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Aiutereste dopo calamità?
In questi giorni c'è stata la terza alluvione in 4 anni nella mia città, molti giovani aiutano, gli "angeli del fango", togliere detriti, aiutare persone e commercianti, io no, la cosa pur toccandomi da vicino non mi tange, ne delle vittime, ne dei danni, ne della gente che ha perso tutto, niente di niente. A dirla tutta mi da anche fastidio la gente che si esaspera per questi disastri, che strilla, provo solo un minimo d'empatia per chi ha perso cari durante le cerimonie (anche se dipende dalle vittime, si, faccio differenza tra vittima e vittima) ma del resto... ZERO! Per me la vita va avanti e ho un opinione estremamente egoistica, anzi, ho pure goduto quando ho saputo che certe persone che ho bene o male conosciuto negli anni hanno perso casa, o attività, o veicolo, non mi vergogno di dirlo.
Forse sono esperienze passate a portarmi a pensare così, bullismo, lavoro, famiglia, adolescenza, relazioni, vita sociale... insomma... chi mi conosce o ha letto miei post passati sa la mia storia di merda e che razza di situazioni ho passato dove non mi ha mai aiutato nessuno, anzi... ed ora vedo tutta questa solidarietà (forse sono invidioso?) che per me è finta perché per me gira tutto intorno ai soldi e agli interessi personali, anche le foto che vedo di "amici" o ex compagni a spalare fango, io penso che siano falsi, lo fanno solo per auto-promuoversi su facebook e prendere tanti bei like. Volevo sapere cosa ne pensate voi, aiutereste la comunità dopo una calamità oppure no? ed ancora cosa ne pensate del mio pensiero? dopo questo post insultatemi pure, sono cosciente del fatto di essere una pessima persona, ma per assurdo sto meglio ora in tutti i sensi di quando ero più empatico, anni fa per certe cose ci stavo davvero male, ora non più. Mi piacerebbe tanto avere un analisi psicologica su questo ma non ho uno psicologico (forse me ne servirebbe uno bravo? eh...) perché so per certo di avere una visione distorta della realtà e troppo distaccata dal pensiero generale, vorrei saperne il perché, le cause, le conseguenze... |
Re: Aiutereste dopo calamità?
Non ti biasimo, rispetto il tuo pensiero che si è sviluppato negli anni per tutte le batoste che avrai ricevuto.
Credo che aiuterei, quando nevicava da me, c'era da spalare la neve in cortile e sulla rampa di accesso al cortile per le auto, io l'auto neanche l'avevo, ma puntualmente ero fuori a spalare la neve insieme ai soliti 2, o 3 quando andava bene. |
Re: Aiutereste dopo calamità?
Credo che il tuo pensiero sia frutto del tuo vissuto, quindi non mi permetto di giudicarlo anche se non mi piace.
Io sicuramente aiuterei. Mi è già capitato di farlo in passato, quando ero universitario e avevo un po' più flessibilità nella gestione degli impegni. Mi spinge a farlo l'empatia, l'immedesimarmi nella situazione di queste persone che, così, da un momento all'altro, perdono tutto. E non sanno quando e come potranno tornare alla normalità. Non che il mio gesto, di per sè, possa risolvere molto... ma un aiuto di molti peò essere un primo supporto per rialzarsi e provare a ricominciare. E non riesco proprio a credere che chi passa un weekend a spalare fango davanti alle case degli altri lo faccia solo per mettersi in mostra; è estremamente faticoso e si torna a casa sporchi come non mai... |
Re: Aiutereste dopo calamità?
Io non aiuterei e infatti non lo faccio.
Non mi sembra poi così assurdo pensarla come te, però credo sia dovuto alla paura. O almeno per quanto mi riguarda ho capito che più ho paura di una persona e più mi distacco. Il problema poi però è che ci si ritrova da soli. |
Re: Aiutereste dopo calamità?
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Re: Aiutereste dopo calamità?
Non sarò io a giudicarti male. Ultimamente provo un gran senso di isolamento, di essere non voluto o, peggio, essere indifferente. Naturalmente la mia fantasia galoppa con immagini di "vendetta" e rivalsa di cui altrettanto naturalmente non saprei né vorrei mettere in atto un millesimo. Però diciamo che capisco bene i tuoi sentimenti, dato che anche la mia vita è all'insegna di batoste, calci e rifiuti anche se in una sfera limitata delle mie interazioni umane. Anzi, diciamo pure tre o quattro àmbiti ora che ci penso...
Non è un caso che "Il conte di Montecristo" sia un evergreen immortale, si basa su una gamma molto fondamentale di sentimeni umani: giustizia, istanze sociali, etc. e fa vivere queste istanze condivise in modo sublime, come solo un grande artista può fare. La rovina del giudice è, credo, qualcosa che commuove chiunque anche se per un sentimento che dovremmo essere coscienti non essere positivo. Io non vedo alcun motivo per non dare una mano se potessi e soprattutto se avessi carattere e personalità. Ho fatto esperienza del fatto che anche nel volontariato ci sono gli stessi meccanismi delle comunità, anzi, delle due un filo peggiori. C'è l'individuo alfa, il beta e gli altri che seguono. C'è però l'aggravante che la sindrome da crocerossino/a o da rivoluzionario pasionario assume tratti veramente pesanti; su dieci persone ci saranno 3-4 molto problematiche sia da gestire sia con cui interagire. In sintesi, non mi ci vedrei a spalar fango perché avrei gli stessi problemi che ho adesso nell'interazione con altri individui. Aiuti economici? Un casino pure lì; i vari manda-SMS-al-XXX-per-gli-alluvionati sono una fregatura perché in fin troppi casi vanno a costituire un fondo che poi le banche prestano, sì, prestano alle vittime; in pratica si fa un regalo alla banca che gestisce l'operazione con la doppia fregatura che la banca può guadagnare sulle vittime tramite la generosità dei donatori. In altre realtà, una percentuale molto elevata di quello che si dona va a sostenere il meccanismo, vedi Unicef che è così elefantiaco da usare qualcosa come la metà degli introiti per sostenere il proprio apparato burocratico. L'unico modo concreto che io conosca per dare una mano è andare in parrocchia, parlare col parroco (se è una brava persona, cosa che di solito è) e chiedergli se conosce personalmente o con assoluta fiducia suoi colleghi o altre persone affidabili sul posto, e far arrivare direttamente l'offerta a queste persone. Io sono ateo e inoltre non ho grande simpatia per i vertici della Chiesa, ma penso che il senso etico concreto dei cristiani sia tuttora la migliore garanzia per poter fare del bene dato il contesto. |
Re: Aiutereste dopo calamità?
mi piacerebbe farlo ma credo di essere del tutto inabile ai lavori manuali
cmq farei qualsiasi cosa, da spalare il fango a trascinare una carriola capisco anche il tuo pensiero , ma facciamo parte di una comunità in qualche modo dobbiamo sentirsi obbligati ad aiutare gli altri se non vuol dire ceh ci sentiamo degli alieni ... |
Re: Aiutereste dopo calamità?
Non lo farei perchè non puoi edificare lungo gli argini di un fiume e meravigliarti che un giorno esondi.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso. Per quanto riguarda la questione psicologica io tendo a non gioire delle disgrazie altrui (per quanto bastardi possano essere) perché soffriresti una pena 10 volte maggiore nel momento in cui la disgrazia capiti a te. L'ideale è essere impassibili. |
Re: Aiutereste dopo calamità?
A febbraio a senigallia, a pochi chilometri dove abito io, venne fatto esondare il fiume per le forti piogge e buona parte della citta' si ritrovo' sotto il fango. Io ci andai, lo trovai quasi come un obbligo morale, gente chr aveva perso parecchio e io che me ne stavo tutto comodo a casa a far altro.. non mi piaceva, volevo in qualche modo sentirmi utile, cosi un giorno presi e partii con il treno. Dovevo ritrovarmi con un gruppetto di amici ma finii per rimanere solo, passai una mattinata e parte del pomeriggio a spalare e vedere in che situazione era messa la citta'. Ero completamente disorganizzato, passai buona parte del tempo a zonzo per la citta' perche' non sapevo bene che fare ma almeno e' una esperienza che mi ha lasciato qualcosa
Io ti consiglio di andarci, magari di non partire tutto disorganizzato come ho fatto io ma partire sapendo gia' cosa si vuole fare, ho sentitl sti giorni oer il telegiornale che i volontari devono prensentarsi in piazza muniti di stivali e pala, io approfitterei. Fare del bene agli altri fa star bene, fa sentire di buon umore, almeno fa sentitr la coscenza apposto. Anche se in questo caso questo gesto di volontariato non sara' ricambiato, ma almeno tornerai a casa oensando "io l'ho fatto, ci ho provato, ho aiutato gente che ha perso tutto e che aveva urgente bisogno" Se gli altri non ti hanno mai fatto del bene, tu sii il primo a farlo e a continuare a farlo, sii parte del cambiamento o resterai sempre li a lamentarti che gli altri fanno schifo a prescindere |
Re: Aiutereste dopo calamità?
penserei ad aiutare, ma dipenderebbe dalle condizioni
se aiutare significherebbe prendersi dieci insulti al minuto in caso di probabile "scarsa operosità", nonostante la buona volontà dello stare ad aiutare, tanti saluti quindi prima studierei l'ambiente e la gente che lo frequenta, poi deciderei il da farsi lo so che suona male, ma insomma, sarà che ho pregiudizi verso i "lavoratori manuali" :pensando: |
Re: Aiutereste dopo calamità?
@biomotivato stima :bene:
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Re: Aiutereste dopo calamità?
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io penso che sia un bel gesto da parte di chi ha tempo libero (come ad esempio gli studenti) aiutare in prima persona certo dal punto di vista pratico l'effetto è quello di spalare via il fango due giorni prima di quanto non lo farebbe l'esercito o la protezione civile, ma secondo me è importante anche l'aspetto psicologico, in queste situazioni se una persona viene lasciata sola con una casa o un negozio distrutto anche "solo" per due giorni l'effetto psicologico è devastante |
Re: Aiutereste dopo calamità?
Io non sono molto abile a livello manuale farei più danni e intralcerei magari gli altri, non ci andrei apposta, sopratutto se si tratta di fare cose manuali tipo spalare fango ecc. Ovvio che se la calamita' ce l'ho sotto casa e ce gente che urla, ferita, dispersa, che ha bisogno di cibo, acqua ecc non mi sto con le mani in mano. Ecco, mi opererei solo se ci fossero persone coinvolte fisicamente che necessitano di assistenza. Se e' per togliere il fango da una casa o da una strada sinceramente non ci andrei.
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Re: Aiutereste dopo calamità?
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Tra l'altro ritengo che il termine "angeli del fango" sia un capolavoro di propaganda |
Re: Aiutereste dopo calamità?
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Re: Aiutereste dopo calamità?
un giovane Bersani a firenze "angelo del fango"
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Re: Aiutereste dopo calamità?
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cmq se servisse il mio aiuto non mi tirerei indietro |
Re: Aiutereste dopo calamità?
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La mia opinione è che esiste una colpa diffusa da ripartire equamente che è quella di riprodursi e occupare tutti gli spazi senza porre limite. Io son passato in Liguria a settembre e pur abituato purtroppo all'alta densità abitativa del Lazio, sono rimasto a bocca aperta. Spazi minimi, strappati alle montagne sasso dopo sasso, strade strette e tortuose degne di una mulattiera himalayana (le ho percorse e parlo a ragion veduta). Non parliamo di trovare un posto per parcheggiare l'auto. L'autostrada passa letteralmente tra le case, mai visto nulla di simile in vita mia (sono stato altre volte, non è che sia rimasto stupito ora). Ora, nasce il signor tizio da buona famiglia ligure, gente onesta eccetera, e giustamente resta attaccato alla sua terra. E allora può essere che dopo qualche tempo c'è l'occasione di comprare quella casetta nel palazzo appena costruito, sì è un po' vicina al torrente ma che vuoi che sia, tanto non capita mai. E il gioco è fatto. Non so quale sia la tendenza demografica in Liguria, ma se anche fosse in forte calo, il danno fatto nel tagliare gli alberi per fare spazio a infrastrutture e abitazioni è ormai fatto e ci vorrebbe chi sa cosa e quanto tempo e quanto denaro per riportare la regione a un livello di autosostenibilità del territorio. Siamo troppi. Questo è il Problema dei Problemi, e la responsabilità non è individuabile. Il solo fatto che esistiamo ci rende "complici" di alcuni misfatti. |
Re: Aiutereste dopo calamità?
dico la verità', no non aiuterei ma non perche' non vorrei ma perche' proprio non je la faccio...:mannaggia:
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Re: Aiutereste dopo calamità?
Per me si dovrebbero recuperare persone dall'Esercito e Protezione Civile.
Detto ciò, avendo sempre poco tempo libero per me non lo farei. Se scegliessi di farlo volontariamente e non per obbligo, lo farei solo se non dovessi sostenere alcuna spesa di trasporto, vitto ed alloggio. Oppure lo farei senza problemi se mi venisse riconosciuta un'assenza giustificata e retribuita, senza che vada ad erodere i monti ore dei permessi maturati, sul lavoro. |
Re: Aiutereste dopo calamità?
Penso di sì, nonostante la mia pigrizia:ridacchiare:..perché mi sentirei in colpa a non dare una mano e perché non ho molto da fare durante le mie giornate..
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Re: Aiutereste dopo calamità?
Ci proverei quanto meno...
Pensare ad una situazione del genere mi fa venire in mente quando da bambino ma anche da ragazzetto in famiglia mi allontanavano quando c'era da fare qualcosa, da dare una mano in qualcosa, facendomi sentire un incapace. A pensarci bene anche ora succede a volte con mia madre, che è una di quelle che vuol fare tutto lei e come gli pare...... Lo so non c'entra una cippa questa riflessione, ma mi escono fuori traumi infantili da tutte le parti :D |
Re: Aiutereste dopo calamità?
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Re: Aiutereste dopo calamità?
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Re: Aiutereste dopo calamità?
io sono andato ad aiutare oggi e l'ho fatto sia per me, per svegliarmi dallo stato di inettitudine e apatia in cui mi trovavo che per gli altri, perchè è un'esperienza che ti rigenera psicologicamente parlando..provare per credere!
poi posso capire che qui quasi tutti sono di altre parti d'Italia e molti anche ben distanti dalla Liguria quindi io personalmente li giustifico a prescindere se sono impossibilitati a prestare la propria opera ma non capisco il tuo discorso sinceramente, sei di genova e se non sbaglio quindi se volevi farti una giornata fuori casa per unire l'utile al dilettevole (perchè si è passati anche dei bei momenti insieme oltre a sgobbare) hai perso un'ottima occasione.. se non ti interessa proprio però il giorno che fa la a casa tua l'alluvione non venire a piangere però per piacere... |
Re: Aiutereste dopo calamità?
:D:D
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lo sai che il massimo che facevano oggi era fare telefonate e dare ordini alla gente? |
Re: Aiutereste dopo calamità?
Aiuterei la calamità a fare altri danni piuttosto.
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