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Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Come da titolo, mi chiedevo come vivete questa cosa in famiglia, se i vostri genitori vi assillano ogni giorno oppure se se ne sono fatti una ragione e hanno accettato la vostra natura.
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Al momento è la mia situazione da praticamente 3 anni, all'inizio erano piú insistenti, poi è come se si fossero un po' arresi, ma c'è anche da dire che sono in una situazione... temporanea (che fra qualche mese finirà)... e penso che poi mi riattiverò a trovare meglio lavoro. Ammesso lo trovo e sempre che non vado in crisi demotivazionale dopo un po' che ho iniziato a lavorare...
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Da settembre ho ricominciato a studiare,ma nei tre anni precedenti nel mio non far niente le cose non sono andate bene..soprattutto con i miei
I miei non lo hanno accettato, e hanno fatto di tutto per farmi cambiare idea e alla fine sono crollato e ho dovuto accettare....perché ormai la situazione giornaliera era: mia madre che piangeva per me dicedendomi che stavo buttando la mia vita è tutto il mio potenziale e mio padre che manco mi rivolgeva più la parola.... |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Secondo me in queste situazioni bisogna auto-imporsi di fare qualcosa. Non si può stare senza far niente, per rispetto di se stessi e dei nostri familiari. Alcune cose vanno viste come un dovere a cui non ci si può sottrarre. Mi sono capitate molte volte quando andavo a scuola o adesso all'università, giornate che proprio non hai voglia, ti viene ansia al pensiero di andare a lezione, dentro di te vorresti stare a casa. Capita dopo le feste (il rientro è sempre traumatico), o quando devi dare un esame e non ti senti preparato. Ma bisogna forzarsi, spingere: "No, basta, devo andare a lezione, voglia o non voglia". Altrimenti non se ne esce più.
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
A una domanda rispondo con un'altra domanda:
avete provato a vivere senza il supporto dei genitori? A procurarvi voi i soldi, a gestirvi voi le faccende di casa? |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Purtroppo, prima o poi verrà il giorno in cui non saranno più presenti per dare sostegno economico e materiale, per cui devono fare in modo che i figli diventino in qualche modo indipendenti o, per lo meno, abbiano i presupposti per esserlo. |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Io ho solo un lavoretto che mi permette di pagarmi le mie uscite settimanali, ma ho comunque tantissimi sensi di colpa perché non ho un reddito. Diciamo che i miei "accettano" questa situazione perché collaboro in casa, cucino e faccio le commissioni, ma io muoio dentro sapendo che li sto deludendo su tutti i fronti, soprattutto mio padre.
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Per ora non mi dicono niente :nonso:
Spero di continuare così a lungo :D |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
La mia situazione famigliare è un pò particolare...mio padre non c'è più da 9 anni ormai, se ci fosse stato lui mi avrebbe sicuramente avviato all'indipendenza. Mia madre è più permissiva, anche lei soffre di depressione e mio fratello è schizoide forte (anche se non diagnosticato); non mi dice niente ed è meglio così perchè altrimenti mi sentirei in colpa e peggiorerei il mio stato d'animo. In ogni caso io sto facendo di tutto per cercare una via d'uscita, quindi in realtà non mi serve nemmeno lo sprono...Fatto sta che non mi preoccupo più di tanto perchè sarebbe peggio, anche perchè ho la fortuna di non aver, ora, problemi economici. E poi penso sempre che c'è l'uscita di sicurezza...
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Anzi volevo aggiungere qualcosa, prima di prepararmi ad andare dalla buon'anima della mia psichiatra. Io non conosco molte persone xchè fino a poco fa ho sempre girato attorno ai paesi vicini devo abito e soprattutto scuola/ casa e lavoro/casa. Ma nonostante tutto ho conosciuto persone di 35-40-45 anni che, nonostante avessero un lavoro stabile e/o un partner, ancora vivevano con i genitori o con uno solo se l'altro non c'era più. E vi posso assicurare che la maggior parte di queste persone non erano sbandati o drogati o divorziati, ma erano persone normalissime probabilmente senza i GROSSI problemi che abbiamo noi (lo testimonia il fatto che cmq avevano amici, uscivano,ecc..). Ed è evidente che a queste persone se ne fregano di vergognarsi della loro condizione. Quindi, dovrebbero farlo persone come noi? (parlo di chi ha problemi, non chi lo fa x comodità). Penso proprio di no. Questo non deve in ogni caso essere una scusa x non provarci, sia chiaro...ma se foste paraplegici vi sentireste in colpa x non riuscire a salire le scale?? Gli altri non ci capiranno mai perchè non sono cose visibili dall'esterno e probabilmente ci scambieranno per fannulloni, mammoni, gente da poco...ma io nonostante tutto giro (quando riesco) con la testa alta xchè so di non aver fatto niente di cui vergognarmi. Sono altre le persone che dovrebbero farlo, quelli che si approfittano dei più deboli per fare i propri comodi. Questo è il mio pensiero...
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Ultimamente hanno accettato abbastanza, ma ho passato anni tremendi che non hanno aiutato la mia già precaria autostima. Dico sempre che se non lavoro è per metà colpa mia e per metà colpa loro, perché non mi hanno mai visto come un "figlio in gamba". Invece altri genitori, considerano in gamba i loro figli anche se non fanno niente, ritardano ecc. Forse è esagerato pure così, ma nemmeno considerarmi una nullità perché sono a casa. :nonso:
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Io sto bene.
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Io premetto che non voglio offendere la sensibilità di nessuno, ma questa tematica risveglia in me antichi dissapori, quindi se esprimerò pareri estremi o altro, bannatemi o moderatemi pure:
Io ho un fratello di due anni più piccolo in questa situazione in casa. Sarò sincero, è UN PESO. E lo dico da fratello nemmeno da genitore la cui opinione, vivendo una situazione che economico/sociale che definire difficile sarebbe un complimento, la si può dare per scontato. E' un peso averlo in casa tutti i giorni a non fare nulla. Lo percepisco come quasi un offesa a tutti i miei sforzi che mi faccio un culo infinito a fare turni impossibili e non sto a casa nemmeno a capodanno. In quanto persona relativamente giovane (sono pur sempre un under 30) permettetemi di essere un minimo stronzo senza essere preso per un trombone. Stabiliamo un paio di preamboli: Nessuno ha obbligato nessuno a generarvi, quindi nessuno ha diritto di conseguenza su di voi chissà quali obblighi o pesi. Siete esseri liberi di fare, credere e vivere secondo QUALSIASI stile vi sia confacente. Però si vive in una società: liberi di non farlo ma nel qual caso esistono delle opzioni (la più drastica tra tutte e la vita apolide), la vita in una società ha dei costi, per la società stessa e per chi è responsabile in qualche modo di voi. Fatte queste premesse divergenti, io dico da ex NEET, che cercare di trovare una qualche utilità nel mondo è una cosa in qualche modo dovuta per se stessi. Il preambolo su fatto che la società lo pretende è un po' tendenzioso, ma è in realtà per eliminare la solita critica (legittima) del tipo "eh ma gli altri..": CHI SE NE FOTTE DI COSA VOGLIONO GLI ALTRI. Ma vi chiedo, sempre da persona che ha vissuto questa condizione, volete veramente questo? O la subite come fase transitoria dal quale comunque non sapete come uscire? Perché io personalmente avrei smesso di essere un NEET il giorno dopo esserlo diventato. Ma non perché lo volesse la società (fanculo a qualsiasi forma di volontà collettiva, è una mentalità falsata) ma perché essere una persona che non fa nulla della propria vita, secondo me, significa essere succube del malato meccanismo sociale. Non cambia niente, è comunque la società che ti fotte. E' come chi "non vota perché tanto fa tutto schifo". No cazzo, è così che muoiono le culture, è questo l'inizio della fine. Ovviamente siete TUTTI liberi di prenderla sul personale e darmi addosso. Ma penso di avere bene in mente quanta poca fiducia si possa nutrire nel futuro, nel sistema lavoro, nel sistema politico e quant'altro. Ma mi ripeto: rinunciare è una sconfitta, comunque. A prescindere. Piuttosto organizzatevi e fateci fuori tutti. Magari è la volta buona che si avvia una rivoluzione definitiva. In mezzo alle mille inutili già avvenute. |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Io sto male.
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Sono d'accordo con te Deadman.
Ma, forse ho capito male :pensando: ma mi sembra sia un discorso rivolto a chi sceglie consapevolmente di fare il nullafacente, oppure lo è a causa di problemi che non prova nemmeno a risolvere. Non so quanti qui dentro rientrano in una delle 2 condizioni sopra. E' giusto dire che facciamo comunque parte di una società e dovremmo dare il nostro contributo...ma è anche vero che la società stessa dovrebbe aiutare chi ne ha bisogno anche mettendolo nella condizione di contribuire alla collettività secondo le sue possibilità. Invece continuo a sentire di persone sanissime che percepiscono pensioni d'invalidità o che vengono assunte nel pubblico solo per aver la scusa di dargli un lavoro ma senza che ci sia la necessità (es. i migliaia di forestali in sicilia o la decina di persone che lavorano in un ufficio postale di un paese di qualche migliaio di abitanti, e potrei andare avanti fino a domani). Altro che società, sembra di essere in una giungla dove vige la legge del più forte o del più furbo. Però quello che hai detto non è una cosa che riguarda me. Io ci provo comunque, vorrei solo un aiuto che però finora non è arrivato e ho paura non arriverà mai. |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
@tutti
Lungi da me voler giudicare. Il mio voleva essere un sprono senza toni paternalistici decisamente inutili, a chi magari si scoraggia e non esce più da questo stato, perché basandomi sull'esperienza di mio fratello vedo che è facile cadere in una spirale di inedia. Non è il classico discorso dal tiro "alzate il culo e datevi da fare", io immagino che una gran parte delle persone costrette all'inattività stiano provando a fare qualcosa. E il discorso della società che dovrebbe aiutare come dice dotrue è corretto, ma qui bisognerebbe esplorare quanto di sbagliato c'è nel nostro paese in particolare (in Europa esistono sistemi più assistenzialisti dell'Italia e al tempo stesso economicamente solidi), ma è un discorso complesso. Il mio punto voleva essere, di non farvi fregare dalla società, perché autoescludersene (il che non implica una scelta volontaria sia chiaro) è una brutta debacle. Inoltre parte di ciò che volevo fare era darvi un punto di vista esterno di me che penso di esservi abbastanza vicino come vissuto e come idee. Non il classico "fannulloni andate a lavorare". |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
scusa dead, ma tu che problemi hai? e tuo fratello? intendo come diagnosi accertate se vuoi dirlo...se vuoi risp in privato...ora sono anche in chat
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
Deadman87 hai ragione, ma certe volte non si riesce proprio a reagire, e posso dirlo avendo vissuto tre anni in quella condizione. Ora sto facendo di tutto, ma niente, lotto in modo passivo, forse nel mio caso non c'è nemmeno la voglia di realizzarsi, di essere qualcuno, né la forza per farlo. E' come se anche le piccole cose per me fossero insormontabili. Ad esempio anche un'azione semplice come andare a fare una ricarica mi sembra un'impresa, comincio a immaginarmi tutto il tragitto, le parole che dovrò dire, le persone che dovrò vedere, ed ecco che mi scoraggio. Lo stesso discorso si applica quando dovrei studiare, e a tanti altri campi. Ma poi fosse solo questo... il discorso è molto complicato. Ma almeno, seppur in modo passivo, ci sono ancora dentro, ma da qui al tornare allo stato di prima il passo è breve e nel mio caso ho fatto di tutto per reagire. Sono tornato a scuola di mia volontà senza aiuto di psicologi, né dei miei genitori che si erano ormai arresi. E' difficile spiegare in poche righe il perché, ma ora che ho sperimentato il ritorno in società ho capito che non ho fatto alcun progresso in realtà e che le sofferenze sono sempre tante, seppur diverse, ma fanno sempre male.
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
la mia famiglia mi sta vicino in questo momento di disoccupazione e concorda con me con l'odiare tutto il sistema che sta tagliando le gambe alle nostre generazioni più giovani
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Ma se navigassimo in buone acque economicamente parlando, per me potrebbe starsene anche tutta la vita a riparare vecchi televisori e comprare console anni 90. Il punto è che invece certi mesi si rasenta la povertà relativa. Dal canto mio sono semplicemente disilluso, cioè nel senso, non ho particolari prospettive future e non tendo a costruirmi ambizioni. Questo per un periodo più o meno lungo ha consistito in una fase di inattività quasi totale. Adesso mi do semplicemente da fare perché reputo sia giusto farlo, ma non c'è una progettualità dietro. Ne degli obbiettivi. A entrambi secondo me con un minimo di autoanalisi è mancato un reale sostegno genitoriale, ma a una certa si deve andare oltre per come la vedo io. |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
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Non lo sò come la prenderebbero i miei sinceramente, al momento studio e ho qualche piano per il futuro. Al limite continuo a fargli sborsare soldi :D OFF: un'altro romano, benvenuto :) |
Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
La routine è un ciclo continuo ed estenuante, già la scuola mi distrugge anima e corpo e mi sembra chissà cosa, allora cosa dovrei fare di fronte ad una routine in cui è presente il lavoro? Non è solo la società il problema, ma anche la debolezza e la propensione a scoraggiarsi facilmente.
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Re: Per chi non lavora, nè studia, i vostri genitori come vivono questa situazione?
I miei mi aiutano, quando trovo qualche lavoro saltuario sono sempre pronti a darmi il loro sostegno... se non fosse per loro sarei alla canna del gas...
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