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Mio padre non c'è più
Un mese fa mio padre se n'è andato via per sempre a causa di un tumore ai polmoni. Mi ricordo che verso di lui a volte provavo un po' di risentimento perché mi diceva che la mia solitudine era "tutta colpa mia", che "tutti ti cercano e ti vogliono bene" (ma dove?); era critico nei miei confronti, se sbagliavo mi rimproverava perché sbagliavo e se facevo bene cercava il pelo nell'uovo "si, però avresti potuto dire... o fare..." (e questo mi fa venire in mente quello che mi disse un ragazzo: "quando un estroverso fa bene tutti ad elogiarlo, se è un introverso a fare le cose bene la gente dice, si vabbé, come lo ha fatto lui poteva farlo chiunque altro). Per chi non lo sa, ho 30 anni e ho la fortuna di avere un buon lavoro e sono cristiano; ricordo ancora tutta la contrarietà di mio padre quando ho deciso di abbracciare la fede cristiana. Mio padre mi manca molto. Gli sono stato vicino durante la sua malattia, la sua sofferenza; l'ho visto spegnersi giorno dopo giorno; nonostante le volte che mi ha fatto arrabbiare, lo vorrei ancora qui vicino a me. Mi ricordo quando andavamo insieme a visitare qualche posto, quando uscivamo a camminare insieme, quando mi raccontava le sue esperienze e gli insegnamenti che ne aveva tratto, quando mi dava consigli. Tornassi indietro starei meno tempo al computer e starei più tempo con lui. Ed è questo il consiglio che voglio darvi: anche se avete conflitti con i vostri genitori, anche se a volte provate per loro rabbia perché non vi capiscono, cercate di passare più tempo con loro, parlate con loro, uscite con loro, perché quando poi non ci saranno più sarà troppo tardi! Loro vi vogliono bene e a modo loro cercano di aiutarvi, non dimenticatevelo!!
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Re: Mio padre non c'è più
Ho perso mio padre a 33 anni per un tumore
da vivo ci litigavo molto anche con toni aspri , poi mi e mancato capita... se tornassi indietro tuttavia non farei ne direi niente di diverso da quel che ho detto o fatto , solo cambierei delle scelte nella mia vita , ma questo con mio padre a poco a che vedere |
Re: Mio padre non c'è più
Ciao Shy, volevo farti le condoglianze per il tuo lutto, e dirti che condivido in pieno il tuo pensiero, mio padre se n'è andato oramai da 19 anni e mi manca ancora oggi, anche se affievoliti ricordo ancora i bei momenti e quelle poche lezioni di vita che ha avuto il tempo di darmi...
"Cerca di conoscere i tuoi genitori. Non puoi sapere quando se ne andranno per sempre. " ( Linus - Accetta il consiglio ) Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk |
Re: Mio padre non c'è più
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Re: Mio padre non c'è più
Mi dispiace e non so come ti senti e non so come mi sentirò io quando e se succederà. Non so cosa dire, spero che non abbia sofferto troppo. Temo che mio padre non sia troppo lontano dall'andarsene anche lui.
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Re: Mio padre non c'è più
Condoglianze anche da parte mia, anche io non so come si sta in questo caso ma lo posso ben immaginare. Mio padre ha 73 anni ormai e ci penso spesso
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Re: Mio padre non c'è più
Mi spiace, condoglianze sincere
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Re: Mio padre non c'è più
Mi dispiace . Condoglianze. Si deve essere dura perdere un genitore. Spesso si vede i genitori come presenze antagoniste per delle sciochezze o forse perche sono quelli piu vicini a noi , mentre sono soltanto le persone che ci vogliono piu bene a questo mondo.
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Re: Mio padre non c'è più
Condoglianze!
Io da 1 anno a questa parte ho perso i miei 2 nonni paterni. Il mondo è assurdo. |
Re: Mio padre non c'è più
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son contento che hai avuto modo di poter avere bei ricordi di lui, sicuramente ti voleva molto bene e sono d'accordissimo, ciò che ti diceva era anche conseguenza di questo amore mi spiace che ora tu non lo abbia con te, ma spero che un giorno vi possiate riabbracciare per non separarvi mai più ci sono passato anche io attraverso perdite, paradossalmente son convinto che il fatto che le abbia avute da bambino mi abbia decisamente evitato delle sofferenze comunque forza e coraggio, si va avanti, è la vita, e mi immagino tuo padre che continuerà a bacchettarti da dov'è ora :ridacchiare: |
Re: Mio padre non c'è più
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tempo fa aprii un topic per esprimere lo stesso messaggio, ti capisco e ti sono vicino |
Re: Mio padre non c'è più
condoglianze... i miei genitori sono tutto quello che ho e penso che quando loro non ci saranno più li raggiungerò a breve...
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Re: Mio padre non c'è più
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Re: Mio padre non c'è più
E' il mio incubo ricorrente perdere i miei genitori. Mi dispiace molto per te, Shycrs.
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Re: Mio padre non c'è più
Condoglianze,ti sono vicino.Il tuo discorso è toccante,mi ha fatto piangere e condivido quello che hai detto.I genitori ci vogliono bene,anche se non sono come piace a noi e si arrabbiano,loro ci vorranno sempre bene.In un certo senso mi ritrovo in quello che hai detto,quando mio padre mi rimprovera o si arrabbia io ci rimango male perchè vorrei anche delle belle parole da parte sua e c'è l'ho con lui...Ma è mio padre,e li vorrò sempre bene.Non ti buttare giù,perchè come hai detto tu,lui ti vorrà sempre bene.
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Re: Mio padre non c'è più
Condoglianze anche da parte mia. Nel mio caso, invece, mio padre non c'è mai stato, si è dimenticato totalmente della mia esistenza, e questo fatto, di saperlo vivente in un'altra parte del mondo mentre io avrei avuto bisogno di lui, mi ha causato un'insicurezza cronica che poi mi sono portato dietro tutta la vita. Quando seppi che era morto (a 75 anni, non pochi), in compenso, non provai nulla...
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Re: Mio padre non c'è più
Quello che hai scritto mi ha toccato, mi ci sono ritrovato in pieno. Per quanto possano valere le parole di uno sconosciuto, ti faccio le mie condoglianze.
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Re: Mio padre non c'è più
Condoglianze, io ho perso mia madre poco meno di 2 mesi fa...
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Re: Mio padre non c'è più
Condoglianze,
grazie per la tua testimonianza ed il messaggio positivo che racchiude. |
Re: Mio padre non c'è più
Condoglianze. :consolare:
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Re: Mio padre non c'è più
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Possa essere un'occasione per un positivo cambiamento nelle vostre vite. |
Re: Mio padre non c'è più
mi dispiace però in ogni caso anche se i genitori sono morti e ci volevano in fondo bene non significa si siano comportati correttamente nei nostri confronti..
tant'è che ci hanno reso difficile la nostra vita...... ce l'hanno massacrata in partenza. |
Re: Mio padre non c'è più
E' una cosa terribile, shycrs, mi dispiace tantissimo... :(
Io ho rischiato di perdere mio padre circa un anno fa, sempre a causa di un tumore, ed è solo per miracolo che se l'è cavata...ricordo ancora come fosse ieri il momento in cui mi disse di avere questa malattia: nonostante egli sia di fatto la persona che più odi sulla faccia della terra, e nonostante tante volte sia stato io stesso, per tutta la violenza fisica e psicologica che mi ha inflitto sin da piccolo, ad augurarmi la sua morte, quel giorno ho ricevuto un colpo al cuore ed è stato il peggiore della mia vita. Quando mi capita di litigare con lui, dentro di me continuo a sentirmi uno scemo e a non perdonarmi per il fatto di volergli ancora bene... |
Re: Mio padre non c'è più
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Di mia madre invece ho un bel ricordo,ma l'ho persa quando ero ancora giovane.Il vero contraccolpo psicologico l'ho avuto quando ho perso la mia nonnina centenaria,circa 2 anni e mezzo fà.E' forse l'unica persona che mi ha fatto passare dei momenti di vera serenità.Ne conservero' sempre uno splendido ricordo.Avevamo idee diverse su alcune cose,ma cio' non vuol dire che si puo' avere comunque un grande affetto verso chi ha idee diverse. |
Re: Mio padre non c'è più
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io non ci andavo affatto d'accordo in vita con scontri anche violenti , ma niente di fisico inendiamoci , quando si è ammalato lo andavo a trovare tutti i giorni , l'ho visto morire ed è una cosa che mi ha tormentato per anni , ho capito che gli volevo bene dopo anni che non c'era più ... anche se con me non si è comportato bene , mi disprezzava perchè non ero come avrebbe voluto , credo di averlo molto deluso |
Re: Mio padre non c'è più
Ringrazio tutti quelli che hanno partecipato e che parteciperanno al mio topic. Risponderò in ordine sparso. Innanzitutto, condoglianze anche a coloro che hanno subito lutti. Qualcuno sta dando la colpa ai propri genitori della sua condizione di fobico/introverso e qui forse è giusto parlare anche della mia esperienza. Io sono sempre stato il tipico secchione solitario mingherlino ed è inutile dire che ho avuto contrasti con i miei genitori per questo. Mio padre e mia madre mi spronavano ad uscire di più, a frequentare qua e là, a fare sport di squadra etc. etc. Beh, lo sport di gruppo è stato un fallimento: calcio alle elementari ma mi annoiava, non ero portato agli scontri e poi c'era troppo agonismo; il mio essere scarso non ha certo aiutato ad iniziare buone amicizie anche se con qualcuno non avevo rapporti cosi male; quando iniziai uno sport individuale (palestra), mio padre mi fece smettere dopo due mesi per farmi fare uno sport di squadra: feci basket un anno, poi smisi perché era troppo costoso, perché per giocare le partite bisognava fare anche 100 km (infatti in trasferta a volte eravamo 6 ed in basket si gioca in 5), perché tutta l'organizzazione non era all'altezza e comunque mi dedicai allo studio (passando con il massimo dei voti). Tornato in palestra a 23 anni ma ormai troppo tardi per forgiare un fisico spettacolare. Ero amico di un ragazzo, ci vedevamo spesso ma poi quando lui ha cambiato scuola pian piano l'ho perso di vista (e poi c'era tra noi troppa competizione scolastica); un altro mio amico mi invitava solo quando dicevo "no", quando ho iniziato a dire "si" ha subito smesso di farsi vivo. Al lavoro, beh, le altre persone non mi consideravano molto e mi avevano in poco tempo messo da parte. Ecco, io posso aver provato anche rabbia e risentimento verso i miei genitori che comunque hanno fatto del loro meglio, ma il problema riguarda il modo di pensare della società. Mi ricordo che mio padre mi disse, dalla disperazione "perché non inizi a fumare anche te?", consiglio che non ho mai seguito e che non sarebbe comunque servito (non certo a 25 anni, forse a 14 anni si). In effetti senza bere, senza fumare, con il tipico atteggiamento da secchione introverso, vestiti non costosi, forse anche un po' di alito pesante, fisico scheletrico, beh, sei messo da parte, non fai esperienze, non hai nulla da raccontare, non ti invita nessuno, non piaci e basta. Se poi considerate che la maggior parte delle persone frequenta più o meno le stesse persone dell'infanzia e dell'adolescenza (solo sporadicamente colleghi di lavoro) e che i gruppetti sono chiusi, beh, ne viene fuori un mix micidiale che non lascia molti spazi di manovra. Internet? Beh si, un po' mi ha aiutato, ho frequentato persone introverse ma abitavano troppo lontano per una frequentazione più assidua e, sentimentalmente, ho conosciuto donne che avrebbero voluto mettermi sul lastrico facendosi sposare per interesse o facendosi mettere incinte (anche le straniere). Nella società dell'alcol, del tabacco (perché altrimenti sei uno sfigato immaturo), dei soldi ad ogni costo, della ricchezza e del lusso da ostentare, dell'apparenza, dello studio che è da sfigati, del pettegolezzo, dei cellulari da 700 euro, dello scopare con quanti più partner possibili, dei social network (e chissà quante cose ho tralasciato), che si può fare per dare spazio a un secchione introverso anche mettendo da parte la parola secchione?!
Anche se pochi ascolteranno il mio consiglio di passare più tempo con i propri genitori, non ha importanza, ne sarà valsa la pena anche se solamente una persona mi avrà ascoltato; del resto i genitori non sono tutti uguali, ma ci sono pochi dubbi che un genitore ama da morire suo figlio e darebbe anche la propria vita per lui. Io con i miei genitori ho avuto molti conflitti ma da qui a odiarli ce ne corre. E' colpa loro se siamo cosi?! Io penso che sia molta più colpa dell'ambiente, perché se fuori casa trovate persone fatte in un certo modo che vi mettono da parte e che di voi se ne fregano altamente perché siete fatti in un certo modo allora ahi voglia a combattere! E se siete "in questo modo" di chi è la colpa?! Beh non c'è una risposta univoca, ma se vi piacciono certe cose (che magari non piacciono a nessuno) e non vi piacciono o non vi interessano cose che invece per gli altri sono importantissime, beh, dipende dalla nostra personalità, dal nostro DNA, da come concepiamo la vita. Il padre di mio zio (che è morto da molti anni) alzava spesso le mani nei suoi confronti e questo non ha comunque impedito a mio zio di avere le sue amicizie, di uscire, di avere partners, di andare di qua e di là. Un mio collega mi ha parlato di un suo amico solitario e stupido che però è accettato nel suo gruppo di amici e che c'è entrato da quando sua madre ha chiesto a loro di fare qualcosa per lui perché se ne stava sempre da solo chiuso in casa (cosa che da altre parti avrebbe provocato sonore risate e sonore pernacchie). Insomma, ci dicono che tutto il mondo è paese ma in realtà ci sono molte differenze tra gruppi e tra persone. Io ho sempre detto che dipende dal 50% da noi e dal 50% dall'ambiente; se l'ambiente si mette di traverso non c'è molto da fare; ecco, io penso che bisogna fare il possibile per quel 50% che dipende da noi e vedere cosa succede; lasciando da parte i genitori. |
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