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Riconciliazione
Quando qualcuno (*) vi tradisce e dopo vuole riconciliarsi con voi, vi riesce facilmente ricominciare a fidarvi di quella persona? Vi basta la sua parola o volete una prova concreta della sua affidabilità? :interrogativo:
La mia risposta è NO, soprattutto senza una prova d'affidabilità. * Persona amata, familiare, amico/a, collega, ecc: chiunque si sia trovato/a nella condizione di poter approfittare della vostra fiducia. |
Re: Riconciliazione
Posso pure perdonare, ma a mio parere il rapporto di fiducia viene irrimediabilmente compromesso.
Quindi andrà tutto in vacca anche se ci sono le migliori intenzioni. |
Re: Riconciliazione
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Il perdono, come il perdono dei peccati, cancella il torto come non fosse mai accaduto È forse la più straordinaria dimostrazione di carattere dell 'essere umano |
Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
Se la persona in questione si dimostra SINCERAMENTE pentita, non me lo chiede cioè solo per convenienza personale o per non perdere la faccia davanti ad altri o per altri motivi, beh, posso anche perdonarla, ma questo dipende però da molte cose, in primis dalla gravità del torto subìto e in secondo luogo, come dicevo, dalla gravità del danno arrecato.
Solo gli angeli perdonano subito e senza nemmeno chiedersi se ne vale davvero la pena, ma forse perchè loro, a differenza di noi umani, riescono a percepire oggettivamente i sentimenti di chi hanno davanti come noi possiamo vedere gli oggetti con gli occhi. Personalmente penso che siamo tutti soggetti a sbagliare, essendo umani, ma prima di perdonare davvero totalmente qualcuno passa un po' di tempo, durante il quale lo tengo, per così dire, "sotto osservazione" ;) |
Re: Riconciliazione
Tendenzialmente tendo a "cascarci". Tra virgolette proprio perché ci credo davvero a qualcosa di positivo, che cancelli tutto il resto.
Ma alla fine c'è stata una mancanza di rispetto nei confronti altrui, questo è sintomo di qualcosa, qualcosa che quasi sempre si ripresenta nel tempo. E la cosa mi dispiace molto... |
Re: Riconciliazione
Fidarmi? Mi farei torturare dal sospetto ogni volta che direbbe qualcosa, penso non sarebbe mai più lo stesso.
Non esiste prova concreta per una cosa del genere. |
Re: Riconciliazione
Mh, ci ripenso e sento di aver dato una risposta affrettata. Si è sempre impulsivi in questo genere di cose.
E soprattutto rimane il mio punto di vista, eh. Però... se questo posto può servire alla crescita, maturazione, superamento di certe cose... Non sarebbe proprio il caso, questo, di una specie di fiducia incondizionata? Incondizionata in che senso... fare gli zerbini? No. Essere inebetiti con gli occhioni lucidi? Nemmeno... Intendo qualcosa come decidere che l'importanza da dare a quella persona viene prima delle azioni, dei dubbi e sospetti, del contorno. E quindi fidarsi... con una sorta di superiorità mentale. Nel senso, tutt'ora si è limpidi, avere la consapevolezza che la cosa non funzioni... ma provarci, in modo davvero sincero. Senza lasciarsi però erodere da nulla. Molto molto difficile, lo so, ma in certi casi mi è capitato... il problema è che ho sempre avuto necessità di un certo tempo, piuttosto lungo, per arrivare a questa posizione. Mentre invece l'utilità sarebbe arrivarci subito... Io ci vedo maturazione, in fin dei conti è lampante che il sospetto è un tratto comune di noi che ci ritroviamo qui. Io per primo ne sono "assuefatto", avoja... Magari non ho nemmeno saputo spiegarmi bene :ridacchiare: vabbè, ci si prova. |
Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
Io non credo che il perdono si possa "concedere", non credo si possa decidere razionalmente di perdonare, si può decidere di "passarci sopra", di dare un'altra possibilità alla persona.
Per perdonare qualcosa a qualcuno devo smettere di sentire dolore per quanto arrecatomi. Non perdono quasi mai e mi va bene così. |
Re: Riconciliazione
Se uno ci tiene molto a quella persona, con il non perdonarla la si perde di sicuro, con il perdonarla è possibile che quel rapporto non vada a estinguersi. Quindi conviene il perdono. Poi tra il dire e il fare... ma questo vale per tutte le cose.
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Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
Uhm, non mi risulta facile fidarmi, se poi quella persona mi tradisce lo diventa ancora di più.
Pensando alla mia vita, ho perdonato delle persone, ma poi il rapporto resta comunque incrinato. Forse non le ho perdonate veramente, non saprei. Per quanto riguarda una relazione di coppia invece, se venissi tradita la cosa sarebbe finita lì perchè il rapporto si spezzerebbe per forza di cose, e/o tenderei a vendicarmi ricambiando con la stessa moneta. Insomma, non è facile per me perdonare...purtroppo (?). |
Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
Noto che viene spontaneo mettersi nella parte di chi ha subito il torto, quando si parla di questo
Sarebbe invece utile ragionare su se stessi in merito allo mancanze Quando facciamo dei torti, vorremmo essere perdonati? Che tutto tornasse come prima? Siamo in grado di pentirci sinceramente e adoperarci per non commettere più quegli sbagli? Io quando vengo veramente perdonato, provo una gratitudine che deve durare per sempre, perchè perdonare è un atto raro e straordinario, una rinascita |
Re: Riconciliazione
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Ne vale la pena? |
Re: Riconciliazione
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Se mi si vuol perdonare bene, altrimenti non ne faccio un dramma. |
Re: Riconciliazione
Scusatemi ma io rifuggo l'idea che gli stronzi siano sempre gli altri
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Re: Riconciliazione
Raramente ho perdonato qualcuno in vita mia e la maggior parte delle volte mi sono pentito di averlo fatto...
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Re: Riconciliazione
Non mi fido più della parola di nessuno, visto quanto sono false tutte le persone eccetto me e pochi altri. Mi fido invece delle intenzioni delle persone, cioè penso che nonostante siano false certe persone vogliano comunque il mio bene, mi fido del fatto che non vogliano farmi del male.
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Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
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Almeno tu lo dici esplicitamente e te ne do atto |
Re: Riconciliazione
tendo a lasciarli possibilità (tendo a dare sempre una seconda possibilità) però rimango (più) sospettoso e meno illuso...
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Re: Riconciliazione
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Ho fatto la stronza anch'io delle volte, ma non per questo mi flagellerò in attesa del perdono. Io perdono poco, e di certo, non sto a supplicare gli altri di farlo quando la stronza sono io. Se mi si vuol perdonare ok, altrimenti vivo lostesso. |
Re: Riconciliazione
Io ho il perdono un po' troppo facile pensandoci bene :pensando: anche se non sempre, in amore invece è tutta un'altra storia, li è difficile perdonare.....
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Re: Riconciliazione
Perdono vuol semplicemente dire (o anche: arrivare a capire) che quella persona è più importante di quel che ha fatto. Si salva la relazione relegando il gesto nel passato.
Il dialogo tra sordi che sta andando avanti tra Lauretum e il resto degli interventi riguarda il fatto che il perdono inteso da Lauretum è quello dei cristiani, che non segue al pentimento, ma lo precede e lo richiede; tratta cioè l'altro come capace di pentirsi. Nell'un caso se ne esce diffidenti, nell'altro caso, umani. |
Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
Non si tratta di essere d'accordo o meno, son paradigmi diversi. L'un perdono è disciplinato, l'altro è donato.
Se il perdono fosse condizionato del pentimento (e non fosse piuttosto una maniera di produrlo, cioè di riunire ciò che si è separato invece di separare definitivamente ciò che era unito) sarebbe legge, non gratuità, ovvero grazia. |
Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
L'ho capito. Ma il tuo non era perdono, era sottomissione.
Spazio d'azione lasciato all'altro senza una tua rivendicazione. |
Re: Riconciliazione
Però bisognerebbe dividere perdono e riconciliazione: ci può essere perdono senza riconciliazione, ma non può esserci riconciliazione senza perdono.
Infatti il perdono può essere solo in direzione dell'offeso, riguardare solo lui e può essere indipendente dalle intenzioni dell'offensore (se pentito o meno, se richiesto o meno). Ma l'offeso potrebbe anche scegliere di non riconciliarsi con chi ha perdonato, ossia sciogliere ogni rapporto (questa è stata la mia esperienza). La riconciliazione invece determina per forza di cose il ristabilire un rapporto che si possa basare sulla reciproca fiducia: l'offensore in questo caso deve impegnarsi verso l'offeso al fine di non commettere più il torto in questione. Detto questo mi domando: E' possibile perdonare qualcuno che continua a farci del male? E' possibile arrivare ad amare il proprio carnefice? E poi: C'è un il limite del perdono? Se si, quale? Se uccido qualcuno chi mai mi potrà perdonare se è vero che il perdono è unilaterale e riguarda veramente solo chi ha subito l'offesa? Nel frattempo medito: <<Perdonare è liberare un prigioniero e scoprire che quel prigioniero eri tu. Chi non sa perdonare spezza il ponte sul quale egli stesso dovrà passare>>. (Sacre Scritture) <<Se nel prossimo vedi il buono, imitalo; se nel prossimo vedi il male, guardati dentro>>. (Confucio) |
Re: Riconciliazione
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Per me il perdono più che altro è la scomparsa di qualcosa che suscitava rancore in precedenza. È qualcosa che non si sente più di pancia non qualcosa che scegliamo di testa. Non mi interessava se la persona si fosse pentita o meno, non mi interessa la persona tutt'ora. Mi è capitato di non essere perdonata, è stato molto doloroso ma l'ho accettato avendo io per prima scarsissima attitudine al perdono. |
Re: Riconciliazione
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Re: Riconciliazione
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Ad ogni modo, mi riferivo al tuo non voler essere più l'uomo in croce. |
Re: Riconciliazione
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Guarda bene che in un tipo di legame del genere, a soffire il danno maggiore non è che se ne va, ma chi viene abbandonato! Quote:
Hai una visione davvero grigia delle relazioni. Un cane rimane fedele al padrone finchè vive, non conosce i motivi di convenienza, quelli sono tipici solo dell'essere umano. Un cane se si affeziona al padrone è capace di soffrire moltissimo per ogni più piccolo segno di disapprovazione o astio, sopporta botte e prigionia per non dispiacere il padrone, non scappa col primo arrivato solo perchè gli offre cibo più buono. E se qualcuno lo rapisce e se lo porta via con sè, appena ne avrà l'occasione fuggirà via anche per centinaia di Km pur di ritornare dal suo vero padrone. E se quest'ultimo muore prima di lui, il cane è capace di lasciarsi morire lui stesso per il dispiacere. Ci sono stati cani maltrattati e abbandonati che sono stati salvati e adottati e per quanto bene possano trovarsi nelle nuove famiglia non hanno mai dimenticato il loro vecchio padrone, anche se si comportava male con loro. Noi esseri umani non siamo più capaci di provare sentimenti simili, così puri e sinceri, siamo al di sotto di quelli che chiamiamo bestie. |
Re: Riconciliazione
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Per quanto riguarda lo spazio d'azione, se l'altra persona non fa un passo in avanti, lo dovrò fare io. In genere chi fa uno sbaglio di un certo tipo non corre da te per dire 'guarda, scusa non volevo', allora sarai tu che andrai a rivolgerti a lui/lei facendogli capire come consideri quello che ha fatto e quindi dal confronto con quella persona si trarranno delle conclusioni. Successivamente la persona potrà ripensarci o meno a quello che ha fatto e qui sarebbe il suo spazio di azione. Ma il fatto di perdonare a priori o aspettare che l'altro faccio un passo di riavvicinamento, non garantisce proprio nessun pentimento. Intendo dire che lo spazio d'azione del 'colpevole' può pure farsi attendere inutilmente e la 'vittima' nel frattempo che fa? aspetta ancora? Cioè la possibilità di muoversi della seconda, secondo me, dovrebbe prevalere su quella del primo. |
Re: Riconciliazione
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Il resto che dici riguarda la rinegoziazione del rapporto. |
Re: Riconciliazione
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Dunque se non ho capito male per perdono donato intendi quello incondizionato e per sottomissione 'lo stare in croce'. Qual è la differenza tra i due? Come si esce entrambi meglio, tradito e traditore, dall'operazione di perdono? Grazie :) |
Re: Riconciliazione
Il perdono, se non migliora l'altro, se non lo chiama ad essere migliore, è soltanto un laissez faire, un lasciar fare, in sintesi.
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