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Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Genova, stalker per vendetta 8 anni dopo: “A scuola mi emarginavano”
Commenti? Ma questo è bullismo, secondo voi? :interrogativo: |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Sicuramente povera ragazza che è stata emarginata, però ho il sospetto che sia mancato anche qualcos'altro oltre a quello, visto che conosco tante persone che sono state emarginate e bullizzate e non hanno risposto così.
E' triste vedere che la sua vita continua ad essere rovinata dall'emarginazione anche a distanza di tempo, ma credo che fosse tutt'ora emarginata, altrimenti avrebbe avuto altro a cui pensare piuttosto che a questi piani di vendetta che, sicuramente, le richiedevano tutto il suo tempo e molte delle sue energie. |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Secondo me È una vittima di bullismo che è divenuta stalker.
I bulli si divertono a far del male ma non ci si dedicano per vendetta e sistematicamente, questa ragazza doveva essere aiutata all'epoca, forse le cose sarebbero andate diversamente... O forse no visto che non tutte le vittime divengono carnefici e lo stalking secondo me presuppone altre problematiche aggiuntive, ben diverse da quelle originate dal trauma subito, ora non lo sapremo mai, mi disturba il tono dell'articolo che mette in dubbio l'essere stata emarginata e vittima. |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Le pago l'avvocato ahahahaha ha ha ha aa ha h ah aha :D :D :D
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
I bulli una volta finita la scuola fanno la loro bella vita normale e si dimenticano di tutto...
Ma chi è stato vittima dovrebbe semplicemente tirare avanti e dimenticare? Senza riuscire a prendersi nemmeno una soddisfazione? |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Non avrà visto altro modo che riacquisire la propria dignità che vendicarsi in quel modo |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Da notare l'ex bulla che nega tutto. :D
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Aver subito non autorizza a vendicarsi con fatti di rilevanza penale e, per me, non è un'attenuante ma un'aggravante.
Deciderà la giustizia cosa farle per i reati commessi. Tra l'altro non si capisce nemmeno che tipo di vessazioni abbia subito Irina in passato. Per il resto, non saprei che dire. |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Articolo vergognoso, impostato a condannare "irina" come una pazza, sono trasalito quando ho letto che lei ha cambiato scuola perché "si era convinta" di essere vittima di bullismo
Si era convinta, la pazza, vero? E poi tutto un prosieguo su questo tono Mi rattrista anche le diate della stalker e bulla a sua volta Non va giustificato quello che ha fatto, ma almeno noi comprendiamolo, almeno noi, non lasciamoci desensibilizzare dal quarto, arrogante ed impunibile potere di bimbiminkia che si atteggiano a giornalisti |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Mi stupisce la superficialità con cui la vittima ha liquidato il tutto: "preferivano frequentare altre persone perchè lei mandava cattivo odore". ora, non dico che i puzzoni non esistano, ma mi pare strano che una che puzza non venga mai richiamata dai professori. Mi sa tanto di: "embè, perchè vittima di bullismo? non la frequentavamo perchè puzzava!". Sì, ma dire che una puzza non è bullismo? Ripeto: mi pare strano sia vero. Mi pare proprio un sottintendere: "non la frequentavamo perchè non era figa". E questo per loro non sarà bullismo ma lo è. Detto questo il modo migliore per reagire è superare. Se qualcuno ci fa stare male è perchè gli diamo importanza, non continuiamo a farlo o saremo legate a lui/lei a vita. Ricominciamo o almeno proviamoci e ve lo dice una che prova ancora rancore ad oltre 40 anni per i bulletti dell'asilo...
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Queste cose succedono perché le persone sono cattive con il prossimo, se le "vittime" 8 anni prima si fossero comportate bene oggi non sarebbe successo nulla! Ma il problema è anche un'altro, ora questa ragazza pagherà in un modo o nell'altro, ma le altre pagheranno per il male psicologico che le hanno fatto? NO...loro non pagheranno perché il male psicologico non si vede....lo sente solo la vittima! !!!! e ora me ne vado a dormire che sono stanco!!!!
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Per me è inevitabile solidarizzare con "Irina".
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
comunque fossi stata oggetto della sua vendetta avrei risolto la cosa senza aprire indagini, denunce e processi
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
la vittima è lei anche se alla fine si è vendicata in quel modo
la ragazza perseguitata invece è vittima di se stessa |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Ad un certo punto parla di sfigurare con l'acido, io la denuncia l'avrei fatta. Comunque sapeva tutta la vita di questa grazie a facebook :miodio: |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
sarà che sono stato minacciato di essere denunciato da una persona...che poi in questo caso concordo con te., è oggettivamente grave
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Mi ricorda un film con Denise Richards dove un gruppo di ragazze bullava un loro compagno bruttino e un po' sfigato, e vent'anni dopo questo si vendica facendole tutte a pezzettini.
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Comunque sì, la fanno passare per una che si è immaginata tutto, interesse a sentire le sue ragioni o capire cosa sia successo nulla, gli altri sono povere vittime lei la stronza -_- vabbehhhh |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Da quel poco che si legge mi sembrano più cose da "ragazzini".... mah sarà che io da quando ho terminato le scuole superiori ho vissuto altre esperienze DI VITA (nel senso di avere una percezione più ampia e reale della vita) e queste cose qua a vederle con gli occhi "attuali", a posteriori, mi sembrano cretinate... seppur a quei tempi sentivo anche io la necessità di "riscattarmi" in qualche modo dall'emarginazione. Altri magari le prendono più seriamente.... perchè magari sentono il bisogno anche far parlare di sè. Ho cmq rispetto per loro perchè so cosa vuol dire e come ci possa sentire in quei momenti... ma col tempo si "dovrebbe" diventare più maturi, perchè la vita non è tutta rose e fiori per nessuno
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
La vendetta non la trovo mai adatta in questi casi; ancor più se contro il codice penale. Soprattutto se a quell'età i bulli stessi davano pochissimo peso ai loro gesti e magari dovevano essere aiutati pure loro, interiorizzare lo scherno e la disistima come una conseguenza dell'aver vissuto determinate esperienze è comprensibile, sviluppare una ossessione vendicativa tra l'altro infrangendo la legge è giustamente perseguibile e non giustificabile.
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Non m'interessa entrare nel merito emotivo e psicologico della persona, anche perché è impossibile stabilire cosa le sia successo. Sto solo analizzando la cosa su un piano di rilevanza penale come m'interessa fare in questi casi. |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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D'altra parte però l'emarginazione è un circolo vizioso, essere sempre esclusi porta a sviluppare le peggiori parti di sé, secondo me, come astio, rabbia e paura, oltre al fatto che si impara moltissimo nel confronto con gli altri, per cui se si è emarginati allora si "peggiora" sempre di più, si è sempre più diversi per cui si è sempre più emarginati. Soluzione? Ah...bella domanda. Forse sta nel dotare di intelligenza e sincerità le persone. Ovvero io ti includo sempre, ti do la possibilità, ma nel contempo ti spiego anche, senza malignità, cosa secondo me ti rende non accettabile (poi è soggettivo, non siamo tutti uguali). Forse, perché ci vuole maturità sia da una parte che dall'altra: non è facile fare critiche costruttive, così come non è facile accettarle, e da ragazzini è ancora più difficile. |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Povera ragazza, ora passerà un sacco di guai, che mondo infame |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Detto ciò....lavorando a scuola e facendo l'insegnante di sostegno, dove uno dei temi cardine è proprio quello dell'inclusione, vorrei fare le mie riflessioni. E' normale che non si possano imporre a tutti le amicizie tra compagni, ma comunque, anche se può sembrare una strada facile o artificiosa, la strada dell'inclusione e della reciproca apertura è utile (e la sola possibile!!!) per i seguenti motivi, se vogliamo veramente cercare di stare bene noi come società: 1. Aiuta i ragazzi a sviluppare il senso di collaborazione all'interno di un gruppo pre-definito, abituandoli in tal modo a stare al fianco anche di persone che non necessariamente sono loro affini, così come poi accadrà in età adulta sul posto di lavoro e nelle relazioni di altro tipo, dove non sempre si potrà scegliere chi avere al proprio fianco. Insomma, stimola il gruppo stesso alla pazienza, alla tolleranza e all'idea che un gruppo amplio è fatto di tante persone tutte diverse tra loro; poi è bene far capire che non è che se non si è grandi amici, allora si deve per forza essere nemici. Esistono anche forme relazionali fatte di cordialità e rispetto che esulano da legami profondi. 2. Aiuta la persona inclusa ad acquisire maggior fiducia in se stessa, a sentirsi parte di qualcosa pur nella differenza, che non deve essere per questo negata. 3. Aiuta la persona che palesa appunto qualche difficoltà a sviluppare quelle competenze sociali e relazionali che gli mancano, in una sorta di esercizio quotidiano in un ambiente appunto protetto: da qualche parte si deve pur iniziare! 4. Aiuta il gruppo a sviluppare coesione, senso di solidarietà e la capacità di prendersi cura anche di qualcuno che ha grossi deficit o carenze, rendendolo più sensibile e recettivo verso certe problematiche. 5. Aiuta a superare i pregiudizi reciproci e a scoprire le qualità nascoste nell'altro. In una delle due classi dove lavoro, il bambino down è ben accettato anche se, essendo il suo un ritardo mentale di una certa entità, non potrà mai integrarsi alla pari con gli altri, è ovvio. Però sentirsi accettato nel gruppo lo aiuta a interagire quel minimo coi suoi pari e soprattutto a sentire l'affetto dei coetanei e per lui non è roba da poco. Gli altri impareranno a tesaurizzare questa esperienza con un soggetto portatore di handicap come fonte di arricchimento personale, secondo me. Nell'altra classe seguo un bambino ADHD che non ha ritardo mentale: è un bambino intellettualmente normale solo molto vivace e ansioso. Però la classe (fatta di stronzetti, scusate), lo emargina e lo prende in giro, dimostrando poca empatia e disponibilità nei suoi confronti. Questo acuisce la conflittualità all'interno del gruppo intero, accresce la frustrazione del ragazzino con già scarsa autostima, lo porta a sviluppare i lati aggressivi della sua personalità ecc ecc......l'elenco di danni è infinito, però lasciatemi dire una cosa: non si può essere amici di qualcuno per forza, ma quando si fa parte di una comunità precostituita è dovere dei singoli creare coesione e unità, almeno nei momenti della giornata che si passano assieme. Ciò abitua le persone a fidarsi le une delle altre, le educa all'empatia, alla tolleranza, allo sviluppo di pazienza e comprensione della diversità. Certo, poi ciò non significa che ogni componente del gruppo diventerà fedele amico di tutti coloro che lo compongono, però almeno provarci nelle ore di convivenza forzata è uno stimolo al tentativo di superare incomprensioni e conflitti con un atteggiamento di pace e di apertura verso il prossimo. |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
Clizia il tuo discorso non fa una piega, infatti la mia era appunto una domanda a cui non sapevo dare una risposta certa, vendondoci pro e contro. Grazie per la tua risposta su cui rifletterò perché la trovo molto convincente :)
Una riflessione riguardo al bambino down e quello adhd. Ho l'impressione che includere il molto diverso sia più facile includere il poco diverso. La diversità molto accentuata permette comunque di includere senza che ci si senta davvero troppo dentro al legame, come dici quel bimbo non sarà mai integrato fino in fondo per il suo ritardo mentale. Il bambino adhd, invece, ho l'impressione sia maggiormente osteggiato dai suoi compagni non solo perché sono più stronzetti (cosa che non escludo affatto, anzi, ti credo in toto i bambini sanno essere davvero cattivi) ma anche perché lì l'inclusione rischia di mischiarsi con il "diverso" troppo facilmente. Con il molto diverso è facile mantenere le distanze anche includendolo, i confini sono chiari, con il poco diverso l'unico modo per mantenere le distanze è escluderlo ed emarginarlo. Non so se si capisce quel che voglio dire... |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Anche io noto che la gente più facilmente accetta disabili gravi (sempre che non diano fastidio!), neonati ed animali che persone con cui è più possibile uno scambio paritario....anzi, il discorso sugli animali mi sta a cuore, perché mi è spesso capitato di relazionarmi con persone tutte "puccipucci" con gli animali, ma poi ostili e diffidenti con le persone anche in modo aprioristico. Secondo me ci sentiamo più al sicuro quando (che sia con un animale, un neonato, un disabile) abbiamo la certezza di poter gestire la relazione eludendo il confronto e quando l'altro, con la sua presenza, non ci minaccia nella nostra identità né ci mette di fronte a qualcosa di noi stessi che forse non ci potrebbe piacere.... edit: lavoro alle medie, quindi i ragazzini tanto ingenui non sono.... |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Comunque no, tanto ingenui non lo sono, anzi, a quell'età sono proprio i peggiori...odiosissimi... |
Re: Stalker per vendetta: "mi emarginavano"
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Si è vero, ma ci sono anche altri aspetti improntati a intenzioni benevole, non potendo aiutare tutti, ci si concentra su chi più ha bisogno, e so di cosa parlo perché lo metto in pratica, non mi limito a parlarne. E poi anche il volontariato funziona così |
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