![]() |
La NON vita
In questi giorni sto parecchio male, e grazie tante. Questo non interessa a nessuno, e nemmeno a me in verità. Il punto è un altro, perché stare male non mi spaventa più tanto, era la normalità nella mia vita e una condizione a cui ero (sono?) abituato. Vorrei però tornare la persona che ero una volta, essere inconsapevole e ignorante, non conoscere quella che potrebbe essere la mia vita ma che non sarà mai perché non ho soldi e sono solo e quindi che senso ha anche progettare? Uno vuole fare tante cose ma dopo un po' la solitudine è una compagna che ti fa impazzire, e rinunciarvi passando la giornata a non pensare, a distrarre la mente non funziona, dopo un po' il meccanismo si rompe e va tutto a pezzi. Quella sensazione che la propria vita sia solo esistenza, che non ci siano perciò delle componenti che la riempiano, che le diano senso e sapore, ma solo un continuo alzarsi dal letto al mattino sperando che la giornata passi senza troppi intoppi. La voglia di vivere delle esperienze che non si possono vivere, vuoi perché implicano la compartecipazione di altre persone vuoi perché richiedono il dispendio di denaro. Il punto è: come andare avanti quando non c'è nulla e non si riesce o non si può fare nulla di significativo? Quando si osservano gli altri e le loro vite imperfette, magari infelici, però vite, piene di emozioni ed esperienze, vite in cui uno si lamenta della propria vita invece che della propria NON vita. Mi rendo conto di come le percezioni siano diverse per ognuno, io penso di non vivere e vedo persone che secondo me VIVONO davvero, e magari quelle persone a loro volta pensano di non vivere. Mi ritrovo ad invidiare negli altri cose banali, che io non ho mai avuto e che per quelle persone sono scontate, e loro non vedono più o mai hanno visto eccezionali. Certo, forse non bisogna perdere lo sguardo del fanciullo, che vede tutto con stupore. I miei genitori mi amano, e sono delle belle persone, anche se io me ne sono dimenticato. Le belle persone le guardi e ti si riempie il cuore che ce ne siano ancora, e anche i miei amici, quelli veri, sono belle persone. Poi ci sono le persone cattive, le persone che rendono peggiore questo mondo, che seminano sofferenza e male, e per loro a volte non esiste punizione, anzi la vita li premia, perché schiacciare la testa a qualcuna altro può essere una bella furbata, e hai vinto tu per questa volta. Visto che c'è solo questa vita, hai vinto tu e hai vinto per sempre, mentre io sono destinato a miseria e morte. Non ha senso quello che scrivo forse ma se qualcuno di voi leggendo scorge un tratto del proprio disagio forse forse non sto scrivendo cose insensate. Il male è ovunque e vi consiglio di non credere che tutti siano buoni sotto sotto perché molti non lo sono, e magari mentre vi state soffermando sul cattivo sbagliato quello vero vi sta già distruggendo l'esistenza. Fidatevi del vostro istinto, non pensate troppo, il vostro inconscio sa qual è la verità, ascoltate. State attenti, io vi consiglio di cercare, cercare, le persone buone ci sono e sono intorno a noi, ma la ricerca è lunga e spesso ci si imbatte nel male. Non so neanche perché scrivo tutte queste cose, non risolverò nulla lo stesso.
|
Re: La NON vita
Ovvio che in molte cose io mi riconosca. Il fatto che abbia poi io aderito alla dottrina del karma per dare un senso all'assurdità della vita è una doppia fregatura, perché se mai nella prossima esistenza io avrò una vita a-la-Rocco-Siffredi, tanto non sarò "io" :( Direi che chi fa le puttanate in questa vita, in un certo senso ha vinto per l'eternità nel senso che dicevi tu.
|
Re: La NON vita
stando a quanto ho letto mi pare tu abbia un modo di pensare perfettamente allineato al credo di Scientology, ovvero: se stai male vuol dire che c'è qualcuno nascosto che ti sta facendo del male
Scientology è un'associazione criminosa a scopo di lucro, quindi se posso darti un consiglio, stanne lontano e confida nella pietà del buon Gesù e rimetti i tuoi peccati a Lui chè un giorno, se Dio vorrà, lasciate le spoglie mortali salirai nell'alto dei cieli |
Re: La NON vita
Mi sto chiedendo anch'io che senso ha una non vita in un giorno di festa come questo.. stare a vegetare in una camera tra una stanza e una pianola... senza la voglia di alzar la testa.. a pensare a chi oggi là fuori vive davvero... ma non credo sia colpa solo delle persone cattive. L'ho creduto per tanti anni pure io... credo che la colpa sia nostra che non riusciamo ad integrarci con le persone, sia quelle cattive che quelle buone. Io le persone buone le sto conoscendo.. ma comunque sia, oggi non stanno passando la loro festa con me... comunque si rimane da soli...:(
|
Re: La NON vita
Quote:
E comunque in certi giorni, e questo è uno di quelli per me, nemmeno la fede riesce a sollevarmi dal baratro di solitudine e abulia in cui mi trovo.... |
Re: La NON vita
Quote:
|
Re: La NON vita
@supermanes hai una grande capacità di comunicare ciò che senti attraverso la parola scritta, mi ha coinvolto la lettura del tuo post.
|
Re: La NON vita
In molte cose che hai detto mi ci ritrovo. Anche io spesso penso alla mia non vita. Invidio la vita degli altri che vivono esperienze. Io sono sempre da solo, senza nessuno a parte la mia famiglia, e passo molto tempo in casa a sognare di essere una persona diversa e fare quello che gli altri fanno ogni giorno.
Il cambiamento però deve partire da noi. Poi chissà, magari un giorno avverrà qualcosa di fantastico che svolterà la nostra vita. Forse la speranza è l'ultima a morire. Buona fortuna per tutto Supermanes. |
Re: La NON vita
Ti capisco e capisco bene cosa hai scritto e quello che volevi dire....in questo mondo cè troppo egoismo, e tutti pensano solo a se stessi, e sono sempre pronti li a giudicare e ad annientare il prossimo....xrò a volte mi chiedo che se io ero a posto loro magari facevo lo stesso, chi non conosce la sofferenza, lo star male davvero non può capire, solo le persone che sono passati nella nostra sofferenza possono capire, alla fine mi ripeto che e questo xchè la gente non capisce, e non riesco ad avercela con loro....ci resto invece di merda quando un altra persone simile a me, e che ha passato più o meno quello che ho passato io fa gli stessi sbagli, la si che me la prendo, e quelle sono le persone peggiori secondo me, molto peggio delle altre.
|
Re: La NON vita
Credo che in questo forum in tanti si rivedano quando parli della vita vuota che sei "costretto" a sopportare.
Può sembrare più stupido il concetto della gente "cattiva" che ci circonda, ma credo che di base sia vero anche quello, viviamo in italia, un paese di gente arrivista e pettegola, che non vede l'ora di vedere il prossimo cadere per farsi una bella risata. La soluzione in tutto ciò secondo me è essere più bastardi degli altri, guardando solo ai propri interessi ed al modo migliore per tutelarli, io stesso questa cosa l'ho capita troppo in ritardo purtroppo. |
Re: La NON vita
Non entro nel merito della sofferenza personale.
Voglio solo offrire qualche spunto di riflessione. Secondo me subordinare il senso della propria esistenza solo alla presenza di un'altra persona (immagino una fidanzata) è sbagliato e deleterio. Io, tu, NESSUNO su questo forum (e fuori) ha il diritto di avere una fidanzata, convivere, mettere su famiglia, ecc. Si vive, in primis, per sé stessi e per la realizzazione della propria persona. Una persona dovrebbe trarre linfa vitale dalle proprie passioni, dal proprio lavoro, dalla realizzazione di sé stesso. Vedo la necessità di un'altra persona solo per il sesso e per le effusioni d'affetto che ritengo indispensabili nella vita. Se mi dici che una vita senza sesso e senza sentimento non è vivibile al 100% mi trovi d'accordo ma, anche senza ciò, dev'essere almeno al 50%+1 vissuta, altrimenti parliamo di una persona che DIPENDE da un'altra persona e, quindi, sarà molto difficile che possa avere una persona accanto, a meno che non parliamo di una crocerossina. Parli anche di persone "cattive". Mi sembra d'intuire che, con cattiveria, intendi persone che assumono nei tuoi confronti atteggiamenti o scelte che vanno in contrasto con le tue volontà o con il tuo ideale di felicità. Talvolta, secondo me, la depressione porta a vedere come "cattive" persone che in realtà non lo so sono ma che hanno comportamenti di contrapposizione nei nostri confronti, anche legati alla malattia. Poi, il passo da persone "cattive" a persona che si odiano, è breve e pericoloso per sé stessi e gli altri. Secondo me, bisogna sempre cercare di mettersi nei panni del prossimo e chiedersi sempre se c'è reale cattiveria sottostante oppure se, purtroppo, è una reazione di difesa o di "resa" nei confronti di quel male oscuro che affligge qualcuno di voi. Sul piano personale, ti auguro tutto il bene possibile e ti auguro di riuscire a superare le tue difficoltà :bene: |
Re: La NON vita
Hai perfettamente ragione....prima bisogna pensare sopratutto a se stessi....altro che fidanzata, se voglio del semplice sesso sò io dove andarlo a trovare....e che diamine cn ste fidanzate.....ma chi se ne frega.
|
Re: La NON vita
Quote:
Forse bisognerebbe riflettere sulle mancanze sofferte in questa fase dell'esistenza, per capire il bisogno di compensazione che molte persone hanno. Una volta che si è riflettuto su questo, si può ipotizzare che la vacanza lasciata dall'insoddisfacenza di queste esperienze (mancate o non bastevoli) può essere colmata solo da sé stessi. Essere genitori di sé stessi. Provare un profondo affetto per la propria persona. E' difficile tuttavia insegnare a provare affetto per sé stessi quando non lo si è mai ricevuto. Come insegnare i colori a un cieco. Supermanes, cosa ci dici del rapporto con i tuoi genitori, durante l'infanzia? |
Re: La NON vita
Sicuramente mancanza di soldi e partner tolgono molte opportunità, ma a parte che non è così impossibile che le cose ti cambino e poi ti consiglierei di focalizzare l'attenzione non su quello che non puoi avere ma su quel margine d'azione che si ha sempre (anche perchè anche quando non si può cambiare una circostanza si può comunque cercare di viverla psicologicamente in modo diverso).
|
Re: La NON vita
Quote:
La gente, non tutta, una parte, è cattiva. Bisogna partire da questo dato di fatto. Quando possiamo la eviteremo, e se proprio dobbiamo averci a che fare dobbiamo imparare a difenderci.. se poi ci sono altre soluzioni ben vengano, io per quanto mi riguarda ho imparato questo. Se la tua vita è come la dipingi, e io ti credo, potresti partire da zero, in teoria non avresti nulla da perdere. La butto lì, poi la strada la dobbiamo trovare dentro di noi: spostarti dal tuo territorio, andare al nord o anche all'estero, imparare un lavoro tecnico manuale o al pc.. lascia perdere i lavori che si trovano facilmente: call center, vendite porta a porta.. se si trovano facilmente è perchè non li vuole fare nessuno, e se non li vuole fare nessuno un motivo ci sarà! Inizia da te stesso, poi la compagnia degli altri sarà un piacevole complemento che può venire dopo o durante il tuo percorso, ma prima si parte da se stessi. Te lo dico sinceramente, non è detto che riuscirai o che riusciremo a essere come gli altri che prendiamo a modello, magari sono stati più aiutati, hanno trovato lavoro in tempi congiunturalmente più favorevoli, i motivi sono tanti.. probabilmente avranno avuto più forza di volontà.. però non è detto che non riusciremo ad avere il nostro angolino al sole, almeno a provarci! Queste frasi, dette ad una persona con uno stato d'animo depresso potrebbero sembrare perlopiù scemenze, però magari prova a rileggerle e può darsi che riuscirai a trovarne spunto. buona fortuna a te! |
Re: La NON vita
Marco il rapporto con i miei durante l'infanzia è stato molto difficile, a casa ci sono sempre stati pochi soldi e i miei genitori si impegnavano il più possibile per potermi mandare a scuola e darmi una vita decente. È stata un'infanzia difficile la mia, purtroppo.
Ringrazio tutti per le vostre risposte, la questione è molto complessa e il malessere non mi aiuta a essere lucido, sfortunatamente. Nelle vostre risposte ho cercato uno spiraglio di luce, per capire se esiste un nuovo punto di partenza, poiché ora mi trovo fermo senza niente in mano, ancora una volta. Rimpiango quel periodo della mia vita quando ero rassegnato agli eventi e in qualche modo "sereno" per la mia situazione, mettermi in gioco negli ultimi tempi è servito solo a mostrare il divario incolmabile che c'è tra la tartaruga e la lepre. La situazione è calma, di fuori, come se in realtà non stia succedendo niente, anche se è appunto questo il problema. Non ho un lavoro, non ho niente a cui aggrapparmi per andare avanti, non voglio dover ricominciare a pensare al suicidio, pensiero che non mi ha mai veramente aiutato visto che non riuscivo a portarlo a compimento. La morte non era certo una soluzione ma eliminava tutti i problemi, questo sì, ma credo di non esserne veramente capace. Vi ricordate quando ero fissato che volevo fare sesso e soffrivo per questa cosa? Povero fesso, penso io ora di me stesso! :D Vorrei che fosse così ancora ma ho capito che il sesso era solo una scusa per non vedere il vuoto esistenziale che ho dentro di me, il vuoto relazionale, il desiderio di vita inappagato che pervade il mio spirito. Mi viene da ridere a pensare al mio morboso attaccamento alla voglia di fare sesso; soffrivo, certo, ma non sapevo che si può soffrire molto di più, illudendosi che invece che semplicemente "il sesso" si potrebbe avere di più, si potrebbe avere una vita normale, e il sesso non conta veramente, conta che un'altra persona decida davvero di fare un po' di cammino con me, senza pregiudizi su chi sono, su chi ero, cercando di capire che le sofferenze che io provo oggi non dicono "chi sono" ma sono solo un fardello dovute alle cose che ho passato. Conta voler stare bene, e io voglio stare bene, amo la vita e il sole e le cose belle e non voglio perderle, ma così, senza nulla, diventa difficile andare avanti. Sono molto forte, ma forse non abbastanza forte da resistere tutta una vita così. Avessi almeno un lavoro, almeno quello... |
Re: La NON vita
anch'io più passa il tempo più mi sento svuotato...più che altro mi deprime molto il constatare come ormai l'adolescenza se ne sia andata e non vedere alcuna prospettiva di recuperare il tempo perduto e tutte le falle, i buchi dai quali è stata contrassegnata!!! :(
|
Re: La NON vita
Quote:
|
Re: La NON vita
nn bisogna inseguire le lepre just enjoy the ride.
Il vuoto si viene a creare quando ci si concentra solo su poche cose ( tipo il sesso , i soldi soprattuto se queste non arrivano ) E come se il resto perdesse consistenze . La cosa migliore sarebbe diversificare i desideri. Ma una caratteristica delle persone depresse e la mancanza di fantasia. |
Re: La NON vita
Quote:
E un contatto umano è NECESSARIO per vivere quanto mangiare, bere e dormire... Puoi "diversificare i desideri" quanto vuoi ed avere la fantasia più grande al mondo.. ma ad un certo punto non sfuggi più alla tua natura umana e ai bisogni che hai in quanto essere vivente come tutti gli altri. E' come dire ad uno che non mangia, beve, dorme o non ha ossigeno per respirare di non concentrarsi su quello e godersi l'alba, la musica, un film, la poesia .. l'arte: se ti manca un elemento VITALE arrivi ad un punto che non ti godi più niente.. il nocciolo del problema (e del circolo vizioso) è proprio questo. |
Re: La NON vita
Quote:
Quote:
|
Re: La NON vita
Quote:
Il consiglio era rivolta piu ad un depresso che ad un fobico. Si hai ragione sui rapporti umani ma anche questi non possono essere la sola cosa importante Una persona cosi sarebbe troppo dipendente e molto noioso. Purtroppo quando ci sono troppe mancanze in un settore e difficile non dargli importanza ed oscurare tutto il resto. Forse la parola giusta nn e diversificare quanto dare importanza oppure entrambe |
Re: La NON vita
Quote:
Per i rapporti umani è la stessa cosa... magari - a differenza del mangiare - il tuo corpo sopravvive.. ma comunque crepi dentro, che è pure peggio. |
Re: La NON vita
Quote:
un quotazzo di stima ci sta tutto :bene: |
Re: La NON vita
Quote:
Perché il "contatto umano" si può avere in diversi modi: sul lavoro, praticando volontariato, uno sport, entrando in associazioni...pochi sono veramente senza contatti. Secondo me ha ragione sample:ammettendo rare eccezioni, non sono bisogni,sono fisse causate dallo stato di depressione.(Non sto giudicando, ne ho un milione pure io!) Infatti ci sono persone serene ed equilibrate anche senza avere amicizie strette o relazione sentimentale. |
Re: La NON vita
Quote:
Sull'entrare in associazioni e fare attività varie non è detto che si crei nulla a livello umano (io ne sono l'esempio).. comunque son d'accordo con te che siamo veramente in pochi ad aver vissuto vite senza contatti umani "significativi".. Poi non so in che mondo viviate voi.. ma io questa gente serena od equilibrata non la vedo nemmeno tra chi ha tutto (e anche di più.. ) E - sinceramente - di persone che non hanno rapporti con gli altri o relazioni sentimentali per tutta una vita e stanno bene in quelle condizioni non credo ne possano esistere. |
Re: La NON vita
Quote:
Potrei citarti gli asceti ed eremiti,è un esempio estremo ma fa capire la soggettività della cosa. Il problema non è non avere la morosa o gli amici, è che per te sono importanti. Questo per la maggior parte delle persone,credo. Il problema è quando il NON AVERE diventa una fissazione su cui investire tutto, convinti che risolto quello, andrà meglio anche il rapporto con noi stessi. E non vedere più le altre cose che si hanno (tutti ne hanno),trovarle prive di senso, sentirsi socialmente indegni per le nostre mancanze. |
Re: La NON vita
Quote:
|
Re: La NON vita
Quote:
|
Re: La NON vita
la verità è che ci sono vite di merda che non vale la pena vivere .. l'uguaglianza, la parità di condizioni... non esistono in natura.. e il motivo per cui è così difficile capirsi è questo
|
Re: La NON vita
Quote:
In effetti non sembra neanche un discorso mio,troppa positività e bicchiere mezzo pieno. Crissolo non devi convincermi eh, non penso nulla di quello che ho detto, ma penso che pensarlo faccia stare bene.E magari un giorno ci riesco |
Re: La NON vita
Quote:
Te lo auguro, di riuscirci. Io - purtroppo per me - non ci riuscirò più.. |
Re: La NON vita
A volte mi capita di invidiare persona che hanno sofferto,sofferto veramente intendo dire,per il semplice fatto che loro possono dire di aver vissuto,di essere stati attaccati alla vita,averla compresa nei suoi aspetti essenziali,cioè trovare semplicemente il bisogno di sopravvivere per poter guardare un altro giorno.Io invece è come se guardassi tutto questo da una vetrina,dicendo che quello è un mondo che non mi appartiene,e che tanto vale autocompiacermi di questa non vita.
P.S. Mi scuso se ho capito male il senso di non-vita,è qualcosa di personale,e probabilmente non sono abbastanza acuto da comprenderne appieno il senso. |
Re: La NON vita
Quote:
|
Re: La NON vita
Quote:
Questo ovviamente non significa che non sia importante: una vita senza sesso e relazioni sentimentali rimane, per me, lontana dal 100% di felicità ed appagamento. Ipotizzo anche che questa conclusione tu l'abbia tratta poiché hai interrotto la tua condizione di verginità e, quindi, hai avuto rapporti sessuali con una o più donne. Se fosse così, sono felice che tu abbia potuto vivere queste esperienze ma ne parlo anche al passato perché è evidente che nel tuo presente non sei in grado di replicare questo stato delle cose. L'importante è che tu non ti convinca che ti sia precluso per sempre ciò. Se evidentemente nel tuo passato ci sono state persone che si sono concesse a te (col cuore e/o con il corpo), perché non ci dovrebbero essere in futuro? Quote:
Ipotizziamo che domani dovessi avere accanto una persona con una diagnosi di depressione e/o di altro, magari in psicoterapia o terapia farmacologica. Non ho alcun imbarazzo a dire che la lascerei e che non me la sentirei di fare un cammino irto di difficoltà. Sarebbe un quotidiano a rischio, dove la persona potrebbe essere un'ombra di sé stessa per via degli SSRI che assume, dell'umore costantemente nero, dell'idealizzazioni di suicidio, delle crisi di pianto, del dover gestire chi mi sta vicino che rema contro, ecc. Non parlo per ipotesi. Sono stato con una persona depressa ed ho osservato molto di quanto ho scritto, traendo queste conclusioni. Non è questione di passato, anche se non può essere trascurabile, ma di PRESENTE. Insomma, io penso che la persona gravemente fobica, depressa, con dep, bipolare, ecc. deve PRIMA guarire (o essere affetta in forma lieve da quanto scritto) e POI intraprendere relazioni sentimentali (ma anche amicali di un certo spessore). Inoltre, non dev'essere l'altra persona l'ancora di salvezza ma un qualcosa che complementa il grosso dato da noi stessi. Poi, non dico che esistano persone disposte a sostenere queste difficoltà, ma trovo più fisiologico il contrario. Quote:
Quote:
Se non si hanno mancano, senza se e senza ma. L'amico, il conoscente, il familiare non sono minimamente in grado di colmare quei vuoti. Quote:
Il buon senso è nel mezzo: sia nell'indispensabilità che ci vede @chrissolo, sia nel tuo invito a non perdere la tramontana se non si ha nulla di ciò. Quote:
Ci sono qualcosa che non va ma che viene comunque gestito in modo dignitoso dalla persona. |
Re: La NON vita
Quote:
Però è vero che c'è qualcosa di assolutamente "soggettivo" e individuale nei bisogni e in ciò che è necessario di "stare bene".. si può essere benissimo "felici" con qualcosa per qualcuno non ha valore (e viceversa). Ma da questo generalizzare fino ad arrivar a suggerire l'idea del clochard più felice e soddisfatto della propria esistenza degli imprenditori... beh.. dai.. affascinante, "romantico" .. ma secondo me è una distorsione e una forzatura |
Re: La NON vita
Quote:
Ora immagina di passarci più di 30 anni sempre in quelle condizioni: è facilissimo dire che si può star bene anche senza certe cose e che non bisognerebbe fermare la propria vita se non si hanno (ci arrivo anche io, eh ? ).. ma poi trovatici nella situazione, vivilo materialmente questo totale inappagamento dei tuoi bisogni esteso per tutta la durata della tua esistenza adulta... poi vedi come è difficile applicare i sani e razionali principi che enunciate con tanta supponente aria di superiorità |
Re: La NON vita
Quote:
Mica è la sofferenza subita che definisce quanto hai vissuto o vivi. O pensate di sì ? La sofferenza in sé non serve a niente: oltre ai danni che fa ti porta a capire te stesso, a capire gli altri, e - alla fine - ti fa comprendere che l'unica verità è che non c'è niente da capire: solo da vivere; solo che se quando ci arrivi è troppo tardi, non te ne fai più granché di questa "straordinaria" consapevolezza. |
Re: La NON vita
@ supermanes ciò che hai scritto a proposito della sessualità credo sia un passo avanti enorme, lo so, probabilmente non ti aiuterà materialmente, né ti farà sentire meglio, anzi, non avere più un'idea fissa monotematica che ci faccia illudere che una volta raggiunta una determinata meta, che è solo nella nostra testa, tutto andrà bene è... Un colpo, estremamente forte... Ti scuote, è uno shock...
Io ho avuto un'infanzia opposta, oggetti materiali ma anaffettività e mancanza di un senso di protezione e di tutela, mi ha segnato, la mia personalità si è plasmata anche in base a queste non - esperienze, non ho consigli da darti, non ne ho neppure per me, altrimenti non sarei qui, hai la mia stima per aver fatto un passo avanti nella tua evoluzione psicologica, ossia poco e nulla, non ho altro mi spiace... Continua a scrivere, anche solo per te, su carta, se non puoi usare internet, io non ho la tua capacità di esprimere i sentimenti, temo di essermi persa buona parte dei sentimenti per strada, anche la capacità di soffrire... Questo temo mi precluda un salto evolutivo personale. |
Re: La NON vita
Quote:
Rimasto per poco? E' soggettivo. Poco per me equivale a qualche settimana senza una relazione. Non ho mai nemmeno negato che ho vissuto momenti di quasi apatia MA, fin dall'inizio della mia presenza qui, ho enfatizzato il concetto che, col senno di poi, mi sono reso conto che il mio errore è stato quello di subordinare totalmente il mio agire alla presenza di una persona. Fai il ragionamento al contrario: tu ci staresti con una donna che, senza di te, è un fantoccio incapace di avere una sua identità e delle sue motivazioni? Cosa ti da una persona che vive della tua luce riflessa? Nulla per me. Inoltre, proprio perché in certi momenti ci sono passato, corri il rischio di andare con la prima che ci sta, solo per spezzare la condizione. Quote:
Non dico che sia semplice applicare i sani principi, dico solo che spesso qui arrivano consigli orientati allo stare immobili fino alla fine dei propri giorni e, questo, non è ammissibile. |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 12:55. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.