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Paz 21-07-2014 23:09

Estero sì, estero no?
 
So che su questo tema sono già stati aperti topic su topic, ma mi serve l'ennesimo consiglio a riguardo.

Sto prendendo seriamente in considerazione la possibilità di emigrare. Il motivo è soprattutto lavorativo. Qui le ho provate tutte: domande per tirocini, per borse di studio, cv a iosa, colloqui andati male. E da quello che ho capito, con la mia età, sono proprio fuori. Inutile aggiungere che la disoccupazione mi sta togliendo la salute.

E tutti: "hai pensato all'estero?"

Ma io ho i miei dubbi su questo El Dorado.

Non ho contatti. E non servono i giusti contatti?
Non ho fortuna. E non serve la famosa botta di culo?
Non ho coraggio. E qui non ho speranze.

Certo l'idea allettante di andare lontano, qualunque posto sia, non solo per trovare lavoro, ma anche per staccarmi da una vita che forse non voglio più è di conforto (anche se mi sembra più un fuggire dai problemi), ma la sola idea di dover tornare dopo nemmeno pochi mesi con la coda tra le gambe, senza più risparmi è a dir poco terrificante.

Ancor di più il pensiero di dover ammettere la sconfitta definitiva.

Voi che fareste? Stareste ancora qui ad aspettare l'occasione della vita? E se decideste di partire, come scegliereste i contatti, la nazione & co.?

Kanon 21-07-2014 23:14

Re: Estero sì, estero no?
 
io a settembre me ne andrò a Londra...qui non c'e futuro...ormai l'italia è un paese alla frutta...

Equilibrium 21-07-2014 23:22

Re: Estero sì, estero no?
 
In nord europa sicuramente avrai più possibilità, ma l'inizio non sara affatto facile, probabilmente farai lavori di basso profilo per tirare a campare nel frattempo che trovi qualcosa attinente la tua formazione.
E un passo che richiede convinzione e motivazione.

Ogni scelta che fai comporta dei rischi poi

Paz 21-07-2014 23:35

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Kanon (Messaggio 1330923)
io a settembre me ne andrò a Londra...qui non c'e futuro...ormai l'italia è un paese alla frutta...

Posso chiederti se a Londra vai alla cieca o hai già dei contatti? E cercherai lavoro in qualsiasi ambito o solo nel tuo?

Quote:

Originariamente inviata da Equilibrium (Messaggio 1330929)
In nord europa sicuramente avrai più possibilità, ma l'inizio non sara affatto facile, probabilmente farai lavori di basso profilo per tirare a campare nel frattempo che trovi qualcosa attinente la tua formazione.
E un passo che richiede convinzione e motivazione.

Ogni scelta che fai comporta dei rischi poi

E' proprio questo che temo: di lavori saltuari e di basso profilo ne faccio già qui in Italia e andare fuori per continuare a farli sarebbe frustrante. Anche perchè di certo non ci camperei, almeno non qui.
L'idea che mi spinge verso l'estero è quella di specializzarmi nel mio settore, ma ho sempre più paura che rimanga solo un'idea, anche perchè non so proprio da dove partire :testata:

The_Sleeper 21-07-2014 23:40

Re: Estero sì, estero no?
 
Se dovessi fare un confronto fra le persone che conosco che hanno deciso di cercare lavoro all'estero e quelle che sono rimaste in Italia vincerebbero le prime in quanto a % di persone che hanno trovato lavoro.
Mi riferisco però ad una fascia di età fra i 20 e i 30 anni e spesso a ragazzi laureati che cercano all'estero il posto di lavoro per cui hanno studiato in Italia.
Oppure persone disposte a fare qualsiasi lavoro pur di sfuggire ad una situazione opprimente e senza prospettive.
Molti di questi ultimi fanno i camerieri, cuochi o mansioni simili in Inghilterra (principalmente Londra). Non è che se la passino benissimo ma a parer loro sicuramente meglio che in Italia.

Non ho idea quale sia la tua età, le tue competenze e se conosci qualche lingua straniera ( l'inglese ovviamente è abbastanza d'obbligo ormai) in particolare.
Le botte di culo in quanto tali non sono prevedibili quindi le escluderei dal discorso e i contatti benchè servano sempre non sono indispensabili.
Il coraggio invece lo è sicuramente per ovvi motivi.

Io stesso finita la mia carriera universitaria se non avrò forti motivi per rimanere in Italia quali un posto di lavoro " umano", una relazione che mi mantenga qui oppure problemi vari che mi costringano a rimanerci penso di emigrare e cercare lavoro in Nord Europa ( idealmente). Magari dopo aver racimolato come possibile qui una somma di denaro che mi permetta di sopravvivere per qualche tempo all'estero mentre cerco lavoro.

muttley 21-07-2014 23:48

Re: Estero sì, estero no?
 
Andare all'estero non vi aiuterà ad uscire dai vostri problemi...detto questo, io mi trasferisco domani :D

tersite 21-07-2014 23:55

Re: Estero sì, estero no?
 
ma ci state ancora a pensare ? Partite! Questo è un paese finito
detto questo imparate prima bene una lingua o forse due
voi assumereste un francese che non parla una parola di italiano ?
Prendereste un commesso norvegese che non proferisce parola ..no eh?
allora andare in Germania o Francia o Inghilterra e non saper parlare la
lingua è da incoscienti
Io son troppo vecchio sennò sarei già partito ,destinazione Inghilterra dato che spikkio e liddle inglisc o meglio South Africa , visto che lì ho 3 cugini sudafricani perfettamente integrati

Warlordmaniac 21-07-2014 23:57

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da The_Sleeper (Messaggio 1330938)
Molti di questi ultimi fanno i camerieri, cuochi o mansioni simili in Inghilterra (principalmente Londra). Non è che se la passino benissimo ma a parer loro sicuramente meglio che in Italia.

I camerieri possono trovare anche in Italia.

Warlordmaniac 21-07-2014 23:58

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da tersite (Messaggio 1330946)
ma ci state ancora a pensare ? Partite! Questo è un paese finito
detto questo imparate prima bene una lingua o forse due

Ehm.... per imparare bene una lingua bisogna vivere lì. Per vivere lì bisogna guadagnare.

phabio 21-07-2014 23:59

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Paz (Messaggio 1330919)
So che su questo tema sono già stati aperti topic su topic, ma mi serve l'ennesimo consiglio a riguardo.

Sto prendendo seriamente in considerazione la possibilità di emigrare. Il motivo è soprattutto lavorativo. Qui le ho provate tutte: domande per tirocini, per borse di studio, cv a iosa, colloqui andati male. E da quello che ho capito, con la mia età, sono proprio fuori. Inutile aggiungere che la disoccupazione mi sta togliendo la salute.

E tutti: "hai pensato all'estero?"

Ma io ho i miei dubbi su questo El Dorado.

Non ho contatti. E non servono i giusti contatti?
Non ho fortuna. E non serve la famosa botta di culo?
Non ho coraggio. E qui non ho speranze.

Certo l'idea allettante di andare lontano, qualunque posto sia, non solo per trovare lavoro, ma anche per staccarmi da una vita che forse non voglio più è di conforto (anche se mi sembra più un fuggire dai problemi), ma la sola idea di dover tornare dopo nemmeno pochi mesi con la coda tra le gambe, senza più risparmi è a dir poco terrificante.

Ancor di più il pensiero di dover ammettere la sconfitta definitiva.

Voi che fareste? Stareste ancora qui ad aspettare l'occasione della vita? E se decideste di partire, come scegliereste i contatti, la nazione & co.?

Se vuoi un consiglio per quanto mi riguarda è meglio andarsene. Se sei indeciso dove andare forse puoi scegliere l'oltre Atlantico. Magari in Sudamerica, il Nord Europa e l'Inghilterra sono ormai saturi

Paz 22-07-2014 00:02

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da The_Sleeper (Messaggio 1330938)
Se dovessi fare un confronto fra le persone che conosco che hanno deciso di cercare lavoro all'estero e quelle che sono rimaste in Italia vincerebbero le prime in quanto a % di persone che hanno trovato lavoro.
Mi riferisco però ad una fascia di età fra i 20 e i 30 anni e spesso a ragazzi laureati che cercano all'estero il posto di lavoro per cui hanno studiato in Italia.
Oppure persone disposte a fare qualsiasi lavoro pur di sfuggire ad una situazione opprimente e senza prospettive.
Molti di questi ultimi fanno i camerieri, cuochi o mansioni simili in Inghilterra (principalmente Londra). Non è che se la passino benissimo ma a parer loro sicuramente meglio che in Italia.

Non ho idea quale sia la tua età, le tue competenze e se conosci qualche lingua straniera ( l'inglese ovviamente è abbastanza d'obbligo ormai) in particolare.
Le botte di culo in quanto tali non sono prevedibili quindi le escluderei dal discorso e i contatti benchè servano sempre non sono indispensabili.
Il coraggio invece lo è sicuramente per ovvi motivi.

Io stesso finita la mia carriera universitaria se non avrò forti motivi per rimanere in Italia quali un posto di lavoro " umano", una relazione che mi mantenga qui oppure problemi vari che mi costringano a rimanerci penso di emigrare e cercare lavoro in Nord Europa ( idealmente). Magari dopo aver racimolato come possibile qui una somma di denaro che mi permetta di sopravvivere per qualche tempo all'estero mentre cerco lavoro.

Quello che ho sottolineato è quello che mi ferma maggiormente. Purtroppo ho superato ormai la soglia dei 30 (per l'esattezza sto a 32) e se all'estero l'età conta tanto quanto in Italia inutile anche andare. In più basta con lavori deprimenti e sottopagati già mi ci sto devastando da anni e anni. E' vero, la mia poca flessibilità mi potrebbe esser d'ostacolo, ma forse è un discorso che faccio da qui. Magari una volta all'estero mi adatterei a qualunque cosa.

Per le lingue diciamo che tra quelle che conosco l'unica utile è l'inglese. Per le competenze...ecco, il guaio. Il mio (o meglio, quello in cui vorrei specializzarmi) è un settore professionale che in Italia va poco, ma nel Nord Europa ad esempio sono molto più avanti, di conseguenza io non farei una gran bella figura.

Oddio, a leggermi mi rendo conto di star razionalizzando il tutto, ma da quello che invece emerge in questo topic ci vuole tutt'altro:coraggio e senso di rischio :miodio:

Warlordmaniac 22-07-2014 00:05

Re: Estero sì, estero no?
 
No, no, la razionalità ci vuole. Non è che uno parte a caso e cerca di trovare lì; secondo me se si va all'estero, bisogna trovare da casa con un colloquio telefonico o via skype.

Ottimo questo sito: https://ec.europa.eu/eures/main.jsp?...=3.2.1-build-1

phabio 22-07-2014 00:07

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Paz (Messaggio 1330952)
Quello che ho sottolineato è quello che mi ferma maggiormente. Purtroppo ho superato ormai la soglia dei 30 (per l'esattezza sto a 32) e se all'estero l'età conta tanto quanto in Italia inutile anche andare. In più basta con lavori deprimenti e sottopagati già mi ci sto devastando da anni e anni. E' vero, la mia poca flessibilità mi potrebbe esser d'ostacolo, ma forse è un discorso che faccio da qui. Magari una volta all'estero mi adatterei a qualunque cosa.

Per le lingue diciamo che tra quelle che conosco l'unica utile è l'inglese. Per le competenze...ecco, il guaio. Il mio (o meglio, quello in cui vorrei specializzarmi) è un settore professionale che in Italia va poco, ma nel Nord Europa ad esempio sono molto più avanti, di conseguenza io non farei una gran bella figura.

Oddio, a leggermi mi rendo conto di star razionalizzando il tutto, ma da quello che invece emerge in questo topic ci vuole tutt'altro:coraggio e senso di rischio :miodio:

32 anni non è un'età vecchia, anzi. Che lavoro fai di preciso?

Paz 22-07-2014 00:07

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1330944)
Andare all'estero non vi aiuterà ad uscire dai vostri problemi...detto questo, io mi trasferisco domani :D

Tanto è diventata ingestibile la mia preoccupazione per il lavoro che ormai gli altri miei problemi sono diventati secondari. Ormai non riesco a focalizzarmi su altro. Se l'estero mi aiutasse anche solo in questo potrei recuperare un briciolo di serenità.

Intanto in bocca al lupo per la tua avventura.

Equilibrium 22-07-2014 00:10

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da phabio (Messaggio 1330951)
Se vuoi un consiglio per quanto mi riguarda è meglio andarsene. Se sei indeciso dove andare forse puoi scegliere l'oltre Atlantico. Magari in Sudamerica, il Nord Europa e l'Inghilterra sono ormai saturi

Il Nord Europa meglio se non ci si vuole allontanare troppo, paesi lontani vanno bene secondo me Stati Uniti e Canada oppure Australia e fin qui rimaniamo in paesi molto civilizzati, con diritti ai lavoratori, politiche a sostegno dei disoccupati, spedali più efficienti, ecc ecc...
Sud America ci andrei li se fossi pieno di capitali, ma per iniziare privi di esperienze e senza specializzazioni in tasca poi..., me la vedo dura per non dire impossibile.

Paz 22-07-2014 00:15

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da tersite (Messaggio 1330946)
ma ci state ancora a pensare ? Partite! Questo è un paese finito
detto questo imparate prima bene una lingua o forse due

Ebbene sì, sono qui ancora ad arrovellarmici invece di prendere e andare. Che strazio. Sto cercando di capire esattamente cosa mi ferma perchè proprio non lo so.
Poi di lingua utile so solo l'inglese, quindi non è che abbia molta scelta. E dal momento che la mia decisione è a breve termine, non ho il tempo di impararne un'altra (ma se la vogliamo dirla tutta nemmeno la mente giovane e fresca per farlo)

Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1330948)
I camerieri possono trovare anche in Italia.

Appunto, altro dubbio. Se proprio mi devo buttare su un lavoro fuori dal mio settore, quanto conviene emigrare?

phabio 22-07-2014 00:17

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Equilibrium (Messaggio 1330960)
Il Nord Europa meglio se non ci si vuole allontanare troppo, paesi lontani vanno bene secondo me Stati Uniti e Canada oppure Australia e fin qui rimaniamo in paesi molto civilizzati, con diritti ai lavoratori, politiche a sostegno dei disoccupati, spedali più efficienti, ecc ecc...
Sud America ci andrei li se fossi pieno di capitali, ma per iniziare privi di esperienze e senza specializzazioni in tasca poi..., me la vedo dura per non dire impossibile.

Le specializzazioni ormai le richiedono ovunque. Sul Sud America c'è molta gente che ci emigra: in Brasile, in Cile, in Uruguay. L'Uruguay per esempio è un paese in forte crescita e abbastanza stabile. Ho fatto una ricerca su internet e tutti quelli che ne parlano concordano col dire che è un paese assolutamente accogliente

Equilibrium 22-07-2014 00:22

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Paz (Messaggio 1330961)
Se proprio mi devo buttare su un lavoro fuori dal mio settore, quanto conviene emigrare?

Non conviene, ma poi dipende, se è un lavoro molto remunerativo non lo faresti?

Comunque secondo me andari li a fare anche il cameriere è utile, in primis perché fai pratica con l'inglese, poi stando li ti si aprono nuovi scenari, conosci gente del posto, hai delle dritte, informazioni che stando qua son difficili da recuperare.

Paz 22-07-2014 00:28

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1330954)
No, no, la razionalità ci vuole. Non è che uno parte a caso e cerca di trovare lì; secondo me se si va all'estero, bisogna trovare da casa con un colloquio telefonico o via skype.

Ottimo questo sito: https://ec.europa.eu/eures/main.jsp?...=3.2.1-build-1

Grazie, Warlordmaniac. Conoscevo questo sito e proprio qui ho trovato la settimana scorsa due annunci relativi al mio campo. So che il tempo stringe e dovrei sbrigarmi a contattare le aziende, ma rimando di giorno in giorno. Non mi chiedere il motivo preciso perchè ignoro anche questo. Tu hai mai fatto colloqui tramite quel sito?


Quote:

Originariamente inviata da phabio (Messaggio 1330957)
32 anni non è un'età vecchia, anzi. Che lavoro fai di preciso?

E invece, a quanto pare, qui in Italia me lo ricordano di giorno in giorno. Ehm...per il lavoro ometterei, mi vergogno a scriverlo qui :timidezza:

Paz 22-07-2014 00:37

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da phabio (Messaggio 1330962)
Le specializzazioni ormai le richiedono ovunque. Sul Sud America c'è molta gente che ci emigra: in Brasile, in Cile, in Uruguay. L'Uruguay per esempio è un paese in forte crescita e abbastanza stabile. Ho fatto una ricerca su internet e tutti quelli che ne parlano concordano col dire che è un paese assolutamente accogliente

Brasile è un altro di quelli che potrei prendere in considerazione, anche se, per tanti motivi, preferirei comunque l'Europa. A me ad esempio non dispiacerebbe l'Est (ovviamente ci sono Nazioni e Nazioni), ma lì con la lingua son fuori.

Quote:

Originariamente inviata da Equilibrium (Messaggio 1330964)
Non conviene, ma poi dipende, se è un lavoro molto remunerativo non lo faresti?

Comunque secondo me andari li a fare anche il cameriere è utile, in primis perché fai pratica con l'inglese, poi stando li ti si aprono nuovi scenari, conosci gente del posto, hai delle dritte, informazioni che stando qua son difficili da recuperare.

Forse sì lo farei, ma a malincuore...mi sentirei di aver buttato all'aria anni di studio.
L'ipotesi di farlo come lavoro iniziale ci starebbe, ma è sempre il fattore età che frega. Più vado avanti più si riduce la possibilità di inserirmi in una qualche realtà più affine ai miei interessi.

Warlordmaniac 22-07-2014 00:48

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Paz (Messaggio 1330968)
Tu hai mai fatto colloqui tramite quel sito?

No.
Lo tenevo d'occhio, ma quello che mi ha frenato è che non so fare nulla.

Paz 22-07-2014 00:59

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1330981)
No.
Lo tenevo d'occhio, ma quello che mi ha frenato è che non so fare nulla.

Stessa cosa per me. Alle spalle ho solo anni di formazione universitaria, ma a livello pratico ho paradossalmente bisogno di altra formazione. Così, con le competenze di ora, non so utilizzabile da nessuna parte.

pokorny 22-07-2014 01:11

Re: Estero sì, estero no?
 
Se la moderazione mi consente, posterei un link interessante. E' neutrale assolutamente non commerciale eccetera. La storia di una ragazza che è andata all'estero. Mi paiono molto pertinenti i commenti sulla selezione, sul fatto che si è visti come investimenti quindi è possibile essere rifiutati se la potenziale nazione ospite così decide, eccetera. Ecco qua, solo come spunto di riflessione.

http://lamiavitaupsidedown.wordpress.com/2014/05/19/emigrare-una-scelta-da-ricchi/

Ovviamente se il regolamento non consente, come non detto, le mie scuse e cassate tranquillamente il post.

muttley 22-07-2014 04:02

Re: Estero sì, estero no?
 
Non condivido l'idea che l'unico modo per apprendere una lingua come si deve sia vivere nel paese in cui la si parla. Sicuramente i metodi d'insegnamento prevalenti in questo paese sono fallimentari, ma con forme particolari come l'apprendimento organico di Paul Pimsleur è possibile raggiungere livelli più che buoni anche senza vivere in un dato paese. Prendiamo le situazioni di bilinguismo che esistono nelle nazioni scandinave: ci si abitua fin dall'infanzia all'uso dell'inglese come seconda lingua attraverso l'ascolto, il primo step previsto dal naturale apprendimento del proprio idioma nativo da bambini. Il problema degli italiani con le lingue e che nessuno le ascolta, eppure con i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, è possibile abituare le orecchie a un costante sottofondo anglofono ad esempio, tramite l'ascolto di audiobook o padcast (cosa che il sottoscritto fa giornalmente, talvolta anche per diverse ore).

Iacopo 22-07-2014 08:03

Re: Estero sì, estero no?
 
Io conosco delle persone che lavorano a Londra.
Sono sottopagate e per un periodo hanno lavorato per oltre 60 ore alla settimana, senza alcun tipo di protezione, al nero ^_^
Certo, non erano laureate.
Ma non è tutto rose e fiori, quindi fate attenzione...

tersite 22-07-2014 09:31

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da muttley (Messaggio 1330999)
Non condivido l'idea che l'unico modo per apprendere una lingua come si deve sia vivere nel paese in cui la si parla. Sicuramente i metodi d'insegnamento prevalenti in questo paese sono fallimentari, ma con forme particolari come l'apprendimento organico di Paul Pimsleur è possibile raggiungere livelli più che buoni anche senza vivere in un dato paese. Prendiamo le situazioni di bilinguismo che esistono nelle nazioni scandinave: ci si abitua fin dall'infanzia all'uso dell'inglese come seconda lingua attraverso l'ascolto, il primo step previsto dal naturale apprendimento del proprio idioma nativo da bambini. Il problema degli italiani con le lingue e che nessuno le ascolta, eppure con i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, è possibile abituare le orecchie a un costante sottofondo anglofono ad esempio, tramite l'ascolto di audiobook o padcast (cosa che il sottoscritto fa giornalmente, talvolta anche per diverse ore).

io utilizzo dei siti interessanti e in parte gratuiti ... solo per la lingua inglese
la mia conoscenza della lingua è discreta ma non ottima , ho avuto la fortuna in tempi lontani di fare un corso di lingua organizzato dal comune ad un prezzo modesto , eravamo 9 persone ed una insegnante di madre lingua
è così che si impara .
forse intendevi podcast ??

ShadyVow 22-07-2014 10:50

Re: Estero sì, estero no?
 
Londra ormai è piena.

Warlordmaniac 22-07-2014 13:25

Re: Estero sì, estero no?
 
I migliori Paesi per il lavoro secondo me sono quelli che non andremmo volentieri. Spesso si pensa ad andare in un posto dinamico, giovane, una grande città moderna. Invece ormai l'unica è una zona poco nota di uno stato poco noto. Esempio Marocco, Algeria, Bulgaria, Sudafrica, Nicaragua.

zoe666 22-07-2014 13:27

Re: Estero sì, estero no?
 
io in sud africa ci andrei volentieri :o

Warlordmaniac 22-07-2014 13:29

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da zoe666 (Messaggio 1331187)
io in sud africa ci andrei volentieri :o

Ma non stavo parlando di gusti individuali.

phabio 22-07-2014 13:56

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1331188)
Ma non stavo parlando di gusti individuali.

A proposito di gusti individuali. Ho letto una volta questo post interessantissimo sul fatto di andarsene e i fenomeni contingenti alle decisioni di fuga. Che ne pensate?
http://www.keinpfusch.net/2014/07/sotto-il-sole-di-vilnius-es-gibt-nichts.html

Fallito91 22-07-2014 16:53

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Paz (Messaggio 1330919)
So che su questo tema sono già stati aperti topic su topic, ma mi serve l'ennesimo consiglio a riguardo.

Sto prendendo seriamente in considerazione la possibilità di emigrare. Il motivo è soprattutto lavorativo. Qui le ho provate tutte: domande per tirocini, per borse di studio, cv a iosa, colloqui andati male. E da quello che ho capito, con la mia età, sono proprio fuori. Inutile aggiungere che la disoccupazione mi sta togliendo la salute.

E tutti: "hai pensato all'estero?"

Ma io ho i miei dubbi su questo El Dorado.

Non ho contatti. E non servono i giusti contatti?
Non ho fortuna. E non serve la famosa botta di culo?
Non ho coraggio. E qui non ho speranze.

Certo l'idea allettante di andare lontano, qualunque posto sia, non solo per trovare lavoro, ma anche per staccarmi da una vita che forse non voglio più è di conforto (anche se mi sembra più un fuggire dai problemi), ma la sola idea di dover tornare dopo nemmeno pochi mesi con la coda tra le gambe, senza più risparmi è a dir poco terrificante.

Ancor di più il pensiero di dover ammettere la sconfitta definitiva.

Voi che fareste? Stareste ancora qui ad aspettare l'occasione della vita? E se decideste di partire, come scegliereste i contatti, la nazione & co.?


Ciao io ho provato ad andare all'estero ma purtroppo non sono riuscito a trovare lavoro e sono stato costretto a tornare a casa. Indubbiamente lì stavo meglio rispetto a qui,avevo maggiore voglia di vivere,di uscire,di conoscere gente,maggiore ottimismo,maggiore fiducia nelle persone,una maggiore prospettiva di vita,volevo rifarmi una vita. Purtroppo le speranze sono state spazzate via e sono stato costretto a ritornare nella mia terra maledetta,triste,cupa e senza speranze per il futuro. Penso spesso,ogni giorno,al periodo in cui ero lì,vorrei tanto ritornarci ma so che non sarà possibile,non voglio più vivere dove sono ora,al pensiero che fra 10 anni sarò ancora qui mi sento male. Sento che quella era l'ultima opportunità e che adesso che è andata male,la mia vita è finita,sento che non posso avere una mia strada e che ormai non c'è più niente da fare. A 23 anni sono disoccupato,ho difficoltà sociali,non ho un lavoro,non ho esperienza lavorativa e nessuno mi prenderà mai per questo oltre che per i motivi sociali,vivo in un posto di merda,pieno di criminalità,ingiustizie sociali,un posto povero economicamente e senza speranze di ripresa,in cui odio la mentalità delle persone che ci vivono.

tersite 22-07-2014 16:58

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da zoe666 (Messaggio 1331187)
io in sud africa ci andrei volentieri :o

in sudafrica per i bianchi non c'è spazio
al primo posto sono i neri poi le donne nere , poi le donne bianche
all'ultimo i maschi bianchi , mia cugina risk manager di una importante società ha provato di fare finta di cercare lavoro , ma essendo bianca
nessuno ha risposto ...

Fallito91 22-07-2014 16:59

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da tersite (Messaggio 1331345)
in sudafrica per i bianchi non c'è spazio
al primo posto sono i neri poi le donne nere , poi le donne bainche
all'ultimo i maschi bianchi , mia cugina riuk manager di una importante società ha provato di fare finta di cercare lavoro , ma essendo bianca
nessuno ha risposto ...

Vieni in sicilia col sud africa non c'è molta differenza,anzi forse c'è visto che il sud africa è più ricco.

Paz 22-07-2014 22:01

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Iacopo (Messaggio 1331009)
Io conosco delle persone che lavorano a Londra.
Sono sottopagate e per un periodo hanno lavorato per oltre 60 ore alla settimana, senza alcun tipo di protezione, al nero ^_^
Certo, non erano laureate.
Ma non è tutto rose e fiori, quindi fate attenzione...

Ti dirò che secondo me la laurea può fare pure peggio. Guarda il mio caso. Ho tanto fossilizzato l'attenzione sul mio percorso di studi che chissà quante occasioni ho perso e certo ora non mi posso più permettere di continuare a fare un errore del genere, specialmente all'estero.

Paz 22-07-2014 22:13

Re: Estero sì, estero no?
 
Quote:

Originariamente inviata da Warlordmaniac (Messaggio 1331185)
I migliori Paesi per il lavoro secondo me sono quelli che non andremmo volentieri. Spesso si pensa ad andare in un posto dinamico, giovane, una grande città moderna. Invece ormai l'unica è una zona poco nota di uno stato poco noto. Esempio Marocco, Algeria, Bulgaria, Sudafrica, Nicaragua.

Confermo e smentisco. Anni fa ho fatto uno stage in Bulgaria con tutto che l'idea non fosse così allettante, ma questa era la possibilità offerta. Non che ci avessi riposto chissà quali speranze, ma alla fine si è rivelato un tirocinio fine a se stesso e la delusione è stata grande. Vero che è una nazione in crisi, che non riesce a uscire dall'ombra del regime comunista, che non sa come reagire se non con corruzione dilagante, ma il mio posto di lavoro non venne riconfermato, quello della mia coinquilina, seppur in un altro ambito, sì.
Quindi uno dei miei timori più grandi è che la scelta della nazione, almeno per me, sia solo un terno al lotto.

Paz 22-07-2014 22:40

Re: Estero sì, estero no?
 
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Originariamente inviata da phabio (Messaggio 1331219)
A proposito di gusti individuali. Ho letto una volta questo post interessantissimo sul fatto di andarsene e i fenomeni contingenti alle decisioni di fuga. Che ne pensate?
http://www.keinpfusch.net/2014/07/sotto-il-sole-di-vilnius-es-gibt-nichts.html

In alcuni punti il discorso mi sembra prendere una piega troppo generalista o astratta, non saprei bene come definirla. Ma sulla "cappa" ci sto. Se io stessi divinamente qui, nel mio habitat, credo che l'esigenza di trasferirmi sarebbe molto meno marcata. Invece sento che l'aria ormai scarseggia. E come ora ho avuto la stessa sensazione in passato. Tant'è che ho cercato e provato vie di fuga estemporanee, ma sempre all'ovile, per un motivo o per l'altro, ho fatto ritorno.
A differenza delle altre volte però, ora la cosa che riesco a valutare è solo ed esclusivamente la mia esigenza lavorativa essendo ormai un peso insostenibile. L'esperienza di vita ha perso di senso così come tutto quello che le ruota intorno.

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Originariamente inviata da Fallito91 (Messaggio 1331341)
Ciao io ho provato ad andare all'estero ma purtroppo non sono riuscito a trovare lavoro e sono stato costretto a tornare a casa. Indubbiamente lì stavo meglio rispetto a qui,avevo maggiore voglia di vivere,di uscire,di conoscere gente,maggiore ottimismo,maggiore fiducia nelle persone,una maggiore prospettiva di vita,volevo rifarmi una vita. Purtroppo le speranze sono state spazzate via e sono stato costretto a ritornare nella mia terra maledetta,triste,cupa e senza speranze per il futuro. Penso spesso,ogni giorno,al periodo in cui ero lì,vorrei tanto ritornarci ma so che non sarà possibile,non voglio più vivere dove sono ora,al pensiero che fra 10 anni sarò ancora qui mi sento male. Sento che quella era l'ultima opportunità e che adesso che è andata male,la mia vita è finita,sento che non posso avere una mia strada e che ormai non c'è più niente da fare. A 23 anni sono disoccupato,ho difficoltà sociali,non ho un lavoro,non ho esperienza lavorativa e nessuno mi prenderà mai per questo oltre che per i motivi sociali,vivo in un posto di merda,pieno di criminalità,ingiustizie sociali,un posto povero economicamente e senza speranze di ripresa,in cui odio la mentalità delle persone che ci vivono.

Quello che hai vissuto è la paura che mi frena più di tutte. L'idea dell'ultima opportunità, dell'esser costretti a tornare, del riaffrontare la terra che pensavi o speravi di poter lasciare per sempre, dell'essere di nuovo punto e capo.
Mi dispiace che ti sia andata così, ma hai solo 23 anni. Non puoi essere finito nè può essere finita. Sarà che sto molto più in là con l'età, ma mi sembra una strada ancora aperta la tua. E già il fatto che tu abbia trovato il coraggio di partire è già buon segno. Forza :)

Warlordmaniac 23-07-2014 11:59

Re: Estero sì, estero no?
 
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Originariamente inviata da Paz (Messaggio 1331613)
Confermo e smentisco. Anni fa ho fatto uno stage in Bulgaria con tutto che l'idea non fosse così allettante, ma questa era la possibilità offerta. Non che ci avessi riposto chissà quali speranze, ma alla fine si è rivelato un tirocinio fine a se stesso e la delusione è stata grande. Vero che è una nazione in crisi, che non riesce a uscire dall'ombra del regime comunista, che non sa come reagire se non con corruzione dilagante, ma il mio posto di lavoro non venne riconfermato, quello della mia coinquilina, seppur in un altro ambito, sì.
Quindi uno dei miei timori più grandi è che la scelta della nazione, almeno per me, sia solo un terno al lotto.

Non sto dicendo che quei posti sono l'America, il mio discorso era molto più generale: accontentarsi di posti meno noti e meno turistici, invece di cercare fortuna a Londra, a Milano o in posti già noti per le opportunità di lavoro.

cancellato11788 23-07-2014 12:03

Re: Estero sì, estero no?
 
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Originariamente inviata da Kanon (Messaggio 1330923)
io a settembre me ne andrò a Londra...qui non c'e futuro...ormai l'italia è un paese alla frutta...

e che palle sempre Londra Londra Londra..tutti vanno a cercare fortuna a Londra..e mai nessuno in un posto diverso..che ne sò, Emirati Arabi Uniti, Dubai..e lì si che lavoro ne trovi, altro che fare lo sguattero nel ristorante italiano

ps: non sto scherzando
ps2: odio gli inglesi

http://www.lavoroadubai.it/

Alex2 23-07-2014 13:09

Re: Estero sì, estero no?
 
secondo me e' plausibile andare all'estero per scappare dalla cappa culturale italiana, per realizzare i propri sogni, a parte qualche fortunato, non lo penso proprio in quanto saresti l'immigrato che proviene da il paese sfigato della situazione e verresti trattato di conseguenza come facevamo noi con i ns.immigrati, i lavori meno qualificati e pagati


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