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La fatica di vivere
Io ci provo a scrivere due righe, anche se già lo so che questo thread non sarà popolare perché non parla di donne o tecniche di rimorchiaggio, ma pazienza, lo scriverò lo stesso, forse sarà l'ultimo, ormai sento di non avere più molto da dire.
Non è propriamente un male di vivere, anche se comunque c'è, è proprio una fatica di vivere, paragonabile ad un'affaticamento dopo un lungo sforzo fisico. L'alzarsi la mattina, prepararsi, andare al lavoro. Nel tempo libero decidere cosa fare, scegliere se stare da soli o cercare compagnia.. tutto per me comporta fatica, proprio una fatica fisica come se dovessi camminare sempre con uno zaino di 50 kg sulla schiena.. dormire è una fatica, una sfida continua, svegliarsi ancora di più. Non riesco mai a fare le cose in scioltezza e con poco sforzo. Forse sarà depressione oppure una stanchezza esistenziale.. Anche voi sperimentate la fatica di vivere? |
Re: La fatica di vivere
Sai cosa, almeno per quanto mi riguarda il problema è che vedo un futuro definito, preimpostato, so già con una discreta probabilità dove sarò e cosa farò per la maggior parte dei giorni in futuro e questo mi ammazza, anche perché non sto parlando di cose divertenti.....
Poi come ci siamo detti già altre volte ci troviamo a dover sostenere un dispendio di energie notevole per condurre una vita apparentemente normale, questo è dovuto ai problemi che ci hanno portato qui. Quando hai delle fobie, delle paure, puoi anche riuscire a gestirle, ma questo comporta energie fisiche e mentali che vengono poi a mancare nel momento in cui dovresti recuperare dalle fatiche quotidiane, dedicandoti a cose piacevoli e appaganti o anche solo ad un riposo di qualità..... E' un bel dilemma, non so bene come spezzare questo circolo vizioso che in qualche modo ha inciso negativamente anche sulla mia ultima relazione, a volte penso che bisognerebbe scegliersi una vita più adatta alle nostre esigenze, ma ci vuole veramente una discreta dose di coraggio (che non ho) perché si tratta di un salto nel buio e bisogna essere in grado di gestirne le possibili conseguenze negative...... |
Re: La fatica di vivere
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Com'è la vita ora non va bene, ma non è detto che cambiando tutto sia meglio, è questo che non ho, la sicurezza che, anche trovando il coraggio di cambiare si possa giungere ad una condizione migliore.. ho paura che mi troverei dalla padella alla brace. I lavori odierni non mi piacciono perché sono troppo totalizzanti, chiedono di esserci sempre, anche oltre l'orario di lavoro, e di partecipare anche socialmente. |
Re: La fatica di vivere
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Re: La fatica di vivere
Sempre stanca per la fatica di vivere, e almeno dormissi decentemente
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Re: La fatica di vivere
Anche io sono in un periodo nero,la mattina mi costa tantissimo alzarmi, ormai tutto è un peso dal semplice uscire di casa, al mangiare, e a mille altre cose, credo sia il momento di iniziare una psicoterapia ma non credo proprio sia utile e non ho voglia di buttare i miei soldi (dei miei genitori)
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Re: La fatica di vivere
Anche la mia è un stanchezza fisica, ma se mi ritrovo a fare delle performance mi stanco uguale agli altri. Mi sembra invece, almeno per me, più come dire...come una stanchezza anticipatoria...o stanchezza indotta (ma da cosa poi esattamente), sto cercando di capire il nesso. Se è la mancanza di entusiasmo ad avermi logorato.:pensando:
La vecchiaia può essere? Bho:pensando: |
Re: La fatica di vivere
Io ho sempre sta stanchezza..starei sdraiata 24h… tutto mi pesa, faccio il minimo sindacabile eppure per me è una fatica incredibile. Proprio muovermi è faticoso, doloroso quasi a volte. Pensare, parlare, tutto. Persino respirare ogni tanto mi pesa. Penso sia uno squilibrio, tutto mi toglie energia e niente me ne da. Ogni tanto mi chiedo quanto potrò vivere così. Anche quando dovrei passeggiare fatico come nello scatto finale. Ma invece non finisce mai. Purtroppo.
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Re: La fatica di vivere
è la stanchezza di quando non si sta bene emotivamente e mentalmente, ovvero quando quello che fai, le persone che incontri, non creano stimoli, non creano motivi per stare bene e essere felici.
Ti (Vi) consiglio un qualche film così per cultura personale e perché no, magari per concepire qualche buon pensiero per cambiare qualcosa: Fight Club Wanted: scegli il tuo destino Trainspotting The Matrix (il primo) Ghost Dog Collateral V per Vendetta |
Re: La fatica di vivere
In effetti mi viene da fare il paragone con quelle vecchie batterie che nn si caricano mai e che si scaricano subito:pensando:
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Re: La fatica di vivere
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Re: La fatica di vivere
Presente!
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Re: La fatica di vivere
Sempre avuta dall alba dei miei giorni. La stanchezza fisica e non e l'estrema assenza di volontà di voglia determinazione ecc mi impedisce di cambiare. Però non diciamo che non serve a nulla cambiare piuttosto diciamo che non ne abbiamo voglia e non vogliamo.
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Re: La fatica di vivere
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Re: La fatica di vivere
Si' ogni giorno....tantissima...a volte quando sto sulla metro mi sento svenire e mi chiedo se ce la faro' a reggermi in piedi fino a casa...e poi mi chiedo ma gli altri che magari c' hanno pure da badare ai figli ma come fanno :interrogativo: Si drogano!?
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Re: La fatica di vivere
Io più che una stanchezza fisica ho sperimentato una stanchezza "esistenziale". Cioè l'idea che la vita sia una grande fatica che siamo stati costretti a sopportare per il solo fatto di essere nati, e che non valga la pena di essere vissuta. Un infinito sforzo: studiare, cercare lavoro, lavorare, cercare un partner e condurre una vita di coppia, vivere nella società con mille impegni e mille doveri, fare la spesa ogni giorno, affrontare la malattia propria e dei propri cari, crescere la prole con infiniti sacrifici. E tutto questo perché? per sopravvivere, perché qualcuno ci ha messo al mondo.
Con questa visione non se ne esce più. Credo che la causa principale sia la depressione, più o meno grave. Infatti i periodi in cui ragionavo così, e soffrivo per ogni sforzo erano quelli in cui il mio umore era più basso. Ultimamente vedo nella vita qualcosa di positivo. Penso che quegli sforzi e quegli impegni non siano fini a se stessi, ma siano finalizzati ad essere felici, e che essere felici sia possibile. Infatti ci sono persone che non si fanno questi problemi e riescono ad andare avanti, a trovare continuamente nella vita qualcosa di gradevole. Però ci vuole un obiettivo. All'inizio ho detto "perché si fa questo? per sopravvivere". Ecco, no, penso che l'unico modo per andare avanti sia desiderare non la sopravvivenza, ma la felicità. La realizzazione di se stessi nella vita di tutti i giorni, il godersi i propri momenti quotidiani. E' chiaro che la depressione va a distruggere tutto questo modo di vedere le cose. |
Re: La fatica di vivere
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Quindi la soluzione è semplicissima, cambiamo batteria. :mrgreen: |
Re: La fatica di vivere
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Che tutto si fa per dovere, che tutto è fatica , che i piaceri siano perdite di tempo per cui non vale la pena. Fin qui hanno fatto i miei, poi a dimostrare che quel poco di decente che ti è dato lo strapaghi ogni volta con gli interessi,ci ha pensato la vita. |
Re: La fatica di vivere
Si, sento molto questo peso, soprattutto negli ultimi tempi. Tutto mi sembra meccanico, ripetitivo, inane. Ma questo penso sia anche dovuto alla povertà della mia esistenza, al fatto di non avere mai sperimentato uno stile di vita più pieno e sensato, con impegni, relazioni, magari l'ipotesi di un viaggio eccetera...
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Re: La fatica di vivere
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credo che molta gente vive in modo meccanico, stereotipato, fanno le cose in un certo modo perché quello è il modo giusto. E' anche per questo che sono diventato misantropo, non riesco a capire come facciano questi automi ad adempiere con scioltezza a tutti i loro compiti, dove trovano la forza che io non ho? :interrogativo: |
Re: La fatica di vivere
In termini medici si chiama astenia, la mia dottoressa mi aveva prescritto delle analisi per constatarne l'origine (poteva trattarsi anche di un problema cardiaco a detta sua e siccome io da piccola ho avuto un problema con una valvola cardiaca mi sono molto spaventata) però fatte le analisi non vi è stato alcun riscontro fisico. è un'astenia di tipo psicologico nel mio caso (anedonia) e pensare che io faccio una vita molto sedentaria, ma difatti non è vera e propria stanchezza, a me la stanchezza da sforzo fisico "piace", vado a correre proprio per stancarmi, mentre questo tipo di "stanchezza" mi butta molto giù e la provo paradossalmente sopratutto quando non mi muovo.
Un consiglio che posso darvi è quello di muovervi, fare cose fisiche, stancarvi nel vero senso della parola, so che avvertendo questa stanchezza e fatica si è portati a non muoversi tanto perchè "chi cè la fa ad alzarsi e uscire?" eppure vi dico che una volta in movimento sale un'energia che contrasta fortemente questa anedonia. |
Re: La fatica di vivere
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Re: La fatica di vivere
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Re: La fatica di vivere
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Io mi rendo conto che per essere efficace nelle cose che faccio devo "accelerare", in tutto... altrimenti la mia energia tende a spegnersi come un lumicino. Comunque una cosa importante sull'attività fisica è che deve essere una cosa divertente! Se la si vive come un sacrificio ("lo faccio perché devo dimagrire") si entra subito nella logica sbagliata e non ci si diverte... quindi poi si smette subito. |
Re: La fatica di vivere
La fatica di vivere la sperimento ormai da anni, faccio sempre il solito esempio: è come se il tempo corresse troppo veloce ma io non fossi in grado di stare al passo. Il mondo moderno richiede partecipazione, grande impegno, presenza costante, dispendio di tempo e di energie, ovvero compromessi ai quali non posso scendere, semplicemente perché mi risulta impossibile sopportarli.
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Re: La fatica di vivere
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Hai spiegato perfettamente la situazione. |
Re: La fatica di vivere
Anch'io faccio sport per lo stesso motivo ed anche per scaricare l'aggressività.
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Re: La fatica di vivere
Per lungo tempo ho pensato a come potevo migliorare la mia vita,costruivo scenari di possibilità e alla fine ero stanco ma solo per modulazioni successive;ora non so, la mia fatica è anonima e cattiva,non urla non strepita è sopita.
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Re: La fatica di vivere
Anche io mi sento come te.Penso di essere arrivato ad un passo dall'esaurimento. Sono stanco di essere stanco. Mi guardo intorno e mi sembra che tutto sia inutile,che ormai tutto ciò che faccio non serva a niente. Sono chiuso in me stesso, i miei pensieri mi avviliscono ogni giorno e vorrei tanto far capire a qualche stronz* che giudica,come mi sento davvero.Sono arrabiato, ho talmente tanta rabbia dentro di me,che non so neanche io come ancora non sia esploso.Vorrei rialzarmi, capire che ancora non è tutto perso, ma non ci riesco più.Ho rancore verso tutti,e colpa degli altri se sono in questo stato.
Io sto scrivendo con le lacrime agli occhi, non riesco a non piangere. |
Re: La fatica di vivere
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Re: La fatica di vivere
lo sport può essere utile, ultimamente ho ripreso e spero di riuscire a rinforzare un po' il fisico e di conseguenza anche la mente. Provo ad adottare tutti gli accorgimenti possibili per stare bene, ma poi mi basta poco per abbatermi.. basta che vedo o sento di gente che ha perseguito gli obiettivi che si era prefissa e vado giù di umore..meglio non confrontarsi con gli altri..se ne esce con le ossa rotte :huh:
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Re: La fatica di vivere
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Re: La fatica di vivere
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Re: La fatica di vivere
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https://youtu.be/2Vq8U5Bq0Yk |
Re: La fatica di vivere
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Re: La fatica di vivere
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Re: La fatica di vivere
QUESTO POST CONTIENE CONSIGLI ACCESSIBILI A TUTTI MA NON NECESSARI, NON ASSOLUTI, NON CONSIGLIATI AI DEBOLI DI CUORE NON PER TUTTI E BLA BLA BLA BLA
è solo un post insomma.. Ho presente il concetto.. E' uno dei problemi che, sottovalutato in un primo momento, devo affrontare necessariamente. Il mio approccio è anzitutto motivazionale, poi pragmatico. Se manca la motivazione, non avrai voglia di fare nulla. Se non sai da dove partire, dove andare e dove eventualmente arrivare, non ti muoverai mai. Quindi: Motivazione: una cosa faticosa è una cosa IN PIU'. Troppo facile fare sempre il primo livello di pac man! Non ti porta da nessuna parte! Fare gli altri livelli è faticoso, ma ti da soddisfazione. Uscire e comprarti un gioco di questa decade è ancora più faticoso, ma da una certa soddisfazione! Cercare e trovare e effettuare un lavoro per guadagnare quel che serve per comprare una console next gen per giocare con il gioco che hai appena comprato è faticosissimo! Ma cacchio poi potrai sapere cos'è la grafica 3D! Pragmatica: decostruisci il tuo obiettivo per renderlo pratica e progresso quotidiano. L'obiettivo è, mettiamo, diventare più attivo? Vincere la fatica di vivere? Forzati e invece di stare a letto la mattina, alzati di botto! Poi comportati normalmente, ma inizia ad alzarti di botto senza poltrire. E' uno sforzo? E' una cosa strana, innaturale, che non ti appartiene? Tutti ci siamo sempre sforzati per progredire. Non so voi, ma io da piccolo non sapevo camminare. Poi ho iniziato a gattonare, mi sono alzato successivamente sui piedini cadendo dieciordici volte e poi pian piano... Prendi il tuo obiettivo, e fallo nei pezzi più piccoli possibili. Poi parti dalla più piccola unità e progressivamente migliora. La "fatica di vivere" è, a mio avviso, conseguenza di tutta una serie di meccanismi che tendono a difenderla, e a renderci amebe (ti sembra esteriormente, ma alla lunga anche interiormente..). Metterla in discussione è davvero complicato. |
Re: La fatica di vivere
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Il problema è proprio quando uno perde l' entusiasmo, o il senso del dovere, o l' oppressione del super-io etc. e comincia a chiedersi "chi me lo fa fare"? "e perché dovrei farlo"?, cosa che il bimbo gattonante non fa. E' questo il problema della batteria scarica ( mentre quella del bimbo invece è ancora carica ). Quote:
Magari non si vede perché alzarsi prima, a quel punto. Quote:
Ma i meccanismi che l' hanno innescata potrebbero anche essere assolutamente sensati, per vincerla bisogna quindi comprenderli. |
Re: La fatica di vivere
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L'obiettivo psicologico, in questa (parzialissima e -stralegittimamente- non condivisibile) visione, si può raggiungere anche solo ripetendo un'azione senza senso per x volte. E' il principio del ridere forzatamente per far credere al tuo corpo che ti stai divertendo in modo che ti mandi endorfine. New age? Forse XD Anche io sperimento in questo senso; perché se come dici tu le motivazioni sono sensate, possiamo comprenderle quanto vogliamo ma non se ne esce. :pensando: P.S. E io ne voglio uscire P.P.S. La motivazione di base deve essere il semplice cambiamento. Se stai male in un modo, quella deve essere la tua motivazione. Parlando di me, finché non mi sono reso conto di avere un problema, finché l'ho ignorato, sottovalutato ecc.. non avevo motivazione. Quando ho visto che - oh cazzo - stavo finendo male, ho iniziato a pensare a come sistemarmi. P.P.P.S. Tra l'altro questo procedimento lo avevo usato anche a 20 anni, quando imparai a controllare tremiti, balbettii e compagnia bella (cose di cui ho parlato ampiamente sul forum anni fa non pretendo si sappiano XD ) quindi almeno per me in un certo qual modo hanno già funzionato ;) P.P.P.P.S. Non so perché ho messo tutti sti post scriptum.. babè a quest'ora sono un po' un pagliaccio e forse sto già dormendo.. |
Re: La fatica di vivere
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la depressione può avere molte cause e per sapere quali sono nel tuo caso dovrei conoscerti meglio , ti consiglio la visita da uno psichiatra m eglio se è psichiatra e psicoanalista al tempo stesso (ce ne sono) al fine di appurare cosa c'è che non va e f arti seguire la terapia giusta... se è depressione (coem penso) se ne esce al 90% ce la fanno tutti :) |
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