![]() |
vogliamo veramente essere normali?
La domanda è quella del titolo del 3d.
Molti di noi..io ormai ho quasi rinunciato.. si sforzano, sperano di essere normali, ma siamo sicuri che è quello che vogliamo? I "normali" hanno una vita frenetica, lavorano, poi nel week-end vanno al cinema con il gruppo di amici, la domenica per negozi, fanno cose che fanno tutti.. devono obbedire alle leggi sociali del branco.. io una vita così non la voglio, voglio fare quello che mi pare, quando mi pare. Quando sento i colleghi descrivere le loro vite normali, stereotipate, non provo invidia, ma solo disagio. Dai normali vorrei solo imparare il modo giusto di relazionarsi, di parlare, saper controllare l'emotività, ma per il resto non vorrei cambiare la mia vita con la loro. Cosa ne pensate? |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quoto tutto.
Anch'io sono soddisfatto di come è organizzata la mia giornata e di come passo il mio tempo libero, che poi questo sia dovuto ad abitudine o a mancanza di alternative nello scegliere tra vita sociale e vita asociale, non lo so. So però che se volessi cambiare, dovrei modificare così radicalmente ogni mio comportamento che ne ricaverei un esaurimento nervoso. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Vi quoto tutti!
Non è orgoglio fobico/asociale, è un qualcosa che non so spiegare :nonso: .. per quanto la mia vita sia problematica, ora come ora non potrei mai vivere "da normale", rischierei un esaurimento nervoso ancora peggiore dell'attuale |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Passo tutte le mie giornate in casa, da sola, per me è impensabile pensare di uscire così spesso... ma so che è tutta questione di "abitudine". (Qualche anno fa uscivo sì e no tutti i giorni per potermi sentire uguale agli altri, accettata. Non mi pesava tanto l'uscire così frequentemente quanto il dovermi adattare per essere come loro,io non sono così, è inutile fingere.) Ora come ora quindi non vorrei nemmeno diventare "normale" (magari giusto imparare a stare tra la gente senza avere attacchi d'ansia e imparare a fare amicizia, quello sì), ma se dovessi rinascere non ci penserei due volte, meglio che essere come sono ora. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
vorrei condividere solo alcuni e selezionati aspetti della vita con la "massa"
per il resto eccellere o difettare in altre cose fa parte della vita e della propria individualità, e va bene così :pensando: |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Essendo molto distante dalla norma, pur non essendo sociofobico, risulto abbastanza asociale. In realtà, non è che non voglio socializzare, è che mi sento cosí distante dai miei coetanei, dalle attività umane, dal sistema economico... In altre parole, non sono nel posto giusto... chissà che ci faccio qui :piangere:
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
Io sì, vorrei essere 'normale' o quantomeno avvicinarmici il più possibile. Spesso mi sento così distante dalle vite piene e soddisfacenti delle persone diverse da me. Certo, a volte sono io stessa a ricercare un po' di solitudine, ma la vita è una e ci sono tante cose che non possiamo lasciarci sfuggire.
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
Beh parlare con la gente può essere arricchente più che altro. Io da un paio d'anni sono molto più socievole però c'è anche il rovescio della medaglia: conosci tanta gente e apprezzi tante realtà, però poi ne esci abbastanza finito psicologicamente.
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
Io non vorrei essere normale, ma conciliare la mia anormalità con la normalità altrui, superando i nodi di rabbia, intolleranza e complessi che mi costringono alla marginalità.
Insomma: essere in grado di dire "io non sono normale" senza provare ostilità e vergogna. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
tra una vita da fobico represso e magari anche depresso e una vita da quello che voi definite normalone IO voto senz'altro per quest'ultima
Ma poi non capisco questo pensare che i "normaloni" siano costretti tutti a seguire il branco...ma non potete pensare che per loro è normale (appunto) vivere in quel modo e che a loro piace? devono essere per forza loro i caproni che vivono in maniera quasi obbligata e voi gli unici che invece siete liberi e puri? secondo voi tutti i normaloni sono fatti tutti con lo stesso stampino e sono tutti uguali? io vedo tante persone ognuno con la loro vita, con i loro hobby, con le loro amicizie. Tra tutti quelli che voi definite normali e che magari frequentano i centri commerciali ci sono quelli che lavorano tutto il giorno e durante il weekend escono poco, ci sono quelli che escono spesso, ci sono quelli che hanno una grande compagnia, ci sono quelli che hanno solo un amico del cuore, ci sono quelli che escono con cugini, ci sono quelli che vanno a ballare, ci sono quelli che preferiscono il cinema, ci sono quelli piu timidi, ci sono quelli piu estroversi, ci sono quelli che escono soprattutto con il partner, ci sono operai, ci sono impiegati, ci sono commessi, ci sono camerieri. Insomma c'è vita con differenti sfaccettature. Leggere alcuni commenti mi da l'impressione che qualcuno abbia un parere distorto sulle entità umane differenti da lui |
Re: vogliamo veramente essere normali?
io sono normale, sono gli altri che sono anormali :D
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
Posso capire la domanda, ma la mia risposta è assolutamente sì: voglio essere normale.
Ma la verità a mio parere è quello che ha detto Blur, non esiste un club dei "normali", tutti coalizzati tra di loro e uguali nelle loro vite, come se fossero intercambiabili. Nel fine settimana c'è quello che va al cinema, c'è quello che va al supermercato e c'è quello che va a guidare l'aereoplano. La sera c'è quello che legge, c'è quello che guarda il talk show politico e c'è quello che si ubriaca. E se anche vogliamo dire che la società moderna ci "omologa", essa omologa noi fobici nè più nè meno degli altri. Il mio essere timido non mi rende certo immune dall'omologazione culturale, o superiore o più sensibile degli altri. Io sono cresciuto nella stessa identica società in cui sono cresciuti gli estroversoni, l'unica cosa che mi caratterizza rispetto a loro è che io ho un problema che loro non hanno. Quindi per me la questione non è tanto che voglio essere "come i normali", è che voglio essere "non sociofobico". Sono io che ho un problema e sono io che devo fare un passo per risolverlo, ma non è un passo verso qualcosa di diverso da me (siano gli altri o la società), è un passo verso un me stesso migliore. E' eliminare un problema dalla mia vita, nient'altro. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Essere anormale significa, per definizione, non rientrare, almeno per qualche aspetto, in alcuno dei modelli normativi proposti dalla propria cultura. Quote:
Affermare l'esistenza della "normalità" non significa ritenere che coloro che vi rientrano siano automi prodotti in serie. Non può però neanche significare che essi non rinuncino a qualcosa. Se così non fosse, sarebbe una categoria priva di contenuto: se ognuno può essere, da individuo autonomo rispetto al gruppo, ciò che vuole essere, la norma non c'è. Quote:
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
nel mio profondo certo che vorrei essere Normale come gli altri, la fuori. metterei la firma ora per poter rinascere una e solo una volta da persona normale, e anche senza desiderare cose impossibili.
però, dentro di me quel impossibile che tanto voglio e che non avrò mai, mi ''piace''. anche se mi ha e mi rovina la vita. perche per me ci sono 2 blocchi: la vita reale, questa qui che tutti viviamo, e quello che vorrei, (la semprecitata AMY). e visto che di gente che nel mondo vuole quello che voglio io non c'è n'è (sono ''unico'') e di gente che come desiderio piu forte vuole una cosa che non ci sarà mai si contano sulle dita di UNA mano, beh questo mi fa sentire appunto unico e diverso da quelli che stanno la fuori. ok ok, non provateci nemmeno a capire. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
@Syd_77
....ci hai preso, nel senso che essere "normale" così, é suicidio dell'anima...almeno per me.... ....nel tempo ho imparato una cosa, che si può sforzarsi di imparare ad interagire con gli altri in modo che a loro sia lineare e comprensibile, un pochino socialmente mimetizzati.... questo non vuol dire essere come loro.....xché semplicemente non passerò mai una domenica in un centro commerciale, xché quando mi chiedono che squadra tieni, gli risponderò sempre che non seguo il calcio......etc etc. Intendo solo che voglio essere me, piú capace di interagire socialmente .....ma se questo vuol dire l'omologazione al pattume più pattume..... .....mi riservo il diritto di circondarmi di persone simili a me e non morti viventi da stereotipo. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
attenzione: coloro che fanno ciò che vogliono quando vogliono di solito sono persone felici della loro vita appunto perchè l'hanno scelta di propria spontanea volontà. Alcuni diventano imprenditori/artisti/persone che hanno fatto del loro hobby un lavoro, spesso arrivando ad un discreto successo.
Se si vuole fare ciò che si desidera bisogna essere leader di se stessi. Bisogna capire cosa si vuole dalla vita, cosa si vuole fare, bisogna essere slegati da ansie, paure, giudizi, ecc. la maggior parte delle persone non riesce ad arrivare a questo livello di pensiero, si ferma prima, perché i rischi sono tanti, mentre lavorare 8 ore e avere lo stipendio garantito senza grosse responsabilità è un'ottima alternativa. ma sopratutto è la società che prepara le persone ad essere inserite nel meccanismo e ad essere ingranaggi invece che creatori di qualcosa. Negli ultimi tempi si sta sviluppando in me l'idea che la persona fobica tenda a odiare gli stereotipi e certe regole, ma ne risulti incatenata. Vedi i classici 'per fare quello DEVO essere estro" "per andare nel posto X DEVO essere così e comportarmi cosà".... Per quanto mi riguarda, col tempo ho sviluppato l'idea che le cose le faccio quando ho voglia, non quando qualcuno ha detto che si DEVE fare. voglio uscire di giovedì invece che di sabato? Lo faccio, certo con gli amici che non lavoravano di giovedì. Voglio andare in disco? Vado in disco, non importa se non sono estro o che altro. Voglio fare un regalo ad una ragazza anche se non è un giorno particolare? Lo faccio. Voglio cercarmi un lavoro che non mi tenga 8 ore per 5 giorni lontano da ciò che voglio fare io? mi muovo in quella direzione. Non credo sia da persona matura questa sottile offesa sulla vita delle persone normali, che è fatta di lavoro e di svago nel finesettimana. È una loro scelta. se il resto della settimana lavorano, quando crediamo che si possano svagare? Che poi non c'è solo gente che va in disco o al cinema. Ci sono quelli che si fanno un viaggio di due giorni, chi va a cene particolari, ecc. E attenzione, quando si sta a contatto con le persone non si possono evitare del tutto cose come cene con colleghi, cenette con amici, uscire con la ragazza, ecc. Ci sono tutta una serie di situazioni, matrimoni, comunioni, ecc che anche controvoglia, vanno fatte. Altrimenti si passa da perfetti parassiti. Attualmente non conosco alcuna persona fobica che pur rimanendo fobica sia felice della sua vita e sia felice di non essere normale, per quanto ne parli male. Per me pero' era peggio da fobico che da normale. Quando sono arrivato ad avere una vita normale, ho pero' desiderato e voluto di più. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Diciamo allora più semplicemente che sotto questo aspetto non vedo una contrapposizione tra me in quanto sociofobico e loro. Non so come dire, anche io voglio un lavoro, anche io ambisco ad avere una relazione sentimentale e a sposarmi, anche io necessito di rapporti di amicizia, anche io ho bisogno dei parenti, anche io amo divertirmi, anche io amo chiacchierare e ridere con altri... solo che tutte queste cose non riesco a farle perchè sono affetto da una fobia. Se i "normali" sono coloro che rispettano la "norma", allora il loro opposto non è il sociofobico: è il rivoluzionario, il martire, il contestatore, l'oppositore. Quelle sì che sono persone che possono dire a buon titolo "io sono diverso dalle persone normali perché non accetto la loro cultura e i loro modi di essere". Naturalmente le categorie possono coincidere: quella persona può essere anche sociofobica (e infatti vedo nel forum molti utenti che legittimamente non si riconoscono nei valori della società contemporanea), ma si tratta di una coincidenza non necessaria, la fobia sociale in sè è solo un disturbo psicologico, non un'opzione valoriale. Insomma tutto il mio discorso (che tra l'altro non vuole porsi in contraddizione col tuo :mrgreen:) può ridursi a dire che non mi convince l'idea del sociofobico come culturalmente diverso dagli altri in quanto tale. Se lo è, lo è per le sue convinzioni, che gli rimarrebbero anche se non avesse la fobia. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Ultimamente io ho dei forti dubbi sul concetto di normalità. Sarò io a capitare solo vicino a gente poco normale, ma non vedo nessuno di veramente "normale".
Sicuramente tante persone mi sembrano più a loro agio di altri in molti contesti sociali e quotidiani. Ma hanno tutti il loro carico di casini, illusioni, difetti, vizi, egoismi, blocchi mentali, pregiudizi e nessuno di loro si fa mancare pare mentali letteralmente A PALATE. E nessuno di loro mi sembra realmente felice di nulla, tant'è che devono continuamente caricare qualcun'altro per stare meglio, il capo carica i sottoposti, il marito ce l'ha sempre con la moglie, quell'altro che l'ha sempre con qualcuno di diverso ogni giorno, quello che deve sempre dimostrare qualcosa, quell'altro che se ne esce sempre fuori con progetti che non realizza mai, e via così. Se per normalità si intende trovare un punto di equilibrio relativo, cioè arrivare a poter dire "sto un minimo sereno raggiunte queste condizioni" ok posso capirlo e in effetti è una cosa a cui aspiro anche io. Ma per il resto il termine normale secondo me indica un qualcosa che semplicemente non trova un corrispettivo reale in nessuno. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Ecco, forse a differenza tua io qualche persona che definirei "normale" la trovo. Persone nelle quali, nemmeno con un pò di fantasia, riesco a intravedere una problematica psicologica. Però riconosco sinceramente di non essere un grande osservatore, e che spesso la mia lente di osservazione è falsata dal mio essere infelice, cosa che mi porta a sottovalutare le problematiche diverse dalla mia. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Per dire, uno che passa il tempo a parlare di calcio scommesse e si fa progetti impossibili a meno che vinca seriamente milionate di euro, per me soffre di problemi gravissimi di contatto con la realtà. E non parlo del discorso "goliardico" di farsi progetti impossibili, che ci sta, ma di uno che ci crede sul serio. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
"Non credo sia da persona matura" lo dici a qualcun'altro! A maggior ragione perché non hai capito che nella mia affermazione io non volevo offendere i normali, ma solo far notare che non potrei fare la loro vita. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Più che la normalità mi spaventa un impegno tassativo quotidiano [al di là del fatto che ora non sento di poter reggere i rapporti con gli altri, ma vabbe'].
Se nel rapporto con la quotidianità ci si sente inculati e non padroni della situazione ci si ritrova stremati e non cresciuti. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
dai Blue , :) si dice pilotare!! :D |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Che vorrà mai dire normale?
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
A questo punto direi di no. Ma la mia è arrendevolezza, tanto non ci riesco a vivere come i normali... qualsiasi cosa faccio è ignorata, non risulto interessante. Forse vivrei più tranquillo come sono adesso e dovrei cercare altri "come me".
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Va bè ma la casistica potrebbe continuare all'infinito. Ad esempio quegli estroversi che vogliono sempre essere al centro dell'attenzione, vogliono esibirsi anche a costo cimentarsi in cose di cui non sono capaci e pretendere l'attenzione degli altri. Ok, loro non hanno la fobia sociale, però anche la loro situazione è foriera di perenne insicurezza e frustrazione. Oppure le persone che sono vittime di continui attacchi d'ira per cose di poco conto. Ho lavorato con una persona così, era insopportabile per me, e alla lunga viveva male lei stessa. E anche quella era estroversa. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Vorrei non essere fobica . Questo mi faciliterebbe molto la vita . Avrei meno tempo perso. Pur non socializzando spendo moltissimo tempo a pensare alla vita sociale . Mi risparmerei anche il tempo che dedico ai dubbi ( che ho perche mi sembra che manca sempre qualche informazione che non ho ricevuto dalle persone intorno ) Quindi andrebbe li li la cosa
La paura ci sarebbe nel conformismo che sospetto potrei avere una volta circondandomi da molte persone. Gia cosi mi sembra di non riuscire ad avere o a sostenere le mie idee . |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Ancora vi ostinate a usare il termine "normale"?
Vivete secondo la vostra volontà, per quanto si possa, questo è l'importante. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
La seconda parte del post però mi spinge a una considerazione: io credo che quando una persona si sente libera da paure e fobie nel rapporto con gli altri è più tranquilla e serena nell'affermare le proprie opinioni. Almeno per me la problematica è questa. Temo il giudizio negativo degli altri, quindi finisco per non sostenere mai la mia idea se questa contrasta con la loro. Se fossi più libero mi farei molti meno problemi. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Tutti lo danno per scontato..ma io non lo so cosa voglio:nonso: |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Secondo me quello è il primo passo che devi cercare di fare, trovare un certo maggiore entusiasmo nelle cose, trovare qualcosa che ti piace, avere insomma momenti piacevoli. Va bè non voglio andare off topic, però sicuramente il consiglio è di lavorare su quell'aspetto :bene: |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Quote:
Se non sai cosa vuoi e la tua volontà non può agire nell'assoluto, fai almeno in modo che possa agire nell'immediato. Agire senza influenze. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Decidere cosa si vuole essere e fare è importantissimo, ma credere di non avere nessun obbligo verso gli altri è anarchia e asocialità, secondo me. Notare poi una cosa: quando parlo di fobico medio (aspetti in comune a tutti i fobici) si rivolta mezza utenza dicendo che non esiste e che ognuno è diverso. E appopvo. Ma appena si parla di "normale" (cos ancor più generale e astratta secondo me) ecco che tutti hanno aspetti in comune e sono dei pecorai. Anche le persone di tutti i giorni sono diverse. Tanti seguono il calcio, ma non tutti. Ripeto solo che per avere la vita che si VUOLE non solo si deve sconfiggere la fs completamente, ma si deve anche passare al livello di pensiero superiore a quello della media delle persone. Bisogna imparare a essere leader di se stessi, a porsi obbiettivi di vita che non siano i classici che ci insegna la società. Una persona fobica, per quanto sarebbe mio piacere garantirle un tale salto, non può credere di ottenere grossi cambiamenti se prima non elimina la fs e allena un po'di social skills....tutto qui. Quote:
Essero fobico ti da la possibilità di spezzare queste catene e di capire che la felicità è fare quello che si vuole nella vita, non quello che la società si aspetta facciamo. Tuttavia la presenza della fobia è un ostacolo a passare al livello di pensiero superiore e all'effettivo raggiungimento dei propri obbiettivi. |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Comunque è vero..la mia vita infatti è priva di uno scopo e di significato..non avendo obiettivi, passioni o interessi particolari sono in una situazione di stallo:nonso: L'unica cosa che so per certo è che vorrei trovare lavoro per poter andare a vivere da solo (però è un obiettivo temporaneo e certamente non una ragione di vita). |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
e ribadisco: se uno sa cosa vuole ma non potrà mai e poi mai ottenerlo perchè è impossibile? |
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
|
Re: vogliamo veramente essere normali?
Quote:
Solo quando si ha chiaro l'obiettivo dinanzi a noi si può combattere per ottenerlo, il problema è che ogni scelta comporta dei compromessi duri da accettare, da qui nascono le indecisioni, oppure la poca grinta impiegata nel raggiungere gli obiettivi. Quote:
Quote:
|
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 09:42. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.