![]() |
Cedere alla psicoterapia
Ho contattato uno psicoterapeuta ma sono molto in contraddizione.
L'ho contattato per informazioni, ma cedere alla psicoterapia per me significherebbe prendere le distanze dal mio sentimento d'amore e con la ragione considerarlo deleterio, trattarlo da dipendenza affettiva, ed io non so accettare che quel sentimento venga trattato come una noia, o peggio una cosa cattiva che va estirpata, o superata, o quel che è; inoltre significherebbe mettere in discussione (proprio nel senso di discuterne, prendendolo fra le mani) il mio immaginario, il mio passato, le mie esperienze. Sono confusa. Perché l'immaginario è tutto quello che ho, non so come fare ad uscire fuori da esso per sezionarlo, per sottoporlo ad una critica. Non vedo una vita, un futuro. Ho preso le distanze dal mondo. Volevo parlarne meglio ma mi sono confusa. Inoltre non riesco a vedere la psicoterapia come una propulsione. Mi guida la disperazione, non un desiderio di rinascita. Perché il conclitto fra realtà e immaginario è ingestibile e doloroso, non sono certo completamente rinchiusa nella mia mente, isolata dal resto. Vi sarei grata se qualcuno avesse da fare qualche considerazione, anche (ma non solo, ci mancherebbe) su una psicoterapia andata a buon fine, ad esempio. Edit: Ora sono tristissima e vorrei cancellare tutto : ( che schifi |
Re: Cedere alla psicoterapia
Prima di tutto, ci sono cose assai peggiori a cui cedere ;)
Io sono convinto che la psicoterapia m'abbia aiutato, ma ci è voluto molto tempo per vederne gli effetti, perché quello che nessun terapeuta può fare è creare le occasioni per mettere a frutto quello che t'ha insegnato su te stesso/a. |
Re: Cedere alla psicoterapia
Io sto affrontando un percorso di psicoterapia e sto riscontrando qualche miglioramento..potrei fare di meglio ma sono molto pigro e col tempo la motivazione che avevo all'inizio sta calando..
Se ne hai la possibilità economica, secondo me, tentar non nuoce.. vedi come vanno le prime sedute nelle quali di solito ci si conosce e si descrivono le problematiche..se poi non ti va di proseguire puoi sempre lasciar perdere.. |
Re: Cedere alla psicoterapia
Sinceramente di quel che hai scritto ci ho capito poco. Io ho l'ho fatta 1 anno e mezzo e mi ha aiutato, te la consiglio pur se piena di "se" e "ma"...
Le prime 5 righe le capisco, perché sono simile a te in questo. Però sappi che ,se ben fatta, la psicoterapia è un qualcosa di molto più pratico di quanto tu possa pensare. E' un togliere i meccanismi deleteri della tua mente, cosa che fai tu in prima persona con la luce lontana dello psicoterapeuta. |
Re: Cedere alla psicoterapia
Io taccio per non essere monotono.... :D
|
Re: Cedere alla psicoterapia
Dipenderà dal tipo di psicoterapia.
Io conosco e feci psicanalisi, che non è, strettamente parando, terapeutica; non nel senso in cui lo è ad esempio una comportamentale. Serve solo a gestire la sofferenza, con una maggiore consapevolezza di sé. So che la consapevolezza può far paura, ti immagini chissà che cosa possa venir fuori, che ci possano crollare anche quelle cose belle che ci rimangono. Non ti posso dire che non esista questo rischio, ma quello che so è che prendere consapevolezza significa solo tirare alla luce cose che sono già dentro di te, può essere molto doloroso e difficile ma dopo riporti il loro potere sotto la tua volontà, e se questa è sufficientemente forte potresti anche vincere la battaglia. |
Re: Cedere alla psicoterapia
Quote:
Come se raccontando smettesse tutto di essere vero, ma soprattutto perdesse tutto di sostanza. Che diventi un accumulo di fatti robe e reazioni senz'anima. Quote:
Il fatto che le sedute (qui ci spenderei 70€ all'ora) non costino poco oltre ad alimentare il senso di colpa mi impedisce di spostare la psicoterapia ai margini, non vorrei vederla come una cosa che si posiziona al centro. Vorrei viverla come un accompagnamento, non come lo scopo di questi mesi. La psicoterapia punta alla rinascita, ma io ho paura di quanto possa essere invasiva, ho paura di stare peggio e ho paura che il dottore mi dica cazzate che mi fanno innervosire. Che già a parlarci al telefono un pochetto je volevo menà, nonostante abbia letto un suo libro e un po' di robe sue e mi sia piaciuto molto. Quote:
Ecco a me questa faccenda dei meccanismi deleteri mi spaventa, io sono così da che ero bimba e non mi ci vedo sicura e tranquilla da qui a qualche mese. E soprattutto non mi vedo socialm. inserita nel lavoro nell'amore nelle amicizie e nella maremma maialona. Quote:
: ) Quote:
Un mese fa avevo le idee più chiare, tornando a casa di nuovo sono ripiombata in qualcosa che boh. E poi a me ripugna l'idea che boh, cioè l'idea di aggiustarmi per essere produttiva come tutti, per andare a lavorare e cazzi. Se lo psicoterapeuta mi dicesse "eh ma il lavoro bla" penso che mi salirebbe una voglia folle di mandarlo affanculo. Grazie a tutti per le risposte Comunque ho preso un appuntamento per settembre inoltrato, si vedrà. : ( [mi caco nel pugno, ho paura di spendere/buttare soldi e ho paura sia una gran cagata] |
Re: Cedere alla psicoterapia
Solo se hai ben chiaro cosa veramente ti affligge o può averti procurato qualche trauma altrimenti sono soldi buttati. Io ho resistito 10 sedute proprio perchè non ho niente che mi preoccupi realmente se non un carattere molto introverso
|
Re: Cedere alla psicoterapia
Quote:
Io speravo in una rinascita ma in realtà si sta rivelando un lento processo di cambiamento e spesso ho delle ricadute. Se non sei sicura di volerti impegnare ti conviene non iniziarla proprio, secondo me..però le prime due sedute potresti farle giusto per vedere cosa ti dice e dopo decidere.. |
Re: Cedere alla psicoterapia
Da smartphone scrivo poco e male, ma detta molto in breve penso che per essere candidati produttivi alla psicoterapia occorrano condizioni molto speciali, tra cui scarsissima capacità di introspezione e/o traumi gravi. Per casi come la maggioranza di noi secondo me il solo modo è esporsi gradualmente e metodicamente a quello che ci crea problemi. Se ti va puoi vedere le innumerevoli volte che ho tentato invano questo mio punto di vista con lazy che ora considero una causa persa dal punto di vista della mia pazienza. Beninteso non mi sto ponendo come quello che ha la Verità in tasca, il mio punto di vista è personale e opinabile.
|
Re: Cedere alla psicoterapia
Scusate se scrivo da cani, è impossibile editare sul mio smartphone.
|
Re: Cedere alla psicoterapia
Quote:
|
Re: Cedere alla psicoterapia
Quote:
Che mi snodi. C'è questo imbroglio, questo impiccio, che mi tiene bloccata, imprigionata in un punto. Vorrei essere più tranquilla e più sicura nelle relazioni con gli altri. Quote:
Più che una questione di impegno, non riesco bene a capire dove andare a parare. Cioè, pur snodando i miei problemi personali non so come incunearmi piacevolmente nel mondo. Quote:
Io forse voglio fare la psicoterap. perché non so stare con gli altri senza sentirmi scomparire (ho a che fare con le persone da anni, ma la mia personalità tende alla sottomissione e/o all'annullamento e più passa il tempo più la situazione va a peggiorare, ormai non sto più quasi con nessuno per il timore di sentirmi scomparire, o per paura di un commento negativo su qualsiasi cosa, proprio perché non c'è alcuna forza in me che sostiene il mio io) e per trovare una maniera di introdurmi nel mondo. Però ammetto che ora più di tutto voglio stare sola, sola, anzi starei con una persona in particolare, ma non c'è; e lo star da sola più che un desiderio è diventato una necessità perché ho perso la capacità di confrontarmi e di distendermi in compagnia degli altri. Forse non di tutti ma di quasi tutti. E comunque ho questo desiderio di rintanamento. Quote:
|
Re: Cedere alla psicoterapia
Quote:
Quando un sentimento è troppo grande, di qualsiasi sentimento trattiamo, diventa ingestibile, troppo grande per noi, come un enorme sasso da trasportare sulla china della nostra esistenza L'amore, nella fattispecie, dovrebbe permetterci di prendere per mano qualcuno e, assieme, aiutarci a camminare, sollevare l'altro quando cade, accettare il suo aiuto quando cadiamo noi... Nessuno ti chiederà mai di togliere l'amore dalla tua esistenza, ma di renderlo amore, e non uno sprone doloroso per andare in terapia, qualcosa che tu per prima vedi come un punto su cui lavorare. Quote:
Sei tu che dai anima a ciò di cui discuterete, non può darla lui. E' un uomo, uno psicoterapeuta; ha scelto questa strada per vivere. Non vive dei dolori altrui, vive cercando di risolverli. Lo scontro fra dentro e fuori a cui accenni è già in atto, e si tratta di ciò che sei e di ciò che vorresti essere, di ciò che vuoi ma non puoi avere, di ciò che non hai più. Nessuno cercherà di dare regole e paletti alla tua vita, mozzando le gambe alla fantasia, magari potrà farti convivere con essa in maniera costruttiva e non lesiva. Sarebbe ottimo. Ma prima devi esternare, altrimenti resta lì, caotica e forse nociva. Racconterai tutto e non riuscirai a trasmettergli ciò che realmente senti... non subito. Ma, ti ripeto, quello è il suo lavoro. Basta poco per dare a un buon terapeuta l'idea di chi sei: quel poco che dici, quello che NON dici, come lo dici :) Quote:
E poi esistono anche le critiche costruttive, sai? Vai li proprio per trovare queste. E una critica costruttiva non è male, anzi, è ottima. Quote:
Quote:
Alla fine della terapia lui smise di bere. Non andrai lì a parlare delle gite in montagna o di fantasie erotiche... sarebbe piaciuto anche a mio padre ma purtroppo andava lì a svuotare il sacco da una bella mole di problemi, tutti legati fra loro, e assieme al medico cercava di dare un senso lì, sapere come comportarsi là, etc... Se è bravo non penso ti dirà cazzate :) ma quasi certamente a volte ti farà arrabbiare, ti sembrerà che non abbia il potere di sapere e trattare certe cose di te... ti incaz*erai come mio papà, che alla fine ha smesso di bere. Quote:
Quote:
Quote:
Andai da uno psicoterapeuta dai 14 ai 17 anni, poi smisi. Era un brav'uomo, che fumava Marlboro rosse metà alla volta, tutto un continuo; che mi fece incazzare tanto che una volta lo piantai in asso lì, nel suo ufficio e me ne andai; che si faceva pagare novantamila lire per 45 minuti. Non mi aprii come dovevo, non riuscì a farmi aprire come dovevo... andò storto e non servì a nulla. Ero troppo giovane, parlavo di idiozie, lui era all'oscuro di cose che accadevano in famiglia e che sarebbero state importanti da esporre nel quadro completo. Non servì a niente, nel senso che non risolse il problema. Ma in quegli anni terribili avevo una valvola di sfogo, anche se incompetente. Avevo qualcuno con cui parlare, ed era lui. Lo ricordo con tanto piacere anche solo per questo. |
Re: Cedere alla psicoterapia
Quote:
Poi mi suona un certo campanello d'allarme quando dici di sentire un "desiderio di rintanamento"... meglio lasciarlo alle talpe, credimi. In bocca al lupo :bene: |
Re: Cedere alla psicoterapia
Quote:
perchè le tue motivazioni ( scarsa introspezione e trauma gravi ) mi sembrano un pò superficiali. L'introspezione in una persona può anche essere a livelli altissimi, ma sarà sempre inficiata dalla soggettività dell'individuo. Esiste una cosa chiamata inconscio, c'è poi la rimozione di tanti episodi, etc. Io posso pure introiettarmi il più possibile, ma in certe parti non ci andrò inconsciamente perchè son quelle dove sento più dolore psichico. O altre non le approfondirò perchè le ritengo poco importanti. Il compito di una persona esterna e competente è indirizzare il viaggio dentro se stessi, che altrimenti sarebbe vago e inconcludente. |
Re: Cedere alla psicoterapia
Quote:
|
Re: Cedere alla psicoterapia
@zoe, certo che sì ho fatto psicoterapia e sono stati due anni buttati pur con un professionista eccelso. Forse sarò superficiale come dici ma basta vedere anche solo sul forum quanto è bassa la percentuale di successi e quanto poco basta per ricascare nelle stesse problematiche. Se sono nato debole con una madre rompi.... I c'è bisogno che io me lo faccia dire da qualcuno? Quel tipo di danni ormai sono fatti e consolidati, possiamo solo venire a patti con la vita. Se so di essere timido mi potrà passare solo e unicamente frequentando gente, e non vorrei spendere migliaia di euro e tonnellate di parole per sapere la ovvia verità....
|
Re: Cedere alla psicoterapia
Se non ti sentissi disperata non ti rivolgeresti allo psicoterapeuta, no?
Mi sembra comprensibile sentirsi scoraggiati. Comunque non è cedere, in psicoterapia si dovrebbe rievocare il proprio vissuto, vivere le emozioni che inibite e dargli un proprio significato, una storia. La psicoterapia non è fatta di diagnosi a pappagallino, definizioni e continue negazioni "non c'è niente di cui aver paura/ non è successo niente/ecc". Nel caso non ti convinca sei liberissima di cambiarlo, specialmente se senti che trascura ciò che hai da dire. La mia psicoterapia non è ancora finita ma finalmente riesco a piangere (non lo facevo da anni) e sto imparando ad ascoltare le mie emozioni, sembra poco ma per me ne è valsa la pena. |
Re: Cedere alla psicoterapia
Ciao!
Ti rispondo: sembri averla già provata la psicoterapia perché hai parlato di cose che se non hai avuta esperienza è difficile capirle emotivamente :perfetto: , intendo quei tuoi pensieri che ho editato, i quali a sua volta li ho provati anch'io nei colloqui psicologici. |
Re: Cedere alla psicoterapia
La dipendenza affettiva patologoca non è amore, è esattamente il contrario: egoismo puro che a lungo andare è letale... :(
Se non lo hai già letto ti segnalo la "Bibbia" del dipendente affettivo: "Donne che amano troppo" di R. Norwood. Lei consiglia il metodo dei gruppi di autoaiuto e dalla mia esperienza funzionano abbastanza. Ovviamente alla base ci dev'essere la volontà di uscirne e per farlo bisogna toccare un fondo, forse tu non l'hai ancora toccato. |
Re: Cedere alla psicoterapia
Questo
Quote:
Quote:
|
Re: Cedere alla psicoterapia
Possibili cause del comportamento anassertivo sono (Lange e Jakubowski 1976):
1. assertività percepita come stile aggressivo non adeguato alla propria persona 2. insicurezza vissuta come “buona educazione” e “gentilezza” 3. difficoltà nell’accettare di avere diritti personali 4. paura che un comportamento assertivo possa causare conseguenze negative 5. deficit comportamentale come conseguenza di un mancato modello positivo nella propria storia e/o nella situazione di vita attuale. Comportamento passivo Il comportamento passivo è tipico della persona che subisce gli altri, è incapace di esprimere le proprie opinioni o sentimenti, fa fatica a prendere decisioni, ritiene gli altri migliori di se stessa (“io non sono ok, tu sei ok”), teme e dipende dal giudizio altrui, è incapace di rifiutare le richieste, tende a sottomettersi al volere dell’altro. L’obiettivo generale è evitare un possibile conflitto e/o far piacere all’interlocutore accondiscendendo a delle sue richiesta esplicite o anche implicite. Un atteggiamento e un comportamento passivo consentono a breve termine di: § diminuire l’ansia che potrebbe emergere esprimendo le proprie idee ma temendo al tempo stesso di perdere la stima, l’affetto dell’altro. Senso di sollievo per essere riusciti ad evitare un conflitto/o una situazione vissuta come difficile; § di neutralizzare il senso di colpa che talvolta si associa all’esprimere un’opinione od uno stato emotivo diversi o potenzialmente diversi dall’interlocutore; § ottenere un “rinforzo sociale”, poiché la persona passiva appare come disponibile e rispettosa dell’altro. Allo stesso tempo è autorinforzante, poiché si può avere la sensazione di essere venuti incontro o di aver fatto un piacere a qualcuno.. Un atteggiamento e un comportamento passivo determinano a lungo termine per chi li mette in atto: § squalifica di se stessi come persona, genitore, professionista, partner, amico, per non vedere mai realizzati i propri desideri e poco considerate le proprie opinioni; § calo dell’autostima e dell’autoefficacia; § elevato senso di frustrazione e rabbia davanti a desideri ed obiettivi non realizzati; § rischio di esplosioni di rabbia; § sentimenti di impotenza che porta a crearsi un’immagine negativa di se stessi con la tendenza ad isolarsi, e talvolta ad avere la sensazione che l’altro ne approfitti; § probabilità di insorgenza di patologie fisiche e/o di origine psicosomatica (cefalea, mal di stomaco, gastriti, ecc.). per l’interlocutore: § difficoltà nel mantenere la relazione con una persona che non esplicita le proprie opinioni, le proprie idee; § sensazione di prevaricare l’altro sentendosi in colpa; § interruzione della relazione per paura di esplosioni di rabbia e aggressività. trovata su internet, incollo tanto per fare il punto. sto riflettendo molto. |
Re: Cedere alla psicoterapia
Il punto è che I want to break free, il resto sono cazzate.
E anche lo psicoterapeuta mi sa che lo mando affanculo Pagare settanta euro per cosa? Io lo so come stanno le cose. Sono iper-esigente nei rapporti. Esigo rapporti non basati sulla falsità e la menzogna, non accetto rapporti in cui debba trattenermi, non accetto di essere ridicolizzata. Quindi per questo devo sganciare settanta euro? Perché non ho più voglia delle buffonate? Ho bisogno di stare da sola, se non so incunearmi nel mondo non è perché sono io che sono stronza, ma perché la gente ha rotto i coglioni e ora se volete scusarmi ma poi dico e quand'anche fosse? ma pure se fossi marcia? Ma chi se ne strafrega! se è un momento in cui ho bisogno di stare sola starò da sola. e poi a cosa devo addestrarmi? all'eventualità di avere a che fare con persone con cui non voglio avere a che fare? ma per quale follia? perché non scoppino tristezze o conflitti in famiglia? perché se no la nonna piange? per uno stipendio a fine del mese (ahahhaah seh, n'altro miraggio) io non voglio più SUBIRE NIENTE E NESSUNO, PUNTO. E NON SONO PAZZA SOLO PERCHE HO QUESTA PARTICOLARISSIMA ESIGENZA. Sì lo so cosa si pensa, si pensa eh ma il mondo, eh ma noi siamo qui, eh ma dobbiamo stare con gli altri. Ma chi lo dice? è un SISTEMA, non è la regola, è UN MODELLO, non sono io! non me ne fotte un cazzo di trangugiare la merda ma che sia chiaro porca troia lorda |
Re: Cedere alla psicoterapia
Io non accetto più nulla. È finita. Adesso mi faccio i cazzi miei, e in santa pace. O almeno ci provo mapporca quella troia
NON SO CHE CAZZO FARE PORCA MERDA Ora chiedo il ban da qui, vediamo come cazzo devo fare. Perché è finita, è finita. Perché non so accettare che è inevitabile che qualcuno resti ferito dalle mie esigenze. E io voglio imparare ad accettare le ferite che posso arrecare agli altri Ma non so come accettare che il mondo è fatto di altri e io devo trovare la maniera di stare con loro |
Re: Cedere alla psicoterapia
Quote:
|
Re: Cedere alla psicoterapia
Odio scrivere dal telefono ma ho dovuto:
Per quel che può valere, a me piaci e ti trovo forte e capace. Una persona con una sensibilità comica come la tua non può non cavarsela. Io già ti vedo oltre questa crisi, finalmente in pace con il mondo incompreso. . E io sono un mago, certe cose le intuisco.. occhio al cold reading!!!! Scherzo XD fatti forza, andrà bene con o senza psico :) |
Tutti gli orari sono GMT +2. Attualmente sono le 02:27. |
Powered by vBulletin versione 3.8.8
Copyright ©: 2000 - 2025, Jelsoft Enterprises Ltd.