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I ruoli
Solo a me questa cosa del dover recitare un ruolo nella società crea un certo disagio? In questo caso non mi riferisco tanto a come mi debba comportare io nei confronti degli altri, ma come si debbano comportare gli altri nei miei confronti. Mi vengono in mente tutti quei begli insegnamenti fatti dai genitori che poi a loro volta nella loro gioventù non hanno seguito(anche perchè l' andarne contro fa parte del processo di crescita), quelle persone che lavorando con i bambini rispondono a una loro battuta allusiva con "eh, che ridere, mamma mia che infantile!" quando poi quella stessa persona in altri contesti dirà peste e corna, oppure una delle frasi fatte che più odio e alle quali reagirei con uno sputo nell' occhio è "che bravo ragazzo! Continua così!" riferita allo sfigato di turno che non combina una fava (mi ci sento incluso, eh). E insomma parlo di tutte queste cose qua che in certi casi potrebbero tranquillamente rientrare nel concetto di ipocrisia.
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Re: I ruoli
Non ho capito bene il perchè, visto che molti hanno ansia già a pensar a loro stessi, farsi venire più ansia pensando al ruolo degli altri.....cosa è che ti da fastidio? Due frasi che ognuno può dire indipendentemente dalla società?
Quella del bravo ragazzo prima di tutto non semprr si riferisce ad uno sfigato (ruolo che qui hai dato tu), ma purtroppo è spesso detta a quei ragazzi che non fanno nulla di male, non dicono mai opinioni forti, fanno quello che gli viene detto, ecc, ecc. Anche io sono abbastanza un bravo ragazzo, ma non puoi definirmi sfigato. Bisogna sganciarsi dai ruoli, ma prima dobbiamo farlo noi verso noi stessi, poi noi verso gli altri e a quel punto non ci darà noia se qualcuno dice, ad esempio, che i bravi ragazzi sono degli sfigati o che gli estroversi sono stronzi. |
Re: I ruoli
Sicuro che non sia un ruolo in famiglia, invece che della società?
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Re: I ruoli
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Re: I ruoli
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Re: I ruoli
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Re: I ruoli
Secondo me è solo una lettura tra le tante possibili quella della teoria dei ruoli, legittima come qualsiasi altra, ma che proprio come qualsiasi altra, non esaurisce la spiegazione delle dinamiche in questione. In particolare mi sembra questa rinunciare totalmente a considerare quella che è l'esperienza individuale del singolo, quindi le sue intenzioni e il suo mondo interiore, in favore di una struttura drammaturgica che dall'alto definisce e assegna copioni, maschere e via dicendo affinché lo spettacolo funzioni. Siamo inseriti nei vari contesti, è innegabile, e soggetti alle rispettive regole, formali e non; ma c'è spazio per improvvisare, a mio avviso. Quindi la teoria, che si pone a un particolare livello di lettura della realtà, ha un effettivo riscontro in essa, però appunto ricordiamoci che la realtà la si può leggere a diversi livelli.
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Re: I ruoli
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Re: I ruoli
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In famiglia e tra gli amici credo che sia molto più doloroso. |
Re: I ruoli
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Re: I ruoli
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Se mi riferissi invece ad una conscia intenzione di ingannare gli altri, nel lavoro lo escluderei, sul posto di lavoro ci sono regole da rispettare (abbigliamento, prestazione, ecc) non mi sembra né un inganno, né un favore. Un po' come se a poker dessi degli ipocriti ai giocatori...non ha molto senso visto che non si approfittano della buona fede di nessuno e si dovrebbero sapere le regole del gioco. (*Ho preso questa di definizione: "Chi parla o agisce con ipocrisia, fingendo virtù, buone qualità, buoni sentimenti che non ha, ostentando falsa devozione o amicizia, o dissimulando le proprie qualità negative, i propri sentimenti di avversione e di malanimo, sia abitualmente per carattere, sia in particolari circostanze, e sempre al fine di ingannare altri, o di guadagnarsene il favore".) |
Re: I ruoli
Sì, tutto questo è penoso. Se articolassi il mio pensiero in un unico post verrebbe fuori un muro di testo indigeribile, per cui mi limito a linkare un breve racconto di Pirandello che esprime alla perfezione il mio punto di vista, oltre a costituire una lettura molto più godibile di quella che vi avrei chiamato a sopportare: :D
http://www.classicitaliani.it/pirand...lle/12_161.htm |
Re: I ruoli
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Re: I ruoli
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.....ho imparato che o si "mette la maschera" del ruolo che la società ha deciso per la situazione/posizione in cui si é.... ...oppure si paga lo scotto del non uniformarsi..... Fatto salvo questo concetto, ognuno fa le sue scelte.....purtroppo in certi ambiti, come quello lavorativo, la scelta neanche c'è......é più o così o niente..... |
Re: I ruoli
Anch'io ho sempre avuto l'impressione che le persone che mi parlano recitino una parte con me. Pochissime eccezioni si salvano, soprattutto ragazzi e ragazze che da te non si aspettano niente e ti parlano veramente solo per passare un po' il tempo con un atteggiamento che potrei definire di positiva noncuranza.
Tutti gli altri mi appaiono semplicemente costretti, quasi affaticati, a dover essere in un certo modo. La cosa che mi ha sempre lasciato più perplesso è vedere le persone che conosco intavolare discussioni simili con altri. Me li fa vedere strani, non riesco più a capire quale è il sé stesso vero e quale no. Io non sono un gran conversatore, ma non riesco a fare altrettanto. Sono a disagio il più delle volte a causa della timidezza ma poi passa. Ma frasi fatte e comportamenti simili non li sopporto,mi sembrano sempre forzate... |
Re: I ruoli
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Re: I ruoli
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Re: I ruoli
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Io ho mia mamma e ho sentito un altro paio di mamme dire quell'esatta frase. Aldilà che io ci rimanevo male, in fondo ero fobico, quello che ho notato recentemente è che sono persone che "credono che ad una certà età si DOVREBBE essere in un certo modo". Ti torna? Credono che certe cose non le dovresti fare, che dovresti essere MATURO. Io sono cresciuto in questo modo e sai che cosa mi è successo? Non ho fatto il percorso 'normale' di crescita, evitavo di fare quello che facevano i miei compagni di classe [medie e superiori] perchè mia mamma li GIUDICAVA 'infantili'. Io adesso non so ancora socializzare come gli altri. Quello che secondo me intendi con ruoli sono le etichette. Le etichette identificano facilmente gruppi di persone in base a come si vestono [metallari, fighetti, ecc] o a quello che fanno [bulli, bravi ragazzi, nerd, ecc]. Esistono certo, ma l'importanza che ne diamo dipende solo da noi stessi. Quello che credo fermamente è che etichettare qualcuno in modo negativo [Ah guarda che infantile/Ah guarda che scemo/ecc] non dice qualcosa della persona giudicata, ma dice molto della persona che giudica. Cioè che trova certi comportamenti infantili e che quindi lei non farebbe MAI. Poi ci sonole etichette o ruoli sul lavoro, ma quello è inevitabile. Ma sicuramente non è vero che siccome fai un certo lavoro DEVI comportarti di conseguenza. E' verissimo che un vigile del fuoco DEBBA agire in caso di incendio, ma questo mi pare il minimo, sennò sei un fesso ad aver scelto di fare il vigile del fuoco. Quote:
Nel caso del preside, se fossi arrivato a conoscenza di un ragazzo ubriaco in gita [la vedo dura eh], al più convocherei i prof responsabili, appunto perchè erano loro responsabili. Ci deve pero' essere protesta diretta dei genitori sennò lascio fare. Un caso più realistico è essere un prof in gita che ha la responsabilità sui ragazzi. E' chiaro che non potro' obbligari a fare certe cose con le minacce. Si può, posso minacciare di dirlo al preside, ai genitori, di minacciare espulsioni, ma questo modo di agire non fa per me. Li conquisti con la paura. Io VOGLIO invece che le persone si fidino di me perchè esprimo fiducia. Quindi se fossi un prof farei in modo che si fidino di me e mi vedano come una persona da cui imparare. Li lascerei fare entro certi limiti. "Non fate cazzete, tornate presto, aiutatevi fra di voi, non bevete troppo, ecc", per dirlo veramente in breve. Se uno si ubriaca pace, io lascio fare perchè non mi pare ci sia un modello di comportamento che dice che i prof o presidi DEVONO minacciare espulsioni se qualcuno si ubriaca in gita. Fra l'altro ho un sacco di amici che sono andati in gita e si sono ubriacati e hanno fatto un po' di casino [senza far male a nessuno] ma nessuno è stato espulso ma nemmeno ci sono state storie. Io invece non ci sono mai andato perchè i miei genitori mi dicevano 'non andare perchè si fanno le cazzate in gita'. Ed il risultato adesso è che ho molte meno esperienze di miei coetanei, oltre ad aver avuto una pesante fobia sociale. Quote:
Non è meglio liberarsi dalle etichette, che implica lo smettere di appiopparle. Io ho fatto il programmatore come lavoro. Credi che fossi diverso dal Kody del sabato sera? Adesso faccio altro, ma sono sempre io. E sinceramente fottesega se qualcuno mi viene a dire che ho una maschera o che 'le interazioni sono ipocrite al 100%', non per avercela con te Blue, ma proprio perchè non mi interessa più sapere quali etichette ho o come sono etichettati i miei comportamenti [ipocrita/infantile/ecc]. |
Re: I ruoli
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Re: I ruoli
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Re: I ruoli
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Ti faccio un esempio banale che feci qui già un annetto fa e le risposte erano eclatanti: Per desensibilizzarsi dal giudizio altrui può essere utile fare diversi esercizi: -Cantare per strada a voce alta; -Urlare per strada, una cosa a caso ogni tanto. -Entrare in un negozio e chiedere qualcosa che sicuramente NON hanno. Le risposte della maggior parte degli utenti furono che quelle sono cose da stupidi e idioti. Che cosa hanno effettivamente detto? Che loro non lo farebbero perchè si sentirebbero stupidi e idioti. Chi invece riesce a fare quelle cose dimostra meno sensibilità al giudizio altrui e alla pressione sociale. Questo pero' esula dai ruoli lavorativi di cui parli tu. Quote:
Certo sono tenuti a prendere provvedimenti per casi gravi. Se trovano alunni a fumare in bagno, che pretendi? Che lascino fare o che prendano provvedimenti? Quote:
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Parli molto per DEVO. Come ho già detto altre volte: il pensiero DEVO abbraccia obbiettivi di altre persone; il pensiero VOGLIO abbraccia i tuoi obbiettivi. Questo non vuol dire che si possa sempre fare quello che si vuole,ma nel caso scolastico non ci sono DOVERI stretti come ipotizzi tu, direi proprio di no. Quote:
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Re: I ruoli
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Che l' uomo sia tendenzialmente superiore fisicamente lo dimostra una qualsiasi disciplina sportiva: i due sessi competono separamente perché il divario c'è, quando le potenzialità corporee vengono sfruttate pienamente. Che poi una donna sportiva possa essere anche molto superiore ad un uomo sedentario è un altro discorso. Il discorso della solidità emotiva è invece più legato a retaggi culturali che si stanno perdendo, che poi traggono in fondo la loro ragion d' essere anch' essi principalmente dal discorso fisico. Ma il punto è che finché non avrai sciolto il nodo che causa in te questo confitto ( che, come ti avevo scritto in passato, è un problema molto più personale che generale ) credo che difficilmente riuscirai a rapportarti in modo sereno alla questione ... eppure questo è un mondo in cui i "ruoli" convenzionali sono in decostruzione, dal momento che le condizioni esterne li richiedono sempre meno. |
Re: I ruoli
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Comunque provo solo... odio... odio... odio... verso me stessa :miodio: e non va bene. |
Re: I ruoli
@caratteriale
....forse semplicemente, per quanto possa essere radicata inconsciamente in te, ma sopratutto in una gran parte di società pseudo-paleolitica, questo pensiero....che tende a rimarcarlo in maniera assurdamente stupida... ....puoi pensare a cambiare i concetti.....da superiore/inferiore, a semplicemente differenti ;) ....sono d'accordo con te che molte dinamiche sociali vanno in direzioni contrarie a quel che verrebbe naturale per motivi puramente funzionali.....e che porta un sacco di visioni ben poco nitide... ...ma non é che se una donna deve prendere caratteristiche nel passato dedicate alla componente maschile per realizzarsi in alcuni ambiti, questo ne denoti inferiorità; anzi entro i limiti in cui nn rinnega se stessa lo vedo prova di intelligenza..... ......nel senso che una persona "completa" la vedo come una persona che abbraccia ogni parte di se, e che entro certi limiti sa mostrare/sfoggiare le caratteristiche di cui sente il bisogno....ma sapendo e realizzando che magari sta mostrando solo una parte di lei....che dietro rimane un mondo di persona cmnq :) |
Re: I ruoli
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Re: I ruoli
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pensa che una donna se si prostituisce può diventar ricca, un uomo no se i maschi son meno emotivi e più dotati fisicamente è proprio per conquistare le femmine (selezione sessuale, darwin c'ha scritto un libro) le femmine evidentemente non hanno bisogno di esser dotate fisicamente e la mente analitica dei maschi quindi non glie ne frega nulla |
Re: I ruoli
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