Se osservi il corpo e le ghiandole di un transessuale vedrai di sicuro che questo ha carenze di certi tipi rispetto al corpo di altre persone... Ma da cosa si deduce che è una malattia? Gli organi occhio e croce funzionano non è che sono realmente rotti, solo funzionano diversamente.
Se certe sostanze il suo corpo non le produce rispetto al corpo di un'altra questo è vero, ma è così vero che debba considerarsi preferibile essere curati supponendo che si ha a che fare con una malattia oggettivamente riconoscibile?
Non è un'invenzione il fatto che il corpo del transessuale produce altre sostanze chimiche, è un'invenzione il fatto che questo stato in cui si trova il suo corpo sia una malattia.
Che il corpo di una persona sia carente di certe sostanze rispetto al corpo di un'altra lo si può verificare, che questa carenza poi sia anche patologica... Come lo si verifica?
Il discorso è questo. Non ho mica detto che non esiste questo assetto, ho solo messo in discussione il fatto che debba essere etichettato come una malattia.
Dove avrei affermato che le sostanze psicoattive (anche gli antidepressivi) non producono mai alcun effetto? :nonso:
Che producono certi effetti magari è vero (producono anche un calo dell'eccitazione sessuale), che lo stato finale che producono (quando riescono a produrlo) sia assolutamente preferibile... Bisognerebbe chiederlo ad ogni persona.

Chi vive certe emozioni e non vuole fare uso di certe sostanze psicoattive per me non vuole raggiungere certi stati e per questa persona magari non sono problematiche queste emozioni qua ma qualcos'altro, ma non è che non vuole curarsi, perché per me questa non è una malattia, è solo uno stato da cui qualcuno vuol tirarsi fuori per andare nell'altro (che producono le sostanze psicoattive) e da cui qualcun altro non vuol tirarsi fuori, ma nessuno dei due sta cercando o non cercando di guarire da qualcosa.

Non è che se qualcuno vuol cambiare sesso da femminile a maschile e richiede un intervento, questo implica che avere il sesso femminile rappresenta avere una malattia, cioé una sorta di carenza patologica del sesso maschile (che poi Freud l'aveva presa seriamente la cosa :mrgreen:).
Che certi individui hanno il pisello e altri no, lo osservo, osservo anche che esistono dei sistemi chirurgici per cambiar sesso e rimediare alla carenza del pisello dei corpi femminili (nel senso che nel loro corpo l'organo non c'è). Ma che questa carenza sia patologica io non lo osservo affatto e non riesco a capire poi nemmeno perché quelli che non lo hanno il pisello (le cosiddette donne) debbano esser considerati mutilati di qualcosa.
E' solo vero in casi del genere che la persona in questione vive con disagio quel tipo di identità sessuale e attribuisce a questa il suo star male, decide così di cambiarla, ma non è mica poi vero che quel tipo di identità corporeo-sessuale rappresenta un assetto malato o che essere delle donne rappresenti avere un corpo che ha certe carenze!
Tutto qui.

sato 09-09-2015 12:14

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da PeppermintCandy (Messaggio 1587862)
Mah, è un periodo un po' così tra delusioni amorose, lavoro che non si trova, morte di mio padre... Quindi l'umore è quello che è... Però tipo nelle relazioni riesco ad aprirmi e ad esprimermi un po' di più, anche se per ora non ho visto grandi cambiamenti.

capisco... mi dispiace

dotrue 09-09-2015 14:57

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1587918)
Anche chi ha tendenze sessuali di un certo tipo ha una diffusione ormonale diversa rispetto ad un'altra persona, ora che sia una patologia questo chi lo decide?

E' patologia quando limita la funzionalità dell'individio in ambito sociale e lavorativo e tenendo conto del contesto in cui vive...per cui tutti i discorsi che fai lasciano il tempo che trovano. Anche un diabetico nn dovrebbe essere malato xchè c'è chi la glicemia ce l'ha a 80, a 120 ecc...eppure nn ha disturbi. Facciamo che nn esistono malattie xchè tanto siamo tutti diversi?la medicina si basa su standand verificati attraverso studi. Quando ti fai le analisi del sangue ci sono dei numerini entro cui dovrebbero stare i valori, numeri calcolati statisticamente all'interno della popolazione sana. E' così, a grandi linee, che si decide se è patologia o no. Stessa cosa si cerca di fare con la malattia mentale che purtroppo è più complessa e i parametri sono ancora molto soggettivi, ma ciò nn toglie che la psichiatria debba essere vista come una sorta di alchimia

XL 09-09-2015 15:24

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue
E' patologia quando limita la funzionalità dell'individio in ambito sociale e lavorativo e tenendo conto del contesto in cui vive...per cui tutti i discorsi che fai lasciano il tempo che trovano.

Non lasciano affatto il tempo che trovano, io non ho mica negato che esistano dei disagi, nego solo il fatto che questi disagi siano inquadrabili in un'ottica "malattia/cura".
Moltissime cose limitano la funzionalità sociale in certi sensi, se accade questo dobbiamo considerarle malattie? :nonso:

Anche se una donna ha una gravidanza magari è limitata nello svolgere certe funzioni, che so relative al lavoro, dobbiamo concludere che avere dei figli sia una malattia? In base a quel che hai scritto dovremmo concludere che è così.

Io come ho già detto non nego né che ci siano disagi, né che esistano sostanze psicoattive e cose del genere, nego soltanto il fatto che ogni tipo di miglioramento o peggioramento esistenziali siano causati da certe malattie (simili a quelle che riteniamo davvero tali) o rispettivamente da una cura da queste malattie.

Anche quando si parla di un'azienda si usa l'espressione "risanare il bilancio", ma viene usato in modo metaforico e non letterale, che sia poi davvero auspicabile per qualcuno mettere a posto i conti in certi sensi e con certi sistemi (che potrebbero non essere condivisi da altri) non significa mica affermare che l'azienda è malata davvero e poi la si è curata.
Si è modificato magari solo il modo di operare dell'azienda (e può essere più o meno condivisibile poi la cosa) non è che la si è curata davvero da qualche morbo! Capita lo stesso con i disagi mentali ed esistenziali, si cerca di star meglio in certi sensi (definiti ed inquadrati dal soggetto stesso) ma star meglio in certi sensi secondo una scala di valori non significa necessariamente guarire da qualcosa.

Non dico mica a qualcuno che non dovrebbe migliorare la sua vita in certi sensi, avrei affermato per caso che sarebbe bene non usare le sostanze che vengono chiamate psicofarmaci? Se una persona crede che ne trarrà giovamento che li usi, non impedirei nemmeno a qualcuno di fare uso di altre sostanze psicoattive: se questa persona poi sta meglio secondo il suo punto di vista fa bene ad usarle.

Dico solo che fare tutte queste cose non significa necessariamente che si è guariti o si sta cercando di guarire da una malattia, ossia ci si sta curando (solo questo ho messo in discussione, il resto non l'ho mai negato). Che si stia meglio in certi sensi potrebbe essere vero in certi casi e falso in altri, ma in nessun caso c'è qualcuno che è guarito da qualcosa o viceversa qualcuno che non è riuscito a guarire, quindi chi va dallo psicoterapeuta o usa psicofarmaci dal mio punto di vista non è che si sta curando, così come non si sta curando chi va in palestra perché gli piace metter su muscoli e provare le sensazioni psicologiche che questi atti producono in lui.

Non dico mica che l'andare in palestra i muscoli non li produce e non produca anche certe reazioni chimiche nell'organismo, nego solo il fatto che andarci e magari poi star meglio secondo il proprio punto di vista significa curarsi da una malattia. Che poi una persona specifica stia meglio in certi sensi quando fa certe cose...
Ecco... Questo cosa c'entra con l'esser malati o meno?
:nonso:

Io una connessione diretta e automatica non ce la vedo. Che poi per qualcuno sia auspicabile fare uso di psicofarmaci, degli psichiatri, psicologi, fare yoga, la meditazione, la preghiera, il counseling e chi più ne ha più ne metta va bene per me, quel che non mi convince è inquadrare tutte queste pratiche qua come se fossero delle vere e proprie terapie mediche che servono per far guarire qualcuno da un morbo. Non ho mai messo in dubbio il fatto che poi possano produrre certi effetti nell'organismo, sia fisici che mentali che biologici... L'ho affermato questo da qualche parte? Ho detto solo che non sono malattie e che anche le pratiche che qualcuno usa perché vuol modificare certi assetti non sono vere e proprie cure mediche.

dotrue 09-09-2015 21:07

Re: chi si cura
 
Ma devono essere limitazioni sostanziali, una donna incinta infatti nn è considerata malata, ma è tutelata perchè in quel periodo è parzialmente limitata nelle azioni da compiere, sia per la difficoltà di effettuarle queste azioni (lavoro per esempio, sia fisico che mentale), sia x salvaguardare il bimbo che ha in grembo. Che esempio è? La gravidanza nn viene considerata malattia x motivi ovvi: nn provoca disagi soggettivi, e comunque è voluta e provoca "disabilità" temporanea ma necessaria all'essere umano.
Guarda che è l'OMS che identifica la salute come uno stato di completo benessere e nn solo assenza di malattia visibile con esami strumentali o di laboratorio...detto così potrebbe sembrare che allora siamo tutti "senza salute", ma se nn ti piace va a discutere con loro, nn so che dirti

XL 10-09-2015 08:25

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1588318)
Guarda che è l'OMS che identifica la salute come uno stato di completo benessere e nn solo assenza di malattia visibile con esami strumentali o di laboratorio...detto così potrebbe sembrare che allora siamo tutti "senza salute", ma se nn ti piace va a discutere con loro, nn so che dirti

E praticamente dice la stessa cosa che dico io. Quando una persona passa da uno stato di malessere ad uno di benessere non implica affatto che si è curata da qualche malattia. Che esista necessariamente una malattia ben identificabile in qualcosa di specifico all'interno del soggetto e che il soggetto riconosce come qualcosa da cui è assolutamente preferibile liberarsi, quando si sta male in certi sensi, mi sembra una boiata.
Dobbiamo concludere che anche una persona che è stata imprigionata e messa in galera e sta molto male per questo è affetta magari da una malattia da curare... Già mi immagino la coniazione del termine psichiatrico... L'"imprigionella" o "fobia della prigione" con tutti i sintomi associati. Per me è utile la catalogazione e la descrizione, ma è del tutto inutile l'etichettamento che associa "patologico" a certi modi di fare e pensare.

Io questo dico, non è che ci si cura realmente da qualcosa quando poi si sta bene o si transita da uno stato di malessere ad uno di benessere.
E' vero che quando si guarisce da una malattia vera e propria (quando è possibile farlo agevolmente) poi si sta meglio, ma non è vero che ogni qual volta una persona sta meglio in qualche senso questa si è curata da qualche morbo.

Altro esempio: una persona che trasloca in un posto in cui le piace di più vivere e sta molto meglio ed è più allegra (prima era spesso triste) per questo, si sta curando o si è curata da una malattia nel compiere queste azioni qua?!

Vale solo in un verso questa cosa.


In pratica sono d'accordo: il benessere non equivale ad uno stato in cui sono assenti malattie o ci si è curati da ogni possibile morbo. Non si sta bene quando si vivono dei disagi, ma i disagi non è detto che corrispondano a delle malattie vere e proprie. Per me le cosiddette malattie mentali (se non sono neurologiche, in cui è chiara la disfunzione dell'organo) sono disagi e non malattie vere e proprie (ma quando dico questo non voglio mica affermare che si sta bene!). Che si faccia qualcosa o si cerchi di fare qualcosa per star meglio non lo nego, ma se quando si fa questo si assume a monte che le persone si stanno curando da una malattia (e che perciò se A si è "curato" normalizzandosi in un modo ciò implica che debba curarsi così anche B e normalizzarsi allo stesso modo, perché sono affetti dallo stesso morbo) secondo me è scorretto.

"Vi state curando?" che significa di preciso quando si sta male e in fin dei conti non si è realmente malati ed affetti da un qualche morbo specifico?
Bisognerebbe porsi la domanda "state riuscendo a vivere bene secondo il vostro senso di bene?" e non se ci si sta curando o meno da qualcosa. Comunque queste non sono idee mie... Me le sono formate un po' alla volta leggendo certe opinioni un po' critiche nei confronti di questa roba. Cito Conrad da Szasz...

"A STRETTO RIGORE, IL PROBLEMA NON E' COME FARSI CURARE, MA COME VIVERE"

dotrue 10-09-2015 09:22

Re: chi si cura
 
Uno che viene messo in prigione può cominciare a soffrire di disturbi psichici, nn serve coniarne ancora...Le malattie nn sono solo quelle che si vedono macroscopicamente o tramite esami di laboratorio.
Quindi spiegami...come identificheresti tu la malattia mentale? o il disagio mentale? uno schizofrenico ha quindi solo un "disagio"?

XL 10-09-2015 10:47

Re: chi si cura
 
Quote:

Originariamente inviata da dotrue (Messaggio 1588461)
Uno che viene messo in prigione può cominciare a soffrire di disturbi psichici, nn serve coniarne ancora...Le malattie nn sono solo quelle che si vedono macroscopicamente o tramite esami di laboratorio.
Quindi spiegami...come identificheresti tu la malattia mentale? o il disagio mentale? uno schizofrenico ha quindi solo un "disagio"?

Vedi che fai finta di non capire, dici "ha solo un disagio"... Stai cercando di sminuire l'impatto negativo della cosa? :nonso:
Io non ho detto che non si sta male, ho detto solo che non è una malattia, l'errore categoriale è questo.

Io conosco una persona alla quale è stato diagnosticato questo disturbo e mi ha raccontato che è stata costretta più volte a dei TSO, in base a quello che mi ha detto non assume volentieri gli psicofarmaci perché la rendono meno capace di studiare o portare avanti certe attività... Vive piuttosto male ma è sotto cura, anzi direi che non si può nemmeno sottrarre facilmente e liberamente a queste cure per il semplice motivo che chi è matto non può capire che lo si sta "curando".
Ora secondo te è giusto supporre che ci sia una malattia oggettivamente conclamata e che vada "curata" necessariamente così? :nonso:
Direi che a monte non c'è una vera e propria malattia e che la cura solo questa è, c'è un disagio di rapporti, sociale, lavorativo, affettivo, in attesa di una risposta soggettiva (e magari anche sociale) efficace per farvi fronte davvero.

Ad identificare un disagio lo si identifica in base a certe caratteristiche, ma questo non è che risulta capace di dirci cosa di preciso non va e va cambiato, la risposta è soggettiva, così come soggettivo è il senso di vita migliore e più piena che ognuno di noi ha in mente. Se invece hai la febbre dovuta ad un virus, le cure sono poche e ben identificabili. Per questo dico che le malattie mentali (o almeno la maggior parte di quelle che hanno messo in mezzo) non sono vere e proprie malattie.

Ad esempio la persona imprigionata sta male, ma non è malata o affetta da un morbo! Se una persona sta sempre male in ogni situazione sociale esterna possibile e immaginabile allora abbiamo a che fare con una malattia vera e propria, altrimenti non è detto che sia così.

Ad identificare un tipo di persona lo si può sempre fare, si può identificare l'omosessuale e l'eterosessuale, il bianco e il nero, il maschio e la femmina, il timido e il non timido, e così per ogni categoria, ma che certe categorie o caratteristiche siano necessariamente patologiche non è così chiaro, compresa quella della persona imprigionata che non si rassegna volentieri a restar lì. Se qualcuno volesse curare questa intenzione, direi che sta cercando di far cambiare idea ad una persona, non che la sta curando da una malattia.

Io direi che certe persone per star bene secondo il loro senso di bene, dovrebbero star fuori dalla prigione, mica esser curate mentalmente e secondo le idee di qualcuno!


Ma dico questo in base al senso di bene che leggo nelle loro intenzioni, che magari è diverso da quello di altre persone. Se soffri di un disturbo mentale la cura (ossia il rimedio) non si sa di preciso quale debba essere, se invece soffri di una malattia vera e propria è ben identificabile lo stato verso cui portare l'organismo per farlo star meglio e ne esiste uno solo o molto pochi e ben definiti.

Come però ho già detto per me se si vuole fare uso di psicofarmaci lo si può fare tranquillamente se si pensa che questo migliorerà le cose, ma lo trovo equivalente a frequentare la chiesa o fare cose del genere. Non è che se io sono depresso e non sono credente vado convertito al cristianesimo perché chi crede in genere non lo è depresso e devo assolutamente accettare questa cura qua come se fosse equivalente a prendere un'aspirina.

dotrue 10-09-2015 11:00

Re: chi si cura
 
1)"solo un disagio" lo intendevo come "lo definisci un disagio e nn malattia"?nn intendevo sminuire lo stato di disagio. Stato di disagio che spesso causa disabilità in qualche modo, e la disabilità è la conseguenza di qualche malattia. Capito il collegamento?
2)perchè questa persona ha ricevuto dei TSO?
3)stessa domanda di prima: come definiresti il concetto di malattia allora? perchè se ognuno può dire quello che vuole la medicina nn ha più motivo di essere identificata come scienza.
Forse nn ti è chiaro il significato di "malattia" secondo la moderna visione del concetto "salute"


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