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sato 08-07-2015 11:14

il mio mondo
 
ho sempre avuto una visione del mondo materiale, non sono mai stato una persona spirituale e meno che mai credente... ho sempre accettato la natura materiale dell'universo

oltre questo, nonostante le mie disfunzioni mentali, mi sono sempre ritenuto una persona razionale in qualche caso (secondo alcuni) anche eccessivamente, razionalità che viene a meno ogni volta che riguarda la mia persona, abdicando in favore di una distima e di un profondo odio per me stesso...

vedo la società, la gente, e li vedo irrazionali, vedo un mondo che non riesco a comprendere, non ne comprendo le dinamiche, è un mondo in cui non so muovermi, un mondo in cui non riesco a fare ciò che a gli altri riesce in modo più o meno apparentemente naturale...

in questo mondo non riesco a trovare un posto che mi competa, non riesco a trovare uno scopo, una mia identità...

sono ormai 30 anni che faccio finta di vivere, i primi segnali sono comparsi alle medie, il mio carattere chiuso e introverso si è consolidato quando andavo alle superiori, e la depressione ormai me la porto dietro a fasi alterne da circa 10 anni

non sono riuscito a tenermi un lavoro, mai avuto una relazione, ho fallito negli studi, non ho un amico, non ho un hobby, no ho niente ho solo questa sensazione di vuoto a perdere che mi porto sempre con me...

non ho la minima idea di cosa mi faccia andare avanti, probabilmente è quel po di istinto di autoconservazione che mi resta... ma quanto durerà?
arriverò prima o poi con le "palle al muro" passatemi il termine...

questo è il mondo che vedo e in cui vivo...

claire 08-07-2015 11:24

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da sato (Messaggio 1551821)
ho sempre avuto una visione del mondo materiale, non sono mai stato una persona spirituale e meno che mai credente... ho sempre accettato la natura materiale dell'universo

oltre questo, nonostante le mie disfunzioni mentali, mi sono sempre ritenuto una persona razionale in qualche caso (secondo alcuni) anche eccessivamente, razionalità che viene a meno ogni volta che riguarda la mia persona, abdicando in favore di una distima e di un profondo odio per me stesso...

vedo la società, la gente, e li vedo irrazionali, vedo un mondo che non riesco a comprendere, non ne comprendo le dinamiche, è un mondo in cui non so muovermi, un mondo in cui non riesco a fare ciò che a gli altri riesce in modo più o meno apparentemente naturale...

in questo mondo non riesco a trovare un posto che mi competa, non riesco a trovare uno scopo, una mia identità...

sono ormai 30 anni che faccio finta di vivere, i primi segnali sono comparsi alle medie, il mio carattere chiuso e introverso si è consolidato quando andavo alle superiori, e la depressione ormai me la porto dietro a fasi alterne da circa 10 anni

non sono riuscito a tenermi un lavoro, mai avuto una relazione, ho fallito negli studi, non ho un amico, non ho un hobby, no ho niente ho solo questa sensazione di vuoto a perdere che mi porto sempre con me...

non ho la minima idea di cosa mi faccia andare avanti, probabilmente è quel po di istinto di autoconservazione che mi resta... ma quanto durerà?
arriverò prima o poi con le "palle al muro" passatemi il termine...

questo è il mondo che vedo e in cui vivo...

:consolare:

Il tuo posto nel forum c'è, qua dentro servi.


Per il resto, posso ampiamente quotarti

sato 08-07-2015 11:31

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da claire (Messaggio 1551827)
:consolare:

Il tuo posto nel forum c'è, qua dentro servi.

è l'unico sfogatoio che mi resta, qui posso parlare di tante cose... anzi praticamente è l'unico posto in cui parlo...

sato 08-07-2015 11:31

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da Rage (Messaggio 1551831)
c'è poco da aggiungere.

ti capisco.
benvenuto nel club.

stringi i denti, finché ce la fai.
un giorno alla volta.

però se posso permettermi di darti un consiglio... anche se hai la testa piena di brutti pensieri... non puoi arrivare tardi al tuo funerale, quindi prima dovresti provarle tutte per vivere, tanto cos'hai da perdere? nulla.

ricorda: uno che è stato messo all'angolo dalla vita, non ha nulla da pedere e tutto da guadagnare.

qualsiasi cosa arriva di positivo, qualsiasi cosa cerchi e trovi, è tutto di guadagnato.

e solo quella resta, la speranza...

Onizuka 08-07-2015 12:05

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da sato (Messaggio 1551821)
ho sempre avuto una visione del mondo materiale, non sono mai stato una persona spirituale e meno che mai credente... ho sempre accettato la natura materiale dell'universo

oltre questo, nonostante le mie disfunzioni mentali, mi sono sempre ritenuto una persona razionale in qualche caso (secondo alcuni) anche eccessivamente, razionalità che viene a meno ogni volta che riguarda la mia persona, abdicando in favore di una distima e di un profondo odio per me stesso...

vedo la società, la gente, e li vedo irrazionali, vedo un mondo che non riesco a comprendere, non ne comprendo le dinamiche, è un mondo in cui non so muovermi, un mondo in cui non riesco a fare ciò che a gli altri riesce in modo più o meno apparentemente naturale...

in questo mondo non riesco a trovare un posto che mi competa, non riesco a trovare uno scopo, una mia identità...

sono ormai 30 anni che faccio finta di vivere, i primi segnali sono comparsi alle medie, il mio carattere chiuso e introverso si è consolidato quando andavo alle superiori, e la depressione ormai me la porto dietro a fasi alterne da circa 10 anni

non sono riuscito a tenermi un lavoro, mai avuto una relazione, ho fallito negli studi, non ho un amico, non ho un hobby, no ho niente ho solo questa sensazione di vuoto a perdere che mi porto sempre con me...

non ho la minima idea di cosa mi faccia andare avanti, probabilmente è quel po di istinto di autoconservazione che mi resta... ma quanto durerà?
arriverò prima o poi con le "palle al muro" passatemi il termine...

questo è il mondo che vedo e in cui vivo...

Ho dieci anni di meno ma le sensazioni sono le medesime.
Ciò che mi fa andare avanti risiede nella parole che ha detto FolleAnonimo.
Non comprendo questo mondo e quindi me ne creo uno mio in cui stare bene, ma purtroppo tutto ciò non durerà per sempre.
Non so quanto può essere di conforto, ma sappi che non sei solo.
Anche per tanti di noi il mondo è qualcosa di indecifrabile.

sato 08-07-2015 12:09

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da marcoonizuka (Messaggio 1551852)
Ho dieci anni di meno ma le sensazioni sono le medesime.
Ciò che mi fa andare avanti risiede nella parole che ha detto FolleAnonimo.
Non comprendo questo mondo e quindi me ne creo uno mio in cui stare bene, ma purtroppo tutto ciò non durerà per sempre.
Non so quanto può essere di conforto, ma sappi che non sei solo.
Anche per tanti di noi il mondo è qualcosa di indecifrabile.

già... non durerà per sempre

RobRock 08-07-2015 12:22

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da marcoonizuka (Messaggio 1551852)
Ho dieci anni di meno ma le sensazioni sono le medesime.
Ciò che mi fa andare avanti risiede nella parole che ha detto FolleAnonimo.
Non comprendo questo mondo e quindi me ne creo uno mio in cui stare bene, ma purtroppo tutto ciò non durerà per sempre.
Non so quanto può essere di conforto, ma sappi che non sei solo.
Anche per tanti di noi il mondo è qualcosa di indecifrabile.

infatti, meglio non posticipare il momento nel quale la realtà busserà alla porta...se la fai entrare subito almeno puoi fartela un pò amica.
Come si dice sopra , bisogna avere la volontà di affrontare i nemici, nel nostro caso , la realtà, questa sconosciuta. piano piano ci si sveglia da questo sogno/incubo (dico per me) e si comincia a fare a patti col mondo.

sato hai espresso lo stesso tuo stato in "Non conoscere sè stessi". Quando troverò una mia soluzione te la dirò..

XL 08-07-2015 12:42

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da sato (Messaggio 1551821)
oltre questo, nonostante le mie disfunzioni mentali, mi sono sempre ritenuto una persona razionale in qualche caso (secondo alcuni) anche eccessivamente, razionalità che viene a meno ogni volta che riguarda la mia persona, abdicando in favore di una distima e di un profondo odio per me stesso...

vedo la società, la gente, e li vedo irrazionali, vedo un mondo che non riesco a comprendere, non ne comprendo le dinamiche, è un mondo in cui non so muovermi, un mondo in cui non riesco a fare ciò che a gli altri riesce in modo più o meno apparentemente naturale...

in questo mondo non riesco a trovare un posto che mi competa, non riesco a trovare uno scopo, una mia identità...

Io condivido la sensazione di essere un disadattato, e lo sono davvero probabilmente secondo certi standard sociali (non è solo una sensazione) però non mi sembra che il mondo circostante sia incomprensibile, questa opacità a me manca.

Faccio un esempio. Puoi comprendere che significa moltiplicare due numeri... addizionare il primo quante volte ne indica il secondo, ma essere allo stesso tempo incapace di eseguire agevolmente una moltiplicazione specifica.

Una certa comprensione di come funzionano certe cose a me sembra che ce l'abbiamo, quel che manca è l'intenzione e la persuasione definitiva ad adattarci a questo funzionamento qua. Inoltre parallelamente tutto questo viene minato anche da certe forme di incompetenza (nell'eseguire certi compiti) più o meno invalidanti.

Per questo secondo me il problema non ha a che fare con certe forme di incomprensione, abbiamo a che fare con una forma di non condivisione e non accettazione relativa alle regole sociali stesse, ci siamo noi come individui da una parte e il mondo sociale con le sue regole che fa pressioni varie (o fai così, segui questi sistemi e ti adatti a questi operando come una specie di calcolatrice che esegue moltiplicazioni senza discutere o fermarsi, o resti solo e isolato, senza professione, senza reddito e senza forme di amore appaganti), regole che secondo me abbiamo anche afferrato, non è la comprensione intellettuale che manca, manca un modo di sentire questi modi di agire (più funzionali, etichettateli come vi pare) come se fossero i nostri.
Vogliamo adattarci davvero? :nonso:
Abbiamo le competenze per adattarci a tutto questo senza andare incontro a grossi conflitti interiori?

Io una risposta non la conosco perché sono risultato resistente alle "cure" che cercano di spingermi in queste direzioni qua.

Onizuka 08-07-2015 13:15

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1551869)
Io condivido la sensazione di essere un disadattato, e lo sono davvero probabilmente secondo certi standard sociali (non è solo una sensazione) però non mi sembra che il mondo circostante sia incomprensibile, questa opacità a me manca.

Faccio un esempio. Puoi comprendere che significa moltiplicare due numeri... addizionare il primo quante volte ne indica il secondo, ma essere allo stesso tempo incapace di eseguire agevolmente una moltiplicazione specifica.

Una certa comprensione di come funzionano certe cose a me sembra che ce l'abbiamo, quel che manca è l'intenzione e la persuasione definitiva ad adattarci a questo funzionamento qua. Inoltre parallelamente tutto questo viene minato anche da certe forme di incompetenza (nell'eseguire certi compiti) più o meno invalidanti.

Per questo secondo me il problema non ha a che fare con certe forme di incomprensione, abbiamo a che fare con una forma di non condivisione e non accettazione relativa alle regole sociali stesse, ci siamo noi come individui da una parte e il mondo sociale con le sue regole che fa pressioni varie (o fai così, segui questi sistemi e ti adatti a questi operando come una specie di calcolatrice che esegue moltiplicazioni senza discutere o fermarsi, o resti solo e isolato, senza professione, senza reddito e senza forme di amore appaganti), regole che secondo me abbiamo anche afferrato, non è la comprensione intellettuale che manca, manca un modo di sentire questi modi di agire (più funzionali, etichettateli come vi pare) come se fossero i nostri.
Vogliamo adattarci davvero? :nonso:
Abbiamo le competenze per adattarci a tutto questo senza andare incontro a grossi conflitti interiori?

Io una risposta non la conosco perché sono risultato resistente alle "cure" che cercano di spingermi in queste direzioni qua.

Quoto parola per parola. Comunque credo che sato intendesse proprio questo, usando la metafora del "non comprendere il mondo".

Onizuka 08-07-2015 13:18

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da RobRock (Messaggio 1551863)
infatti, meglio non posticipare il momento nel quale la realtà busserà alla porta...se la fai entrare subito almeno puoi fartela un pò amica.
Come si dice sopra , bisogna avere la volontà di affrontare i nemici, nel nostro caso , la realtà, questa sconosciuta. piano piano ci si sveglia da questo sogno/incubo (dico per me) e si comincia a fare a patti col mondo.

sato hai espresso lo stesso tuo stato in "Non conoscere sè stessi". Quando troverò una mia soluzione te la dirò..

Non posso negarlo, hai ragione. A posticipare sono bravissimo, non mi decido mai a fare un faccia a faccia con la realtà. Il problema è che la vedo come una cosa scomoda, come una cosa che non mi piace. E proprio come tutte le cose che non piacciono, tento di scansarla, di sostituirla con altro, di sfuggire ai suoi meccanismi, di non diventare uno degli ingranaggi di questa macchina. Non mi sento pronto, e probabilmente non mi sentirò mai pronto. Bisognerebbe prendere coraggio e buttarsi una volta per tutte, ben consci che bisogna soffrire ed accettare il male. Ma è più forte di me, al momento non ce la faccio proprio a soffrire così tanto.

RobRock 08-07-2015 13:26

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da marcoonizuka (Messaggio 1551884)
Non posso negarlo, hai ragione. A posticipare sono bravissimo, non mi decido mai a fare un faccia a faccia con la realtà. Il problema è che la vedo come una cosa scomoda, come una cosa che non mi piace. E proprio come tutte le cose che non piacciono, tento di scansarla, di sostituirla con altro, di sfuggire ai suoi meccanismi, di non diventare uno degli ingranaggi di questa macchina. Non mi sento pronto, e probabilmente non mi sentirò mai pronto. Bisognerebbe prendere coraggio e buttarsi una volta per tutte, ben consci che bisogna soffrire ed accettare il male. Ma è più forte di me, al momento non ce la faccio proprio a soffrire così tanto.

mi hai fatto venire in mente questa canzone


lauretum 08-07-2015 13:29

Re: il mio mondo
 
Ultimamente la mia fede sta svanendo e mi trovo molto peggio di prima, e mi chiedo come fate 'voi' ad andare avanti senza, e mi chiedo com farò io

lauretum 08-07-2015 14:27

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da Joseph (Messaggio 1551913)
Una fede in una visione precisa del mondo (che sia il cristianesimo o il materialismo) mi sembra possa essere un modo per porre una distanza rispetto alla realtà.
Come ogni distanza (ed ogni difesa psicologica) riduce il contatto, quindi riduce sia il dolore che il piacere.

a te cosa ti sostiene?

RobRock 08-07-2015 14:33

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da XL (Messaggio 1551869)

Per questo secondo me il problema non ha a che fare con certe forme di incomprensione, abbiamo a che fare con una forma di non condivisione e non accettazione relativa alle regole sociali stesse, ci siamo noi come individui da una parte e il mondo sociale con le sue regole che fa pressioni varie (o fai così, segui questi sistemi e ti adatti a questi operando come una specie di calcolatrice che esegue moltiplicazioni senza discutere o fermarsi, o resti solo e isolato, senza professione, senza reddito e senza forme di amore appaganti), regole che secondo me abbiamo anche afferrato, non è la comprensione intellettuale che manca, manca un modo di sentire questi modi di agire

oh yes!
manca la voglia di adattarsi, si ha paura delle conseguenze ,credo, ancor prima delle paure da affrontare per compiere questo cambiamento che ci dovrebbe far uscire da questo stallo.
ho letto spesso che chi risponde a queste discussioni cerchi una sorta di pace perpetua ,un po simile al loro isolamento ma senza ansie e sofferenze. ovviamente tutti sappiamo che non esiste una cosa del genere (illuminazioni varie escluse).
La parte più difficile è il possedere senza la paura di perdere. Non abbiamo quasi nulla, eppure forse temiamo di più noi la perdita di chi ha. Perché??? lo sforzo di adattarsi per arrivare a possedere (un ruolo, compagno\a, amici, identità) è continuo, e noi abituati a nasconderci e a scappare temiamo il fatto di non poterlo più fare. Come dire, quello che volgiamo cambiare è quello che abbiamo paura di perdere.

Altrimenti come si spiega che si arriva a 26 30 anni senza una certezza, senza una storia. Tu stesso Sato dici che vorresti poter stare così senza doverti preoccupare. E' come voler sempre scappare.
quando si cambia si sa cosa si perde e si sa cosa si sta cercando\prendendo
quando si scappa invece si lascia sempre tutto indietro e non si sa dove si va
quello che ci frega è che abbiamo un covo dove scappare, sarebbe meglio senza

RobRock 08-07-2015 14:53

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 1551925)
Io penso sia una vera follia desiderare di adattarsi a questo genere di società, non lo accetterò mai e non mi importa se evitando di farlo mi rinchiudo nella mia fobia
Preferisco credere che un giorno vivrò in un mondo diverso, anche se dovessi diventare un senzatetto

perfettamente in linea con la mia tesi.
Intanto vedi il mondo solo in un colore. Poi esageri pensando che chi si adatta è un automa. ma le paure non sono una gabbia altrettanto orribile??
perché non ci provi a fare il barbone??

sato 08-07-2015 14:55

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 1551887)
Ultimamente la mia fede sta svanendo e mi trovo molto peggio di prima, e mi chiedo come fate 'voi' ad andare avanti senza, e mi chiedo com farò io

oltre all'istinto di autoconservazione è la speranza che prima o poi qualcosa possa cambiare...
è per questo che vado avanti, dovrò trovare un equilibrio prima o poi, e se questo non dovesse accadere (come è molto probabile) spero solo di avere abbastanza coraggio per fare quello che deve essere fatto

ricade tutto sulle mie spalle, non posso aggrapparmi all'idea di un dio di un progetto superiore o di un qualche tipo di redenzione, purtroppo o per fortuna non credo in queste cose...

The_Sleeper 08-07-2015 14:59

Quote:

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 1551887)
Ultimamente la mia fede sta svanendo e mi trovo molto peggio di prima, e mi chiedo come fate 'voi' ad andare avanti senza, e mi chiedo com farò io

Effettivamente se avessi fede nell'esistenza di Dio, o comunque di un'entità superiore, potrei vivere con l'idea di fare il possibile per fargliela pagare.
Con rispetto parlando eh.

Ma su questo piano sto proprio a 0, quindi non si pone il "problema".

RobRock 08-07-2015 15:14

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da sato (Messaggio 1551931)
dovrò trovare un equilibrio prima o poi,

secondo me l'equilibrio si mantiene più che trovarlo..se cerchi un equilibrio non lo troverai mai. questa è la realtà , la pace non la si trova , la si impara

sato 08-07-2015 15:16

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da RobRock (Messaggio 1551946)
secondo me l'equilibrio si mantiene più che trovarlo..se cerchi un equilibrio non lo troverai mai. questa è la realtà , la pace non la si trova , la si impara

è questo il fatto al momento non ho un equilibrio, non vivo, dovrò trovare un modo di vivere, e di stare in pace con me stesso

Onizuka 08-07-2015 15:45

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da RobRock (Messaggio 1551920)
oh yes!
manca la voglia di adattarsi, si ha paura delle conseguenze ,credo, ancor prima delle paure da affrontare per compiere questo cambiamento che ci dovrebbe far uscire da questo stallo.
ho letto spesso che chi risponde a queste discussioni cerchi una sorta di pace perpetua ,un po simile al loro isolamento ma senza ansie e sofferenze. ovviamente tutti sappiamo che non esiste una cosa del genere (illuminazioni varie escluse).
La parte più difficile è il possedere senza la paura di perdere. Non abbiamo quasi nulla, eppure forse temiamo di più noi la perdita di chi ha. Perché??? lo sforzo di adattarsi per arrivare a possedere (un ruolo, compagno\a, amici, identità) è continuo, e noi abituati a nasconderci e a scappare temiamo il fatto di non poterlo più fare. Come dire, quello che volgiamo cambiare è quello che abbiamo paura di perdere.

Altrimenti come si spiega che si arriva a 26 30 anni senza una certezza, senza una storia. Tu stesso Sato dici che vorresti poter stare così senza doverti preoccupare. E' come voler sempre scappare.
quando si cambia si sa cosa si perde e si sa cosa si sta cercando\prendendo
quando si scappa invece si lascia sempre tutto indietro e non si sa dove si va
quello che ci frega è che abbiamo un covo dove scappare, sarebbe meglio senza

Questo è vero. Si vuole il cambiamento (io non voglio cambiare stile di vita, ma qualche soldino in più mi farebbe comodo), ma senza realmente attuarlo. Però personalmente, quando vedo persone indaffarate con giornate piene di impegni che sgobbano da una parte all'altra perché "io sono una persona impegnata, mica come te!" mi viene una grandissima tristezza. Ma sai perché divento triste? Non perché io non sono come quella persona, bensì perché quella persona mi fa pena. Per come la vedo io, avere una vita piena di impegni non vuol dire vivere una vita dignitosa. Osservo, e più che una persona vedo un animale in gabbia, un essere privato del suo tempo, un criceto che gira nella sua ruota ancora ed ancora. Questo pensiero quasi mi terrorizza. E questa la chiamano normalità. A me fa paura. E qui scatta il pensiero opposto: non voglio diventare come loro, quindi non voglio cambiare.
Puntualmente arriva la frustrazione: ma se non cambio, come farò a mantenermi?
Si accavallano pensieri contrastanti: prima o poi i miei genitori non ci saranno più, quindi devo scendere a compromessi e accettare tutto ciò. Ma come si fa?
C'è una sorta di rigetto per una vita di questo tipo. Io non li voglio gli impegni, non voglio buttare nel cesso ore preziose della mia vita che non torneranno più - non voglio toccare con mano la falsità e la tristezza che si nasconde tra gli ingranaggi- non voglio guardare quella persona e pensare "che schifo di vita che ha" per poi ritrovarmi a fare la stessa vita di colui che criticavo.

Supermanes 08-07-2015 18:10

Re: il mio mondo
 
Sato anche io, come te, non so come farò ad affrontare il futuro. Ho paura.

claire 08-07-2015 18:29

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da sato (Messaggio 1551832)
è l'unico sfogatoio che mi resta, qui posso parlare di tante cose... anzi praticamente è l'unico posto in cui parlo...

Ma sei anche simpatico.
Almeno a me

berserk 08-07-2015 18:35

Re: il mio mondo
 
Quoto Claire e aggiungo,non mollare con gli obiettivi che ti eri dato,sii indulgente se non sei sempre all'altezza: l'importante è sentire che ci si muove.

sato 08-07-2015 19:03

Re: il mio mondo
 
ci provo ragazzi, ci provo...

RobRock 08-07-2015 19:04

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 1551959)
Sinceramente mi affido completamente alla mia paura che penso mi eviti tante umiliazioni e situazioni da vomito, c'è stato ovviamente un passato dove la paura si eclissava e questo solitamente mi portava in situazioni sentimentali,lavorative,sociali dove rotolarsi un intera giornata nel letame era preferibile, pensare di vivere nuovamente questa realtà non solo mi fa paura ma rabbia, disprezzo, cattiveria, devo veramente uscire dalla mia gabbia con la certezza di ritrovarmi nuovamente in queste situazioni terribili? Si la certezza è sicura, come si può credere che potrebbe andare tutto diversamente dopo centinaia di reazioni testate, è una follia pura desiderare tutto questo, capisco solo se si è obbligati a farlo per necessità.

Comunque voglio dirti che non vedo il mondo di un solo colore, penso ci siano tante realtà e che molte persone possano tranquillamente vivere la comunità molto bene, integrandosi, che ci siano molte possibilità e chiunque può desiderare di ottenerne una con successo, però penso sia una follia nella sua maggiorparte quando si ricerca la felicità, infatti sono d'accordo che il concetto di pace è un utopia, si diventa facilmente un automa nel desiderio della stabilità e mi spiace ma penso che sia molto più orribile un gabbione condiviso che una propria solitaria personale.

Nemmeno tu puoi avere chiara l'idea d'essere un senzatetto, può essere solo un concetto stereotipato finché non si vive questa realtà, molto probabilmente è terribile, umiliante, con la probabile fine in malattia e solitudine, rimane comunque una conseguenza innegabile al desiderio di rinnegare la società; Personalmente (anche se non condividerai) è l'unico pensiero positivo che mi fa andare avanti la possibilità di ritrovarmi senza un tetto, vivere la vita con necessità più basilari, vorrei sconfiggere la mia paura per ottenerlo perché anche in questa realtà c'è il mistero dove non vedo un singolo pessimistico colore, un esperienza di consapevolezza migliore che non determina obbligatoriamente la fine di se stessi.

Siii ok, ma mi sembra rischioso, una lenta morte. Non so mi sa che io la gabbia condivisa la provo, non potrei sopportare questa lenta morte.

lauretum 08-07-2015 20:14

Re: il mio mondo
 
Se trovate modi più intelligenti e moderni per stare bene veramente , fatemi un fischio grazie

RobRock 08-07-2015 20:52

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da FolleAnonimo (Messaggio 1552057)
Ma come tutto qui?! Ho scritto delle cose assurde, come si potrebbe mai credere che per tutta una vita si potrebbe essere soddisfatti della propria solitaria gabbia, anche il piccolo canarino ne è oppresso, figuriamoci una persona!



FolleAnonimo tu stai sbagliando la tua paura non ha nessuna certezza, il passato è passato mentre l'incertezza del futuro sarà l'unica sicurezza, sarà determinata dal modo in cui ti comporterai e l'affronterai, non importa quanta paura tu abbia perché ne varrà sempre il prezzo, solo la fuori c'è la vita vera, le vere passioni che danno il significato alla stessa parola, non importa se il passato ti ha maltrattato, non vale proprio un cazzo il tuo passato, l'unica valuta della tua vita sarà il presente, quindi evita di crogiolarti in te stesso credendo nelle tue stesse deliranti follie, quello che credi la tua gabbia confortevole è comunque una gabbia con sbarre, è umiliante non poter aprire le ali e non puoi dirmi che non lo stai pensando anche tu, bisogna rispettare la vita delle altre persone perché quelle che pensi siano vite vuote sono molte più ricca della tua, sarebbe un successo riuscirne ad averne anche solo la metà, brutto ingrato bastardo.

Ahaha mi sembravi cosi determinato. Siete in tanti determinti, quando rispondo non mi si replica , sta volta si. Curioso.
È sempre sorprendente come sappiamo già le risposte ma poi non si passa ai fatti

RobRock 08-07-2015 21:12

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da marcoonizuka (Messaggio 1551977)
Questo è vero. Si vuole il cambiamento (io non voglio cambiare stile di vita, ma qualche soldino in più mi farebbe comodo), ma senza realmente attuarlo. Però personalmente, quando vedo persone indaffarate con giornate piene di impegni che sgobbano da una parte all'altra perché "io sono una persona impegnata, mica come te!" mi viene una grandissima tristezza. Ma sai perché divento triste? Non perché io non sono come quella persona, bensì perché quella persona mi fa pena. Per come la vedo io, avere una vita piena di impegni non vuol dire vivere una vita dignitosa. Osservo, e più che una persona vedo un animale in gabbia, un essere privato del suo tempo, un criceto che gira nella sua ruota ancora ed ancora. Questo pensiero quasi mi terrorizza. E questa la chiamano normalità. A me fa paura. E qui scatta il pensiero opposto: non voglio diventare come loro, quindi non voglio cambiare.
Puntualmente arriva la frustrazione: ma se non cambio, come farò a mantenermi?
Si accavallano pensieri contrastanti: prima o poi i miei genitori non ci saranno più, quindi devo scendere a compromessi e accettare tutto ciò. Ma come si fa?
C'è una sorta di rigetto per una vita di questo tipo. Io non li voglio gli impegni, non voglio buttare nel cesso ore preziose della mia vita che non torneranno più - non voglio toccare con mano la falsità e la tristezza che si nasconde tra gli ingranaggi- non voglio guardare quella persona e pensare "che schifo di vita che ha" per poi ritrovarmi a fare la stessa vita di colui che criticavo.

Appunto, non compatire chi non vuole essere compatito, cioè se poi cambierai idea, o ti dovrai adattare, quello che pensavi in passato non conterà più.. piuttosto ti dirai, 'non ci avevo capito molto , erano forse più realisti di me'. In pratica tutto quello che haiscritto non ha gran significato. Vite indaffarate? Ore preziose?? Ingranaggi? C'è poco da dire o scegli una strada che evolvendo ti porterà a qualcosa di tuo , e quindi investirai tempo, molto, o come hai detto, tra 10 anni sei da capo, ma ti sentirai peggio. Ma ste cose le sai da te:mrgreen:
Però tutte ste giustificazioni degli ingranaggi e gabbie non durano per sempre, questo volevo dire.

Supermanes 08-07-2015 21:33

Re: il mio mondo
 
Non intendo squalificare i consigli di nessuno e nemmeno il vostro supporto a sato però mi è venuta da dire una riflessione: molti qui presuppongono che eventuali miglioramenti della vita di sato dipendano solo da lui e dal suo atteggiamento verso la stessa. Non voglio essere arrogante ma la realtà magari è molto più complessa e sfaccettata, forse su tanti aspetti egli non può intervenire da solo. Lo so perché a me capita così, per questo storco il naso verso certi approcci. Sembra che per alcuni tutto il nostro mondo dipenda esclusivamente da noi, ma così ovviamente non può essere, a meno che non siamo asceti che vivono di sola aria e luce del sole. Che ne dite?

RobRock 08-07-2015 22:03

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da Supermanes (Messaggio 1552109)
Sembra che per alcuni tutto il nostro mondo dipenda esclusivamente da noi, ma così ovviamente non può essere, a meno che non siamo asceti che vivono di sola aria e luce del sole. Che ne dite?

io dicevo che il scegliere di isolarsi dipende da noi. e quando ci si isola dipende tutto da noi stessi, il nostro stato d'animo. a volte in passato ho sentito il bisogno di starmene isolato , come un asceta, per provare il controllo che avevo sui miei pensieri e il mio flusso d'animo. ma non lo ho mai fatto, penso che sarebbe stato utile.
quando si è con altre persone il nostro stato d'animo e quel che facciamo dipende anche dagli altri. Ma qui ci si isola proprio perchè non si riesce a tollerare questa dipendenza, non si riesce a bilanciare tra noi e gli altri..però correggimi se sbaglio ma alla fine il problema è lo stesso, non abbiamo controllo su noi stessi. satò su questo si è già confessato, non conosce se stesso.
per farti un esempio : quando suono con un mio amico capita che se lui non c'è o non ci sono io la musica ne risente, sentiamo che non c'è il ponte. c'è bisogno di autocontollo per mantenere vivo questo ponte tra noi e tra noi e il pubblico. quando funziona è molto emozionante, ma succede solo se si dimentica momentaneamente tutto quello che c'è tra me e me, ovvero tutto quello che c'è quando sono solo. se non lo faccio sono solo tra la gente e non la capisco.

Onizuka 08-07-2015 23:02

Re: il mio mondo
 
Quote:

Originariamente inviata da RobRock (Messaggio 1552097)
Appunto, non compatire chi non vuole essere compatito, cioè se poi cambierai idea, o ti dovrai adattare, quello che pensavi in passato non conterà più.. piuttosto ti dirai, 'non ci avevo capito molto , erano forse più realisti di me'. In pratica tutto quello che haiscritto non ha gran significato. Vite indaffarate? Ore preziose?? Ingranaggi? C'è poco da dire o scegli una strada che evolvendo ti porterà a qualcosa di tuo , e quindi investirai tempo, molto, o come hai detto, tra 10 anni sei da capo, ma ti sentirai peggio. Ma ste cose le sai da te:mrgreen:
Però tutte ste giustificazioni degli ingranaggi e gabbie non durano per sempre, questo volevo dire.

Lo so, non si potrà ragionare sempre in questa maniera e arriverà il punto in cui bisognerà plasmarsi o soccombere. Bisognerà scendere a compromessi e prendere batoste.


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