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il mio mondo
ho sempre avuto una visione del mondo materiale, non sono mai stato una persona spirituale e meno che mai credente... ho sempre accettato la natura materiale dell'universo
oltre questo, nonostante le mie disfunzioni mentali, mi sono sempre ritenuto una persona razionale in qualche caso (secondo alcuni) anche eccessivamente, razionalità che viene a meno ogni volta che riguarda la mia persona, abdicando in favore di una distima e di un profondo odio per me stesso... vedo la società, la gente, e li vedo irrazionali, vedo un mondo che non riesco a comprendere, non ne comprendo le dinamiche, è un mondo in cui non so muovermi, un mondo in cui non riesco a fare ciò che a gli altri riesce in modo più o meno apparentemente naturale... in questo mondo non riesco a trovare un posto che mi competa, non riesco a trovare uno scopo, una mia identità... sono ormai 30 anni che faccio finta di vivere, i primi segnali sono comparsi alle medie, il mio carattere chiuso e introverso si è consolidato quando andavo alle superiori, e la depressione ormai me la porto dietro a fasi alterne da circa 10 anni non sono riuscito a tenermi un lavoro, mai avuto una relazione, ho fallito negli studi, non ho un amico, non ho un hobby, no ho niente ho solo questa sensazione di vuoto a perdere che mi porto sempre con me... non ho la minima idea di cosa mi faccia andare avanti, probabilmente è quel po di istinto di autoconservazione che mi resta... ma quanto durerà? arriverò prima o poi con le "palle al muro" passatemi il termine... questo è il mondo che vedo e in cui vivo... |
Re: il mio mondo
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Il tuo posto nel forum c'è, qua dentro servi. Per il resto, posso ampiamente quotarti |
Re: il mio mondo
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Re: il mio mondo
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Re: il mio mondo
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Ciò che mi fa andare avanti risiede nella parole che ha detto FolleAnonimo. Non comprendo questo mondo e quindi me ne creo uno mio in cui stare bene, ma purtroppo tutto ciò non durerà per sempre. Non so quanto può essere di conforto, ma sappi che non sei solo. Anche per tanti di noi il mondo è qualcosa di indecifrabile. |
Re: il mio mondo
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Re: il mio mondo
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Come si dice sopra , bisogna avere la volontà di affrontare i nemici, nel nostro caso , la realtà, questa sconosciuta. piano piano ci si sveglia da questo sogno/incubo (dico per me) e si comincia a fare a patti col mondo. sato hai espresso lo stesso tuo stato in "Non conoscere sè stessi". Quando troverò una mia soluzione te la dirò.. |
Re: il mio mondo
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Faccio un esempio. Puoi comprendere che significa moltiplicare due numeri... addizionare il primo quante volte ne indica il secondo, ma essere allo stesso tempo incapace di eseguire agevolmente una moltiplicazione specifica. Una certa comprensione di come funzionano certe cose a me sembra che ce l'abbiamo, quel che manca è l'intenzione e la persuasione definitiva ad adattarci a questo funzionamento qua. Inoltre parallelamente tutto questo viene minato anche da certe forme di incompetenza (nell'eseguire certi compiti) più o meno invalidanti. Per questo secondo me il problema non ha a che fare con certe forme di incomprensione, abbiamo a che fare con una forma di non condivisione e non accettazione relativa alle regole sociali stesse, ci siamo noi come individui da una parte e il mondo sociale con le sue regole che fa pressioni varie (o fai così, segui questi sistemi e ti adatti a questi operando come una specie di calcolatrice che esegue moltiplicazioni senza discutere o fermarsi, o resti solo e isolato, senza professione, senza reddito e senza forme di amore appaganti), regole che secondo me abbiamo anche afferrato, non è la comprensione intellettuale che manca, manca un modo di sentire questi modi di agire (più funzionali, etichettateli come vi pare) come se fossero i nostri. Vogliamo adattarci davvero? :nonso: Abbiamo le competenze per adattarci a tutto questo senza andare incontro a grossi conflitti interiori? Io una risposta non la conosco perché sono risultato resistente alle "cure" che cercano di spingermi in queste direzioni qua. |
Re: il mio mondo
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Re: il mio mondo
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Re: il mio mondo
Ultimamente la mia fede sta svanendo e mi trovo molto peggio di prima, e mi chiedo come fate 'voi' ad andare avanti senza, e mi chiedo com farò io
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Re: il mio mondo
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Re: il mio mondo
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manca la voglia di adattarsi, si ha paura delle conseguenze ,credo, ancor prima delle paure da affrontare per compiere questo cambiamento che ci dovrebbe far uscire da questo stallo. ho letto spesso che chi risponde a queste discussioni cerchi una sorta di pace perpetua ,un po simile al loro isolamento ma senza ansie e sofferenze. ovviamente tutti sappiamo che non esiste una cosa del genere (illuminazioni varie escluse). La parte più difficile è il possedere senza la paura di perdere. Non abbiamo quasi nulla, eppure forse temiamo di più noi la perdita di chi ha. Perché??? lo sforzo di adattarsi per arrivare a possedere (un ruolo, compagno\a, amici, identità) è continuo, e noi abituati a nasconderci e a scappare temiamo il fatto di non poterlo più fare. Come dire, quello che volgiamo cambiare è quello che abbiamo paura di perdere. Altrimenti come si spiega che si arriva a 26 30 anni senza una certezza, senza una storia. Tu stesso Sato dici che vorresti poter stare così senza doverti preoccupare. E' come voler sempre scappare. quando si cambia si sa cosa si perde e si sa cosa si sta cercando\prendendo quando si scappa invece si lascia sempre tutto indietro e non si sa dove si va quello che ci frega è che abbiamo un covo dove scappare, sarebbe meglio senza |
Re: il mio mondo
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Intanto vedi il mondo solo in un colore. Poi esageri pensando che chi si adatta è un automa. ma le paure non sono una gabbia altrettanto orribile?? perché non ci provi a fare il barbone?? |
Re: il mio mondo
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è per questo che vado avanti, dovrò trovare un equilibrio prima o poi, e se questo non dovesse accadere (come è molto probabile) spero solo di avere abbastanza coraggio per fare quello che deve essere fatto ricade tutto sulle mie spalle, non posso aggrapparmi all'idea di un dio di un progetto superiore o di un qualche tipo di redenzione, purtroppo o per fortuna non credo in queste cose... |
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Con rispetto parlando eh. Ma su questo piano sto proprio a 0, quindi non si pone il "problema". |
Re: il mio mondo
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Re: il mio mondo
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Re: il mio mondo
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Puntualmente arriva la frustrazione: ma se non cambio, come farò a mantenermi? Si accavallano pensieri contrastanti: prima o poi i miei genitori non ci saranno più, quindi devo scendere a compromessi e accettare tutto ciò. Ma come si fa? C'è una sorta di rigetto per una vita di questo tipo. Io non li voglio gli impegni, non voglio buttare nel cesso ore preziose della mia vita che non torneranno più - non voglio toccare con mano la falsità e la tristezza che si nasconde tra gli ingranaggi- non voglio guardare quella persona e pensare "che schifo di vita che ha" per poi ritrovarmi a fare la stessa vita di colui che criticavo. |
Re: il mio mondo
Sato anche io, come te, non so come farò ad affrontare il futuro. Ho paura.
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Re: il mio mondo
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Almeno a me |
Re: il mio mondo
Quoto Claire e aggiungo,non mollare con gli obiettivi che ti eri dato,sii indulgente se non sei sempre all'altezza: l'importante è sentire che ci si muove.
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Re: il mio mondo
ci provo ragazzi, ci provo...
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Re: il mio mondo
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Re: il mio mondo
Se trovate modi più intelligenti e moderni per stare bene veramente , fatemi un fischio grazie
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Re: il mio mondo
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È sempre sorprendente come sappiamo già le risposte ma poi non si passa ai fatti |
Re: il mio mondo
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Però tutte ste giustificazioni degli ingranaggi e gabbie non durano per sempre, questo volevo dire. |
Re: il mio mondo
Non intendo squalificare i consigli di nessuno e nemmeno il vostro supporto a sato però mi è venuta da dire una riflessione: molti qui presuppongono che eventuali miglioramenti della vita di sato dipendano solo da lui e dal suo atteggiamento verso la stessa. Non voglio essere arrogante ma la realtà magari è molto più complessa e sfaccettata, forse su tanti aspetti egli non può intervenire da solo. Lo so perché a me capita così, per questo storco il naso verso certi approcci. Sembra che per alcuni tutto il nostro mondo dipenda esclusivamente da noi, ma così ovviamente non può essere, a meno che non siamo asceti che vivono di sola aria e luce del sole. Che ne dite?
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Re: il mio mondo
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quando si è con altre persone il nostro stato d'animo e quel che facciamo dipende anche dagli altri. Ma qui ci si isola proprio perchè non si riesce a tollerare questa dipendenza, non si riesce a bilanciare tra noi e gli altri..però correggimi se sbaglio ma alla fine il problema è lo stesso, non abbiamo controllo su noi stessi. satò su questo si è già confessato, non conosce se stesso. per farti un esempio : quando suono con un mio amico capita che se lui non c'è o non ci sono io la musica ne risente, sentiamo che non c'è il ponte. c'è bisogno di autocontollo per mantenere vivo questo ponte tra noi e tra noi e il pubblico. quando funziona è molto emozionante, ma succede solo se si dimentica momentaneamente tutto quello che c'è tra me e me, ovvero tutto quello che c'è quando sono solo. se non lo faccio sono solo tra la gente e non la capisco. |
Re: il mio mondo
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