Originariamente inviata da notime (Messaggio 1288835)

vai a capire cosa passa per la testa delle altre persone. Non importa, anche se la cosa ti ferisce (comprensibilmente) chi non ti vuole non ti merita. Pensa piuttosto a frequentare altri amici (se ne hai) o a cercare di fartene degli altri, che si comportino meglio.

PS: non hai mai pensato di collegare le tue difficoltà di concentrazione ad un Disturbo di Apprendimento Specifico (o DSA)? se hai delle difficoltà nella lettura, per es., potrebbe dipendere da questo, stante un'intelligenza del tutto normale.

Originariamente inviata da brio93 (Messaggio 1288816)

Sono stato bocciato 2 volte da scuola perchè non riuscivo a concetrarmi...perdevo moltissimo tempo ( come ora trall'altro) e cosi mio padre parlò con un suo amico che aveva il figlio nella stessa situazione e ci mandarono a una scuola privata.
E' un nostro vivino di casa e con lui avevo passato l'asilo e lo vedevo spesso. Il primo anno ci vedevamo tutti i giorni ed eravamo inseparabili. Andavo di pomeriggio a casa sua e dopo i compiti giocavamo o andavamo in palestra.
Mio padre era ed è sempre stato disponibilissimo a prenderci e riportarci.

Dopo giugno a scuola finita lui decise di riprendere palestra a Ottobre.
In quei mesi era totalmente cambiato...da estraneo alla realtà ( non sapeva nemmeno il nome di una piazza cemtrale a Tivoli) aveva iniiato ad uscire con gli amici del cugino e li aveva fatti diventare suoi amici.

Non mi ha mai chiesto di unirmi a loro. E tutte le volte che l'ho invitato ad uscire "come i vecchi tempi" o a vedersi con me le partite rispondeva che "usciva con altra gente" o che "la vvedeva con altre persone".
Poi era piu distaccato, in tutto.
Di pomeriggio iniziammo a non vederci piu perchè mi disse che in due non studiava bene.
Ci diplomammo e da li non l'ho piu sentito fino a quando inaspettatamente mori mio padre. Pensavo che si sarebbe messo una mano sulla coscienza e che mi avrebbe invitato ad uscire con i suoi amici ma niente.
Lo sentivo di notte alle 3 che rientrava a casa. Non mi ha fatto una chimata. Per caso mi trovavo con suo zio ( luilavora con lo zio) che propose al mio amico di andare in piscina con me...qualche volta. Diventò rosso e cercava di non prendere l'argomento,non rispose.

Lui coe persona era molto simile a me..non usciva mai e passava le giornate a casa.
Io a scuola venivi preso in giro x il fatto di fare palestra e perché mi portavo la bresaola a scuola,mi chiamavano " er bresaola" e passavano tutto il giorno a fare allusioni e prese in giro sui muscoli ecc.

Ecco,mi spiegate voi perfavore? Avrà capito che sono sociofobico o cosa?

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1288933)

Non voglio farti star male, ma la verità e che le persone finchè sono sole si approfittano di quelli come noi (più timidi e insicuri), quando poi trovano altra compagnia ci mandano a quel paese perchè preferiscono la compagnia di altri alla nostra (persone più socievoli, estroverse.) è successo anche a me.

Originariamente inviata da super unknown (Messaggio 1288946)

O sei arrampicatore o sei scala, questo è.

Originariamente inviata da Sayuri (Messaggio 1288959)

Ma é un fatto di sentirsi forti perché si esce con gente okay, insomma se esci con uno piú timido e senza amici poi gli altri ti associano a lui. Secondo me il tuo amico ha ragionato cosí, é una triste veritá che sta indicare che é un debole, perché teme il giudizio della massa.

Originariamente inviata da Stefania90 (Messaggio 1288933)

Non voglio farti star male, ma la verità e che le persone finchè sono sole si approfittano di quelli come noi (più timidi e insicuri), quando poi trovano altra compagnia ci mandano a quel paese perchè preferiscono la compagnia di altri alla nostra (persone più socievoli, estroverse.) è successo anche a me.

Originariamente inviata da shady74 (Messaggio 1289127)

sempre corretto, leale e tollerante nei confronti di chiunque.

Originariamente inviata da brio93 (Messaggio 1288816)

Sono stato bocciato 2 volte da scuola perchè non riuscivo a concetrarmi...perdevo moltissimo tempo ( come ora trall'altro) e cosi mio padre parlò con un suo amico che aveva il figlio nella stessa situazione e ci mandarono a una scuola privata.
E' un nostro vivino di casa e con lui avevo passato l'asilo e lo vedevo spesso. Il primo anno ci vedevamo tutti i giorni ed eravamo inseparabili. Andavo di pomeriggio a casa sua e dopo i compiti giocavamo o andavamo in palestra.
Mio padre era ed è sempre stato disponibilissimo a prenderci e riportarci.

Dopo giugno a scuola finita lui decise di riprendere palestra a Ottobre.
In quei mesi era totalmente cambiato...da estraneo alla realtà ( non sapeva nemmeno il nome di una piazza cemtrale a Tivoli) aveva iniiato ad uscire con gli amici del cugino e li aveva fatti diventare suoi amici.

Non mi ha mai chiesto di unirmi a loro. E tutte le volte che l'ho invitato ad uscire "come i vecchi tempi" o a vedersi con me le partite rispondeva che "usciva con altra gente" o che "la vvedeva con altre persone".
Poi era piu distaccato, in tutto.
Di pomeriggio iniziammo a non vederci piu perchè mi disse che in due non studiava bene.
Ci diplomammo e da li non l'ho piu sentito fino a quando inaspettatamente mori mio padre. Pensavo che si sarebbe messo una mano sulla coscienza e che mi avrebbe invitato ad uscire con i suoi amici ma niente.
Lo sentivo di notte alle 3 che rientrava a casa. Non mi ha fatto una chimata. Per caso mi trovavo con suo zio ( luilavora con lo zio) che propose al mio amico di andare in piscina con me...qualche volta. Diventò rosso e cercava di non prendere l'argomento,non rispose.

Lui coe persona era molto simile a me..non usciva mai e passava le giornate a casa.
Io a scuola venivi preso in giro x il fatto di fare palestra e perché mi portavo la bresaola a scuola,mi chiamavano " er bresaola" e passavano tutto il giorno a fare allusioni e prese in giro sui muscoli ecc.

Ecco,mi spiegate voi perfavore? Avrà capito che sono sociofobico o cosa?

Originariamente inviata da Claudio93 (Messaggio 1289029)

Oltre a questo, che generalmente condivido, semplicemente il tuo amico si potrebbe anche semplicemente essere buttato su queste persone più estroverse, e sul loro stile di vita. Il fatto che non si sia fatto sentire dopo la morte di tuo padre (se l'ha saputo), dopo essere stato tuo amico per una ...mezza vita, lascia pochi dubbi. Per quanto possa essere doloroso, probabilmente si è comportato davvero indegnamente e dovresti lasciarlo alla sua vita.

Originariamente inviata da lauretum (Messaggio 1289449)

Non era un vero amico, era unito a te solo da uno stato di necessità, amen.

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1574703)

Si creano rapporti per necessità è più che normale, ovvio non deve esserci sfruttamento nel rapporto.
Può darsi che all'inizio lui stava bene insieme a te (autore del topic) ma poi ha preferito stare con altri non vedo nulla di male, ci si sente abbandonati perché è così ma non è colpa di nessuno, i rapporti seguono questa logica.

Originariamente inviata da brio93 (Messaggio 1574963)

Si ma cosa gli sarebbe costato darmi ub po di attenzioni dopo tutto quello che mi è successo

Originariamente inviata da brio93 (Messaggio 1574963)

Si ma cosa gli sarebbe costato darmi ub po di attenzioni dopo tutto quello che mi è successo

Originariamente inviata da _Diana_ (Messaggio 1574975)

Tu gliele hai chieste?

Originariamente inviata da brio93 (Messaggio 1575164)

Ovvio

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1574703)

Si creano rapporti per necessità è più che normale, ovvio non deve esserci sfruttamento nel rapporto.
Può darsi che all'inizio lui stava bene insieme a te (autore del topic) ma poi ha preferito stare con altri non vedo nulla di male, ci si sente abbandonati perché è così ma non è colpa di nessuno, i rapporti seguono questa logica.

Originariamente inviata da brio93 (Messaggio 1288816)

Lui coe persona era molto simile a me..non usciva mai e passava le giornate a casa.
Io a scuola venivi preso in giro x il fatto di fare palestra e perché mi portavo la bresaola a scuola,mi chiamavano " er bresaola" e passavano tutto il giorno a fare allusioni e prese in giro sui muscoli ecc.

Ecco,mi spiegate voi perfavore? Avrà capito che sono sociofobico o cosa?

Originariamente inviata da Diogene (Messaggio 1575210)

non sono daccordo con il tuo ragionamento forse perché mi e capitata la stessa cosa non con uno ma con più individui... comunque senza allungarmi troppo io credo che non costi nulla integrare un vecchio amico a un nuovo gruppo di amici specialmente quando si sa che il suddetto amico a problematiche sociali.

Originariamente inviata da Noriko (Messaggio 1575245)

Infatti non lo trovo giusto secondo il mio punto di vista ma chissà perché succede spesso.
A riguardo mi sono fatta una idea che se una persona ha delle problematiche e difficoltà a interagire, gli altri non hanno tempo, voglia o pazienza di aiutarlo e sinceramente non mi sento di condannarli perché prendersi carico di un amico in difficoltà è impegnativo. E' ingiusto, chi dice il contrario ma i rapporti e la vita funzionano così.

Originariamente inviata da berserk (Messaggio 1575249)

...ed è esattamente per questo che esistono psichiatri e psicologi:il punto è:

Provo a far "carico" dei mie problemi un amico,nel senso mi aspetto che lui mi aiuti,cosa può accadere?

-Non mi aiuta?allora non è un vero amico
-Tenta di aiutarmi e non ci riesce?come si sente lui?frustrato,incapace?

Insomma impostare l'interazione con gli altri su questo binario lo vedo rischioso,spesso inutile molte volte con esisti disastrosi.

Ovvio,ci sono le eccezioni,ci si può dire le cose esattamente come si fa qui,ma ci possono essere anche amicizie che possono andare avanti benissimo prescindendo dalla logica del "condivido tutto,dobbiamo essere pronti a dare tutto per l'altro" : uscire da una logica "romantica",nel senso deteriore del termine.

Originariamente inviata da berserk (Messaggio 1575249)

Ovvio,ci sono le eccezioni,ci si può dire le cose esattamente come si fa qui,ma ci possono essere anche amicizie che possono andare avanti benissimo prescindendo dalla logica del "condivido tutto,dobbiamo essere pronti a dare tutto per l'altro" : uscire da una logica "romantica",nel senso deteriore del termine.