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Lavoro e gioia di vivere
Dovrò iniziare un lavoro in cui uno dei valori fondamentali che lo guida - han detto i capi - è la gioia di vivere. Essere persone vitali, sorridenti e felici.
Non so quanto resisterò perché dentro di me mi sento tutto l'opposto. Non sono serena, mi mancano le basi. |
Re: Lavoro e gioia di vivere
Quanto odio queste persone idiote e false
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Re: Lavoro e gioia di vivere
vabbe gioia di vivere mi sembra esagerato. Qua in Austria ripetono spesso negli annunci tipo che si cercano persone che siano felici sul posto di lavoro. Insomma cercano persone che siano sorridenti o comunque non diano l'impressione ai clienti di odiare il loro lavoro. Insomma basta che sfoggi un sorriso ogni tanto
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Re: Lavoro e gioia di vivere
Dai a Cesare solo quel che è di Cesare.
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Re: Lavoro e gioia di vivere
E' gente che almeno fa in modo di tenere alto "il morale della ciurma"?
No perchè, un datore di lavoro magari nervoso e scortese che pretende buon umore dai suoi dipendenti, sarebbe da buttare fuori a calci dalla sua stessa azienda. ... Ah no, lui mette i soldi, può fare quel che vuole. ... Società fessacchiotta. |
Re: Lavoro e gioia di vivere
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Re: Lavoro e gioia di vivere
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Re: Lavoro e gioia di vivere
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Re: Lavoro e gioia di vivere
Che bello quando ti dicono ste puttanate per lavorare :ridacchiare:
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Re: Lavoro e gioia di vivere
Il bello è che mi han preso… :D :piangere:
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Re: Lavoro e gioia di vivere
Vabbè anche dove lavoro io dicono stupidaggini di quel tipo o cose come "siamo una squadra"ma è solo facciata a cui nessuno crede è già tanto che non scoppino delle risse....cmq lavoro e gioia di vivere nella stessa frase non si può proprio vedere.:testata:
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Re: Lavoro e gioia di vivere
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Re: Lavoro e gioia di vivere
Va beh, ti dicono sempre ste cose... che cercano gente dinamica, motivata, che sa lavorare in gruppo ecc. tu fai finta finchè sei lì, perlomeno con l'utenza e coi superiori. Tanto al lavoro fai sempre finta: io son stata cameriera per un periodo e tanti clienti avrei voluto mandarli a spendere ma dovevo essere educata.
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Re: Lavoro e gioia di vivere
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Non ci credono nemmeno loro basta guardarli in faccia. |
Re: Lavoro e gioia di vivere
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Re: Lavoro e gioia di vivere
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Re: Lavoro e gioia di vivere
Premesso che mi rendo conto che il pretendere di mostrare "gioia di vivere" sia un tantino (molto) :ridacchiare: esagerato, per il resto ... non capisco il problema!
Ad un minatore viene richiesto di scavare la roccia mentre ad un commesso, di mostare entusiasmo, ora vorrei sapere quanti, fra tutti quelli che si sono mostrati indignati da un atteggiamento del tipo "mostrare una faccia finta" sul posto di lavoro sarebbero disposti a spaccarsi la schiena in miniera ... conservando però intatta (lo ammetto :ridacchiare:) la loro integritá ... Il punto è: questo è ciò che viene richiesto da un certo genere di impieghi! Scusate la provazione ... oggi mi sento moooooolto spiritoso! :D |
Re: Lavoro e gioia di vivere
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Anche se le motivazioni generali le posso comprendere... |
Re: Lavoro e gioia di vivere
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Non posso darti torto ... con una richiesta del genere si sfiora il ridicolo! Non posso neppure immaginare come si possano avanzare pretese del genere ed al contempo pensare di essere presi sul serio! |
Re: Lavoro e gioia di vivere
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Re: Lavoro e gioia di vivere
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L'essere motivati-spigliati-sorridenti-vitali lo metterei in secondo ma anche terzo piano. |
Re: Lavoro e gioia di vivere
Il cassiere della Lidl sorride, saluta i clienti e augura loro una buona giornata.
Date queste premesse, mi piace andare da Lidl (anche per i prezzi, s'intende). Sì, mostrarsi sereni sul posto di lavoro è importante, molto |
Re: Lavoro e gioia di vivere
Ormai credo che ovunque sia richiesta gentilezza, disponibilità e cortesia.
Il sorriso è il primo segno di comunicazione e si percepisce anche telefonicamente. Solo che certi giorni è così difficile... |
Re: Lavoro e gioia di vivere
Credo che la gentilezza faccia piacere a tutti, se dovessi entrare in un negozio per esempio, dove trattano con maleducazione o sufficienza solo chi non ha comprato niente o per vari altri motivi, sarebbe certamente l'ultima volta che varcherei la soglia.
Non è assolutamente il caso dell'utente ConLeStelle che mi sembra molto preoccupata di non essere all'altezza del lavoro, nonostante traspaia in lei onestà e molta voglia di impegnarsi per dare il meglio. |
Re: Lavoro e gioia di vivere
A me non piacciono i cassieri gentili, mi mettono a disagio perché mi costringono a dover rispondere con altrettanta gentilezza, quando io invece vorrei fare tutto il più velocemente possibile e nel modo più indolore.
Oltretutto è una gentilezza finta perché la fanno a tutti, cane e porci, quindi posso trovarla gradevole solo se vedo che il cliente prima di me viene trattato con sufficienza mentre nei miei confronti riservano ossequio ed ammirazione. :) |
Re: Lavoro e gioia di vivere
E' difficile accontentare tutti... ;)
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Re: Lavoro e gioia di vivere
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E che molto probabilmente, se tale cosa gli è imposta è solo perchè ai "livelli alti" dell'azienda pensano qualcosa del tipo "facciamo i clienti fessi e contenti così ci porteranno i loro soldi"? Il fatto che il dipendente "che non sorride" faccia spesso "una brutta fine" (lavorativamente parlando), dimostra che, della "felicità" altrui, non devono interessarsi poi così tanto, questi "datori di lavoro". Quel che gl'interessa, alla fin fine, è solo "trasmettere emozioni positive per convincere la gente a spender soldi"! Paranoia, dite? Non credo. |
Re: Lavoro e gioia di vivere
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Re: Lavoro e gioia di vivere
Per quanto riguarda il mio caso, posso dire che il fatto di mostrare un atteggiamento positivo e cordiale mi ha certamente ripagato degli sforzi fatti, in quanto mi ha permesso di ricevere l'apprezzamento di capi e colleghi e far sì che, una volta concluso lo stage, mi fosse proposta la sottoscrizione di un contratto di lavoro (a tempo determinato, inutile dirlo :mrgreen:). Ed è normale che sia così, almeno nel mio campo, dato che svolgo un'attività in cui la relazione con il cliente è il perno centrale.
Ciò non significa comunque che tale mio atteggiamento sia stato frutto di una condotta falsa o ruffiana. Io ho cercato semplicemente di mettere a frutto quella che ritengo essere - anche in base a quanto mi hanno fatto notare altre persone - una delle mie (poche) qualità, ovvero l'affabilità e la cortesia, nella convinzione che ciò mi servisse non certo per "fare carriera" (tant'è vero che il contratto che in seguito mi hanno proposto non era inizialmente previsto, ed è scaturito solo a fronte di un'inaspettata contingenza), ma piuttosto per permettermi di svolgere al meglio la mia professione, mettendo il cliente a proprio agio, e sentirmi di conseguenza in pace con me stesso. Da parte mia ho notato che quando sono io il cliente mi fa piacere entrare in un posto dove non venga assalito dai commessi ma nemmeno trascurato, dove essi si dimostrino pronti ad aiutarmi nel caso in cui mi servisse una mano per qualche richiesta, dove le persone non rispondano seccate o nervose o con evidente fretta e voglia di non farlo. Preso atto di ciò, mi sono sforzato di trasporre queste indicazioni nel mio comportamento verso il pubblico, sia in caso di contatto telefonico che di contatto diretto. Non ho la presunzione di dire che sono riuscito perfettamente nell'impresa. Ma i risultati raggiunti sono stati comunque incoraggianti e soddisfacenti, a livello personale prima ancora che professionale. Dunque mi sento di poter dire che in generale la cortesia, l'affabilità, il fatto di sorridere, aiutino tantissimo sia nella ricerca del lavoro sia nel suo concreto svolgimento (vedi ad esempio il rapporto con i clienti, con i colleghi, con i capi). Certo, non è facile sfoderare tali attitudini, specie nel caso di una persona fobica. Ma penso che lo sforzo valga comunque la pena :bene: In caso, per motivarsi e sopportare i relativi sforzi il sociofobico potrebbe appunto pensare che ciò che sta facendo nei confronti degli altri è ciò che magari a lui stesso piacerebbe ricevere dagli altri. La reciprocità, insomma, è sempre un po' la regola base... |
Re: Lavoro e gioia di vivere
Ricordo che dove facevo uno stage gratuito il datore di lavoro una volta mi rimproverò chiedendomi di essere più 'aggressivo, incisivo, allegro'... sì allegro senza retribuzione, ma questo è un altro discorso.
Comunque è normale che in certi lavori si debba apparire perlomeno sereni nei confronti dei clienti, e seppur trovo vero il fatto che è segno di falsità, se serve quello per vendere si fanno quelle scelte, gli imprenditori seguono il loro utile. Non nascondo che comunque quelle frasi danno fastidio anche a me: uno, perchè spesso non si riferiscono solo al rapporto con i clienti ma suggeriscono di 'accogliere' serenamente qualsiasi scorrettezza o mancanza di rispetto dei superiori o colleghi; due, non sono completamente sicuro che l'atteggiamento forzatamente 'solare' sia necessario per convincere i clienti a comprare. Gentilezza sicuramente, ma ad esempio a me non frega mica tanto se i commessi mi mostrano tutti i loro denti, anzi in certi casi mi sento preso per i fondelli (mi ricordo che in un negozio non andai più perchè sembrava che il commesso mi volesse abbracciare*), va benissimo un comportamento disponibile ed educato senza troppi fronzoli. * e se fosse stata una commessa? peggio, immaginando che fa così con tutti mi sarebbe sembrato che mi stesse solo illudendo. |
Re: Lavoro e gioia di vivere
Almeno è un ambiente tranquillo in mezzo a cose carine? Tipo fare la commessa in un negozio Thun ti mette sì la gioia di vivere :arrossire:
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Re: Lavoro e gioia di vivere
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Detta sul personale prima la pensavo come te, poi sono arrivato a uno stadio di infelicità e annichilimento tali da approfittare del primo momento leggermente-meno-deprimente per provare a cambiare la mia visione delle cose rendendola un poco più positiva - dovevo darmi una scrollata e smetterla di pensare sempre e solo e unicamente a buttarmi da un balcone (e non lo pensavo con disperazione, era il mio pensiero dolce). Gli avranno detto di sorridermi, ma che importa? Io ricambio e uno scambio di sorrisi vale sempre qualcosa, che gli sia stato imposto o meno. Tanto, sorriso o meno, lo scambio merci avviene comunque, e non sarà il non-sorriso a distruggere il sistema kapitalista. |
Re: Lavoro e gioia di vivere
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Magari "esagero", ma nei cosiddetti "rapporti umani", laddove ci son di mezzo i soldi, vedo falsità su falsità. O, comunque, artificiosità. E sottolineo, per evitare fraintendimenti, laddove ci son di mezzo i soldi. |
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